Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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29.05.2013 Views

802 2. Encefalite da HIV 3. Leucoencefaliti multifocali progressive 4. Encefaliti da Cytomegalovirus 5. Encefaliti da Varicella Zoster • Somministrazione di mezzo di contrasto. La presa di contrasto è abitualmente assente nei primi giorni; successivamente si può osservare un potenziamento disomogeneo dell’intera lesione, meningeo o corticale giriforme. Il 40% dei pazienti affetti da AIDS sviluppa una sintomatologia neurologica, dovuta ad infezione opportunistica (tab. 9), encefalite da HIV o linfoma (6% dei pazienti). È conseguenza dell’interessamento diretto del sistema nervoso centrale da parte del virus dell’immunodeficienza acquisita. Causa fenomeni di demielinizzazione e atrofia più diffusi, meno focalizzati, bilaterali e simmetrici di quelli tipici della leucoencefalopatia multifocale progressiva. • La tomografia computerizzata e la risonanza magnetica dimostrano rispettivamente una lieve diffusa ipodensità ed iperintensità in DP e T2 della sostanza bianca periventricolare; evidente anche una atrofia corticale con dilatazione degli spazi subaracnoidei; non si osservano aree di anormale presa di contrasto. • La spettroscopia in risonanza magnetica dell’H 1 ha dimostrato una riduzione del N-acetilaspartato che attesta la riduzione della popolazione neuronale. Tabella 9 - Infezioni del sistema nervoso centrale in pazienti con AIDS (modificata da Osborn A.G., Diagnostic Neuroradiology, Mosby 1994) Encefalite da HIV 60% Toxoplasmosi dal 20 al 40% Criptococcosi 5% Leucoencefalopatia multifocale progressiva dall’1 al 4% Tubercolosi dal 2 al 18% Neurosifilide dall’1 al 3% Varicella Zoster < 1% Encefalite da Cytomegalovirus Si sviluppano in pazienti immunosoppressi. Sono causate dal Papovavirus, che fa parte degli Herpes virus. Causano la formazione di estese aree di demielinizzazione, bilaterali ma asimmetriche, che interessano la sostanza bianca profonda, ma anche le fibre arciformi e che mostrano una certa predilezione per le regioni parieto-occipitali. • Queste aree sono ipodense in tomografia computerizzata, ipointense in T1 ed iperintense in DP e T2 in risonanza magnetica, non si potenziano dopo contrasto, non causano effetto massa ed anzi determinano dilatazione dei solchi corticali e delle cavità ventricolari adiacenti (dilatazione ex-vacuo). Il Cytomegalovirus causa encefaliti in pazienti immunocompromessi ed in età neonatale. Fa parte del gruppo degli Herpes virus e l’infezione clinicamente evidente è verosimilmente causata da riattivazione di una infezione latente. • Il quadro neuroradiologico non è specifico. Sono state segnalate atrofia, aree di alterata densità (ipodense) e segnali (iperintense in DP e T2) periventricolari, senza effetto massa, dovute a probabile demielinizzazione. Altro reperto segnalato è una presa di contrasto subependimale, che può creare problemi di diagnosi differenziale nei confronti dei linfomi. Il virus Varicella Zoster causa encefaliti in pazienti immunocompromessi. È un Herpes virus e l’infezione è causata da riattivazione di una infezione latente. • Il quadro neuroradiologico non è specifico ed è caratterizzato da aree di demielinizzazione, ovoidali, che non esercitano effetto massa, ma che tendono a causare fenomeni emorragici. Le lesioni sono ipodense in tomografia computerizzata; sono ipointense in T1 e iperintense in DP e T2, a meno di fenomeni emorragici, di norma iperintensi in T1. La presa di contrasto è ad anello o nodulare. Man mano che l’infezione progredisce le lesioni confluiscono. Può anche causare vasculite e conseguenti infarti cerebrali multipli. Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

6. Panencefaliti sclerosanti subacute 7. Malattia di Kreutzfeldt-Jacob 1. Tubercolosi 2. Sifilide Sono encefaliti rare, progressive che si sviluppano in pazienti che abbiano avuto il morbillo e si manifestano dopo diversi anni da questa infezione. Interessano bambini e giovani adulti. La diagnosi si basa sui reperti clinici, elettroencefalografici e di laboratorio (presenza di un elevato titolo anticorpale nel liquor e nel siero verso il virus del morbillo). • Il quadro neuroradiologico è aspecifico e caratterizzato da aree di alterazione densitometrica (ipodense) alla tomografia computerizzata e di alterazione di segnale (ipointense in T1 e iperintense in DP e T2) in risonanza magnetica localizzate nella sostanza bianca periventricolare, sottocorticale e a livello dei nuclei della base, accompagnate da atrofia cortico-sottocorticale. È verosimilmente causata da infezione da virus “lenti”; clinicamente si manifesta con demenza. • La tomografia computerizzata evidenzia atrofia corticale rapidamente progressiva. • La risonanza magnetica, oltre alla diffusa atrofia corticale, aree simmetriche di ipersegnale in DP e T2, localizzate a livello dei gangli della base, talami, corteccia occipitale e della sostanza bianca. b) BATTERICHE 42 • Diagnostica morfologica: Neuroradiologia La tubercolosi è una infezione relativamente rara nei Paesi sviluppati, ma la sua incidenza è in aumento, a causa dell’esistenza di condizioni predisponenti quali l’AIDS; dal 4 al 19% dei pazienti affetti da AIDS presenta un interessamento del SNC da tubercolosi. Le lesioni tipiche causate dal Micobacterium tuberculosis sono la meningite tubercolare e il tubercoloma, che possono presentarsi isolate o, più raramente, associate. La via di disseminazione è ematogena, ma una meningite può anche essere causata dalla rottura di un tubercoloma nello spazio subaracnoideo. La meningite tubercolare tende ad interessare le cisterne basali; i tubercolomi si sviluppano a livello degli emisferi cerebrali, cerebellari e dei nuclei della base. La meningite tubercolare può causare ostruzione al deflusso liquorale con conseguente idrocefalo, arteriti, paralisi dei nervi cranici; gli eventuali infarti cerebrali mostreranno le caratteristiche densitometriche, di segnale e l’evoluzione temporale descritte nel capitolo dedicato agli infarti cerebrali. • Tomografia computerizzata. La meningite tubercolare può causare la formazione di calcificazioni a livello delle cisterne della base, evidenziate come aree iperdense. I tubercolomi appaiono come aree iso-ipodense, non ben delimitate, circondate da edema perilesionale (ipodenso), digitato, che causano un rilevante effetto massa; la molteplicità delle lesioni è la regola; spesso si osservano calcificazioni puntiformi al loro interno. Tubercolomi di vecchia età sono spesso calcificati. Eventuali aree infartuali saranno caratterizzate da ipodensità cortico-sottocorticali a distribuzione vascolare, che manifesteranno l’evoluzione temporale già descritta. • Risonanza magnetica. La meningite tubercolare, all’esame di base, è difficilmente evidenziabile; le eventuali calcificazioni durali vengono evidenziate come aree di vuoto di segnale. I tubercolomi sono isointensi in T1 ma presentano, in T2, una parte centrale iperintensa, circondata da un anello ipointenso (prodotti di degradazione dell’emoglobina); edema perilesionale ed effetto massa sono facilmente documentabili. • Somministrazione di mezzo di contrasto. Nei casi di meningite si osserva una presa di contrasto durale a livello delle cisterne della base, che può persistere anche per anni dopo l’infezione iniziale. La presa di contrasto ad anello dei tubercolomi è la regola, e comporta qualche problema di diagnosi differenziale (→ tab. 8), risolvibile ricorrendo alla biopsia; il potenziamento può tuttavia anche essere nodulare o irregolare. A volte i tubercolomi appaiono, dopo contrasto, come delle lesioni a bersaglio, a causa dell’anello di potenziamento che circonda la parte centrale necrotica ipodensa, al cui interno può esistere una piccola calcificazione o una area di presa di contrasto. Un interessamento del sistema nervoso centrale in pazienti affetti da sifilide si può osservare sia in pazienti immunocompetenti che immunocompromessi, ma è più frequente in questi ultimi. Si manifesta in entrambi i tipi di pazienti con meningite e vasculite (e conseguenti infarti), ad evoluzione più aggressiva nei pazienti immunocompromessi. 803

6. Panencefaliti<br />

sclerosanti<br />

subacute<br />

7. Malattia di<br />

Kreutzfeldt-Jacob<br />

1. Tubercolosi<br />

2. Sifilide<br />

Sono encefaliti rare, progressive che si sviluppano in pazienti che abbiano avuto il morbillo e si manifestano<br />

dopo diversi anni da questa infezione.<br />

Interessano bambini e giovani adulti. La diagnosi si basa sui reperti clinici, elettroencefalografici<br />

e di laboratorio (presenza di un elevato titolo anticorpale nel liquor e nel siero verso il virus del<br />

morbillo).<br />

• Il quadro neuroradiologico è aspecifico e caratterizzato da aree di alterazione densitometrica<br />

