Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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1. Germinomi<br />
2. Teratomi<br />
3. Coriocarcinomi<br />
4. Tumori<br />
del seno<br />
endodermico<br />
– tardiva (a distanza di più di 3 mesi dalla radioterapia), persistente, si sviluppa in percentuali<br />
variabili dal 5% al 15% dei pazienti, la presa di contrasto è frequente, si comporta<br />
come una massa, si può sviluppare edema perilesionale, possono manifestarsi emorragie<br />
intralesionali.<br />
Se si osserva lo sviluppo di una lesione focale, dotata di effetto massa, con edema perilesionale,<br />
che prende il contrasto entro i primi 3 mesi dalla radioterapia è estremamente verosimile<br />
l’ipotesi della recidiva; resta da escludere l’ipotesi di un esito postchirurgico, che – tuttavia<br />
– non si comporta come una massa e non si modifica nel tempo.<br />
Se si osserva la medesima situazione dopo i 3 mesi dalla radioterapia, la possibilità di una radionecrosi<br />
non può essere assolutamente scartata, se non ricorrendo alle tecniche della Medicina<br />
nucleare (PET-SPECT); i risultati della spettroscopia e della RM funzionale (studio<br />
della perfusione) sono molto promettenti e verosimilmente nel prossimo futuro la diagnosi<br />
differenziale tra recidiva e radionecrosi potrà essere formulata nel corso del medesimo<br />
esame di RM. In particolare lo studio della perfusione può differenziare l’eventuale recidiva<br />
tumorale dalla radionecrosi: una recidiva tumorale mostrerà aumento del volume<br />
ematico cerebrale rispetto al tessuto cerebrale normale; una radionecrosi sarà al contrario<br />
ipoperfusa.<br />
Per completezza è necessario accennare alle reazioni diffuse del tessuto cerebrale alla radioterapia<br />
che sono:<br />
– tardiva, in forma di una marcata demielinizzazione (iperintensità in DP e T2), particolarmente<br />
accentuata nelle regioni periventricolari e nel centro semiovale;<br />
– leucoencefalopatia disseminata necrotizzante, che si presenta con le medesime caratteristiche<br />
della forma precedente, ma è di insorgenza più precoce;<br />
– microangiopatia mineralizzante, che interviene 6 mesi dopo la radioterapia e si caratterizza<br />
per estese calcificazioni dei nuclei della base e atrofia delle strutture intracraniche.<br />
L • Neoplasie della regione pineale (→ 27:E1-7; 37:D4)<br />
Prendono origine dalle cellule germinali. Il picco di massima incidenza è tra i 10 e i 30 anni ed esiste<br />
una netta predominanza maschile.<br />
Hanno origine in prossimità della linea mediana, con preferenza per la ghiandola pineale e la regione<br />
sovrasellare. Rappresenta il 40% delle neoplasie della ghiandola pineale.<br />
• Tomografia computerizzata. La lesione è spontaneamente iperdensa. Di norma la ghiandola<br />
pineale mostra calcificazioni.<br />
• Risonanza magnetica. Non evidenzia reperti specifici. La neoplasia è di norma isointensa<br />
in tutte le sequenze.<br />
• Somministrazione di mezzo di contrasto. Il potenziamento è marcato e omogeneo.<br />
Il germinoma fa parte delle neoplasie che metastatizzano per via liquorale nello spazio subaracnoideo:<br />
lo studio dell’intero nevrasse con gadolinio è tassativo.<br />
Prendono origine da cellule multipotenziali.<br />
Rappresentano il 15% delle neoplasie della ghiandola pineale.<br />
Si sviluppano in età infantile. Esiste una predominanza maschile (da 2:1 a 8:1).<br />
Nella neoplasia possono essere presenti diversi tessuti: grasso, osso, calcificazioni, cisti, sebo.<br />
In particolare, calcificazioni e lipidi possono facilmente essere riconosciuti in TC e RM.<br />
Il potenziamento è disomogeneo.<br />
Prendono origine dalle cellule germinali.<br />
Rappresenta il 5% delle neoplasie della ghiandola pineale.<br />
Si sviluppa nella 1 a decade della vita.<br />
È frequentemente emorragico.<br />
I reperti neuroradiologici non sono specifici.<br />
Sono rare neoplasie a cellule germinali.<br />
Esiste una prevalenza della popolazione maschile.<br />
La maggior parte dei pazienti presenta una elevazione delle alfa-fetoproteine sieriche.<br />
I reperti neuroradiologici non sono specifici.<br />
Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica