Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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29.05.2013 Views

2. Gliomi del tronco cerebrale 3. Medulloblastomi 766 4. Ependimomi • Tomografia computerizzata. Sono lesioni rotondeggianti, ben delimitate, iso- o ipodense. Le calcificazioni sono rare. Non si osserva edema perilesionale e l’effetto massa è minimo. Le lesioni cerebellari causano precocemente idrocefalo ostruttivo. • Risonanza magnetica. Queste neoplasie sono iso-ipointense in T1 ed iperintense in T2. Per quanto concerne le caratteristiche del potenziamento, sono valide le considerazioni già formulate per la TC. I gliomi del chiasma causano un aumento di volume del chiasma e possono avere uno sviluppo esofitico. • Somministrazione di mezzo di contrasto. Nelle forme cistiche la presa di contrasto è marcata ma variabile nella sua estensione: in alcune lesioni è limitata al nodulo murale, in altre si estende alla parete della cisti o a tutta la lesione; nelle forme solide, la presa di contrasto può essere minima o marcata, può interessare tutta la lesione o soltanto parte di essa. • Angiografia digitale. Nella maggior parte dei casi si evidenzia il solo effetto massa sui vasi normali. Occasionalmente si dimostra una prolungata persistenza di contrasto a livello del nodulo murale (problemi di diagnosi differenziale nei confronti dell’emangioblastoma). I gliomi del tronco dell’infanzia sono costituiti da glioblastomi, infiltranti e rapidamente destruente, e da astrocitomi fibrillari o piloidi, che si possono presentare in tre forme diverse: • astrocitomi fibrillari infiltranti, non operabili; • astrocitomi piloidi circoscritti, spesso cistici, suscettibili di exeresi a livello della giunzione bulbo-midollare e del mesencefalo, con maggiore difficoltà a livello del ponte per la presenza di numerosi nuclei di nervi cranici, facilmente danneggiati dalle manovre chirurgiche; • astrocitomi fibrillari, pilocitici, tumori astrocitari ed ependimali (subependimomi) a sviluppo esofitico, che possono crescere prevalentemente all’esterno del tronco: verso la cavità del IV ventricolo (tumori del pavimento del IV ventricolo, ma in realtà esofitici del tronco), verso l’angolo ponto-cerebellare, simulando una neoplasia estrinseca, o anteriormente (inglobando il tronco basilare). • Tomografia computerizzata. Fornisce informazioni scarsamente conclusive e non è utilizzabile per stabilire criteri di operabilità. • Risonanza magnetica. È l’indagine essenziale in quanto consente di esplorare il tronco cerebrale e la linea mediana in generale (in particolare il pavimento del IV ventricolo) e di identificare la percentuale non trascurabile di neoformazioni benigne asportabili, spesso in modo radicale. Originano dal velo superiore che costituisce parte del tetto del IV ventricolo. Si sviluppano con particolare frequenza in bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Causano precocemente idrocefalo. Calcificazioni ed emorragie sono rare. • Tomografia computerizzata. Sono neoplasie ben delimitate, spontaneamente iperdense, che interessano tipicamente il verme cerebellare e obliterano parzialmente il IV ventricolo. Calcificazioni e necrosi intralesionale sono estremamente rare. • Risonanza magnetica. La lesione è, di norma, disomogeneamente ipointensa in T1 ed iperintensa in T2. L’edema perilesionale è minimo. Il IV ventricolo appare compresso e distorto • Somministrazione di mezzo di contrasto. La presa di contrasto è marcata. In considerazione della spiccata tendenza a metastatizzare nello spazio subaracnoideo, l’individuazione di una lesione compatibile con medulloblastoma richiede uno studio completo del nevrasse in RM con gadolinio. • Angiografia digitale. Sono masse a- o ipovascolari, che causano compressioni e spostamenti dei vasi adiacenti alla lesione. Fanno parte del gruppo dei gliomi; prendono origine dalle cellule ependimali, che tappezzano le cavità ventricolari. Sono tumori a sviluppo intraventricolare che interessano elettivamente il IV ventricolo; il 40% di questi tumori è, tuttavia, sopratentoriale. Il picco di incidenza è tra 1 e 5 anni di età. Le calcificazioni sono di frequente riscontro; possono essere presenti fatti necrotici; le emorragie sono rare. Tendono a insinuarsi nei recessi laterali del IV ventricolo ed attraverso i forami di Luschka protrudere nelle cisterne dell’angolo ponto-cerebellare. Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

