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4 quarant’anni di contributi; nello stesso tempo, paradossalmente, la norma prevede che si possa lavorare fino a 70 anni! Inoltre, l’assenza per malattia può costare ad un Primario, per i primi dieci giorni, circa 1.500 euro. L’ultima “chicca” è l’articolo della legge che prevede che, se la malattia di un dipendente è correlata ad una patologia preesistente, non gli viene defalcato nulla dallo stipendio: spetta al responsabile della struttura stabilire se l’interessato rientra o meno nella fattispecie, con pesanti risvolti di natura civilistica (tanto che, sembra, nessun’assicurazione vuole addossarsi questo rischio). Senza dimenticare - ha proseguito il dr Sigismondi - le nuove norme per i certificati di malattia per i pubblici dipendenti, vissute malamente da tutti i medici, ma che paiono subite senza nessuno scatto d’orgoglio. Ben altro era accaduto nel 1994, quando tutti i colleghi manifestarono a Roma, uniti, contro il decreto 502 di De Lorenzo, che infatti fu modificato e diventò la legge 517. “Non è compito dell’Ordine promuovere azioni sindacali di qualsivoglia natura; ciò non toglie che il Presidente potrebbe essere in prima fila di fronte ad argomentazioni suscitate dalle forze sindacali”. Il DDL 1142, già approvato dalla Commissione Sanità del Senato, istituisce 23 nuovi albi di professioni sanitarie, ma, purtroppo, con gravi pecche. Non vengono stabiliti i campi d’attività dei nuovi “dottori”; i codici deontologici non saranno stabiliti dagli iscritti, ma da terzi estranei alla professione; il potere disciplinare, infine, sarà affidato a soggetti terzi, con una Commissione presieduta da un Magistrato. Alla luce di questo, chi può escludere che un giorno le stesse norme non vengano applicate anche a medici e odontoiatri? Il Presidente ha ricordato che ogni anno, puntualmente, alcune centinaia di colleghi dimenticano di pagare la tassa d’iscrizione all’Ordine. Il personale si prodiga, ripetutamente, nel sollecitare bonariamente gli inadempienti, ricevendone, in più di un caso… insulti personali, quasi stessero domandando l’elemosina. Quindi verranno seguite le normali procedure, che prevedono la cancellazione dall’Albo. La PEC (Posta Elettronica Certificata) è stata definita dal dr Sigismondi “una bestia rara, sconosciuta ai più”, od anche “Peste Elettronica Certificata”. È un’invenzione italiana, sconosciuta nel resto d’Europa, che identifica dei dati, ma non l’identità delle persone che la usano (!). Comunque sia, tutti i professionisti iscritti ad albi devono dotarsene dal 29 novembre 2009. Inizialmente la FNOMCeO aveva avanzato la proposta di accollarsene l’onere per il 70% degli iscritti; poi, come spesso accade in Italia, alcuni Ordini hanno lavorato in … ordine sparso, e l’iniziativa comune è stata abbandonata. A breve sul nostro sito verranno pubblicate le condizioni favorevoli (circa 6 euro più IVA per tre anni) offerte da Poste Italiane e Aruba: dopo di che, ha ricordato il Presidente, tutti i medici dovranno comunicare all’Ordine il proprio indirizzo di PEC (l’ineffabile Ministro Brunetta, si dice, avrebbe già minacciato la radiazione per i medici sprovvisti di PEC).
c r o n a c h e È stata istituita una lista di discussione, apprezzata da alcuni, odiata da altri, con lo scopo di favorire lo scambio di notizie: ad esempio, ogni settimana viene inviato agli aderenti il resoconto della riunione di Giunta del mercoledì. L’Ordine ha fatto realizzare la bandiera, che è a disposizione di tutti sia per le evenienze tristi sia, ci si augura ancor di più, per quelle liete. Sono state poi mantenute le Commissioni esistenti, potenziandone alcune e variandone altre; fra di esse hanno ben lavorato la Commissione Ambiente e quella per i giovani medici. La Commissione Grandi Emergenze ha ancora una volta organizzato - sotto la preziosa guida di Elsio Balestrino e Livio Perotti - il Congresso, tenutosi a Fossano, che sta acquistando rilevanza nazionale, perché unica occasione in cui riescono a dialogare medici di famiglia, ospedalieri, medici del DEA, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, eccetera. Il Presidente ha poi voluto citare la Commissione Collegiale, nella quale l’Ordine aveva rivolto notevoli speranze di scambio proficue tra colleghi di aree professionali diverse. Purtroppo, almeno per ora, l’iniziativa è caduta nel silenzio, il che ha fatto osservare al dr Sigismondi che forse i medici non hanno intenzione di confrontarsi. All’inizio del 2009 il nostro Ordine fu tra i primi a pronunciarsi - e la notizia fu ampiamente ripresa dagli organi d’informazione - contro il decreto che avrebbe obbligato i medici a segnalare i clandestini affidatisi alle loro cure. Dopo un anno il Ministero degli Interni ha confermato la giustezza di quella presa di posizione. Anche l’Ordine di Cuneo ha aperto un fondo Il dr Sigismondi ha ricordato quanto l’Ordine ha realizzato nel corso del 2009... 5
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