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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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Tomografia computerizzata<br />

L’aneurisma cerebrale non trombizzato appare come una massa iso-iperdensa localizzato nello<br />

spazio subaracnoideo, per lo più nella cisterna sovrasellare o nella porzione basale della scissura<br />

silviana. Se di grandi dimensioni (aneurisma gigante, di diametro maggiore di 2,5 cm) può<br />

causare effetto massa. La somministrazione di contrasto causa un potenziamento intenso, uniforme<br />

e comparabile a quello degli altri vasi.<br />

L’aneurisma cerebrale parzialmente trombizzato presenta al suo interno due componenti: la<br />

prima spontaneamente isodensa dopo contrasto si potenzia marcatamente e corrisponde al lume<br />

pervio dell’aneurisma; la seconda, spontaneamente iperdensa non si potenzia dopo contrasto<br />

e corrisponde alla parte trombizzata.<br />

Gli aneurismi completamente trombizzati sono spontaneamente iperdensi e non mostrano<br />

aree di potenziamento dopo somministrazione di contrasto.<br />

Possono essere presenti calcificazioni della parete dell’aneurisma.<br />

L’emorragia subaracnoidea determina una diffusa iperdensità degli spazi subaracnodei, la<br />

cui estensione ed intensità dipende dalla quantità di sangue stravasato e dal tempo trascorso<br />

dall’episodio. La tomografia computerizzata non ha, quindi, validità assoluta nell’evidenziare<br />

emorragie subaracnoidee: piccoli sanguinamenti possono sfuggire e, comunque,<br />

anche sanguinamenti massivi non sono evidenziabili dopo le prime 48 ore; nelle diverse casistiche<br />

è riportata una sensibilità variabile dal 60 al 100% in fase acuta.<br />

Risonanza magnetica<br />

L’aspetto di queste lesioni è estremamente variabile.<br />

L’aneurisma cerebrale non trombizzato, ad alta velocità di flusso, è caratterizzato da vuoto di<br />

segnale in tutte le sequenze; se il flusso all’interno dell’aneurisma è turbolento il segnale sarà<br />

più eterogeneo. A causa dell’alta velocità del flusso il contrasto non causa potenziamento del<br />

lume dell’aneurisma, ma soltanto della sua parete.<br />

L’aneurisma cerebrale parzialmente trombizzato ha caratteristiche di segnale più complesse:<br />

il lume mostra sempre il vuoto di segnale precedentemente descritto, ma può anche essere<br />

isointenso se il flusso è turbolento; la parte trombizzata mostra strati concentrici, di segnale variabile,<br />

ma prevalentemente iperintenso.<br />

Gli aneurismi completamente trombizzati sono iperintensi in tutte le sequenze, a strati concentrici.<br />

Angiografia digitale<br />

È l’esame di riferimento nello studio degli aneurismi. Lo scopo dell’esame è formulare un completo<br />

bilancio preoperatorio individuando tutti gli aneurismi presenti, il loro orientamento, la<br />

esistenza di un colletto, le dimensioni, la morfologia, i rapporti con il vaso da cui hanno origine<br />

e con i vasi adiacenti, valutando l’efficacia dei circoli collaterali (circolo di Willis in primis),<br />

e l’eventuale esistenza di vasospasmo.<br />

La circolazione intracranica deve essere studiata in maniera completa ed accurata, incluse<br />

entrambe le vertebrali (evidenziazione aneurismi delle PICA), ricorrendo a proiezioni<br />

oblique, iniezioni con compressione dei vasi per studiare tutti i vasi e risolvere eventuali<br />

dubbi diagnostici dovuti a convoluti; in considerazione della possibilità che una<br />

malformazione artero-venosa durale dia origine a una emorragia subaracnoidea, anche le<br />

carotidi esterne dovrebbero essere studiate, eventualmente attraverso iniezione in carotide<br />

comune.<br />

L’aneurisma viene visualizzato come una struttura sacciforme iniettata in fase arteriosa, in<br />

cui il contrasto tende a ristagnare, in continuità con un vaso arterioso.<br />

La differenziazione da un convoluto arterioso si basa sull’acquisizione di proiezioni in altri<br />

piani dello spazio, sulla morfologia regolare, sulla densità maggiore, sulla dinamica del flusso<br />

simile a quella del vaso di origine del convoluto.<br />

È importante anche evidenziare le eventuali dilatazioni infundibulari, localizzate all’origine<br />

di vasi arteriosi; il più delle volte sono coniche, hanno diametro massimo di 3 mm, sono localizzate<br />

all’origine della comunicante posteriore. Si ritiene che queste dilatazioni possano dilatarsi<br />

ulteriormente e diventare veri aneurismi.<br />

Qualora si dimostrino più aneurismi è importante determinare quale è responsabile del sanguinamento<br />

(è quello a più alto rischio di nuovo sanguinamento). Naturalmente lo stravaso del contrasto<br />

durante l’angiografia è patognomonico, ma raro e drammatico; altri segni indicativi sono:<br />

un ematoma focale evidenziato intorno all’aneurisma dalla TC o dalla RM; la presenza di<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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