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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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9. Poroencefalie<br />

10. Idranencefalie<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

Di norma sono esito di una ischemia parasagittale.<br />

Il quadro neuroradiologico è caratterizzato da aree gliotiche (ipodense in TC, ipointense in T1 e<br />

iperintense in DP e T2 in RM) prevalenti alla base delle circonvoluzioni, particolarmente evidenti<br />

in risonanza magnetica.<br />

Anatomo-patologicamente sono cavità, singole o multiple, la cui formazione è dovuta a distruzione<br />

focale di tessuto cerebrale in epoca prenatale; le cavità contengono liquor e possono comunicare<br />

con gli spazi subaracnoidei o con le cavità ventricolari; se il fenomeno è particolarmente esteso, si<br />

realizza il quadro della encefalomalacia multicistica.<br />

Il tessuto cerebrale adiacente alla cavità poroencefalica può presentare fenomeni gliotici minimi<br />

(se il danno si sviluppa entro i primi due mesi di vita fetale) o marcati (se il danno è più tardivo,<br />

quando il tessuto cerebrale ha già acquisito la capacità di rispondere ad un insulto con la gliosi).<br />

• All’ecografia la cavità poroencefalica è anecogena, ma possono essere individuate sepimentazioni<br />

nel suo contesto.<br />

• In tomografia computerizzata e in risonanza magnetica le cisti poroencefaliche hanno densità<br />

e segnale simil-liquorali; le eventuali sepimentazioni e la gliosi perilesionale sono individuate<br />

meglio in risonanza magnetica, specie in DP (il liquor è ipointenso, mentre i setti e le<br />

aree gliotiche sono iperintensi).<br />

Sono lesioni caratterizzate dall’assenza delle parti degli emisferi cerebrali tributarie delle arterie cerebrali<br />

media ed anteriore, sostituite da ampie cavità a contenuto liquorale; possono essere considerate<br />

una forma estrema di poroencefalia o di encefalopatia multicistica.<br />

La parte posteriore dei lobi temporali, i lobi occipitali, i talami e le strutture della fossa cranica<br />

posteriore, tributari del circolo vertebro-basilare, sono normali.<br />

Queste alterazioni sono dovute a occlusione della carotide interna, in utero, che può verificarsi a<br />

seguito di vari fenomeni patologici (sifilide, toxoplasmosi, Herpes simplex, Cytomegalovirus, anossia<br />

fetale, intossicazione da ossido di carbonio).<br />

• All’ecografia prenatale si evidenzia in una prima fase (insulto vascolare) una iperecogenicità<br />

diffusa a livello sopratentoriale, che evolve verso l’ipoecogenicità e successivamente verso<br />

l’anecogenicità. È possibile distinguere la presenza di un sottile strato di tessuto cerebrale<br />

periferico alle cavità idranencefaliche.<br />

• All’ecografia transfontanellare, alla TC, alla RM le cavità precedentemente descritte hanno<br />

ecogenicità, densità e intensità di segnale di tipo liquorale.<br />

• La diagnosi differenziale si pone con l’idrocefalo massivo (la risonanza magnetica e l’ecografia<br />

evidenziano un sottile bordo di tessuto cerebrale intorno alla cavità liquorale) e con<br />

la oloprosencefalia alobare (malformazioni facciali associate, assenza di divisione tra gli emisferi<br />

cerebrali ed assenza della falce cerebrale).<br />

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