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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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3. Linfomi orbitari<br />

(→ 29:E6)<br />

836<br />

1. Infezioni<br />

orbitarie<br />

(celluliti)<br />

2. Lesioni della<br />

ghiandola<br />

lacrimale<br />

(→ 29:E9)<br />

3. Dermoidi<br />

(→ 29:E8)<br />

4. Rabdomiosarcomi<br />

(→ 29:E6)<br />

Si manifestano in pazienti anziani.<br />

Possono essere primitivi o secondari a un linfoma sistemico.<br />

Il quadro clinico è caratterizzato da esoftalmo progressivo monolaterale, proptosi ed assenza di<br />

dolore (a differenza dello pseudotumor orbitario), anche se una evoluzione acuta è possibile.<br />

• Il quadro neuroradiologico è estremamente simile allo pseudotumor orbitario, dimostrando<br />

una massa che infiltra le strutture orbitarie (grasso del cono orbitario, muscoli, ghiandola<br />

lacrimale), senza causare distruzione delle strutture ossee.<br />

• La diagnosi differenziale è già stata trattata a proposito dello pseudotumor orbitario.<br />

E • Lesioni extraconiche<br />

Le cause di infiammazione del contenuto orbitario sono infezioni dei seni paranasali, setticemia, infezioni<br />

cutanee, corpi estranei.<br />

L’infiammazione può essere esclusivamente anteriore, presettale oppure interessare l’intero contenuto<br />

orbitario.<br />

Clinicamente la cellulite presettale si manifesta con edema ed eritema palpebrale, la cellulite orbitaria<br />

con oftalmoplegia dolorosa, riduzione dell’acuità visiva, proptosi ed eventualmente cecità<br />

per compressione del nervo ottico e possibile exitus per interessamento cerebrale (meningiti,<br />

ascessi).<br />

L’evoluzione di una cellulite orbitaria è stata suddivisa in quattro stadi: edema infiammatorio palpebrale,<br />

cellulite orbitaria, ascesso subperiosteo, ascesso orbitario.<br />

• Il quadro neuroradiologico non è specifico, dimostrando la presenza di una massa a limiti<br />

indistinti, intraorbitaria presettale, intraconica o extraconica, iperdensa in tomografia<br />

computerizzata, di segnale variabile in risonanza magnetica che assume il mezzo di contrasto.<br />

È possibile evidenziare eventuali fenomeni infiammatori dei seni paranasali e corpi<br />

estranei.<br />

Sono rappresentate per il 50% da infiammazioni e per il restante 50% da tumori epiteliali primitivi e<br />

secondari.<br />

• Il quadro neuroradiologico di queste lesioni non è specifico; è, tuttavia, opportuno osservare<br />

che i tumori benigni (misti) causano un rimodellamento osseo ed hanno limiti ben distinti,<br />

dove i tumori maligni (cilindroma ed altri epiteliomi) determinano infiltrazione ed<br />

erosione ossea. La presenza di calcificazioni è più frequente nei tumori maligni. Una presa<br />

di contrasto disomogenea non attesta malignità della lesione.<br />

• La tomografia computerizzata esplica dunque un ruolo importante nello studio delle lesioni<br />

della ghiandola lacrimale.<br />

Sono lesioni congenite, che si manifestano in età adulta per rottura o per progressivo aumento volumetrico.<br />

Sono localizzati più frequentemente nella parte supero-laterale dell’orbita, in prossimità della<br />

fossetta lacrimale.<br />

Causano uno spostamento del globo oculare verso il basso e medialmente.<br />

• La tomografia computerizzata evidenzia una cisti la cui parte centrale è marcatamente<br />

ipodensa, di densità simile al grasso orbitario. Possono essere identificate calcificazioni<br />

marginali.<br />

• La risonanza magnetica evidenzia una iperintensità in T1, tipica del materiale lipidico, all’interno<br />

della cisti, che scompare qualora venga utilizzata la tecnica di soppressione del grasso.<br />

• Dopo somministrazione di mezzo di contrasto è, a volte, evidenziabile una presa di contrasto<br />

delle pareti della cisti.<br />

Sono tra i più comuni tumori maligni primitivi dell’orbita nei bambini (età media: 6 anni).<br />

Il 20% di questi tumori si presenta come una massa palpebrale che aumenta rapidamente di<br />

volume.<br />

Il 70% prende origine dai muscoli orbitari, causando una esoftalmia rapidamente progressiva.<br />

Metastatizzano ai polmoni ed al midollo osseo.<br />

Possono causare, tardivamente, estesi fenomeni di distruzione ossea, con estensione alle fosse nasali,<br />

alla fossa pterigomascellare, agli spazi epidurali.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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