Untitled - Comune di Bastia Umbra
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COMUNE DI BASTIA UMBRA<br />
C.E.U. srl Energy Project S.r.l.<br />
SISTEMA INTEGRATO GEOTERMICO-SOLARE<br />
CENTRALIZZATO<br />
Impianto fotovoltaico<br />
Impianto idroelettrico<br />
Impianto <strong>di</strong> teleriscaldamento<br />
Impianto <strong>di</strong> cogenerazione<br />
STUDIO DI PRE-FATTIBILITA’<br />
1
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA E PRESTAZIONALE<br />
In<strong>di</strong>ce<br />
- IMPIANTO FOTOVOLTAICO<br />
- IMPIANTO IDROELETTRICO<br />
- IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO E COGENERAZIONE<br />
PREMESSA E CONSIDERAZIONI<br />
Il presente progetto ha lo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare il Piano Attuativo in oggetto verso filosofie<br />
particolarmente efficaci ed efficienti nel favorire il risparmio energetico e nel migliorare la<br />
sostenibilita' e la competitivita' del sistema energetico della città <strong>di</strong> <strong>Bastia</strong> <strong>Umbra</strong>.<br />
Si vuole proporre un’iniziativa innovativa e interessante dal punto <strong>di</strong> vista prima <strong>di</strong> tutto<br />
tecnologico, ma che, come illustreremo, <strong>di</strong> riflesso riguarda altre sfere, da quella ambientale a<br />
quella occupazionale.<br />
Con questa relazione si intende pertanto, definire solo alcuni aspetti principali e dare un cenno<br />
delle possibilità realizzative all’interno dell’area <strong>di</strong> intervento del PAIM, delle caratteristiche delle<br />
soluzioni impiantistiche e dei vantaggi conseguenti all’impiego <strong>di</strong> un sistema integrato<br />
centralizzato, costituito da impianto a pannelli fotovoltaici, impianto idroelettrico, impianto <strong>di</strong><br />
teleriscaldamento e <strong>di</strong> cogenerazione.<br />
1) IMPIANTO FOTOVOLTAICO<br />
CARATTERISTICHE GENERALI<br />
Un impianto fotovoltaico permette <strong>di</strong> trasformare <strong>di</strong>rettamente l’energia solare in energia<br />
elettrica in corrente continua grazie all’effetto fotovoltaico. Tale fenomeno si manifesta nei<br />
materiali detti “semiconduttori”, usati anche nella produzione <strong>di</strong> componenti elettronici, il più<br />
conosciuto dei quali è il silicio. Gli aspetti positivi della tecnologia fotovoltaica possono riassumersi<br />
in:<br />
• assenza <strong>di</strong> qualsiasi tipo d’emissione inquinante durante il funzionamento dell’impianto;<br />
• risparmio dei combustibili fossili;<br />
• estrema affidabilità poiché, nella maggior parte <strong>di</strong> casi, non esistono parti in movimento (vita<br />
utile, <strong>di</strong> norma, superiore a 20 anni);<br />
• costi <strong>di</strong> esercizio e manutenzione ridotti;<br />
• modularità del sistema (per aumentare la taglia basta aumentare il numero dei moduli).<br />
Le principali applicazioni dei sistemi fotovoltaici sono:<br />
1. impianti (con sistema d’accumulo) per utenze isolate dalla rete;<br />
2
2. impianti per utenze collegate alla rete <strong>di</strong> bassa tensione;<br />
3. centrali <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica, generalmente collegate alla rete in me<strong>di</strong>a tensione.<br />
La producibilità elettrica me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> un impianto fotovoltaico può essere valutata attraverso<br />
un calcolo che tiene conto:<br />
‐ della ra<strong>di</strong>azione solare annuale del sito (determinabile ricorrendo a banche dati: UNI 10349,<br />
Atlante Solare Europeo, ENEA);<br />
‐ <strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong> correzione calcolato sulla base dell’orientamento, dell’angolo d’inclinazione dei<br />
moduli fotovoltaici e <strong>di</strong> eventuali ombre temporanee;<br />
‐ delle prestazioni tecniche dei moduli fotovoltaici, dell’inverter e degli altri componenti<br />
dell’impianto;<br />
‐ delle con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong> riferimento del sito nelle quali devono operare i moduli<br />
fotovoltaici (ad esempio con l’aumento della temperatura <strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong>minuisce<br />
l’energia prodotta dall’impianto).<br />
