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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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760<br />

5. Angiografia<br />

digitale<br />

1. Meningiomi<br />

È necessario osservare che le descritte specifiche alterazioni dei profili spettrali non si osservano<br />

nel 100% dei casi, che spesso esistono difficoltà tecniche all’esecuzione dell’esame (es.: impossibilità<br />

di escludere il tessuto cerebrale normale dal volume di studio, vicinanza a strutture<br />

ossee) e che i profili spettrali diventano assolutamente non specifici quando si prendano in considerazione<br />

altre patologie (per esempio, una lesione demielinizzante presenta il medesimo aumento<br />

del rapporto colina/creatinina e la riduzione del N-acetil-aspartato descritti nel glioma di<br />

alto grado).<br />

Nello studio delle neoplasie l’esame può essere completamente negativo o può dimostrare semplicemente<br />

l’effetto massa sui vasi adiacenti, con i noti effetti di dislocazione e compressione sulle<br />

strutture vasali.<br />

Nelle neoplasie che presentano un circolo neoformato si può evidenziare il circolo caratteristico,<br />

il prolungato ristagno di contrasto (fino alla fase venosa), le fistole artero-venose, eventualmente la<br />

dilatazione dei vasi afferenti.<br />

C • Neoplasie extra-assiali<br />

Prendono origine dalle cellule meningo-endoteliali.<br />

Sono le neoplasie extra-assiali di più frequente riscontro; sono più frequenti in età media (tra 40<br />

e 60 anni) e nel sesso femminile (da 2:1 a 4:1).<br />

Si impiantano sulla dura madre (neoplasie intradurali), in regione parasagittale, a livello della<br />

convessità, delle ali sfenoidali, della cisterna dell’angolo ponto-cerebellare, del solco olfattorio e del<br />

piano sfenoetmoidale (in ordine decrescente di frequenza); la localizzazione intraventricolare, con<br />

origine dai plessi corioidei, è possibile ma rara.<br />

Il 90% dei meningiomi è sopratentoriale.<br />

• Radiografia convenzionale. Evidenzia le alterazioni ossee associate (osteolisi, iperostosi) e<br />

eventuali grossolane calcificazioni intratumorali.<br />

• Tomografia computerizzata. Il meningioma appare come una massa rotondeggiante,<br />

con limiti ben definiti, a volte lobulata, che presenta un impianto durale, il più delle volte<br />

ad angolo ottuso; il 70% dei meningiomi è spontaneamente iperdenso, il restante 30%<br />

è isodenso. Calcificazioni intratumorali sono presenti nel 25% dei casi. Cisti necrotiche<br />

intratumorali sono evidenziate in percentuali variabili nelle diverse casistiche dall’8 al<br />

23% dei casi. L’edema perilesionale è di grado variabile. Le emorragie intralesionali sono<br />

estremamente rare. Le reazioni ossee associate (osteolisi, iperostosi) sono facilmente<br />

messe in evidenza.<br />

• Risonanza magnetica. Generalmente il meningioma è iso-ipointenso in T1 e iso-iperinteso<br />

in T2; è spesso possibile individuare, all’interfaccia tra tessuto tumorale e tessuto<br />

normale, un sottile bordo formato da liquido cefalo rachidiano intrappolato, la cui intensità<br />

di segnale è di tipo liquorale in tutte le sequenze (ipointenso in T1 e DP, iperintenso<br />

in T2).<br />

La RM permette di dimostrare l’eventuale inglobamento di strutture vasali (es.: della carotide<br />

interna da parte di un meningioma perisellare), estensioni intraossee, infiltrazioni<br />

e trombosi dei seni durali (valutare la possibilità di eseguire una angio-RM o una angiografia<br />

digitale).<br />

• Somministrazione di mezzo di contrasto. In tomografia computerizzata il potenziamento<br />

è marcato, generalmente omogeneo. La RM può evidenziare, oltre all’intenso potenziamento<br />

descritto in TC, anche una presa di contrasto della dura perifericamente alla<br />

sede di impianto della lesione, tipica ma non patognomonica (metastasi durali) dei meningiomi.<br />

• Angiografia digitale. I meningiomi sono caratterizzati da un intenso e persistente opacamento<br />

omogeneo; l’apporto ematico è, di solito, in parte piale (arterie cerebrali anteriori,<br />

medie, posteriori) ed in parte durale (carotide esterna); è di particolare importanza<br />

individuare il contributo specifico dei singoli assi arteriosi (iniezioni selettive), al fine<br />

di valutare l’opportunità di eseguire una embolizzazione preoperatoria, per limitare il<br />

sanguinamento intraoperatorio. A volte possono essere identificate fistole artero-venose<br />

precoci.<br />

• Diagnosi differenziale. Le metastasi durali isolate possono simulare il comportamento<br />

dei meningiomi; a livello della fossa cranica posteriore si pone frequentemente il problema<br />

della diagnosi differenziale con gli schwannomi (tab. 1).<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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