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i giovani non si attirano con il rock! - don Beppino Cò

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2<br />

INDICE<br />

Stampato presso<br />

la Tipografia Artigianelli<br />

in Pontremoli<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Pro Pontifice nostro Benedicto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Eravamo dei maledetti del <strong>rock</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

I <strong>giovani</strong> <strong>non</strong> <strong>si</strong> <strong>attirano</strong> <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>rock</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Auschwitz, una sfida per <strong>il</strong> pen<strong>si</strong>ero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Rubrica “La Lanterna” Cara <strong>non</strong> preoccuparti vai tu al mio posto . . . . . . . . .<br />

Un po’ di storia in attesa del nuovo governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Guarire nell’anima e nel corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Divina Misericordia - Due settimane di vacanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Note sulla Novena alla D. M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

Celebrazioni <strong>con</strong> <strong>don</strong> <strong>Beppino</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<br />

p. 3<br />

p. 4<br />

p. 7<br />

p. 12<br />

p. 14<br />

p. 16<br />

p. 17<br />

p. 19<br />

p. 15<br />

p. 22<br />

p. 23


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 3<br />

Editoriale<br />

CHIESA SANTA E PECCATRICE<br />

Papa Benedetto XVI ha voluto chiamar<strong>si</strong><br />

<strong>con</strong> questo nome, ricordando quando<br />

Gesù ha cambiato <strong>il</strong> nome di Simone<br />

<strong>con</strong> quello di Pietro. Il colle Vaticano, che<br />

al tempo degli etruschi e poi dei romani<br />

era <strong>il</strong> luogo in cui <strong>si</strong> “vaticinava” (maghi<br />

e occultismo), è diventato la sede del<br />

Papa, perché è proprio alle pendici di<br />

questo colle che, verso <strong>il</strong> 67, quel pescatore<br />

di Cafarnao, Simone di Giovanni, è<br />

stato crocifisso. Probab<strong>il</strong>mente Pietro fu<br />

messo a morte, anche su denuncia di<br />

qualche cristiano della comunità di<br />

Roma. Come fece Giuda <strong>con</strong> <strong>il</strong> Maestro.<br />

Benedetto XVI, “tradito” talvolta e<br />

abban<strong>don</strong>ato da alcuni suoi collaboratori,<br />

ci ha mostrato che in questa frag<strong>il</strong>ità di<br />

cui è fatta la Chiesa, c’è posto per ogni<br />

nostra frag<strong>il</strong>ità. Gesù ha sempre accolto i<br />

peccatori e <strong>con</strong>tinua a farlo <strong>con</strong> la sua<br />

Chiesa. Quindi nel cuore di questa madre<br />

santa e peccatrice, c’è posto per me e<br />

anche per te. I france<strong>si</strong><br />

di<strong>con</strong>o:”la Chiesa<br />

cammina <strong>con</strong> i piedi<br />

di piombo, comunque<br />

cammina!”. Se fosse<br />

solo umana la Chiesa<br />

sarebbe scomparsa da<br />

secoli. Dopo venti<br />

secoli c’è ancora,<br />

questo <strong>si</strong>gnifica che<br />

<strong>non</strong> è soltanto umana.<br />

***<br />

Quante chiacchiere,<br />

fal<strong>si</strong>tà e inesattez-<br />

ze sono state dette e scritte sul Papa e<br />

sulla Chiesa in queste ultime settimane.<br />

Una delle rifles<strong>si</strong>oni più commoventi che<br />

ho letto, è stata quella che lo scrittore Erri<br />

De Luca mette in bocca al Papa:” Sono<br />

stanco? E’ la ver<strong>si</strong>one ufficiale. Sono<br />

invece stufo di occuparmi di affari di<br />

Stato. Questo che pre<strong>si</strong>edo è <strong>il</strong> più piccolo<br />

degli Stati, ma pure <strong>il</strong> più antico. Ha<br />

pochi centimetri ma un fracasso di secoli<br />

sulle spalle. Sono stanco di occuparmi di<br />

questo apparato che mi schiaccia, mi<br />

as<strong>si</strong>lla, mi tagliuzza <strong>il</strong> tempo in un tritato<br />

di scartoffie e appuntamenti…Mi è salito<br />

alla gola <strong>il</strong> grido di Mosè nel deserto:”Ho<br />

io partorito tutto questo popolo, forse<br />

sono stato io a farlo nascere?”…Stavano<br />

nel deserto e Mosè <strong>non</strong> poteva dire:”Mi<br />

fermo qui, scendo alla pros<strong>si</strong>ma, proseguite<br />

voi”. A me invece è permesso, possono<br />

fare senza di me. Non c’è nessun<br />

deserto intorno, né trasferimento in una


4<br />

terra promessa…Torno ai miei libri, ai<br />

luoghi, Roma mi ha trattenuto abbastanza.<br />

Potrò parlare la mia lingua e basta,<br />

affacciarmi a più piccole finestre. Le<br />

dimis<strong>si</strong>oni influenzeranno <strong>il</strong> giudizio sul<br />

mio operato, ingombreranno <strong>il</strong> campo di<br />

sospetti. Li dis<strong>si</strong>perà <strong>il</strong> mio successore.<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

Mi <strong>con</strong>gedo <strong>con</strong> un pen<strong>si</strong>ero del mio<br />

beneamato Eccle<strong>si</strong>aste:”Buona la fine di<br />

una cosa, più del suo principio”.<br />

Grazie Papa Benedetto per aver <strong>con</strong>dotto<br />

<strong>con</strong> mano <strong>si</strong>cura questa Chiesa<br />

santa e peccatrice.<br />

<strong>don</strong> <strong>Beppino</strong><br />

Pro Pontifice nostro Benedicto<br />

Un pontificato breve ma intenso, spesso <strong>non</strong> compreso<br />

nella profonda affermazione dei principi evangelici<br />

di Domenico Del Nero<br />

Dio ti benedica, Papa Benedetto!<br />

Per i cattolici <strong>si</strong>nceri, coloro per i<br />

quali la fede <strong>non</strong> è un qualcosa che <strong>si</strong><br />

può arrangiare, annacquare o<br />

mescolare a se<strong>con</strong>da dei gusti e del<br />

momento, questo è davvero un<br />

giorno molto triste. Succede sempre,<br />

quando <strong>si</strong> spegne, o quantomeno<br />

<strong>si</strong> offusca, una luce forte, una stella<br />

fissa a cui <strong>si</strong> sapeva di poter<br />

guardare in un momento di cri<strong>si</strong>, di<br />

difficoltà, di sbandamento di cui<br />

la nostra e<strong>si</strong>stenza è piena.<br />

Perché essere cristiani - come del<br />

resto, in generale, essere uomini –<br />

<strong>non</strong> è affatto una cosa semplice,<br />

soprattutto nei nostri tempi. Mai<br />

<br />

come oggi forse l’uomo ha preso<br />

coscienza della sua debolezza e<br />

frag<strong>il</strong>ità: <strong>non</strong>ostante la tecnologia,<br />

<strong>non</strong>ostante i co<strong>si</strong>ddetti progres<strong>si</strong><br />

(dato ma tutt’altro che <strong>con</strong>cesso che<br />

<strong>si</strong>ano davvero tali) in campo e<strong>con</strong>omico<br />

e sociale la grande domanda, <strong>il</strong><br />

primo e l’ultimo dei perché (perché <strong>si</strong><br />

vive), rimane sempre senza risposta<br />

… a meno che <strong>non</strong> la <strong>si</strong> cerchi, appunto,<br />

“altrove”, in un qualcosa che<br />

umano <strong>non</strong> è.<br />

Non è obbligatorio, certamente. La<br />

fede <strong>non</strong> <strong>si</strong> può certo imporla,<br />

forse è un <strong>don</strong>o, forse una debolezza,<br />

ciascuno dia la sua risposta. Quel che<br />

è certo è che la fede sostiene m<strong>il</strong>ioni e<br />

m<strong>il</strong>ioni di esseri umani; e spesso<br />

<strong>il</strong>lumina ed è capace di rischiarare


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 5<br />

<strong>non</strong> solo la propria vita, ma anche<br />

quella di chi ci sta vicino.<br />

Il Vangelo, la fede Cristiana, <strong>si</strong><br />

basa sul più frainteso e travisato<br />

dei <strong>con</strong>cetti: l’amore. Significativo<br />

che la prima e l’ultima enciclica<br />

scritte da questo papa <strong>si</strong>ano nel segno<br />

della Carità; Deus Caritas est<br />

(2006) e Caritas in Veritate (2009).<br />

Una sorta di parola d’ordine del<br />

suo pontificato, da quel fatidico<br />

“Habemus Papam” che<br />

risuonò <strong>con</strong> gioia e solennità<br />

in San Pietro <strong>il</strong> 19 apr<strong>il</strong>e del<br />

2005. E la Carità altro <strong>non</strong> è<br />

che l’amore che lega <strong>il</strong> Creatore<br />

alle sue creature e di <strong>con</strong>seguenza<br />

che dovrebbe legare le<br />

creature tra loro.<br />

Ma come ben sappiamo, le<br />

suddette creature sono di solito<br />

impegnate a fare ben altro.<br />

E soprattutto, l’epoca moderna<br />

ha sempre più <strong>con</strong>finato la<br />

fede nel cantuccio dei pen<strong>si</strong>eri<br />

di cui preoccupar<strong>si</strong>, se mai, a<br />

data da destinar<strong>si</strong> e purché<br />

possa <strong>con</strong>dividere <strong>con</strong> diverse<br />

altre cose: in sostanza, <strong>con</strong><br />

tutto ciò che fa “comodo”.<br />

Ecco quello che sfugge alla<br />

compren<strong>si</strong>one dei giorni<br />

nostri: un semplice, elementare<br />

principio che <strong>si</strong> chiama<br />

coerenza e che <strong>non</strong> <strong>con</strong><strong>si</strong>ste,<br />

nel caso del Cristiano, nel ritener<strong>si</strong><br />

più santi degli altri (anzi, questo<br />

è <strong>il</strong> primo dei vizi capitali, la superbia)<br />

ma nella ferma <strong>con</strong>sapevolezza<br />

che e<strong>si</strong>stono dei valori e dei principi a<br />

cui <strong>non</strong> <strong>si</strong> può rinunciare: la cui accettazione<br />

o la cui rinunzia determinano<br />

<strong>il</strong> <strong>con</strong>fine tra l’essere o meno cristiani.<br />

E la coerenza <strong>con</strong><strong>si</strong>ste in questo,<br />

<strong>non</strong> nel “cadere” mai lungo una strada<br />

oggi più che mai piena di vicoli<br />

ciechi e di pas<strong>si</strong> fal<strong>si</strong>. Se così <strong>non</strong>


6<br />

fosse, Cristo <strong>non</strong> avrebbe dovuto istituire<br />

la Confes<strong>si</strong>one. Ecco la prima<br />

battaglia di questo grande pontefice:<br />

quella <strong>con</strong>tro <strong>il</strong> relativismo, che pretende<br />

di annullare <strong>il</strong> bene e <strong>il</strong> male<br />

creando un<br />

“grigio” informe e sostanzialmente<br />

neutrale, ma anche di negare l’e<strong>si</strong>stenza<br />

di una verità. La verità <strong>non</strong> e<strong>si</strong>ste?<br />

Per <strong>il</strong> Cristiano una <strong>si</strong>m<strong>il</strong>e affermazione<br />

è priva di senso … o lo è la sua<br />

fede.<br />

“Viviamo in un tempo caratterizzato,<br />

in gran parte, da un relativismo<br />

subliminale che penetra tutti gli ambiti<br />

della vita. A volte, questo relativismo<br />

diventa battagliero, rivolgendo<strong>si</strong><br />

<strong>con</strong>tro persone che di<strong>con</strong>o di sapere<br />

dove <strong>si</strong> trova la verità o <strong>il</strong> senso della<br />

vita. E notiamo come questo relativismo<br />

eserciti sempre di più un influsso<br />

sulle relazioni umane e sulla società.<br />

Ciò trova espres<strong>si</strong>one anche nell’incostanza<br />

e nella dis<strong>con</strong>tinuità di tante<br />

persone e in un ecces<strong>si</strong>vo individualismo.<br />

Qualcuno <strong>non</strong> sembra affatto<br />

capace di rinunciare a qualcosa o di<br />

fare un sacrificio per altri. Anche<br />

l’impegno altruistico per <strong>il</strong> bene<br />

comune, nei campi sociali e culturali,<br />

oppure per i bisogno<strong>si</strong>, sta diminuendo.<br />

Altri <strong>non</strong> sono più in grado di<br />

legar<strong>si</strong> in modo in<strong>con</strong>dizionato ad un<br />

partner. Qua<strong>si</strong> <strong>non</strong> <strong>si</strong> trova più <strong>il</strong><br />

coraggio di promettere di essere fede-<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

le per tutta la vita; <strong>il</strong> coraggio di decider<strong>si</strong><br />

e di dire: io ora appartengo totalmente<br />

a te, oppure di impegnar<strong>si</strong> <strong>con</strong><br />

deci<strong>si</strong>one per la fedeltà e la veracità, e<br />

di cercare <strong>con</strong> <strong>si</strong>ncerità le soluzioni<br />

dei problemi. “<br />

Così <strong>il</strong> papa in un suo discorso pronunciato<br />

in Germania (Freiburg) <strong>il</strong><br />

24 settembre 2011. In questo passaggio<br />

vi sono alcuni dei punti centrali<br />

del suo pontificato: <strong>il</strong> richiamo alla<br />

famiglia, ad una vita orientata ad un<br />

progetto <strong>con</strong>sapevole e <strong>non</strong> a un puro<br />

e<strong>don</strong>ismo, al rispetto dell’ordine<br />

“naturale”. Punti su cui è stato ferocemente<br />

attaccato e deriso, anche in<br />

modo pesantemente insultante; così<br />

come <strong>non</strong> è stata compreso <strong>il</strong> suo


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 7<br />

intervento <strong>con</strong>tro alcune “degenerazioni”<br />

anche in campo liturgico dovute<br />

ad interpretazioni troppo di<strong>si</strong>nvolte<br />

del Conc<strong>il</strong>io Vaticano II. Grazie a<br />

Benedetto XVI , tra l’altro, coloro che<br />

de<strong>si</strong>derano seguire <strong>il</strong> m<strong>il</strong>lenario Rito<br />

Romano Antico <strong>non</strong> <strong>si</strong> sentono più<br />

come <strong>con</strong>finati in una sorta di riserva<br />

indiana. Restano da capire i motivi,<br />

reali e profondi, di un gesto che<br />

comunque s<strong>con</strong>certa e lascia stupiti.<br />

La salute, le forze che <strong>si</strong> indebolis<strong>con</strong>o<br />

possono davvero aver indotto un<br />

combattente come Ratzinger a lasciare<br />

<strong>il</strong> timone della barca di Pietro? Il<br />

rispetto della deci<strong>si</strong>one obbliga alla<br />

discrezione, al <strong>non</strong> fare ster<strong>il</strong>i esercizi<br />

di dietrologia. In una società come la<br />

nostra, in cui, soprattutto in Italia, <strong>il</strong><br />

potere è visto come una suprema divinità<br />

a cui sacrificare ancor prima che<br />

l’ultimo respiro, anche l’ultimo bran-<br />

dello della propria dignità, un gesto<br />

<strong>si</strong>m<strong>il</strong>e può certo parere incompren<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e.<br />

Forse <strong>il</strong> Santo Padre vuole evitare<br />

di ridur<strong>si</strong> allo stremo delle forze,<br />

lasciando <strong>il</strong> governo della Chiesa in<br />

mano a collaboratori porporati forse,<br />

ma <strong>non</strong> per questo fidati o fedeli;<br />

oppure proprio la gravità dei tempi lo<br />

ha indotto a lasciare per tempo a un<br />

successore che <strong>si</strong>a degno di lui, e che<br />

forse può anche avere in mente, anche<br />

se poi certo la scelta spetterà ad altri<br />

(e speriamo bene nello Spirito Santo!)<br />

Non è stato un pontificato fac<strong>il</strong>e,<br />

quello di Benedetto XVI. Per certi<br />

aspetti è stato davvero un “portare la<br />

croce” compito che ha assolto veramente<br />

<strong>con</strong> pas<strong>si</strong>one e perfetto spirito<br />

cristiano.<br />

Un esempio per questi tempi diffic<strong>il</strong>i,<br />

a cui <strong>si</strong> spera guardi per primo <strong>il</strong><br />

suo successore.<br />

ERAVAMO DEI MALEDETTI DEL ROCK<br />

E LA NOSTRA VITA CI STAVA DISTRUGGENDO.<br />

I quattro mu<strong>si</strong>cisti del gruppo vicentino“The<br />

Sun” parlano della svolta religiosa<br />

cha ha cambiato la loro vita e la<br />

loro carriera.<br />

di Riccardo Rus<strong>si</strong>no<br />

M<strong>il</strong>ano, gennaio 2013<br />

<br />

CI HA SALVATO GESÙ<br />

Si chiamano “The Sun”, sono un<br />

quartetto <strong>rock</strong> di Thiene, in provincia di<br />

Vicenza,e per anni hanno suonato in<br />

giro per <strong>il</strong> mondo vivendo fedeli all’espres<strong>si</strong>one<br />

“Sesso, droga e <strong>rock</strong>’n’roll”.<br />

Poi, alcuni anni fa, dopo aver toccato <strong>il</strong>


8<br />

fondo e vissuto una profonda cri<strong>si</strong> interiore,<br />

<strong>si</strong> sono riavvicinati a Gesù e alla<br />

fede, dando una svolta prima alla loro<br />

vita e poi alla loro carriera. E questa<br />

svolta religiosa è <strong>con</strong>divisa da tutti e<br />

quattro i mu<strong>si</strong>cisti: un fatto piuttosto<br />

insolito. Nel mondo dello spettacolo<br />

sono molti i personaggi che, a un certo<br />

punto della loro carriera, riscoprono la<br />

loro fede. Però è sempre una persona<br />

che decide solo per se stessa. Con i<br />

“The Sun” invece <strong>si</strong>amo davanti a un<br />

gruppo i cui componenti, nel volgere di<br />

pochi me<strong>si</strong>, hanno cambiato all’unisono<br />

valori e st<strong>il</strong>e di vita, al punto da<br />

essere invitati, <strong>il</strong> 1° giugno del 2012, a<br />

cantare a Bresso, per papa Benedetto<br />

XVI, durante l’In<strong>con</strong>tro mondiale delle<br />

famiglie.<br />

In<strong>con</strong>tro i “The Sun” per parlare<br />

della svolta nella loro vita e del loro<br />

album “Luce”, che stanno portando in<br />

tournée, suonando anche in serate organizzate<br />

da parrocchie. I quattro mu<strong>si</strong>cisti,<br />

Francesco, Gianluca, Riccardo e<br />

Matteo, “rimbalzano” la parola, parlando<br />

come se fossero una sola persona.<br />

L’unico momento in cui ognuno parla<br />

per sé è quando rac<strong>con</strong>tano che cosa li<br />

ha spinti a riscoprire la fede, dalla quale<br />

<strong>si</strong> erano allontanati quando erano adolescenti.<br />

“Negli ultimi anni abbiamo<br />

intrapreso un cammino spirituale che ci<br />

ha cambiato”, mi di<strong>con</strong>o i “The Sun”.<br />

“Prima nelle nostre canzoni parlavamo<br />

di vite spinte all’eccesso e in cerca di<br />

ogni vizio. Adesso invece <strong>con</strong> <strong>il</strong> nostro<br />

nuovo album “Luce”,, vogliamo fare<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

