Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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5. Angiografia<br />
digitale<br />
1. Meningiomi<br />
È necessario osservare che le descritte specifiche alterazioni dei profili spettrali non si osservano<br />
nel 100% dei casi, che spesso esistono difficoltà tecniche all’esecuzione dell’esame (es.: impossibilità<br />
di escludere il tessuto cerebrale normale dal volume di studio, vicinanza a strutture<br />
ossee) e che i profili spettrali diventano assolutamente non specifici quando si prendano in considerazione<br />
altre patologie (per esempio, una lesione demielinizzante presenta il medesimo aumento<br />
del rapporto colina/creatinina e la riduzione del N-acetil-aspartato descritti nel glioma di<br />
alto grado).<br />
Nello studio delle neoplasie l’esame può essere completamente negativo o può dimostrare semplicemente<br />
l’effetto massa sui vasi adiacenti, con i noti effetti di dislocazione e compressione sulle<br />
strutture vasali.<br />
Nelle neoplasie che presentano un circolo neoformato si può evidenziare il circolo caratteristico,<br />
il prolungato ristagno di contrasto (fino alla fase venosa), le fistole artero-venose, eventualmente la<br />
dilatazione dei vasi afferenti.<br />
C • Neoplasie extra-assiali<br />
Prendono origine dalle cellule meningo-endoteliali.<br />
Sono le neoplasie extra-assiali di più frequente riscontro; sono più frequenti in età media (tra 40<br />
e 60 anni) e nel sesso femminile (da 2:1 a 4:1).<br />
Si impiantano sulla dura madre (neoplasie intradurali), in regione parasagittale, a livello della<br />
convessità, delle ali sfenoidali, della cisterna dell’angolo ponto-cerebellare, del solco olfattorio e del<br />
piano sfenoetmoidale (in ordine decrescente di frequenza); la localizzazione intraventricolare, con<br />
origine dai plessi corioidei, è possibile ma rara.<br />
Il 90% dei meningiomi è sopratentoriale.<br />
• Radiografia convenzionale. Evidenzia le alterazioni ossee associate (osteolisi, iperostosi) e<br />
eventuali grossolane calcificazioni intratumorali.<br />
• Tomografia computerizzata. Il meningioma appare come una massa rotondeggiante,<br />
con limiti ben definiti, a volte lobulata, che presenta un impianto durale, il più delle volte<br />
ad angolo ottuso; il 70% dei meningiomi è spontaneamente iperdenso, il restante 30%<br />
è isodenso. Calcificazioni intratumorali sono presenti nel 25% dei casi. Cisti necrotiche<br />
intratumorali sono evidenziate in percentuali variabili nelle diverse casistiche dall’8 al<br />
23% dei casi. L’edema perilesionale è di grado variabile. Le emorragie intralesionali sono<br />
estremamente rare. Le reazioni ossee associate (osteolisi, iperostosi) sono facilmente<br />
messe in evidenza.<br />
• Risonanza magnetica. Generalmente il meningioma è iso-ipointenso in T1 e iso-iperinteso<br />
in T2; è spesso possibile individuare, all’interfaccia tra tessuto tumorale e tessuto<br />
normale, un sottile bordo formato da liquido cefalo rachidiano intrappolato, la cui intensità<br />
di segnale è di tipo liquorale in tutte le sequenze (ipointenso in T1 e DP, iperintenso<br />
in T2).<br />
La RM permette di dimostrare l’eventuale inglobamento di strutture vasali (es.: della carotide<br />
interna da parte di un meningioma perisellare), estensioni intraossee, infiltrazioni<br />
e trombosi dei seni durali (valutare la possibilità di eseguire una angio-RM o una angiografia<br />
digitale).<br />
• Somministrazione di mezzo di contrasto. In tomografia computerizzata il potenziamento<br />
è marcato, generalmente omogeneo. La RM può evidenziare, oltre all’intenso potenziamento<br />
descritto in TC, anche una presa di contrasto della dura perifericamente alla<br />
sede di impianto della lesione, tipica ma non patognomonica (metastasi durali) dei meningiomi.<br />
• Angiografia digitale. I meningiomi sono caratterizzati da un intenso e persistente opacamento<br />
omogeneo; l’apporto ematico è, di solito, in parte piale (arterie cerebrali anteriori,<br />
medie, posteriori) ed in parte durale (carotide esterna); è di particolare importanza<br />
individuare il contributo specifico dei singoli assi arteriosi (iniezioni selettive), al fine<br />
di valutare l’opportunità di eseguire una embolizzazione preoperatoria, per limitare il<br />
sanguinamento intraoperatorio. A volte possono essere identificate fistole artero-venose<br />
precoci.<br />
• Diagnosi differenziale. Le metastasi durali isolate possono simulare il comportamento<br />
dei meningiomi; a livello della fossa cranica posteriore si pone frequentemente il problema<br />
della diagnosi differenziale con gli schwannomi (tab. 1).<br />
Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica