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GiusePPe Troiano Quel 10 settembre del 1943 ... - Studi Cassinati

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in una linea di difesa formidabile, profittando <strong>del</strong>le macerie in cui<br />

era stata ridotta per costituire, grazie ad esse, un punto di osservazione<br />

e difesa ben munito, rendendo gli attacchi degli alleati alla<br />

città e al Monte estremamente difficoltosi.<br />

Churchill, in una <strong>del</strong>le sue celebri frasi, imputò la causa <strong>del</strong>le<br />

difficoltà dei soldati alleati ad avanzare ed espugnare la cima <strong>del</strong><br />

Monte al fatto che i duecento bombardieri pesanti alleati che avevano<br />

bombardato il Monastero per ore, nello scaricare sul complesso<br />

abbaziale diecimilacinquecento tonnellate di bombe, non<br />

avevano compiuto il loro compito per bene, lasciando che spezzoni<br />

di mura restassero in piedi.<br />

Davanti ai Comuni di Londra, qualche tempo prima, Il Premier<br />

britannico aveva detto: «L’Italia deve essere distrutta tutta e bruciata<br />

da un capo all’altra». Queste parole <strong>del</strong>iranti dimostrano che<br />

la guerra fa perdere il senso <strong>del</strong>la misura e <strong>del</strong>le proporzioni anche<br />

ai grandi uomini. La distruzione di Dresda, bruciata con le bombe<br />

al fosforo con tutti i suoi abitanti e i profughi che vi si erano rifugiati,<br />

poco prima <strong>del</strong>la capitolazione <strong>del</strong>la Germania, senza che vi<br />

fosse alcuna necessità militare, ma con il solo scopo di terrorizzare,<br />

è la controprova <strong>del</strong>le aberrazioni cui conduce la guerra, una volta<br />

che il processo bellico viene messo in moto. Hiroshima e Nagasaki<br />

furono un altro passo estremo verso la via <strong>del</strong>l’annientamento brutale<br />

<strong>del</strong>le popolazioni come strategia politica verso la vittoria.<br />

Sul portone d’ingresso <strong>del</strong> complesso abbaziale campeggia una<br />

grande scritta: paX. È un monito agli uomini affinché mettano da<br />

parte la loro natura violenta, le avidità e gli egoismi e imparino a<br />

vivere in armonia e in solidarietà nel rispetto <strong>del</strong> prossimo, in particolare<br />

<strong>del</strong> diverso e <strong>del</strong> più debole.<br />

Fin quando la Pace non diventerà una realtà di tutti i giorni, ma<br />

continuerà ad essere solo una speranza, gli uomini saranno inghiottiti<br />

dalla spirale <strong>del</strong>la guerra, fino all’autodistruzione. I reggitori<br />

decidono e i popoli subiscono. È un destino che dura da<br />

millenni, un cerchio che va spezzato nell’interesse stesso <strong>del</strong>l’umanità,<br />

che non avrà sopravvivenza se i popoli non avranno la capacità<br />

d’imporsi alle élite e alle loro ciniche logiche di potere e di<br />

supremazia, agendo per far trionfare la Pace e la Fraternità.<br />

Il camion riprese il suo cammino e ci ritrovammo, alcune ore più<br />

tardi, nella Val di Comino, in un grazioso borgo su di un colle di<br />

quella zona montuosa, solcata dal fiume Melfa. Si chiamava Alvito.<br />

Dell’agglomerato, mi colpì l’imponente castello, le cui mura mi riportarono<br />

alla mente l’immagine, a me familiare, <strong>del</strong>la Rocca Ianula.<br />

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