29.05.2013 Views

GiusePPe Troiano Quel 10 settembre del 1943 ... - Studi Cassinati

GiusePPe Troiano Quel 10 settembre del 1943 ... - Studi Cassinati

GiusePPe Troiano Quel 10 settembre del 1943 ... - Studi Cassinati

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

camion, l’ingente patrimonio <strong>del</strong>la biblioteca e tutte le opere preziose<br />

trasportabili. Fu una saggia decisione e un merito per il comando<br />

tedesco.<br />

A Vallerotonda, l’esistenza cambiò decisamente in peggio quando<br />

i raid aerei alleati sul paese s’intensificarono. Avevo stabilito un<br />

feeling con il contadino che ci aveva dato ospitalità e, ogni volta che<br />

i bombardieri si avvicinavano all’agglomerato urbano, facendo un<br />

rumore terribile, scappavo dal vano dove mia madre era intenta a<br />

impastare farina e a cuocere nel forno pagnotte di pane e mi rifugiavo<br />

da quest’uomo vestito di nero che mi dava fiducia.<br />

Si diffuse il timore, tra gli abitanti rimasti e i profughi, che Vallerotonda<br />

potesse conoscere lo stesso destino di Cassino e si discusse<br />

l’idea di abbandonare il paese. Le montagne d’intorno erano<br />

innevate e faceva freddo. Traversare a piedi il complesso montuoso<br />

<strong>del</strong>le Mainarde per raggiungere zone più lontane, al sicuro dal<br />

fronte, era giudicata un’impresa molto rischiosa. Tuttavia, se ne<br />

parlava con animazione, anche tra i miei parenti, ma poi si soprassedeva<br />

da ogni decisione in attesa degli eventi.<br />

Le truppe tedesche che si erano trincerate a Vallerotonda si abbandonarono<br />

ad atti di predazione. Fecero <strong>del</strong>le requisizioni forzate<br />

per i loro bisogni di cibo e ciò generò malcontento. Una sera, gli ufficiali<br />

ordinarono che le donne fossero condotte al comando coattivamente<br />

per cucinare alcuni polli che i soldati avevano requisito.<br />

Mia madre, le mie zie e altre donne furono costrette a uccidere i volatili,<br />

spennarli e cuocerli. Mia madre, come faceva sempre, mi<br />

aveva portato con sé ed io giravo per le stanze guardando gli ufficiali<br />

che, in attesa <strong>del</strong> desinare, fumavano, bevevano vino, scherzavano<br />

e ridevano rumorosamente.<br />

Quando la cena fu servita, mangiarono con soddisfazione facendo<br />

complimenti alle donne che avevano cucinato. «Gut, gut!»,<br />

ripetevano e le donne fingevano di sorridere, ma covavano la segreta<br />

preoccupazione che, sotto l’effetto <strong>del</strong> vino, gli ufficiali potessero<br />

comportarsi male nei loro confronti.<br />

Zia Carmela fece capire al militare più alto in grado che, data<br />

l’ora tardi, le donne desideravano tornare dai loro figli. Costui<br />

annuì, chiamò un attendente e ordinò di scortarle fino alle abitazioni.<br />

L’attendente fu molto gentile e, più tardi, si rivelò prezioso.<br />

<strong>Quel</strong>la sera tutto si era risolto senza eccessivi patemi d’animo,<br />

ma il timore che gli episodi si ripetessero e che avessero un ben diverso<br />

finale aveva creato uno stato d’animo d’apprensione. Esso si<br />

tramutò in paura quando apparvero a Vallerotonda le Waffen SS,<br />

90

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!