Storie e leggende - Bolognano - Comune di Riva del Garda
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La leggenda del Monte Brione Leonardo Chistè Vai alle altre storie
La leggenda del Monte Brione Andrea Bosco Ubertino, Davide Cresci Tanto tempo fa, quando ancora non esisteva il monte Brione, c’era un villaggio chiamato Bireno dove erano allevati molti animali domestici e le campagne producevano frutta e verdura in grandi quantità. In quel villaggio abitavano, in una capanna fatta di paglia, tre giovani che si chiamano Gigi, Giannino e Giuseppino. I tre erano fratelli ed erano molto affiatati e, ogni volta che qualcuno si cacciava in un pericolo, gli altri due andavano a salvarlo. Un giorno un drago, che da tempo infestava le rive del lago, volò sopra la loro capanna e gli cascò dalla bocca un liquido verdognolo e velenoso. Il veleno passò attraverso la paglia della capanna e due dei fratelli, cioè Gigi e Giannino, ne furono contaminati e purtroppo morirono. Il superstite, Giuseppino, si mise a piangere per la morte dei suoi fratelli, ma, come dal nulla, apparve un folletto irlandese di nome Omnibus che di solito pronunciava questa formula magica: “Omni, omni, omni bus”. La creatura gli chiese: “Ragazzo, perché piangi?” “Perché sono morti i miei fratelli”. Allora Omnibus esclamò: “Omni, omni, omni bus”, e apparve una lancia appuntita. “Questa è una lancia magica che si muove da sola, con essa potrai affrontare il mostro per vendicarti!”. (… continua...)
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La leggenda <strong>del</strong> Monte Brione<br />
Andrea Bosco Ubertino, Davide Cresci<br />
Tanto tempo fa, quando ancora non esisteva il monte Brione, c’era un villaggio chiamato<br />
Bireno dove erano allevati molti animali domestici e le campagne producevano frutta e verdura<br />
in gran<strong>di</strong> quantità.<br />
In quel villaggio abitavano, in una capanna fatta <strong>di</strong> paglia, tre giovani che si chiamano Gigi,<br />
Giannino e Giuseppino.<br />
I tre erano fratelli ed erano molto affiatati e, ogni volta che qualcuno si cacciava in un<br />
pericolo, gli altri due andavano a salvarlo.<br />
Un giorno un drago, che da tempo infestava le rive <strong>del</strong> lago, volò sopra la loro capanna e<br />
gli cascò dalla bocca un liquido verdognolo e velenoso.<br />
Il veleno passò attraverso la paglia <strong>del</strong>la capanna e due dei fratelli, cioè Gigi e Giannino, ne<br />
furono contaminati e purtroppo morirono.<br />
Il superstite, Giuseppino, si mise a piangere per la morte dei suoi fratelli, ma, come dal nulla, apparve<br />
un folletto irlandese <strong>di</strong> nome Omnibus che <strong>di</strong> solito pronunciava questa formula magica: “Omni, omni,<br />
omni bus”.<br />
La creatura gli chiese: “Ragazzo, perché piangi?”<br />
“Perché sono morti i miei fratelli”.<br />
Allora Omnibus esclamò: “Omni, omni, omni bus”, e apparve una lancia appuntita.<br />
“Questa è una lancia magica che si muove da sola, con essa potrai affrontare il mostro per<br />
ven<strong>di</strong>carti!”.<br />
(… continua...)