Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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– terziari (macchie ipocromiche, cisti renali confermate radiologicamente, polipi rettali amartomatosi<br />
confermati istologicamente, cisti ossee confermate radiologicamente, linfangiomatosi<br />
polmonare confermata radiologicamente, fibromi gengivali, eterotopie confermate da<br />
esami neuroradiologici, amartomi confermati radiologicamente, spasmi infantili).<br />
La diagnosi di questa malattia, può essere:<br />
– sicura, se si riscontra la presenza di un criterio diagnostico primario; o di due criteri diagnostici<br />
secondari; o di un criterio diagnostico secondario e di due criteri diagnostici terziari;<br />
– probabile, se si riscontra la presenza di un criterio diagnostico secondario più un criterio diagnostico<br />
terziario; oppure di tre criteri diagnostici terziari;<br />
– sospetta, se si riscontra la presenza di un criterio diagnostico secondario; oppure di due criteri<br />
diagnostici terziari.<br />
Dal punto di vista anatomo-patologico le lesioni che si possono riscontrare a livello del SNC<br />
in questi pazienti sono:<br />
– tuberi corticali cerebrali e cerebellari, formati da ammassi di cellule giganti, neuroni o astrociti,<br />
in cui si verificano fenomeni gliotici e alterazioni della mielinizzazione; manifestano una<br />
tendenza a calcificare all’aumentare dell’età del paziente;<br />
– noduli subependimali, istologicamente simili ai tuberi corticali, anche se prevalgono le cellule<br />
di tipo astrocitario;<br />
– astrocitoma a cellule giganti, localizzato in prossimità dei forami di Monro, che può causare<br />
idrocefalo ostruttivo; il relativo quadro neuroradiologico è già stato discusso nel capitolo dedicato<br />
alla patologia tumorale;<br />
– anomalie della sostanza bianca, istologicamente aree di demielinizzazione o simili ai tuberi<br />
corticali e ai noduli subependimali.<br />
Si possono osservare anche amartomi retinici, aneurismi dell’aorta addominale e toracica,<br />
occlusione progressiva dei vasi intracranici con lo svilupparsi di circoli collaterali di compenso<br />
tipo Moya-Moya, altre lesioni extracraniche cutanee, renali, cardiache, polmonari, epatiche,<br />
della milza, pancreatiche e del sistema muscoloscheletrico.<br />
• La radiologia convenzionale evidenzia esclusivamente le calcificazioni dei tuberi corticali<br />
e dei noduli subependimali.<br />
• Tomografia computerizzata. I tuberi corticali sono evidenziati come aree iperdense nel 1°<br />
anno di vita, successivamente l’iperdensità diminuisce, ma all’aumentare dell’età i tuberi<br />
tendono, come i noduli subependimali, a calcificare e dunque diventano evidenti alla TC come<br />
aree marcatamente iperdense; all’età di 10 anni il 50% dei pazienti presenta tuberi corticali<br />
calcificati.<br />
I noduli subependimali sono evidenziati soltanto se calcificati, fenomeno che progredisce all’aumentare<br />
dell’età del paziente.<br />
Le anomalie della sostanza bianca non sono evidenziabili, a meno che non presentino calcificazioni.<br />
A livello oculare la TC può evidenziare calcificazioni a livello della papilla ottica, dovute a<br />
amartomi retinici, di norma bilaterali e multipli.<br />
• In risonanza magnetica i tuberi corticali hanno un segnale variabile con l’età del paziente,<br />
più esattamente nei neonati e in età infantile sono iperintensi in T1 e ipointensi in DP e<br />
T2 in confronto alla sostanza bianca non mielinizzata; negli adolescenti e negli adulti sono<br />
iso-ipointensi in T1 e iperintensi in DP e T2; i tuberi sono più facilmente riconoscibili in DP,<br />
perché in questa sequenza hanno un segnale diverso dal liquor.<br />
I noduli subependimali nei neonati, in cui la sostanza bianca non è mielinizzata, sono iperintensi<br />
in T1 e ipointensi in DP e T2; successivamente, a seguito della mielinizzazione della<br />
sostanza bianca, diventano isointensi in tutte le sequenze, ma possono ugualmente essere individuati<br />
a causa dell’impronta focale che determinano sulle cavità ventricolari; inoltre,<br />
quando calcificano, diventano ipointensi in DP e T2 e possono essere facilmente evidenziati<br />
qualora vengano acquisite immagini con sequenze gradient-echo, pesate in T2.<br />
Le lesioni della sostanza bianca appaiono lievemente ipointense in T1 e iperintense in DP e<br />
T2, con morfologia nodulare o a bande radiali estese dalla regione subependimale alla superficie<br />
cerebrale.<br />
• Dopo somministrazione di mezzo di contrasto il 5% dei tuberi corticali presenta un potenziamento<br />
che non deve essere considerato indicativo di neoplasia; una simile considerazione<br />
deve essere formulata anche per la più frequente presa di contrasto dei noduli subependimali,<br />
osservabile nel 30-80% di queste lesioni. Le lesioni della sostanza bianca non<br />
assumono il mezzo di contrasto.<br />
Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica