n° 67 - Eco della Brigna

In breve. Mowgli, un cucciolo d’uomo,
viene salvato dalle fauci della tigre
Sheere-Khan da una famiglia di lupi.
Mamma Lupa e Babbo Lupo si prendono
cura di lui, e lo accudiscono, con
amore, insieme ad altri cuccioli di lupo.
La legge della Giungla stabilisce che,
quando i cuccioli saranno in grado di
camminare da soli, dovranno essere
presentati al branco perché ogni altro
lupo possa accettarli.
Davanti ad Akela, il capo branco,
anche Mowgli, viene “annusato” per
essere riconosciuto come appartenente
al branco.
La presenza di un cucciolo d’uomo,
senza peli, suscita qualche malumore
tra i lupi.
Ma l’orso Baloo, Maestro della
Legge, impegnandosi per lui e promettendo
che insegnerà a Mowgli la
Legge della Giungla, chiede che il
cucciolo d’uomo resti a cacciare con il
branco. Anche Bagheera, la pantera
nera, nemica di Sheere-Khan, prende
a cuore le sorti di Mowgli e regala ai
lupi un toro grasso, appena catturato,
in riscatto della vita di Mowgli e per la
sua accettazione nel branco.
I nuovi cuccioli hanno festeggiato la
loro accettazione con il branco dei lupi
di Piana e con tutti i Capi, consumando
il toro grasso (dei gustosissimi dolcini).
Alla cerimonia erano presenti anche
alcuni genitori. Anche se non prevista,
la loro partecipazione credo sia stata
un fatto importante e significativo. Per
due ragioni.
La prima: lo scoutismo non vuole fare
concorrenza a nessuna delle tante “occasioni”
che hanno i bambini per trascorrere
il loro tempo libero (palestre, piscine,
scuole di danza, pallavolo…).
Lo scoutismo, e il lupettismo in particolare,
è una proposta educativa e non
un passatempo. Quindi, sono i genitori
i protagonisti, per i propri figli, di
questa proposta che comporta una
scelta. E come in ogni scelta che si
rispetti c’è da valutare e chiedersi:
“cos’è meglio per mio figlio?”
A Piana, da ventanni, oltre cento genitori,
hanno già fatto una scelta: qualche
muscolo in meno, qualche passo
di danza in meno, ma tanti amici e
tanta avventura in più.
Non siamo capaci (e non vogliamo
farlo) di sfornare campioni in erba o
piccole étoile della danza. Tentiamo e ci
sforziamo, semplicemente ed umilmen-
te, di far sognare, sorridere, cantare,
giocare e aiutare a crescere dei bambini.
La seconda: la qualità educativa dello
scoutismo cresce quanto più i genitori
sono disponibili a collaborare con i
Capi (che ricordo sono volontari, non
percepiscono nessun compenso e
donano gratuitamente il loro tempo)
per la crescita del bambino. Come?
Informandosi su quello che si fa nel
gruppo scout, valutando insieme ai
Capi su quali aspetti della personalità
dei piccoli occorre lavorare, chiedendo
ai propri figli di raccontare quello
che fanno quando sono con gli scout.
Magari decidendo di giocare in prima
persona e diventando Capi a loro volta
(perché no?).
Rinnoviamo, quindi, quanto detto alle
mamme e ai papà presenti: abbiamo
bisogno della loro fiducia e della loro
collaborazione.
Concludo con i ringraziamenti ad
alcune persone che mi stanno a cuore.
Per cominciare a tre Baloo: Papas
Kola, assistente ecclesiastico del
gruppo scout di Piana, la nostra guida
e la nostra forza da oltre ventanni.
Don Enzo, di cui sto imparando a
conoscere l’autenticità e la disponibilità
ad aiutarci, in ogni modo, in questa
nuova avventura. E Papas Marco,
che non ci ha fatto mancare la sua presenza
e il suo affettuoso saluto.
Chiediamo loro di rimanere al nostro
fianco: con la loro paterna benedizione
e i loro consigli cercheremo di fare
sempre il nostro meglio per i bambini
di Piana e di Mezzojuso.
Poi ai Capi di Mezzojuso, Angela,
Giacomo, Maria Elisa e Ariana: anche
loro hanno iniziato la loro nuova
avventura. Essere capi in Agesci è faticoso,
costa tempo, impegno, sacrifici,
studio, riunioni, assemblee, rinunciare
alle passeggiate domenicali in ghingheri
per le vie del paese, usare buona
parte delle proprie ferie, scoprire che
non si hanno più fine settimana liberi,
tornare a lavoro o a scuola dopo giorni
di attività in cui si è dormito solo 3 ore
per notte… ma vedere i sorrisi dei
bambini, vederli correre e giocare, sentirli
gridare in mezzo alla gente, ad alta
voce, “ciao Kaa”, vederli già tutti dietro
la porta della sede scout ad aspettare
la riunione settimanale è la conferma
che si è parte di un gioco bellissimo,
è la certezza che il proprio tempo
si sta spendendo bene e se ne vorrebbe
dell’altro. Vi auguro che possiate sperimentare,
giorno dopo giorno, tutto
ciò che abbiamo vissuto noi, a Piana,
in ventanni di servizio scout.
Un’ultima cosa.
Aurora e gli altri cuccioli sarebbero
felici di accogliere, in branco, nuovi
cuccioli. Il branco dei lupetti è nato
per tutti i bambini e tutte le bambine
di Mezzojuso. Quindi siamo in attesa
di giocare con altri piccoli amici che
volessero unirsi a noi.
E’ chiaro che se qualcuno preferisce
fare altro, non c’è nessun problema:
va benissimo lo stesso.
Ma non sarebbe leale, per Aurora e per
Mezzojuso, se qualcuno pensasse o
suggerisse, a priori o per qualche
strano motivo, che è meglio
qualsiasi altra cosa, ma
non i lupetti.
Anche la perfida Sheere-
Khan avrebbe voluto
azzannare il piccolo
Mowgli, senza dargli
la possibilità di crescere:
non ci riuscì e
non ci riuscirà neanche
stavolta. Babbo
Lupo e Mamma Lupa
non glielo permetteranno.
Buona Caccia, a coloro
che rispettano la legge
della Giungla!
Giorgio Parrino (Kaa)
Capo Gruppo Scout
Piana degli Albanesi
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