Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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3. Traumi del<br />
rachide toracico<br />
dell’arco posteriore; per l’applicazione di forze maggiori si verifica una rottura del legamento comune<br />
posteriore ed eventualmente del disco, con conseguente instabilità vertebrale, anterolistesi<br />
traumatica e possibili lesioni midollari;<br />
– le fratture-schiacciamento del corpo vertebrale possono essere causate da un meccanismo di flessione,<br />
compressione o da una associazione tra i due; qualora sia in causa una flessione si osserva<br />
una rottura del legamento interspinoso; frequentemente a questo tipo di frattura si associa un’ernia<br />
discale o una frammentazione dei bordi anteriore e posteriore del corpo vertebrale, con riduzione<br />
del lume del canale vertebrale e possibile danno midollare; è possibile anche la formazione<br />
di un ematoma nello spazio epidurale;<br />
– la lesione per iperestensione causa rottura del legamento comune anteriore e possibile strappamento<br />
del legamento longitudinale posteriore dal muro posteriore delle vertebre; è anche possibile<br />
il verificarsi di rotture o disinserzioni discali con minute fratture dei piatti vertebrali. L’insieme<br />
di queste lesioni determina, al momento del trauma, lussazione posteriore del corpo vertebrale<br />
superiore con possibile schiacciamento del midollo vertebrale, con ritorno ai rapporti intervertebrali<br />
normali al cessare del fenomeno di iperestensione. Tuttavia, si può sviluppare una<br />
anterolistesi traumatica se si associa rottura delle capsule articolari e dei legamenti posteriori,<br />
eventualità che si verifica nei traumi di maggiore entità.<br />
Problemi clinici particolari possono essere posti dalle fratture isolate dei massicci articolari (compressione<br />
di radici cervicali da parte di frammenti ossei) e dalle fratture delle apofisi transverse (compressione<br />
dei nervi cervicali).<br />
• La radiologia convenzionale e la tomografia computerizzata permettono di evidenziare in<br />
maniera ottimale tutte le lesioni ossee precedentemente descritte e le eventuali lussazioni<br />
vertebrali; in caso di lussazione delle faccette articolari si osserva in TC, sulle scansioni assiali,<br />
l’alterazione della posizione delle faccette articolari, con la faccetta articolare inferiore<br />
della vertebra superiore situata al davanti della faccetta articolare superiore della vertebra<br />
inferiore; il reperto è confermato da ricostruzioni parasagittali.<br />
È importante anche la valutazione di lesioni preesistenti, quali ad esempio quelle artrosiche,<br />
che possano avere causato una amplificazione del danno dovuto al trauma.<br />
• La risonanza magnetica consente di studiare accuratamente i dischi intervertebrali, i legamenti,<br />
i tessuti paravertebrali e il midollo spinale.<br />
La rottura dei legamenti longitudinali anteriore e posteriore è evidenziata sulle scansioni sagittali<br />
pesate in T1 dall’interruzione del bordo ipointenso adiacente ai corpi vertebrali, sulle<br />
scansioni pesate in T2, da iperintensità di segnale (edema); la lesione del legamento interspinoso<br />
è evidenziata da iperintensità di segnale sulle scansioni sagittali pesate in T2.<br />
L’edema delle parti molli pre- e retro-vertebrali causa iperintensità di segnale sulle scansioni<br />
pesate in T2.<br />
Gli ematomi epidurali acuti sono evidenziati come raccolte iperintense in tutte le sequenze.<br />
Particolarmente importante è l’esecuzione di una RM qualora esista una dissociazione tra il<br />
quadro anatomico e clinico (possibile lesione midollare).<br />
Avulsioni delle radici nervose<br />
Sono dovute a una violenta trazione degli arti superiori, che causa uno strappamento delle radici<br />
nervose dalla loro inserzione a livello del midollo spinale, una loro retrazione e la formazione di uno<br />
pseudomeningocele all’interno della guaina nervosa (lacerazione della dura madre e dell’aracnoide).<br />
• Può essere individuata con la mielografia e mielo-TC (opacizzazione dello pseudomeningocele)<br />
oppure in risonanza magnetica (lo pseudomeningocele ha un segnale di tipo liquorale<br />
in tutte le sequenze).<br />
Sono rari, perché questa parte del rachide è poco mobile e ben protetta.<br />
La maggior parte sono fratture-schiacciamento, frequentemente in pazienti anziani, che non causano<br />
deficit neurologici.<br />
Più raramente si osservano fratture da scoppio e da flessione con possibile lacerazione del legamento<br />
longitudinale posteriore e sublussazione anteriore del corpo vertebrale.<br />
Le fratture dell’arco posteriore si osservano nei traumi toracici di maggiore gravità.<br />
• La radiologia convenzionale consente l’individuazione delle fratture, con la sola eccezione<br />
delle fratture dell’arco posteriore, di difficile individuazione.<br />
• La tomografia computerizzata precisa il bilancio, permette di individuare anche le fratture<br />
dell’arco posteriore e di valutare il diametro del canale spinale.<br />
• La risonanza magnetica individua le compressioni del midollo spinale, le lesioni intramidollari<br />
e le eventuali ernie discali.<br />
Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica