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TRANSFORMING YOUR WORLD di John Mulinde.pdf - Senza Misura

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(COPERTINA)<br />

STAI TRASFORMANDO IL TUO MONDO ?<br />

TRASFORMARE IL TUO MONDO non significa raggiungere la perfezione, si tratta<br />

piuttosto <strong>di</strong> spezzare i gioghi che agiscono sul tuo mondo, sia a livello personale che a<br />

livello nazionale, e poter giungere a una manifestazione maggiore della gloria e del regno <strong>di</strong><br />

Dio.<br />

VENGA IL TUO REGNO, SIA FATTA LA TUA VOLONTÁ<br />

Dio non ci sta chiedendo <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> impossibile. Nella Bibbia leggiamo che Paolo<br />

pre<strong>di</strong>cò ad Efeso e l’Evangelo fiorì. Il cielo si aprì. Tantissime persone si convertirono, ma<br />

non si fermarono alla conversione. Le vite furono trasformate. TRASFORMARE IL TUO<br />

MONDO ha l’aspirazione <strong>di</strong> farti prendere consapevolezza del fatto che le circostanze<br />

intorno a te possono cambiare, ma inizia tutto da te.<br />

“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la<br />

mia faccia e torna in<strong>di</strong>etro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo,<br />

perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese”.<br />

PASTORE JOHN MULINDE<br />

1<br />

(2 Cronache 7:14)<br />

<strong>John</strong> <strong>Mulinde</strong>, il leader <strong>di</strong> World Trumpet Mission, vive a Kampala, in Uganda, dove si<br />

adopera per la trasformazione delle società e persegue la visione <strong>di</strong> raggiungere il mondo<br />

intero chiamando le nazioni a rialzarsi e a preparare la via del Signore.


I<br />

NOTA DELL’EDITORE<br />

n questi ultimi giorni, Dio sta operando attraverso la vita e il ministero del mio fratello<br />

<strong>John</strong> <strong>Mulinde</strong> in modo potente per la trasformazione, sia nella sua nazione, l’Uganda,<br />

che in altre nazioni, aiutandole ad adempiere i loro propositi redentivi.<br />

“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, SI UMILIA, prega, cerca la mia faccia e<br />

torna in<strong>di</strong>etro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò<br />

il suo paese”. (2 Cronache 7:14, enfasi aggiunta)<br />

La venuta del Suo regno sulla terra così come è nel cielo inizia da noi, nel momento in cui<br />

ci rifiutiamo <strong>di</strong> conformarci a questo mondo, e veniamo personalmente trasformati dal<br />

rinnovamento della nostra mente (Romani 12:12). Vedremo una trasformazione non solo<br />

nelle nostre vite, ma anche nelle nostre famiglie, vicinati, chiese, città, nazioni e nel<br />

mondo. È un onore per Progressive Vision Publishing <strong>di</strong> Gerusalemme, in Israele (Isaia<br />

2:3), pubblicare il primo libro <strong>di</strong> <strong>John</strong> <strong>Mulinde</strong>. “Trasformare Il Tuo Mondo” deve essere<br />

assolutamente letto da tutti coloro che vogliono vedere una trasformazione ai giorni nostri.<br />

Tom Hess<br />

Presidente <strong>di</strong> All Nations Convocations Jerusalem<br />

e Progressive Vision Publishing<br />

2


J<br />

PREFAZIONE<br />

ohn <strong>Mulinde</strong> è uno <strong>di</strong> quei rari pre<strong>di</strong>catori i cui insegnamenti valgono qualunque sforzo<br />

o sacrificio sia necessario per ottenerli. I suoi scritti sono del cibo prelibato in un’era <strong>di</strong><br />

cibo spirituale fast food. “Trasformare Il Tuo Mondo” non è un’eccezione.<br />

Diversamente da tanti altri libri sul risveglio, questo libro si astiene dal fornire trite<br />

formule, preferendo principi collaudati su strada. La scrittura <strong>di</strong> <strong>John</strong> è allo stesso tempo<br />

rivelatrice e pratica, e si ha imme<strong>di</strong>atamente il senso <strong>di</strong> trovarsi <strong>di</strong> fronte ad un autore che<br />

parla per esperienza. Come Obed-Edom nel Vecchio Testamento (2 Samuele: 6) egli ha<br />

visto le meraviglie dell’ospitare la presenza <strong>di</strong> Dio. Adesso egli vuole accompagnare l’arca<br />

mentre viene trasportata a Gerusalemme.<br />

Se tu sei ansioso <strong>di</strong> aprire la porta che tiene chiusa la presenza trasformatrice <strong>di</strong> Dio, la<br />

chiave è nelle tue mani.<br />

Gorge Otis Jr.<br />

Produttore esecutivo della serie video Transformations<br />

Presidente <strong>di</strong> The Sentinel Group<br />

3


INTRODUZIONE<br />

PARTE I: SE IL MIO POPOLO…SI UMILIA<br />

INDICE<br />

Umiliare noi stessi……………………………………………………………………………………………………..<br />

Charles Finney……………………………………………………………………………………............................<br />

Distorcere l’immagine <strong>di</strong> Dio………………………………………………………………………………………..<br />

Vero pentimento………………………………………………………………………………………………………….<br />

C’è qualcosa <strong>di</strong> errato nella nostra teologia…………………………………………………………………….<br />

Essere ascoltati……………………………………………………………………………………………………………<br />

Solo quelli che si appartano possono essere ascoltati………………………………………………………<br />

L’attitu<strong>di</strong>ne può impe<strong>di</strong>re la preghiera…………………………………………………………………………..<br />

Pregare dalle nostre vie………………………………………………………………………………………………..<br />

Uno spirito umile…………………………………………………………………………………………………………<br />

La storia dell’Etiopia…………………………………………………………………………………………………….<br />

Abbiamo perso l’amore…………………………………………………………………………...........................<br />

Pregare per i problemi………………………………………………………………………………………………….<br />

Pregare per il Destino…………………………………………………………………………………………………..<br />

Il dominio <strong>di</strong> Dio sulla terra………………………………………………………………………………………….<br />

Le nazioni appartengono a Dio……………………………………………………………………………………..<br />

La nostra mancanza <strong>di</strong> fede…………………………………………………………………………………………..<br />

Il suono della tromba……………………………………………………………………………………………………<br />

Dominio sulle nazioni…………………………………………………………………………………………………..<br />

Si tratta del corpo………………………………………………………………………………………………………..<br />

Il vaso che Dio può usare………………………………………………………………………...........................<br />

La parola profetica per l’Uganda…………………………………………………………………………………..<br />

Rinunciare al mio per afferrare il Suo……………………………………………………………………………<br />

Porte aperte verso le nazioni…………………………………………………………………………………………<br />

Il cambio della guar<strong>di</strong>a…………………………………………………………………………………………………<br />

Il nostro Dio è fedele……………………………………………………………………………………………………<br />

Preghiera…………………………………………………………………………………………………………………….<br />

4


PARTE II: …E GUARIRAI IL PAESE<br />

La malattia del paese…………………………………………………………………………………………………...<br />

La via del mondo…………………………………………………………………………………...........................<br />

La potestà che governa la via……………………………………………………………………………………….<br />

Come si prende possesso <strong>di</strong> un ambiente spirituale………………………………………………………..<br />

Trattamento senza <strong>di</strong>agnosi…………………………………………………………………………………………<br />

L’obiettivo della preghiera……………………………………………………………………………………………<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Dio………………………………………………………………………………………………………..<br />

L’Inghilterra……………………………………………………………………………………………………………….<br />

Il campo <strong>di</strong> Timoteo…………………………………………………………………………………………………….<br />

La chiesa e il mondo degli affari…….…………………………………………………………………………….<br />

PARTE III: C’È UN UOMO FRA LORO<br />

C’è un uomo fra loro…………………………………………………………………………………………………..<br />

I sette pilastri della società…………………………………………………………………………………………..<br />

I cinque ministeri……………………………………………………………………………………………………….<br />

Cosa faremo?..............................................................................................................................<br />

Di cosa avremo bisogno?............................................................................................................<br />

Lo spirito del paese………………………………………………………………………………………………………<br />

Come lo spirito del paese ci può influenzare…………………………………………………………………..<br />

PARTE IV: TUTTO INIZIA DA TE<br />

Tutto inizia da te………………………………………………………………………………………………………….<br />

Come posso essere d’aiuto?........................................................................................................<br />

Cosa offre il WTM?.....................................................................................................................<br />

5


C<br />

INTRODUZIONE<br />

osa inten<strong>di</strong>amo quando ti parliamo <strong>di</strong> trasformare il tuo mondo? Quando parliamo<br />

della trasformazione non stiamo parlando <strong>di</strong> una nazione che <strong>di</strong>venta perfetta, o<br />

dell’assenza <strong>di</strong> ogni male, oppure del fatto che tutti si salveranno. Stiamo parlando <strong>di</strong><br />

rompere il giogo che tiene legata la tua società e portarla ad un livello più alto della gloria<br />

<strong>di</strong> Dio dove il regno <strong>di</strong> Dio possa prosperare maggiormente. La trasformazione è una<br />

con<strong>di</strong>zione relativa, una con<strong>di</strong>zione osservata a paragone con quello che era nel passato,<br />

con quello che è ora e anche con quello che sarà. Questo significa per noi che per parlare in<br />

modo significativo della trasformazione dobbiamo conoscere bene il Paese.<br />

Useremo l’Uganda come caso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o perché è da quello che Dio ha fatto in<br />

Uganda che abbiamo un’esperienza pratica. Alcune persone che vengono in Uganda dai<br />

Paesi occidentali hanno visto le storie della trasformazione dell’Uganda nei documentari<br />

“Trasformazione II” e “Uganda, Una Storia <strong>di</strong> Trasformazione Nazionale”. Quando<br />

costoro vengono in Uganda si aspettano che la nazione sia un Paese del primo mondo,<br />

letteralmente trasformato; non più quella che è comunemente ritratta in Occidente come<br />

Africa, ma bensì come un Paese sviluppato. Quin<strong>di</strong>, quando vengono e vedono dei segni <strong>di</strong><br />

povertà ancora visibili dappertutto, e dei segni del regno delle tenebre, <strong>di</strong>cono: “Che cosa<br />

inten<strong>di</strong> quando parli <strong>di</strong> trasformazione?” Questo è un segno che evidenzia che non<br />

conoscono la storia del paese. Soltanto coloro che conoscono dove si trovava ieri e dove si<br />

trova oggi possono meravigliarsi della bontà <strong>di</strong> Dio.<br />

L’organizzazione mon<strong>di</strong>ale sulla Salute, la Banca mon<strong>di</strong>ale, la BBC, istituzioni che<br />

hanno poco a che fare con Dio, hanno attestato la trasformazione del Paese, perché esse<br />

conoscono la sua realtà geografica e storica.<br />

Per poter operare in maniera significativa per la trasformazione <strong>di</strong> qualunque<br />

società, devi sapere:<br />

1. Dove si trova ora la tua società<br />

2. Dove si troverà la tua società domani<br />

3. Cosa deve cambiare, cosa deve essere eliminato, e cosa deve accadere<br />

affinché ci sia trasformazione<br />

6


Quando la tua situazione cambia, tu gioisci. Non è necessario che sia noto a tutti, ma<br />

principalmente a coloro che hanno posto degli obiettivi ragionevoli e si sono adoperati per<br />

vederli applicati e istituiti all’interno della società.<br />

La ricerca, essere bene informato, scoprire non verità superficiali, ma reali e<br />

profonde, è fondamentale se dobbiamo parlare in maniera significativa della<br />

trasformazione. A volte ci imbattiamo in semplici costumi e tra<strong>di</strong>zioni che vengono date<br />

per scontate dalle persone. Dobbiamo chiederci: “Perché facciamo questa particolare cosa<br />

in questo modo?” Dobbiamo andare più a fondo nelle ra<strong>di</strong>ci e analizzare le ragioni che<br />

hanno portato a quel rituale. Spesso scopriremo che non viene da Dio, e fino a quando<br />

continuerà ad essere un’abitu<strong>di</strong>ne, porterà un legame. Poi dobbiamo chiederci: “Se c’è un<br />

legame, come si manifesta?” Quando an<strong>di</strong>amo per gra<strong>di</strong>, facendo domande e riferendoci<br />

alle Scritture, e ricercando la rivelazione da parte dello Spirito Santo riguardo a quello che<br />

Dio <strong>di</strong>ce, scopriamo la verità e chie<strong>di</strong>amo istruzioni e obiettivi per le nostre preghiere; che<br />

azione compiamo?<br />

Un tale approccio non è alieno. Si chiama antropologia, una scienza che spiega le<br />

cose manifeste, chiedendosi: “Perché quest’area è costantemente povera mentre tutte le<br />

altre prosperano? Scopriamolo”. Forse il governo ha investito del denaro in quell’area ma<br />

non si vede ancora nessun cambiamento. L’antropologo interviene per scoprire quale sia il<br />

problema. Egli trova delle soluzioni sociali e psicologiche ai problemi. Ma noi cerchiamo<br />

problemi spirituali e troviamo soluzioni spirituali. Per noi questo significa re<strong>di</strong>gere una<br />

mappa spirituale.<br />

PREGARE CHE VENGA RILASCIATO IL MINISTERO PROFETICO<br />

Voglio lasciar cadere questo come un seme. Attraverso tutta la Bibbia è il ministero<br />

profetico che mobilita la preghiera in qualunque Paese. Sono i profeti che precedono gli<br />

altri ministeri, vedono quello che sta per accadere e suonano l’allarme. “Attento, guarda<br />

dove sei caduto. Guarda come hai vissuto. Ravve<strong>di</strong>ti e torna al Signore”. La parola profetica<br />

riporta le persone alla preghiera. L’organizzazione vera e propria da sola non regge ne<br />

l’impatto ne l’appello che questa rivolge al popolo. Il comando profetico spingerà le<br />

persone all’altare. Esse possono dunque <strong>di</strong>re: “Dio ha detto…”, e quando si sviano, possono<br />

ritornare a quella parola da parte <strong>di</strong> Dio.<br />

In Uganda siamo riusciti a pregare quando c’era una crisi, ma c’è voluta la Parola<br />

pronunciata da Dio per schierare la nazione in preghiera. Noi abbiamo bisogno <strong>di</strong><br />

7


desiderare la Sua Parola e aspirare ad essa nelle nostre vite. Chie<strong>di</strong> che il profetico venga<br />

rilasciato nella tua vita, nella tua società e nella tua nazione. Egli ti mostrerà delle cose<br />

sulla società in cui ti trovi. Se la chiesa sta pregando per una trasformazione, Dio mostrerà<br />

alla chiesa le cose da cui bisogna ravvedersi, ecc. Potrebbe cominciare da te o dalla tua<br />

famiglia. Dio ti porterà nel passato e ti farà portare alla luce cose che tu non avevi visto<br />

prima. Quando tu le affronterai, Egli ti porterà ad un livello <strong>di</strong> apertura maggiore.<br />

È buono desiderare una rivelazione e una conoscenza profetica, ma quando la<br />

ricevi, impara a gestirla. Le persone deviano profeticamente quando pensano, “Quando io<br />

parlo, tutti si devono prostrare a quello che io ho detto”. Quando tu profetizzi, gli altri<br />

devono giu<strong>di</strong>care la profezia e la visione; questo è biblico. Se loro la rifiutano, non è<br />

responsabilità tua imporgliela; la responsabilità è <strong>di</strong> Dio, e <strong>di</strong> chiunque Egli ha posto in<br />

autorità. Dico questo perché spesso si creano delle tensioni tra la leadership e gli<br />

intercessori. Quando Dio inizia a riscaldare l’altare, gli intercessori <strong>di</strong>cono: “I pastori ci<br />

resistono”, e i pastori <strong>di</strong>cono: “Gli intercessori vogliono prendere il controllo della chiesa”.<br />

Anche se magari tu non hai alcuna esperienza con le mappe spirituali, inizia a farti<br />

domande su <strong>di</strong> te, sulla tua famiglia, sulla tua società, sulla tua chiesa. Chie<strong>di</strong>ti: “Perché le<br />

cose sono così come sono?” Se inizieremo da qui, Dio ci ammaestrerà.<br />

Questo libro non ha tutte le risposte sulla trasformazione, ma si basa su <strong>di</strong>versi<br />

insegnamenti, sulle rivelazioni ricevute da Dio, sulla mia esperienza personale e pratica,<br />

sulle esperienze del ministero World Trumpet Mission, e sull’esperienza del Corpo <strong>di</strong><br />

Cristo in Uganda ngli ultimi 15 anni. Io spero che tu possa racimolare dei principi che ti<br />

permetteranno <strong>di</strong> essere un vaso migliore, e che Dio potrà usarti nella posizione in cui ti<br />

trovi, per portare trasformazione nel tuo mondo.<br />

<strong>John</strong> <strong>Mulinde</strong><br />

2004<br />

8


PARTE I<br />

SE IL MIO POPOLO…<br />

SI UMILIA<br />

9<br />

2 Cronache 7:14


Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, SI UMILIA,<br />

prega, cerca la mia faccia e torna in<strong>di</strong>etro dalle sue vie<br />

malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e<br />

guarirò il suo paese.<br />

10<br />

2 Cronache 7:14


SE IL MIO POPOLO… SI UMILIA<br />

2 Cronache 7:14 è il nostro verso chiave. Una volta, durante un incontro in Florida,<br />

un pre<strong>di</strong>catore fece riferimento a questo verso. Una donna, che era seduta accanto a<br />

me, mi <strong>di</strong>sse: “Sono stanca <strong>di</strong> questo verso. Ognuno che parla della preghiera<br />

propone questo verso, ma non fa quello che <strong>di</strong>ce”.<br />

C<br />

UMILIARE NOI STESSI<br />

osa significa “umiliare noi stessi”? Molti hanno pregato Dio e hanno creduto,<br />

ma non hanno visto Dio muoversi in accordo alle aspettative che essi avevano.<br />

Una volta, in Sud America, un signore venne da me dopo che io avevo pre<strong>di</strong>cato e<br />

mi <strong>di</strong>sse: “Figliolo, io credo e con<strong>di</strong>vido tutto quello che hai detto, eccetto una cosa:<br />

il grado <strong>di</strong> certezza che tu dai alle persone non è corretto. Io credo che Dio risponde<br />

alla preghiera, e che Dio è fedele, ma non possiamo aspettarci che quando noi<br />

preghiamo Egli debba rispondere”. Io gli chiesi <strong>di</strong> spiegarsi, ed egli mi <strong>di</strong>sse: “Per 30<br />

anni abbiamo pregato per il risveglio, e quello per cui abbiamo pregato non è<br />

avvenuto. Siamo arrivati al punto <strong>di</strong> credere che Dio è sovrano. Egli risponderà alla<br />

preghiera a Suo tempo. Egli fa quello che vuole e quando lo vuole. Noi non<br />

possiamo forzarlo”. Io <strong>di</strong>ssi: “Sì, sono d’accordo, ma qual è la conclusione?” Egli<br />

<strong>di</strong>sse: “Abbiamo smesso <strong>di</strong> pregare per quel soggetto. Egli ha ascoltato la nostra<br />

preghiera e un giorno risponderà. Forse lo vedremo ai tempi dei nostri figli o dei<br />

nostri nipoti”. Io gli chiesi: “Quin<strong>di</strong> non state più pregando”. Egli rispose:<br />

“Preghiamo, ma non per il risveglio e nemmeno affinché lo Spirito Santo verga<br />

sparso”.<br />

Questo atteggiamento sembrava molto umile e sottomesso alla volontà <strong>di</strong> Dio,<br />

ma io ne fui turbato. Io non comprendevo. Nel mio spirito sentivo che c’era<br />

qualcosa che non andava. Quando tornai nella mia stanza, ne parlai con Dio. Gli<br />

<strong>di</strong>ssi: “Signore, lo so che c’è qualcosa qui, io sento che qualcosa non va in questo<br />

argomento”. Il Signore mi <strong>di</strong>ede un passo della scrittura in cui Gesù <strong>di</strong>sse:<br />

11


“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Poiché<br />

chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa. E chi è tra voi<br />

quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede<br />

un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dà uno<br />

scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri<br />

figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che<br />

glielo chiedono”. (Luca 11:9-13)<br />

Questo fece chiarezza nel mio cuore. Come cristiani e come popolo che prega, abbiamo<br />

dato un’idea falsa del carattere <strong>di</strong> nostro Padre. In realtà, stiamo affermando che noi siamo<br />

migliori <strong>di</strong> Lui, anche se questo pensiero non ci sfiora nemmeno. Per noi è impossibile<br />

pensare <strong>di</strong> mettere al mondo i nostri figli per poi rinnegarli. Quando abbiamo quello <strong>di</strong> cui<br />

hanno bisogno, glielo <strong>di</strong>amo; tuttavia ci aspettiamo che sia normale per Dio ascoltarci per<br />

poi respingerci. Per questo motivo, l’attitu<strong>di</strong>ne con cui molte persone si accostano alla<br />

preghiera non è un’attitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> aspettativa. È più un’attitu<strong>di</strong>ne da gioco d’azzardo: “Forse<br />

Egli lo farà, ma forse no. Forse Egli risponderà, o forse no. Forse Egli ascolta, forse no”. La<br />

Bibbia <strong>di</strong>ce in Ebrei 11: “<strong>Senza</strong> fede è impossibile piacere a Dio”. Noi che ci accostiamo a<br />

Dio dobbiamo credere che Dio è il rimuneratore <strong>di</strong> quelli che lo cercano <strong>di</strong>ligentemente. Il<br />

più grande problema della preghiera nelle nazioni è il tipo <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ne con cui ci<br />

accostiamo a Dio.<br />

Sin da allora iniziai a chiedermi: “Signore, perché è così comune che così tante<br />

preghiere salgano a Te e così poche ricevano una risposta?” Non c’è mai stata nella storia<br />

dell’umanità così tanta preghiera quanto ne viene fatta oggi; in tutto il mondo le persone<br />

pregano. La richiesta <strong>di</strong> preghiera più frequente è che Lo Spirito Santo venga versato. Le<br />

persone pregano per il risveglio, per sperimentare <strong>di</strong> più <strong>di</strong> Dio, e affinché Dio intervenga.<br />

E ancora, la quantità <strong>di</strong> preghiere non corrisponde alla quantità <strong>di</strong> risposte alle preghiere.<br />

Per essere preciso, Dio sta facendo davvero tanto, ma se mettiamo a confronto la mole <strong>di</strong><br />

preghiera che viene elevata del continuo a Dio, il gridare a Dio, e le risposte ricevute per<br />

tali sforzi, possiamo renderci conto che c’è qualcosa che non va, a meno che sia vero che<br />

Dio non è fedele alla preghiera. Tutte queste considerazioni mi turbavano.<br />

Da un lato, per dare una spiegazione a tutto ciò, volevo credere che Dio ci metteva<br />

tanto tempo per rispondere alla preghiera. Dall’altro lato, considerai il modo in cui Dio<br />

aveva agito con noi in Uganda. Non posso <strong>di</strong>re che sia stato tutto perfetto, o che Egli abbia<br />

risposto al cento per cento delle nostre preghiere, ma ci sono molti esempi <strong>di</strong> casi in cui<br />

12


Dio ha parlato tramite la profezia riguardo a dei problemi che umanamente erano<br />

impossibili da risolvere. E quando l’abbiamo accettata e vi abbiamo creduto, non ci sono<br />

voluti <strong>di</strong>eci o trenta anni per adempiersi, ma solo due o tre anni, a volte solo mesi o<br />

settimane!<br />

Ci siamo così abituati all’idea che Dio opera in accordo alla Sua parola, al punto che<br />

anche i nostri leader politici e sociali in Uganda hanno cominciato a prestare attenzione<br />

quando sentono parlare una voce profetica. Essi hanno u<strong>di</strong>to e visto adempimenti <strong>di</strong><br />

profezie, non solo riguardanti la chiesa, ma anche altri problemi della vita, del lavoro,<br />

dell’esercito, e <strong>di</strong> altre aree. Dio ci dava una parola, e noi la con<strong>di</strong>videvamo con loro.<br />

All’inizio non ascoltavano, ma poi, pochi mesi dopo, quella parola si compiva. A quel punto<br />

ci chiedevano: “Potete tornare e spiegarci quella parola <strong>di</strong> nuovo?”<br />

CHARLES FINNEY<br />

Quando ero un giovane credente, lessi il libro <strong>di</strong> Charles Finney Risposte alla Preghiera.<br />

Questo lasciò un segno nel mio cuore. Finney <strong>di</strong>ceva nel suo libro <strong>di</strong> essere pienamente<br />

convinto che Dio risponde alle nostre preghiere se preghiamo in modo giusto. Egli<br />

riportava la storia della sua conversione. Prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare cristiano, era uno studente in<br />

legge. Nel paese in cui stava svolgendo il suo tirocinio c’era una chiesa senza un pianista.<br />

Finney sapeva suonare il piano, così si offrì <strong>di</strong> suonarlo per loro. Ogni domenica suonava il<br />

piano in chiesa, ma tutti sapevano che lui non era un cristiano. Il gruppo <strong>di</strong> preghiera della<br />

chiesa pregava ogni martedì e ogni giovedì sera per un risveglio, e stava pregando da tanti<br />

anni. Ogni domenica mattina, prima del culto, il pastore era solito guidare il popolo in una<br />

preghiera per il risveglio.<br />

Iniziarono a pregare per Finney, che venisse al Signore. Ne fecero un soggetto <strong>di</strong><br />

preghiera. Egli lo venne a sapere e si offese per il fatto che non avessero chiesto prima il<br />

suo consenso. Perciò il pastore lo chiamò e gli <strong>di</strong>sse: “Noi ti amiamo e vogliamo chiederti:<br />

«Ti farebbe piacere se domenica prossima in chiesa preghiamo per te?»” Egli <strong>di</strong>sse: “No”.<br />

Essi gli chiesero: “Cosa inten<strong>di</strong>? Non vuoi preghiera? Non ami Dio?” Egli rispose: “Io so<br />

che Dio esiste, ma ho tante domande riguardo a cose che non capisco su <strong>di</strong> Lui”. Il pastore<br />

gli <strong>di</strong>sse: “Possiamo pregare che Dio ti <strong>di</strong>a rivelazione e inten<strong>di</strong>mento”. Finney rifiutò <strong>di</strong><br />

nuovo. Essi gli chiesero <strong>di</strong> spiegarsi meglio. Egli <strong>di</strong>sse loro: “Riflettete, voi state pregando<br />

da tanti anni per qualcosa <strong>di</strong> cui avete personalmente bisogno, e non vi è mai stata<br />

13


concessa. Perché volete che io creda che se chiederete qualcosa a mio favore succederà?<br />

Voi chiedete il risveglio ogni settimana e non arriva. Perché dovrei credere che se<br />

pregherete per me sarà tutto <strong>di</strong>verso?”<br />

Egli non era uno che fingeva. Il pastore si offese e <strong>di</strong>sse: “È una persona che non è<br />

adatta alla chiesa. Forse i nostri giovani dovrebbero smettere <strong>di</strong> frequentarlo”. Non<br />

permise più a Finney <strong>di</strong> suonare il piano, ma Finney continuò a frequentare la chiesa anche<br />

se non suonava più il piano. Il pastore pre<strong>di</strong>cò che i giovani si dovevano allontanare da<br />

Finney, ma Finney rimase imperterrito. Nessuno poteva impe<strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> andare in chiesa;<br />

egli stava ancora cercando una risposta alla domanda se Dio realmente esistesse.<br />

Egli lesse e rilesse la Bibbia e poi concluse: “Credo che Egli esista realmente. Ci sono<br />

abbastanza prove intorno a me”. Perciò cominciò a chiedersi: “Se Dio esiste, è un Dio<br />

buono? Posso <strong>di</strong>pendere da Lui?” Egli considerò i giu<strong>di</strong>zi del Vecchio Testamento, e,<br />

essendo un avvocato, continuò a chiedersi: “Perché Dio l’avrebbe fatto?” Alla fine si<br />

convinse che Dio era un Dio giusto. Anche quando Egli emanava un giu<strong>di</strong>zio era mosso<br />

dalla giustizia e dall’amore. Quin<strong>di</strong> sapeva che Dio era un Dio buono. Tuttavia si<br />

domandava: “È Dio affidabile? Adempie la Sua parola? Perché le persone pregano in<br />

accordo alle Sue promesse, ed Egli non risponde? Forse Egli non adempie la Sua parola”.<br />

Così, egli lesse ancora e non riuscì a trovare una singola volta nella Bibbia in cui Dio avesse<br />

ritirato la Sua parola. Si convinse che Dio era affidabile. Perciò concluse: “Se Dio esiste, se<br />

è buono, fedele, e adempie la Sua parola, quale può essere il motivo per cui costoro<br />

pregano e non ricevono risposta, se non che il problema sia in loro e nel loro modo <strong>di</strong><br />

pregare?”<br />

DISTORCERE L’IMMAGINE DI DIO<br />

Amati, dobbiamo arrivare al punto <strong>di</strong> essere convinti al cento per cento che serviamo un<br />

Dio fedele. Un Dio affidabile. Un Dio che risponde alla preghiera. Non dobbiamo avere il<br />

benché minimo dubbio che trattare con Lui sia come giocare d’azzardo. Egli è fedele. Egli<br />

fa quello che ha promesso che avrebbe fatto. Egli va anche al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quello che ci<br />

aspettiamo. Se stiamo pregando e pregando anno dopo anno e non si muove nulla, allora<br />

c’è qualcosa che non va. C’è qualcosa <strong>di</strong> sbagliato nel nostro modo <strong>di</strong> pregare, nel nostro<br />

modo <strong>di</strong> vivere, oppure nell’attitu<strong>di</strong>ne con la quale ci accostiamo a Dio. Se non siamo<br />

14


<strong>di</strong>sposti ad affrontare tutto questo, potremo continuare a pregare, a tener duro, ma<br />

arriveremo a testimoniare dopo 30, 40 anni che abbiamo chiesto a Dio <strong>di</strong> mandare il Suo<br />

Spirito e che Egli non ha risposto. Forse i nostri figli o i nostri nipoti ne vedranno<br />

l’adempimento.<br />

Quando ci esprimiamo in questo modo a noi sembra corretto e apparentemente<br />

mostriamo <strong>di</strong> essere umili, ma questo modo <strong>di</strong> percepire viene da un’immagine <strong>di</strong>storta <strong>di</strong><br />

nostro Padre. Questo non è il Suo carattere. Se noi, che siamo malvagi, sappiamo dare cose<br />

buone ai nostri figli, quanto più lo farà Lui, il Dio Santo, che sa come amare e donare<br />

quando gli viene chiesto. Perché dovremmo credere che sia normale per Lui ignorarci per<br />

30 anni quando gli chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> venire in nostro aiuto e <strong>di</strong> donarci il dono che Lui ha<br />

promesso <strong>di</strong> darci? Noi abbiamo <strong>di</strong>storto il carattere <strong>di</strong> Dio. Dobbiamo pentirci davanti a<br />

Lui e <strong>di</strong>rgli: “Signore, insegnaci le Tue vie. Mostraci un via migliore”.<br />

VERO PENTIMENTO<br />

Quando Charles Finney si convinse che Dio è buono, che esiste ed è affidabile, e che il<br />

problema non è in Dio bensì nelle persone, udì una domanda dentro <strong>di</strong> sé: “Ora che sai che<br />

Dio esiste, che è affidabile, che è buono, che risponde alle preghiere, significa che quelle<br />

persone pregano in modo errato. Ecco perché le loro preghiere non vengono esau<strong>di</strong>te. Che<br />

farai a riguardo? Ti fermerai oppure pregherai?” Per giorni interi fu combattuto. Alla fine<br />

decise <strong>di</strong> pregare. Disse: “Come prima cosa mi pentirò dei miei peccati e darò la mia vita a<br />

Gesù. Diventerò un cristiano”.<br />

Egli pensò ai suoi peccati, ed erano davvero tanti. Aveva bisogno <strong>di</strong> un pomeriggio<br />

intero per confessarli a Dio, così decise <strong>di</strong> prendersi un pomeriggio libero, lasciò l’ufficio, e<br />

si recò in una foresta su una collina. Quando arrivò nella foresta, iniziò a cercare un<br />

cespuglio dove poter pregare. Entrò in un cespuglio e si guardò intorno pensando: “Se<br />

qualcuno sta camminando sul sentiero, mi vedrà”. Andò più lontano e stava per cominciare<br />

a pregare, ma pensò: “Se mi capita <strong>di</strong> gridare, qualcuno mi sentirà”. Perciò si inoltrò nella<br />

foresta dove nessuno avrebbe potuto u<strong>di</strong>rlo parlare delle cose pessime della sua vita.<br />

Quando si sentì più sicuro iniziò a pregare. Ma sfortunatamente il suo cuore era arido e<br />

freddo. Erano mere parole. Era vuoto. Non era vero pentimento.<br />

Ci riprovò ripetutamente e dopo 20 minuti concluse: “Forse ho aspettato troppo<br />

tempo, e ora mi sono indurito. Forse sono troppo lontano dalla salvezza. Non riesco<br />