capire che trovare una vita spirituale<br />

porta grande gioia nella vita di tutti i<br />

giorni. Però <strong>non</strong> vogliamo indossare i<br />

panni dei profeti, <strong>non</strong> vogliamo insegnare<br />

niente a nessuno, ma solo rac<strong>con</strong>tare<br />

la nostra storia e testimoniare<br />

quanto le nostre vite <strong>si</strong>ano migliorate<br />

da quando ci <strong>si</strong>amo avvicinati alla fede<br />

e a Gesù”.<br />

“Come era la vostra vita prima di<br />

riavvicinarvi alla fede?”. “Diciamo che<br />

abbiamo esplorato a fondo <strong>il</strong> <strong>si</strong>gnificato<br />

dell’espres<strong>si</strong>one “Sesso, droga e<br />

<strong>rock</strong>’n’roll”, alla quale abbiamo<br />

aggiunto anche l’alcol. Eravamo affezionati<br />

al nostro st<strong>il</strong>e di vita: sempre in<br />

giro per <strong>il</strong> mondo a suonare e a divertirci<br />

<strong>con</strong>cedendoci ogni eccesso. Ci piaceva<br />

fare i “maledetti del <strong>rock</strong>. Cantavamo<br />

in inglese ed eravamo più noti al’estero<br />

che in Italia: ci <strong>si</strong>amo e<strong>si</strong>biti in<br />

tutta Europa e perfino in Giappone. La<br />

nostra carriera andava bene, vivevamo<br />

di mu<strong>si</strong>ca: era <strong>il</strong> nostro sogno fin da<br />

quando, nel 1997, avevamo formato <strong>il</strong><br />

gruppo. Poi è crollato tutto: avevamo<br />

raggiunto tanto obiettivi, ma <strong>non</strong> eravamo<br />

felici”. “Che cosa vi era successo?”.<br />

“L’alcol ci stava distruggendo e avevamo<br />

una sensazione di vuoto nelle nostre<br />

vite. Eravamo allo sfascio, in ginocchio,<br />

avevamo perso i valori dell’amicizia<br />

e della <strong>si</strong>ncerità sui quali avevamo<br />

fondato <strong>il</strong> gruppo. Dovevamo scrivere<br />

le canzoni del nuovo album, ma ci mancava<br />

l’ispirazione. Poi, del tutto inaspettata,<br />

è arrivata la svolta”.<br />

A questo punto, dopo che i quat-


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 9<br />

tro “The Sun” hanno parlato uno alla<br />

volta come se fossero una voce sola, <strong>il</strong><br />

rac<strong>con</strong>to <strong>si</strong> fa individuale e ognuno rac<strong>con</strong>ta<br />

come ha ritrovato la loro fede.<br />

Prende la parola Francesco Lorenzi,<br />

perché è stato lui <strong>il</strong> primo a riavvicinar<strong>si</strong><br />

alla fede, dando <strong>il</strong> via al percorso nel<br />

quale ha poi coinvolto i suoi amici.<br />

Francesco, cantante e chitarrista del<br />

gruppo, mi dice:”Ero infelice e l’unico<br />

punto fermo della mia vita erano i miei<br />

genitori, dai quali andavo spesso a cena<br />

<strong>non</strong>ostante ai tempi <strong>con</strong>vives<strong>si</strong> <strong>con</strong> la<br />

mia fidanzata, <strong>con</strong> la quale però ero in<br />

cri<strong>si</strong>. Una sera mia madre mi invitò a<br />

partecipare a un in<strong>con</strong>tro in parrocchia<br />

nel quale <strong>si</strong> parlava della vita di Gesù,<br />

se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> Vangelo di Giovanni. “Non<br />

ho nessuna voglia di andarci”, le rispo<strong>si</strong><br />

secco. Però poi pensai che <strong>non</strong> avevo<br />

nulla da perdere: ci andai anche se ero<br />

certo di trovare solo anziani e un prete<br />

che teneva un noioso sermone. Invece<br />

trovai molti <strong>giovani</strong> dei quali mi colpì<br />

la felicità. Erano felici, mentre io ero<br />

infelice e insoddisfatto. la loro felicità<br />

mi lasciò scosso, turbato, e iniziai a<br />

pormi molte domande. Così seguii<br />

anche i succes<strong>si</strong>vi in<strong>con</strong>tri e, sera dopo<br />

sera, rima<strong>si</strong> <strong>con</strong>quistato dall’armonia e<br />

dalla semplicità che respiravo in mezzo<br />

a tutte quelle persone. Ero entrato in<br />

<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> qualcosa di bello e <strong>si</strong>ncero<br />

che mi aveva toccato <strong>il</strong> cuore:a quel<br />

punto per me fu del tutto naturale<br />

riprendere a pregare e a leggere <strong>il</strong> Vangelo,<br />

cose che <strong>non</strong> facevo da quando<br />

ero bambino. In pochi giorni fui travolto<br />

da una esplo<strong>si</strong>one di energia. Deci<strong>si</strong><br />

di dare una svolta alla mia vita: lasciai<br />

la mia fidanzata, <strong>con</strong> la quale ormai<br />

“trascinavo” <strong>il</strong> rapporto, e cambiai


10<br />

casa”. “Parlò di questa svolta <strong>con</strong> i suoi<br />

compagni?”, domando. “Tenni tutto per<br />

me. Però loro videro che ero cambiato:<br />

ero felice e sereno come <strong>non</strong> lo ero da<br />

anni, ed è stata questa mia felicità che<br />

ha poi <strong>con</strong>tagiato gli altri”.<br />

A questo punto la parola passa al<br />

batterista Riccardo Ros<strong>si</strong>. “Mentre<br />

Francesco viveva questa svolta po<strong>si</strong>tiva,<br />

io ero diventato un alcolizzato e<br />

stavo mandando a rotoli la mia vita. Ero<br />

fuori di testa, Francesco invece era felice<br />

e sereno. Un giorno gli chie<strong>si</strong>:”Che<br />

cosa ti succede? Sei esattamente come<br />

vorrei essere io; mi devi spiegare come<br />

hai fatto”. Mi parlò degli in<strong>con</strong>tri in<br />

parrocchia e mi disse:”Mi trasmettono<br />

amore, <strong>si</strong>ncerità e speranza. Perché <strong>non</strong><br />

vieni <strong>con</strong> me?”. Rispo<strong>si</strong> in modo sgarbato:”Non<br />

ho voglia di perdere tempo,<br />

preferisco andare al bar”. Per fortuna<br />

Francesco ha <strong>il</strong> <strong>don</strong>o della perseveranza<br />

e alla fine mi <strong>con</strong>vinse. Andammo a<br />

un in<strong>con</strong>tro e trovai felicità, amore e<br />

<strong>si</strong>ncerità. Era quello che stavo cercando.<br />

Tornai a casa e mi chie<strong>si</strong>:”Che cosa<br />

devo fare?”. Il giorno dopo ripre<strong>si</strong> a<br />

pregare e deci<strong>si</strong> di smettere di bere. I<br />

baristi della mia zona sono ancora in<br />

lutto per questa mia scelta, ma io mi<br />

sono salvato”. Dopo aver ascoltato <strong>il</strong><br />

rac<strong>con</strong>to del batterista, la parola passa<br />

al chitarrista Gianluca Menegozzo.<br />

Rac<strong>con</strong>ta Gianluca:”Io <strong>non</strong> stavo male<br />

come Riccardo o Francesco, ma<br />

comunque nella mia vita mancava qualcosa,<br />

mi sentivo perso e <strong>non</strong> riuscivo<br />

più a dare affetto a nessuno. Finché<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

Francesco mi rac<strong>con</strong>tò quello che gli<br />

era accaduto e quanto fosse più felice.<br />

A me bastava guardarlo per capire<br />

quanto stesse bene, così ho iniziato a<br />

seguirlo e, attraverso lui, ho <strong>con</strong>osciuto<br />

molte persone che portano Gesù nel<br />

cuore e sono serene. E così mi sono<br />

riavvicinato alla fede; vedevo troppa<br />

felicità per <strong>non</strong> volerne fare parte”.<br />

Per ultimo la parola passa al bas<strong>si</strong>sta<br />

Matteo Reghelin. “Io sono cocciuto e<br />

sono stato l’ultimo a cambiare. Gli altri<br />

mi avevano parlato della loro svolta,<br />

ma io <strong>non</strong> volevo saperne, <strong>non</strong> mi <strong>con</strong>vincevano.<br />

