Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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29.05.2013 Views

772 1. Germinomi 2. Teratomi 3. Coriocarcinomi 4. Tumori del seno endodermico – tardiva (a distanza di più di 3 mesi dalla radioterapia), persistente, si sviluppa in percentuali variabili dal 5% al 15% dei pazienti, la presa di contrasto è frequente, si comporta come una massa, si può sviluppare edema perilesionale, possono manifestarsi emorragie intralesionali. Se si osserva lo sviluppo di una lesione focale, dotata di effetto massa, con edema perilesionale, che prende il contrasto entro i primi 3 mesi dalla radioterapia è estremamente verosimile l’ipotesi della recidiva; resta da escludere l’ipotesi di un esito postchirurgico, che – tuttavia – non si comporta come una massa e non si modifica nel tempo. Se si osserva la medesima situazione dopo i 3 mesi dalla radioterapia, la possibilità di una radionecrosi non può essere assolutamente scartata, se non ricorrendo alle tecniche della Medicina nucleare (PET-SPECT); i risultati della spettroscopia e della RM funzionale (studio della perfusione) sono molto promettenti e verosimilmente nel prossimo futuro la diagnosi differenziale tra recidiva e radionecrosi potrà essere formulata nel corso del medesimo esame di RM. In particolare lo studio della perfusione può differenziare l’eventuale recidiva tumorale dalla radionecrosi: una recidiva tumorale mostrerà aumento del volume ematico cerebrale rispetto al tessuto cerebrale normale; una radionecrosi sarà al contrario ipoperfusa. Per completezza è necessario accennare alle reazioni diffuse del tessuto cerebrale alla radioterapia che sono: – tardiva, in forma di una marcata demielinizzazione (iperintensità in DP e T2), particolarmente accentuata nelle regioni periventricolari e nel centro semiovale; – leucoencefalopatia disseminata necrotizzante, che si presenta con le medesime caratteristiche della forma precedente, ma è di insorgenza più precoce; – microangiopatia mineralizzante, che interviene 6 mesi dopo la radioterapia e si caratterizza per estese calcificazioni dei nuclei della base e atrofia delle strutture intracraniche. L • Neoplasie della regione pineale (→ 27:E1-7; 37:D4) Prendono origine dalle cellule germinali. Il picco di massima incidenza è tra i 10 e i 30 anni ed esiste una netta predominanza maschile. Hanno origine in prossimità della linea mediana, con preferenza per la ghiandola pineale e la regione sovrasellare. Rappresenta il 40% delle neoplasie della ghiandola pineale. • Tomografia computerizzata. La lesione è spontaneamente iperdensa. Di norma la ghiandola pineale mostra calcificazioni. • Risonanza magnetica. Non evidenzia reperti specifici. La neoplasia è di norma isointensa in tutte le sequenze. • Somministrazione di mezzo di contrasto. Il potenziamento è marcato e omogeneo. Il germinoma fa parte delle neoplasie che metastatizzano per via liquorale nello spazio subaracnoideo: lo studio dell’intero nevrasse con gadolinio è tassativo. Prendono origine da cellule multipotenziali. Rappresentano il 15% delle neoplasie della ghiandola pineale. Si sviluppano in età infantile. Esiste una predominanza maschile (da 2:1 a 8:1). Nella neoplasia possono essere presenti diversi tessuti: grasso, osso, calcificazioni, cisti, sebo. In particolare, calcificazioni e lipidi possono facilmente essere riconosciuti in TC e RM. Il potenziamento è disomogeneo. Prendono origine dalle cellule germinali. Rappresenta il 5% delle neoplasie della ghiandola pineale. Si sviluppa nella 1 a decade della vita. È frequentemente emorragico. I reperti neuroradiologici non sono specifici. Sono rare neoplasie a cellule germinali. Esiste una prevalenza della popolazione maschile. La maggior parte dei pazienti presenta una elevazione delle alfa-fetoproteine sieriche. I reperti neuroradiologici non sono specifici. Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

5. Carcinomi a cellule embrionali 6. Pineocitomi 7. Pineoblastomi 42 • Diagnostica morfologica: Neuroradiologia Prendono origine da cellule epiteliali di tipo embrionale. Sono rari. Esistono una prevalenza nella popolazione maschile. Causano un aumento delle gonadotropine corioniche e dell’alfa-fetoproteina. I reperti neuroradiologici non sono specifici. Prendono origine dalle cellule della ghiandola pineale. Rappresentano meno del 15% di tutte le neoplasie della ghiandola pineale. Il picco di massima incidenza è tra i 30 ed i 40 anni. I reperti neuroradiologici non sono specifici; di norma la neoplasia è spontaneamente iperdensa in TC e lievemente iperintensa in T2 in RM; può essere cistico e porre problemi didiagnosi differenziale con una semplice cisti della ghiandola pineale, che potranno essere risolti solamente seguendone nel tempo l’eventuale evoluzione. Possono essere evidenziate calcificazioni intralesionali. Tumori formati da cellule della ghiandola pineale immature, indifferenziate. Sono rari. Il picco di massima incidenza è in età infantile. Si caratterizzano per la tendenza ad invadere il tessuto cerebrale adiacente. La presa di contrasto è marcata ma disomogenea. M • Neoplasie intraventricolari (→ 27:C,D,E) Rappresentano il 10% di tutte le neoplasie del sistema nervoso centrale. La diagnosi delle neoplasie intraventricolari è estremamente complessa ed è necessario servirsi, oltre che delle specifiche caratteristiche neuroradiologiche, di due altri criteri: localizzazione nel sistema ventricolare ed età del paziente. Le neoplasie e le lesioni simil neoplastiche che possono interessare il sistema ventricolare in età infantile ed in età adulta sono riportate nella tabella 3 e sono state già descritte. Di seguito vengono descritte le caratteristiche neuroradiologiche delle lesioni non ancora trattate e brevi note di diagnosi differenziale. Tabella 3 - Masse intraventricolari nei bambini e negli adulti (modificata da Osborn A.G., Diagnostic Neuroradiology, Mosby 1994) Bambini Adulti IV VENTRICOLO Medulloblastoma Metastasi Ependimoma Emangioblastoma Astrocitoma pilocitico Subependimoma Glioma del tronco esofitico Glioma del tronco esofitico III VENTRICOLO - FORAMI DI MONRO Subependimoma a cellule giganti Astrocitoma anaplastico – glioblastoma Cavum septum pellucidum, cavum vergae Neurocitoma centrale Astrocitoma di basso grado Oligodendroglioma Istiocitosi Astrocitoma subependimale a cellule giganti Germinoma Cisti colloidi Sarcoidosi Germinoma VENTRICOLI LATERALI Neuroblastomi Astrocitoma anaplastico – glioblastoma Astrocitoma Neurocitoma centrale Oligodendroglioma Subependimoma TRIGONI Papilloma dei plessi corioidei Cisti plessi corioidei – xantogranuloma Ependimoma (raro) Meningioma Meningioma (raro) Metastasi 773

5. Carcinomi<br />

a cellule<br />

embrionali<br />

6. Pineocitomi<br />

7. Pineoblastomi<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

Prendono origine da cellule epiteliali di tipo embrionale. Sono rari.<br />

Esistono una prevalenza nella popolazione maschile.<br />

Causano un aumento delle gonadotropine corioniche e dell’alfa-fetoproteina.<br />

I reperti neuroradiologici non sono specifici.<br />

Prendono origine dalle cellule della ghiandola pineale.<br />

Rappresentano meno del 15% di tutte le neoplasie della ghiandola pineale.<br />

Il picco di massima incidenza è tra i 30 ed i 40 anni.<br />

I reperti neuroradiologici non sono specifici; di norma la neoplasia è spontaneamente iperdensa<br />

in TC e lievemente iperintensa in T2 in RM; può essere cistico e porre problemi didiagnosi<br />

differenziale con una semplice cisti della ghiandola pineale, che potranno essere risolti<br />

solamente seguendone nel tempo l’eventuale evoluzione.<br />

Possono essere evidenziate calcificazioni intralesionali.<br />

Tumori formati da cellule della ghiandola pineale immature, indifferenziate. Sono rari.<br />

Il picco di massima incidenza è in età infantile.<br />

Si caratterizzano per la tendenza ad invadere il tessuto cerebrale adiacente.<br />

La presa di contrasto è marcata ma disomogenea.<br />

M • Neoplasie intraventricolari (→ 27:C,D,E)<br />

Rappresentano il 10% di tutte le neoplasie del sistema nervoso centrale.<br />

La diagnosi delle neoplasie intraventricolari è estremamente complessa ed è necessario servirsi,<br />

oltre che delle specifiche caratteristiche neuroradiologiche, di due altri criteri: localizzazione nel sistema<br />

ventricolare ed età del paziente.<br />

Le neoplasie e le lesioni simil neoplastiche che possono interessare il sistema ventricolare in età<br />

infantile ed in età adulta sono riportate nella tabella 3 e sono state già descritte. Di seguito vengono<br />

descritte le caratteristiche neuroradiologiche delle lesioni non ancora trattate e brevi note di diagnosi<br />

differenziale.<br />

Tabella 3 - Masse intraventricolari nei bambini e negli adulti<br />

(modificata da Osborn A.G., Diagnostic Neuroradiology, Mosby 1994)<br />

Bambini Adulti<br />

IV VENTRICOLO<br />

Medulloblastoma Metastasi<br />

Ependimoma Emangioblastoma<br />

Astrocitoma pilocitico Subependimoma<br />

Glioma del tronco esofitico Glioma del tronco esofitico<br />

III VENTRICOLO - FORAMI DI MONRO<br />

Subependimoma a cellule giganti Astrocitoma anaplastico – glioblastoma<br />

Cavum septum pellucidum, cavum vergae Neurocitoma centrale<br />

Astrocitoma di basso grado Oligodendroglioma<br />

Istiocitosi Astrocitoma subependimale a cellule giganti<br />

Germinoma Cisti colloidi<br />

Sarcoidosi<br />

Germinoma<br />

VENTRICOLI LATERALI<br />

Neuroblastomi Astrocitoma anaplastico – glioblastoma<br />

Astrocitoma Neurocitoma centrale<br />

Oligodendroglioma<br />

Subependimoma<br />

TRIGONI<br />

Papilloma dei plessi corioidei Cisti plessi corioidei – xantogranuloma<br />

Ependimoma (raro) Meningioma<br />

Meningioma (raro) Metastasi<br />

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