15


nemmeno a pentirmi veramente”. Perciò si alzò per tornare in<strong>di</strong>etro. Aveva fallito. Voleva<br />

dare la sua vita a Dio, ma il suo cuore non riusciva ad arrendersi. Mentre camminava,<br />

continuò a chiedersi: “Cosa mi succederà? Conosco la verità. Adesso conosco Dio. So che se<br />

non mi ravvedo, perirò. Cosa mi accadrà?”<br />

Improvvisamente una parola arrivò nel suo cuore: “Dio resiste ai superbi, ma dà<br />

grazia a gli umili”. La rivelazione lo illuminò come un fulmine mettendo in luce il suo<br />

orgoglio, e si domandò: “Come può un peccatore che vuole ricevere il perdono<br />

preoccuparsi <strong>di</strong> quello che <strong>di</strong>rà la gente?” Egli vide il proprio orgoglio e come non si curava<br />

<strong>di</strong> Dio, bensì della gente. La sua attenzione era focalizzata sulle persone , e anche mentre<br />

cercava <strong>di</strong> umiliarsi pensava: “Devo conservare la mia <strong>di</strong>gnità davanti agli uomini”.<br />

Quando cominciò a vedersi in modo chiaro, scoppiò in lacrime ed emise un forte<br />

gemito, ed esclamò: “Signore, abbi pietà <strong>di</strong> me peccatore!” Non si curò <strong>di</strong> chi lo ascoltasse o<br />

vedesse; semplicemente gridò. Sfogò i suoi peccati, li <strong>di</strong>chiarò apertamente, li confessò,<br />

pianse, gemé; non si ricordava per quanto tempo era rimasto lì, ma alla fine si fermò. Si<br />

sentiva così tranquillo, più tranquillo <strong>di</strong> quanto non lo fosse mai stato in tutta la sua vita.<br />

Non sentiva nient’altro che pace.<br />

Aprì i suoi occhi e scoprì che era già buio; la sera era giunta. Era arrivato nel primo<br />

pomeriggio. Si alzò <strong>di</strong> fretta e si precipitò in ufficio per chiuderlo a chiave. Il suo capo era<br />

già andato via. Voleva ancora continuare a pregare e a pentirsi. Era determinato a pentirsi,<br />

così entrò in ufficio, tolse via tutto, si prostrò sulle sue ginocchia e pregò: “Signore, voglio<br />

continuare il mio pentimento”, ma non venne fuori nulla. Non ci fu nessun peccato da<br />

confessare, solo la pace e la calma riempivano il suo cuore.<br />

Egli <strong>di</strong>sse: “Signore, sono forse morto interiormente? Non mi sento più colpevole.<br />

Non sento nessuna condanna. Cosa mi è successo?” Quin<strong>di</strong>, si alzò per andare via, e sai<br />

cosa successe? In pie<strong>di</strong>, davanti all’ingresso, c’era il nostro Signore Gesù Cristo. Lo guardò<br />

semplicemente e gli sorrise. Finney cadde a terra e la potenza <strong>di</strong> Dio venne su <strong>di</strong> lui a<br />

ondate su ondate. Egli <strong>di</strong>sse che udì la voce del suo Maestro dentro il suo cuore che <strong>di</strong>ceva:<br />

“Egli dà pace agli umili”. Poi il Signore <strong>di</strong>sse ripetutamente: “Io ti amo, ti amo”.<br />

Finney <strong>di</strong>sse che le onde dello Spirito Santo vennero su <strong>di</strong> lui fino a quando sentì che<br />

non ne poteva sostenere più. Sarebbe morto. La gioia gli sgorgava dal <strong>di</strong> dentro. Non si era<br />

mai sentito così prima <strong>di</strong> allora. Si fermò e quando si alzò, il Maestro era svanito. Charles<br />

Finney <strong>di</strong>venne uno dei più gran<strong>di</strong> promotori del risveglio che il mondo avesse mai<br />

conosciuto. Dovunque andava il risveglio iniziava. Infine, ritornò in chiesa, con<strong>di</strong>vise la sua<br />

testimonianza, e quella domenica il risveglio iniziò in quella chiesa.<br />

16


Sfortunatamente, il pastore si oppose al risveglio e gli chiese <strong>di</strong> non tornare più.<br />

Finney non tornò più; andò invece nei pub e nei bordelli. Dovunque andava, guardava le<br />

persone negli occhi e <strong>di</strong>ceva: “Lo sai quanto Dio ti ama?” e la potenza <strong>di</strong> Dio scendeva. Le<br />

riunioni avevano luogo nei pub e nei locali dove si beveva. La chiesa <strong>di</strong>sse al pastore <strong>di</strong><br />

andare via perché il popolo voleva lo Spirito Santo. Il pastore impiegò molti anni per<br />

ravvedersi e ricevere lo Spirito Santo.<br />

C’È QUALCOSA DI ERRATO NELLA NOSTRA TEOLOGIA<br />

La storia <strong>di</strong> Charles Finney mi portò a domandarmi: “Perché quella chiesa pregava da anni<br />

senza avere risposta, mentre quest’uomo ha pregato un giorno e Dio ha risposto?” Perché<br />

alcune nazioni pregano per il risveglio e questo viene, e altre pregano per 40 anni e non<br />

accade nulla? Possiamo <strong>di</strong>re che il motivo è che Dio è sovrano e fa quello che Egli vuole. Ai<br />

tempi <strong>di</strong> Finney, alcune persone lo contrastarono duramente perché egli <strong>di</strong>ceva: “Se voi<br />

pregate e agite giustamente, Dio manderà il risveglio”. I teologi lo confutarono <strong>di</strong>cendo:<br />

“Tu non puoi <strong>di</strong>re alle persone <strong>di</strong> aspettarsi il risveglio. Dio è sovrano. Egli fa quello che<br />

vuole e quando lo vuole”.<br />

Io mi trovavo ad Hanover, in Germania, con il mio collega Michael Simuli, a<br />

<strong>di</strong>scutere con uno dei miei leader, il quale mi <strong>di</strong>sse: “Tu non puoi promettere alle persone<br />

che Dio risponderà alle preghiere. Dio è sovrano, e il tempo dell’Europa è passato. Ora è il<br />

tempo dell’Africa. Tu non puoi parlare <strong>di</strong> quello che Dio fa in Africa e <strong>di</strong>re a noi in Europa<br />

che può avvenire qui”. Noi <strong>di</strong>cemmo: “Dio non ha riguar<strong>di</strong> personali. Egli può fare quello<br />

che ha fatto in una parte del mondo in qualunque altra parte”. Sapete cosa <strong>di</strong>sse? Disse:<br />

“Va bene. Guarda Reinhard Bonnke. Va in Africa e raggiunge quattro milioni, e in<br />

Germania ne raggiunge tremila. Spiegamelo”. Noi rispondemmo: “Noi non cercheremo <strong>di</strong><br />

spiegare il ministero <strong>di</strong> Reinhard Bonnke, ma spiegheremo il Signore Gesù”. Il mondo è lo<br />

stesso in ogni luogo; noi insistemmo a lungo e <strong>di</strong>cemmo: “Va bene, possiamo rimanere<br />

amici?” Egli <strong>di</strong>sse: “Sì, noi siamo amici, ma io credo che la mia posizione sia giusta”.<br />

In Polonia, ad alcuni pastori è stato chiesto <strong>di</strong> lasciare le loro chiese perché la loro<br />

denominazione non crede nel ricercare Dio in favore della nazione. La loro denominazione<br />

crede che la realtà continuerà a peggiorare fino a quando Gesù ci strapperà via dal mondo<br />

e ci porterà nel cielo. Essi stavano pregando e credendo in Dio per un risveglio e affinché lo<br />

Spirito Santo fosse riversato. Essi <strong>di</strong>ssero: “Devi smetterla oppure te ne devi andare. Noi<br />

17


non cre<strong>di</strong>amo in quello che tu stai facendo”. Riuscite a immaginarlo? Ti viene chiesto <strong>di</strong><br />

lasciare una denominazione perché cre<strong>di</strong> che Dio visiterà la tua nazione? La nostra<br />

comprensione <strong>di</strong> Dio è andata terribilmente fuori strada.<br />

Se qualcosa è andata male, allora abbiamo bisogno <strong>di</strong> guarigione. Siamo <strong>di</strong>ventati<br />

infermi nella nostra mente e nella nostra teologia. Negli Stati Uniti, un pastore mi <strong>di</strong>sse:<br />

“Abbiamo quattro bambini. Tre stanno servendo Dio, ma il maggiore no”. Essi<br />

raccontarono che quando i loro figli stavano crescendo, il maggiore aveva la più grande<br />

chiamata sulla sua vita. Essi sapevano che sarebbe stato usato potentemente da Dio, così<br />

decisero <strong>di</strong> mandarlo all’Istituto Biblico. Nell’Istituto giunse ad una convinzione certa che<br />

Dio non esiste e che Gesù non è nato dalla vergine Maria, e cominciò a mettere in dubbio<br />

così tanti degli insegnamenti con i quali era cresciuto, che alla fine si allontanò<br />

completamente dalla fede. Fino al giorno in cui ho scritto questo libro, non era ancora<br />

tornato a Gesù. Aveva perso Gesù all’Istituto Biblico. C’è qualcosa <strong>di</strong> errato nella nostra<br />

teologia.<br />

Riflettiamo. Chi vuole che le nazioni siano <strong>di</strong>scepolate? Forse noi più <strong>di</strong> Dio? Chi si<br />

preoccupa <strong>di</strong> più per i perduti? Forse noi più <strong>di</strong> Dio? Chi soffre per tutta l’ingiustizia del<br />

mondo? Siamo forse noi, oppure Lui? Se è Lui che si preoccupa <strong>di</strong> più, allora noi dobbiamo<br />

scoprire il Suo cuore. Noi abbiamo bisogno <strong>di</strong> cercare e <strong>di</strong> trovare il Suo cuore.<br />

18


E<br />

ESSERE ASCOLTATI<br />

gli ci ha detto: “Tu mi cercherai e mi troverai quando mi cercherai con tutto il tuo<br />

cuore”. L’apostolo Giovanni scrisse: “Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui:<br />

se doman<strong>di</strong>amo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esau<strong>di</strong>sce. E se sappiamo<br />

che egli ci esau<strong>di</strong>sce in qualunque cosa gli chie<strong>di</strong>amo, noi sappiamo <strong>di</strong> avere le cose che gli<br />

abbiamo chiesto” (1 Giovanni 5:14-15). Qui c’è l’uomo che non aveva dubbi. Egli è<br />

pienamente convinto che la cosa più importante sia essere ascoltati.<br />

Se Egli ci può ascoltare, allora la questione è chiusa; noi abbiamo quello che<br />

abbiamo chiesto. Non è proprio questo quello che Egli <strong>di</strong>ce? Se il mio popolo, sul quale è<br />

invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna in<strong>di</strong>etro dalle sue vie<br />

malvagie, IO ASCOLTERÒ DAL CIELO. È possibile che così tante preghiere siano offerte a<br />

Dio, e che così tante <strong>di</strong> queste non siano ascoltate? È possibile che preghiamo e non<br />

veniamo ascoltati? Questo è quello che accade:<br />

Dio: “Se voi fate A-B-C-D, Io ascolterò”.<br />

Noi: “Cosa inten<strong>di</strong>, Dio? Vuoi <strong>di</strong>re che a volte non ascolti quando noi preghiamo?”<br />

Dio: “Se voi fate A-B-C-D, allora Io ascolterò, allora Io perdonerò i peccati del paese e<br />

guarirò il paese”.<br />

Riuscite ad immaginare che a volte voi spandete il vostro cuore, ed Egli non ascolta?<br />

Ricordate Isaia 59:1, dove Egli <strong>di</strong>ce: “Ecco, la mano dell'Eterno non è troppo corta per<br />

salvare, né il suo orecchio troppo duro per u<strong>di</strong>re. Ma le vostre iniquità hanno prodotto una<br />

separazione fra voi e il vostro DIO, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia<br />

da voi, per non darvi ascolto”.<br />

In questo verso, Dio sta <strong>di</strong>cendo che ci possono essere delle cose in mezzo a noi noi<br />

che possono fare in modo che Egli ci nasconda la Sua faccia e non ci ascolti. Egli <strong>di</strong>ce: “La<br />

mia mano non è così corta che non posso salvare. Io posso ogni cosa. Io non sono sordo,<br />

che voi pregate e io non posso ascoltare. C’è qualcosa che ha fatto sì che Io voltassi la mia<br />

faccia e Io non ascolterò”.<br />

In 2 Cronache 7:14, il nostro verso principale, Dio ha detto: “Se voi vi umiliate,<br />

cercate la Mia faccia e tornate in<strong>di</strong>etro dalle vostre vie malvagie, Io ascolterò”. Dio <strong>di</strong>sse a<br />

Mosè:<br />

19


“Parla ad Aaronne e ai suoi figli, <strong>di</strong>cendo: Voi bene<strong>di</strong>rete così i figli d'Israele;<br />

<strong>di</strong>rete loro: "L'Eterno ti bene<strong>di</strong>ca e ti custo<strong>di</strong>sca! L'Eterno faccia risplendere il<br />

suo volto su <strong>di</strong> te e ti sia propizio! L'Eterno rivolga il suo volto su <strong>di</strong> te e ti <strong>di</strong>a la<br />

pace!” (Numeri 6:23-26).<br />

Quando siamo gra<strong>di</strong>ti a Dio, le bene<strong>di</strong>zioni cominciano a fluire, e lo Spirito Santo viene su<br />

<strong>di</strong> noi. Quando Egli ritira il Suo volto, le tenebre ci adombrano.<br />

SOLO QUELLI CHE SI APPARTANO POSSONO ESSERE<br />

ASCOLTATI<br />

Sto cercando <strong>di</strong> condurci al punto in cui non possiamo più avere il minimo dubbio che il<br />

problema sia in Dio; il problema è qui sulla terra, negli uomini. Se riusciamo a trovare la<br />

chiave, potremo iniziare a vedere il punto in cui siamo intrappolati all’interno del<br />

problema. Se riusciamo a <strong>di</strong>staccarci dal problema, <strong>di</strong>venteremo agenti del cambiamento.<br />

Diventeremo vasi che Dio potrà usare.<br />

Pensate a uomini come Daniele. I babilonesi erano malvagi. Daniele e i suoi amici<br />

erano quattro giovani ragazzi contro l’intero sistema <strong>di</strong> Babilonia. Cosa potevano fare? Essi<br />

<strong>di</strong>ssero: “Noi non ci contamineremo con i cibi e le bevande <strong>di</strong> Babilonia. Noi ci<br />

conserveremo per il nostro Dio”. Cominciarono a pregare. Non avvenne da un giorno<br />

all’altro, ma nell’intimità delle loro stanza, Dio iniziò a visitarli, a ungerli, a rilasciare doni<br />

nelle loro vite, a dargli sogni e visioni, saggezza, e il dono <strong>di</strong> interpretazione. Questo<br />

avvenne privatamente, come se essi non avessero niente a che fare con l’impero, ma questo<br />

è il modo in cui Dio comincia ad operare. Quando Egli trova una persona che si <strong>di</strong>stacca<br />

dal sistema, inizia a muoversi nella sua vita, e durante il percorso, Dio fa due cose:<br />

DIO LA PROMUOVE A UNA POSIZIONE IN CUI PUÒ PARLARE E ESSERE<br />

ASCOLTATA ALL’INTERNO DELLA SOCIETÀ<br />

Daniele e i suoi amici furono messi tra i saggi, ma erano i meno importanti <strong>di</strong> tutti. Se il re<br />

cercava consiglio, non avrebbe chiamato Daniele. Avrebbe invece chiamato i gran<strong>di</strong> uomini<br />

sapienti. Così cominciano le cose. Le persone <strong>di</strong>cono: “Chi è lui? Fa parte <strong>di</strong> quelli? Essi<br />

20


sembravano insignificanti, ma è così che iniziano le cose. Questo avviene dopo che Dio ti<br />

ha posizionato in un luogo.<br />

DIO PROVOCA DELLE CRISI<br />

La crisi è il metodo <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> Dio. Tutto quello che dobbiamo fare è <strong>di</strong>rgli:<br />

“Signore, io ho scelto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendere da Te e <strong>di</strong> credere in Te”. La crisi venne. Il re fece un<br />

sogno (Daniele 2). Egli voleva che gli venisse rivelato il sogno e che gli venisse data<br />

l’interpretazione del sogno, così chiamò i gran<strong>di</strong> saggi e <strong>di</strong>sse loro: “Venite, <strong>di</strong>temi quello<br />

che ho sognato e svelatemene il significato”.<br />

Essi gli <strong>di</strong>ssero: “O re, nessuno ha mai chiesto una tale cosa. Solo gli dei possono<br />

rivelare il tuo sogno”. Il re si arrabbiò e or<strong>di</strong>nò che fossero uccisi. Anche Daniele e i suoi<br />

dovevano morire. Quando Daniele lo venne a sapere, <strong>di</strong>sse: “Aspettate un attimo, qual è il<br />

problema? Perché questo decreto?” Dopo che lo ebbero informato, egli <strong>di</strong>sse al re: “Per<br />

favore, oh re, dammi del tempo per andare a pregare il mio Dio. Noi ti daremo la risposta”.<br />

Alleluia!<br />

Questo non è il tipo <strong>di</strong> persona che <strong>di</strong>ce: “Forse, forse no”. Daniele conosceva<br />

veramente Dio. Il suo Dio rispondeva alla preghiera. Egli aveva camminato con Dio, aveva<br />

trattato con Dio, e lo aveva u<strong>di</strong>to, e lo aveva trovato fedele! Questo è il Dio che serviamo.<br />

Egli è il nostro Dio. Daniele <strong>di</strong>sse: “Noi parleremo con Lui e in tre giorni Egli ci darà una<br />

risposta”. Pregarono, e Dio rispose alla loro preghiera. Daniele tornò dal re e gli <strong>di</strong>sse: “O<br />

re, noi non posse<strong>di</strong>amo nessuna abilità, ma il Dio che serviamo conosce ogni cosa. Egli ti<br />

ha parlato e ti rivelerà quello che hai sognato”.<br />

Quando Daniele raccontò il sogno al re, questi gli <strong>di</strong>sse: “Non c’è nessuno che sia<br />

saggio come te”. Egli promosse Daniele e i suoi amici. Da quel momento, per quanto<br />

riguardava gli affari dell’impero e quando i funzionari pubblici parlavano, le persone si<br />

chiedevano: “Cosa <strong>di</strong>rà Daniele? Abbiamo ascoltato quello che hanno detto tutti gli altri,<br />

ma Daniele ancora non ha parlato?” Essi aspettavano <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re le parole <strong>di</strong> Daniele. “Ma il<br />

popolo <strong>di</strong> quelli che conoscono il loro DIO mostrerà fermezza e agirà” (Daniele 11:32b).<br />

Conosciamo noi il nostro Dio e ci relazioniamo a Lui in modo da essere assolutamente certi<br />

che Egli sia dalla nostra parte?<br />

Arrivò un tempo in cui a Daniele e agli altri fu or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> prostrarsi davanti ad<br />

un’immagine. In Daniele 3, i tre ragazzi ebrei, Sadrac, Mesac e Abed-Nego, <strong>di</strong>ssero: “Non<br />

possiamo farlo. Abbiamo giurato <strong>di</strong> tenerci appartati per Lui. Non possiamo inchinarci<br />

davanti a nessun altro”. Quando furono portati davanti al re, gli <strong>di</strong>ssero: “O re, possa tu<br />

vivere per sempre”. In altre parole: “Noi non siamo irriverenti, ti onoriamo, ma ti sia noto<br />

21


che noi non ci prostreremo davanti alla tua statua. Se tu deci<strong>di</strong> <strong>di</strong> gettarci nella fornace<br />

ardente, il nostro Dio è in grado <strong>di</strong> salvarci; ma anche se questo non avverrà, noi non ci<br />

inginocchieremo”. Il re or<strong>di</strong>nò: “Gettateli dentro”, e poi conoscete la storia. Prima che<br />

entrassero nella fornace, Gesù era già lì ad accoglierli, Egli era lì per avere comunione con<br />

loro.<br />

Il re <strong>di</strong>sse: “Io ne vedo quattro…”. Poi <strong>di</strong>sse: “Sia noto, sia scritto e trasmesso in<br />

tutto il mio regno, che non c’è altro <strong>di</strong>o che il Dio <strong>di</strong> questi giovani; e che nessuno <strong>di</strong>ca<br />

alcun male <strong>di</strong> Lui”. Vorrei che pensaste per un attimo al numero <strong>di</strong> persone che credevano<br />

in quel Dio all’inizio. Poi, dopo che il re stesso ebbe parlato, quante persone credettero?<br />

Come poté succedere tutto questo? Alcune vite appartate per fare la Sua volontà<br />

hanno fatto la <strong>di</strong>fferenza, una grande <strong>di</strong>fferenza. Iniziarono forse a <strong>di</strong>giunare e pregare<br />

quando la crisi scoppiò? Iniziarono forse a cercare le Scritture in quel momento? No. Si<br />

erano preparate molto tempo prima. Prima ancora <strong>di</strong> sapere che un tale scenario avrebbe<br />

avuto luogo, esse stavano vivendo una vita consacrata, appartata.<br />

L’ATTITUDINE PUÒ IMPEDIRE LA PREGHIERA<br />

Cosa significa essere appartati per Dio? Cosa significa per noi iniziare il cammino del non<br />

conformarsi al mondo? Noi vogliamo esaminare il mondo in cui viviamo, il territorio e la<br />

nazione <strong>di</strong> cui facciamo parte. Hanno bisogno <strong>di</strong> guarigione? Potrebbe essere che quando<br />

invochiamo Dio per la guarigione, ci ren<strong>di</strong>amo conto <strong>di</strong> essere parte della malvagità della<br />

terra? Potrebbe essere che noi siamo già intrappolati nella corruzione della terra? Quando<br />

noi parliamo delle nostre vite e delle nazioni che sono corrotte, siamo anche noi corrotti<br />

insieme ad esse?<br />

Potrebbe essere questa la ragione per cui Dio <strong>di</strong>ce: “Se il mio popolo, sul quale è invocato il<br />

mio nome, si umilia…”? In altre parole, non le persone del mondo, ma IL MIO POPOLO, se<br />

il mio popolo smettesse <strong>di</strong> trovare delle scuse, smettesse <strong>di</strong> giustificare le sue vie, e<br />

tornasse in<strong>di</strong>etro dalle sue vie alle Mie vie, e smettesse <strong>di</strong> giustificarsi <strong>di</strong>cendo: “Questa è la<br />

nostra cultura e il nostro stile <strong>di</strong> vita e noi facciamo in questo modo”. No, se essi si<br />

umiliano e <strong>di</strong>cono: “Dio, noi stiamo seguendo le nostre vie, ma le Tue vie sono più alte. La<br />

tua parola non ha senso e non sembra che si possa adattare al nostro stile <strong>di</strong> vita, ma noi<br />

scegliamo <strong>di</strong> credere che Tu sei sovrano. Tu sei al <strong>di</strong> sopra, noi siamo quaggiù, e noi ci<br />

sottomettiamo alla Tua sovranità. Noi non siamo pari a Te e non vogliamo cercare <strong>di</strong><br />

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spiegare le Tue vie. Noi ci umiliamo davanti ai Tuoi decreti. Tu conosci ogni cosa, e questo<br />

ci basta, e Tu non sei obbligato a spiegarci tutto”. Se il mio popolo si umilia e prega. In<br />

altre parole, un’attitu<strong>di</strong>ne errata può impe<strong>di</strong>re la preghiera.<br />

Stiamo lavorando da tempo in <strong>di</strong>versi Paesi dell’Occidente. In alcuni <strong>di</strong> questi Paesi<br />

abbiamo lavorato per anni per riuscire a togliere questa attitu<strong>di</strong>ne via dalle menti delle<br />

persone; l’attitu<strong>di</strong>ne che emerge quando stiamo in pie<strong>di</strong> davanti a loro e gli <strong>di</strong>ciamo quello<br />

che Dio è capace <strong>di</strong> fare.<br />

Quando parliamo <strong>di</strong> quello che sta accadendo in Uganda, essi <strong>di</strong>cono: “Si tratta<br />

dell’Africa”. E anche quando noi <strong>di</strong>ciamo: “E che <strong>di</strong>te dell’Argentina, della Colombia, delle<br />

Isole Figi? Sta accadendo anche lì. Sono forse anche queste Africa?” Essi ci <strong>di</strong>cono: “Ma qui<br />

siamo in Europa. Insegnaci, per favore”. Noi insegniamo loro. Essi vedono che è da parte <strong>di</strong><br />

Dio, e si infiammano. Noi an<strong>di</strong>amo via, ma quando ritorniamo, il fuoco si è affievolito.<br />

Quando domando cosa sia successo, essi mi <strong>di</strong>cono: “Tu ve<strong>di</strong> come funziona il sistema qui.<br />

Noi vogliamo pregare, ma non abbiamo proprio tempo. Le nostre giornate sono così piene.<br />

I nostri programmi sono zeppi”. Io chiedo: “Chi re<strong>di</strong>ge i vostri programmi? Chi ve li rende<br />

così pieni?” Essi <strong>di</strong>cono: “O sai, il sistema qui è così esigente e le nostre chiese si trovano in<br />

un tale stato che non riusciamo a cercare Dio nel modo in cui vorremmo”.<br />

Poi ci chiedono: “Voi come pregate? Come <strong>di</strong>giunate?” Noi glielo <strong>di</strong>ciamo, ed essi ci <strong>di</strong>cono:<br />

“In Europa non è più possibile <strong>di</strong>giunare. Non si può fare”. Poi un giorno ho scoperto che<br />

se qualcuno <strong>di</strong>ce: “Io credo che quello che sto ascoltando è da Dio, ma non può funzionare<br />

a causa del sistema. So quello che Dio vuole che io faccia, ma non posso farlo a causa del<br />

sistema”, sai che cosa sta <strong>di</strong>cendo? Sta <strong>di</strong>cendo: “Dio, se solo tu conoscessi le mie<br />

con<strong>di</strong>zioni, non mi <strong>di</strong>resti certe cose. Io conosco le mie con<strong>di</strong>zioni. Io vivo in questo<br />

sistema. Non ci stai Tu. Tu mi stai chiedendo <strong>di</strong> fare delle cose che sono impossibili nel mio<br />

sistema. Sì, ci cre<strong>di</strong>amo, ma non possiamo farlo. Semplicemente non è il nostro stile. Può<br />

funzionare in Africa. Ve<strong>di</strong>, in Africa bisogna pregare per il cibo e per un riparo. Lì la gente<br />

ha tanti bisogni, perciò può pregare in questo modo; ma qui noi abbiamo tutto. Noi<br />

abbiamo il cibo, delle case sicure, delle buone macchine e i sol<strong>di</strong> per l’assistenza me<strong>di</strong>ca.<br />

Perché dovremmo pregare in un tale modo? Noi vogliamo pregare, ma è improponibile”.<br />

Sapete come si può definire questa attitu<strong>di</strong>ne? Orgoglio. Quando <strong>di</strong>ci: “Dio, so quello che<br />

vuoi, ma non lo posso fare perché nella mia cultura non funziona; perché non si adatta al<br />

nostro sistema”, sai cosa stai <strong>di</strong>cendo? “Se solo Tu sapessi quello che so io, non mi<br />

chiederesti <strong>di</strong> fare ciò. Tu non sai com’è la vita qui. Tu devi cambiare quello che hai detto<br />

nella Tua parola; non si può applicare alla situazione in cui viviamo oggi nel nostro<br />

23


sistema. Non mi dovresti chiedere una simile cosa”. In altre parole: “Io capisco meglio <strong>di</strong><br />

Te, Signore”. Orgoglio.<br />

Detto ciò, la domanda sorge spontanea: “Cosa vuoi che noi facciamo?” La Bibbia <strong>di</strong>ce: “Se<br />

il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome si umilia…” Se riusciamo ad arrivare al<br />

punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “Noi abbiamo fame <strong>di</strong> Te! Qualunque cosa occorra, mostraci la via. Parla!<br />

Qualunque cosa occorra, noi non lo sappiamo, ma Tu lo sai”, questo è l’inizio dell’umiltà.<br />

Quando <strong>di</strong>ciamo: “Signore, lo accetto, ma cosa <strong>di</strong>ranno le persone? Come sarà la mia vita?<br />

Tuttavia, io scelgo le tue vie alle mie vie”. La Bibbia <strong>di</strong>ce (Matteo 11:28): “Venite a me, voi<br />

tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”. Cari, l’orgoglio è così ingannevole, e<br />

molte volte chiude la nostra porta a Dio prima ancora che iniziamo a pregare. L’attitu<strong>di</strong>ne<br />

con cui ci approcciamo a Dio è <strong>di</strong> vitale importanza.<br />

Egli <strong>di</strong>ce dunque: “Se voi vi umiliate e pregate e cercate la mia faccia…”. Chie<strong>di</strong> a Dio: “Che<br />

cosa Ti ha portato a voltare la tua faccia facendo sì che il nostro popolo stia affrontando<br />

tutto questo?” Quando lo scoprirai, tu <strong>di</strong>rai: “Signore, io faccio parte <strong>di</strong> tutto questo. Io<br />

vivo in questo modo; questa è la via del mio popolo. Ma io scelgo oggi <strong>di</strong> abbandonare<br />

quelle vie e <strong>di</strong> tornare alle tue vie”. Questo si chiama essere appartati , separarsi dalla vie<br />

degli uomini e dalle vie del mondo intorno a sé. Dio <strong>di</strong>ce: “Quanto tu inizierai a fare questo,<br />

allora Io inizierò ad ascoltare. Nel frattempo, ti aspetterò. Tu puoi continuare in quella<br />

strada per 30 o 40 anni, ma la Mia mano non è troppo corta che Io non possa operare, il<br />

Mio orecchio non è chiuso che Io non possa sentire. Ma io sarò voltato finché non farai A-<br />

B-C-D. Quando tu lo farai, Io ascolterò e perdonerò i tuoi peccati. Non importa quello che è<br />

avvenuto nel passato. Non importa quanto i tuoi peccati siano gravi, brutti, e abominevoli,<br />

Io ti perdonerò e guarirò il paese”.<br />

Si tratta forse <strong>di</strong> una probabilità? Dice forse: “Io ascolterò e vedrò se perdonerò il peccato?”<br />

Dice forse: “Valuterò se posso guarire il paese?” No! Egli <strong>di</strong>ce: “Se tu farai questo, Io farò<br />

questo”.<br />

24


PREGARE DALLE NOSTRE VIE<br />

Quando <strong>di</strong>ci a Dio: “Io so ciò che è possibile e ciò che è impossibile”, si tratta <strong>di</strong> orgoglio al<br />

massimo livello. Tuttavia, quanta preghiera viene offerta a Dio nella nazione da una tale<br />

posizione? Le persone spendono ore e giornate intere a pregare, ma non sono <strong>di</strong>sposte a<br />

seguire le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Dio, seguono solo le proprie con<strong>di</strong>zioni. Poi si chiedono perché Dio<br />

non si muove. Egli è un Dio amorevole e compassionevole, ma non può essere corrotto, e<br />

non scende a compromessi. Tu non puoi <strong>di</strong>re: “Dio, ti comprometterai un po’ e seguirai la<br />

nostra via?” Dio sta <strong>di</strong>cendo: “Queste sono le mie con<strong>di</strong>zioni. Se tu ti umili, preghi, cerchi<br />

la mia faccia, e torni in<strong>di</strong>etro dalle tue vie malvagie, allora Io ascolterò, allora Io<br />

perdonerò. A me non importa quello che hai fatto; Io non solo guarirò te ma anche il tuo<br />

paese”.<br />

Noi chie<strong>di</strong>amo ai nostri fratelli nelle altre nazioni per che cosa stanno lavorando, e<br />

cosa stanno facendo per <strong>di</strong>scepolare le nazioni. Essi rispondono: “Stiamo governando la<br />

chiesa”. Io sono stanco <strong>di</strong> gestire la routine. I Farisei gestivano la routine! Gesù venne e se<br />

ne andò, ed essi non se ne accorsero nemmeno. Non essere un Fariseo. Dio non sta<br />

cercando preghiera, sta cercando un cambiamento ra<strong>di</strong>cale. Il seme deve morire!<br />

Quando cerchiamo <strong>di</strong> umiliarci davanti a Dio, nonostante l’abbondante teologia che<br />

conosciamo sull’umiltà, non arriveremo mai alla ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ciò che Dio ci <strong>di</strong>ce qui.<br />

Dobbiamo avere un approccio <strong>di</strong>verso. Dio <strong>di</strong>ce: “Se il mio popolo fa A-B-C-D, allora Io<br />

ascolterò dal cielo, perdonerò i loro peccati, e guarirò il paese”. Cosa significa? Il paese è<br />

malato, inquinato, contaminato, corrotto, e prima <strong>di</strong> cominciare a chiedere a Dio <strong>di</strong> guarire<br />

il paese, dobbiamo fare una <strong>di</strong>agnosi completa del paese.<br />

Se il Mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia e prega e cerca la mia<br />

faccia… . Dobbiamo chiederci: “Che cosa ha fatto sì che Dio voltasse la Sua faccia? Cosa<br />

possiamo fare per far sì che Egli rivolga <strong>di</strong> nuovo la Sua faccia verso <strong>di</strong> noi?” Quando<br />

avremo la giusta risposta a questa domanda, vedremo le nostre vie contrapposte alle Sue<br />

vie. Non sto ancora parlando dei nostri peccati, ma delle nostre vie: il modo in cui facciamo<br />

le cose, ve<strong>di</strong>amo le cose e compren<strong>di</strong>amo le cose. Se queste vie non sono le Sue vie, allora<br />

sono delle vie malvagie.<br />

Noi siamo nati all’interno <strong>di</strong> un sistema, e pertanto, abbiamo imparato le cose che ci<br />

sono state insegnate da coloro intorno a noi. Ecco perché ci sentiamo a nostro agio nel<br />

sistema, in famiglia, in chiesa, sul lavoro, in piazza, nelle scuole e nelle istituzioni. Ecco<br />

perché troviamo <strong>di</strong>fficile pregare. Noi ci sentiamo a nostro agio in un sistema corrotto, in<br />

