Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro
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X - TUMORI E CISTI DEL RACHIDE E DEL MIDOLLO SPINALE<br />
(→ 33; 34:I; 35:I,III,IV)<br />
A • Finalità dell’accertamento. Possibilità delle diverse metodiche diagnostiche<br />
Le principali finalità dello studio neuroradiologico dei processi neoplastici a livello del rachide<br />
e del midollo spinale sono:<br />
– evidenziare la lesione, differenziandola da altre lesioni che possano determinare quadri<br />
sintomatologici simili;<br />
– localizzarla e definirne i rapporti con le guaine meningee e con il midollo spinale;<br />
– valutarne le caratteristiche (calcificazioni, emorragie);<br />
– dare indicazioni relative alla sua caratterizzazione istologica;<br />
– dimostrare eventuali alterazioni associate (metastasi leptomeningee, alterazioni ossee);<br />
– definirne la vascolarizzazione e valutare, se opportuno, la possibilità di una embolizzazione<br />
preoperatoria.<br />
La classificazione di queste lesioni si basa su un criterio topografico, essendo articolata in lesioni<br />
extradurali, intradurali extramidollari e intramidollari.<br />
La radiologia convenzionale permette di evidenziare esclusivamente le alterazioni ossee<br />
(erosioni, fratture patologiche); è ancora oggi importante a causa della sua “panoramicità”, che<br />
permette lo studio di ampi segmenti del rachide.<br />
La tomografia computerizzata, consente uno studio assiale più dettagliato di eventuali lesioni<br />
ossee, ma non permette la visualizzazione diretta del contenuto del canale spinale.<br />
La risonanza magnetica è la sola tecnica che permette lo studio diretto delle caratteristiche<br />
della lesione (cisti necrotiche, emorragie intralesionali), del midollo spinale (siringomielia,<br />
aree malaciche) e degli spazi liquorali (metastasi leptomeningee, infiltrazioni della dura), l’esplorazione<br />
di ampi segmenti del rachide; è la metodica con la maggiore sensibilità nei confronti<br />
dei processi sostitutivi ossei. La semeiologia elementare è identica a quella descritta<br />
precedentemente per le neoplasie encefaliche.<br />
La somministrazione di mezzo di contrasto dovrebbe essere eseguita seguendo i medesimi<br />
criteri precedentemente esposti nel capitolo dedicato alle tecniche diagnostiche.<br />
Attraverso la mielografia e la mielo-TC è possibile studiare le strutture ossee, visualizzando<br />
contemporaneamente lo spazio subaracnoideo ed il midollo spinale, sia pure in maniera indiretta;<br />
in particolare la localizzazione delle lesioni si basa sui seguenti criteri:<br />
– una lesione epidurale causa un tipico assottigliamento “a becco di flauto” dello spazio subaracnoideo,<br />
dovuto alla compressione e dislocazione della dura madre e del midollo spinale;<br />
– una lesione intradurale extramidollare causa una espansione “a calice” dello spazio subaracnoideo<br />
in prossimità e dal lato della lesione, dovuta alla localizzazione della lesione<br />
espansiva che comprime ed “allontana” dalla dura il midollo spinale; dal lato opposto della<br />
lesione si osserva una compressione a becco di flauto dello spazio subaracnoideo;<br />
– una lesione intramidollare determina un assottigliamento, bilaterale, “a scalpello”, dello<br />
spazio subaracnoideo, associato a una deformazione dei profili del midollo spinale, che appare<br />
aumentato di diametro in tutte le proiezioni; è necessario fare attenzione a possibili false<br />
immagini mielografiche di allargamento del diametro midollare, dovute allo schiacciamento<br />
del midollo, osservabili nelle lesioni epidurali e intradurali extramidollari, sulle<br />
proiezioni ortogonali.<br />
L’angiografia digitale è utile per la diagnosi differenziale con malformazioni vascolari, quando si<br />
desideri dimostrare la vascolarizzazione della neoplasia o l’origine dell’arteria spinale anteriore di<br />
Adamkiewicz in ottica prechirurgica o per valutare la possibilità di embolizzazioni preoperatorie.<br />
Per quanto esposto un sospetto clinico specifico per patologia neoplastica vertebro-midollare o<br />
comunque per patologia midollare dovrebbe portare a eseguire, quale primo esame nell’iter diagnostico,<br />
una RM a livello del tratto verosimilmente interessato.<br />
Se il quadro clinico non orienta specificamente per patologia neoplastica o midollare, l’iter<br />
diagnostico dovrebbe prevedere l’esecuzione di radiografie convenzionali e successivamente<br />
una tomografia computerizzata mirata; in caso di non corrispondenza tra quadro sintomatologico<br />
e neuroradiologico sarà necessario procedere all’esecuzione di una RM.<br />
Qualora il paziente non possa essere sottoposto a RM (claustrofobia, protesi metalliche, pace-makers)<br />
sarà necessario eseguire una mielografia, completata sempre da una mielo-TC ed<br />
eventualmente da stratigrafie.<br />
Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica