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n° 67 - Eco della Brigna

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In alto, un momento <strong>della</strong> presentazione del volume; nella pagina accanto: la “guarigione del lebbroso” di Celestino Mandalà<br />

La presentazione <strong>della</strong> nuova pubblicazione di Salvatore Di Grigoli si è svolta a Mezzojuso<br />

nel pomeriggio di venerdì 28 Novembre 2008, presso il Salone del Castello Comunale<br />

Pubblichiamo di seguito l’intervento<br />

del parroco don Enzo Cosentino contenuto<br />

nel volume:<br />

Venite, ascoltate, voi tutti che temete<br />

Dio, e narrerò quanto per me ha fatto.<br />

Salmo 66,16<br />

Fr. Tommaso Muscarello, grande<br />

devoto di Maria, oltre ad essere un<br />

narratore delle notizie storiche su<br />

Mezzojuso e sul suo Santuario<br />

Mariano, è il primo cantore <strong>della</strong><br />

Vergine dei Miracoli. È lui, infatti, che<br />

all’inizio del secolo scorso incarica il<br />

sac. Giovanni Carollo da Carini, poeta<br />

e compositore di canti religiosi popolari<br />

in dialetto siciliano, a scrivere dei<br />

versi in onore <strong>della</strong> Vergine Maria,<br />

pubblicati poi nel 1931 ed oggi musicati<br />

dal Maestro Salvatore Di Grigoli.<br />

Il sac. Carollo certamente conosce lo<br />

“Stellario” dell’Immacolata, già in<br />

uso nelle Chiese di Sicilia e<br />

l’“Invitatorio” dell’Ufficio<br />

dell’Immacolata.<br />

La splendida composizione da lui elaborata<br />

si ispira, infatti, agli schemi tradizionali<br />

dello Stellario e<br />

dell’Invitatorio i quali però sono reinterpretati<br />

dal genio del Compositore in<br />

lingua siciliana, con l’aggiunta poi,<br />

alla fine del testo tradizionale, <strong>della</strong><br />

pia leggenda sul Santuario nota a noi<br />

tutti, la quale ricalca molto da vicino<br />

la leggenda <strong>della</strong> Madonna dei<br />

Miracoli di Mussomeli.<br />

Nel corso del tempo il testo composto<br />

da Carollo non ha avuto molta fortuna,<br />

godendo di poca diffusione e cadendo<br />

quasi nell’oblio. Oggi, grazie alla cura<br />

del Maestro Di Grigoli, tali versi ritornano<br />

alla luce e vengono riconsegnati<br />

ai fedeli, arricchiti dal suono di vari<br />

strumenti e dalla interpretazione lirica<br />

di alcuni giovani cantanti.<br />

“Chi canta prega due volte” ci ricorda<br />

Sant’Agostino e sin dai tempi più antichi<br />

la musica ha sempre accompagnato<br />

l’orazione.<br />

Il nostro amico Salvatore, nel musicare le<br />

strofe di questo testo, offre alla fantasia<br />

<strong>della</strong> nostra mente l’immagine di un<br />

dipinto in cui il pentagramma, come un<br />

verde prato, si riempie di infinite note,<br />

eseguite con strumenti diversi che rievocano<br />

bellissimi fiori di vario tipo. Ogni<br />

nota, unendo il proprio suono a quello<br />

delle altre, forma la sinfonia e, congiungendosi<br />

ai versi, dà vita all’Inno, al Canto<br />

di Lode che ciascuno rivolge alla Madre.<br />

Una Madre attenta alle suppliche dei<br />

suoi fedeli, per i quali intercede<br />

costantemente verso il Figlio e che<br />

invoca su di essi una pioggia di Grazie<br />

e Benedizioni Celesti.<br />

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