Volevo <strong>con</strong>tinuare <strong>con</strong> la<br />

vita “Sesso, droga e <strong>rock</strong>’n’roll”.La<br />

mia svolta è arrivata dopo un tremendo<br />

incidente che ebbi perché stavo guidando<br />

ubriaco. Mi ritirarono la patente, la<br />

macchina era da buttare e io pure…In<br />

quel momento solo mio padre mi stette<br />

veramente vicino. Gli avevo mancato di<br />

rispetto più volte e lui era lì pronto a<br />

salvarmi. Così gli chie<strong>si</strong>:”Dopo tutto<br />

quello che ti ho combinato, come puoi<br />

ancora aiutarmi?”. Papà mi rispose:”Se<br />

<strong>non</strong> ti sto vicino io in un momento di<br />

difficoltà, chi è che ti deve stare vicino?”.<br />

La sua risposta mi fece pensare ai<br />

valori fondamentali della vita. E poi<br />

avevo l’esempio dei miei tre compagni<br />

che vedevo molto più felici di me. Grazie<br />

a loro e a mio padre, ho capito che<br />

un Padre più grande ce l’abbiamo tutti<br />

ed è a Lui che pos<strong>si</strong>amo chiedere aiuto<br />

quando <strong>si</strong>amo in difficoltà”.<br />

Con le parole di Matteo terminano i<br />

rac<strong>con</strong>ti individuali dei quattro “The


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 11<br />

Sun”, che da questo momento dell’intervista<br />

ripren<strong>don</strong>o a “rimbalzar<strong>si</strong>” la<br />

parola e a parlare come se fossero una<br />

persona sola. Chiedo ai quattro:”E<br />

adesso, come vivete la vostra fede? Pregate<br />

tutti i giorni?”. “Sì, tutte le mattine,<br />

quando ci alziamo. La preghiera è<br />

linfa vitale: ci aiuta a essere più sereni,<br />

più lucidi. Ma soprattutto ha un potere<br />

fortis<strong>si</strong>mo: ha la forza di metterci in<br />

<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la parte più profonda delle<br />

nostre coscienze”. “Pregate in<strong>si</strong>eme?”<br />

“A volte, ma <strong>non</strong> sempre. Però tutti e<br />

quattro partecipiamo a in<strong>con</strong>tri di preghiera:<br />

ci troviamo a casa di qualcuno<br />

della nostra parrocchia, leggiamo la<br />

parola di Gesù e <strong>si</strong> <strong>con</strong>divide quello che<br />

<strong>si</strong> è fatto durante la settimana. Sono<br />

serate molto semplici ma ricche di <strong>con</strong>-<br />

tenuti. E questo anche grazie alle persone<br />

che frequentiamo durante questi<br />

in<strong>con</strong>tri: uomini e <strong>don</strong>ne che, grazie<br />

alla fede, hanno un approccio po<strong>si</strong>tivo<br />

alla vita”. “Dopo aver riscoperto la<br />

fede, la vostra mu<strong>si</strong>ca come è cambiata?”.<br />

“Siamo sempre un gruppo <strong>rock</strong>,<br />

ma adesso cantiamo in italiano e <strong>non</strong><br />

più in inglese. E’ stata una scelta diffic<strong>il</strong>e:<br />

ci eravamo costruiti una carriera<br />

all’estero e cantare in italiano ha <strong>si</strong>gnificato<br />

abban<strong>don</strong>are <strong>il</strong> nostro pubblico.<br />

E’ stato un salto nel buio. Certo, a volte<br />

ci accorgiamo che c’è un po’ di diffidenza<br />

nei nostri <strong>con</strong>fronti”. “Perché?”.<br />

“Per <strong>il</strong> nostro aspetto. Ci hanno invitato<br />

a suonare per <strong>il</strong> Papa durante l’In<strong>con</strong>tro<br />

mondiale delle famiglie e quando<br />

<strong>si</strong>amo arrivati sul luogo del <strong>con</strong>certo


12<br />

molti ci guardavano come se fos<strong>si</strong>mo<br />

degli alieni. Come se un tatuato <strong>non</strong><br />

possa credere in Dio! Noi <strong>si</strong>amo dei<br />

“<strong>rock</strong>ettari” che cre<strong>don</strong>o in Dio. Vi pare<br />

strano? A noi no”. “I testi delle vostre<br />

canzoni adesso sono molto religio<strong>si</strong>?”.”Non<br />

sono dei sermoni, ma la<br />

parola Dio appare due volte. Con i testi<br />

di “Luce”, <strong>il</strong> nuovo album, cerchiamo<br />

di trasmettere idee po<strong>si</strong>tive, solari. Noi<br />

<strong>non</strong> vogliamo essere dei guru, dei predicatori<br />

o dei profeti. Vogliamo rac<strong>con</strong>-<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

tare la nostra storia per testimoniare che<br />

trovare una via spirituale nella vita<br />

porta grande gioia. A noi è successo”.<br />

“Adesso <strong>si</strong>ete fidanzati?”. “Due di noi<br />

sì, gli altri no. Vuole sapere se <strong>il</strong> nostro<br />

rapporto <strong>con</strong> <strong>il</strong> sesso è cambiato? Certo<br />

che è cambiato. Diciamo che prima <strong>non</strong><br />

perdevamo un’occa<strong>si</strong>one, mentre adesso<br />

lo viviamo solo all’interno della coppia.<br />

Quindi <strong>non</strong> perseguiamo la castità,<br />

ma viviamo <strong>il</strong> sesso in maniera più<br />

serena e <strong>si</strong>amo più felici”.<br />

I GIOVANI NON SI<br />

ATTIRANO CON IL ROCK!<br />

Ho letto da qualche parte di un<br />

“Concerto pop in Vaticano, la Chiesa<br />

guarda ai <strong>giovani</strong>”. Ma che bella idea<br />

quella di iniziare, proprio in Vaticano,<br />

la prima assemblea plenaria del Pontificio<br />

Con<strong>si</strong>glio della Cultura dedicata al<br />

problema <strong>giovani</strong>le <strong>con</strong> un <strong>con</strong>certo<br />

<strong>rock</strong>, alla presenza del pre<strong>si</strong>dente di<br />

questo dicastero, <strong>il</strong> cardinale Gianfranco<br />

Rava<strong>si</strong>, che alcuni ve<strong>don</strong>o papab<strong>il</strong>e.<br />

Povera la mia Chiesa! Questa dei <strong>con</strong>certi<br />

<strong>rock</strong> è pura <strong>il</strong>lu<strong>si</strong>one e tanto fumo<br />

buttato negli occhi per attirare i <strong>giovani</strong>.<br />

Anche a me, prete, è sempre piaciuto<br />

<strong>il</strong> <strong>rock</strong> quando ero giovane, però l’ho<br />

buttato nella spazzatura quando ho sco-<br />

<br />

perto i <strong>non</strong> pochi messaggi subliminali<br />

<strong>con</strong>tenuti in questa mu<strong>si</strong>ca. Mi chiedo<br />

come mai qualche responsab<strong>il</strong>e in Vaticano<br />

che ha già tante gatte da pelare <strong>si</strong><br />

impegola in queste cose per attirare i<br />

<strong>giovani</strong>. Ricordo che una volta queste<br />

assemblee incominciavano sempre <strong>con</strong><br />

un tempo prolungato di preghiera. Che<br />

<strong>si</strong>a un nuovo vangelo adatto ai tempi?<br />

Ai <strong>giovani</strong> piace <strong>il</strong> <strong>rock</strong> e allora attiriamoli<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>rock</strong>.<br />

Ricordo <strong>con</strong> amarezza che, sempre<br />

per attirare i <strong>giovani</strong>, in occa<strong>si</strong>one della<br />

G.M.G. (Giornata Mondiale della Gioventù)<br />

a Tor Vergata, a Roma, Bob<br />

Dylan cantò davanti a Papa Giovanni


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 13<br />

Paolo II (ignaro di tutto!) e a un m<strong>il</strong>ione<br />

di <strong>giovani</strong>. Se <strong>non</strong> vado errato <strong>il</strong> Bob<br />

<strong>giovani</strong>le tra le altre canzoni ne compose<br />

una che inneggiava agli spinelli e a<br />

qualcosa d’altro e proprio questo<br />

<strong>si</strong>gnore va cantare davanti al Papa! Il<br />

giorno dopo quel raduno, fra le tonnellate<br />

di rifiuti mi fu <strong>con</strong>fidato che c’era<br />

anche qualche ch<strong>il</strong>o di preservativi e<br />

<strong>non</strong> poche <strong>si</strong>ringhe. Ci <strong>il</strong>ludiamo se<br />

pen<strong>si</strong>amo che tutti i <strong>giovani</strong> vanno ad<br />

ascoltare <strong>il</strong> Papa in questi mega raduni.<br />

Ai <strong>con</strong>certi <strong>rock</strong> i <strong>giovani</strong> ci vanno<br />

(soprattutto se sono offerti da una certa<br />

Chiesa che <strong>non</strong> mi va!) ma in quei <strong>con</strong>certi<br />

i <strong>giovani</strong> <strong>non</strong> in<strong>con</strong>treranno mai<br />

colui che molti di loro stanno cercando:<br />

Gesù di Nazaret. Gli organizzatori di<br />

questi <strong>con</strong>certi <strong>non</strong> hanno<br />

altro da inventare per attirare<br />

i <strong>giovani</strong>? O in alto<br />

forse pensano che ci <strong>si</strong>a<br />

bisogno di un vangelo di<br />

riserva per paura che uno<br />

dei quattro vangeli possa<br />

fallire? Io <strong>non</strong> ci credo!<br />

Scriveva <strong>il</strong> vescovo <strong>don</strong><br />

Tonino Bello:” Quando<br />

sono stato nominato<br />

vescovo, mi hanno messo<br />

l’anello al dito, mi hanno<br />

dato <strong>il</strong> pastorale tra le<br />

mani, la Bibbia, messo in<br />

testa la mitra. Sono i <strong>si</strong>mboli<br />

del vescovo. Sarebbe<br />

bene che nel cerimoniale<br />

nuovo, <strong>si</strong> <strong>don</strong>assero al<br />

vescovo una brocca, un<br />

catino e un asciugatoio.<br />

Per lavare i piedi al mondo<br />

senza chiedere come <strong>con</strong>tro<br />

partita che creda in<br />

Dio. Tu Chiesa lava i piedi<br />

al mondo, poi lascia fare:<br />

lo Spirito di Dio <strong>con</strong>durrà<br />

i viandanti dove vuole<br />

lui”. Come <strong>si</strong>amo lontani<br />

da questa sana “utopia”!<br />

<strong>don</strong> <strong>Beppino</strong>


14<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

AUSCHWITZ, UNA SFIDA PER IL PENSIERO<br />

LE RIFLESSIONI DI JEAN AMERY,<br />

HANS JONAS ED ETTY HILLESUM.<br />

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA<br />

FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA-CORSO DI<br />

LAUREA IN FILOSOFIA<br />

CANDIDATO: CHIARA SERRELI<br />

Conosco Chiara da più di 12 anni: è una<br />

ragazza di Sarzana(SP) solare, sempre<br />

sorridente e molto impegnata nella sua<br />

parrocchia. Ha una famiglia splendida!<br />

Chiara, neolaureata, merita una recen<strong>si</strong>one<br />

per la sua splendida te<strong>si</strong> che ho letto<br />

<strong>con</strong> molta commozione.<br />

Come può qualcuno, ancora oggi, negare<br />

la Shoa come ha fatto quel vescovo scismatico<br />

del gruppo di Lefebvre, affermando<br />

che “dopotutto sono stati gasati <strong>si</strong><br />

e no soltanto 300.000 ebrei”? (E sarebbe,<br />

anche solo questa cifra, una infamia che<br />

grida vendetta al cospetto di Dio!).<br />

Primo Levi che ha <strong>con</strong>osciuto l’inferno<br />

dei lager ci butta in faccia senza<br />

pietà:”Voi che vivete <strong>si</strong>curi nelle vostre<br />

tiepide case, voi che trovate tornando a<br />

sera <strong>il</strong> cibo caldo e vi<strong>si</strong> amici: <strong>con</strong><strong>si</strong>derate<br />

se questo è un uomo, che lavora nel<br />

fango, che <strong>non</strong> <strong>con</strong>osce pace, che lotta<br />

per mezzo pane, che muore per un sì o<br />

per un no. Con<strong>si</strong>derate se questa è una<br />

<strong>don</strong>na, senza capelli e senza nome, senza<br />

più forza di ricordare, vuoti gli occhi e<br />

freddo <strong>il</strong> grembo come una rana d’inverno…”(Se<br />

questo è un uomo).<br />

Tutte le testimonianze e le prove di questa<br />

immensa sofferenza che Chiara riporta<br />

nella sua Te<strong>si</strong>, sono una pugnalata al<br />

cuore e, <strong>con</strong>frontati a tanta ignominia, <strong>il</strong><br />

