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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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2. Indicazioni<br />

1. Note tecnicometodologiche<br />

L’importanza diagnostica di questa tecnica si è notevolmente ridotta a seguito dell’introduzione<br />

nella pratica clinica di TC e RM.<br />

L’attuale interesse dello studio radiologico del cranio è limitato all’esame della sua morfologia,<br />

delle suture, dei forami della base, di eventuali corpi estranei radio-opachi e della patologia<br />

traumatica.<br />

Lo studio radiologico convenzionale del rachide resta irrinunciabile per la “panoramicità”<br />

che lo caratterizza; le principali indicazioni sono la patologia post-traumatica e degenerativa;<br />

in particolare un radiogramma del rachide può consentire una prima valutazione di<br />

estensione, localizzazione e gravità di fatti degenerativi in atto, permettendo di mirare meglio<br />

gli ulteriori accertamenti (TC, RM).<br />

B • Tomografia computerizzata<br />

Le immagini TC sono matrici bidimensionali in cui il valore numerico assunto da ciascun<br />

elemento (pixel) corrisponde al valore densitometrico di un elemento di volume (voxel), calcolato<br />

sulla base della valutazione dell’attenuazione subita da un fascio di raggi X collimato,<br />

emesso da un tubo radiogeno che ruota intorno al paziente posto sul suo asse di rotazione<br />

e rilevata dalla corona di detettori; l’immagine TC è ricostruita a partire dalla matrice bidimensionale<br />

utilizzando filtri di convoluzione che privilegiano la risoluzione spaziale (capacità<br />

di riproduzione di fini strutture anatomiche) o la risoluzione di contrasto (capacità di<br />

differenziare strutture anatomiche caratterizzate da minime differenze di densità).<br />

È estremamente importante osservare che l’immagine TC non rappresenta una sezione del corpo<br />

umano ma piuttosto uno strato, caratterizzato da uno spessore compreso tra 1 e 10 mm; l’artefatto<br />

conosciuto come “effetto di volume parziale” è causato da questa proprietà.<br />

Altro concetto di fondamentale importanza nell’analisi delle immagini TC è l’esistenza della scala<br />

di densità di Hounsfield e della scala dei toni di grigio.<br />

La scala di densità ha 4000 valori, che rappresentano i possibili valori densitometrici assunti da<br />

ciascun pixel, il cui insieme forma l’immagine.<br />

L’occhio umano, tuttavia, può riconoscere solamente 16-20 tonalità di grigio, dunque non avrebbe<br />

senso rappresentare ogni valore della scala di Hounsfield con una tonalità di grigio.<br />

Si fa pertanto ricorso a un artificio: una “finestra”, formata da 14 livelli di grigio, aperta su un insieme<br />

di valori della scala di densità; l’operatore può modificare l’apertura della finestra (cambiando<br />

il numero dei valori di densità che corrispondono ad un singolo livello di grigio) e il livello (il valore<br />

di densità su cui la finestra è centrata).<br />

La variazione di questi parametri modifica profondamente la visualizzazione delle diverse strutture<br />

anatomiche. Di norma le immagini sono riprodotte su lastra con valori di livello e finestra adeguati<br />

alla ottimale rappresentazione delle strutture cerebrali (a livello del cranio) e dei dischi intervertebrali<br />

(a livello del rachide). Qualora sia necessario uno studio delle strutture ossee (patologia<br />

malformativa, traumi) le immagini vengono riprodotte su lastra una seconda volta, con valori di finestra<br />

e livello adeguati alla rappresentazione delle strutture ossee.<br />

L’esame TC inizia con l’acquisizione di uno scanogramma di riferimento (simile a una radiografia<br />

della regione di interesse) sul quale vengono poi programmati orientamento e livello dei piani di<br />

scansione; è anche possibile acquisire scansioni coronali dirette, ma non tutti i pazienti riescono ad<br />

assumere la posizione poco confortevole (supina o prona con il capo iperesteso) necessaria.<br />

Scansioni su piani diversi da quello assiale (coronali, sagittali o curvi) possono essere ottenute<br />

mediante ricostruzioni multiplanari, a partire da un “pacchetto” di scansioni assiali contigue.<br />

Di particolare interesse anche la possibilità di ottenere, partendo sempre da un “pacchetto” di<br />

scansioni assiali contigue, ricostruzioni tridimensionali che permettono una visione volumetrica<br />

d’insieme, da varie angolazioni, delle strutture d’interesse presenti nel volume corporeo acquisito.<br />

È importante osservare che ricostruzioni multiplanari e tridimensionali saranno di qualità tanto<br />

maggiore quanto minore sarà stato lo spessore di strato delle scansioni assiali acquisite originariamente;<br />

qualora lo spessore sia tale da approssimare l’isotropicità del voxel (0,5 mm) la risoluzione<br />

di densità e spaziale delle immagini ricostruite non sarà distinguibile da quella delle scansioni assiali<br />

acquisite direttamente.<br />

L’evoluzione tecnologica ha permesso di introdurre nell’uso clinico la TC spirale, evoluzione della<br />

TC tradizionale, caratterizzata da rotazione continua del tubo radiogeno intorno al paziente con<br />

contemporaneo scorrimento longitudinale del lettino ed emissione continua di raggi X.<br />

Ne consegue l’acquisizione di volumi e non più di singoli strati, con notevoli riduzioni dei tempi<br />

di acquisizione e miglioramento della gestione di taluni esami, quali l’angio-TC o lo studio dei<br />

traumatizzati.<br />

Verosimilmente, su questi apparecchi, ben presto si raggiungerà la possibilità di avere voxel isotropici.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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