GiusePPe Troiano Quel 10 settembre del 1943 ... - Studi Cassinati
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vista all’occhio colpito e il bulbo si rimpicciolì. Eravamo nel 1945<br />
e, quando mio padre tornò dalla prigionia, rimase molto dispiaciuto<br />
per la mia disgrazia.<br />
* * * *<br />
Questa è la guerra, un’immane tragedia che coinvolge adulti e<br />
bambini, soldati e civili, donne e anziani, facendo morti e feriti,<br />
storpi e mutilati, che abbatte esseri umani e cose senza distinzione,<br />
come una falce impazzita, e tutto a causa <strong>del</strong>l’ambizione cieca dei<br />
reggitori, che affermano di agire sempre in nome <strong>del</strong> bene comune<br />
e <strong>del</strong> progresso umano.<br />
La guerra è il trionfo degli istinti bruti, è la sconfitta <strong>del</strong>l’essere<br />
umano di fronte ai problemi <strong>del</strong>la vita, che andrebbero risolti facendo<br />
prevalere la ragione e i sentimenti più nobili.<br />
Chi non conosce il passato è destinato a riviverlo, diceva uno<br />
scrittore. Ecco il motivo per cui ho conservato con cura i miei ricordi,<br />
affinché il lettore rifletta sulla vera natura <strong>del</strong>la guerra, che<br />
nulla a che fare con la retorica <strong>del</strong>l’eroismo, falsa visione di ciò che<br />
non è altro che pura violenza.<br />
La guerra è la proiezione peggiore <strong>del</strong>l’aggressività umana, che<br />
sempre ha alla fonte, anche quando sembra presentarsi sotto i<br />
segni <strong>del</strong>la giustizia, le pulsioni più torbide <strong>del</strong>la natura umana.<br />
È a causa di questa componente infima che la guerra, immancabilmente,<br />
travalica nella più pura irrazionalità, generando orrori<br />
e atrocità, in una sequela che prende fine solo con la distruzione<br />
<strong>del</strong>l’altro, <strong>del</strong> diverso.<br />
Amare è molto più difficile che distruggere. Per questo la storia<br />
annovera tante guerre, ma pochi, sublimi atti d’amore. Costruire<br />
l’etica <strong>del</strong>l’amore, <strong>del</strong>l’accoglienza e <strong>del</strong>la condivisione, in contrapposizione<br />
all’etica <strong>del</strong>la guerra, <strong>del</strong> rifiuto e <strong>del</strong>lo scontro, è la sfida<br />
<strong>del</strong> futuro.<br />
Marciare per la pace è percorrere questo cammino per affermare<br />
valori nuovi e più fecondi per il destino <strong>del</strong>l’umanità. Cassino, città<br />
Martire e città per la Pace, innalza la fiaccola benedettina che unisce<br />
i popoli e non li divide, che amalgama gli animi e non li separa,<br />
è insieme monito e speranza, e i giovani ne tengano conto, perché<br />
è loro compito forgiare un mondo migliore, più giusto e pacifico.<br />
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