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QF33 - Così fan tutte - Fondazione Donizetti

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02. Mellace - <strong>Così</strong> <strong>fan</strong> <strong>tutte</strong>_Layout 2 29/10/2012 11.22 Pagina 14<br />

MELLACE<br />

simi, Gluck e Hasse, Gassmann e Traetta, Metastasio e Calzabigi,<br />

Coltellini e Migliavacca. All’arrivo di Mozart, lasciata vuota la scena da<br />

quella generazione, il genere in voga è l’opera buffa, quel ‘dramma giocoso’<br />

che dall’Italia, a partire dagli anni Quaranta, era andato guadagnandosi,<br />

grazie anche all’eccezionale contributo di Goldoni, i titoli<br />

per insidiare l’opera seria al vertice del teatro lirico nel gusto dei contemporanei,<br />

cui offriva la trasfigurazione di situazioni quotidiane in<br />

uno studiato equilibrio tra affettuosa partecipazione emotiva e irresistibile<br />

verve comica.<br />

Al Mozart maturo sfuggito all’esilio salisburghese – il cui pedigree<br />

nell’opera buffa è non paragonabile alla consumata esperienza nel<br />

campo del melodramma: dopo il fallito debutto assai precoce, nel 1768,<br />

con la Finta semplice goldoniana, aveva completato soltanto l’isolata<br />

Finta giardiniera nel 1775 – Vienna offrirà un’esaltante cornucopia di<br />

produzioni buffe: tra il 1784 e il 1793 compaiono sulle scene viennesi<br />

titoli emblematici del genere quali Il barbiere di Siviglia di Paisiello, Il<br />

curioso indiscreto di Anfossi, Fra i due litiganti il terzo gode di Sarti, tutti su<br />

libretto anonimo, La locandiera di Poggi e Salieri, L’italiana in Londra di<br />

Petrosellini e Cimarosa, La frascatana di Livigni e Paisiello, Il re Teodoro<br />

in Venezia di Casti e Paisiello, Il ricco d’un giorno e Axur re d’Ormus di Da<br />

Ponte e Salieri, La fiera di Venezia di Boccherini e Salieri, La grotta di<br />

Trofonio di Casti e Salieri, Il pittore parigino di Petrosellini e Cimarosa, Il<br />

burbero di buon core, Una cosa rara e L’arbore di Diana di Da Ponte e<br />

Martín y Soler, Le trame deluse di Diodati e Cimarosa, I due baroni di<br />

Rocca azzurra di Palomba e Cimarosa, I due supposti conti di Anelli e<br />

Cimarosa, La molinara di Palomba e Paisiello, Il matrimonio segreto e Amor<br />

rende sagace di Bertati e Cimarosa. Straordinariamente predisposta verso<br />

il teatro musicale – si ricorderà la lettera del 7 febbraio 1778 in cui<br />

dichiara che «Comporre un’opera è la mia idea fissa [...] e un’opera italiana<br />

meglio di qualsiasi altra» –, la <strong>fan</strong>tasia di Mozart si lascia provocare,<br />

in un processo virtuoso di emulazione, dalle creazioni vitalissime dei<br />

colleghi italiani, «die Welsche», avviando sulla scia del Barbiere di<br />

Paisiello quella prodigiosa trilogia dapontiana (Nozze di Figaro, Don<br />

Giovanni e <strong>Così</strong> <strong>fan</strong> <strong>tutte</strong>) realizzata nel breve giro di appena quattro<br />

anni, tra il 1786 e l’89.<br />

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