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un sistema malato che ha messo dei vincoli allo Spirito <strong>di</strong> Dio. Quando noi preghiamo,<br />

stiamo pregando con la mentalità <strong>di</strong> quel sistema. Noi preghiamo con il modo <strong>di</strong> pensare<br />

delle persone intorno a noi. Noi chie<strong>di</strong>amo a Dio <strong>di</strong> agire sulla base del nostro modo <strong>di</strong><br />

pensare. Ma Egli <strong>di</strong>ce: “Le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri sono più<br />

alti dei vostri pensieri” (Isaia 55:9).<br />

Molte delle nostre preghiere derivano dal modo <strong>di</strong> pensare del nostro sistema, della<br />

nostra generazione, della nostra denominazione, del nostro ambiente <strong>di</strong> lavoro, della<br />

nostra cultura, e delle nostre abitu<strong>di</strong>ni. Noi ci sentiamo a nostro agio perché per noi sono<br />

accettabili. Noi <strong>di</strong>ciamo: “Signore, noi ci troviamo qui. Vuoi Tu scendere e operare col<br />

nostro modo <strong>di</strong> fare?” Dio <strong>di</strong>ce: “Aspetta un momento. Sei tu <strong>di</strong>sposto a cercare la mia<br />

faccia e ad abbandonare le tue vie malvagie? Sei <strong>di</strong>sposto a lasciare il tuo modo <strong>di</strong> fare le<br />

cose per ricercare il modo in cui Io voglio che le cose siano fatte?” Tu <strong>di</strong>ci: “Signore, questa<br />

è l’Africa, questa è l’Europa, questa è l’Arabia, questo è il nostro modo <strong>di</strong> fare. Questa non è<br />

la nostra cultura, la nostra denominazione. La nostra cultura è <strong>di</strong>versa”. Dio <strong>di</strong>ce: “Va<br />

bene, continua così, ma quando tu abbandonerai le tue vie malvagie, allora Io ascolterò”.<br />

Cari, tutte le cose passeranno, ma la Parola <strong>di</strong> Dio sussisterà in eterno. Dio ha il<br />

modello per ogni cosa nella società. La Bibbia <strong>di</strong>ce che Egli ha fatto le nazioni. Se tu<br />

consideri tutte le istituzioni nella tua nazione, potrai trovare una parola a riguardo <strong>di</strong><br />

ognuna <strong>di</strong> esse nella Bibbia. Tutto ciò che riguarda il governo, il commercio,<br />

l’amministrazione, la famiglia, i rapporti sessuali, l’istruzione, l’ambiente e la sanità, si<br />

trova nella Parola. Il nostro mondo ci ha insegnato a pensare in un particolare modo, e la<br />

Bibbia <strong>di</strong>ce: “Il modo in cui un uomo pensa, così è”. Il nostro modo <strong>di</strong> pensare ha plasmato<br />

la nostra vita, e ora noi siamo programmati. In quella via proce<strong>di</strong>amo senza sforzi. Quando<br />

il Signore rivela la Sua via, noi <strong>di</strong>ciamo: “Queste cose sono <strong>di</strong>fficili e <strong>di</strong>verse. Noi siamo<br />

abituati a questo; noi lo facciamo in questo modo. Dio, noi vogliamo che Tu ci bene<strong>di</strong>ca.<br />

Versa il Tuo Spirito ora!” Dio <strong>di</strong>ce: “In quale otre? In quello vecchio o in quello nuovo che<br />

ti sto offrendo?”<br />

Ci sono così tante preghiere e così poche risposte, perché noi siamo bloccati nelle<br />

nostre proprie vie. Ci sentiamo a nostro agio in esse, non avvertiamo nessun senso <strong>di</strong> colpa<br />

e vogliamo che la bene<strong>di</strong>zione scenda. Quando desidereremo lo Spirito Santo in modo<br />

<strong>di</strong>sperato, noi <strong>di</strong>remo: “Signore, qualunque cosa comporti, mostrami la via per giungere al<br />

punto in cui Tu potrai avere il piacere <strong>di</strong> cambiare la mia vita e usarmi. Qual è il prossimo<br />

passo?” Quando Dio <strong>di</strong>ce: “Questa è la via”, e tutto in te <strong>di</strong>ce: “No, non lo posso fare, è fuori<br />

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dalla mia cultura o dalla mia denominazione”, la domanda da farsi è questa: “Chi ha<br />

ragione? Tu o Dio? Quale parola rimarrà? La tua o quella <strong>di</strong> Dio?”<br />

UNO SPIRITO UMILE<br />

Uno spirito umile <strong>di</strong>rà sempre: “Dio, questo è il modo in cui sono stato cresciuto; questo è<br />

il modo in cui mi hanno insegnato. Questo è il mio modo <strong>di</strong> vedere le cose. Questo è il<br />

modo in cui io so agire. Per la mia capacità <strong>di</strong> intendere, quello che Tu mi stai <strong>di</strong>cendo è<br />

impossibile; ma poiché Tu mi hai detto così, io ubbi<strong>di</strong>rò. Poiché Tu hai parlato, io mi fiderò<br />

<strong>di</strong> Te. Ora, Signore, aiutami, mostrami come iniziare. Qual è il prossimo passo? Di cosa ho<br />

bisogno per cambiare? Cosa devo abbandonare? O Signore, quello che mi stai <strong>di</strong>cendo mi<br />

spaventa, cosa <strong>di</strong>ranno le persone? Cosa mi farà il sistema? Tuttavia, Signore, non la mia,<br />

ma la Tua volontà sia fatta. Io sono deciso. Ti seguirò. Non è semplice. Ti prego, dammi<br />

forza. Forse le persone mi o<strong>di</strong>eranno, mi fraintenderanno, ma se questo è quello che Tu<br />

<strong>di</strong>ci, io ti seguirò”.<br />

Così comincia il risveglio, non nelle gran<strong>di</strong> riunioni pastorali, non con le azioni<br />

profetiche fatte senza avere un cuore rotto, non con una grande preghiera nello sta<strong>di</strong>o! Ne<br />

facciamo <strong>di</strong> cose bizzarre.<br />

Noi potremmo provare tutti i mezzi moderni per cambiare il mondo, ma la Bibbia<br />

non cambia mai. Potremmo convincerci che stiamo facendo le cose giuste e chiamarle<br />

risveglio, ma Gesù <strong>di</strong>sse: “Li riconoscerete dai loro frutti”. Tutto si riduce a questo:<br />

chiunque avrà dato la propria vita per il Signore la riavrà in<strong>di</strong>etro, ma colui che la riterrà la<br />

perderà.<br />

LA STORIA DELL’ETIOPIA<br />

In <strong>di</strong>verse conferenze e incontri vari <strong>di</strong> preghiera, ve<strong>di</strong>amo persone che si riconciliano<br />

<strong>di</strong>cendo: “Ci pentiamo a nome del nostro popolo per quello che vi abbiamo fatto”. E l’altra<br />

parte <strong>di</strong>ce: “Vi perdoniamo”. Nel 1997 la Convocazione <strong>di</strong> Preghiera <strong>di</strong> Tutta l’Africa si<br />

tenne nella hall dell’OAU ad Ad<strong>di</strong>s Ababa. Fu meravigliosa, piena <strong>di</strong> unzione, e le persone<br />

erano sedute tutte intorno nella hall. Io facevo parte della leadership che era seduta nel<br />

centro, da dove potevo vedere tutto quello che accadeva.<br />

27


Quando fu il turno dell’Etiopia e dell’Eritrea <strong>di</strong> venire sul palco, i gruppi vennero e<br />

parlarono della guerra che avevano combattuto, del massacro, e ogni gruppo <strong>di</strong>sse:<br />

“Perdonateci per quello che abbiamo fatto”. Appena fecero ciò, lo Spirito <strong>di</strong> Dio scese su <strong>di</strong><br />

loro. Un grande senso <strong>di</strong> travaglio venne su <strong>di</strong> loro, e incominciarono a piangere molto<br />

intensamente. Tutti potevano vedere quello che stava accadendo nel centro. Io chinai la<br />

mia testa. Fu una presenza incre<strong>di</strong>bilmente forte. Mentre stavo pregando, il Signore mi<br />

<strong>di</strong>sse: “Essi Mi stanno beffando. Non stanno facendo nulla che venga dal loro cuore. È tutto<br />

per mettersi in mostra, per farsi notare dalle persone, e il Mio cuore è addolorato perché il<br />

sangue dalla terra sta gridando a Me. Il nemico sta usando il sangue per <strong>di</strong>struggere<br />

ancora, e i sacerdoti si stanno facendo beffe”.<br />

Io ero combattuto. Il mio collega Tom Hess della Casa <strong>di</strong> Preghiera <strong>di</strong><br />

Gerusalemme, venne da me e mi <strong>di</strong>sse: “Lo so che hai una parola”. Io gli <strong>di</strong>ssi <strong>di</strong> lasciarmi<br />

da solo, ma alla fine gli raccontai qualcosa. Egli mi <strong>di</strong>sse che dovevo con<strong>di</strong>videre con le<br />

persone quello che il Signore stava <strong>di</strong>cendo. Io andai davanti. Non volevo <strong>di</strong>re tutto. Il<br />

Signore mi aveva detto che se non si fossero umiliati, il nemico avrebbe usato la porta<br />

aperta per causare ancora altri spargimenti <strong>di</strong> sangue. Essi dovevano riunirsi, dei gruppi<br />

dall’Eritrea e dall’Etiopia, e andare in montagna per 21 giorni, umiliarsi, e chiedere a Dio <strong>di</strong><br />

rilasciare l’unzione per la purificazione. Poi dovevano viaggiare per tutto il paese e invocare<br />

la purificazione ovunque. Se lo avessero fatto, sarebbero stati purificati. Se non lo avessero<br />

fatto, sarebbero stati massacrati nei sei mesi successivi.<br />

Io <strong>di</strong>ssi qualcosa, ma durante il pranzo raccontai a Tom tutto ed Egli mi <strong>di</strong>sse: “Io ti<br />

ritengo responsabile. Diglielo. Dillo ad alta voce”. Io gli <strong>di</strong>ssi: “Ma io vedo che essi non<br />

credono nemmeno a quello che sto <strong>di</strong>cendo”. Egli mi <strong>di</strong>sse: “Tu devi <strong>di</strong>rlo e lasciare che<br />

siano loro ad affrontare quella parola davanti a Dio”. Al mattino, il gruppo dell’Uganda<br />

doveva partire per rientrare a casa. Io sono dovuto rimanere e ritornare alla conferenza. Mi<br />

alzai e <strong>di</strong>ssi loro tutto quello che Dio mi aveva detto. Dopo che io parlai, mentre stavo<br />

uscendo, il conduttore si alzò in pie<strong>di</strong> e <strong>di</strong>sse: “Io non credo che Dio stia veramente<br />

<strong>di</strong>cendo questo. Nel mio spirito io so che siamo sinceri, e Dio conosce i nostri cuori.<br />

Alziamoci e lo<strong>di</strong>amo”.<br />

Noi ritornammo in Uganda. Circa quattro o cinque mesi più tar<strong>di</strong>, mentre mi<br />

trovavo a Londra, Tom Hess mi chiamò da Israele per chiedermi: “Hai sentito? L’Eritrea e<br />

l’Europa sono <strong>di</strong> nuovo in guerra”. La guerra durò più <strong>di</strong> un anno. Ci sono le prove che<br />

questo sia realmente accaduto.<br />

28


Tutti i leader dell’Eritrea e dell’Etiopia che si trovavano alla conferenza persero il<br />

loro ministero. L’uomo che aveva condotto la conferenza cadde terribilmente in <strong>di</strong>sgrazia.<br />

Alcune cose che le persone fanno sono davvero scioccanti e tu <strong>di</strong>ci: “Mio Dio, come può un<br />

uomo <strong>di</strong> Dio agire così?” Lascia che io te lo <strong>di</strong>ca. Ora puoi essere forte, ma è la grazia <strong>di</strong> Dio<br />

che ti sostiene. Se non fosse per la Sua grazia, tu faresti le cose più abominevoli, se il<br />

Signore si <strong>di</strong>partisse da te. Il mondo <strong>di</strong>rebbe: “Noi pensavamo che fosse un uomo <strong>di</strong> Dio”.<br />

Si, tu eri un uomo <strong>di</strong> Dio, ma quando la mano <strong>di</strong> Dio si è ritirata, tutto può accadere.<br />

Quest’uomo perse tutto. Il suo matrimonio si ruppe, e non poté nemmeno continuare a<br />

vivere nel suo proprio paese.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> cose addolorano il mio cuore. Molte volte <strong>di</strong>amo Dio per scontato.<br />

Dio può avvertirci e avvertirci, ma poi arriva il tempo in cui viene dato l’ultimo<br />

avvertimento. È una cosa terribile cadere nelle mani del Dio vivente! Io vedo alcuni <strong>di</strong> noi<br />

leader tentennare per un po’ <strong>di</strong> gloria, per un po’ <strong>di</strong> denaro, per mettere fuori altri leader<br />

con i quali non siamo d’accordo. Non si tratta <strong>di</strong> rivalità umane. Si tratta <strong>di</strong> Dio, Colui che<br />

può sra<strong>di</strong>care ognuno <strong>di</strong> noi e piantarne un altro, soffiare su uno e fare qualcosa <strong>di</strong> nuovo<br />

con un altro.<br />

ABBIAMO PERSO L’AMORE<br />

Noi non span<strong>di</strong>amo il nostro cuore davanti a Dio perché amiamo le nostre vite più <strong>di</strong><br />

quanto amiamo Lui. Amiamo l’approvazione delle persone più <strong>di</strong> quanto amiamo Lui.<br />

Amiamo il nome che ci siamo costruiti. Amiamo le cose intorno a noi, e ci siamo costruiti<br />

un’immagine che dobbiamo custo<strong>di</strong>re. Pertanto, quando Dio <strong>di</strong>ce: “Umiliatevi e pregate”,<br />

noi <strong>di</strong>ciamo: “Pregherò, ma da questa posizione”. Dio <strong>di</strong>ce: “Se un seme non cade a terra e<br />

muore, rimarrà solo” per 20 o 30 anni. Io spero che tu comprenda lo spirito <strong>di</strong> quello che<br />

sto insegnando, mentre leggi. L’intento <strong>di</strong> questo libro non è quello <strong>di</strong> essere critico, ma <strong>di</strong><br />

scuotere le nostre fondamenta e aprire i nostri occhi.<br />

Da quanto tempo stiamo facendo ciò che non produce risultati? Per quanto ancora<br />

fingeremo, sapendo dentro <strong>di</strong> noi che niente sta funzionando? Per quanto tempo ancora<br />

continueremo con la routine, sapendo con certezza che non cambierà nulla? Noi siamo<br />

come le persone nei nightclub che danzano continuamente, e noi cre<strong>di</strong>amo che siano felici.<br />

Ma quando tornano a casa, <strong>di</strong>cono: “Questo mondo è crudele”. Sono tristi. Quello che<br />

29


fanno nei nightclub è solo una finzione. Mentono anche a sé stesse illudendosi che si<br />

stanno <strong>di</strong>vertendo.<br />

Per alcuni <strong>di</strong> noi, la chiesa è <strong>di</strong>ventata una finzione. An<strong>di</strong>amo in chiesa. Recitiamo.<br />

Diciamo: “Penso sia buono”, e quando torniamo a casa <strong>di</strong>ciamo: “È stato buono, che ne<br />

pensi?” Vogliamo che qualcuno <strong>di</strong>ca “sì”; in altre parole, che ci rassicuri che “sia degno <strong>di</strong><br />

noi”. Tuttavia, c’è un vuoto nella profon<strong>di</strong>tà del cuore <strong>di</strong> tantissime persone, nel popolo <strong>di</strong><br />

Dio, che desiderano che qualcosa <strong>di</strong> più profondo li tocchi nello spirito. In realtà, Gesù è<br />

morto per molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quello che stiamo vivendo. C’è qualcosa da qualche parte, e noi<br />

non lo stiamo toccando. Il Signore ha solo una con<strong>di</strong>zione: Ravvedetevi, uscite fuori da<br />

quello che il sistema ha fatto <strong>di</strong> voi, e Io farò <strong>di</strong> voi quello che Io voglio che siate.<br />

30


C<br />

PREGARE PER I PROBLEMI<br />

ome vedremo in seguito, un dottore che cerca <strong>di</strong> curare un paziente senza aver fatto<br />

una <strong>di</strong>agnosi, non verrà mai creduto. Allo stesso modo, un intercessore che cerca <strong>di</strong><br />

trasformare una nazione senza conoscere i suoi affari <strong>di</strong> stato, sarà inefficace. Quello<br />

che abbiamo fatto ripetutamente in Uganda è stato pregare intensamente ogni volta che<br />

c’era una crisi, come ad esempio al tempo <strong>di</strong> I<strong>di</strong> Amin, Milton Obote e con l’AIDS.<br />

I campanelli d’allarme venivano suonati per tutte le varie chiese e denominazioni, e<br />

ogni volta che c’era un bisogno facevamo appello per un tempo nazionale <strong>di</strong> preghiera e<br />

<strong>di</strong>giuno. Una volta, ci fu un violento gioco d’azzardo che fece presa a Kampala, causando<br />

degli ingorghi stradali, in quanto le persone furono prese dal vizio <strong>di</strong> comprare i biglietti<br />

per l’estrazione.<br />

Anche i bambini <strong>di</strong> età scolare utilizzavano i sol<strong>di</strong> delle tasse scolastiche per<br />

comprare i biglietti. Gli uomini non portavano il cibo a casa perché avevano usato tutti i<br />

loro sol<strong>di</strong> per la lotteria. Era chiaro che si trattava <strong>di</strong> una minaccia per la quale dovevamo<br />

fare qualcosa. Noi innalzammo preghiere, e in due settimane ci fu una trasformazione nello<br />

spirito. Non ci fu nessun <strong>di</strong>vieto da parte della legge; non fu fatto nulla nel mondo fisico,<br />

ma le persone persero qualunque tipo <strong>di</strong> interesse per la lotteria. L’uomo che aveva<br />

investito in tutto questo, aveva raddoppiato il suo investimento per guadagnare ancora <strong>di</strong><br />

più, e subì una gran<strong>di</strong>ssima per<strong>di</strong>ta.<br />

È possibile che si preghi per una crisi come questa e che Dio ascolti e risponda, ma il<br />

problema con questo tipo <strong>di</strong> preghiere è che sono mirate a risolvere una situazione<br />

specifica, e non a portare il regno <strong>di</strong> Dio nel paese.<br />

COSA SUCCEDE ALLE PERSONE QUANDO PREGHIAMO PER I<br />

PROBLEMI DEL PAESE?<br />

Durante il regno <strong>di</strong> I<strong>di</strong> Amin negli anni ’70, l’Uganda soffrì una forte oppressione. Poi,<br />

venne Milton Obote negli anni ’80 e ci fu nuovamente spargimento <strong>di</strong> sangue. Negli anni<br />

’90 il flagello dell’AIDS colpì l’Uganda. Noi gridammo a Dio, portando davanti a Lui le<br />

problematiche che premevano sul nostro cuore: la sofferenza, l’oppressione e la morte che<br />

ci circondavano. Poiché serviamo un Dio buono, Egli rispose ancora alle nostre preghiere e<br />

si occupò <strong>di</strong> queste aree.<br />

31


Nei primi anni ’90, mentre stavamo pregando contro l’AIDS, ricevemmo una parola<br />

da parte del Signore: “Voi avete sofferto tanto, ma non avete imparato molto da ciò. Fino<br />

ad ora, voi considerate ancora la carne e il sangue come vostri nemici, e questo è il motivo<br />

per cui vi focalizzate sulle crisi e sui problemi. Quando voi pregate contro i problemi, essi<br />

se ne vanno, ma altri ne arriveranno. Se voi pregate invece per i Miei propositi, quando i<br />

Miei propositi si adempiranno, il paese sarà cambiato e il regno <strong>di</strong> Dio sarà manifestato.<br />

Scegliete oggi <strong>di</strong> spostare l’obiettivo delle vostre preghiere, dal concentrarvi sui problemi al<br />

concentrarvi sui Miei propositi”.<br />

Così, iniziammo a pregare cercando <strong>di</strong> capire i propositi <strong>di</strong> Dio. Devo confessare che<br />

la nostra comprensione era davvero minima, e noi <strong>di</strong>amo tutta la gloria a Dio, che ci ha<br />

aiutato nonostante tutta la nostra ignoranza, rispondendo alle preghiere. Noi abbiamo<br />

cercato <strong>di</strong> capire i principi coinvolti. Sentiamo che stiamo giungendo a una fioritura <strong>di</strong><br />

rivelazione sulle problematiche che hanno a che fare con l’Uganda. Ci sono voluti quasi<br />

<strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> lento appren<strong>di</strong>mento dal 1995, per arrivare al punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “Si, ora riusciamo<br />

a vederlo”.<br />

Il desiderio del nostro cuore oggi è che ciò che noi abbiamo imparato in <strong>di</strong>eci anni,<br />

lo possiamo con<strong>di</strong>videre con altre nazioni, affinché esse ci mettano meno <strong>di</strong> un anno per<br />

imparare ad essere una bene<strong>di</strong>zione per le altre nazioni. Siamo arrivati a comprendere che<br />

Dio è interessato a vedere il regno delle tenebre <strong>di</strong>strutto e il regno <strong>di</strong> Dio stabilito. I<strong>di</strong><br />

Amin bandì le chiese, perseguitò i credenti, <strong>di</strong>chiarò la nazione islamica, e fece tutta una<br />

serie <strong>di</strong> cose che lo resero famoso in tutto il mondo. Noi gridammo a Dio affinché Egli<br />

togliesse la <strong>di</strong>sapprovazione a nostro sfavore. Dio udì le nostre preghiere. Amin venne<br />

mandato via.<br />

Ma come rispose il nostro popolo? Amin fu abbattuto nel 1979, e nel 1980 venne<br />

rilasciato un grande movimento <strong>di</strong> Dio che <strong>di</strong>ede vita a molte chiese, le Chiese Redente, ma<br />

allo stesso tempo ci fu una rinascita <strong>di</strong> ogni sorta <strong>di</strong> cose malvagie, inclusa la stregoneria <strong>di</strong><br />

qualsiasi genere. La crisi era stata risolta, ma il regno <strong>di</strong> Dio non era avanzato. Così, col<br />

tempo tornammo in<strong>di</strong>etro in un altro ciclo <strong>di</strong> tenebre, soffrendo un profondo dolore. Per<br />

cinque anni attraversammo questa nuova crisi, fino a ché arrivammo a un punto in cui non<br />

ne potevamo più e <strong>di</strong> nuovo gridammo a Dio. Furono giorni davvero bui. Tutti dovevamo<br />

essere a casa prima del tramonto, perché era troppo pericoloso andare in giro <strong>di</strong> sera. Ogni<br />

giorno si potevano u<strong>di</strong>re colpi <strong>di</strong> arma da fuoco, strilli, urla e grida <strong>di</strong> aiuto. Si sentivano<br />

porte che venivano sfondate a calci quando i soldati entravano nelle case per rubare e<br />

uccidere.<br />

32


L’hotel Nile, dove ospitavamo la nostra conferenza AfriCamp ogni gennaio, fu<br />

costruito durante il regime <strong>di</strong> O<strong>di</strong> Amin. Negli anni ’80 fu trasformato in una prigione <strong>di</strong><br />

alta classe. Dopo il rovesciamento del governo nel 1986, ci andammo noi. Era un miracolo<br />

andare in quel luogo da uomo libero e non come prigioniero. Noi andammo nell’hotel, ma<br />

non potevamo salire al secondo piano. Il luogo era tetro, i muri erano macchiati <strong>di</strong> schizzi<br />

<strong>di</strong> sangue; pochi prigionieri erano usciti vivi. Quando parliamo della fiducia che abbiamo<br />

in Dio in Uganda, non è una teoria. Noi abbiamo toccato e provato la Sua fedeltà.<br />

Dopo che il regime <strong>di</strong> Milton Obote fu abbattuto nel 1986, la pace e la libertà furono<br />

ristabilite, e le persone cominciarono ad azzardarsi ad uscire la sera sempre fino a più<br />

tar<strong>di</strong>. Dopo poco le persone poterono stare fuori fino a mezzanotte; oggi possono stare<br />

fuori tutta la notte. Alcuni luoghi sono attivi 24 ore su 24. Con questo ci fu un<br />

cambiamento nel regno spirituale. Le persone erano <strong>di</strong> nuovo libere, e ci fu un incremento<br />

dell’immoralità. Potevano spendere tutto il proprio tempo <strong>di</strong>vertendosi e facendo tutto<br />

quello che volevano con il proprio corpo. Oltre al crollo dell’infrastruttura, ciò aprì la<br />

strada all’AIDS. Più tar<strong>di</strong>, il governo ristabilì la legge dell’appartenenza etnica e furono<br />

ristabiliti <strong>di</strong>versi regni, facendo rifiorire molto dell’adorazione ancestrale, della stregoneria<br />

e dell’idolatria.<br />

Che cosa era successo? Noi avevamo pregato intensamente che Dio togliesse la<br />

nostra vergogna, e fu tolta. Con la conseguente libertà che ricevemmo, <strong>di</strong>ventammo più<br />

immorali e idolatri. E le persone si sviarono da Dio. Focalizzare la preghiera sui problemi<br />

dà origine a questo tipo <strong>di</strong> ciclo. Dato che il problema non si focalizza sul regno <strong>di</strong> Dio,<br />

quando viene risolto, noi an<strong>di</strong>amo avanti tornando alle faccende mondane che turbano il<br />

cuore <strong>di</strong> Dio.<br />

In poco tempo, i reportage delle Nazioni Unite <strong>di</strong>cevano che l’Uganda era<br />

probabilmente la nazione maggiormente colpita dal flagello dell’AIDS. La pre<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong>ceva che per il 2000 l’Uganda avrebbe perso il 30 per cento della sua popolazione a causa<br />

dell’AIDS, un altro 30 per cento sarebbe stato malato, e il rimanente sarebbero stati<br />

bambini oppure persone molto anziane, che non sarebbero state in grado <strong>di</strong> sostenere<br />

l’economia. Ciò potrebbe sembrarti inverosimile, ma se cerchi la nazione <strong>di</strong> Botswana su<br />

internet, esattamente la stessa pre<strong>di</strong>zione è stata fatta per questa nazione nel periodo in cui<br />

è stato scritto questo libro. Con una popolazione <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> due milioni e mezzo <strong>di</strong><br />

persone, il flagello dell’AIDS è così terribile in Botswana che l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale per<br />

la Salute ha detto che se non viene fatto qualcosa urgentemente e seriamente, le stesse<br />

conseguenze predette per l’Uganda avverranno in Botswana.<br />

33


Oggi, le statistiche <strong>di</strong>cono che l’AIDS in Uganda è stato ridotto dal 34 per cento al 6<br />

per cento. Noi <strong>di</strong>amo tutta la gloria a Gesù. Non abbiamo scoperto nessuna cura per<br />

l’AIDS. Abbiamo sentito parlare <strong>di</strong> farmaci antiretrovirali, ma l’uomo comune in Uganda<br />

non sa nulla a riguardo, non saprebbe nemmeno cosa significa. È stato dovuto agli sforzi<br />

fatti dal popolo <strong>di</strong> Dio in preghiera e nel pre<strong>di</strong>care un cambiamento comportamentale.<br />

Ringraziamo anche Dio per lo sforzo del governo, che si <strong>di</strong>chiarò apertamente a riguardo<br />

della crisi, e contemporaneamente la nazione venne mobilizzata per combatterla.<br />

Il cambiamento comportamentale iniziò ad avere un effetto sui nostri valori morali.<br />

Abbiamo ancora tanti giovani, sia maschi che femmine, che vivono sconsideratamente, ma<br />

molti hanno scelto <strong>di</strong> aspettare fino al matrimonio prima <strong>di</strong> perdere la propria verginità.<br />

Noi avevamo pregato e Dio aveva risposto alle nostre preghiere, ma il regno <strong>di</strong> Dio<br />

non era avanzato. Quello che avevamo ottenuto in risposta alle nostre preghiere era stato<br />

usato per fare avanzare le tenebre, inclusa l’immoralità, la stregoneria, e ogni specie <strong>di</strong><br />

attività corrotte. Fu allora che Dio ci <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> cambiare l’obiettivo delle nostre preghiere.<br />

Così, noi chiedemmo a Dio: “Quali sono i Tuoi propositi? Qual è il Tuo piano per l’Uganda?<br />

Cosa vuoi realizzare nella nostra nazione?<br />

NOI ABBIAMO UN MANDATO<br />

Prima <strong>di</strong> ogni altra cosa, realizzammo che noi avevamo un mandato, un debito verso Dio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scepolare questa nazione. Egli <strong>di</strong>sse: “Andate per tutto il mondo e fate <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutte<br />

le nazioni”. Dobbiamo lavorare per <strong>di</strong>scepolare la nazione. Questo fa sorgere tante<br />

implicazioni, ma, in breve, significa vincere la nostra nazione per Gesù Cristo.<br />

EGLI È L’AUTORE DELLE NAZIONI<br />

Il Signore ci ha poi rivelato che Egli è l’Autore delle Nazioni. Egli ha creato tutte le nazioni:<br />

“Or egli ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta<br />

la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro<br />

abitazione, affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni,<br />

benché egli non sia lontano da ognuno <strong>di</strong> noi. Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e<br />

siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua<br />

progenie"”. (Atti 17:26-28)<br />

Questo significa che Dio è interessato alle nazioni. La Bibbia <strong>di</strong>ce che Egli ha creato tutte le<br />

nazioni. Egli ha determinato dove tu saresti vissuto, dove saresti nato, <strong>di</strong> quale gruppo <strong>di</strong><br />

34


persone avresti fatto parte. Egli lo ha fatto affinché le persone Lo avessero cercato e<br />

trovato. Quando le persone trovano Dio, qual è il risultato? La redenzione, la salvezza e il<br />

regno <strong>di</strong> Dio. Egli viene a loro e adempie il Suo destino nelle loro vite. Possiamo <strong>di</strong>re che il<br />

motivo per cui Dio ha creato le nazioni è per la redenzione dell’umanità.<br />

PREGARE PER IL DESTINO<br />

Gesù ci ha insegnato a pregare: “Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra,<br />

come è in cielo”. In Europa le persone chiedono: “Perché dovremmo pregare così tanto?<br />

Noi abbiamo il cibo, i sol<strong>di</strong>, le cure me<strong>di</strong>che, le case, e tutto ciò <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno.<br />

Possiamo vivere bene anche senza preghiera. Forse in Africa avete bisogno <strong>di</strong> pregare <strong>di</strong><br />

più. Voi non potete avere tutte queste cose, perciò dovete gridare a Dio”. Sembra logico, ma<br />

vi ricordate cosa <strong>di</strong>sse Gesù? I giorni della fine saranno come i giorni <strong>di</strong> Noè e Lot. A<br />

riguardo <strong>di</strong> Noè e Lot, noi pensiamo all’omosessualità, ai furti e agli omici<strong>di</strong>, ma Gesù non<br />

stava parlando <strong>di</strong> questo. Egli <strong>di</strong>sse che essi mangiavano e bevevano, costruivano,<br />

andavano a moglie e a marito; essi conducevano una vita normale. Nessuna <strong>di</strong> queste<br />

attività è negativa. In realtà sono tutte cose donate da Dio: mangiare, bere, comprare e<br />

vendere, costruire, sposarsi, sono tutte cose buone. Il problema è che se la nostra vita è<br />

incentrata solo su queste cose, allora è incentrata solo su questo mondo, e non sul regno <strong>di</strong><br />

Dio.<br />

Si può essere impegnati in tutte queste attività, eppure non sentirsi appagati.<br />

Salomone <strong>di</strong>sse:<br />

“Così feci gran<strong>di</strong> lavori: mi costruii case, mi piantai vigne… Tutto quello che i miei occhi<br />

desideravano, non l'ho negato loro; non ho rifiutato al mio cuore alcun piacere, perché<br />

il mio cuore si rallegrava <strong>di</strong> ogni mio lavoro; e questa è stata la ricompensa <strong>di</strong> ogni mio<br />

lavoro… Poi mi volsi a considerare tutte le opere che le mie mani avevano fatto, e la<br />

fatica che avevo impiegato a compierle; ed ecco tutto era vanità e un cercare <strong>di</strong> afferrare<br />

il vento; non c'era alcun vantaggio sotto il sole” (Ecclesiaste 2:4,10,11)<br />

Molte volte falliamo. Anche l’apostolo Paolo scrive che il possesso delle cose materiali non<br />

è necessariamente da Dio. Se noi non abbiamo come obiettivo principale quello <strong>di</strong> avere il<br />

regno <strong>di</strong> Dio nella nostra nazione, potremmo vedere chiese meravigliose e case bellissime,<br />

ma in una nazione in declino e in <strong>di</strong>sfacimento. È così soprattutto nei Paesi occidentali.<br />