“Perchè” ci insegue come una osses<strong>si</strong>one.<br />

Ricordo di aver letto altrove questa testimonianza<br />

sulla fierezza di questo popolo<br />

ebraico che l’ideologia demenziale di<br />

Hitler ha voluto schiacciare. Alcuni<br />

sopravvissuti allo sterminio rac<strong>con</strong>tano<br />

di aver visto l’una e l’altra volta gruppi di<br />

ebrei incamminar<strong>si</strong> verso la famose<br />

docce dove morivano asfis<strong>si</strong>ati, prima le<br />

<strong>don</strong>ne <strong>con</strong> i bambini, seguiti dagli uomini<br />

che, passando davanti alle SS che ridevano,<br />

fissavano gli occhi negli occhi dei<br />

loro torturatori e cantavano in<strong>si</strong>eme:<br />

”SHMA ISRAEL, ADONAI ELOKE-<br />

NU”: ricordati Israele che <strong>il</strong> tuo Dio è<br />

uno!<br />

Ma ad Auschwitz c’era veramente<br />

Dio?, <strong>si</strong> chiede Chiara. Rifacendo<strong>si</strong> a un<br />

esperto in materia, <strong>il</strong> professore Rocco<br />

Pititto, anche Chiara fa sua la risposta: sì,<br />

Dio c’era; era sceso in quegli inferi a far<strong>si</strong><br />

torturare, massacrare ed uccide in<strong>si</strong>eme<br />

ai suoi figli.<br />

Etty H<strong>il</strong>lesum, morta ad Auschwitz ci<br />

offre anche lei la sua risposta a questa tragedia:”Il<br />

nostro è un Dio bisognoso di<br />

aiuto e <strong>non</strong> responsab<strong>il</strong>e della barbarie<br />

dei campi di <strong>con</strong>centramento. Dio <strong>non</strong> è<br />

neppure responsab<strong>il</strong>e verso di noi per le<br />

assurdità che noi stes<strong>si</strong> commettiamo: i<br />

responsab<strong>il</strong>i <strong>si</strong>amo noi!”.


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 15


16<br />

Chiara chiude la sua Te<strong>si</strong> commovente<br />

<strong>con</strong> queste parole:”L’enigma della sofferenza<br />

e del male <strong>non</strong> <strong>si</strong> può aprire <strong>con</strong><br />

le chiavi della ragione. Dio è e resta l’Inafferrab<strong>il</strong>e.<br />

L’uomo può protestare, urlare,<br />

anche se la lamentela <strong>non</strong> dovrà essere<br />

la sua ultima parola…Se l’uomo impa-<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

rerà a mendicare Amore, creeremo un’atmosfera<br />

più vivib<strong>il</strong>e, in cui Auschwitz<br />

<strong>non</strong> rappresenterà più una minaccia ancora<br />

pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e, in cui “giustizia e pace” <strong>si</strong><br />

baceranno, come sogna <strong>il</strong> profeta Isaia”.<br />

<strong>don</strong> <strong>Beppino</strong>.<br />

LA LANTERNA<br />

“CARA, NON PREOCCUPARTI,<br />

VAI TU AL MIO POSTO”<br />

Ogni domenica mattina un uomo<br />

aveva l’abitudine di dormire <strong>si</strong>no a mezzogiorno.<br />

La moglie in<strong>si</strong>steva perché <strong>il</strong><br />

marito l’accompagnasse alla messa ma<br />

lui rispondeva <strong>con</strong> provocazione:”Vai tu<br />

in chiesa e prega anche per me”. Dopo<br />

pranzo quell’uomo andava al bar e <strong>con</strong><br />

gli amici <strong>si</strong> vantava dicendo:”Io <strong>non</strong> ho<br />

bisogno di andare in chiesa alla domenica,<br />

perché tanto c’è mia moglie che ci va<br />

al mio posto”. Una notte quell’uomo fece<br />

un sogno che lo s<strong>con</strong>volse. Si trovava in<br />

macchina <strong>con</strong> sua moglie, quando un<br />

camion che lo precedeva incominciò a<br />

sbandare, cercò di evitarlo ma <strong>non</strong> riuscì<br />

a frenare e andò a sbatterci <strong>con</strong>tro in<br />

maniera violenta. Nell’impatto marito e<br />

moglie persero la vita. Si trovarono<br />

ambedue davanti alla porta del Paradiso<br />

aspettando <strong>il</strong> loro turno per entrare. La<br />

porta <strong>si</strong> aprì e sentirono la voce di san<br />

Pietro che diceva: ”Non ti preoccupare,<br />

tua moglie può entrare in Paradiso anche<br />

<br />

per te” . La <strong>si</strong>gnora entrò e la porta fu<br />

chiusa. In quel momento quell’uomo <strong>si</strong><br />

svegliò di soprassalto e disse alla moglie:<br />

”Cara, domenica pros<strong>si</strong>ma vengo anch’io<br />

<strong>con</strong> te in chiesa”.<br />

***<br />

Nel loro agire molte persone spesso <strong>si</strong><br />

lasciano <strong>con</strong>dizionare dal giudizio altrui,<br />

dalla critica e dalle chiacchiere:”Ecco<br />

quello che va sempre in chiesa; ecco<br />

quella che corre dietro ai preti”. Quando<br />

ci lasciamo <strong>con</strong>dizionare dagli altri noi<br />

squalifichiamo <strong>il</strong> nostro modo di essere e<br />

rischiamo di <strong>con</strong>formarci alla mentalità<br />

di tutti, sparendo nella massa a<strong>non</strong>ima. Il<br />

cristiano sta diventando sempre meno<br />

vi<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e perché <strong>si</strong> lascia <strong>con</strong>vincere da<br />

quanto la società ha legalizzato, quindi<br />

anche la fede diventa semplicemente<br />

un’opinione personale. Alla fine subiamo<br />

tutto, rassegnati e anche vergogno<strong>si</strong>,<br />

dimenticando che dobbiamo essere sale,<br />

luce e lievito. Come cristiani noi posse-


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 17<br />

diamo tanti <strong>si</strong>mboli e valori che potrebbero<br />

s<strong>con</strong>volgere <strong>il</strong> mondo e la storia,<br />

invece ci ac<strong>con</strong>tentiamo delle parole che<br />

di<strong>con</strong>o tutti. Lasciamo che facciano sempre<br />

agli altri al nostro posto, come quell’uomo<br />

a cui bastava che la moglie<br />

andasse in chiesa a suo nome. Le campagne<br />

o le proteste <strong>con</strong>tro l’ingiustizia<br />

devono sempre farle gli altri; sono i preti<br />

che devono arrangiar<strong>si</strong> a portare avanti la<br />

Chiesa…Ci lasciamo prendere dalla vergogna<br />

e dal complesso di inferiorità,<br />

intanto <strong>il</strong> male avanza anche per causa<br />

nostra.<br />

Dimentichiamo che ognuno di noi è<br />

invitato a inventar<strong>si</strong> la sua ragione di<br />

essere ed è responsab<strong>il</strong>e del proprio destino.<br />

Gli altri facciano la loro parte.<br />

Un po’ di storia,<br />

in attesa del nuovo governo<br />

La guerra in Italia, nel biennio 43-45,<br />

ha visto combattere sul nostro<br />

territorio, tra le nostre case, fiumi e colline<br />

centinaia di migliaia di soldati provenienti<br />

da oltre quaranta Pae<strong>si</strong>, così che la<br />

Campagna d’Italia durante la Se<strong>con</strong>da<br />

guerra mondiale rappresenta un <br />

negli annali della storia m<strong>il</strong>itare di<br />

ogni tempo. Stranamente solo gli<br />

italiani sembrano ignorare questa evidenza.<br />

Basta vi<strong>si</strong>tare un cimitero di guerra<br />

del Commonwealth (ce ne sono undici<br />

solo in Romagna) per rendersene <strong>con</strong>to.<br />

<br />

Osservando i <strong>si</strong>mboli inci<strong>si</strong> sulle lapidi <strong>si</strong><br />

ri<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o la foglia d’acero, emblema<br />

dei canade<strong>si</strong>, la felce dei neozelande<strong>si</strong>, la<br />

gazzella dei sudafricani e i pugnali incrociati<br />

dei gurkha.<br />

Certo, gli italiani combattenti erano<br />

da ambo le parti, al fronte e dietro di esso,<br />

impegnati nella guerra civ<strong>il</strong>e, o guerra<br />

partigiana che dir <strong>si</strong> voglia; ma è necessario<br />

ricordare i <strong>giovani</strong> statuniten<strong>si</strong>,<br />

ingle<strong>si</strong>, canade<strong>si</strong>, neozelande<strong>si</strong>, sudafricani,<br />

france<strong>si</strong>, polacchi, bra<strong>si</strong>liani, indiani,<br />

nepale<strong>si</strong>, belgi, jugoslavi, greci, sene-


18<br />

gale<strong>si</strong>, marocchini, algerini e di altri <strong>con</strong>tingenti<br />

minori, senza dimenticare<br />

i volontari della brigata ebraica e i già<br />

nominati nippo-americani.<br />

Nelle f<strong>il</strong>e tedesche, d’altro canto, vi<br />

erano anche rus<strong>si</strong>, ucraini, bielorus<strong>si</strong>, baltici,<br />

cosacchi, polacchi e turkmeni e, tra i<br />

partigiani, numero<strong>si</strong> ex prigionieri di<br />

guerra, soprattutto ingle<strong>si</strong>, rus<strong>si</strong> e jugoslavi.<br />

Tutti i popoli della Terra, eccettuati gli<br />

eschime<strong>si</strong>, hanno combattuto qui e <strong>non</strong> <strong>si</strong><br />

può ignorarlo per un malinteso patriottismo,<br />

come se la guerra <strong>con</strong>tro <strong>il</strong> nazifascismo<br />

fosse stata <strong>con</strong>dotta solo dai partigiani.<br />

E proprio la Re<strong>si</strong>stenza andrebbe,<br />

finalmente, studiata e valutata <strong>non</strong><br />

solo da un punto di vista politico ma<br />

anche m<strong>il</strong>itare, per <strong>il</strong> semplice fatto che<br />

questa era l’ottica di chi combatteva.<br />

Seguendo questo criterio <strong>si</strong> possono fare<br />

scoperte sorprendenti.<br />

La prima, per quanto ovvia, è che le<br />

prime bande partigiane furono organizzate<br />

da m<strong>il</strong>itari, soprattutto alpini, sfuggiti<br />

alla cattura da parte dei tedeschi. Ne <strong>con</strong>segue<br />

<strong>il</strong> livello di eccellenza delle formazioni<br />

co<strong>si</strong>ddette “autonome”, organizzate<br />

da ufficiali monarchici del Regio Esercito<br />

<strong>non</strong> legate ad alcun partito. Erano i<br />

“fazzoletti azzurri” di Enrico Martini<br />

“Mauri”, nelle quali m<strong>il</strong>itò <strong>il</strong> grande scrittore<br />

Giuseppe Fenoglio. Fu <strong>il</strong> Piemonte,<br />

legittimista, forte di tradizioni m<strong>il</strong>itari,<br />

cattolico, a dare <strong>il</strong> maggior <strong>con</strong>tributo<br />

alla guerra partigiana, grazie anche alla<br />

sua <strong>con</strong>formazione orografica. Le altre<br />

formazioni dotate di notevole efficienza,<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE<br />

ben organizzate, basate su una rigorosa<br />

selezione dei combattenti furono quelle<br />

di “Giustizia e Libertà”. I garibaldini<br />

legati al Partito Comunista, a parte eccezioni<br />

notevoli, dovettero invece seguire<br />

direttive politiche che imponevano di<br />

aumentare gli organici a discapito della<br />

logistica, dell’addestramento e della qualità.<br />

Questo perché i comunisti <strong>non</strong> pensavano<br />

tanto a vincere la guerra in corso<br />

quanto a predisporre la futura presa del<br />

potere.<br />

Ora, che i moderati, specie se cattolici,<br />

rinneghino implicitamente i tantis<strong>si</strong>mi<br />

partigiani <strong>non</strong> comunisti o anticomunisti<br />

è un delitto che grida vendetta al cielo ed<br />

è da questa ignoranza crassa che deriva<br />

l’attuale disorientamento politico. Quanti<br />

cattolici tra le medaglie d’oro della Re<strong>si</strong>stenza<br />

e che testimonianza hanno dato!<br />

Non <strong>si</strong> può dimenticare, uno fra cento, un<br />

eroe come Aldo Gastaldi “Bisagno”, <strong>il</strong><br />

<strong>giovani</strong>s<strong>si</strong>mo capo partigiano, comandante<br />

della divi<strong>si</strong>one “Cichero” in Liguria.<br />

Una divi<strong>si</strong>one Garibaldi, <strong>si</strong> badi, ma<br />

<strong>con</strong> un cappellano m<strong>il</strong>itare e una preghiera<br />

che merita di essere ricordata: .<br />

(Alberto Leoni, “<strong>il</strong> Timone” n. 120).


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 19


20<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 21


22<br />

CORRI DIETRO AL TUO CUORE


CORRI DIETRO AL TUO CUORE 23<br />

CELEBRAZIONI CON DON BEPPINO<br />

“ROVETO ARDENTE”<br />

* DOMENICA 10 MARZO: PARROCCHIA DI VILLANOVA<br />

(MODENA) - STRADA VILLANOVA INIZIO ORE 15<br />

* DAL 15 AL 17: MARZO A CASAL DI PRINCIPE (NA) CON<br />

ANNALISA COLZI<br />

* 5-6-7 APRILE : CASA DI SPIRITUALITA’ S. OBIZIO-ANGOLO<br />

TERME(BS) CON ANNALISA COLZI - PER INFORMAZIONI:<br />

http://www.casasantobizio.it/<br />

* DOMENICA 7: APRILE A LUGAGNANO (VR) INIZIO ORE 14<br />

* DOMENICA 14 APRILE: A MESTRINO (PD) INIZIO ORE 15<br />

* VENERDI’ 26 APRILE: A REGINA PACIS (R.E.) ORE 20.30<br />

* DOMENICA 28 APRILE: PARROCCHIA CAPPUCCINI “S.<br />

MARIA ASSUNTA DELLA TOMBA” - ADRIA (ROVIGO)<br />

ORE 15<br />

CHIEDIAMO SEMPRE LA VOSTRA PREGHIERA E LA VOSTRA<br />

SOLIDARIETÁ PER QUESTA COMUNITA “ROVETO ARDENTE”:<br />

ACCOGLIENZA, LAVORO E PREGHIERA.<br />

RINGRAZIAMO CHI VUOLE CONTINUARE AD AIUTARCI.<br />

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