Il DM 19/02/07 (nuovo Conto Energia) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23/02/2007, è<br />
subentrato ai precedenti DM del 28/07/2005 e del 6/02/2006 (primo Conto Energia) in materia <strong>di</strong><br />
incentivazione dell’energia fotovoltaica. Il decreto è <strong>di</strong>ventato operativo solo dopo la<br />
pubblicazione della delibera dell’AEGG n. 90/07, avvenuta il 13/04/07, che ha definito le con<strong>di</strong>zioni<br />
e le modalità per l’erogazione delle tariffe incentivanti.<br />
Per quanto stabilito dal DM del 19/02/07 gli impianti fotovoltaici entrati in esercizio a partire dal<br />
1° gennaio 2009 hanno <strong>di</strong>ritto a una tariffa incentivante articolata secondo i valori in<strong>di</strong>cati nella<br />
seguente tabella (€/kWh).<br />
3
Il DM 19/02/2007 definisce inoltre tre tipologie d’integrazione ai fini <strong>di</strong> una classificazione <strong>di</strong><br />
ciascun impianto fotovoltaico:<br />
1) impianto non integrato<br />
2) impianto parzialmente integrato<br />
3) impianto con integrazione architettonica<br />
1(non integrato) 2 (parzialmente integrato) 3 (integrato)<br />
Il comune <strong>di</strong> <strong>Bastia</strong> <strong>Umbra</strong> è caratterizzato da latitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 43°04’17’’ N e longitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 12°32’49’’<br />
E, ciò vuol <strong>di</strong>re che in questa località un impianto fotovoltaico in con<strong>di</strong>zioni ottimali produce in un<br />
anno in me<strong>di</strong>a 1250 kWh/kWp installato.<br />
La proposta progettuale ha per oggetto un impianto <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica a pannelli<br />
fotovoltaici da circa 1 MWatt da integrare su strutture <strong>di</strong> copertura, opportunamente progettate e<br />
<strong>di</strong>rezionate.<br />
La localizzazione <strong>di</strong> queste pensiline è stata ipotizzata all’interno delle aree destinate dal Piano<br />
Attuativo a parcheggi pubblici fuori terra, in particolare nella fascia lungo la ferrovia dove<br />
funzionano anche da barriere antirumore e dove sono collocate le principali aree tecniche per la<br />
produzione e successiva <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia alle varie sottostazioni.<br />
Le pensiline sono quin<strong>di</strong> poste a copertura dei parcheggi per le auto e il pannello fotovoltaico<br />
sostituisce il materiale da costruzione convenzionale <strong>di</strong>ventando componente attivo dell’involucro,<br />
allo scopo <strong>di</strong> combinare gli aspetti tecnici ed estetici della tecnologia con l’arredo urbano.<br />
4
Esempi:<br />
2) IMPIANTO IDROELETTRICO<br />
CARATTERISTICHE GENERALI<br />
Si tratta <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> impianto che trasforma l’acqua, in questo caso <strong>di</strong> un fiume, in energia<br />
elettrica; nello specifico l’acqua viene convogliata in una condotta forzata fino ad arrivare alle<br />
turbine che ruotano grazie alla spinta dell'acqua stessa. Ognuna <strong>di</strong> esse è accoppiata a un<br />
alternatore che trasforma il movimento <strong>di</strong> rotazione in energia elettrica.<br />
La velocità impressa dall'acqua alle turbine viene generata attraverso una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quota,<br />
detta "salto", che si traduce in pressione idro<strong>di</strong>namica alla quota in cui sono posizionate le turbine.<br />
Di seguito vengono riportati in via preliminare i dati tecnici, delle producibilità <strong>di</strong> una centralina<br />
idroelettrica, la cui costruzione viene ipotizzata sul fiume Chiascio, secondo i quattro tracciati<br />
ipotizzati e riportati nel grafico allegato B.<br />
1) Prima ipotesi (A‐C‐D)<br />
‐ Opera presa a monte della briglia alla confluenza con il Tescio (A)<br />
‐ Dati tecnici<br />
‐ Condotta <strong>di</strong> adduzione interrata lunghezza 800 mt<br />
‐ Centrale a monte della briglia del ponte sulla strada Torgianese (C)<br />
‐ Canale <strong>di</strong> scarico (lunghezza 60 mt) sotto la briglia e rilascio a valle della briglia stessa (D)<br />
• salto me<strong>di</strong>o mt 8,80<br />
• portata massima derivabile mc/sec 4<br />
• portata me<strong>di</strong>a turbinatile mc/sec 2,6<br />
• potenza istallata KW 300<br />
• potenza me<strong>di</strong>a nominale KW 195<br />
• energia elettrica annua prodotta KWh 1.700.000<br />
5
2) Seconda ipotesi (A‐D)<br />
‐ Opera presa a monte della briglia alla confluenza con il Tescio (A)<br />
‐ Dati tecnici<br />
‐ Condotta <strong>di</strong> adduzione interrata lunghezza 860 mt<br />
‐ Centrale a valle della briglia del ponte sulla strada Torgianese (D)<br />
‐ Canale <strong>di</strong> scarico (lunghezza 20 mt) con rilascio a valle della briglia stessa (D)<br />
• salto me<strong>di</strong>o mt 8,80<br />
• portata massima derivabile mc/sec 4<br />
• portata me<strong>di</strong>a turbinatile mc/sec 2,6<br />
• potenza istallata KW 300<br />
• potenza me<strong>di</strong>a nominale KW 195<br />
• energia elettrica annua prodotta KWh 1.700.000<br />
3) Terza ipotesi (B‐C‐D)<br />
‐ Opera presa a monte della briglia sotto al ponte della ferrovia (B)<br />
‐ Dati tecnici<br />
‐ Condotta <strong>di</strong> adduzione interrata lunghezza 650 mt<br />
‐ Centrale a monte della briglia del ponte sulla strada Torgianese (C)<br />
‐ Canale <strong>di</strong> scarico (lunghezza 60 mt) sotto la briglia e rilascio a valle della briglia stessa (D)<br />
• salto me<strong>di</strong>o mt 5,30<br />
• portata massima derivabile mc/sec 4,3<br />
• portata me<strong>di</strong>a turbinatile mc/sec 2,9<br />
• potenza istallata KW 190<br />
• potenza me<strong>di</strong>a nominale KW 130<br />
• energia elettrica annua prodotta KWh 1.100.000<br />
4) Quarta ipotesi (B‐D)<br />
‐ Opera presa a monte della briglia sotto al ponte della ferrovia (B)<br />
‐ Dati tecnici<br />
‐ Condotta <strong>di</strong> adduzione interrata lunghezza 650 mt<br />
‐ Centrale a valle della briglia del ponte sulla strada Torgianese (D)<br />
‐ Canale <strong>di</strong> scarico (lunghezza 20 mt) con rilascio a valle della briglia stessa (D)<br />
• salto me<strong>di</strong>o mt 5,30<br />
• portata massima derivabile mc/sec 4,3<br />
6
• portata me<strong>di</strong>a turbinatile mc/sec 2,9<br />
• potenza istallata KW 190<br />
• potenza me<strong>di</strong>a nominale KW 130<br />
• energia elettrica annua prodotta KWh 1.100.000<br />
Tutti i dati <strong>di</strong> cui sopra devono intendersi <strong>di</strong> massima e pertanto suscettibili <strong>di</strong> variazioni fino +<br />
10%.<br />
Considerazioni generali<br />
a) soluzioni con l’opera <strong>di</strong> presa nel punto A<br />
- l’opera <strong>di</strong> presa viene a trovarsi in corrispondenza <strong>di</strong> un previsto viadotto della nuova<br />
viabilità, <strong>di</strong> cui non si sa ancora se i relativi pilastri possono o meno interferire.<br />
- la stessa condotta deve transitare nel previsto sottopasso della ferrovia comportando un<br />
<strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong>verso dello stesso, rispetto a quello già progettato<br />
- per quanto verificato dalle carte tecniche e sezioni <strong>di</strong>sponibili, la quota del pelo libero<br />
dell’acqua all’opera <strong>di</strong> presa, quasi sicuramente impe<strong>di</strong>rà la realizzazione <strong>di</strong> una condotta<br />
<strong>di</strong> adduzione interrata. (situazione da verificare con rilievi topografici dettagliati)<br />
- in corrispondenza dell’opera <strong>di</strong> presa si renderà necessario abbattere alcune piante <strong>di</strong> alto<br />
fusto<br />
b) soluzioni con la centrale nel punto C<br />
- il canale <strong>di</strong> scarico transiterebbe circa 3 mt sotto la briglia, determinando opere civili<br />
maggiori e autorizzazioni anche da parte della Provincia in quanto si andrebbe a operare<br />
vicinissimo alle fondazioni del ponte<br />
- occorrerà valutare le eventuali opere necessarie per non interferire con la condotta gas<br />
metano in transito in quella zona, le cui <strong>di</strong>mensioni, portate e profon<strong>di</strong>tà non sono al<br />
momento note<br />
c) le soluzioni con l’opera <strong>di</strong> presa nel punto B, consente <strong>di</strong> sfruttare circa 0.3 mc/sec in più<br />
delle altre soluzioni in quanto sfrutterebbe anche l’acqua in rilascio dal laghetto in<br />