35


Tutto va bene, gli e<strong>di</strong>fici delle chiese sono meravigliosi, ma le nazioni stanno marcendo. Il<br />

peccato non è solo fuori nella strada, ma sta entrando anche nella chiesa. Ora gli<br />

occidentali vogliono che gli omosessuali siano sposati in chiesa; persone gay vengono<br />

or<strong>di</strong>nati come vescovi; e la definizione della famiglia e del matrimonio sta subendo un<br />

cambiamento rispetto a quello che Dio ha or<strong>di</strong>nato nella Bibbia. Cosa ci <strong>di</strong>ce tutto questo?<br />

Tutto sembra buono, ma il regno delle tenebre sta spingendo il regno <strong>di</strong> Dio fuori dalla<br />

terra. Non possiamo parlare <strong>di</strong> Dio nelle scuole. Non possiamo alzarci e <strong>di</strong>re: “Questa è la<br />

via che porta al cielo”. Se lo fai, vuol <strong>di</strong>re che stai <strong>di</strong>scriminando qualcun’altro. Ci sono<br />

tante cose <strong>di</strong> Dio che stanno per essere cacciate dalla nostra vita.<br />

Non ci sono chiese in questo scenario? Ci sono mega chiese <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> migliaia, ma<br />

non è <strong>di</strong> questo che stiamo parlando. Non si tratta <strong>di</strong> essere una chiesa grande o piccola. Si<br />

tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>scepolare le nazioni e <strong>di</strong> compiere il Grande Mandato; andate per tutto il<br />

mondo e fate <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutte le nazioni! Questo è il messaggio che dobbiamo portare al<br />

mondo. Non si tratta <strong>di</strong> questo o <strong>di</strong> quel ministero; si tratta del regno <strong>di</strong> Dio, del governo <strong>di</strong><br />

Dio, dell’influenza e della volontà <strong>di</strong> Dio che viene stabilita sulla terra così come è stata<br />

or<strong>di</strong>nata in cielo, e che porta cambiamento nelle pratiche della terra. Questo non è un<br />

processo che avviene in un giorno; ci vuole tempo.<br />

IL DOMINIO DI DIO SULLA TERRA<br />

Dio non ci sta chiedendo <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> impossibile. Paolo pre<strong>di</strong>cò ad Efeso, e<br />

l’evangelo fiorì (Atti 19). Ci fu un’esplosione. Tantissime persone vennero al Signore, ma<br />

non si fermarono a questo; la loro vita venne trasformata, il vecchio sistema economico<br />

collassò, e nacque qualcosa <strong>di</strong> nuovo. L’economia era stata costruita sugli idoli fabbricati<br />

per l’adorazione della regina del cielo; la religione e l’istruzione cambiarono. I libri del<br />

vecchio sistema vennero portati fuori e bruciati in pubblico. Infine, i governanti e i<br />

commercianti provocarono una rivolta e <strong>di</strong>ssero: “Questi uomini ci stanno mandando in<br />

rovina e derubando <strong>di</strong> tutto, insegnando l’evangelo <strong>di</strong> Gesù Cristo. Dobbiamo combatterli,<br />

dobbiamo fermarli”. Questo è quello che accade ogni qual volta che il regno <strong>di</strong> Dio viene<br />

introdotto. Essi <strong>di</strong>ssero: “Guardate, le nostre fonti <strong>di</strong> guadagno stanno svanendo, la nostra<br />

fama sta svanendo, la nostra tra<strong>di</strong>zione sta svanendo, anche il nostro sistema politico sarà<br />

attaccato dai romani. Dobbiamo fermarli”.<br />

36


L’Evangelo era così potente, che <strong>di</strong> questi uomini si <strong>di</strong>ceva: “Gli uomini che hanno<br />

messo sotto sopra le nazioni” sono arrivati anche qua. Amati, senza una visione, il popolo<br />

perisce. Quando per<strong>di</strong>amo la visione <strong>di</strong> fare <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutte le nazioni, costruiremo tanto,<br />

ma la nazione decadrà. Noi costruiremo chiese, mentre il nemico si prenderà la nazione.<br />

Ben presto egli si prenderà qualcosa dalle nostre stesse famiglie, dai nostri propri figli, dai<br />

nostri propri mariti e dalle nostre proprie mogli. Noi dobbiamo avere come nostro<br />

obiettivo il regno <strong>di</strong> Dio.<br />

Su cosa è incentrato il regno <strong>di</strong> Dio? È incentrato sulla rottura del potere del regno<br />

delle tenebre, per portare alla luce il regno della luce. Affinché il regno <strong>di</strong> <strong>di</strong>o venga sulla<br />

terra due operazioni sono necessarie:<br />

1. Abbattere, Sra<strong>di</strong>care, Distruggere;<br />

2. E<strong>di</strong>ficare, Piantare, Fondare.<br />

Questo vuol <strong>di</strong>re <strong>di</strong>struggere le cose che sono state e<strong>di</strong>ficate nel modo sbagliato, e<br />

lasciare a Dio la libertà <strong>di</strong> stabilire le Sue vie. È più facile accettare lo status quo. È più<br />

facile trovare il tuo posto all’interno del sistema, ma non potrai <strong>di</strong>re: “Venga il Tuo regno,<br />

sia fatta la Tua volontà in questa terra così come è stata stabilita nel cielo”. Questa è una<br />

<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> guerra. Non è una guerra contro gli uomini, ma contro il regno delle<br />

tenebre per le anime degli uomini. Ecco perché questo processo ha un prezzo molto alto.<br />

37


N<br />

LE NAZIONI APPARTENGONO A DIO<br />

oi dobbiamo combattere per le nazioni perché Dio si è interessato alle nazioni fin<br />

dall’inizio. Dio ha tratto tutte la nazioni da un solo uomo (Atti 17:26-27). Egli è colui<br />

che ci ha assegnato i luoghi specifici in cui avremmo vissuto e anche nel tempo<br />

fissato per noi. Egli è l’autore delle nazioni. Egli ha <strong>di</strong>stribuito le persone nelle nazioni<br />

dopo il <strong>di</strong>luvio ai tempi <strong>di</strong> Noè (Genesi 10). Poi Dio innalzò un uomo e <strong>di</strong>sse:<br />

“Vieni, mio servo Abramo. I farò <strong>di</strong> te una nazione. Io ti bene<strong>di</strong>rò e in te saranno<br />

benedette tutte le nazioni della terra. Oggi io le tratto come se esse non fossero Mio<br />

popolo, ma i tuoi <strong>di</strong>scendenti saranno il mio popolo. Io rilascerò mio figlio attraverso la<br />

nazione che avrò tratto da te, e allora saranno benedette le nazioni. E alla fine dei<br />

tempi, sarà proclamato che tutti i regni <strong>di</strong> questo mondo <strong>di</strong>venteranno i regni del<br />

nostro Dio e del Suo Cristo”.<br />

Questa è la visione del Signore. Egli iniziò migliaia <strong>di</strong> anni fa con un uomo, Abramo. Egli<br />

non ha mai abbandonato la visione. Le Scritture ci rivelano come le nazioni furono create<br />

dai tre figli <strong>di</strong> Noè (Sem, Cam, Iafet), e queste nazioni si sparsero per tutta la terra. È<br />

interessante notare che prima del <strong>di</strong>luvio, le persone partorivano figli e nipoti e nessuno<br />

veniva chiamato nazione. Dopo il <strong>di</strong>luvio, tutti i figli <strong>di</strong> Noè partorirono dei figli che<br />

<strong>di</strong>vennero nazioni. Con il passare del tempo, le nazioni si <strong>di</strong>visero in nazioni più piccole<br />

oppure si unirono per <strong>di</strong>ventare delle nazioni più gran<strong>di</strong>. La Bibbia <strong>di</strong>ce che Dio ha un<br />

proposito per le nazioni, e che Egli ha un desiderio e un piano per esse. Egli ha posto in<br />

queste nazioni il fondamento su cui il regno <strong>di</strong> Dio può essere e<strong>di</strong>ficato.<br />

Dopo aver rilasciato tutte le persone nelle nazioni, Egli si ritirò lontano da tutte,<br />

trovò un uomo dal nome <strong>di</strong> Abramo, e gli <strong>di</strong>sse: “Vai via dal tuo paese, dai tuoi paranti,<br />

dalla casa <strong>di</strong> tuo padre, ed Io farò <strong>di</strong> te una nazione. In te tutte le nazioni della terra<br />

saranno benedette”.<br />

Dio ha un piano per Israele, ed Egli fece un patto eterno con Abramo, Isacco e<br />

Giacobbe, e poi lo rinnovò con la nazione <strong>di</strong> Israele. Questo patto con la Sua nazione scelta,<br />

Israele, è ancora valido ai giorni nostri. Oggi siamo ancora nel tempo dei Gentili. La Bibbia<br />

<strong>di</strong>ce che verrà il giorno in cui questo patto sarà riportato a Israele e tutti i giudei saranno<br />

salvati. Cosa significa ciò per noi gentili? Noi che non eravamo un popolo, ora siamo un<br />

popolo. Dio non ha soltanto fatto un patto con Abramo o Israele come nazione. Egli ha<br />

promesso che:<br />

38


“Ecco, verranno i giorni», <strong>di</strong>ce l'Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa<br />

d'Israele e con la casa <strong>di</strong> Giuda; non come il patto che ho stabilito con i loro padri nel<br />

giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese <strong>di</strong> Egitto, perché essi violarono<br />

il mio patto, benché io fossi loro Signore», <strong>di</strong>ce l'Eterno. «Ma questo è il patto che<br />

stabilirò con la casa d'Israele dopo quei giorni», <strong>di</strong>ce l'Eterno: «Metterò la mia legge<br />

nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio<br />

popolo” (Geremia 31:31-33).<br />

Le nazioni del mondo non rimpiazzeranno Israele come popolo speciale <strong>di</strong> Dio, ma<br />

neppure Dio ha scelto Israele esclusivamente per amore <strong>di</strong> Israele.<br />

Prima che Israele fosse una nazione, Dio aveva un piano per le nazioni del mondo.<br />

Egli <strong>di</strong>sse ad Abramo: “Io farò <strong>di</strong> te una nazione, e il motivo per cui voglio farlo è per<br />

bene<strong>di</strong>re tutte le nazioni del mondo. Io ho un piano per tutte le nazioni del mondo ed Io<br />

farò uscire da te una nazione. Questa nazione sarà per me un canale per raggiungere le<br />

nazioni del mondo”. Dio ha un piano per la tua nazione. Egli ha un piano <strong>di</strong> redenzione per<br />

ogni nazione sulla terra. Il piano è <strong>di</strong> cercare i perduti,<br />

affinché le persone possano cercare Dio e trovarlo.<br />

Fermiamoci un attimo. Riusciamo a sentire il battito<br />

del cuore o il desiderio <strong>di</strong> Dio? Migliaia <strong>di</strong> anni fa, il Suo<br />

cuore bramava <strong>di</strong> abbracciare i perduti, <strong>di</strong> riguadagnare<br />

coloro che erano stati creati a Sua immagine. Essi erano perduti e non avevano più<br />

orecchie per Lui. Così, gli ci sono volute tante sofferenze per far sorgere una nazione, e ci<br />

sono volute tante generazioni. Non è avvenuto in una notte. Per tutto il tempo che Egli ha<br />

camminato con Abramo, con Isacco e con Giacobbe in Egitto, il Suo desidero era per le<br />

nazioni. Dio voleva le nazioni. Ha influito su Israele a motivo delle nazioni. Ha fatto tutto<br />

per Israele affinché le nazioni sapessero che non c’era nessun altro Dio se non il Dio <strong>di</strong><br />

Israele!<br />

Li portò in Egitto, li rese schiavi, li fece soffrire a motivo delle nazioni. Per 400 anni<br />

soffrirono a causa nostra. Dopo che Dio venne a Mosè e gli <strong>di</strong>sse: “Io ho u<strong>di</strong>to il grido del<br />

mio popolo”, Mosè non voleva tornare il Egitto; e <strong>di</strong>sse a Dio: “E se il popolo mi chiedesse<br />

chi mi ha mandato?” Dio gli rispose: “Digli che Io sono l’IO SONO. Abramo non mi<br />

conosceva per nome, ma Io mi sono rivelato a te”. Mosè <strong>di</strong>sse: “Io non voglio andare. Io<br />

non so parlare”. Dio gli <strong>di</strong>sse: “Chi ha creato la bocca? Io ti farò come Dio, e tuo fratello<br />

sarà il tuo profeta”. Mosè <strong>di</strong>sse: “Io non voglio andare”. Dio gli <strong>di</strong>sse: “Cosa hai in mano?<br />

39<br />

IL PIANO DI REDENZIONE DI<br />

DIO PER OGNI NAZIONE SULLA<br />

TERRA È DI CERCARE I<br />

PERDUTI, AFFINCHÉ LE<br />

PERSONE POSSANO CERCARE<br />

DIO E TROVARLO.


Pren<strong>di</strong>lo e gettalo a terra”. Il bastone <strong>di</strong>venne un serpente. “Ora pren<strong>di</strong>lo <strong>di</strong> nuovo”, ed<br />

esso <strong>di</strong>venne <strong>di</strong> nuovo un bastone. Poi gli <strong>di</strong>sse: “Mettiti la mano sul petto”. Essa <strong>di</strong>venne<br />

lebbrosa. “Mettila <strong>di</strong> nuovo”. Essa fu guarita. Dio gli chiese: “Sei convinto?” Mosè rispose:<br />

“Va bene, andrò. Cosa vuoi Signore?” Dio gli <strong>di</strong>sse: “Io indurirò il cuore <strong>di</strong> faraone, affinché<br />

non lasci andare il Mio popolo”. Mosè non riusciva a capire: “Perché Dio? Non vuoi tu<br />

re<strong>di</strong>mere gli israeliti? Ti ci è voluto tanto tempo per convincermi, e ora che io sono<br />

finalmente d’accordo con Te, Tu <strong>di</strong>ci che indurirai il cuore <strong>di</strong> faraone”.<br />

Il desiderio <strong>di</strong> Dio non era tanto quello <strong>di</strong> re<strong>di</strong>mere Israele, ma <strong>di</strong> rivelare Sé stesso<br />

alle nazioni. Egli voleva aprire gli occhi delle nazioni, inclusi quelli degli israeliti, alla realtà<br />

che non c’è altro <strong>di</strong>o al <strong>di</strong> fuori del Dio <strong>di</strong> Israele (Esodo 6:6-7, 10:1-2, 14:3). Egli <strong>di</strong>sse: “Io<br />

opererò molti pro<strong>di</strong>gi in Egitto”. Un determinato giorno Egli <strong>di</strong>sse a Mosè: “Oggi farai<br />

questo segno, affinché il Faraone sappia che non c’è altro <strong>di</strong>o” (Esodo 8:10, 9:13-16,29).<br />

Un altro giorno gli <strong>di</strong>sse: “Oggi farai questo segno affinché l’Egitto sappia che non c’è altro<br />

<strong>di</strong>o che il Dio d’Israele” (Esodo 7:5,17, 14:1-4,18). Poi, la volta seguente, <strong>di</strong>sse: “Oggi andrai<br />

e farai questo segno, affinché le nazioni sappiano che non c’è altro <strong>di</strong>o che il Dio d’Israele”.<br />

Dio desiderava ardentemente re<strong>di</strong>mere non soltanto gli israeliti, Egli stava usando<br />

gli israeliti come uno stendardo per parlare a tutte le nazioni del mondo (Esodo 15: 13-16).<br />

Stava usando Israele come un canale, una tromba, e come un palco per rivelare Sé stesso.<br />

Molte volte, durante l’esodo verso la terra promessa, le nazioni temettero l’avvicinarsi degli<br />

israeliti, perché avevano u<strong>di</strong>to i pro<strong>di</strong>gi fatti da Dio in Egitto e nel deserto. Per tutto il<br />

tempo, il Suo cuore <strong>di</strong>ceva: “Se solo riuscissero a comprendere che gli dei che adorano non<br />

sono il vero Dio, e che solo Io sono Dio”. Il Suo cuore era per le nazioni.<br />

L’Egitto era la superpotenza <strong>di</strong> quel tempo. Gli eventi che accadevano in quella<br />

nazione raggiungevano le nazioni del mondo, proprio come l’America oggi. Se Dio vuole<br />

parlare alle nazioni, l’America è un buon palcoscenico. Tutto quello che accade in America<br />

verrà <strong>di</strong>vulgato in tutte le nazioni imme<strong>di</strong>atamente. Non importa quanto piccole potranno<br />

essere, tutte lo verranno a sapere. Per esempio, tutti hanno seguito le elezioni americane<br />

del 2000 come se anche essi fossero americani. Le persone erano a favore o contrari a un<br />

can<strong>di</strong>dato, e hanno <strong>di</strong>scusso se avesse vinto Bush oppure Gore. Perché? Questa è la realtà<br />

<strong>di</strong> una superpotenza. L’Egitto, a quel tempo, era la superpotenza e un buon palco per Dio<br />

per rivelare Sé stesso alle nazioni del mondo.<br />

Quando Abramo chiese a Dio: “Dio, come lo saprò?” (Genesi 15:8), Dio gli <strong>di</strong>sse <strong>di</strong><br />

offrire sacrifici <strong>di</strong> animali, e fecero un patto tra <strong>di</strong> loro. Dio gli <strong>di</strong>sse: “Sappi per certo che i<br />

tuoi figli saranno schiavi in una nazione straniera”. È forse questa una buona notizia? Dio<br />

40


gli <strong>di</strong>sse: “Io non ti darò dei figli per bene<strong>di</strong>re soltanto te e per farti sentire bene. Il Mio<br />

cuore è per le nazioni. Io ti darò dei figli, li condurrò in schiavitù, e nel re<strong>di</strong>merli, attirerò<br />

l’attenzione delle nazioni, ed esse seguiranno il Dio d’Israele per come Egli si sarà preso<br />

cura <strong>di</strong> Israele. Quando sarà giunto il tempo, Io manderò Mio figlio ed Egli parlerà loro <strong>di</strong><br />

Me, ed Io ti darò riposo”.<br />

Il Dio che iniziò l’opera migliaia <strong>di</strong> anni fa attraverso un uomo, <strong>di</strong>sse: “Io voglio<br />

bene<strong>di</strong>re le nazioni; voglio riconquistare le nazioni; Io farò <strong>di</strong> te una nazione; partendo da<br />

te, raggiungerò le nazioni del mondo”. Al tempo perfetto, Gesù venne e rilasciò un esercito<br />

per adempiere il desiderio del Padre. Il desiderio <strong>di</strong> Dio è attivo da migliaia <strong>di</strong> anni. Egli lo<br />

ha ideato, e al tempo perfetto, il Figlio <strong>di</strong> Dio venne sulla terra, <strong>di</strong>ede la Sua vita, e quando<br />

risuscitò, Gesù <strong>di</strong>sse: “Tutta l’autorità mi è stata data. Per questo Io vi <strong>di</strong>co, andate per<br />

tutto il mondo e fate <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutte le nazioni”.<br />

Cosa significa questo? È Dio interessato alle nazioni ancora oggi, anche quando le<br />

persone <strong>di</strong>cono che Dio è irrilevante e che è fuori moda, anche quando va <strong>di</strong> moda essere<br />

perversi, quando gli standard <strong>di</strong> Dio vengono respinti e abbonda ogni sorta <strong>di</strong> conoscenza<br />

liberale? Può la chiesa <strong>di</strong> oggi credere che Dio possa riconquistare le nazioni?<br />

LA NOSTRA MANCANZA DI FEDE<br />

La Bibbia <strong>di</strong>ce: “<strong>Senza</strong> fede è impossibile piacere a Dio” (Ebrei 11:6).<br />

Se come chiesa siamo sinceri con noi stessi, dobbiamo confessare che la nostra fede <strong>di</strong><br />

DOV’È OGGI LA POTENZA CHE<br />

RENDE CAPACI DUE UOMINI DI<br />

ENTRARE IN UNA CITTÀ E FARE<br />

LA DIFFERENZA, FACENDO SÌ<br />

CHE IL MONDO SI CHIEDA:<br />

“COSA FAREMO?”<br />

vincere le nazioni per Dio è <strong>di</strong>ventata davvero debole. Noi<br />

stiamo semplicemente sopravvivendo nelle nostre nazioni.<br />

È tempo inoltrato che Dio infiammi la nostra fede. Dio<br />

non <strong>di</strong>ce: “Andate, sopravvivete nelle nazioni”. Non<br />

importa se moriremo in quella nazione, perché, dopo<br />

tutto, noi stiamo andando in un luogo migliore. Egli non è<br />

interessato alla sopravvivenza. Oggi i cristiani non sono<br />

<strong>di</strong>sposti a deporre la propria vita. Abbiamo perso il Grande Mandato e l’urgenza <strong>di</strong><br />

conquistare le nostre nazioni per Dio.<br />

41


Ci sono molti che amano Gesù, ma non hanno assolutamente fede che le proprie nazioni<br />

possano essere riconquistate per Gesù. Il ministero <strong>di</strong> Paolo lo condusse in Asia Minore, e<br />

dopo tre anni, tutta l’Asia Minore aveva u<strong>di</strong>to il messaggio dell’ Evangelo. La Bibbia <strong>di</strong>ce:<br />

“L’Evangelo prosperò”. Intere città furono messe sotto sopra, le fondamenta furono scosse,<br />

il regno <strong>di</strong> Dio introdotto, e i potenti del mondo chiedevano consiglio: “Che dobbiamo fare?<br />

Le persone ci hanno abbandonato. I nostri affari sono stati compromessi e stiamo<br />

perdendo sol<strong>di</strong>. Questi uomini che hanno messo sotto sopra il mondo sono arrivati anche<br />

qua”.<br />

La chiesa ha perso qualcosa <strong>di</strong> vitale. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> gridare a Dio affinché Egli ci<br />

ristabilisca. Pensa alla potenza del sacrificio <strong>di</strong> Gesù. È forse morto solo per questo? Perché<br />

noi an<strong>di</strong>amo in chiesa la domenica e spen<strong>di</strong>amo un’ora alla Sua presenza? Perché viviamo<br />

in una chiesa in cui troviamo delle giustificazioni per il peccato e le chiamiamo “grazia”?<br />

Noi viviamo queste paro<strong>di</strong>e nel nome <strong>di</strong> Gesù. Quanto siamo <strong>di</strong>versi dai farisei? Quanto<br />

siamo <strong>di</strong>versi dagli israeliti del Vecchio Testamento? Essi avevano più riverenza <strong>di</strong> quanta<br />

ne abbiamo noi oggi. È forse Egli morto per questo? Se non lo è, <strong>di</strong> cosa avremo bisogno<br />

per svegliarci e renderci <strong>di</strong>sperati al punto da farci gridare: “Signore, non posso più andare<br />

avanti così! Sono deciso <strong>di</strong> gridare a Te fino a quando non vedrò una breccia”. È forse per<br />

questo che Egli ha pagato con la Sua vita? Possiamo, in tutta sincerità, continuare come al<br />

solito nella chiesa? Quello che oggi stiamo facendo può essere fatto senza che Gesù<br />

morisse. Cosa stiamo facendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso: incontrarci un giorno a settimana per adorare<br />

Dio? Lo facevamo già prima che Gesù venisse. Pre<strong>di</strong>care? Il ministero <strong>di</strong> aiutare i poveri e i<br />

malati? Se questo è tutto ciò che Egli voleva, non c’era bisogno che Egli morisse. Possiamo<br />

continuare così?<br />

Paolo <strong>di</strong>sse: “Guai a me se non pre<strong>di</strong>co l’Evangelo”. E per quanto riguarda noi in questo<br />

tempo? Per quanto tempo ancora continueremo a fingere che non c’è niente che non va?<br />

Per quanto tempo ancora tollereremo l’infermità che è così evidente tutto intorno a noi? Ci<br />

sono molte persone che fanno chiesa; si confermano e si approvano a vicenda. Fino a<br />

quando una chiesa è approvata, tutti si sentono tranquilli. Ma se guar<strong>di</strong>amo sinceramente,<br />

tutti noi sappiamo che non è quello per cui Gesù è morto. Tutto questo non è quello per cui<br />

Egli ha deposto la Sua vita.<br />

Dio non cerca pre<strong>di</strong>cazione; e non cerca nemmeno intercessione. Egli cerca un uomo che<br />

sia <strong>di</strong>sposto a stare sulla breccia. Stare sulla breccia significa forse semplicemente pregare?<br />

No, è molto <strong>di</strong> più. Pensi forse che non c’era nessuno che pregava in Israele quando Dio<br />

<strong>di</strong>sse: “Ho cercato un uomo e non ho trovato nessuno”? Che cosa significa stare sulla<br />

42


eccia per la propria nazione e per il proprio popolo con un cuore sofferente e gridare:<br />

“Signore, risparmia il Tuo popolo”? Io ho con<strong>di</strong>viso una rivelazione più profonda e dei<br />

dettagli maggiori riguardo allo stare sulla breccia e rie<strong>di</strong>ficare le mura decadute, nel mio<br />

libro Adempiere il Destino <strong>di</strong> Dio.<br />

Sai perché non ne sentiamo l’urgenza e il peso? Perché siamo infermi, e le nostre menti si<br />

sono conformate al mondo intorno a noi. Non ci sentiamo <strong>di</strong>versi. Noi ci siamo adattati al<br />

mondo e siamo pieni del mondo. Conduciamo uno stile <strong>di</strong> vita che al mondo può andar<br />

bene, e pertanto, ci può tollerare. Ecco perché non ci sentiamo in <strong>di</strong>saccordo con il mondo.<br />

Il mondo può lasciarci lo spazio per essere la chiesa. Quando poi ci mette delle restrizioni,<br />

noi le accettiamo e ci adattiamo. Ecco perché non ci scandalizziamo quando i nostri cari<br />

vivono lontani da Dio; noi non ne sentiamo il peso e non gri<strong>di</strong>amo a Dio, perché, in fondo,<br />

le loro vite non sono molto <strong>di</strong>verse dalle nostre. La mia preghiera è che Dio rompa questo<br />

guscio e ci renda liberi. La mia preghiera è che Dio crei una breccia, tocchi i nostri cuori, e<br />

li infiammi <strong>di</strong> nuovo.<br />

P<br />

IL SUONO DELLA TROMBA<br />

ensa al sacrificio <strong>di</strong> Cristo Gesù, al motivo per cui Egli è morto e a cosa ci separa da<br />

quello per cui Cristo ha già pagato. Pensa a ciò che ti sta trattenendo. Oggi ve<strong>di</strong>amo<br />

che i servi <strong>di</strong> Dio rinunciano, ma Dio non ha rinunciato. Negli ultimi tempi, la profezia<br />

<strong>di</strong> Gioele parlerà alle nazioni:<br />

“Proclamate questo fra le nazioni: «preparate la guerra, fate risvegliare gli uomini<br />

valorosi, si avvicinino, salgano tutti gli uomini <strong>di</strong> guerra! Forgiate spade con i vostri<br />

vomeri e lance con le vostre falci. Il debole <strong>di</strong>ca: "Sono forte!"». Affrettatevi e venite,<br />

nazioni tutte d'attorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa' scendere i tuoi uomini valorosi!<br />

«Si destino e salgano le nazioni alla valle <strong>di</strong> Giosafat, perché là io siederò a giu<strong>di</strong>care<br />

tutte le nazioni d'intorno. Mettete mano alla falce, perché la mèsse è matura. Venite,<br />

scendete, perché il torchio è pieno, i tini traboccano, poiché grande è la loro malvagità».<br />

Moltitu<strong>di</strong>ni, moltitu<strong>di</strong>ni nella Valle della decisione. Poiché il giorno dell'Eterno è vicino,<br />

nella Valle della decisione». Il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro<br />

splendore. L'Eterno ruggirà da Sion e farà sentire la sua voce da Gerusalemme, tanto<br />

che i cieli e la terra tremeranno. Ma l'Eterno sarà un rifugio per il suo popolo e una<br />

fortezza per i figli d'Israele” (Gioele 3:9-16).<br />

43


Cosa ci vuole <strong>di</strong>re questo passo? Prima che il giorno del Signore verrà, ci sarà una chiamata<br />

<strong>di</strong> adunata per tutte le nazioni del mondo; una chiamata al risveglio che desterà le nazioni<br />

a prepararsi alla guerra! La guerra <strong>di</strong> cui il Signore parla non è una guerra <strong>di</strong> bazooka e <strong>di</strong><br />

missili, ma <strong>di</strong> armi più potenti <strong>di</strong> qualunque altra arma al mondo. Le armi del nostro<br />

combattimento non sono carnali. Esse sono potenti in Dio a <strong>di</strong>struggere le fortezze, e ad<br />

abbattere le argomentazioni e ogni altezza che si eleva contro la conoscenza <strong>di</strong> Dio. Noi<br />

abbiamo il potere <strong>di</strong> rendere sottomesso ogni pensiero all’ubbi<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> Cristo Gesù (2<br />

Corinzi 10:4-5). Non siamo degli sconfitti; la Chiesa non è una perdente. Così <strong>di</strong>ce il<br />

Signore: “La gloria del secondo tempio sarà più grande <strong>di</strong> quella del primo e le opere degli<br />

ultimi tempi saranno più gran<strong>di</strong> delle opere dei tempi antichi”. Ecco perché la chiamata<br />

all’adunata che va alle nazioni è: “Sorgi, risvegliati!” Smetti <strong>di</strong> accontentarti dei tempi <strong>di</strong><br />

ieri, perché lo Spirito <strong>di</strong> Dio si sta muovendo nelle nazioni, poiché Dio sta innalzando una<br />

generazione <strong>di</strong> guerrieri.<br />

Gioele 2 (parafrasato) è meraviglioso:<br />

“Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte perché il giorno<br />

dell'Eterno è vicino e… Dio sta innalzando un esercito; non c’è mai stato un esercito<br />

simile a questo. Essi saranno addestrati dall’Eterno. Invaderanno le città, e nessuna<br />

barriera resisterà contro <strong>di</strong> loro. Distruggeranno ogni opposizione. Assaliranno le<br />

nazioni e le città, attraversando finestre e cancelli come cavalli… Essi andranno con il<br />

fuoco nella loro bocca e nulla potrà resistere davanti a loro. Ogni cosa <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> loro sarà<br />

come il fuoco. Ognuno conoscerà il suo ruolo, nessuno contenderà con un altro, ognuno<br />

starà sulla sua breccia… Anche quando cadranno sulla spada non saranno feriti. Dio<br />

farà tremare la Sua voce davanti al Suo esercito; perché il Suo campo è molto grande;<br />

poiché Egli è potente da esau<strong>di</strong>re la Sua parola; Egli sarà il comandante. Egli andrà<br />

davanti a loro … e opererà meraviglie nei cieli e sulla terra… E si adempirà che<br />

chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”.<br />

Noi non siamo dei perdenti. Dio si sta preparando per il tempo più grande <strong>di</strong> tutta la storia<br />

dell’umanità. Grazie per il meraviglioso lavoro che hai fatto per Dio nel passato, ma quei<br />

tempi sono andati e cose nuove stanno arrivando. Una nuova stagione sta arrivando! Cose<br />

più gran<strong>di</strong> stanno per accadere. Ognuno occuperà il suo posto e nessuno contenderà con<br />

un altro; nessuno ti ostacolerà o si siederà oppure prenderà il tuo posto. Il popolo che<br />

conosce il suo Dio sarà forte e opererà delle imprese.<br />

44


DOMINIO SULLE NAZIONI<br />

Molti anni fa, il Signore iniziò a parlarci <strong>di</strong> avere dominio nella nostra nazione, <strong>di</strong><br />

esercitare tale dominio, e del fatto che Egli ci ha creati per dominare. Come uomini, siamo<br />

decaduti da quella posizione; ma con la salvezza siamo stati ristabiliti in quella posizione.<br />

La maggior parte <strong>di</strong> noi, non sappiamo come esercitare tale autorità. La Bibbia <strong>di</strong>ce:<br />

“Molto più regneremo con Lui in questa generazione e in quella a venire”. Quando Dio<br />

iniziò a rilasciare questa verità nel mio spirito, ero pieno <strong>di</strong> entusiasmo. Pensai: “Se questa<br />

è la verità, devo smetterla <strong>di</strong> incolpare il governo per le cose intorno a me. Io posso<br />

cambiare la realtà che mi circonda. La mia sorte e la sorte della nazione non sono nelle<br />

mani dei politici. Sono nelle mie mani. Io posso condurre la mia nazione dove Dio vuole<br />

che stia”.<br />

Iniziai così ad insegnare sul dominio e sull’avere il potere <strong>di</strong> influenzare la nazione.<br />

Uno dei miei amici, anche lui pastore, mi <strong>di</strong>sse: “<strong>John</strong>, tutto quello che <strong>di</strong>ci è buono. È<br />

nelle scritture. Per me va bene. Tu insegni circa questo potere, ma dov’è questo potere in<br />

te? Chi stai influenzando in questa nazione?” Adoro questo tipo <strong>di</strong> sfide. Non avevo una<br />

risposta. Andai al Signore, ed Egli mi <strong>di</strong>ede quella parola dolce che tanto desideravo. Egli<br />

mi <strong>di</strong>sse: “Va, <strong>di</strong>gli che ti <strong>di</strong>ano due o tre anni <strong>di</strong> tempo, e non avranno bisogno <strong>di</strong><br />

chiedertelo <strong>di</strong> nuovo”.<br />

Egli è fedele? Sì. Oggi le cose accadono nella nostra nazione, e quando noi non ci<br />

siamo, ci <strong>di</strong>cono: “Adesso state trascurando la nazione. È stata messa nelle vostre mani.<br />

Dovete <strong>di</strong>re qualcosa su quello che sta accadendo”. Io gli <strong>di</strong>co: “Aspettate un attimo. Non<br />

riguarda solo me; è il Grande Mandato. È il tuo, il mio e <strong>di</strong> tutti”. È la mentalità ristretta <strong>di</strong><br />

una mente non creativa che pensa: “Fino a quando <strong>di</strong>rigo la mia chiesa sono a posto. Non<br />

sono chiamato ad occuparmi della mia nazione”.<br />

SI TRATTA DEL CORPO<br />

La Chiesa, mia o tua, non è chiamata a svolgere il proprio ruolo e lasciare tutto il resto agli<br />

altri. Noi dobbiamo <strong>di</strong>scepolare le nazioni. Non si tratta <strong>di</strong> proteggere il “proprio<br />

territorio”. Ci sono persone là fuori che sono prigioniere del regno delle tenebre. Se<br />

abbiamo ricevuto lo Spirito del Signore, dobbiamo spalancare le porte e <strong>di</strong>re: “Lo Spirito<br />

del Signore è su <strong>di</strong> me; poiché Egli mi ha unto per pre<strong>di</strong>care la buona notizia, per liberare i<br />

45


prigionieri e aprire le porte delle prigioni…” (Luca 4:18). Non per chiudere le porte della<br />

chiesa! Una nuova stagione è arrivata.<br />

Le persone <strong>di</strong>cono: “Io ho la mia visione”. Bene, anche io ho una visione, ma non è<br />

la mia, è la Sua. Egli <strong>di</strong>sse: “Io me ne vado al Padre per prepararvi un luogo. Dove sarò Io,<br />

sarete anche voi; nel frattempo, così come il Padre ha mandato me, Io mando voi. Andate<br />

in tutto il mondo e fate miei <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutte le nazioni”. Questa è la Sua visione. Egli l’ha<br />

iniziata, ed Egli la porterà a compimento. Se Egli mi <strong>di</strong>ce: “Va in questa città”, allora io<br />

vado in quella città e faccio quello che Lui mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fare. Non sono lì per proteggere quello<br />

che ho. Dio aveva 7.000 uomini che non si erano inginocchiati davanti a Baal. Egli <strong>di</strong>sse a<br />

Filippo: “Lascia la Samaria, ho del lavoro per te altrove”. Filippo non <strong>di</strong>sse: “Conservami la<br />

mia fortezza qui fino al mio ritorno”. Egli lasciò le migliaia in Samaria e andò a parlare a<br />

un solo. Ma quell’uno veniva da un intero continente: l’Africa.<br />

IL VASO CHE DIO PUÒ USARE<br />

Nel 1992 andammo <strong>di</strong> villaggio in villaggio, pre<strong>di</strong>cando e insegnando. Il Signore mise<br />

qualcosa sul mio cuore. Mi <strong>di</strong>sse: “Tu non puoi andare in ogni luogo. Devi addestrare altri<br />

e moltiplicarti”.<br />

Così, nel 1993, organizzammo dei campi <strong>di</strong> preghiera nei villaggi per mettere<br />

insieme gli svariati tipi <strong>di</strong> persone che bruciavano <strong>di</strong> zelo, e iniziammo ad istruirle giorno e<br />

notte in tutte le cose che Dio ci aveva insegnato: come fare battaglia spirituale, come<br />

conquistare i territori, come re<strong>di</strong>mere i perduti e mettere in libertà i prigionieri; come<br />

ascoltare la voce <strong>di</strong> Dio, come camminare con Dio, ecc. Successivamente, <strong>di</strong>cemmo loro:<br />

“Adesso noi man<strong>di</strong>amo voi. La nostra visione è per la nazione, ma non inizieremo in<br />

grande. Inizieremo dal piccolo. Vi manderemo per tuta la nazione”. Alcuni andarono in<br />

luoghi dove non c’erano chiese e dovettero piantare delle chiese. Altri andarono dove gia<br />

c’erano delle chiese e lavorarono insieme ad esse.<br />

L’unzione <strong>di</strong> Dio era così forte in quel giorno. Io <strong>di</strong>ssi alle persone: “Avverto nel mio<br />

spirito che oggi abbiamo deposto un uovo. Coveremo questo uovo per alcuni anni, e poi si<br />

schiuderà”. Gli <strong>di</strong>ssi: “Oggi noi siamo totalmente sconosciuti, ma questo uovo si schiuderà<br />

e un piccolo pulcino verrà fuori. Noi continueremo a lavorare per farlo crescere, e un<br />

giorno <strong>di</strong>venterà un galletto e inizierà a cantare. Quando canterà, tutta l’Uganda si<br />

risveglierà. E non sarà la fine. Il giorno verrà in cui noi andremo nelle nazioni e suoneremo<br />

46


la tromba, allora in gallo canterà e le nazioni saranno risvegliate”. Tutti ridevano, ma noi<br />

avevamo deposto qualcosa.<br />

Quell’anno, quando tutti uscirono, io ero pieno <strong>di</strong> entusiasmo. Mi stavo preparando<br />

per andare a supervisionare quello che stavano facendo, e il Signore mi parlò e mi <strong>di</strong>sse:<br />

“Lascia tutto quello che stai facendo, e vai ad offrire le tue prestazioni agli uffici <strong>di</strong> Morris<br />

Cerullo come lavoratore a tempo pieno”. Lì avevo alcune chiese, e avevo una famiglia con<br />

dei bambini. Questa chiamata da Dio significava che sarei dovuto andare a lavorare in un<br />

ufficio in cui non sarei stato pagato. Ci andai. Mi fu dato solo il denaro per il trasporto. Fui<br />

trattato come un impiegato. Ringrazio Dio per quel tempo. Molte volte è stato duro e avrei<br />

tanto voluto <strong>di</strong>re: “Me ne vado”. Tuttavia, quel ministero mi ha benedetto molto. A volte,<br />

facevo le cose in modo sbagliato e Paul Dolasame mi parlava così severamente che<br />

pensavo: “Sono un uomo che ha una famiglia. Ho dei bambini che mi chiamano papà. Ho<br />

chiese e pastori che vengono da me per chiedermi consigli. Come puoi fare questo a me?” E<br />

ogni volta il Signore mi <strong>di</strong>ceva: “Io ti ho portato qui per ammaestrarti. Se tu non sei fedele<br />

con il lavoro <strong>di</strong> un altro uomo, chi ti affiderà il suo proprio lavoro?” E io rispondevo: “Ma<br />

Signore, non ricevo nemmeno i sol<strong>di</strong> per la cena”. Molte volte andavo a letto avendo<br />

mangiato soltanto pane a the a pranzo. Spesso, questo tipo <strong>di</strong> cose possono annebbiare il<br />

nostro obiettivo. Possiamo vederle come montagne e mancare il nostro destino.<br />

A volte Paul Dolasame mi <strong>di</strong>ceva: “Il motivo per cui sono rigido con te è perché tu<br />

devi imparare. Tu lascerai questo luogo e avrai un tuo ministero, e ti ricorderai della<br />

formazione che hai ricevuto qui. Sarà preziosa per te”. Oggi, ci sono tanti principi biblici<br />

che posso con<strong>di</strong>videre su <strong>di</strong>versi argomenti, che ho ricevuto da quell’unica esperienza al<br />

ministero <strong>di</strong> Morris Cerullo; e ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha dato <strong>di</strong> aver potuto<br />

imparare da questo grande ministero e da questo meraviglioso uomo <strong>di</strong> Dio con cui ho<br />

lavorato.<br />

Acconsentii che il tempo <strong>di</strong> addestramento continuasse. Ero impegnato nel campo<br />

della mobilitazione per preparare la visita <strong>di</strong> Morris Cerullo in Uganda. La mia speranza<br />

era questa: “Forse questa sarebbe stata l’esplosione <strong>di</strong> cui Dio stava parlando”. Morris<br />

Cerullo venne e se ne andò; fu una grande bene<strong>di</strong>zione, ma non fu il cambiamento per cui<br />

stavamo pregando. Io mi sentii un po’ azzerato, del tipo: “O Signore, forse dovevo guardare<br />

i video della conferenza. Forse ho fallito”.<br />

Nel frattempo, i missionari che avevo mandato precedentemente, avevano piantato<br />

delle chiese e delle cose stavano accadendo. Nel momento in cui mi stavo preparando per<br />

andare da loro, il Signore mi <strong>di</strong>sse: “Tu non tornerai al villaggio. Rimani a Kampala.<br />

47


Focalizza il tuo sguardo su Kampala, perché io ti darò la nazione”. Io sono nato a Kampala,<br />

ma non amavo Kampala, principalmente per la superficialità che c’era nelle chiese. Amavo<br />

la fede profonda e la devozione che c’era nei villaggi. In ogni modo, <strong>di</strong>ssi: “Va bene,<br />

Signore”.<br />

Egli mi <strong>di</strong>ede un piccolo ufficio. Al mattino andavo all’ufficio <strong>di</strong> Morris Cerullo e<br />

lavoravo, poi, percorrevo a pie<strong>di</strong> un lungo tragitto fino a casa per mangiare la cena, quando<br />

era possibile, e la sera andavo a pie<strong>di</strong> al mio ufficio. Mettevo un tappeto sul pavimento,<br />

prendevo la mia Bibbia, leggevo per circa due ore, e poi pregavo. Passavo ore in travaglio<br />

fino a quando riuscivo a stare sveglio. Sapevo che Dio ci aveva detto che ci aveva dato la<br />

nazione. Non pregavo che Dio mi desse una chiesa. Io non avevo una chiesa; avevo un<br />

ufficio. Chiedevo la nazione. Poi, il Signore mise sul mio cuore <strong>di</strong> iniziare a chiamare altri a<br />

venire. All’inizio, vennero tre persone, e pregammo ogni sera. Spendevamo intere ore ad<br />

e<strong>di</strong>ficarci a vicenda, con<strong>di</strong>videndo visioni e presentando il nostro peso per la nazione<br />

davanti a Dio. Poi qualcosa accadde. Il piccolo e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong>venne nostro, così avevamo un<br />

luogo per avere una congregazione.<br />

Il primo giorno in cui Dio ci <strong>di</strong>ede quel luogo, ci <strong>di</strong>sse: “Tutte le persone che vedete<br />

qui se ne andranno, ma non vi preoccupate. Io ne porterò delle altre, e queste siederanno<br />

ai vostri pie<strong>di</strong>. Insegnate loro tutto quello che Io vi ho insegnato, perché Io li ho scelti.<br />

Potranno essere spregevoli, ma ognuno che Io porterò, lo userò”. Così, iniziammo, e alla<br />

fine avevamo una congregazione. Le persone venivano per avere comunione all’ora <strong>di</strong><br />

pranzo. Poi, tutti fuori cominciarono a <strong>di</strong>re: “Chi sono questi? Non abbiamo mai sentito<br />

parlare <strong>di</strong> loro”. Questo è il background da cui noi veniamo. Inizia tutto da te.<br />

Alcuni dei miei amici <strong>di</strong>ssero: “Tu hai abbandonato la visione. Non stai udendo più<br />

da Dio”. Questo si intensificò quando stavo con il ministero <strong>di</strong> Morris Cerullo. Essi <strong>di</strong>ssero:<br />

“Tu ci hai addestrati, siamo andati nel campo e abbiamo piantato delle chiese”. Alcuni <strong>di</strong><br />

loro lasciarono il ministero. Dissero: “Egli non sta più udendo la voce <strong>di</strong> Dio. Noi<br />

conserveremo la visione”. Io <strong>di</strong>ssi: “Andate. L’opera è quella <strong>di</strong> andare e <strong>di</strong>scepolare la<br />

nazione. Questa non è la mia visione; è la visione del Signore.<br />

48


L<br />

LA PAROLA PROFETICA PER L’UGANDA<br />

a parola profetica ricevuta per l’Uganda è documentata in maniera più completa nel<br />

mio libro Una Nazione in Travaglio. Venne il giorno in cui Dio rilasciò una parola<br />

profetica in Uganda. Fu come un sogno. Tuttavia, Dio mi <strong>di</strong>sse che per un tempo<br />

dovevo lasciare la chiamata al mio ministero personale e darmi al corpo <strong>di</strong> Cristo, nel<br />

modo in cui Egli mi avrebbe in<strong>di</strong>cato. Realizzai che una delle cose che Dio mi aveva<br />

insegnato negli ultimi mesi era proprio <strong>di</strong> mettere da parte la visione del mio ministero<br />

personale, al fine <strong>di</strong> comprendere il quadro completo <strong>di</strong> quello che Dio stava facendo e<br />

come Egli stava operando all’interno del corpo.<br />

UN QUADRO PIÙ AMPIO<br />

Avevo <strong>di</strong>giunato a lungo per alcune questioni riguardanti il mio ministero personale, ma<br />

nel mezzo del <strong>di</strong>giuno, tutte le mie preghiere furono esau<strong>di</strong>te e io volevo interrompere il<br />

<strong>di</strong>giuno. Dio mi <strong>di</strong>sse: “Se la tua attenzione è concentrata solo sul tuo ministero personale,<br />

tu lo perderai. Devi guardare il quadro più ampio”. Stavo viaggiando lungo la Strada<br />

Entebbe, verso Kampala, e la strada era in espansione. Avevamo appena affrontato<br />

un’epoca <strong>di</strong>fficile dal punto <strong>di</strong> vista socio-economico, ma ora il paese stava sperimentando<br />

un periodo <strong>di</strong> pace e normalità. Ora la popolazione dell’Uganda era più stabile negli affari e<br />

stava investendo nelle proprietà e nello sviluppo. Gli sviluppi <strong>di</strong> case in<strong>di</strong>viduali si stavano<br />

espandendo rapidamente in tutta Kampala; una certa quantità fu e<strong>di</strong>ficata a ridosso <strong>di</strong><br />

Strada Entebbe. Sfortunatamente, queste proprietà erano situate sul terreno che poi<br />

<strong>di</strong>venne parte della Strada Entebbe.<br />

Presto il governo <strong>di</strong>venne più stabile economicamente e dovette allargare la Strada<br />

Entebbe in accordo al progetto principale. Nell’ampliare la strada, il governo dovette<br />

demolire quelle case che erano state costruite con denaro guadagnato duramente. Tutti<br />

pensarono che fu una cosa davvero ingiusta, ma il governo aveva un progetto più ampio,<br />

che avrebbe realizzato i propositi nazionali per tutta la popolazione dell’Uganda. Il governo<br />

non vide la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> alcune proprietà ugandesi in<strong>di</strong>viduali; ma vide il bene maggiore.<br />

Così, per amore dell’intera nazione, quelle poche case furono demolite per costruire la<br />

grande strada che sarebbe stata usata da tutti. Se quei singoli possidenti terrieri avessero<br />

consultato il progetto principale prima <strong>di</strong> costruire le loro case, non avrebbero mai subito<br />

una per<strong>di</strong>ta.<br />

49


Il Signore mi rivelò che nell’economia <strong>di</strong> Dio c’è un quadro più ampio, e il mio non<br />

era altro che una piccola parte al suo interno. Io dovevo vedere il quadro più ampio per<br />

poter posizionare correttamente la mia piccola visione, senza fondarla sul “territorio del<br />

governo”. Dovevo lasciare la mia visione personale, per quanto emozionante e unta potesse<br />

sembrare, per poter comprendere e adempiere la visione maggiore. Per poter adempiere i<br />

propositi per cui Dio mi aveva chiamato, dovevo vedere la relazione tra la chiamata<br />

sull’intero corpo <strong>di</strong> Cristo, e come la mia piccola visione si inseriva nel quadro più ampio.<br />

Nella profezia dettagliata che ho con<strong>di</strong>viso nel mio libro Una Nazione in Travaglio,<br />

Dio ha parlato <strong>di</strong> tante cose incre<strong>di</strong>bili e <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> cambiamenti. La nostra nazione è<br />

sempre stata un motivo <strong>di</strong> vergogna tra le nazioni, ma Dio <strong>di</strong>sse: “Se voi mi ubbi<strong>di</strong>rete e<br />

seguirete quello che vi <strong>di</strong>co, il giorno verrà in cui Io rimuoverò la vergogna da questa<br />

nazione. Oggi, quando la nazione dell’Uganda viene nominata, tutti pensano a I<strong>di</strong> Amin,<br />

all’AIDS e alla morte. Ma non temete, ubbi<strong>di</strong>te alla mia parola, e il giorno verrà in cui<br />

quando l’Uganda sarà nominata, le persone penseranno alla Mia grande grazia e<br />

misericor<strong>di</strong>a. Ci sarà un tempo in cui la vostra nazione sarà un modello. Verranno da molte<br />

nazioni per imparare da voi. Io prenderò delle persone <strong>di</strong> questa nazione per farle parlare<br />

alle nazioni, non solo ai leader <strong>di</strong> chiesa, ma anche ai politici. Verranno dalle gran<strong>di</strong><br />

nazioni e vi chiederanno: “Come avete fatto tutto questo?”<br />

A quel tempo questi ci sembrarono dei gran<strong>di</strong> sogni. Quando li con<strong>di</strong>videmmo con i<br />

pastori, essi ci <strong>di</strong>ssero: “Siete pazzi. È impossibile”. Ma alla fine iniziarono a pregare.<br />

Dissero: “Pregare? Chi prega non sbaglia mai. Pregheremo”. Essi non cedettero, ma furono<br />

d’accordo a pregare. Così iniziammo a pregare, a combattere, a proclamare, a cambiare, e a<br />

purificare le nostre vite. Egli è fedele? Sì. Tutto si adempì, una cosa dopo l’altra; non solo<br />

nella chiesa ma anche nella società.<br />

Ricordo il giorno in cui il Signore ci <strong>di</strong>ede la parola profetica: “Se voi mi ubbi<strong>di</strong>rete e<br />

farete quello che Io vi mostrerò, il tempo verrà in cui toccherò i vostri leader politici ed essi<br />

volgeranno i loro cuori verso <strong>di</strong> Me. Mi daranno le loro vite e verranno da voi per<br />

consigliarsi in preghiera. Essi onoreranno il Mio nome, e Io cambierò il sistema nella<br />

nazione affinché segua le Mie vie. Io aprirò la frontiera <strong>di</strong> questa nazione. Uomini e donne<br />

andranno alle nazioni, e Io indurrò le nazioni del mondo a portare del denaro per<br />

restaurare questa nazione”.<br />

50


RINUNCIARE AL MIO PER AFFERRARE IL SUO<br />

Nel 1996, mentre mi trovavo in Israele e stavo pregando per l’Uganda, il Signore mi parlò<br />

in modo specifico. Mi <strong>di</strong>sse: “Torna in Uganda e chiamala al pentimento, iniziando<br />

dall’ufficio più alto del presidente fino al più basso. Riunisci le persone <strong>di</strong> ogni area<br />

geografica della società”. In tutte le nostre iniziative non avevamo mai cercato <strong>di</strong><br />

coinvolgere personalmente i leader politici in quello che facevamo nel ministero. Non c’era<br />

nessun precedente a cui potevamo far riferimento. Potevamo coinvolgere il presidente?<br />

Dovemmo <strong>di</strong>giunare per un lungo periodo.<br />

Quando ritornammo in Uganda, scrissi una lettera al presidente e a sua moglie,<br />

<strong>di</strong>cendogli che avevo ricevuto una parola profetica per la nazione e per lui personalmente.<br />

Nessuna risposta. Scrissi ai pastori chiedendo loro se potevamo riunirci perché volevo<br />

con<strong>di</strong>vidergli quello che il Signore mi aveva detto sulla nazione. Nessuna risposta.<br />

Stabilimmo un giorno e poi chiamammo gli intercessori. Avevamo in<strong>di</strong>cazioni che<br />

sarebbero venuti, ma quel giorno il Signore mi condusse fuori dall’ufficio e mi fece tornare<br />

a casa. Spesi circa quattro ore sulle mie ginocchia davanti a Lui. Cominciai così: “Signore,<br />

metti pace nel mio cuore. Sono in preda al panico”. E Dio mi <strong>di</strong>sse: “Voglio che tu rinunci a<br />

tutto, e fino a quando non lo farai, Io non verrò con te”. Cominciò con le piccole cose, e<br />

quando io le abbandonai, cominciò a mostrarmi dei gioghi e dei legami, e come questi<br />

avevano creato dei lacci nella mia vita. Mi mostrò come il mio modo <strong>di</strong> vivere era<br />

influenzato dai legami e dal peccato del territorio, e come io non avessi nessuna autorità<br />

legale o morale <strong>di</strong> affrontarli. Mi <strong>di</strong>sse: “Deponi la tua vita. Lasciala andare”.<br />

Alcune <strong>di</strong> queste cose furono dolorose. Alcune erano cose profonde a cui io tenevo<br />

tanto, cose che avevano a che fare con la mia famiglia, con il mio nome, e con l’opera e il<br />

ministero che avevo costruito con fatica per lunghi anni. Era troppo; <strong>di</strong>venni esausto e<br />

andai a dormire. La sera fui svegliato e mi fu detto che le persone erano riunite nel centro,<br />

e dovevamo andare. Erano circa le 20:45. Qualcuno aveva cominciato a condurre<br />

l’adorazione.<br />

Io andai e chiamai il mio collega Michael Simuli in ufficio e gli <strong>di</strong>ssi: “Aspettami qui.<br />

Io vado a pregare, e poi andremo insieme”. Il Signore aveva messo sul mio cuore <strong>di</strong> ungere<br />

le persone. Non sapevo perché, ma avevo portato la bottiglia dell’olio dell’unzione con<br />

l’intento <strong>di</strong> pregarci su. Mi sedetti nel mio ufficio e supplicai Dio <strong>di</strong>cendo: “Ti prego<br />

Signore, dammi pace”. Egli mi <strong>di</strong>sse: “Non verrò con te fino a quando non rinuncerai a<br />

tutto”. Cad<strong>di</strong> sulle mie ginocchia e pregai; il combattimento continuò dalle nove <strong>di</strong> sera<br />

51


fino all’una del mattino. Quando, per la Sua grazia, arrivai al punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “Io lascio<br />

andare ogni cosa”, giacevo sul pavimento, bagnato <strong>di</strong> sudore, con tutto il mio corpo<br />

tremante. In quel momento, mi sentivo come se non desiderassi assolutamente nulla al<br />

mondo.<br />

Il Signore mi aveva chiesto alcune delle cose più preziose nella mia vita, e alla fine<br />

ero arrivato al punto <strong>di</strong> lasciarle. Egli mi <strong>di</strong>sse: “Chie<strong>di</strong>mi due cose”. Lo feci. Poi mi <strong>di</strong>sse:<br />

“Vai, le persone ti stanno aspettando e Io verrò con te”.<br />

La manifestazione della presenza e della gloria <strong>di</strong> Dio, il modo in cui Dio si mosse e<br />

toccò le persone, fu tale come io non avevo mai visto prima. Quel giorno, il Signore mi<br />

<strong>di</strong>sse <strong>di</strong> <strong>di</strong>re alle persone <strong>di</strong> iniziare un lungo <strong>di</strong>giuno <strong>di</strong> 90 giorni, aspettando Lui. Mi<br />

<strong>di</strong>sse: “Io aprirò ogni porta nella nazione. Io toccherò i loro cuori, ed essi apriranno le loro<br />

porte e risponderanno a quello che tu <strong>di</strong>ci. Io toccherò ognuno ed essi cammineranno<br />

<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> te. Tu condurrai ed essi seguiranno”.<br />

Io non sapevo cosa ciò significasse. Due settimane dopo, convocammo un incontro<br />

per i pastori per le 10:00. Il giorno prima dell’incontro, giunse una telefonata dalla casa del<br />

governo <strong>di</strong>cendo che il presidente mi aveva invitato a casa sua per ricevere la parola<br />

profetica, e l’appuntamento era per la mattina seguente, allo stesso orario dell’incontro con<br />

i pastori. Avrebbero inviato una macchina con l’autista, e io avrei pranzato con la famiglia,<br />

poi, sarei potuto tornare o rimanere per la notte. Era lo stesso giorno dell’incontro con i<br />

pastori. Chiamai uno dei nostri intercessori e ci inginocchiammo: “Signore, noi siamo<br />

legati ai pastori”. Dovemmo ricontattare la casa dello stato <strong>di</strong>cendo: “Sono spiacente, ma il<br />

mio programma è già stato stabilito. Sarò con i pastori. Ma se ci sarà un’altra opportunità,<br />

verrò volentieri”. Avevamo programmato <strong>di</strong> incontrare i pastori per due ore, ma l’incontro<br />

durò quattro ore.<br />

Più tar<strong>di</strong>, ci fu un’altra opportunità. La First Lady voleva vedermi. Io portai un altro<br />

membro al mio incontro con lei. Nel mezzo della nostra conversazione, ella scoppiò in<br />

lacrime e <strong>di</strong>sse: “Non c’è altra via. Questa deve essere la via. La guarigione della nazione<br />

deve venire dal Signore. Hai il mio totale appoggio. Sono <strong>di</strong>sposta a fare tutto ciò che vuoi<br />

che io faccia”. Quella fu la mia prima opportunità <strong>di</strong> approccio con la First Lady<br />

dell’Uganda. Poi, iniziammo ad andare nelle caserme per vedere i comandanti dell’esercito.<br />

Essi si aprirono, così andammo dalla polizia, dalla magistratura e al parlamento. Non<br />

conoscevamo nessuna <strong>di</strong> queste persone personalmente, ma quando pregavamo, Dio ci<br />

apriva le porte proprio come aveva detto.<br />

52


I parlamentari cristiani ci <strong>di</strong>edero un appuntamento. Il giorno che andammo a<br />

con<strong>di</strong>videre con loro durante la pausa pranzo, ci <strong>di</strong>ssero: “Scusate, potreste usufruire<br />

soltanto <strong>di</strong> 30 minuti, così avremo il tempo <strong>di</strong> pranzare?” Dopo che noi parlammo<br />

rimasero in silenzio. Nessuno parlava. Caddero sulle loro ginocchia e cominciarono a<br />

pregare. Ci <strong>di</strong>ssero: “Tornate, così pregheremo durante il tempo della colazione” Cosa stava<br />

succedendo? Dio stava aprendo delle porte tra i leader civili e del governo. Io avevo dovuto<br />

rinunciare a tutto <strong>di</strong> me per poter afferrare la visione <strong>di</strong> Dio.<br />

Oggi, stiamo vedendo dei cambiamenti prodotti dall’influenza <strong>di</strong> questi uomini e<br />

donne che hanno preso coscienza del <strong>di</strong>ritto che Dio ha sul paese. Il paese viene <strong>di</strong>retto in<br />

una <strong>di</strong>rezione nuova. Non siamo ancora arrivati dove Dio si aspetta, ma stiamo vedendo<br />

questi uomini che resistono e combattono per i propri <strong>di</strong>ritti. Noi stiamo sempre al loro<br />

fianco per <strong>di</strong>rgli: “Questo è quello che il Signore sta facendo”, ed ora stanno cercando Dio<br />

personalmente. A volte <strong>di</strong>cono: “Stavo pregando e Dio mi ha detto questo. Dovrei<br />

procedere?”<br />

Non stanno più <strong>di</strong>pendendo da noi pastori e intercessori per fare quello che fanno,<br />

ma stanno <strong>di</strong>pendendo <strong>di</strong>rettamente da Dio. Perché? Perché Dio non rivela nulla che<br />

riguar<strong>di</strong> il governo a noi, in quanto noi potremmo anche non comprenderlo. Ma coloro che<br />

sono nel governo comprendono le questioni del governo; hanno un posto a sedere nelle<br />

riunioni del governo e sanno cosa <strong>di</strong>cono gli Stati Uniti e l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale per il<br />

Commercio, e possono portare la questione davanti a Dio e pregare nel modo in cui<br />

nessuno <strong>di</strong> noi può fare. Ci sono questioni per le quali hanno giurato silenzio, e non le<br />

possono con<strong>di</strong>videre con noi intercessori, ma se loro stessi sono intercessori nella propria<br />

sfera <strong>di</strong> influenza, possono portare queste questioni davanti a Dio e gridare a Lui.<br />

53


R<br />

PORTE APERTE VERSO LE NAZIONI<br />

icordo il giorno in cui Dio mi <strong>di</strong>sse: “Se voi farete quello che vi ho detto durante<br />

quest’anno, Io aprirò per voi le nazioni. L’anno prossimo inizierete ad andare alle<br />

nazioni”. Io non avevo mai oltrepassato nemmeno le frontiere dell’Uganda. Ricordo<br />

quella sera <strong>di</strong> giugno del 1995 in cui chiamai gli intercessori e gli <strong>di</strong>ssi questa parola. Il<br />

Signore aveva detto che dovevamo essere pronti ad andare nel nord, nel sud, nell’est e<br />

nell’ovest dell’Uganda e in<strong>di</strong>re una conferenza nazionale nel centro, e che se lo avessimo<br />

fatto nel tempo restante <strong>di</strong> quell’anno, Egli ci avrebbe aperto le nazioni. L’opera in Uganda<br />

sarebbe andata avanti con altri cambiamenti, ma avrebbe avuto inizio un’opera tra le<br />

nazioni del mondo<br />

Dio <strong>di</strong>sse: “Non temete per chi si occuperà dell’opera all’estero. In ogni nazione in<br />

cui vi porterò, Io ho delle persone che si sono preparate, che appartengono a quel luogo, e<br />

che faranno l’opera nelle nazioni. Il vostro compito è <strong>di</strong> pregare affinché le incontriate e gli<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>ate tutto quello che vi ho datola <strong>di</strong>re loro. Se essi si umilieranno e faranno l’opera<br />

che Io gli darò da fare, allora Io li onorerò nella loro nazione. Io abbatterò le fortezze che<br />

tengono legate le loro nazioni e le rilascerò nel loro destino. Questo è quello che dovrete<br />

<strong>di</strong>re loro: “Guardate l’Uganda, un caso <strong>di</strong>sperato che Dio sta facendo rivivere””. Il Signore<br />

ci <strong>di</strong>sse: “Dite alla persone che la visione non tarderà a lungo. La parola non richiederà<br />

molto tempo. Se essi la riceveranno e ubbi<strong>di</strong>ranno alle Mie istruzioni, Io per certo onorerò<br />

la Mia parola”.<br />

Egli ci <strong>di</strong>sse: “Non temete il fatto che non avete denaro per andare alle nazioni. In<br />

ogni nazioni in cui vi porterò, ci saranno persone che finanzieranno l’opera, che<br />

compiranno l’opera, e gli daranno il proprio nome. Non guardate le montagne e i gran<strong>di</strong><br />

ostacoli nelle nazioni, perché Io prenderò le persone più spregevoli della nazione e compirò<br />

la Mia opera attraverso <strong>di</strong> loro. Prenderò la gente or<strong>di</strong>naria e farò l’opera”. Lasciate che vi<br />

<strong>di</strong>ca una cosa: “Quando il Signore mi dà una parola profetica, io la <strong>di</strong>co sempre alle<br />

persone. Non ho timore <strong>di</strong> parlare, perché l’adempimento non è una mia responsabilità;<br />

questo è il Suo compito. Egli veglierà sulla Sua parola per portarla a compimento, ed Egli è<br />

fedele.<br />

54


ISRAELE<br />

Quando le porte cominciarono ad aprirsi, il Signore ci <strong>di</strong>rigeva così: “Andate in questa<br />

nazione e <strong>di</strong>te questo”. Noi andavamo. Sempre più porte cominciavano ad aprirsi. La<br />

prima nazione in cui Dio mi mandò fu Israele. Volevo esserne assolutamente sicuro!<br />

Furono necessari <strong>di</strong>versi interventi soprannaturali. Egli mi <strong>di</strong>ede una parola profetica,<br />

tuttavia non conoscevo nessuno in Israele. A gennaio del 1996 avevo frequentato un<br />

campeggio in Israele e vi ero tornato nel mesi <strong>di</strong> maggio come parte del gruppo che si era<br />

preso interamente cura <strong>di</strong> me. Io non sapevo nemmeno come ottenere un visa. Mentre<br />

dormivo ebbi un sogno. Quando mi svegliai, ricevetti un pezzo <strong>di</strong> carta con sei numeri e<br />

in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> persone che non conoscevo. Pensai: “Da dove comincio?” Mi fu detto: “Scrivigli<br />

e <strong>di</strong>gli che sarai là, e chie<strong>di</strong> un appuntamento entro le prossime due settimane”. Risposero<br />

tutti. C’erano quattro ebrei e due arabi. Riuscii a incontrarne cinque.<br />

Quando arrivai là, ero completamente da solo. Arrivai nella mia pensione e dormii<br />

fino a sera. Non sapevo dove trovare un pasto o dove poter comprare qualcosa. Rimasi<br />

nella mia camera fino al mattino. Chiesi al Signore: “Perché mi hai portato qui? Ti chiedo<br />

<strong>di</strong> permettermi <strong>di</strong> pregare tutta la settimana e poi <strong>di</strong> tornare in Uganda. Pregherò, ma<br />

permettimi <strong>di</strong> rimanere nella mia stanza”. Rimasi nella mia stanza. Due giorni dopo,<br />

qualcuno bussò alla mia porta. Era il gestore della pensione. Mi <strong>di</strong>sse: “Ti piacerebbe<br />

venire a una riunione fraterna? Abbiamo una comunità messianica. Vuoi venire con noi?”<br />