(ipodense) alla tomografia computerizzata e di alterazione di segnale (ipointense in T1<br />

e iperintense in DP e T2) in risonanza magnetica localizzate nella sostanza bianca periventricolare,<br />

sottocorticale e a livello dei nuclei della base, accompagnate da atrofia cortico-sottocorticale.<br />

È verosimilmente causata da infezione da virus “lenti”; clinicamente si manifesta con demenza.<br />

• La tomografia computerizzata evidenzia atrofia corticale rapidamente progressiva.<br />

• La risonanza magnetica, oltre alla diffusa atrofia corticale, aree simmetriche di ipersegnale<br />

in DP e T2, localizzate a livello dei gangli della base, talami, corteccia occipitale e della<br />

sostanza bianca.<br />

b) BATTERICHE<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

La tubercolosi è una infezione relativamente rara nei Paesi sviluppati, ma la sua incidenza è in aumento,<br />

a causa dell’esistenza di condizioni predisponenti quali l’AIDS; dal 4 al 19% dei pazienti affetti<br />

da AIDS presenta un interessamento del SNC da tubercolosi.<br />

Le lesioni tipiche causate dal Micobacterium tuberculosis sono la meningite tubercolare e il tubercoloma,<br />

che possono presentarsi isolate o, più raramente, associate.<br />

La via di disseminazione è ematogena, ma una meningite può anche essere causata dalla rottura<br />

di un tubercoloma nello spazio subaracnoideo.<br />

La meningite tubercolare tende ad interessare le cisterne basali; i tubercolomi si sviluppano a livello<br />

degli emisferi cerebrali, cerebellari e dei nuclei della base.<br />

La meningite tubercolare può causare ostruzione al deflusso liquorale con conseguente idrocefalo,<br />

arteriti, paralisi dei nervi cranici; gli eventuali infarti cerebrali mostreranno le caratteristiche densitometriche,<br />

di segnale e l’evoluzione temporale descritte nel capitolo dedicato agli infarti cerebrali.<br />

• Tomografia computerizzata. La meningite tubercolare può causare la formazione di calcificazioni<br />

a livello delle cisterne della base, evidenziate come aree iperdense.<br />

I tubercolomi appaiono come aree iso-ipodense, non ben delimitate, circondate da edema<br />

perilesionale (ipodenso), digitato, che causano un rilevante effetto massa; la molteplicità delle<br />

lesioni è la regola; spesso si osservano calcificazioni puntiformi al loro interno. Tubercolomi<br />

di vecchia età sono spesso calcificati.<br />

Eventuali aree infartuali saranno caratterizzate da ipodensità cortico-sottocorticali a distribuzione<br />

vascolare, che manifesteranno l’evoluzione temporale già descritta.<br />

• Risonanza magnetica. La meningite tubercolare, all’esame di base, è difficilmente evidenziabile;<br />

le eventuali calcificazioni durali vengono evidenziate come aree di vuoto di segnale.<br />

I tubercolomi sono isointensi in T1 ma presentano, in T2, una parte centrale iperintensa, circondata<br />

da un anello ipointenso (prodotti di degradazione dell’emoglobina); edema perilesionale<br />

ed effetto massa sono facilmente documentabili.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Nei casi di meningite si osserva una presa di contrasto<br />

durale a livello delle cisterne della base, che può persistere anche per anni dopo l’infezione<br />

iniziale.<br />

La presa di contrasto ad anello dei tubercolomi è la regola, e comporta qualche problema di<br />

diagnosi differenziale (→ tab. 8), risolvibile ricorrendo alla biopsia; il potenziamento può<br />

tuttavia anche essere nodulare o irregolare.<br />

A volte i tubercolomi appaiono, dopo contrasto, come delle lesioni a bersaglio, a causa dell’anello<br />

di potenziamento che circonda la parte centrale necrotica ipodensa, al cui interno<br />

può esistere una piccola calcificazione o una area di presa di contrasto.<br />

Un interessamento del sistema nervoso centrale in pazienti affetti da sifilide si può osservare sia in<br />

pazienti immunocompetenti che immunocompromessi, ma è più frequente in questi ultimi.<br />

Si manifesta in entrambi i tipi di pazienti con meningite e vasculite (e conseguenti infarti), ad evoluzione<br />

più aggressiva nei pazienti immunocompromessi.<br />

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