costruzione subito a monte. Tale quantitativo infatti, andrebbe lasciato defluire nelle<br />
soluzioni con presa nel punto A.<br />
Delle soluzioni descritte riteniamo che la quarta, Tracciato B‐D, per questioni principalmente<br />
riguardanti l’ impatto ambientale, sia la più opportuna e consona alle esigenze del progetto e del<br />
luogo. Ci riserviamo comunque analisi altimetriche e tecniche più specifiche.<br />
7
3) IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO CON PRODUZIONE COMBINATA DI<br />
ENERGIA E COGENERAZIONE<br />
CARATTERISTICHE GENERALI<br />
Un sistema <strong>di</strong> teleriscaldamento consiste essenzialmente in una rete <strong>di</strong> trasporto del calore (che<br />
permette <strong>di</strong> servire contemporaneamente più e<strong>di</strong>fici) e in una centrale <strong>di</strong> produzione.<br />
Le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> Teleriscaldamento possono essere molto variabili, si va dal piccolo<br />
quartiere ad una intera città.<br />
I sistemi <strong>di</strong> teleriscaldamento urbano rappresentano una importante opportunità <strong>di</strong> utilizzazione<br />
razionale dell’energia e un doveroso contributo al contenimento della spesa energetica, alla<br />
riduzione delle emissioni <strong>di</strong> gas ad effetto serra ad al controllo dell’inquinamento locale. Infatti i<br />
consumi complessivi <strong>di</strong> energia nei settori residenziali e terziario costituiscono una significativa<br />
quota del totale nazionale (circa il 28%).<br />
Una centrale <strong>di</strong> teleriscaldamento può utilizzare tecnologie cogenerative e/o fonti rinnovabili e lo<br />
scopo finale è un risparmio <strong>di</strong> fonti fossili d’energia.<br />
Infatti se si utilizza il metano in modo cogenerativo l’input primario è sempre una fonte fossile ma<br />
complessivamente la maggiore efficienza della cogenerazione porta ad utilizzarne un quantitativo<br />
minore. Infine se l’input della centrale <strong>di</strong> produzione è una fonte rinnovabile (come la geotermia,<br />
le biomasse) si ha totale sostituzione delle fonti fossili.<br />
La riduzione del consumo <strong>di</strong> fonti fossili d’energia è un obiettivo da perseguire per motivi ormai<br />
noti, ma che riteniamo opportuno sottolineare:<br />
• Maggiore sviluppo economico: la sostituzione <strong>di</strong> materia prima importata (le fonti fossili)<br />
con investimenti in tecnologie efficienti e fonti rinnovabili (che sono risorse territoriali)<br />
porta ad un maggiore sviluppo e quin<strong>di</strong> occupazione.<br />
• In<strong>di</strong>pendenza energetica: l’Italia è un paese che <strong>di</strong>pende fortemente dall’estero per gli<br />
approvvigionamenti energetici, il che espone il Paese a con<strong>di</strong>zionamenti politici ed a rischi<br />
economici.<br />
• Equa <strong>di</strong>stribuzione delle risorse tra paesi e tra generazioni: le fonti fossili <strong>di</strong> energia sono<br />
una risorsa limitata utilizzata fortemente dai paesi sviluppati dalla rivoluzione industriale in<br />
poi. Il principio <strong>di</strong> equità richiederebbe un minor consumo <strong>di</strong> queste risorse da parte dei<br />
paesi sviluppati a favore <strong>di</strong> paesi in via <strong>di</strong> sviluppo e delle generazioni future.<br />
Si è ritenuto necessario uno stu<strong>di</strong>o per verificare, me<strong>di</strong>ante un’analisi tecnico‐economica, la<br />
possibilità <strong>di</strong> realizzare un impianto per la produzione combinata <strong>di</strong> energia elettrica e calore a<br />
servizio <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> teleriscaldamento a servizio della città <strong>di</strong> <strong>Bastia</strong> <strong>Umbra</strong>; procedendo ad un<br />
<strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> massima dell’impianto in base alle esigenze energetiche ed ai fabbisogni dei<br />
potenziali utenti della rete <strong>di</strong> teleriscaldamento (TLR).<br />
8
Lo stu<strong>di</strong>o è stato sviluppato attraverso le seguenti fasi:<br />
- in<strong>di</strong>viduazione dei fabbisogni energetici;<br />
- sistema <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica e/o calore;<br />