1. Metastasi 2. Tumori astrocitari 42 • Diagnostica morfologica: Neuroradiologia • Tomografia computerizzata. Le lesioni sono iso-ipodense, eterogenee, con calcificazioni puntiformi. Si evidenzia spesso la descritta tendenza a interessare i recessi laterali. • Risonanza magnetica. La lesione è ipointensa in T1 e iperintensa in T2; mostra una certa disomogeneità, con aree di vuoto di segnale dovute alle calcificazioni. • Somministrazione di mezzo di contrasto. La presa di contrasto è moderata, disomogenea. Tendono a metastatizzare nello spazio subaracnoideo, per via liquorale; è estremamente importante lo studio RM con gadolinio dell’intero nevrasse. • Angiografia digitale. L’aspetto angiografico di queste lesioni è estremamente variabile, da lesioni ipovascolari a ipervascolari, con stagnazione di contrasto e fistole artero-venose. F • Neoplasie intra-assiali sopratentoriali negli adulti (→ 25) Sono le più comuni neoplasie sopratentoriali in adulti. I tumori primitivi che metastatizzano con maggiore frequenza al SNC sono i carcinomi del seno, dei polmoni, il melanoma, i carcinomi renali e gastrointestinali. Metastasi solitarie sono segnalate, nelle diverse casistiche, con frequenza variabile dal 30% al 50% dei casi. Sono di norma localizzate alla giunzione tra sostanza grigia e bianca. • Il quadro neuroradiologico è già stato trattato a proposito delle neoplasie sottotentoriali negli adulti. È importante tuttavia osservare che, anche se la maggior parte delle metastasi sono facilmente individuate in risonanza magnetica, anche in esami eseguiti senza somministrazione di contrasto, completare l’esame con il gadolinio è assolutamente tassativo, quando l’esame di base sia negativo o quando si sia individuata una lesione isolata, in quanto: – le metastasi corticali, in cui l’edema perilesionale è minimo o assente, possono essere misconosciute all’esame in bianco; – prognosi e terapia sono differenti in caso di individuazione di più lesioni secondarie. • Diagnosi differenziale. Il principale problema, a livello sopratentoriale è la differenziazione di queste lesioni dai gliomi, ed in particolare dai glioblastomi. Di norma, dopo somministrazione di contrasto, le metastasi sono meglio definite e hanno bordi delimitati più nettamente; l’edema perilesionale è più abbondante nelle metastasi che nei glioblastomi. Queste neoplasie prendono origine dagli astrociti. Si distinguono astrocitomi fibrillari, pilocitici, gemistocitici e misti, dipendentemente dallo specifico tipo cellulare coinvolto. Dal punto di vista istologico astrocitomi, astrocitomi anaplastici e glioblastomi vengono differenziati attraverso la valutazione di caratteristiche (numero di mitosi, necrosi, proliferazione vascolare endoteliale, pleiomorfismo nucleare, densità cellulare) indici di anaplasia; aumentando l’anaplasia, aumenta anche il grado di aggressività biologica. Le calcificazioni sono rare e tipiche delle forme meno aggressive. Le emorragie intralesionali e ampie aree necrotico-cistiche si riscontrano generalmente nelle forme più aggressive. A questo proposito è importante osservare che esiste una tendenza a progredire verso gradi di anaplasia maggiori e che questa tendenza è particolarmente accentuata per gli astrocitomi gemistocitici, che si trasformano in glioblastomi nell’80% dei casi. Esistono inoltre due condizioni che è opportuno tenere distinte: la gliomatosi cerebri e il glioma multicentrico. Nella gliomatosi cerebri si evidenzia una diffusa infiltrazione di uno o di entrambi gli emisferi cerebrali, senza che sia possibile definire i limiti morfologici di un processo espansivo propriamente detto. Nel glioma multicentrico si osservano più lesioni, in sedi anatomiche non contigue, a sviluppo apparentemente indipendente, le cui connessioni vengono, di norma, evidenziate solamente all’esame anatomopatologico. Gli esami neuroradiologici non permettono di differenziare con certezza le singole forme neoplastiche, tuttavia possono fornire importanti elementi di valutazione del grado di aggressività, che dovrà essere costantemente confermato dall’esame bioptico. Astrocitomi • Tomografia computerizzata. Sono iso-ipodensi, con margini non ben delineati; calcificazioni, cisti necrotiche ed emorragie sono rare; l’edema perilesionale è minimo o assente. Anche l’effetto massa è minimo, spesso limitato ai solchi corticali adiacenti alla lesione. Essendo lesioni a lento accrescimento possono improntare la teca cranica. 767

2. Gliomi del<br />

tronco cerebrale<br />

3. Medulloblastomi<br />

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4. Ependimomi<br />

• Tomografia computerizzata. Sono lesioni rotondeggianti, ben delimitate, iso- o ipodense.<br />

