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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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2. Indicazioni<br />

1. Note tecnicometodologiche<br />

2. Indicazioni<br />

1. Note tecnicometodologiche<br />

miste presentano aree iperdense ed aree ipodense. Le placche non ulcerate presentano margini regolari,<br />

mentre le ulcerate sono caratterizzate da indentazioni (immagine di “plus”) lungo il profilo<br />

interno della placca.<br />

Lo studio delle biforcazioni carotidee permette di valutare la morfologia delle pareti vasali e<br />

le caratteristiche delle eventuali placche ateromatose (miste, calcifiche, ulcerate, emorragiche)<br />

più accuratamente dell’ecotomografia e dell’angiografia digitale; non è ovviamente<br />

possibile la valutazione dei circoli collaterali e delle cosiddette lesioni “tandem”.<br />

Lo studio del circolo di Willis permette di evidenziare aneurismi che abbiano diametro di almeno<br />

5 mm, di studiarne i rapporti con le strutture ossee e, nel caso di aneurismi giganti, di valutarne<br />

le calcificazioni, l’eventuale presenza di fatti trombotici ed i rapporti con i vasi adiacenti.<br />

b) ANGIO-RM<br />

L’invasività dell’esame è estremamente limitata, legata alla eventuale somministrazione di gadolinio<br />

al fine di migliorare il rapporto segnale-rumore.<br />

Permette di studiare i vasi del collo (patologia ateromasica), i principali vasi intracranici (aneurismi)<br />

e i seni venosi (trombosi).<br />

L’esame viene eseguito con la bobina della testa per lo studio dei vasi intracranici e con la bobina<br />

del collo per lo studio delle carotidi extracraniche; lo studio dei vasi può seguire o precedere lo<br />

studio RM dell’encefalo o del rachide cervicale.<br />

Esistono due principali tecniche di acquisizione:<br />

– tof, che si basa sulla riduzione del segnale proveniente dai tessuti stazionari; si ottiene, dunque,<br />

un segnale alto degli spin in movimento (sangue), che permette di delineare il profilo vascolare;<br />

– phase-contrast, che si basa sulle variazioni di fase degli spin dovute al flusso.<br />

È di recente introduzione, e ancora non diffusa, l’angio-RM con iniezione di bolo di contrasto<br />

paramagnetico.<br />

Le immagini acquisite vengono poi ricostruite con tecnica MIP e 3D (→ quanto già detto per<br />

l’angio-TC).<br />

Lo studio angio-RM delle carotidi è di grande interesse: assolutamente non invasivo, permette<br />

la distinzione tra stenosi di interesse chirurgico e non chirurgico con un ottimo grado di<br />

affidabilità. Questa tecnica ha tuttavia la tendenza a sovrastimare le stenosi superiori al 70%,<br />

non consente di studiare le placche (ulcerazioni, calcificazioni) e non è attendibile nella diagnosi<br />

di occlusione completa (essenziale per decidere la condotta chirurgica); inoltre in presenza<br />

di placche calcifiche si verifica una tendenza a sovrastimare le stenosi a causa della disomogeneità<br />

locali causate dalle calcificazioni.<br />

Lo studio del circolo di Willis alla ricerca di aneurismi riconosce quale limite principale il<br />

diametro di queste lesioni: attualmente aneurismi di diametro inferiore a 5 mm possono sfuggire<br />

all’individuazione.<br />

c) ANGIOGRAFIA DIGITALE<br />

42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />

È una tecnica neuroradiologica invasiva che consiste nel rendere radiologicamente evidenti arterie<br />

e vene attraverso l’iniezione nelle arterie di mezzi di contrasto iodati; contemporaneamente all’iniezione<br />

vengono assunte radiografie, in serie, della regione di interesse; la sovrapposizione delle strutture<br />

ossee ai vasi viene eliminata facendo ricorso all’artificio della sottrazione di immagini, possibile<br />

acquisendo prima dell’iniezione del mezzo di contrasto immagini maschera.<br />

La disponibilità di un angiografo biplanare (due tubi radiogeni disposti ortogonalmente) consente<br />

un notevole risparmio di tempo ed una semplificazione nell’esecuzione dell’esame, nonché una notevole<br />

riduzione della quantità di mezzo di contrasto somministrato, particolarmente utili qualora si eseguano<br />

procedure intervenzionali; il costo di acquisto dell’apparecchio è, tuttavia, raddoppiato.<br />

L’iniezione di mezzo di contrasto, nello studio del circolo cerebrale, può essere effettuata attraverso<br />

tre vie:<br />

– cateterismo per via femorale secondo la tecnica di Seldinger;<br />

– puntura diretta dei vasi al collo;<br />

– iniezione retrograda per via omerale.<br />

Il cateterismo femorale e l’iniezione retrograda per via omerale consentono lo studio anche dell’arco<br />

aortico. Il cateterismo femorale è la via attraverso la quale è preferibile studiare il circolo del<br />

midollo spinale.<br />

In generale, la metodica da preferire è il cateterismo per via femorale, perché oltre ad essere la<br />

meno traumatica per il paziente, consente di studiare in maniera ottimale tutti i vasi di interesse; si<br />

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