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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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2. Edemi<br />

cerebrali diffusi<br />

3. Encefaloceli<br />

4. Pneumocefali<br />

5. Disturbi della<br />

perfusione<br />

6. Fistole<br />

artero-venose<br />

traumatiche<br />

Ernie trans-sfenoidali ascendenti<br />

Il lobo temporale è erniato al di sopra del margine della grande ala dello sfenoide; il tratto orizzontale<br />

(M1) dell’arteria cerebrale media può essere compresso, con infarti nel territorio silviano.<br />

Ernie tonsillari<br />

Si possono sviluppare a causa della presenza di una massa in fossa cranica posteriore o di ernie transtentoriali.<br />

Le tonsille cerebellari sono erniate in basso, attraverso il forame occipitale.<br />

Si osservano nel 10-20% dei pazienti con trauma severo, e più frequentemente nei bambini.<br />

Possono svilupparsi a carico di uno o entrambi gli emisferi, solitamente a 24-48 ore dal trauma.<br />

• Tomografia computerizzata. Nelle fasi precoci gli spazi subaracnoidei della base e della<br />

volta appaiono compressi. Le cavità ventricolari sono piccole, a causa della compressione<br />

esercitata su di esse dal tessuto cerebrale.<br />

Nelle fasi più avanzate il tessuto cerebrale appare diffusamente ipodenso, e non si riesce più<br />

ad apprezzare il limite tra sostanza grigia e bianca.<br />

Spesso si apprezza una relativa iperdensità dei talami, del tronco cerebrale e del cervelletto,<br />

strutture che vengono di norma risparmiate dall’edema cerebrale diffuso.<br />

• Risonanza magnetica. Le alterazioni individuabili sono sovrapponibili a quelle descritte a<br />

proposito della TC (obliterazione degli spazi subaracnoidei e compressione delle cavità ventricolari);<br />

non si osservano alterazioni del segnale del tessuto cerebrale.<br />

Sono protrusioni del tessuto cerebrale, meningi, liquor, vasi attraverso una lacerazione durale ed<br />

una soluzione di continuo della teca cranica. Sono rare.<br />

Si formano con maggiore frequenza in regione frontale, in pazienti in cui si verifichi un aumento<br />

della pressione endocranica.<br />

Possono essere causati da fratture della base cranica che causino il formarsi di una diretta<br />

comunicazione tra i seni paranasali e la cavità cranica.<br />

L’aria può accumularsi a livello degli spazi epidurali, subdurali, subaracnoidei, del tessuto<br />

cerebrale o delle cavità ventricolari; di norma si riassorbe spontaneamente.<br />

L’aria può essere facilmente identificata sia attraverso un esame TC (aree ipodense) che RM<br />

(aree di vuoto di segnale). Le raccolte aeree epidurali tendono a restare ben localizzate e non<br />

cambiano posizione con cambiamenti della posizione della testa. Le raccolte subdurali formano<br />

livelli idro-aerei e cambiano posizione con le modifiche della posizione della testa. Le<br />

raccolte subaracnoidee sono facilmente riconoscibili perché si dispongono nei solchi cerebrali.<br />

Le raccolte intraventricolari sono rare, osservate solo in traumi severi che abbiano causato<br />

frattura della base cranica o della mastoide con lacerazione della dura. Le raccolte tissutali<br />

sono tipiche dei traumi penetranti.<br />

Possono essere secondari a traumi penetranti che lacerino vasi, aneurismi traumatici e fistole artero-venose,<br />

dissezioni arteriose (angio-RM, angiografia digitale), vasospasmo intracranico associato<br />

o meno ad emorragia subaracnoidea (Doppler transcranico).<br />

Le fistole artero-venose sono state descritte nella sezione delle malformazioni vascolari<br />

(→ § III,E).<br />

La più comune fistola artero-venosa post-traumatica è la fistola carotido-cavernosa, comunicazione<br />

diretta tra il tratto intracavernoso dell’arteria carotidea e il seno cavernoso (→ 17:M5).<br />

Le cause più frequenti sono i traumi penetranti o non penetranti e la rottura di un aneurisma intracavernoso.<br />

È necessario valutare attentamente la possibilità di un trattamento endovascolare.<br />

• Tomografia computerizzata. L’esame in bianco evidenzia una esoftalmia, con aumento del<br />

volume dei muscoli extraoculari.<br />

• Risonanza magnetica. I reperti sono simili a quelli descritti in tomografia computerizzata,<br />

ma il seno cavernoso e la vena oftalmica superiore appaiono aumentati di volume; particolarmente<br />

utili le scansioni coronali.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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