Quell’uomo era un pastore rabbino e il leader <strong>di</strong> quella comunità.<br />

Quando lasciai la comunità, una delle persone mi <strong>di</strong>sse: “Mi piacerebbe sapere dove<br />

alloggi. Quando possiamo vederci?” Cominciai ad incontrare le persone una dopo l’altra.<br />

Ricordo una coppia che cambiava i propri appuntamenti in continuazione <strong>di</strong>cendo: “Ci<br />

<strong>di</strong>spiace, non possiamo vederci. Forse domani”. Mi <strong>di</strong>ssero: “Ascolta, dobbiamo andare; c’è<br />

un grande incontro. <strong>John</strong> Dawson è qui. Ti piacerebbe venire?” Io andai insieme a loro, e<br />

poi mi riaccompagnarono alla mia pensione e mi <strong>di</strong>ssero: “Cerchiamo <strong>di</strong> incontrarci<br />

domani mattina”.<br />

Il mattino seguente mi <strong>di</strong>ssero: “Dicci quello che hai da <strong>di</strong>rci in 10, 15 minuti. Siamo<br />

davvero impegnati”. Io <strong>di</strong>ssi che ci avrei provato. Ci sedemmo e iniziai a con<strong>di</strong>videre.<br />

Quando iniziai a parlare, la donna scoppiò in lacrime. L’uomo si alzò e cominciò a<br />

camminare avanti e in<strong>di</strong>etro. Poi, lanciò un forte grido e scoppiò in lacrime. Cominciammo<br />

a pregare ed egli mi <strong>di</strong>sse: “Tu non sai quello che hai fatto. Noi siamo venuti a<br />

Gerusalemme dall’America 16 anni fa. Abbiamo pregato per Gerusalemme, affinché Dio<br />

aprisse gli occhi del Suo popolo”. Erano sul punto <strong>di</strong> entrare in una battaglia spirituale, ma<br />

55


Dio gli <strong>di</strong>sse: “Non ci provate nemmeno. Non avete nessuna possibilità. Pregate affinché<br />

più persone che credono in Mio Figlio ritornino nella città”. Poi Dio gli <strong>di</strong>sse: “Quando sarà<br />

il tempo giusto per ingaggiare le forze, Io vi manderò un messaggero da una terra lontana.<br />

Queste saranno le parole che egli vi <strong>di</strong>rà”. Essi misero per iscritto quelle parole.<br />

Ogni volta che un grande pre<strong>di</strong>catore veniva, essi andavano con le loro parole in<br />

mano e ascoltavano, e si aspettavano <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re quelle stesse parole uscire dalla sua bocca. Lo<br />

fecero per talmente tanti anni che ormai ricordavano quelle parole a memoria. Avevano<br />

aspettato 10, 12, 16 anni, e l’uomo <strong>di</strong>sse: “Sono ormai 16 anni, e oggi abbiamo u<strong>di</strong>to le<br />

parole che noi stessi abbiamo scritto in quel libricino in casa nostra”.<br />

Questa fu una delle più gran<strong>di</strong> conferme che mi consolidò ad andare alle nazioni.<br />

Quando rilasciai la parola profetica che mi era stata data per uno dei leader arabi sulla mia<br />

lista, egli si voltò. Scoppiò in lacrime, e mi <strong>di</strong>sse: “Almeno qualcuno è venuto con una<br />

parola che non ci condanna, ma ci chiama”. Pregammo insieme. Ne fu grandemente<br />

incoraggiato. Quello fu l’inizio del mio andare alle nazioni del mondo, e Dio è stato fedele.<br />

IL CAMBIO DELLA GUARDIA<br />

Quando iniziammo ad andare alle nazioni, io ebbi una visione <strong>di</strong> noi che andavamo a<br />

pescare. C’era molto entusiasmo; sarebbe stata una grande pesca.<br />

Quando ci <strong>di</strong>rigemmo verso la riva del lago con le nostre canoe piccolissime, trovammo<br />

così tante altre barche che non riuscivamo a trovare uno spazio dove attraccare le nostre<br />

canoe. Le nostre piccole canoe erano le ultime in fila <strong>di</strong>etro alle altre gran<strong>di</strong> barche; c’erano<br />

delle barche <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a grandezza, poi delle barche un po’ più gran<strong>di</strong>, e poi c’erano le gran<strong>di</strong><br />

barche molto vicine alla riva del lago. In acqua già vi erano delle imbarcazioni enormi<br />

pronte a veleggiare, con dei capitani che le <strong>di</strong>rigevano.<br />

Tutti ci <strong>di</strong>cevamo: “Quando quelli davanti a noi saranno entrati nel lago, allora noi<br />

spingeremo le nostre canoe in acqua”. Stavamo aspettando che si alzassero le onde.<br />

Quell’inizio avvenne. Tutti u<strong>di</strong>rono qualcosa come un tuono oltre le colline, e <strong>di</strong>ssero: “Sta<br />

iniziando”. Eravamo tutti emozionati, e incominciò a piovere, ma soltanto sul lago. La<br />

tempesta si stava avvicinando, e i tuoni <strong>di</strong>ventavano sempre più forti. Le acque del lago si<br />

innalzarono e subito delle onde giganti iniziarono ad infrangersi sulla riva. Poi accadde<br />

qualcosa. Vi erano due scogli su entrambi i lati della riva. Uno era alto, l’altro era basso.<br />

Quando le onde <strong>di</strong>ventarono più alte, le gran<strong>di</strong> barche che erano nell’acqua si alzavano e<br />

56


poi venivano giù. Una <strong>di</strong> loro venne alzata dalle onde e schiantata contro uno scoglio, e<br />

ridotta in pezzi. Altre barche vennero sbattute contro gli scogli e si ruppero.<br />

Poi le acque si ingrossarono e investirono la riva. Tutti ebbero paura, ma saltarono<br />

sulle loro barche. Le barche <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a grandezza si alzarono e la marea crescente le sollevò,<br />

poi la marea prese la terza fila <strong>di</strong> barche, e poi la quarta, e <strong>di</strong>venne un fiume che scorreva<br />

nella città. Le acque scorrevano molto velocemente. Non era più un lago, bensì un fiume, e<br />

sapete cosa successe? Le canoe erano in testa, poi c’erano le piccole barche <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> loro,<br />

poi le barche me<strong>di</strong>e, e le gran<strong>di</strong> barche erano le ultime. Le barche più gran<strong>di</strong> erano già state<br />

<strong>di</strong>strutte. Il Signore mi <strong>di</strong>sse: “Io sto cambiando la guar<strong>di</strong>a, Io sto cambiando il sistema”.<br />

Mi <strong>di</strong>sse: “Quanti mi ubbi<strong>di</strong>ranno, Io li innalzerò; e quanti Mi resisteranno, Io li<br />

abbasserò”.<br />

Effettivamente oggi lo scenario del regno spirituale è cambiato. Le figure-chiave <strong>di</strong><br />

ieri esistono ancora, ma non sono più delle chiavi. Ora stanno accompagnando il<br />

movimento. I bambini <strong>di</strong> ieri, le persone spregevoli <strong>di</strong> ieri, gli sconosciuti <strong>di</strong> ieri, oggi<br />

vengono usati da Dio.<br />

IL NOSTRO DIO E’ FEDELE<br />

Noi stiamo avendo a che fare con il Dio Onnipotente, un Dio che non possiamo contenere<br />

in una scatola. Egli governa le nazioni e le stagioni. Non <strong>di</strong>sprezzarti. Non chiederti: “Chi<br />

sono io?” Ubbi<strong>di</strong>sci al Signore, ed Egli ti esalterà. Se non ti muoverai con Lui, Egli ha altri<br />

7.000 che lo faranno. Egli non ha bisogno <strong>di</strong> rimuoverti, ma ti renderà insignificante. Egli<br />

potrà passare oltre, e le persone si <strong>di</strong>menticheranno che tu esisti. Quando le persone<br />

parleranno <strong>di</strong> te, potranno <strong>di</strong>re: “Com’era potente quell’uomo in quei giorni”. E le persone<br />

chiederanno: “Ma è morto?” Diranno: “Egli è ancora in giro, ma in quel tempo era<br />

potente”.<br />

È Dio fedele? Sì. Egli non è un bugiardo. Io non sto testimoniando <strong>di</strong> un Dio che ci<br />

mette 30 anni per adempiere una profezia. Egli parla e porta a compimento la Sua parola.<br />

Noi lo abbiamo provato e visto con i nostri propri occhi, e la testimonianza è lì, affinché<br />

tutto il mondo la possa vedere. Se noi che siamo malvagi sappiamo dare buoni doni ai<br />

nostri figli, quanto più Dio ci donerà le cose buone che gli chie<strong>di</strong>amo, almeno che non<br />

gliele chie<strong>di</strong>amo in modo errato?<br />

57


Per quanto tempo vuoi pregare prima che arrivi una risposta? Il Dio che noi<br />

serviamo gioisce nel rispondere alle preghiera. Non ci stiamo riferendo alla storia che<br />

abbiamo letto nei libri, ma alla storia recente che abbiamo visto accadere nelle nostre<br />

proprie strade.<br />

La mia preghiera è che Dio ci aiuti a togliere un velo dopo l’altro dalle nostre menti,<br />

e ci aiuti a vedere, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni dubbio, che stiamo avendo a che fare con un Personaggio<br />

Fedele. Egli non è un bugiardo e non è una macchina da gioco d’azzardo, che noi<br />

dovremmo indovinare se riceveremo una risposta alle nostre preghiere. Il nostro Dio segue<br />

la Sua parola per adempierla. Egli non è un figlio d’uomo da poter mentire. Non si pente <strong>di</strong><br />

quello che ha detto. È un Dio fedele e amorevole, che ci dà al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quello che possiamo<br />

chiedere, pensare o immaginare. Quando eravamo ancora peccatori, nemici <strong>di</strong> Dio, Egli ci<br />

ha dato il meglio che aveva. Non c’è niente <strong>di</strong> meglio in tutto il mondo. Paolo <strong>di</strong>sse: “Cosa<br />

potrebbe negarci colui che non ci ha negato il Suo proprio Figlio?”<br />

In altre parole: “Cosa può essere troppo per Lui?” Non ci ha negato il Suo unico<br />

Figlio, ma ce lo ha donato, non solo affinché Egli venisse e ministrasse sulle nostre vite, ma<br />

perché morire per noi. Nel Giar<strong>di</strong>no del Getsemani Gesù <strong>di</strong>sse: “Padre, se è possibile,<br />

allontana da me questo calice”. Poi <strong>di</strong>sse: “Padre, ogni cosa è possibile a Te. Ti prego,<br />

allontana da me questo calice, ma non come voglio io, bensì come Tu vuoi”. Il Padre non<br />

<strong>di</strong>sse: “Va bene, Figlio Mio, Io ti amo davvero tanto, lascia che ti salvi”. Dio mandò degli<br />

angeli per fortificare Gesù e gli <strong>di</strong>sse: “Proce<strong>di</strong>. Io li amo talmente tanto che non posso<br />

rinunciare. Fallo”. E Gesù fu appeso a quel legno perché il Padre ci amava davvero tanto. Il<br />

Padre amava davvero tanto i perduti <strong>di</strong> tutto il mondo. Il Padre ama davvero tanto la tua<br />

nazione; Egli ama tanto la tua città. Il Padre non ha rinunciato alle persone della tua città.<br />

Gesù non ha rinunciato alle persone della tua nazione, o della tua generazione. Egli<br />

morirebbe piuttosto che lasciar perdere la tua nazione; e lo ha fatto.<br />

La nostra chiesa oggi ha rinunciato ai perduti. Ecco perché il 90 per cento <strong>di</strong> quello<br />

che facciamo viene svolto all’interno della chiesa. Noi ministriamo a noi stessi, pre<strong>di</strong>cando<br />

a noi stessi, bene<strong>di</strong>cendo noi stessi e guariamo noi stessi. Ogni domenica an<strong>di</strong>amo al “club”<br />

e riceviamo maggiore bene<strong>di</strong>zione, e <strong>di</strong>ciamo: “Che buona pre<strong>di</strong>cazione”. Il novanta per<br />

cento del nostro budget viene speso all’interno della chiesa. Perché? Abbiamo rinunciato al<br />

mondo, ai perduti. Ma il Padre non ha rinunciato ai perduti. Il Padre ha rinunciato a tutto<br />

per i perduti.<br />

Cari, qualcosa è andata nel verso sbagliato. Se lo spirito che abbiamo è lo Spirito <strong>di</strong><br />

Dio, Egli farà con noi quello che ha fatto con Gesù. Al fiume Giordano, quando <strong>di</strong>scese su<br />

58


Gesù, cosa fece? Condusse Gesù nel deserto, non per i segni e i pro<strong>di</strong>gi, ma perché pregasse<br />

e affrontasse il <strong>di</strong>avolo. Ma quale spirito abbiamo noi? Noi abbiamo uno spirito che ha<br />

paura del <strong>di</strong>avolo, che non riesce a cercare Dio, che non riesce a <strong>di</strong>giunare e a evangelizzare<br />

con amore. Qualcosa è andata nel verso sbagliato. Fino a quando non lo accetteremo e non<br />

ci umilieremo, non raggiungeremo la mano <strong>di</strong> Dio. Noi stiamo cercando <strong>di</strong> far adattare Dio<br />

all’interno del nostro sistema e del nostro stile <strong>di</strong> vita. Chi è più grande?<br />

Se noi ci umilieremo e <strong>di</strong>remo: “Signore, io realizzo che qualcosa è<br />

andata per il verso sbagliato. Io realizzo che non mi trovo dove dovrei<br />

essere. Aiutami”. Quando lo Spirito <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>scese sui <strong>di</strong>scepoli, coloro che<br />

erano fuggiti si alzarono in pie<strong>di</strong> e <strong>di</strong>ssero: “Voi lo avete ucciso. Noi ne<br />

siamo testimoni. Noi pre<strong>di</strong>chiamo <strong>di</strong> Lui. Egli è il Redentore. Invocate Lui<br />

e sarete salvati”. Oggi la chiesa si vergogna <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> Lui. Noi vogliamo essere onorati.<br />

Vogliamo alzarci in pie<strong>di</strong> ed essere rispettati. Non riusciamo ad alzarci in pie<strong>di</strong> e <strong>di</strong>re: “Egli<br />

è vivente! Egli è qui. Ravvedetevi”. In alcune chiese ad<strong>di</strong>rittura non vogliono u<strong>di</strong>re la<br />

parola “ravvedetevi”. Qualcosa è andata per il verso sbagliato. Quale spirito abbiamo?<br />

Perché lo Spirito <strong>di</strong> Dio non opera in noi quello che operò in coloro che incontrò in<br />

quel tempo? Perché Egli non ci carica <strong>di</strong> compassione? Perché noi non sentiamo il peso del<br />

Signore? Dal tempo in cui venne sulla terra e poi se ne andò, Egli stette in preghiera,<br />

parlando con il Padre. Per 2000 anni è stato seduto alla destra del Padre, intercedendo. Se<br />

questo è lo Spirito che noi abbiamo, perché per noi è così <strong>di</strong>fficile pregare? Perché noi non<br />

abbiamo il Suo peso e la Sua compassione? Qualcosa è andata nel verso sbagliato. Se il mio<br />

popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia e prega…<br />

Questo è il motivo per cui alcuni non credono che l’inferno esista. Pensano che forse<br />

tutti noi che <strong>di</strong>ciamo “Io sono un cristiano” andremo in cielo, anche se non viviamo<br />

secondo la via <strong>di</strong> Dio. Ecco perché le persone liberalizzano tutto. Dio è fedele anche quando<br />

noi non lo siamo. Perciò an<strong>di</strong>amo a Dio con pentimento e chie<strong>di</strong>amogli: “Apri i miei occhi<br />

affinché io possa vedere quello che Tu ve<strong>di</strong> e possa sentire quello che Tu senti. Toccami<br />

Signore. Io non voglio continuare a vivere come se la chiesa fosse un club”. Questa è una<br />

questione <strong>di</strong> vita o <strong>di</strong> morte, <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so o inferno.<br />

59<br />

LA PERSONE CHE<br />

CONOSCONO IL<br />

LORO DIO<br />

SARANNO FORTI.<br />

OPERERANNO<br />

PRODEZZE.


PREGHIERA<br />

Padre d’amore, perdonaci se abbiamo innalzato delle barriere davanti a Te, e se<br />

pensiamo che compren<strong>di</strong>amo il mondo meglio <strong>di</strong> come lo compren<strong>di</strong> Tu. Insegnaci ad<br />

umiliarci davanti a Te. Signore, che cosa potrà separarci dal tuo amore? Insegnaci che<br />

niente potrà mai separarci dal Tuo amore. Ci sono coloro che ci hanno preceduto, e<br />

hanno affrontato delle sfide proprio come noi stiamo affrontando delle sfide. Essi hanno<br />

vissuto all’interno <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong>fficili proprio come noi, ma loro hanno scelto <strong>di</strong> esser<br />

appartati per Te. Hanno scelto Te al <strong>di</strong> sopra del resto del mondo, e hanno vinto nella<br />

loro generazione. Signore, Tu parli <strong>di</strong> loro in Ebrei 11, ed essi ancora non hanno ricevuto<br />

la loro corona, ma stanno aspettando che noi facciamo la nostra parte e ci uniamo alle<br />

loro schiere.<br />

O Signore, porta via le menzogne in cui abbiamo creduto, la menzogna che <strong>di</strong>ce<br />

che noi non ce la possiamo fare. La menzogna che <strong>di</strong>ce: “Daniele fu un grande uomo, e io<br />

sono solo un piccolo uomo; io non lo posso fare”. In Ebrei 11:39-40 ci viene rivelato che<br />

tutti costoro non hanno ricevuto la loro ricompensa perché noi non abbiamo ancora<br />

finito il nostro lavoro, ed essi saranno resi perfetti soltanto insieme a noi. Padre, apri i<br />

nostri occhi e facci vedere che noi apparteniamo alle schiere <strong>di</strong> quegli uomini. Noi siamo<br />

stati chiamati per impattare il nostro mondo proprio come fecero loro. Noi possiamo<br />

vincere esattamente come essi hanno vinto, poiché noi siamo più che vincitori in Cristo<br />

Gesù. Apri i nostri occhi affinché possiamo vederlo, affinché possiamo vedere che la<br />

nostra nazione può essere trasformata dal tuo popolo. Non è impossibile. Aiuta i nostri<br />

occhi a vederlo. Signore, facci vedere il nostro orgoglio, in quali cose viviamo seguendo la<br />

mentalità del mondo intorno a noi. Padre, noi siamo nel mondo ma non siamo del<br />

mondo. Liberaci da questo mondo, e sia fatta la tua volontà. Ti chie<strong>di</strong>amo tutto questo<br />

per la fede nel nostro Signore Gesù Cristo. Amen.<br />

Adesso dovremmo tornare ad analizzare alcune aree che hanno avuto un impatto sulle<br />

nostre menti e iniziare a vedere dove Dio ci sta <strong>di</strong>cendo: “Umiliatevi, pregate e cercate la<br />

mia faccia, e abbandonate le vostre vie malvagie”.<br />

60


PARTE II<br />

… E GUARIRAI IL PAESE<br />

61<br />

2 Cronache 7:14


Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega,<br />

cerca la mia faccia e torna in<strong>di</strong>etro dalle sue vie malvagie, io<br />

ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese.<br />

62<br />

2 Cronache 7:14


… E GUARIRAI IL PAESE<br />

2 Cronache 7:14 potrebbe essere il verso più citato da tutti gli intercessori a livello<br />

mon<strong>di</strong>ale. Eppure, racchiude ancora tanto che non abbiamo realizzato. Dio <strong>di</strong>ce: “Se il mio<br />

popolo fa A-B-C-D, allora Io farò E-F-G-H”. L’apostolo Giovanni <strong>di</strong>ce: “Questa è la<br />

sicurezza che abbiamo davanti a lui: se doman<strong>di</strong>amo qualche cosa secondo la sua volontà,<br />

egli ci esau<strong>di</strong>sce” (1 Giovanni 5:14).<br />

Q<br />

LA MALATTIA DEL PAESE<br />

uando stu<strong>di</strong>amo il verso in 2 Cronache citato sopra, dobbiamo soffermarci prima sulla<br />

parte finale e poi tornare alla parte iniziale, per poter capire quello che Dio vuole fare.<br />

Allora potremo pregare affinché i Suoi propositi si adempiano. Egli vuole guarire il<br />

paese. Questa verità, presa singolarmente, già ci <strong>di</strong>ce tanto. Dio non desidererebbe guarire<br />

il paese se non fosse malato, contaminato e corrotto.<br />

Dobbiamo riconsiderare la realtà dell’impurità del paese (che ha bisogno <strong>di</strong><br />

guarigione), perché questo è il punto centrale del verso. Dio <strong>di</strong>ce: “Se voi farete questo,<br />

allora Io ascolterò, perdonerò, e infine, guarirò il paese”. Oggi si parla tanto della<br />

trasformazione, e trasformazione non vuol <strong>di</strong>re che una società <strong>di</strong>venta perfetta. Si tratta,<br />

piuttosto, <strong>di</strong> aprire le porte alla potenza <strong>di</strong> Dio, affinché questa possa toccare la società e<br />

creare un ambiente che possa portare intere moltitu<strong>di</strong>ni a Gesù. Forse non tutti saranno<br />

toccati, ma ci sarà una porta aperta. Le porte dell’Ades, che hanno reso per tanto tempo le<br />

persone cieche, saranno sfondate, e le persone saranno libere <strong>di</strong> uscire e <strong>di</strong> ricevere dal<br />

Signore, perché la malattia del paese è all’interno delle persone del paese.<br />

LA VIA DEL MONDO<br />

Perché molte delle persone che amano il Signore continuano a vivere senza la pienezza <strong>di</strong><br />

Dio? Perché non riusciamo a trovare quello che desideriamo ardentemente? Ci potrebbero<br />

essere delle barriere che dobbiamo abbattere? Abbiamo detto che il Signore è interessato<br />

alle nazioni. Se Dio è l’Autore delle nazioni, dobbiamo capire che tipo <strong>di</strong> fondamenta e <strong>di</strong><br />

pilastri ha posto nelle nazioni. Noi possiamo permettere che tali fondamenta siano<br />

possedute dal Signore oppure dal nemico. Quando le ce<strong>di</strong>amo al nemico, si ha un effetto<br />

che si <strong>di</strong>ffonde nell’intera nazione e che riempie tutto il paese. Riempie l’aria, l’intera<br />

63


atmosfera e le menti delle persone, e controlla il funzionamento del sistema del paese.<br />

Chiunque nel paese ama il peccato troverà molto <strong>di</strong>fficile resistere al sistema. Sarebbe<br />

molto più semplice conformarsi al sistema.<br />

“Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali già<br />

camminaste, seguendo il corso <strong>di</strong> questo mondo, secondo il principe della potestà<br />

dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza, fra i quali<br />

anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo<br />

i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli<br />

altri”. (Efesini2:1-3)<br />

In questi versi sono concentrate molte verità, e io cercherò <strong>di</strong> svelarne alcune. La Bibbia<br />

<strong>di</strong>ce: “Prima <strong>di</strong> conoscere il Signore, eravamo morti nei nostri peccati e nelle nostre<br />

trasgressioni”. Non potevamo fare nulla per cambiare la nostra con<strong>di</strong>zione. Poi continua<br />

<strong>di</strong>cendo: “In quei giorni, nel passato, noi camminavamo seguendo il corso <strong>di</strong> questo<br />

mondo”. Io vorrei che ci soffermassimo a me<strong>di</strong>tare su questo: camminare seguendo il corso<br />

<strong>di</strong> questo mondo.<br />

UN FIUME<br />

Quando un fiume scorre, segue un determinato corso. L’età del fiume non ha molta<br />

importanza. Considerate il fiume Nilo: ha conservato il suo corso per migliaia <strong>di</strong> anni.<br />

Quando “camminiamo seguendo il corso <strong>di</strong> questo mondo”, stiamo seguendo la via e<br />

il flusso del mondo, il modo in cui è stato stabilito che vadano le cose. Questa è la via che i<br />

nostri padri, i nostri vicini e i nostri amici percorrono, e si aspettano che anche noi la<br />

percorriamo. Seguire questa via è facile e non richiede alcuno sforzo. Non ci viene chiesto<br />

<strong>di</strong> pensare; siamo stati programmati per seguire la corrente, senza mai opporre resistenza,<br />

e uniformandoci sempre a tutti.<br />

Fino a quando andremo avanti così, avremo l’approvazione delle persone intorno a<br />

noi, perché saremo “normali” e “or<strong>di</strong>nari”, e condurremo quel tipo <strong>di</strong> vita che tutti si<br />

aspettano.<br />

Se accade che ci stacchiamo da questo normale flusso e modello, e ne usciamo fuori<br />

muovendoci in un’altra <strong>di</strong>rezione, oppure semplicemente fermandoci, inizieremo a<br />

provocare delle onde intorno a noi. Diventiamo un po’ impreve<strong>di</strong>bili, e questo è scomodo,<br />

64


per noi e per gli altri, perché non siamo conformi alla “norma”. Dove gli altri si aspettano<br />

una curva, noi vogliamo andare dritto, e imme<strong>di</strong>atamente si ha un effetto domino; stiamo<br />

andando in una <strong>di</strong>rezione contraria e provocando dei conflitti tutto intorno a noi, e noi<br />

stessi ci scontriamo con tutto. Il modo più semplice per rimettere tutte le cose in or<strong>di</strong>ne è<br />

<strong>di</strong> rientrare nelle righe, al “modello” usuale. Non è facile, ma più maturiamo nel prendere<br />

una nuova posizione contro il flusso, più inizieremo a innalzare una resistenza e a<br />

<strong>di</strong>ventare più forti. Diventeremo come un affioramento sulla superficie delle acque o una<br />

“deformazione” all’interno del fiume, ma la vita ritornerà in or<strong>di</strong>ne intorno a noi, e il<br />

sistema imparerà a fluire intorno a questa “deformazione”.<br />

LA POTESTÀ CHE GOVERNA LA VIA<br />

Il problema sta nel riuscire a iniziare. La Bibbia parla del modo <strong>di</strong> procedere del mondo,<br />

del sistema del mondo, <strong>di</strong> come le cose devono essere. Poi, va avanti <strong>di</strong>cendo che la via del<br />

mondo, il corso del mondo, è secondo il principe della potestà dell’aria. Questa via è la sua<br />

via, e viene dettata da lui e controllata da lui. La <strong>di</strong>rige dove vuole e la <strong>di</strong>segna come vuole.<br />

Chi è il principe della potestà dell’aria? È lo spirito che è tuttora all’opera nei figli della<br />

<strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza.<br />

Fermiamoci un attimo per capire questo aspetto. Il corso del mondo è il modo in cui<br />

vivono le persone intorno a noi. È il modo <strong>di</strong> vivere or<strong>di</strong>nario delle nostre città e nazioni.<br />

Questo sistema è quello che è giunto fino a noi, il sistema in cui siamo nati. La Bibbia <strong>di</strong>ce:<br />

“È sotto il dominio del principe dell’aria”. Quale principe? Lo spirito che è all’opera nei figli<br />

della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza.<br />

La Bibbia ci <strong>di</strong>ce: “Non guardate all’apparenza e non date le cose per scontate. A<br />

ogni realtà fisica, corrisponde una realtà spirituale”. C’è una <strong>di</strong>namica spirituale per ogni<br />

cosa che ve<strong>di</strong>amo intorno a noi; nel mondo spirituale ci sono soltanto due regni: il regno<br />

della luce e il regno delle tenebre. Il nostro Dio, tramite il Suo Santo Spirito, governa il<br />

regno della luce. Il regno delle tenebre è governato dal <strong>di</strong>avolo tramite lo spirito del paese<br />

(controllo demoniaco). Quando portiamo l’evangelo del regno <strong>di</strong> Dio nel mondo, stiamo<br />

<strong>di</strong>struggendo il regno delle tenebre per fare avanzare il regno della luce. Chi governerà?<br />

Quale autorità sarà valida?<br />

I problemi verranno e se ne andranno, ma Dio ha detto che non dovremmo pregare<br />

per i problemi. Egli ha detto: “Pregate così: «Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il<br />

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tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, in terra come in cielo»”. Cosa<br />

significa? “Venga il tuo governo. Venga la tua influenza. Venga il tuo controllo. Che nella<br />

nostra città le cose siano fatte non secondo lo spirito del paese, ma secondo lo Spirito del<br />

Dio vivente. Sia fatta la tua volontà nelle nostre città così come è stato stabilito nel cielo”.<br />

Il nostro mandato non è solo <strong>di</strong> andare e iniziare delle chiese, ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>scepolare le<br />

nazioni, <strong>di</strong> spezzare i legami e abbattere le fortezze che le tenebre hanno posto sulle<br />

nazioni, e invaderle con la buona notizia del Regno della luce. Se noi non aspiriamo<br />

deliberatamente a possedere il paese, il paese possiederà noi. E alla fine, vivremo<br />

esattamente come vivono le persone del paese. Dovremo camminare come loro, e la cosa<br />

più spiacevole <strong>di</strong> tutte è che se la chiesa non possederà il paese, il paese possederà la<br />

chiesa. Presto avremo delle istituzioni che avranno il nome <strong>di</strong> Dio, ma senza avere il<br />

carattere <strong>di</strong> Dio. Una volta che avremo tali istituzioni, allora coloro che verranno salvati e<br />

verranno in queste istituzioni, vivranno unicamente secondo il tipo <strong>di</strong> situazione che<br />

troveranno nella chiesa. Allora prenderemo le promesse della Bibbia e <strong>di</strong>remo: “Fratelli,<br />

fino a quando crederete, andrà tutto bene”, ma l’istituzione è stata posseduta dallo spirito<br />

del paese. È conforme ai dettami del paese.<br />

Il <strong>di</strong>avolo non è <strong>di</strong>sposto a lasciarci fare le nostre cose insieme a Gesù. Lui vuole<br />

avere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> esprimere la sua opinione in quello che facciamo. Quando le persone<br />

vivono nel peccato, per lui non è abbastanza che lo commettano “fuori”. Vogliono venire<br />

nella chiesa e ricevere la bene<strong>di</strong>zione. Dicono: “Sposateci come coppia omosessuale”. La<br />

chiesa <strong>di</strong>ce: “Noi non cre<strong>di</strong>amo in questo”. Essi <strong>di</strong>cono: “Voi ci state <strong>di</strong>scriminando”. Non<br />

sono contenti <strong>di</strong> condurre quel determinato stile <strong>di</strong> vita nel mondo, lo vogliono introdurre<br />

anche nella chiesa. E hanno cominciato a condurre la chiesa. Che tipo <strong>di</strong> atmosfera prevale<br />

in questi tipi <strong>di</strong> chiese? Che tipo <strong>di</strong> vittoria si potrà mai sperimentare in tali istituzioni? Nel<br />

luogo dove viviamo c’è un’atmosfera spirituale, e noi possiamo lasciare che il <strong>di</strong>avolo la<br />

controlli, oppure possiamo prenderne possesso per Cristo Gesù. Quando la posse<strong>di</strong>amo per<br />

Gesù, <strong>di</strong>venta molto più semplice camminare secondo la via del Signore, e affinché la gloria<br />

e i miracoli <strong>di</strong> Dio si manifestino. Diventerà molto più facile per i perduti entrare in un<br />

luogo del genere, e ogni giorno potrà <strong>di</strong>ventare un giorno <strong>di</strong> raccolta per il regno <strong>di</strong> Dio.<br />

66


COME SI PRENDE POSSESSO DI UN AMBIENTE SPIRITUALE<br />

Quali sono i segni che un ambiente spirituale è sotto il dominio delle tenebre? Fratelli,<br />

abbiamo detto prima che Dio è l’Autore delle nazioni. Come tale, Dio ha gettato delle<br />

fondamenta e ha progettato dei pilastri nelle nazioni. Quando il nemico ne prende<br />

possesso, Dio <strong>di</strong>ce: “Io ho cercato fra loro un uomo che stesse sulla breccia davanti a me in<br />

favore del paese” (Ezechiele 22:30). Egli sta <strong>di</strong>cendo: “Voglio qualcuno che riprenda il<br />

possesso delle fondamenta delle nazioni”. Non è abbastanza andare e rimanere davanti a<br />

Dio e pregare: “Dio, manda il tuo Spirito”. Egli <strong>di</strong>ce: “Perché dovrei? Guardate cosa sta<br />

succedendo”. In Geremia 7:16 Dio <strong>di</strong>ce: “Perciò non intercedere per questo popolo, non<br />

innalzare per loro alcun grido o preghiera e non insistere presso <strong>di</strong> me, perché non ti<br />

esau<strong>di</strong>rò”. Molte persone rimangono perplesse quando gli <strong>di</strong>ciamo: “Potete pregare senza<br />

essere ascoltati da Dio”. Dio <strong>di</strong>sse a Geremia: “Io non ascolterò. Guardate cosa fanno nelle<br />

loro strade e nelle loro case. Gli uomini fanno questo, le donne fanno questo, i bambini<br />

fanno questo, e adorano tutti la regina del cielo”. Cosa sta <strong>di</strong>cendo Dio? “Quando Io guardo<br />

in mezzo a loro, focalizzo la mia attenzione su delle fondamenta e dei pilastri specifici. Nel<br />

momento in cui tutte le fondamenta vengono possedute dalle tenebre, non mi<br />

appartengono più. Perché dovrei spandere il mio Spirito su <strong>di</strong> loro? A meno che non ci sia<br />

un uomo in mezzo a loro che si separi e stia davanti a Me in favore del paese e per<br />

reclamare le fondamenta, Io non mi muoverò”.<br />

TRATTAMENTO SENZA DIAGNOSI<br />

Immaginate per un attimo la seguente situazione. Quando sono malato, io vado dal<br />

dottore. Alla clinica, l’infermiera mi <strong>di</strong>ce: “Vada nella sala d’attesa e aspetti il dottore”. Poi<br />

arriva il dottore e mi <strong>di</strong>ce: “Si sdrai sul lettino. Voglio farle una iniezione, e poi potrà<br />

prendere queste pillole”. Quando io gli chiedo quale sia il mio problema, lui mi risponde:<br />