- il sistema <strong>di</strong> teleriscaldamento;<br />
- valutazione dell’energia producibile;<br />
- benefici energetico‐ambientali.<br />
Sulla base <strong>di</strong> valori parametrici è stato valutato il fabbisogno delle utenze interessate da una prima<br />
fase <strong>di</strong> teleriscaldamento e il valore totale <strong>di</strong> energia è stimato in circa 14 GWht/a.<br />
All’interno del Piano è stata prevista la produzione combinata <strong>di</strong> energia, cioè l’utilizzo <strong>di</strong> motori <strong>di</strong><br />
cogenerazione ad olio e metano e caldaie <strong>di</strong> integrazione e riserva funzionanti con combustibile<br />
gas naturale. In questo modo si ottengono vantaggi ormai ampiamente assodati che possono<br />
essere valutati in circa il 40‐50% <strong>di</strong> risparmio rispetto all’energia chimica necessaria se la<br />
produzione delle due energie fosse separata.<br />
La riduzione del consumo <strong>di</strong> fonti energetiche fossili comporta vantaggi ambientali. L’esatto<br />
ammontare <strong>di</strong> emissioni ambientalmente nocive che vengono evitate da un sistema <strong>di</strong><br />
Teleriscaldamento va calcolato caso per caso e varia in base a:<br />
• Input energetico utilizzato nella centrale <strong>di</strong> produzione (metano,olio, combustibile,<br />
carbone, biomassa)<br />
• Tecnologia impiantistica<br />
• Tecnologie <strong>di</strong> impianti termici sostituiti presso l’utenza (caldaie a gasolio e metano)<br />
• Sistema elettrico <strong>di</strong> riferimento (il mix <strong>di</strong> centrali nazionali)<br />
Gli inquinanti che vengono ridotti o eliminati sono:<br />
• CO2 anidride carbonica, è un gas che provoca l’effetto serra, quin<strong>di</strong> un danno globale, non<br />
provoca invece effetti dannosi sull’ambiente locale.<br />
• Ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Zolfo, producono danni alla salute umana e all’ambiente attraverso le piogge<br />
acide, quin<strong>di</strong> danni locali, regionali e globali.<br />
• Ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Azoto, valgono le stesse considerazioni fatte per gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Zolfo. Va sottolineato<br />
come senza l’utilizzo <strong>di</strong> adeguate tecnologie <strong>di</strong> abbattimento le emissioni <strong>di</strong> NOX<br />
potrebbero aumentare a livello locale pur <strong>di</strong>minuendo complessivamente nel bilancio<br />
ambientale nazionale. Questo perché la cogenerazione implica un aumento locale del<br />
consumo <strong>di</strong> combustibile, sebbene con una aumentata efficienza.<br />
• Particolato, produce danni alla salute umana e all’ambiente urbano (smog, danni ai<br />
monumenti).<br />
Inoltre l’eliminazione delle caldaie <strong>di</strong>stribuite sostituiti con un’unica centrale permette l’adozione<br />
delle migliori tecnologie <strong>di</strong> abbattimento degli inquinanti.<br />
Le centrali cogenerative, dovendo essere localizzate vicino ai centri urbani, <strong>di</strong>minuiscono il<br />
fabbisogno <strong>di</strong> nuove linee elettriche <strong>di</strong> trasmissione ad alta tensione.<br />
9
È risaputa l’ostilità delle comunità locali al passaggio <strong>di</strong> nuove linee elettriche per problemi <strong>di</strong><br />
integrità del paesaggio e <strong>di</strong> prevenzione rispetto ai rischi dei campi elettromagnetici.<br />
Altro vantaggio <strong>di</strong> un sistema elettrico basato sulla cogenerazione è la <strong>di</strong>minuzione della cessione<br />
<strong>di</strong> calore all’ambiente che nelle centrali convenzionali produce il problema dell’inquinamento<br />
termico dei corpi idrici.<br />
Vantaggi<br />
Lo spegnimento delle caldaie <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio e <strong>di</strong> appartamento porta all’eliminazione <strong>di</strong> una fonte <strong>di</strong><br />
rischi per la pubblica sicurezza come esplosioni <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>.<br />
Altri effetti positivi nell’introduzione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> Teleriscaldamento attengono alla<br />
razionalizzazione <strong>di</strong> un settore quale quello dei consumi termici degli e<strong>di</strong>fici contrad<strong>di</strong>stinto da<br />
basse efficienze nell’utilizzo dell’energia.<br />
Inoltre il teleriscaldamento non presenta solo vantaggi collettivi ma porta anche a convenienze per<br />
i singoli utenti: le tariffe del servizio calore sono posizionate per offrire all’utenza un risparmio<br />
economico rispetto alle soluzioni tra<strong>di</strong>zionali.<br />
Ad essere offerto è un servizio finale e non combustibile che necessita <strong>di</strong> una ulteriore<br />
trasformazione tramite caldaie; infatti il servizio calore permette <strong>di</strong>:<br />
• Pagare a contatore il servizio e non il combustibile<br />
• Regolare la durata del riscaldamento secondo le proprie esigenze<br />
•<br />
I vantaggi del risparmio energetico visti precedentemente a livello Paese si riflettono anche livello<br />
utente. La minore <strong>di</strong>pendenza energetica indotta da questi sistemi significa anche minore volatilità<br />
delle tariffe.<br />
Detto ciò, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bastia</strong> <strong>Umbra</strong> rientra nella zona climatica denominata “D” così come<br />
definita dal D.P.R. 26 agosto 1993 N° 412. L’esercizio degli impianti termici per sistemi <strong>di</strong><br />
teleriscaldamento come è noto è consentito senza alcuna limitazione. Nella tabella sotto riportata<br />
sono in<strong>di</strong>cati i parametri climatici <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> <strong>Bastia</strong> <strong>Umbra</strong>.<br />
Nella fattispecie il “Volume totale effettivamente teleriscaldabile” è risultato <strong>di</strong> circa 588.000 m3,<br />
la potenza termica necessaria è stata stimata in circa 10,0 MWt con un fabbisogno energetico pari<br />
a circa 14,7 GWht/a.<br />
In relazione ai fabbisogni energetici stimati, all’andamento dei gra<strong>di</strong> giorno mensili e alla potenza<br />
termica massima <strong>di</strong> centrale tipici per questi fabbisogni si è ipotizzato un andamento della<br />
richiesta termica da parte degli utenti nelle 3600 ore dell’anno.<br />
La curva <strong>di</strong> durata cosi calcolata rappresenta a meno <strong>di</strong> una costante, l'energia necessaria.<br />
Parametri climatici progettuali <strong>di</strong> riferimento<br />
CARATTERISTICA U.M. BASTIA UMBRA<br />
ZONA [tipo] D<br />
GRADI GIORNO [GG°] [GG°] 1.994<br />
ALTITUDINE [m.s.l.m.] [m.s.l.m.] 200<br />
TEMPERATURA DI PROGETTO [°C] ‐2<br />
ABITANTI (al 31.12.2009) [N°] 21.600<br />
10
Nella pagina <strong>di</strong> seguito allegata è riportato l’andamento della potenza termica caratteristica <strong>di</strong><br />
questa tipologia <strong>di</strong> utenza.<br />
La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />
La rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del calore prevista è essenzialmente costituita da un feeder principale<br />
(doppio tubo con controllo istantaneo delle per<strong>di</strong>te) da cui si staccano le alimentazioni dei singoli<br />
utenti; il <strong>di</strong>mensionamento fluido<strong>di</strong>namico delle reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è effettuato per le con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> esercizio invernali, per assicurare alla rete una capacità <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> calore tale da sod<strong>di</strong>sfare<br />
il massimo carico termico ad essa allacciabile.<br />
Di seguito si allegano le seguenti tavole grafiche:<br />
- Schematizzazione rete teleriscaldamento;<br />
- Sezione tipo <strong>di</strong> posa delle tubazioni – <strong>di</strong>mensione dello scavo e prescrizioni <strong>di</strong> posa.<br />
In questa prima fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si è ipotizzato che le strade potenzialmente interessate dalla posa<br />
della rete primaria <strong>di</strong> teleriscaldamento abbiano una lunghezza totale <strong>di</strong> circa 8.000 m.<br />
Per le sottocentrali d’utenza è prevista l’adozione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> cessione del calore a scambio<br />
