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opo una breve parentesi durata poco più di un anno, il morbillo è tor-<br />

Dnato a manifestarsi in diverse Regioni dell’Italia Settentrionale. Da<br />

alcune aree del Veneto, nel dicembre scorso, si è esteso all’Emilia Romagna<br />

ed è arrivato anche da noi con i gruppi di giovani delle settimane bianche.<br />

Attraverso un primo caso in un maestro di sci si è esteso a dei contatti<br />

suscettibili in Comuni della media e bassa Valle Po dove, dalla metà di febbraio,<br />

ha già colpito una sessantina di persone, in gran parte adolescenti<br />

delle scuole medie inferiori e superiori. Purtroppo<br />

insieme a questi molto spesso ne fanno le spese<br />

anche bambini piccoli, sotto l’anno di vita, che<br />

non hanno ancora potuto essere vaccinati., due<br />

dei quali hanno dovuto essere ricoverati.<br />

Il morbillo, insieme alla rosolia congenita, è una<br />

malattia per cui è in atto uno specifico piano di<br />

eliminazione da parte del’OMS, alla stessa stregua<br />

di ciò che si è fatto per il vaiolo e per la poliomielite.<br />

L’obiettivo prevedeva l’eliminazione dall’area<br />

europea entro il 2007, poi spostato al 2010,<br />

ma alla luce dei fatti ancora da spostare. Tutto ciò<br />

perché vi sono ancora delle sacche di popolazione<br />

che continuano a rifiutare questa vaccinazione,<br />

ormai usata da decenni e rivelatasi sicura ed efficace.<br />

Anche alcune teorie che negli anni ’90 avevano<br />

ipotizzato un rapporto tra vaccino del morbillo<br />

e autismo sono state decisamente smentite<br />

e rivelatesi infondate, frutto di studi scorretti, come<br />

nel caso del dr. Wakefield, per cui recentemente il<br />

Lancet ha ritirato la pubblicazione.<br />

Qualcuno si è chiesto perché accomunare morbillo e rosolia a malattie<br />

come vaiolo o poliomielite visto che la gravità e le conseguenze invalidanti<br />

sono sempre apparse minori e nell’immaginario collettivo sono sempre<br />

state viste come malattie dei bambini e quindi da superare nell’infanzia.<br />

In realtà le conseguenze del morbillo e della rosolia in epoca<br />

prevaccinale non erano affatto trascurabili in quanto è noto che il morbillo<br />

causa una encefalite ogni mille casi, polmoniti, cherato-congiuntiviti e<br />

otiti in molti malati, mentre la rosolia contratta nel primo trimestre di<br />

gravidanza è associata per almeno il 70% dei casi con aborto o anomalie<br />

congenite. In occasione dell’ultima epidemia di rosolia in Piemonte nel<br />

2008 sono stati registrati 29 casi di rosolia in gravidanza: 6 di queste nel<br />

primo trimestre, esitate in 5 IVG e 10 nel secondo trimestre, esitate in 5<br />

interruzioni di gravidanza. Se pensiamo che praticamente tutti si ammalano<br />

di morbillo e rosolia, su 500 mila nuovi nati all’anno in Italia, è molto<br />

facile fare il conto dei casi, delle complicazioni, degli esisti e dei decessi.<br />

Una società che ha sconfitto malattie come il vaiolo e la poliomielite, la

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