“Non è malato? Io voglio guarirla”. Io gli <strong>di</strong>co: “Ma lei non sa quale sia il mio problema”.<br />

Lui insiste: “Ho la me<strong>di</strong>cina per lei”. Permetterei forse a un tale dottore <strong>di</strong> toccarmi? No!<br />

Ecco perché la nostra preghiera non guarisce il paese. Noi stiamo cercando <strong>di</strong> fare i dottori<br />

senza avere una <strong>di</strong>agnosi. Cerchiamo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re a Dio quello che deve fare con le nostre<br />

nazioni, prima <strong>di</strong> chiedergli: “Qual è il tuo piano per la nostra nazione?”<br />

67


Molte delle preghiera che eleviamo al cielo sono preghiere consultive. Noi stiamo in<br />

realtà consigliano Dio su quello che dovrebbe fare: “Dio, se solo tu rimuovessi quell’uomo,<br />

allora avremmo pace. Lui è il problema. Rimuovilo nei prossimi mesi e metti quest’altro<br />

uomo. Dio, poi fa questo e quest’altro…”. Noi stiamo in realtà consigliando Dio. Il<br />

problema è che se la nazione è corrotta, se il nostro paese è contaminato, significa che le<br />

istituzioni del nostro paese sono corrotte e contaminate; ma noi siamo persone nate il quel<br />

paese contaminato, e abbiamo imparato che la malattia del paese è all’interno delle<br />

persone del paese. Cosa significa?<br />

Per fare una <strong>di</strong>agnosi del paese, dobbiamo iniziare da noi stessi. Dobbiamo scoprire<br />

dove ci troviamo, i punti in cui siamo stati legati al sistema del mondo. Fino a quando<br />

staremo nel sistema e continueremo a fluire insieme ad esso, le nostre preghiere verranno<br />

indebolite e mancheremo <strong>di</strong> autorità spirituale. Stiamo pregando dalle nostre proprie vie.<br />

Ma quando ci separiamo dal sistema e dalla nostra propria via, quando ve<strong>di</strong>amo la malattia<br />

del sistema e il modo in cui noi vi siamo intrappolati, e come le nostre vite si siano<br />

conformate ad esso, e scegliamo deliberatamente <strong>di</strong> ritornare alla Via <strong>di</strong> Dio; allora<br />

potremo mettere a paragone la via su cui si muove la nostra nazione e la via del Signore, e<br />

potremo scegliere la via del Signore e pregare. Quando usciamo dal sistema, due cose si<br />

verificano:<br />

APPARTATI<br />

Diventiamo quelli che Dio definisce “appartati” per Lui, separandoci dal sistema e<br />

avvicinandoci a Lui, allontanandoci dal nostro modo <strong>di</strong> camminare per intraprendere il<br />

Suo. Ogni volta che noi agiamo in questo modo, il <strong>di</strong>ritto che il nemico ha sulla nostra vita<br />

viene sciolto, a motivo della nostra sottomissione a Lui. L’apostolo Paolo <strong>di</strong>ce in Romani<br />

6:16: “Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbi<strong>di</strong>rgli, siete servi <strong>di</strong> colui<br />

al quale ubbi<strong>di</strong>te, o del peccato per la morte, o dell'ubbi<strong>di</strong>enza per la giustizia?” Quando ci<br />

conformiamo al sistema, <strong>di</strong>ventiamo schiavi dello spirito che controlla il sistema. Quando<br />

ci ravve<strong>di</strong>amo e scegliamo la via del Signore, lo spirito del sistema non ha più autorità sulle<br />

nostre vite.<br />

LA VIA DEL SIGNORE<br />

Gesù è la via del Signore. Quando morì, il Padre lo risuscitò e lo pose al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> ogni<br />

potenza, autorità, principato e nome. Quando noi usciamo dal sistema per entrare nella via<br />

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del Signore, non veniamo solo resi liberi, ma stiamo riacquistando autorità. Che tipo <strong>di</strong><br />

autorità? Non semplicemente profetica, o pastorale, oppure apostolica, bensì l’autorità <strong>di</strong><br />

coLui che morì e risuscitò, e <strong>di</strong>sse:<br />

“Poi Gesù si avvicinò e parlò loro <strong>di</strong>cendo: «Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla<br />

terra. Andate dunque, e fate <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre<br />

e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro <strong>di</strong> osservare tutte le cose che io vi ho<br />

comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente.<br />

Amen»”. (Matteo:28:18-20)<br />

Se solo comprendessimo quanta autorità abbiamo a nostra <strong>di</strong>sposizione, la chiesa<br />

sperimenterebbe una rivoluzione; ma noi siamo troppo impantanati nel sistema. Diciamo:<br />

“Dio, vieni e riversa il tuo Spirito nel sistema, ma non metterci in imbarazzo, lo vogliamo<br />

con questo stile e secondo il nostro carattere. Lo vogliamo in questo modo. Nella nostra<br />

denominazione, le regole sono queste. Per favore, rimuovi questa parte, perché non la<br />

possiamo accettare nella nostra denominazione”. Il Signore <strong>di</strong>ce: “Di chi vi state<br />

prendendo gioco?” Dio re<strong>di</strong>ge l’analisi e fa la <strong>di</strong>agnosi, e noi dobbiamo accettare la Sua<br />

<strong>di</strong>agnosi e i Suoi trattamenti, oppure abbandonarla.<br />

Io credo che se la maggior parte delle persone riuscissero a vedere Gesù come Egli è<br />

veramente, lo accetterebbero. Sono soltanto la cecità, l’inganno e l’insensibilità che hanno<br />

invaso la nostra via, che impe<strong>di</strong>scono alle persone <strong>di</strong> ricevere Gesù. E quin<strong>di</strong>, eccoci qua, a<br />

parlare <strong>di</strong> come separare le persone dalle influenze malvagie e creare quella porta aperta<br />

da dove lo Spirito Santo possa raggiungere le persone e rivelare Cristo. Quando molti Lo<br />

vedono come Egli è, <strong>di</strong>cono: “Signore, eccomi”. Questo è il nostro desiderio e il nostro<br />

grido quando ve<strong>di</strong>amo le persone per strada che vivono un determinato tipo <strong>di</strong> vita. Invece<br />

<strong>di</strong> condannarli e cacciarli, noi torniamo in<strong>di</strong>etro e <strong>di</strong>ciamo: “Signore, abbi pietà <strong>di</strong> noi,<br />

perché noi siamo quelli che devono aprire le porte”. Egli <strong>di</strong>ce: “Io e<strong>di</strong>ficherò la mia chiesa<br />

su questa roccia e le porte dell’inferno non la potranno vincere”. Egli sa che ci sono delle<br />

porte, ma <strong>di</strong>ce: “lo Spirito del Signore è su <strong>di</strong> me per liberare i prigionieri”, ed è lo stesso<br />

Spirito che ha dato a noi.<br />

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L’OBIETTIVO DELLA PREGHIERA<br />

Esaminiamo adesso come dobbiamo pregare per le nazioni. Daniele 9:2-4 <strong>di</strong>ce:<br />

“Nel primo anno del suo regno, io, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni in<br />

cui, secondo la parola dell'Eterno in<strong>di</strong>rizzata al profeta Geremia, dovevano essere<br />

portate a compimento le desolazioni <strong>di</strong> Gerusalemme, è cioè settant'anni. Volsi quin<strong>di</strong><br />

la mia faccia verso il Signore DIO, per cercarlo con preghiera e suppliche, col <strong>di</strong>giuno,<br />

col sacco e con la cenere. Così feci la mia preghiera e confessione all'Eterno, il mio DIO,<br />

<strong>di</strong>cendo: «O Signore, Dio grande e tremendo, che conservi il tuo patto e la tua<br />

misericor<strong>di</strong>a con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti”.<br />

Daniele lesse i segni dei suoi tempi e realizzò: “Il tempo della nostra libertà è giunto.<br />

Settanta anni sono quasi passati. Questo è il tempo della visitazione <strong>di</strong> Dio”. Egli pregò:<br />

“Questo è il tempo in cui Tu devi venire”. Fu una preghiera in accordo ai tempi. In molti<br />

paesi, gli intercessori avvertono i tempi e sentono nel loro cuore: “Dio deve venire per noi,<br />

altrimenti saremo rovinati. È tempo che Dio venga. Non possiamo aspettare ancora per<br />

molto. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> un Suo intervento e <strong>di</strong> una Sua visitazione”.<br />

Se osservate e ascoltate l’implorazione <strong>di</strong> Daniele, vedrete che tutta la sua preghiera<br />

è basata su Dio. Molte delle nostre preghiere sono basate sulle persone. “O Signore, guarda<br />

tutte queste cose che ci colpiscono: questo, questo, quest’altro…perciò fai questo”.<br />

La preghiera <strong>di</strong> Daniele (parafrasata) è basata su Dio: “Tu sei giusto. Tu hai detto<br />

questo, noi non lo abbiamo osservato. Tu hai fatto questo. Tu hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farlo. Noi non<br />

ti stiamo chiedendo <strong>di</strong> fare qualcosa perché siamo giusti, o perché lo meritiamo. È solo per<br />

amore del Tuo nome. Non si tratta <strong>di</strong> guarire noi, Signore. Si tratta del Tuo nome, del Tuo<br />

regno, della Tua volontà e dei Tuoi propositi. Per amore del Tuo nome, visitaci <strong>di</strong> nuovo.<br />

Restaura la gloria della Tua città. Fa che la Tua città e il Tuo popolo, sul quale è invocato il<br />

Tuo nome, siano rialzati, che si sappia tra le nazioni che Tu sei Dio…e che Tu sei giusto da<br />

giu<strong>di</strong>carci”.<br />

La nostra posizione spirituale, geografica e storica, è molto importante quando<br />

preghiamo. Dobbiamo pregare dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Dio più che dal nostro. Dobbiamo<br />

essere molto specifici circa le aree che interessano Dio quando preghiamo.<br />

Una delle cose che ho scoperto in questi versi è il modo in cui Daniele prega per il<br />

paese. Sta pregando per la sua nazione, e <strong>di</strong>ce: “I nostri principi e i nostri governanti hanno<br />

peccato”. Molte volte noi non consideriamo nemmeno che il governo ci sta influenzando in<br />

70


modo serio. Ma le decisioni dei governanti e delle persone in autorità hanno delle<br />

ripercussioni su quello che succede nel paese, non solo dal punto <strong>di</strong> vista politico, ma in<br />

tutte le aree del paese, incluse le aree dove è semplice percorrere il cammino cristiano.<br />

Le autorità che governano possono rendere <strong>di</strong>fficile la nostra vita se vogliono<br />

seguire Dio, e desideriamo allevare i nostri figli nel timore del Signore. Ci rendono <strong>di</strong>fficile<br />

poter spiegare l’amore <strong>di</strong> Dio e la Sua giustizia con il tipo <strong>di</strong> decisioni e alleanze che fanno e<br />

il tipo <strong>di</strong> atmosfera che creano nel paese. La mia esperienza è che raramente le chiese<br />

capiscono quello che succede nel governo e nei cicli finanziari, e non collegano quello che<br />

succede in questi campi con l’influenza che questo ha sul paese e sulle loro vite.<br />

L’Europa oggi è uno dei più gran<strong>di</strong> laboratori in cui si può testare l’influenza che i<br />

sovrani, i principi, i re e i governatori hanno sulla nostra fede. Si può vedere come quello<br />

che <strong>di</strong>cono ha influenza su <strong>di</strong> noi. In Europa, nel corso degli ultimi 50 anni, non solo il<br />

co<strong>di</strong>ce morale è stato <strong>di</strong>luito, ma il declino è stato legalizzato. Sta <strong>di</strong>ventando proibito<br />

anche <strong>di</strong>re una minima cosa che sia contraria a quello che è stato istituito. Questo è il tipo<br />

<strong>di</strong> ambiente in cui alleviamo i nostri figli; noi vogliamo che essi abbiano timore del<br />

Signore, ma tutto intorno a loro <strong>di</strong>ce che l’attitu<strong>di</strong>ne giusta è un’altra.<br />

Un uomo <strong>di</strong>sse: “Se vuoi cambiare le persone, cambia il loro modo <strong>di</strong> pensare”. Se<br />

fai questo, allora potrai cambiare il modo in cui essi agiscono e si conducono. È molto<br />

importante che la chiesa comprenda come impattare il modo <strong>di</strong> vedere le problematiche<br />

della vita.<br />

LA DIAGNOSI DI DIO<br />

Noi siamo nati <strong>di</strong> nuovo, ma ripetutamente ci viene detto nelle Scritture: “Non vi<br />

conformate a questo mondo, ma siate trasformati me<strong>di</strong>ante il rinnovamento della vostra<br />

mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà<br />

<strong>di</strong> Dio” (Romani 12:1-2). Il nostro modo <strong>di</strong> pensare è molto importante. Anche il potere<br />

delle nostre preghiere <strong>di</strong>pende dalla nostra mentalità. A volte le nostre preghiere perdono<br />

la loro potenza perché il nostro modo <strong>di</strong> pensare è opposto a quello <strong>di</strong> Dio. Daniele <strong>di</strong>ce: “I<br />

nostri re, principi e padri sono coperti <strong>di</strong> vergogna perché noi abbiamo peccato contro <strong>di</strong><br />

te”.<br />

Dovunque nella Bibbia, quando Dio parla del paese che viene corrotto, non parla<br />

degli alberi, delle montagne e dei fiumi; ma parla degli abitanti del paese e delle loro<br />

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pratiche che influenzano l’ambiente fisico: la terra, i cieli, le stagioni, ecc. Ve<strong>di</strong>amo la<br />

<strong>di</strong>agnosi che Dio fa del paese in Ezechiele 22 (enfasi aggiunta):<br />

“La parola dell'Eterno mi fu rivolta, <strong>di</strong>cendo: «Ora, figlio d'uomo, non giu<strong>di</strong>cherai tu,<br />

non giu<strong>di</strong>cherai la città sanguinaria? Falle dunque conoscere tutte le sue<br />

abominazioni. Poi <strong>di</strong>': Così <strong>di</strong>ce il Signore, l'Eterno: La città versa il sangue nel suo<br />

mezzo per far venire il suo tempo; inoltre fa idoli contro se stessa per contaminarsi. Per<br />

il sangue che hai versato ti sei resa colpevole e ti sei contaminata per gli idoli che hai<br />

fatto. Hai fatto avvicinare i tuoi giorni e sei giunta al termine dei tuoi anni; perciò ti<br />

renderò il vituperio delle nazioni e lo scherno <strong>di</strong> tutti i paesi. Quelli che sono vicini e<br />

quelli che sono lontani da te si faranno beffe <strong>di</strong> te, o contaminata <strong>di</strong> fama e piena <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Ecco i principi d'Israele: ognuno ha usato il suo potere per<br />

versare il sangue in te. In te si <strong>di</strong>sprezza il padre e la madre, in mezzo a te si<br />

opprime lo straniero, in te si maltratta l'orfano e la vedova. Tu hai <strong>di</strong>sprezzato<br />

le mie cose sante e hai profanato i miei sabati. In te c'è gente che calunnia per<br />

versare sangue, in te c'è chi mangia sui monti, in mezzo a te si commettono<br />

scelleratezze. In te si scopre la nu<strong>di</strong>tà del padre, in te si umilia la donna<br />

durante la sua impurità. Uno commette abominazione con la moglie del<br />

suo prossimo, l'altro contamina d'incesto la sua nuora, un'altro ancora in<br />

te umilia sua sorella, figlia <strong>di</strong> suo padre. In te si ricevono regali per versare<br />

il sangue; tu esigi interesse ad usura, hai realizzato guadagni dal prossimo con<br />

inganno e hai <strong>di</strong>menticato me», <strong>di</strong>ce il Signore, l'Eterno. «Ma ecco, io batto le mani<br />

per il <strong>di</strong>sonesto guadagno che hai fatto e per il sangue versato che è in mezzo a te. Potrà<br />

reggere il tuo cuore o potranno rimanere forti le tue mani nei giorni in cui agirò contro<br />

<strong>di</strong> te? Io, l'Eterno, ho parlato e lo farò. Io ti <strong>di</strong>sperderò fra le nazioni, ti <strong>di</strong>sseminerò per<br />

i paesi ed eliminerò da te la tua immon<strong>di</strong>zia. Tu profanerai te stessa agli occhi delle<br />

nazioni e riconoscerai che io sono l'Eterno». La parola dell'Eterno mi fu rivolta,<br />

<strong>di</strong>cendo: «Figlio d'uomo, la casa d'Israele è <strong>di</strong>ventata per me tutta scorie: sono tutti<br />

bronzo, stagno, ferro e piombo in mezzo a una fornace; sono <strong>di</strong>ventati scorie<br />

d'argento». Perciò così <strong>di</strong>ce il Signore, l'Eterno: «Poiché siete tutti <strong>di</strong>ventati tante<br />

scorie, ecco io vi radunerò in mezzo a Gerusalemme. Come si raduna argento, bronzo,<br />

ferro, piombo e stagno in mezzo alla fornace e si soffia su <strong>di</strong> essi il fuoco per fonderli,<br />

così nella mia ira e nel mio furore vi radunerò, vi metterò là e vi fonderò. Vi radunerò e<br />

soffierò su <strong>di</strong> voi col fuoco della mia ira e voi sarete fusi in mezzo ad essa. Come<br />

l'argento è fuso in mezzo alla fornace, così voi sarete fusi in mezzo alla città; e<br />

riconoscerete che io, l'Eterno, ho riversato su <strong>di</strong> voi il mio furore».<br />

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La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, <strong>di</strong>cendo: «Figlio d'uomo, <strong>di</strong>' a<br />

Gerusalemme: Tu sei una terra che non è stata purificata o bagnata da pioggia in un<br />

giorno <strong>di</strong> in<strong>di</strong>gnazione. La cospirazione dei suoi profeti nel suo mezzo è come<br />

un leone ruggente che sbrana la preda, essi <strong>di</strong>vorano la gente, si appropriano <strong>di</strong><br />

tesori e cose preziose, accrescono le vedove in mezzo ad essa. I suoi<br />

sacerdoti violano la mia legge e profanano le mie cose sante; non<br />

<strong>di</strong>stinguono fra santo e profano, non fanno conoscere la <strong>di</strong>fferenza tra<br />

l'impuro e il puro e <strong>di</strong>stolgono i loro occhi dai miei sabati, per cui io sono<br />

profanato in mezzo a loro. I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che<br />

<strong>di</strong>laniano la preda, per versare sangue e <strong>di</strong>struggere anime per realizzare<br />

un ingiusto guadagno. I suoi profeti intonacano per loro con malta che non<br />

regge, avendo visioni false e proferendo <strong>di</strong>vinazioni bugiarde per loro, e<br />

<strong>di</strong>cono: "Così <strong>di</strong>ce il Signore, l'Eterno", mentre l'Eterno non ha parlato. Il popolo del<br />

paese pratica l'oppressione, compie rapine, maltratta il povero e il<br />

bisognoso e opprime lo straniero violando la giustizia. Io ho cercato fra loro<br />

un uomo che costruisse un muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese,<br />

perché io non lo <strong>di</strong>struggessi, ma non l'ho trovato. Perciò io riverserò su <strong>di</strong> loro la mia<br />

in<strong>di</strong>gnazione, li consumerò col fuoco della mia ira e farò ricadere sul loro capo la loro<br />

condotta», <strong>di</strong>ce il Signore, l'Eterno”. (Ezechiele 22)<br />

Di cosa sta parlando Dio in questo passo? Si sta rivolgendo a una città (il paese); ma<br />

quando la <strong>di</strong>strugge, si può vedere che Lui collega la corruzione del paese alle persone. I<br />

principi sono i governanti e i conduttori del paese. Ancora prima <strong>di</strong> far riferimento al<br />

peccato del popolo, Egli parla dei principi del paese e <strong>di</strong> quello che fanno e della violenza<br />

che rilasciano nel paese. Poi parla dei sacerdoti e del fatto che non <strong>di</strong>stinguano tra il santo<br />

e il corrotto.<br />

Poi continua per descrivere ciò che ha contaminato e corrotto il paese, e cosa lo ha<br />

reso così infermo che ha bisogno <strong>di</strong> guarigione (i suoi abitanti). Noi stiamo parlando <strong>di</strong> Dio<br />

che guarisce il paese. Dio si sta rivolgendo a <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> persone e gli sta <strong>di</strong>cendo:<br />

“Voi siete un paese che non è stato purificato”. Perché? “I principi hanno fatto questo.<br />

Guarda cosa hanno fatto i sacerdoti. Guarda i profeti e poi tutto il popolo. Guarda, c’è<br />

ingiustizia, furto, e tutto questo rende il paese degno soltanto della Mia ira, e Io sto<br />

cercando per tutto il paese un uomo tra il popolo che e<strong>di</strong>fichi un muro e stia davanti a Me<br />

in favore del paese, affinché Io non lo <strong>di</strong>strugga”.<br />

Riesci a comprendere che Dio non sta cercando semplicemente una persona che<br />

preghi? Egli sta cercando un tipo <strong>di</strong> preghiera che sia rilevante e abbia un obiettivo, un tipo<br />

73


<strong>di</strong> preghiera che sappia protestare con forza contro ciò che sta <strong>di</strong>struggendo il paese<br />

facendolo marcire e decadere. Un tipo <strong>di</strong> preghiera che inizia con un singolo in<strong>di</strong>viduo che<br />

si sente parte <strong>di</strong> quella corruzione, e inizia a e<strong>di</strong>ficare il suo muro.<br />

Quello che sto con<strong>di</strong>videndo è una illuminazione che abbiamo appena ricevuto a<br />

livello personale. Abbiamo percorso questo viaggio non seguendo un nostro proprio<br />

<strong>di</strong>segno, ma con il Signore che ci portava passo dopo passo. Ho già con<strong>di</strong>viso nella prima<br />

parte che quando il Signore ci parlò per la prima volta in Uganda, noi avevamo pregato<br />

durante un periodo <strong>di</strong> crisi al tempo <strong>di</strong> I<strong>di</strong> Amin, <strong>di</strong> Milton Obote, e del flagello dell’AIDS.<br />

Nel pieno del flagello dell’AIDS, fu predetto che l’Uganda si sarebbe <strong>di</strong>sintegrata a motivo<br />

dell’AIDS. Mentre noi cercavamo il Signore, Egli iniziò a parlarci, facendoci <strong>di</strong>stogliere<br />

dalla crisi, per pregare invece per il destino della nostra nazione. Egli ci rivelò che ha un<br />

destino e un proposito per ogni singola nazione sulla terra, e che il lavoro primario del<br />

regno <strong>di</strong> Dio sulla terra deve essere quello <strong>di</strong> portare le nazioni al loro livello massimo.<br />

Mentre pregavamo, Dio ha lentamente deposto le fondamenta del movimento <strong>di</strong><br />

preghiera, allontanandolo completamente dalla visione tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> un piccolo gruppo<br />

che prega semplicemente per qualsiasi cosa. Ci sta mostrando come muoverci in preghiera<br />

in modo tale da raggiungere i luoghi strategici della nazione. Da questo punto si possono<br />

affrontare le problematiche reali. Egli ci sta mostrando che in<strong>di</strong>pendentemente da quanto<br />

maturi i nostri intercessori possano sembrare, non c’è nessun uomo o nessun gruppo che<br />

possa impattare tali problematiche nella nazione. Non c’è nessun gruppo <strong>di</strong> persone che<br />

possa aspettarsi <strong>di</strong> impattare <strong>di</strong>verse aree della nazione e risolverle con la preghiera.<br />

Quello che c’è è praticamente troppo. Per ogni area, dobbiamo ritornare al verso che <strong>di</strong>ce:<br />

“Io ho cercato un uomo tra <strong>di</strong> loro”.<br />

Dio sta aspettando che le nazioni siano mature per portarci al livello che Dio ha<br />

progettato per noi. Paolo <strong>di</strong>ce: “Da un solo uomo Egli ha tratto tutte le nazioni della terra”.<br />

Egli è l’Autorità posta sulle nazioni. Egli ha un piano e una carta stradale per le nazioni, e<br />

oggi noi u<strong>di</strong>amo la chiamata a pregare per esse in modo sempre più forte. Questo ci mostra<br />

che nel calendario <strong>di</strong> Dio è giunto il tempo <strong>di</strong> operare nelle nazioni quello che Lui ha<br />

progettato. Dio non avrebbe mai detto ai <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> andare per tutto il mondo e fare<br />

<strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> tutte le nazioni se non avesse avuto un proposito per le nazioni. Paolo, che<br />

scrisse Atti 17:26-27, è un servo che ha eseguito le <strong>di</strong>rettive del suo Maestro. È uno che ha<br />

portato frutto.<br />

Come possiamo noi <strong>di</strong>re che stiamo <strong>di</strong>scepolando le nostre nazioni quando queste<br />

nazioni non sono giunte al punto in cui hanno iniziato a portare frutto nel regno <strong>di</strong> Dio?<br />

74


Come possiamo <strong>di</strong>re che stiamo <strong>di</strong>scpolando le nostre nazioni quando e<strong>di</strong>fichiamo i nostri<br />

ministeri e le nostre chiese senza dargli come obiettivo principale il <strong>di</strong>scepolare la nazione,<br />

abbandonando le nostre società, e senza conoscere il quadro più ampio <strong>di</strong> Dio per la<br />

nazione?<br />

Riferendosi al giorno del Signore degli ultimi tempi, il profeta Gioele (3:9) <strong>di</strong>ce:<br />

“Proclamate questo fra le nazioni, preparatevi per la guerra. Destatevi nazioni tutte, e<br />

radunatevi, perché Dio siederà a giu<strong>di</strong>care le nazioni. Portate i vostri guerrieri”. Nel giorno<br />

del Signore, poiché i peccati delle nazioni raggiungeranno il culmine, Dio sta per scuotere<br />

le nazioni e <strong>di</strong>ce: “Portate i vostri guerrieri”. Non sta <strong>di</strong>cendo “chiesa”, sta <strong>di</strong>cendo<br />

“nazioni”. Dio sta <strong>di</strong>cendo che in ogni nazione c’è un residuo preparato per alzarsi e<br />

scuotere la nazione dal sonno, e per fare quello che Dio desidera fare. Questo è il tempo.<br />

Dobbiamo capire che cosa sta trattenendo le nostre nazioni; quali sono “le porte<br />

dell’inferno che stanno vincendo le nostre nazioni”. Dobbiamo <strong>di</strong>struggerle. Egli <strong>di</strong>ce: “Io<br />

ho posto delle sentinelle sulle tue porte, o Gerusalemme, e non avranno riposo fino a<br />

quando Gerusalemme non <strong>di</strong>venterà la lode della terra”.<br />

Sto cercando <strong>di</strong> farci arrivare al punto <strong>di</strong> riuscire a pregare non semplicemente per<br />

quello che vogliamo chiedere; ma <strong>di</strong> pregare vedendo quello che Dio vuole farci vedere. Noi<br />

vogliamo vedere il territorio così come Dio lo vede. Vogliamo vedere al <strong>di</strong> là del mondo<br />

naturale, e vedere dove sono le male<strong>di</strong>zioni e i legami e in che modo sono ricaduti anche su<br />

<strong>di</strong> noi.<br />

L<br />

L’INGHILTERRA<br />

’Inghilterra non è mai stata una terra perfetta, ma si è mossa all’interno dei propositi<br />

<strong>di</strong> Dio e ha toccato le nazioni con la bontà del Signore. Se la chiesa non sa leggere i<br />

segni dei tempi, mancheremo il bersaglio e non avremo alcun effetto sulle nazioni.<br />

Ci fu un tempo in cui l’impero britannico occupava il mondo intero. Si trattava <strong>di</strong><br />

una posizione politica ed economica che offrì alla chiesa un’opportunità per raggiungere le<br />

nazioni lontane e pre<strong>di</strong>care l’evangelo.<br />

Poi venne un tempo in cui l’impero si stava sgretolando. Si trattava ancora <strong>di</strong> un<br />

altro cambiamento politico. La chiese dovette saper interpretare gli avvenimenti, sapere<br />

75


cosa fare, e prendere una decisione: “Presto non saremo più benvenuti nelle altre nazioni”.<br />

I missionari se ne stavano tornando a casa, ed era ormai tempo <strong>di</strong> formare e addestrare i<br />

nazionali per compiere l’opera del regno. Così la chiesa spostò il suo obiettivo dal mandare<br />

missionari in Africa al formare le persone del luogo per sostenere l’opera <strong>di</strong> Dio che era<br />

stata e<strong>di</strong>ficata. Cosa succede quando la chiesa fallisce nell’interpretare i segni dei tempi? Il<br />

mondo cambia, e la chiesa se ne sta tranquilla a guardare senza fare nulla.<br />

Dati gli sviluppi del mondo, che cosa sta facendo la chiesa per muoversi con i tempi<br />

e lasciare un’impronta nel mondo? Se non ci alziamo ora per compiere quello che Dio<br />

vuole che facciamo, la Chiesa <strong>di</strong>venterà irrilevante. Anche quelli che frequentano le chiese<br />

oggi abbandoneranno la Chiesa perché questa non si occupa <strong>di</strong> nessuna delle sfide che<br />

stanno affrontando oggi. Essi sentiranno che non avrà più alcun valore andare in chiesa e<br />

camminare per fede. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> cercare il Signore oggi e pregare così: “Signore,<br />

abbiamo bisogno <strong>di</strong> un Tuo intervento ora, e che Tu ci mostri come agire in modo adatto al<br />

cambiamento dei tempi”.<br />

Per spiegare meglio quello <strong>di</strong> cui sto parlando, lasciatemi con<strong>di</strong>videre <strong>di</strong> alcune aree<br />

in cui ci siamo sforzati <strong>di</strong> avere un impatto in Uganda. Io non ho tutte le risposte, perché,<br />

come <strong>di</strong>cevo prima, questo è un percorso <strong>di</strong> scoperta continua.<br />

IL CAMPO DI TIMOTEO<br />

Dati i cambiamenti globali degli ultimi tempi, è chiaro che il sistema mon<strong>di</strong>ale prenda <strong>di</strong><br />

mira i giovani fin dalla loro più giovane età e li addestri secondo la <strong>di</strong>rezione in cui il<br />

mondo vuole condurli. Noi abbiamo deciso <strong>di</strong> cominciare cambiando il destino dei giovani,<br />

<strong>di</strong> de<strong>di</strong>carci come ministero alle problematiche specifiche dei giovani. Stiamo cercando <strong>di</strong><br />

scoprire come poter creare un ambiente adatto a loro nelle case e negli altri luoghi, per<br />

assicurarci che camminino nella pienezza <strong>di</strong> quello che Dio li ha chiamati a fare<br />

in<strong>di</strong>vidualmente e come parte della loro nazione e generazione. Se noi non facciamo<br />

qualcosa <strong>di</strong> drastico oggi, sarà in gioco tutto il futuro. Ad agosto del 2003 abbiamo<br />

organizzato il primo incontro giovanile internazionale a Kampala. C’erano rappresentate 17<br />

nazioni. Dopo <strong>di</strong> questo, abbiamo progettato <strong>di</strong> avere dei programmi continui <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>ficazione per i giovani, incluso attività pratiche che avrebbero impegnato i giovani a<br />

considerare le loro nazioni con una nuova mentalità, in modo che potessero iniziare ad<br />

76


effettuare dei cambiamenti tangibili nei loro particolari ambienti. Questo tipo <strong>di</strong> ministero<br />

è ancora nel suo sta<strong>di</strong>o iniziale.<br />

LA CHIESA NEL MONDO DEGLI AFFARI<br />

Quando Dio ci <strong>di</strong>sse: “Riempite il paese <strong>di</strong> preghiera”, la nostra prima reazione fu quella <strong>di</strong><br />

andare il tutte le chiese, i ministeri, e le congregazioni senza <strong>di</strong>scriminare alcuna<br />

denominazione. Poi, Dio ci <strong>di</strong>sse: “Andate nei luoghi <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> commercio, <strong>di</strong> mercato,<br />

<strong>di</strong> governo, ecc”. Noi rispondemmo: “Va bene, Signore, se Tu ci apri le porte”.<br />

La prima porta che si aprì fu la Banca dell’Uganda, la nostra banca centrale. Iniziò<br />

con pochi credenti che cominciarono a riunirsi. Noi li incoraggiammo, e questi<br />

organizzarono una congregazione nella banca. Questi momenti <strong>di</strong> comunione si estesero<br />

sempre <strong>di</strong> più. Poi ministrammo in altri luoghi. Dio iniziò a fare qualcosa. La<br />

congregazione nella Banca dell’Uganda stava iniziando a influenzare le decisioni della<br />

banca. Essi pregavano nel mezzo delle situazioni, e a volte le decisioni della banca venivano<br />

cambiate in accordo alle loro preghiere, evitando delle conseguenze negative.<br />

