QF33 - Così fan tutte - Fondazione Donizetti
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02. Mellace - <strong>Così</strong> <strong>fan</strong> <strong>tutte</strong>_Layout 2 29/10/2012 11.22 Pagina 13<br />
RAFFAELE MELLACE<br />
Mozart, Da Ponte<br />
e le vertigini della consapevolezza<br />
MOZART AVIENNA: LA SCOPERTA DELL’OPERA BUFFA<br />
Effetti (per una volta felici) della crisi. Vienna, 12 dicembre 1771. Maria<br />
Teresa replica in questi termini al figlio Ferdinando, che, appena insediatosi<br />
a Milano, vorrebbe assumere al proprio servizio il quindicenne<br />
Mozart, il cui Ascanio in Alba due mesi prima aveva celebrato le nozze dell’arciduca:<br />
«non credo che abbiate bisogno d’un compositore o di gente<br />
inutile. [...] Lo dico per evitarvi di gravarvi di gente inutile [...]. La servitù,<br />
d’altra parte, è già molto numerosa». Sliding doors. Se le preoccupazioni,<br />
eminentemente economiche, della giudiziosa imperatrice regina non<br />
avessero prevalso, oggi ci occuperemmo probabilmente d’un maestro di<br />
cappella senz’altro molto attivo, prima al Regio Ducale e poi al Teatro alla<br />
Scala, plausibilmente anche per il duomo, le altre chiese cittadine e le accademie<br />
dell’aristocrazia milanese. Altrettanto plausibilmente dalla vivace<br />
Milano illuminista il giovane compositore non avrebbe avuto l’ansia di<br />
fuggire come fece dall’allora provinciale Salisburgo, affatto priva persino<br />
d’un teatro d’opera, circostanza che l’indusse a cimentarsi, free lance, nell’agone<br />
inebriante della capitale imperiale, dando così il via a un decennio<br />
formidabile, l’ultimo della sua esistenza mortale, per i destini del teatro<br />
musicale.<br />
A Vienna l’ex en<strong>fan</strong>t prodige intercetta, mettendole a frutto da par<br />
suo, le potenzialità intellettuali e musicali straordinarie offerte da una<br />
città che risente della determinazione del nuovo sovrano, Giuseppe II,<br />
succeduto nel 1780 alla madre Maria Teresa, d’imprimere una svolta<br />
nella vita culturale così come in ogni aspetto dell’impero. Il terreno era<br />
peraltro già fertile e ben disposto: sin dai primi anni Sessanta Vienna<br />
era stata crocevia e laboratorio d’una moltitudine di generi, lirici, di<br />
prosa e coreutici, italiani, francesi e tedeschi, commedia borghese, opera<br />
seria, opera buffa, festa teatrale, opéra-comique e Singspiel, in una dialettica<br />
fra tradizione e innovazione cui avevano contribuito, con esiti altis-<br />
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