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GiusePPe Troiano Quel 10 settembre del 1943 ... - Studi Cassinati

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medesimo effetto. Gli stessi mass media descrivono le morti collettive<br />

con un linguaggio asettico: danni collaterali. Invece, si tratta<br />

di esseri umani, donne, bambini e anziani, la cui vita è stata spenta<br />

violentemente e improvvisamente senza ragione. Questa differenza<br />

di valutazione dipende dall’introiezione nella coscienza <strong>del</strong>le persone<br />

<strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>la guerra, che viene diffusa nei circuiti educativi<br />

e divulgativi, mediante la glorificazione dei condottieri e<br />

<strong>del</strong>l’eroismo, la retorica <strong>del</strong> nazionalismo, l’esaltazione <strong>del</strong> primato<br />

egemonico, <strong>del</strong>la razza guida o eletta. La cultura <strong>del</strong>la guerra e<br />

<strong>del</strong>l’egemonia ha condotto gli stati più importanti a dotarsi, nel<br />

tempo, di armi così letali da cancellare l’intera umanità in un colpo<br />

solo. Sviluppare una cultura <strong>del</strong>la pace, contrapposta a quella <strong>del</strong>la<br />

guerra, è un compito a cui nessun cittadino può ormai sottrarsi,<br />

se vuole garantire un avvenire per sé e per le generazioni future. È<br />

una sfida immane, poiché va in senso contrario agli interessi <strong>del</strong>le<br />

élite. È una sfida, però, che può vincersi, ma partendo dai giovani.<br />

Questa è la ragione per cui questo libro s’indirizza a loro, narrando<br />

da una parte la distruzione di Cassino, città martire per eccellenza,<br />

essendo stata distrutta al <strong>10</strong>0%, e le vicissitudini belliche, affinché<br />

i giovani non dimentichino la tragedia <strong>del</strong>la guerra e, dall’altra, ripercorrendo<br />

passo per passo il cammino <strong>del</strong>la ricostruzione <strong>del</strong>la<br />

città dalle rovine e <strong>del</strong> suo sviluppo economico e culturale. La lezione<br />

che se ne trae è significativa: con la pace, i frutti <strong>del</strong> benessere<br />

e <strong>del</strong> progresso sono abbondanti; con la guerra, si perde ogni<br />

cosa, beni, vita, affetti.<br />

30<br />

l’autore

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