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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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3. Oligodendrogliomi<br />

4. Linfomi<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

• Risonanza magnetica. Si evidenzia una vasta area di alterato segnale ipointensa in T1 e<br />

moderatamente iperintensa in T2.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Il potenziamento è, di norma, assente o lieve; aree<br />

di potenziamento, espressione di evoluzione in senso anaplastico, possono apparire tardivamente<br />

nell’evoluzione della neoplasia.<br />

• Diagnosi differenziale. La gliomatosi deve essere differenziata dalle malattie della sostanza<br />

bianca (leucopatie e leucodistrofie), che possono causare quadri morfologici<br />

simili.<br />

Astrocitomi subependimali a cellule giganti<br />

Queste neoplasie ricorrono con particolare frequenza in pazienti con sclerosi tuberosa, ma possono<br />

anche, raramente, manifestarsi come lesioni isolate.<br />

Sono localizzate in prossimità dei forami di Monro, e possono causare un idrocefalo mono<br />

o biventricolare.<br />

• Tomografia computerizzata. Si evidenzia una massa a livello dei forami di Monro, parzialmente<br />

calcifica; la parte solida è iso-ipodensa.<br />

• Risonanza magnetica. La lesione è disomogeneamente iso-ipointensa in T1 e iso-iperintensa<br />

in DP e T2. Si evidenziano le altre lesioni caratteristiche della sclerosi tuberosa.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. La presa di contrasto è marcata ma disomogenea.<br />

• Angiografia digitale. La vascolarizzazione di queste lesioni è estremamente variabile.<br />

Hanno origine dagli oligodendrociti.<br />

Il picco di massima incidenza è nella 5ª decade di vita.<br />

Quando sono puri hanno una prognosi favorevole, specie se aggredibili chirurgicamente; quando<br />

sono misti (presenza di una componente astrocitaria) hanno un decorso meno favorevole.<br />

Si localizzano con particolare frequenza a livello dei lobi frontali.<br />

Si caratterizzano per la presenza di massive calcificazioni ad andamento lineare o nodulari.<br />

• Tomografia computerizzata. Queste lesioni sono ipo-isodense, con iperdensità dovute alle<br />

calcificazioni nel 70-90% dei casi. L’edema perilesionale è assente, come pure la necrosi<br />

intralesionale. La teca cranica può essere improntata.<br />

• Risonanza magnetica. Gli oligodendrogliomi sono eterogenei con aree miste ipointense e<br />

isointense in T1 e iperintensi in T2, con aree di vuoto di segnale dovute alle calcificazioni.<br />

L’effetto massa è modesto. Non si osserva edema perilesionale.<br />

A volte gli oligodendrogliomi originano dal setto pellucido ed hanno sviluppo intraventricolare;<br />

in questo caso sono indistinguibili dai neurocitomi.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Il potenziamento dopo contrasto è lieve o moderato,<br />

irregolare, disomogeneo.<br />

• Angiografia digitale. Sono masse avascolari che esercitano un effetto massa moderato.<br />

I linfomi primitivi del SNC si sviluppano in pazienti immunosoppressi (AIDS, terapia corticosteroidea,<br />

trapianto di organi); si tratta dunque di neoplasie più frequenti in giovani adulti; il 6% dei<br />

pazienti affetti da AIDS sviluppa un linfoma.<br />

Il linfoma si può anche presentare in pazienti non immunodepressi, in età avanzata, tra la 5ª e la<br />

6ª decade.<br />

I linfomi sono di norma lesioni sopratentoriali, raramente sottotentoriali.<br />

Sono localizzati a livello dei nuclei della base o nella sostanza bianca periventricolare.<br />

• Tomografia computerizzata. Di norma sono neoplasie periventricolari, iso-iperdense.<br />

• Risonanza magnetica. La maggior parte di questi tumori è iso-ipointensa in T1, iperintensa<br />

in DP e lievemente iperintensa in T2.<br />

I linfomi in pazienti con AIDS possono essere più disomogenei, con emorragie e necrosi intralesionale.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. La presa di contrasto è, di norma (75% dei casi),<br />

marcata ed omogenea, anche se è possibile osservare quadri atipici, con potenziamento assente<br />

o ad anello. L’interessamento ependimale è evidenziato da una presa di contrasto lineare<br />

a livello delle pareti ventricolari.<br />

• Diagnosi differenziale. In pazienti non immunocompromessi è necessario differenziare un<br />

linfoma da un GBM; i principali criteri sono già stati esposti, ma spesso il problema è risolvibile<br />

solo facendo ricorso a biopsia.<br />

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