Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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1. Emangiomi<br />
vertebrali<br />
(→ 34:I,C1)<br />
2. Osteomi<br />
osteoidi<br />
(→ 34:I,C3)<br />
42 • <strong>Diagnostica</strong> <strong>morfologica</strong>: <strong>Neuroradiologia</strong><br />
B • Tumori e cisti extradurali<br />
Sono lesioni benigne frequenti (10-12% della popolazione), a volte multiple, asintomatiche (60% dei<br />
casi), formate da grasso e spazi vascolari delimitati da cellule endoteliali.<br />
Sono localizzati a livello dei corpi vertebrali (tab. 16) (specie delle ultime vertebre toraciche e<br />
lombari), e sono più frequenti nel sesso femminile (2:1).<br />
Di norma la lesione è rotondeggiante, ben delimitata e la corticale ossea è intatta; occasionalmente,<br />
tuttavia, gli emangiomi vertebrali possono:<br />
– estendersi a interessare i peduncoli, le lamine vertebrali ed i processi spinosi;<br />
– causare fratture da compressione;<br />
– avere una estensione epidurale;<br />
– causare emorragie intralesionali.<br />
Il 20% degli emangiomi vertebrali si manifesta con deficit neurologici progressivi o sintomi da<br />
compressione acuta del midollo spinale, dovuti rispettivamente a stenosi del canale spinale e dei<br />
forami di coniugazione ed a frattura da compressione, estensione epidurale o sanguinamento.<br />
• Radiologia convenzionale. Il corpo vertebrale interessato ha un aspetto striato, a palizzata,<br />
dovuto all’alternanza tra canali vascolari e trabecole ispessite.<br />
• Tomografia computerizzata. La lesione ha un tipico aspetto a “sale e pepe”; la corticale appare<br />
integra; può dimostrare l’eventuale stenosi del canale spinale e dei forami di coniugazione,<br />
l’estensione epidurale e la frattura da compressione.<br />
• Risonanza magnetica. L’emangioma vertebrale è ben delimitato, iperintenso in tutte le sequenze,<br />
e può presentare al suo interno aree ipointense dovute alle trabecole ossee; dimostra<br />
in maniera ottimale l’eventuale estensione epidurale, l’emorragia intralesionale, la frattura<br />
da compressione.<br />
• Diagnosi differenziale. Si pone esclusivamente con aree focali di sostituzione con midollo giallo,<br />
ma è di scarso interesse clinico (TC, RM utilizzando la tecnica di soppressione del grasso).<br />
Tabella 16 - Diagnosi differenziale dei tumori benigni vertebrali<br />
(modificata da Osborn A.G., Diagnostic Neuroradiology, Mosby 1994)<br />
Localizzazione Età preferenziale Note<br />
Emangioma Corpi vertebrali - Aspetto a palizzata<br />
Osteoma osteoide Arco vertebrale 10-20 anni < 2 cm<br />
Osteoblastoma Arco vertebrale < 30 anni > 2 cm<br />
Tumori a cellule Corpi vertebrali 20-40 anni Prodotti di degradazione<br />
giganti dell’emoglobina<br />
Osteocondroma Processi spinosi 5-30 anni Lesione peduncolata<br />
e transversi o sessile<br />
Cisti aneurismatica Arco vertebrale 80% < 20 anni Prodotti di degradazione<br />
dell’emoglobina<br />
Sono lesioni benigne formate da una parte centrale costituita da tessuto osteoide, circondata da tessuto<br />
connettivo e ben demarcata dal circostante tessuto osseo normale; raramente hanno un diametro<br />
maggiore di 2 cm.<br />
Prevalgono nel sesso maschile (2-4:1) e in pazienti di età compresa tra i 10 ed i 20 anni; sono rari<br />
in pazienti di età superiore ai 30 anni.<br />
Si localizzano a livello dell’arco vertebrale posteriore, in ordine di frequenza, a livello lombare, cervicale,<br />
toracico.<br />
La sintomatologia è caratterizzata da dolore con esacerbazione notturna nel 95% dei casi; il 75% dei<br />
pazienti presenta miglioramento dopo somministrazione di aspirina (criterio diagnostico ex-iuvantibus).<br />
• Radiologia convenzionale. Sono di difficile identificazione; a volte si mette in evidenza<br />
una area di radiotrasparenza circondata da un orletto di osteosclerosi, localizzata a livello<br />
dell’arco posteriore.<br />
• Tomografia computerizzata. È l’esame di scelta nello studio di queste lesioni, purché eseguita<br />
con tecnica adeguata (scansioni contigue di ridotto spessore, orientate parallelamente all’asse dei<br />
peduncoli vertebrali, finestra e livello per lo studio dell’osso). A livello dei peduncoli, delle faccette<br />
articolari o delle lamine si evidenzia una area ipodensa, litica, di diametro inferiore a 2 cm,<br />
con una piccola calcificazione centrale. L’osteosclerosi dell’osso adiacente alla lesione è la regola.<br />
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