Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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9. Artrite<br />
reumatoide<br />
(→ 34:II,D)<br />
42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />
– nodulari lungo la superficie delle medesime strutture;<br />
– massive da parte di tessuto infiammatorio che oblitera lo spazio subaracnoideo.<br />
Le possibili sequele sono costituite da infarti o formazione di cavità siringomieliche.<br />
È una sinovite infiammatoria.<br />
L’incidenza è, nelle diverse casistiche, variabile dallo 0,3 al 2,1% della popolazione; il sesso<br />
femminile è affetto più frequentemente del sesso maschile (3:1). L’esordio dei sintomi,<br />
nell’80% dei casi si verifica tra i 35 ed i 50 anni.<br />
Si accompagna nel 55-90% dei casi a una lesione del rachide cervicale, nel 25% a una sublussazione<br />
antero-posteriore C1-C2 e nel 5% a una compressione midollare; raro è l’interessamento<br />
delle altre porzioni del rachide; praticamente tutti i pazienti con sintomi neurologici hanno una<br />
sublussazione atlanto-epistrofea.<br />
Dal punto di vista anatomo-patologico la lesione tipica dell’artrite reumatoide è la formazione<br />
di un tessuto di granulazione definito “panno”, che si localizza a livello delle superfici sinoviali<br />
e che accrescendosi può distruggere la cartilagine articolare ed erodere il sottostante<br />
tessuto osseo; si può associare un interessamento dei legamenti (disinserzione, edema); questi<br />
fenomeni (più frequenti a livello dell’articolazione atlanto-epistrofea) si traducono in erosioni<br />
asimmetriche delle masse laterali dell’atlante (possibili dislocazioni con spostamento verso l’alto<br />
o rotazione dell’odontoide, sublussazioni laterali e rotazioni dell’atlante), erosioni dell’odontoide<br />
(possibili fratture), disciti ed erosioni dei piatti vertebrali ai livelli cervicali inferiori,<br />
compressioni del midollo spinale e delle radici dovute al panno reumatoide, mielopatia (dal 2<br />
al 5% dei casi) e mielomalacia. La presenza di mielopatia ha significato prognostico negativo,<br />
in quanto causa deficit neurologici progressivi e morte, entro un anno dalla diagnosi, nel 50%<br />
circa dei pazienti. Occasionalmente si può sviluppare una necrosi fibrinoide delle pareti vasali<br />
delle arterie, seguita da trombosi e da eventuali infarti cerebrali.<br />
• Radiologia convenzionale. Dovrebbero essere sempre eseguiti radiogrammi in flessione,<br />
estensione e transbuccali. Permette di evidenziare le erosioni a carico delle masse laterali di<br />
C2, dell’odontoide e di C1, la traslocazione dell’odontoide e la sublussazione anteriore e laterale<br />
dell’atlante, più evidente in flessione. L’interessamento dei dischi intervertebrali è documentato<br />
da minime sublussazioni dei relativi corpi vertebrali.<br />
• Tomografia computerizzata. Permette di studiare meglio, grazie alle ricostruzioni multiplanari,<br />
le lesioni precedentemente descritte, e di dimostrare le eventuali fratture degli archi<br />
posteriori di C1 e C2. Il panno reumatoide appare come una area ipodensa interposta<br />
tra l’odontoide e l’arco anteriore dell’atlante. Una sublussazione atlanto-odontoidea superiore<br />
ad 8 mm è indice prognostico negativo.<br />
• Risonanza magnetica. Dimostra la presenza del panno reumatoide (iso-ipointenso in T1,<br />
iperintenso in DP e T2), l’eventuale obliterazione dello spazio subaracnoideo, la compressione<br />
del midollo spinale, le aree di mielomalacia. Non è sempre possibile acquisire immagini<br />
in flessione ed estensione, tuttavia l’esistenza di una deformazione del midollo cervicale<br />
sulle immagini acquisite in condizioni basali rende estremamente probabile l’esistenza di<br />
una compressione midollare in flessione.<br />
• Somministrazione di mezzo di contrasto. Il panno reumatoide assume marcatamente il<br />
mezzo di contrasto, il che permette una migliore definizione dei rapporti reciproci tra panno<br />
e midollo cervicale.<br />
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