Le calcificazioni sono rare. Non si osserva edema perilesionale e l’effetto massa è minimo.<br />

Le lesioni cerebellari causano precocemente idrocefalo ostruttivo.<br />

• Risonanza magnetica. Queste neoplasie sono iso-ipointense in T1 ed iperintense in T2.<br />

Per quanto concerne le caratteristiche del potenziamento, sono valide le considerazioni già<br />

formulate per la TC.<br />

I gliomi del chiasma causano un aumento di volume del chiasma e possono avere uno sviluppo<br />

esofitico.<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. Nelle forme cistiche la presa di contrasto è<br />

marcata ma variabile nella sua estensione: in alcune lesioni è limitata al nodulo murale,<br />

in altre si estende alla parete della cisti o a tutta la lesione; nelle forme solide, la presa di<br />

contrasto può essere minima o marcata, può interessare tutta la lesione o soltanto parte<br />

di essa.<br />

• Angiografia digitale. Nella maggior parte dei casi si evidenzia il solo effetto massa sui<br />

vasi normali. Occasionalmente si dimostra una prolungata persistenza di contrasto a livello<br />

del nodulo murale (problemi di diagnosi differenziale nei confronti dell’emangioblastoma).<br />

I gliomi del tronco dell’infanzia sono costituiti da glioblastomi, infiltranti e rapidamente destruente,<br />

e da astrocitomi fibrillari o piloidi, che si possono presentare in tre forme diverse:<br />

• astrocitomi fibrillari infiltranti, non operabili;<br />

• astrocitomi piloidi circoscritti, spesso cistici, suscettibili di exeresi a livello della giunzione bulbo-midollare<br />

e del mesencefalo, con maggiore difficoltà a livello del ponte per la presenza di numerosi<br />

nuclei di nervi cranici, facilmente danneggiati dalle manovre chirurgiche;<br />

• astrocitomi fibrillari, pilocitici, tumori astrocitari ed ependimali (subependimomi) a sviluppo esofitico,<br />

che possono crescere prevalentemente all’esterno del tronco: verso la cavità del IV ventricolo<br />

(tumori del pavimento del IV ventricolo, ma in realtà esofitici del tronco), verso l’angolo ponto-cerebellare,<br />

simulando una neoplasia estrinseca, o anteriormente (inglobando il tronco basilare).<br />

• Tomografia computerizzata. Fornisce informazioni scarsamente conclusive e non è utilizzabile<br />

per stabilire criteri di operabilità.<br />

• Risonanza magnetica. È l’indagine essenziale in quanto consente di esplorare il tronco cerebrale<br />

e la linea mediana in generale (in particolare il pavimento del IV ventricolo) e di<br />

identificare la percentuale non trascurabile di neoformazioni benigne asportabili, spesso in<br />

modo radicale.<br />

Originano dal velo superiore che costituisce parte del tetto del IV ventricolo.<br />

Si sviluppano con particolare frequenza in bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Causano<br />

precocemente idrocefalo.<br />

Calcificazioni ed emorragie sono rare.<br />

• Tomografia computerizzata. Sono neoplasie ben delimitate, spontaneamente iperdense,<br />

che interessano tipicamente il verme cerebellare e obliterano parzialmente il IV ventricolo.<br />

Calcificazioni e necrosi intralesionale sono estremamente rare.<br />

• Risonanza magnetica. La lesione è, di norma, disomogeneamente ipointensa in T1 ed iperintensa<br />

in T2. L’edema perilesionale è minimo. Il IV ventricolo appare compresso e distorto<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. La presa di contrasto è marcata.<br />

In considerazione della spiccata tendenza a metastatizzare nello spazio subaracnoideo, l’individuazione<br />

di una lesione compatibile con medulloblastoma richiede uno studio completo<br />

del nevrasse in RM con gadolinio.<br />

• Angiografia digitale. Sono masse a- o ipovascolari, che causano compressioni e spostamenti<br />

dei vasi adiacenti alla lesione.<br />

Fanno parte del gruppo dei gliomi; prendono origine dalle cellule ependimali, che tappezzano le cavità<br />

ventricolari.<br />

Sono tumori a sviluppo intraventricolare che interessano elettivamente il IV ventricolo; il 40%<br />

di questi tumori è, tuttavia, sopratentoriale.<br />

Il picco di incidenza è tra 1 e 5 anni di età.<br />

Le calcificazioni sono di frequente riscontro; possono essere presenti fatti necrotici; le emorragie<br />

sono rare. Tendono a insinuarsi nei recessi laterali del IV ventricolo ed attraverso i forami di Luschka<br />

protrudere nelle cisterne dell’angolo ponto-cerebellare.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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