Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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2. Condromi<br />
3. Cordomi<br />
4. Fibromi<br />
naso-faringei<br />
5. Mucoceli<br />
6. Estesioneuroblastomi<br />
• In tomografia computerizzata le strutture ossee interessate si presentano ispessite, con un<br />
tipico aspetto a vetro smerigliato.<br />
• In risonanza magnetica si evidenzia una ipointensità di segnale in tutte le sequenze; le aree<br />
cistiche appaiono iperintense in DP e in T2.<br />
• La somministrazione di contrasto evidenzia occasionalmente aree di presa di contrasto.<br />
Sono tumori estremamente rari, a lento accrescimento che si sviluppano nella regione sfenoidale.<br />
Sono più frequenti in pazienti di età media.<br />
Prendono origine dai reliquati embrionari cartilaginei presenti a livello delle sincondrosi sfenoccipitali,<br />
sfenopetrose e petroccipitali.<br />
Sono paramediani, localizzati in prossimità dell’angolo ponto-cerebellare e della fossa cranica media.<br />
• La densità di questi tumori, in tomografia computerizzata, ed il segnale, in risonanza magnetica,<br />
sono estremamente variabili; costanti sono, invece, le calcificazioni (aree iperdense<br />
in TC, di vuoto di segnale in RM). Causano fenomeni di erosione ossea più facilmente evidenziabili<br />
in tomografia computerizzata.<br />
• La presa di contrasto è diffusa ma modesta.<br />
Sono tumori benigni, a lento accrescimento, che hanno origine da residui della notocorda a livello<br />
della sincondrosi sfeno-occipitale.<br />
Sono più frequenti nel giovane adulto.<br />
Causano fenomeni di erosione ossea, sono localizzati in sede mediana a livello del clivus.<br />
Il quadro neuroradiologico è estremamente simile a quello dei condromi.<br />
La diagnosi differenziale di queste lesioni è complessa, e spesso è necessario ricorrere alla<br />
biopsia.<br />
Si sviluppano preferenzialmente in giovani adulti di sesso maschile, localizzati alle cavità nasali.<br />
Tendono a invadere la fossa infratemporale, il seno sfenoidale ed il seno cavernoso attraverso i<br />
forami pterigopalatini e per erosione ossea.<br />
Sono tumori con una ricca componente vascolare, che causano spesso epistassi.<br />
• In tomografia computerizzata sono isodensi; i fenomeni di erosione ossea vengono facilmente<br />
individuati.<br />
• In risonanza magnetica sono disomogeneamente isointensi in T1 e lievemente iperintensi<br />
in DP e T2; nell’ambito della massa tumorale si osservano aree di vuoto di segnale dovute ai<br />
vasi neoformati.<br />
• La presa di contrasto è marcata.<br />
• L’angiografia digitale dimostra che la lesione è nutrita dall’arteria mascellare interna, dal<br />
tronco infero-laterale ed, eventualmente, dalle arterie meningee; è indicata l’embolizzazione<br />
preoperatoria.<br />
• È impossibile differenziare con sicurezza questa lesione da neoplasie più aggressive, quali<br />
il carcinoma, l’adenocarcinoma, il rabdomiosarcoma delle cavità nasali.<br />
I mucoceli del seno sfenoidale, in conseguenza dei fenomeni erosivi che causano, possono interessare<br />
la base cranica.<br />
Sono dovuti a ipersecrezione di muco in un seno paranasale ostruito; causano aumento di volume<br />
del seno interessato e deformazione delle sue pareti ossee; possono anche infettarsi.<br />
• In tomografia computerizzata sono ipodensi; il segnale in risonanza magnetica è variabile,<br />
ma il più delle volte sono ipointensi in T1 ed iperintensi in DP e T2. La deformazione delle<br />
pareti ossee del seno è tipica.<br />
Sono tumori maligni che originano dalle cellule sensoriali bipolari recettoriali presenti a livello della<br />
mucosa nasale.<br />
Possono insorgere ad ogni età; possono essere confinati alle cavità nasali oppure estendersi ai seni<br />
paranasali ed alla fossa cranica anteriore attraverso la lamina cribriforme.<br />
• Il quadro neuroradiologico non è specifico, ma la diagnosi può essere sospettata a causa<br />
della localizzazione della lesione.<br />
Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica