Storie e leggende - Bolognano - Comune di Riva del Garda
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La leggenda <strong>del</strong> Monte Brione<br />
Davide Righi - Angelo Ciminelli<br />
In un tempo indefinito, ma qui vicino, dove adesso c’è il monte Brione, c’era un villaggio pieno <strong>di</strong> casette fatte<br />
in legno e mooolte stalle con dentro cavalli, mucche, asini... Le case erano state costruite lì perché, a quel<br />
tempo c’era un terreno molto fertile e un clima molto piovoso. Gli abitanti erano pacifici, non erano ladri (non<br />
c’era mai stato un furto) e sempre laboriosi (venivano persino dall’ Austria per poter comprare il pane, i loro<br />
dolci, il loro vino, i loro animali,…). Il paese si chiamava Bonire.<br />
Più a nord il castello <strong>di</strong> Arco era in rovina e <strong>di</strong>sabitato; beh, non proprio <strong>di</strong>sabitato:lì ci viveva un Troll gigante<br />
(era alto 5metri!) da tanti anni. Da allora il castello era andato in rovina e nessuno aveva avuto più il coraggio<br />
<strong>di</strong> andarlo a visitare. Tutto andava per il meglio, ma un giorno <strong>di</strong>ventò tutto d’un colpo nero e con nuvoloni<br />
poco promettenti: sembrava che anche il cielo avesse paura <strong>di</strong> quello che stava per accadere. Il Troll infatti<br />
stava scendendo dal castello per pranzare con qualche uomo. Dopo qualche minuto il Troll aveva già <strong>di</strong>strutto<br />
molte case e sbranato tanti uomini. Il villaggio sembrava le braci <strong>di</strong> una stufa. Quando il re lo venne a sapere<br />
prese la corazza e l’elmo d’oro e si incamminò per la strada che porta da Nago a <strong>Bolognano</strong>. Arrivato a metà<br />
<strong>di</strong> quella bella strada fiorita, sentì che qualcosa si stava muovendo <strong>di</strong>etro un cespuglio:”Vieni fuori subito da lì”<br />
<strong>di</strong>sse “Chiunque tu sia!” La strana figura uscì dal cespuglio e il re scoprì che era il capo <strong>del</strong>le sue guar<strong>di</strong>e che<br />
gli <strong>di</strong>ede una spada d’oro e gli spiegò che, premendo un bottone, essa lanciava i fulmini.<br />
(… continua...)