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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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2. Melanomi<br />

1. Neurite ottica<br />

2. Gliomi del<br />

nervo ottico<br />

(→ 29:E13)<br />

ni coronali, meglio in RM, è possibile documentare l’eventuale invasione del nervo ottico e<br />

l’estensione intracranica, indici prognostici negativi.<br />

• Diagnosi differenziale. Si pone con i pseudogliomi; l’elemento chiave è la presenza di calcificazioni<br />

retiniche in un paziente di età inferiore ai 3 anni, che avvalora l’ipotesi del retinoblastoma.<br />

Leucocoria e calcificazioni in pazienti di età superiore ai 3 anni si possono manifestare:<br />

– nell’astrocitoma retinico, tipica manifestazione precoce della sclerosi tuberosa;<br />

– nella retinopatia del prematuro, in cui esiste il precedente anamnestico di nascita prematura<br />

e microftalmia;<br />

– nelle toxocariasi, in cui si osservano segni clinici di pregressa infiammazione, e un irregolare<br />

ispessimento della membrana uveo-sclerale;<br />

– nelle drusen della testa del nervo ottico, in cui le calcificazioni sono puntiformi, localizzate<br />

alla testa del nervo ottico; la diagnosi differenziale è oftalmoscopica e fluorangiografica.<br />

La diagnosi differenziale dei rari retinoblastomi non calcifici con i pseudogliomi è ardua.<br />

Sono i più comuni tumori maligni intraoculari nell’età adulta (50-60 anni).<br />

Si localizzano a livello dell’uvea, ma possono invadere le altre membrane oculari; sono quasi sempre<br />

monolaterali.<br />

Metastatizzano frequentemente al fegato e al polmone.<br />

• Ecografia. È di importanza fondamentale, essendo la sola metodica che può individuare<br />

tumori le cui dimensioni siano inferiori ai due millimetri; il melanoma è ipoecogeno. Permette<br />

anche la diagnosi differenziale con gli altri tumori intraoculari.<br />

• Tomografia computerizzata. Il tumore appare spontaneamente iperdenso.<br />

• Risonanza magnetica. Il melanoma è iperintenso in T1 e ipointenso in DP e T2; l’iperintensità<br />

in T1, dovuta alle proprietà paramagnetiche della melanina è caratteristica di questo<br />

tumore. Questa metodica permette di evidenziare eventuali distacchi di retina.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Il potenziamento è di media entità, ma costante.<br />

In RM permette di valutare l’eventuale invasione della sclera.<br />

• Diagnosi differenziale. Si pone con il nevo della coroide che ha le medesime caratteristiche<br />

di segnale alla RM (ecografia) e con l’emangioma coroideo, che presenta caratteristiche<br />

di segnale alla RM differenti (ipointenso in T1 e iperintenso in DP e T2) e un marcato potenziamento<br />

dopo contrasto.<br />

C • Lesioni intraconiche<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

È una infiammazione del nervo ottico, che può essere causata da sclerosi multipla, ischemia, sarcoidosi,<br />

lupus eritematoso sistemico, sifilide, infezioni virali, toxoplasmosi, tubercolosi, radioterapia.<br />

La sclerosi multipla è causa dell’80% delle neuriti ottiche e nel 10-20% dei casi è la prima manifestazione<br />

della malattia.<br />

Di norma è unilaterale e interessa più frequentemente pazienti di sesso femminile.<br />

• La tomografia computerizzata non dimostra alterazioni significative, ma può escludere fenomeni<br />

compressivi a carico del nervo ottico.<br />

• La risonanza magnetica evidenzia una iperintensità di segnale del nervo ottico sulle scansioni<br />

pesate in DP e T2 e sulle scansioni acquisite con tecnica inversion recovery (STIR); il<br />

piano di scansione più utile è quello coronale e le scansioni devono essere di spessore ridotto<br />

(3 mm); il nervo ottico è di calibro normale.<br />

• Dopo somministrazione di mezzo di contrasto ed acquisizione delle immagini con soppressione<br />

per il grasso un potenziamento, specie della papilla ottica, può essere osservato<br />

nel 50% dei pazienti.<br />

Per quanto precedentemente detto è estremamente utile completare lo studio RM delle orbite<br />

con uno studio dell’encefalo, alla ricerca di altre lesioni compatibili con la diagnosi di sclerosi<br />

multipla (aree iperintense in DP e T2, di diametro superiore a 3 mm, periventricolari, del<br />

corpo calloso, che assumono incostantemente il mezzo di contrasto).<br />

Sono gliomi di tipo pilocitico, che si sviluppano in età infantile, poco aggressivi, rari (1% di tutte le<br />

neoplasie endocraniche) ma particolarmente frequenti in pazienti affetti da neurofibromatosi I (dal<br />

5 al 15% di tutti i casi), in cui tendono ad essere bilaterali; più dell’80% di questi tumori insorge in<br />

pazienti di età inferiore ai 20 anni.<br />

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