in<strong>di</strong>retto, ossia con scambiatori <strong>di</strong> calore fra il circuito primario (rete <strong>di</strong> teleriscaldamento) e il<br />
circuito secondario (rete interna <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione ai corpi scaldanti).<br />
Il sistema in<strong>di</strong>retto, grazie alla suddetta separazione idraulica dei due circuiti nello scambiatore,<br />
consente un esercizio più sicuro dell’impianto <strong>di</strong> teleriscaldamento, e non pone problemi <strong>di</strong><br />
pressione nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, nei riguar<strong>di</strong> dei corpi scaldanti, che restano quelli<br />
attualmente installati.<br />
11
Le centrali <strong>di</strong> scambio energetico installate presso l’utenza prevedono uno scambiatore uso<br />
riscaldamento e, per le utenze con produzione centralizzata dell’acqua calda sanitaria, un secondo<br />
scambiatore per tale servizio.<br />
In questa prima fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sono state ipotizzate circa 85 sottocentrali <strong>di</strong> cui 25 <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e alta<br />
potenza.<br />
La modulazione/integrazione ai cogeneratori per la produzione dell’energia termica necessaria è<br />
prevista con l’utilizzo <strong>di</strong> più caldaie.<br />
Questo consente sempre il loro utilizzo, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> massima resa energetica e <strong>di</strong><br />
contenimento dei costi, in base all’effettivo carico richiesto dall’utente.<br />
Nella fattispecie è possibile prevedere una produzione <strong>di</strong> energia termica ed elettrica globale<br />
rispettivamente <strong>di</strong> circa 17,8GWht/a e 12,6GWhe/a.<br />
12
Il risparmio energetico<br />
Il risparmio energetico comporta conseguentemente una minore quantità <strong>di</strong> emissioni a parità <strong>di</strong><br />
energia prodotta.<br />
Vi è in più la possibilità <strong>di</strong> riqualificazione ambientale in virtù della tipologia <strong>di</strong> impianto proposto.<br />
Al fine <strong>di</strong> far emergere il costante impegno nel rispetto dell’ambiente si propone l'adozione <strong>di</strong> una<br />
politica secondo la norma UNI EN ISO 14064.<br />
La politica ambientale è ottenibile con un lavoro <strong>di</strong> Analisi Ambientale Iniziale del contesto fisico,<br />
delle attività gestite o controllate all’interno e degli eventuali agenti inquinanti o impattanti<br />
derivati anche dalle possibili situazioni <strong>di</strong> emergenza che si possono verificare all’interno<br />
dell’intero territorio.<br />
13
Tutto questo per organizzare un Sistema <strong>di</strong> Gestione Ambientale efficiente ed efficace per tendere<br />
al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali (influenze e ricadute sull’ambiente esterno<br />
globale).<br />
CONCLUSIONI<br />
Da quanto esposto emerge che l’iniziativa oltre a risultare interessante ed innovativa dal punto <strong>di</strong><br />
vista tecnologico offre anche una serie <strong>di</strong> vantaggi non trascurabili come <strong>di</strong> seguito sinteticamente<br />
descritti.<br />
Innanzitutto con il teleriscaldamento si ha un impatto ambientale ridotto, in relazione alle minori<br />
emissioni inquinanti ed ai consumi, rispetto alla produzione separata delle due energie.<br />
Ancora, il teleriscaldamento ha la possibilità <strong>di</strong> essere ampliato a costi marginali contenuti con<br />
vantaggi ambientali ed economici che ne conseguono.<br />
Promuovendo tale iniziativa inoltre si otterrebbe un risparmio energetico, come auspicato anche<br />
dal PEN e la possibilità <strong>di</strong> promuovere avviando un sistema tecnologico <strong>di</strong> servizi a sicura<br />
certificazione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14064 e il regolamento CEE 1836/93<br />
(EMAS).<br />
Infine si avrebbero risultati positivi anche dal punto <strong>di</strong> vista occupazionale con assunzione <strong>di</strong><br />
nuovo personale e l’indotto che tale iniziativa genera, e ciò a sicuro vantaggio <strong>di</strong> un favorevole<br />
accoglimento della stessa da parte della popolazione limitrofa.<br />
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