Presto, l’amministratore capo della banca riconobbe la congregazione, e alla festa <strong>di</strong><br />

Natale successiva, <strong>di</strong>sse al gruppo: “Perché non la organizzate voi questa festa?” Quello che<br />

successe nella banca centrale cominciò a fare notizia anche nelle altre banche, e anche i<br />

credenti delle altre banche chiesero aiuto perché anche loro volevano iniziare una loro<br />

congregazione. Oggi tutte le banche hanno una congregazione, incluso le banche islamiche.<br />

Poi, questo movimento raggiunse gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e il Dipartimento<br />

della Tassazione, poi altri e altri ancora. Oggi ci sono tante forme <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> “chiesa” che<br />

non si riuniscono all’interno delle quattro mura <strong>di</strong> una chiesa.<br />

Questi credenti si riuniscono perio<strong>di</strong>camente e con<strong>di</strong>vidono le sfide che affrontano<br />

nel loro cammino cristiano quoti<strong>di</strong>ano nel loro luogo <strong>di</strong> lavoro. Quali sono le<br />

problematiche che affrontano? Cosa vuole il sistema che loro facciano, che il regno <strong>di</strong> Dio<br />

non permette? Insieme presentano queste questioni davanti al Signore, cercano nelle<br />

Scritture e si chiedono: “Come combatteremo e resisteremo contro questo?” Questo sta<br />

avendo un grosso impatto. Le decisioni stanno cambiando, il modo <strong>di</strong> operare del sistema<br />

sta cambiando, ed è grazie al modo in cui stanno operando questi credenti. Questa è<br />

l’espressione <strong>di</strong> una chiesa che si muove all’interno della vita quoti<strong>di</strong>ana delle persone.<br />

77


PARTE III<br />

C’È UN UOMO FRA LORO<br />

78<br />

Ezechiele 22:30


Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e stesse<br />

sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo<br />

<strong>di</strong>struggessi.<br />

79<br />

Ezechiele 22:30


Q<br />

C’È UN UOMO FRA LORO<br />

uando intensificammo le catene <strong>di</strong> preghiera, il Signore iniziò a rivelarci alcuni<br />

principi circa le aree attraverso cui il regno <strong>di</strong> Dio o il regno delle tenebre possono<br />

entrare all’interno del paese. È molto importante concentrare l’attenzione su questi<br />

principi, stu<strong>di</strong>arli e analizzarli, se vogliamo trasformare le nazioni. Questi principi sono<br />

responsabili della con<strong>di</strong>zione futura della nazione. Se non influenzeremo queste aree oggi,<br />

per certo domani la nazione soccomberà.<br />

Nelle Scritture, Paolo <strong>di</strong>sse: “Per i greci è importante questo, e per i giudei è<br />

importante quest’altro”. Di che cosa stava parlando? Del sistema ideologico. Disse: “Il<br />

sistema ideologico dei giudei è questo, e quello dei greci è quest’altro. Quando trattiamo<br />

con loro pren<strong>di</strong>amo in considerazione i loro sistemi ideologici”. Oggi non ci pensiamo<br />

minimamente, tuttavia Paolo si è soffermato a lungo su queste cose. Ha insegnato sul<br />

sistema ideologico, sull’amore per il denaro, sui sistemi <strong>di</strong> governo, e sul perché bisogna<br />

pregare per le autorità <strong>di</strong> governo. Si è espresso circa il matrimonio, l’istruzione, il<br />

rapporto tra genitori e figli, la giustizia e il rapporto tra il lavoratore e il datore <strong>di</strong> lavoro.<br />

Ha parlato del sacerdozio e del ruolo dei credenti come sacerdoti.<br />

È molto semplice stu<strong>di</strong>are le problematiche dei tempi <strong>di</strong> Paolo e degli apostoli, ma<br />

oggi, quando le nostre nazioni sono cambiate così tanto, non riusciamo a vederne il nesso.<br />

Non sappiamo come applicare tali principi ai nostri giorni. Noi stiamo percorrendo un<br />

cammino continuo insieme a Dio, imparando i principi della trasformazione attraverso le<br />

nostre personali esperienze.<br />

C’è un “uomo fra loro” in ogni campo, che conosce molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> tutti noi. Noi non<br />

stavamo iniziando qualcosa <strong>di</strong> nuovo, ci stavamo semplicemente guardando in<strong>di</strong>etro per<br />

chiederci: “Che cosa ha fatto Dio nel movimento <strong>di</strong> preghiera in Uganda, e cosa ha portato<br />

il cambiamento che stiamo sperimentando?” Abbiamo scoperto sette aree che sono degne<br />

<strong>di</strong> essere menzionate.<br />

80


I SETTE PILASTRI DELLA SOCIETÁ<br />

LA FAMIGLIA<br />

Questa è la prima istituzione sacra che Dio ha stabilito sulla terra. La famiglia include il<br />

sacerdozio della casa, vale a <strong>di</strong>re: l’uomo, la donna, il matrimonio, i figli e i giovani.<br />

IL SACERDOZIO<br />

Molte case cristiane non hanno dei padri che esercitano il loro ruolo <strong>di</strong> sacerdoti. La<br />

famiglia vuole servire Dio, ma non accetta che l’uomo sia il sacerdote. Abbiamo problemi<br />

<strong>di</strong> ruoli e all’interno del rapporto tra i due sessi.<br />

L’EDUCAZIONE DEL BAMBINO DEVE AVVENIRE A CASA<br />

È a casa che noi alleviamo uomini e donne che saranno i leader o i truffatori del domani. È<br />

in casa che noi creiamo l’ambiente che favorirà o ostacolerà il loro destino. Fino a quando<br />

le leggi degli uomini ci ostacoleranno, non avremo un vantaggio come genitori nella<br />

formazione del carattere dei nostri figli.<br />

LE DONNE NELLA FAMIGLIA<br />

C’è una forza lavoro molto importante nella famiglia: la donna. In questa generazione, le<br />

donne hanno un ruolo importante e una grossa influenza se scelgono <strong>di</strong> collaborare e<br />

rivestire il ruolo del regno, non sopraffacendo gli uomini, ma stando ferme come madri nel<br />

paese, riconoscendo i segni dei tempi, e intercedendo in favore del paese (Geremia 9: 17-<br />

24). Per le donne è stato costruito un palcoscenico. Le donne del mondo l’hanno usato, ma<br />

che ne è delle donne cristiane? Sanno alzarsi e usarlo per il bene del regno?<br />

Non ci sorprende che l’istituzione della famiglia venga attaccata nel rapporto tra<br />

marito e moglie, nel rapporto tra genitori e figli, nella definizione <strong>di</strong> matrimonio e <strong>di</strong><br />

famiglia, e in tutti i tipi <strong>di</strong> spiegazioni e descrizioni. È considerata famiglia non più solo<br />

l’unione <strong>di</strong> un uomo con una donna, ma tutti i tipi <strong>di</strong> accoppiamenti; viene chiamata<br />

famiglia qualsiasi situazione in cui le persone sono d’accordo <strong>di</strong> vivere insieme. Si tratta <strong>di</strong><br />

uomini che si “accoppiano” con gli uomini e <strong>di</strong> donne con le donne, <strong>di</strong>sprezzando la<br />

procreazione.<br />

Durante tutta la storia, quando si verificava il crollo <strong>di</strong> una civiltà, la causa poteva<br />

essere rintracciata nella corrosione dei valori della famiglia così come Dio l’aveva stabilita.<br />

Considerate l’impero romano, l’impero babilonese, Nimrod, e l’intera problematica<br />

81


dell’adorazione <strong>di</strong> Baal e Tammuz; hanno tutti le loro ra<strong>di</strong>ci nella famiglia. Ve<strong>di</strong>amo imperi<br />

crollare. Nel periodo della loro caduta, quando guar<strong>di</strong>amo oltre l’apparenza, in special<br />

modo nelle famiglie influenti, ve<strong>di</strong>amo che il matrimonio è stato <strong>di</strong>strutto e il letto<br />

coniugale profanato.<br />

Oggi, senza che noi ce ne accorgiamo, le forze del male stanno attaccando il<br />

matrimonio e la famiglia da ogni lato, minando anche i pilastri morali che rendono la<br />

famiglia sacra. Ancora prima che gli uomini e le donne si uniscano in matrimonio, vengono<br />

bombardati da tutti i fronti, tanto che la loro idea del matrimonio viene completamente<br />

deragliata dall’idea <strong>di</strong> Dio. Questi porteranno nuova vita nel mondo, sotto forma <strong>di</strong><br />

bambini, ma nell’ambiente corrotto <strong>di</strong> un matrimonio costruito su cattive fondamenta.<br />

Alleveranno queste tenere creature in un ambiente altamente <strong>di</strong>struttivo. Dopo aver messo<br />

al mondo dei figli, annullano il matrimonio, e i bambini vengono abbandonati, cercando <strong>di</strong><br />

capire come andare avanti. Crescono tra dolori e traumi, e il nemico adora queste cose,<br />

usandole per contaminare il paese. Questi bambini crescono e si allontanano<br />

completamente dai principi <strong>di</strong> Dio, essendo formati secondo il modello che il mondo ha<br />

scelto per loro.<br />

Considerate ora il modo in cui i bambini vengono cresciuti e il co<strong>di</strong>ce e i principi<br />

morali con cui vengono educati. Riuscite a realizzare che c’è uno sforzo crescente per<br />

separare i genitori dai figli e <strong>di</strong>minuire l’autorità dei genitori sui figli? I governi stanno<br />

prendendo delle decisioni che limitano quello che i genitori possono fare ai loro figli.<br />

Questa <strong>di</strong>stanza tra figli e genitori fa in modo che il figlio venga influenzato dal sistema del<br />

paese. In alcune aree, gli insegnanti hanno maggiore influenza dei genitori. In altre aree, la<br />

legge non assicura il bene dei figli, perché gli dà il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> fare delle scelte sbagliate,<br />

mentre i genitori non hanno il potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>re “No”; ma la realtà è che i figli ancora non<br />

hanno il giusto equilibrio mentale per poter prendere certe decisioni in maniera<br />

responsabile.<br />

È interessante notare chi sta minando la famiglia. Coloro che ne sono coinvolti si<br />

trovano nel regno spirituale e nella sfera politica, inclusi i governi nazionali, gli Stati Uniti,<br />

l’Unione Europea, ecc. Queste entità dovrebbero avere poco a che fare con la nostra vita<br />

morale, tuttavia sono <strong>di</strong>ventate sempre più influenti, perché il mondo sta raggiungendo<br />

l’apice della battaglia spirituale.<br />

Una cultura giovanile globale sta emergendo e si sta evolvendo. Molti <strong>di</strong> noi la<br />

considerano negativa. A me piace riconoscere che è una realtà che non può essere negata.<br />

Come si evolverà? Si estinguerà domani, o <strong>di</strong>venterà ancora più forte? In questa età, la<br />

82


nuova generazione ha un vantaggio sulla vecchia. I giovani hanno più tempo per stu<strong>di</strong>are e<br />

acquisire una maggiore conoscenza. L’informazione è <strong>di</strong>ventata una fonte <strong>di</strong> potere. Sono<br />

sempre più i figli che insegnano ai loro genitori le nuove tecnologie e come fare una serie<br />

svariata <strong>di</strong> cose. Questa situazione può essere scomoda per gli adulti, ma è una realtà che<br />

non si può negare. Con l’inizio dell’era informatica i giovani stanno acquistando autorità.<br />

Nel mondo aziendale, i <strong>di</strong>rigenti sono in numero sempre maggiore dei giovani.<br />

Il nostro futuro è nelle mani dei giovani <strong>di</strong> oggi. Ciò significa che il mondo sarà<br />

condotto dove vogliono i giovani, perché essi hanno influenza e potere decisionale. Il<br />

mondo si è accorto <strong>di</strong> questo, e quin<strong>di</strong> nel suo marketing prende <strong>di</strong> mira i giovani, gli<br />

adolescenti e i bambini. Il mondo sa che nel giro <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni questi giovani governeranno<br />

il mondo e ne determineranno il modo <strong>di</strong> operare. Oggi, se noi come chiesa ci mettiamo in<br />

<strong>di</strong>sparte, restiamo a guardare e non facciamo niente, quasi come a <strong>di</strong>re “non ci interessa,<br />

noi ci occupiamo solo del cielo”, allora saremo responsabili della <strong>di</strong>struzione del nostro<br />

futuro.<br />

L’AMMINISTRAZIONE E LE FINANZE<br />

Questo è un aspetto molto delicato: le finanze e l’attitu<strong>di</strong>ne che abbiamo verso il denaro<br />

determinano come sarà il nostro cuore. Paolo <strong>di</strong>ce: “L’amore del denaro è il principio <strong>di</strong><br />

ogni male”. In Ezechiele 22, ve<strong>di</strong>amo che molti aspetti della vita sono influenzati da come<br />

le persone si rapportano al denaro. Estorcono, uccidono e commettono ingiustizie, tutto<br />

per il denaro. Quando preghiamo per le nazioni, è importante esaminare attentamente il<br />

ruolo delle finanze nei costumi morali della nazione. Dobbiamo considerare il ruolo del<br />

denaro nel modo in cui le persone si conducono dal punto <strong>di</strong> vista morale. Se tralasciamo<br />

questo passaggio, stiamo bypassando un legame molto significativo.<br />

Vi ricordate Deuteronomio 8:18? Se Dio ci ha dato l’abilità <strong>di</strong> arricchirci nel paese,<br />

allora Lui ha un proposito per quella ricchezza. Se noi non sappiamo come riven<strong>di</strong>care<br />

quella ricchezza, allora gli empi la prenderanno e la utilizzeranno per dei propositi<br />

malvagi.<br />

Non possiamo aspettarci che i pastori gui<strong>di</strong>no e <strong>di</strong>rigano la ricchezza del paese.<br />

Questa non è la loro unzione. Ci sono uomini e donne che hanno ricevuto un’unzione per<br />

questo. “Io sono il Signore Dio che ti da potere”. Che cos’è il potere? L’unzione per<br />

produrre ricchezza. Ci sono dei professionisti che Dio ha unto per produrre ricchezza e<br />

incanalarla nel regno. Oggi molte <strong>di</strong> queste persone stanno sedute nelle nostre chiese, ma<br />

83


non conoscono il loro ruolo e la loro responsabilità. Non sanno come esercitare autorità e<br />

fare guerra spirituale sul loro posto <strong>di</strong> lavoro. Non si prega per loro e non vengono schierati<br />

come ambasciatori <strong>di</strong> Cristo nel mercato. Non consideriamo il loro ruolo e non<br />

riconosciamo la loro chiamata.<br />

Ricordate, Dio <strong>di</strong>sse a Mosè: “Questo è il progetto dell’Arca dell’Alleanza”. Non gli<br />

<strong>di</strong>sse <strong>di</strong> costruirla. Gli <strong>di</strong>sse invece: “Io ho unto Betsaleel e Oholiab e ho messo il mio<br />

Spirito su <strong>di</strong> loro per produrre delle opere d’arte” (Esoso 31). Dio ha preparato degli<br />

uomini per compiere la Sua opera. In altre parole, Mosè chiamò Betsaleel, gli impose le<br />

mani, lo unse e lo rilasciò nel suo ministero. Dio lo usò nella sua vita, con le sue abilità. Egli<br />

è l’architetto che ha <strong>di</strong>segnato l’arca e che l’ha costruita. Noi abbiamo questi uomini e<br />

queste donne in mezzo a noi. Spesso non pensiamo alla loro chiamata. Considerate il<br />

potere del denaro nella società. Ci sono uomini e donne che <strong>di</strong>rigono aziende e che possono<br />

prendere le decisioni. E anche se non possono prendere le decisioni <strong>di</strong> persona, possono<br />

pregare. Se noi cre<strong>di</strong>amo che la nostra preghiera può cambiare il paese, allora la loro<br />

preghiera cambierà anche gli uomini nel loro mondo. Preghiamo: “Dio, fa sorgere uomini e<br />

donne che possano battersi per la tua Parola nel mondo”.<br />

Quando preghiamo per questo, contribuiamo a posizionare strategicamente i soldati<br />

sul campo <strong>di</strong> battaglia. Quando questi soldati arrivano nella nostra chiesa, noi li<br />

riconosciamo, e li ascoltiamo. Nella maggior parte delle chiese, non ci si prende del tempo<br />

per ascoltare le loro prove e <strong>di</strong>fficoltà, perché non si prega per loro e non si considera il<br />

loro campo. Quando invece li considereremo come il reggimento dell’esercito <strong>di</strong> Dio nelle<br />

loro aree, allora ci prenderemo del tempo da de<strong>di</strong>cargli. Gli chiederemo: “Quali sono le<br />

sfide che state affrontando? Di cosa avete bisogno che ancora non avete?” Faremo degli<br />

incontri in cui potremo incoraggiarli, equipaggiarli, ungerli, rilasciarli e fargli copertura <strong>di</strong><br />

preghiera.<br />

LE AUTORITÀ GOVERNATIVE NEL PAESE<br />

Queste includono gli organi esecutivi, legislativi e giu<strong>di</strong>ziari, la sicurezza e la <strong>di</strong>fesa della<br />

nazione. Dagli esempi <strong>di</strong> Daniele e <strong>di</strong> Ezechiele ve<strong>di</strong>amo come essi pregarono per le<br />

autorità governative del paese. L’apostolo Paolo <strong>di</strong>sse a Timoteo: “Prima <strong>di</strong> ogni altra cosa,<br />

che si facciano preghiere per tutti quelli che sono in autorità” (1 Timoteo 2:1-2). Perché?<br />

Perché essi prendono le decisioni e stipulano le alleanze che si ripercuotono su tutto il<br />

paese. Quando Nebukadnetsar <strong>di</strong> Babilonia mise al potere Sedekia, dopo la conquista <strong>di</strong><br />

Gerusalemme, Sedekia fece un’alleanza con lui. Più tar<strong>di</strong> mandò un emissario in Egitto per<br />

84


chiedere l’aiuto del Faraone contro Nebukadnetsar. In Ezechiele 17 e 2 Cronache 36:11-13,<br />

il profeta <strong>di</strong> Dio ebbe una parola per Sedekia, e gli <strong>di</strong>sse: “Non è l’uomo che ti ha fatto re?<br />

Non è nel Mio nome che hai prestato giuramento? Allora perché hai rotto questo patto?<br />

Ecco cosa avverrà. I tuoi figli verranno uccisi davanti a te, i tuoi occhi ti saranno cavati e<br />

sarai condotto alla corte del re a Babilonia e l’intera nazione sarà condotta in cattività”. I<br />

re, i governanti, i presidenti e i primi ministri possono fare dei patti che possono legarci<br />

spiritualmente, moralmente e socialmente. Possono emettere dei decreti che aprono la<br />

nazione al regno delle tenebre oppure al regno <strong>di</strong> Dio.<br />

Il successo delle nostre crociate e campagne per portare l’evangelo del regno alle<br />

nazioni è influenzato dai governanti e dai principi. Il governo è pressato dalle gran<strong>di</strong><br />

nazioni e dai gruppi influenti; insistono così verso quelli del governo: “Vi daremo questo<br />

denaro se toglierete Dio dalle scuole, se farete approvare l’aborto e i <strong>di</strong>ritti ai gay, e<br />

inizierete a insegnare in questo modo”.<br />

Dobbiamo valutare attentamente l’impatto delle leggi dell’uomo, e come queste<br />

hanno aperto le nostre nazioni a un fiume <strong>di</strong> male. I nostri figli sono esposti a delle<br />

oppressioni che non avevano mai sperimentato prima, tutto perché qualcuno in autorità ha<br />

preso una decisione. Quando preghiamo per il risveglio e per una trasformazione,<br />

dobbiamo tener conto <strong>di</strong> quello che stanno facendo le persone in autorità, perché stanno<br />

aprendo le porte della nazione o al male o al regno <strong>di</strong> Dio.<br />

Perché è importante influenzare le autorità? Perché molti <strong>di</strong> noi pensano che questo<br />

sia impossibile? In Uganda, mentre pregavamo, Dio ci <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> far venire il presidente e <strong>di</strong><br />

fargli de<strong>di</strong>care la nazione a Dio pubblicamente. Noi eseguimmo le Sue istruzioni e la first<br />

lady <strong>di</strong>sse: “Dobbiamo de<strong>di</strong>care la nostra nazione a Dio. Convochiamo tutte le persone<br />

nello sta<strong>di</strong>o, tutto il consiglio dei ministri, gli ambasciatori, i giu<strong>di</strong>ci, ecc…” E quella sera,<br />

prima che l’anno 2000 iniziasse, noi offrimmo la nazione a Dio e rifiutammo<br />

pubblicamente le antiche credenze idolatre. Questo legame non è stato <strong>di</strong>strutto<br />

completamente, ma ci fu una potenza incre<strong>di</strong>bile quando i governanti <strong>di</strong>chiararono<br />

pubblicamente: “Noi abbiamo fatto questa scelta”. È possibile cambiare la mente dei<br />

governanti circa una decisione? Sì. Come intercessori che vogliono vedere Dio trasformare<br />

il paese, dobbiamo considerare bene quest’area.<br />

Considerate le nazioni dell’Occidente. Molte delle problematiche che la chiesa deve<br />

affrontare sono profondamente ingranate nel sistema, e c’è bisogno <strong>di</strong> rivolgersi in alto,<br />

alla legge. La risposta automatica è: “Che possiamo fare? Questa è la moda e così stanno le<br />

cose”. Ma c’è un modo in cui possiamo riaprire la sfida.<br />

85


Ripetiamo: perché un paese ha bisogno <strong>di</strong> guarigione? Dio <strong>di</strong>ce che se noi facciamo<br />

A-B-C-D, allora Lui ascolterà, perdonerà e guarirà. Ascolta forse Dio ogni tipo <strong>di</strong><br />

preghiera? Ricordate: “Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se doman<strong>di</strong>amo<br />

qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esau<strong>di</strong>sce”. Quin<strong>di</strong>, Egli ci ascolta se<br />

preghiamo in accordo alla Sua volontà, al Suo cuore e alla Sua mente. Poi, Egli <strong>di</strong>ce che ci<br />

perdonerà. Dobbiamo in<strong>di</strong>care i peccati del paese che lo hanno fatto <strong>di</strong>ventare quello che è<br />

oggi, e sapere come dobbiamo sciogliere quello che è stato legato nello spirito in modo che<br />

Dio possa iniziare a guarire la sfera fisica, politica, sociale e tutte le altre sfere. Affinché Dio<br />

guarisca, deve prima poter ascoltare.<br />

IL SACERDOZIO DOMINANTE<br />

I sacerdoti esistono. In Africa è un dato <strong>di</strong> fatto. Non c’è bisogno che qualcuno ce lo<br />

insegni. Sappiamo che esiste un sacerdozio empio, che comprende le streghe e i guaritori<br />

tra<strong>di</strong>zionali. Questi sono dei guar<strong>di</strong>ani che attingono il potere dal mondo dell’occulto.<br />

Cercano <strong>di</strong> convincere le persone: “Tu hai bisogno <strong>di</strong> me. Tu hai bisogno <strong>di</strong> questo potere.<br />

Devi ricordarti dei tuoi antenati”. Sono dei sacerdoti che cercano <strong>di</strong> tenere le nazioni sotto<br />

tale influenza. Noi, la chiesa, sappiamo <strong>di</strong> essere il sacerdozio <strong>di</strong> Dio, che ha il compito <strong>di</strong><br />

aprire la nostra nazione alla potenza <strong>di</strong> Dio.<br />

L’apostolo Pietro <strong>di</strong>sse: “Noi siamo un popolo particolare, una nazione santa messa<br />

nel paese per proclamare le lo<strong>di</strong> del Signore” (v. 2:9). È importante riconoscere i tipi <strong>di</strong><br />

sacerdozio che ci sono nel paese, perché il sacerdozio ha come compito la responsabilità <strong>di</strong><br />

offrire sacrifici sull’altare. Gli altari sono i luoghi <strong>di</strong> incontro tra la <strong>di</strong>vinità e il popolo.<br />

Sono luoghi dove si fanno i patti, i sacrifici e le richieste. Dobbiamo chiederci: “Qual è<br />

l’altro sacerdozio nella nostra nazione? Noi sappiamo <strong>di</strong> essere chiamati da Dio, ma che<br />

origine hanno gli altri sacerdozi del paese? Chi sono le persone che de<strong>di</strong>cano il paese ad<br />

altre potenze e aprono porte sulla nazione facendo sacrifici, dando così un <strong>di</strong>ritto legale al<br />

potere delle tenebre <strong>di</strong> influenzare il paese?”<br />

Se ti guar<strong>di</strong> intorno sarai in grado <strong>di</strong> rispondere. Durante la nostra prima visita<br />

nell’Irlanda del Nord, trovammo un negozio che pubblicizzava apertamente la guarigione<br />

per mezzo della stregoneria. In Africa, anche se questa cosa è molto comune, ci sono<br />

persone che non amano essere viste mentre si recano in tali luoghi. Ma in Irlanda abbiamo<br />

visto persone, giovani e non, entrare nel negozio con orgoglio. Fu uno shock per noi.<br />

Questo è il paese che ci ha portato l’Evangelo. Noi pensammo: “Ma cosa sta succedendo<br />

qui?” A Salem, nel Massachusetts, io rimasi scioccato che la città proclamava<br />

86


orgogliosamente <strong>di</strong> essere la capitale americana della stregoneria. I manifesti pubblicitari<br />

sulle vetrine dei negozi e nei teatri erano sfrontati e palesi, e le persone camminavano per<br />

strada mostrandosi come streghe, andandone fiere.<br />

Le streghe sono dei sacerdoti, e nel caso tu non la sappia, fanno dei patti e dei<br />

sacrifici. Mantengono le porte aperte verso le loro <strong>di</strong>vinità.<br />

Cosa succede ad Halloween? Potrebbe sembrare innocuo, ma ci sono persone che<br />

eseguono realmente dei rituali e evocano gli spiriti per esercitare dei poteri malefici. A<br />

Parigi, la parata gay sembra un <strong>di</strong>vertimento, ma sta rinnovando i patti che <strong>di</strong>struggono la<br />

fibra morale della società. In Sud America si fanno dei carnevali che sembrano un<br />

<strong>di</strong>vertimento, ma sono delle tra<strong>di</strong>zioni che rinnovano i patti malefici, che de<strong>di</strong>cano del<br />

continuo il paese al regno delle tenebre e rafforzano le fortezze del male. Ci sono tante cose<br />

che sembrano innocue all’apparenza, ma se le osservate a fondo, vedrete che il regno delle<br />

tenebre tiene legate anche le istituzioni rispettabili. Dio non ci mostrerà queste cose fino a<br />

quando non le cercheremo. Dobbiamo chiedergli <strong>di</strong> aprire i nostri occhi affinché possiamo<br />

vedere. Ricordate Eliseo? Egli <strong>di</strong>sse: “Apri gli occhi <strong>di</strong> quest’uomo”. Poi quell’uomo fu in<br />

grado <strong>di</strong> vedere quello che stava avvenendo nel mondo spirituale. Se noi non chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong><br />

avere gli occhi aperti, non saremo in grado <strong>di</strong> vedere. Ma se ve<strong>di</strong>amo, allora conosceremo,<br />

e potremo chiedere la guida su come affrontare la sfida del male.<br />

IL SISTEMA IDEOLOGICO<br />

Con l’espressione “sistema ideologico” ci riferiamo alla mentalità <strong>di</strong> un paese o al modo in<br />

cui le persone vedono il mondo. I canali che formano la nostra mentalità sono: l’istruzione,<br />

i me<strong>di</strong>a, gli intrattenimenti e la cultura. Questi fattori <strong>di</strong> solito formano la mentalità <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>di</strong> persone.<br />

Oggi si parla <strong>di</strong> correttezza politica. Questa è una nuova espressione che descrive la<br />

mentalità del paese. Se stu<strong>di</strong>ate la storia dell’Europa, potrete rintracciare la mentalità<br />

greco-romana; molte cose hanno avuto luogo a causa <strong>di</strong> quella mentalità, anche all’interno<br />

della chiesa e della società. Quando vado in Europa, ci sono idee che non posso nemmeno<br />

suggerire, perché la risposta è: “Questa è l’Europa. Non può funzionale qui se funziona<br />

altrove. Noi non operiamo così”. Nel me<strong>di</strong>o oriente, invece, ci confrontiamo con un’altra<br />

mentalità.<br />

In Africa, la mentalità è <strong>di</strong>versa. La mentalità africana è oppressa dalla superstizione<br />

e dalla paura del mondo spirituale e degli spiriti ancestrali. Nella chiesa, ci sono tracce <strong>di</strong><br />

apertura, ma a volte le persone hanno paura <strong>di</strong> stare lontane da certe cose considerate<br />

87


“tabù”, a motivo della mentalità del paese. Finché non riusciamo a creare un’apertura nel<br />

modo <strong>di</strong> pensare delle persone, quella nube avrà presa sul paese e impe<strong>di</strong>rà la piena<br />

manifestazione del regno <strong>di</strong> Dio.<br />

Dobbiamo chiedere a Dio quale sia il sistema ideologico del paese. Dio ha un Suo<br />

sistema ideologico, e il mondo ne ha un altro. Noi potremo anche essere una chiesa piena<br />

<strong>di</strong> intercessori che pregano per la trasformazione, ma se siamo imbrigliati nel sistema<br />

ideologico e nella mentalità del paese, le nostre preghiere non saranno in accordo alla<br />

volontà <strong>di</strong> Dio, ma secondo il modo <strong>di</strong> pensare e la mentalità del paese. Quando ci<br />

avviciniamo alla preghiera dobbiamo staccarci da tutto questo.<br />

I MODELLATORI-MENTALI CHE CREANO IL SISTEMA IDEOLOGICO<br />

Sappiamo quanto i me<strong>di</strong>a, gli intrattenimenti e l’istruzione siano potenti nel<br />

formare la nostra mentalità. I me<strong>di</strong>a stanno manipolando la mentalità della popolazione,<br />

facendo in modo che le persone pensino quello che i me<strong>di</strong>a vogliono. Ricordati, se vuoi<br />

cambiare qualcuno, allora cambia il suo modo <strong>di</strong> pensare. I me<strong>di</strong>a, gli intrattenimenti e<br />

l’istruzione formano i valori <strong>di</strong> oggi. I me<strong>di</strong>a espongono gli argomenti e impartiscono<br />

quello che è politicamente corretto: quello che si può e non si può fare, quello che si può e<br />

non si può <strong>di</strong>re. I me<strong>di</strong>a e gli intrattenimenti <strong>di</strong>cono: “questo è il modo normale <strong>di</strong> agire, e<br />

se tu non fai così, allora tu non sei normale”. I nostri giovani stanno crescendo rifiutando<br />

quello che i genitori gli insegnano, perché vedono qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso nei me<strong>di</strong>a. Non ci<br />

sono uomini e donne <strong>di</strong> Dio nei me<strong>di</strong>a?<br />

Verso la fine degli anni ’80, avevamo solo una stazione ra<strong>di</strong>o del governo chiamata<br />

Ra<strong>di</strong>o Uganda, e un canale TV, canale Uganda. Un giorno, il ministro dell’informazione<br />

<strong>di</strong>sse: “Non più principi dottrinali alla ra<strong>di</strong>o e in TV tranne che per i musulmani, i cattolici<br />

e gli anglicani”. I musulmani riuscirono a trasmettere <strong>di</strong> venerdì, ma i cattolici e gli<br />

anglicani non erano interessati a fare una trasmissione. Erano principalmente le chiese<br />

carismatiche che volevano pre<strong>di</strong>care e innalzare Gesù. Noi lo accettammo e per tre anni<br />

non successe nulla. Poi cominciammo a chiederci: “Perché non dovremmo poter pre<strong>di</strong>care<br />

la Parola <strong>di</strong> Dio?” Così, iniziammo a pregare: “Dio, aprici le vie aere affinché le possiamo<br />

usare”. Dopo poco, il governo cambiò la sua politica e liberalizzò i me<strong>di</strong>a, e oggi abbiamo<br />

circa sei canali che pre<strong>di</strong>cano l’evangelo 24 ore al giorno.<br />

Abbiamo almeno 128 stazioni ra<strong>di</strong>o nel paese, e la maggior parte trasmettono<br />

almeno un programma cristiano al giorno. Se non hanno un proprio pre<strong>di</strong>catore, prendono<br />

in prestito un programma da altre stazioni e lo trasmettono. Sono arrivati a realizzare che<br />

88


non si può sopravvivere senza l’evangelo nell’ambiente in cui viviamo. Perciò oggi<br />

l’evangelo è molto richiesto, e sta influenzando il modo <strong>di</strong> pensare, <strong>di</strong> vedere, <strong>di</strong> agire e <strong>di</strong><br />

parlare della società.<br />

Una volta, qualcuno ci <strong>di</strong>sse che dovevamo pregare per l’Uganda perché la società<br />

donatrice tedesca voleva ridurre il suo tributo alla nazione, in quanto l’Uganda stava<br />

<strong>di</strong>ventando troppo cristiana, troppo religiosa. Vogliono che siamo secolari. L’aspetto<br />

economico <strong>di</strong> questa faccenda non è positivo, ma la testimonianza sì. Il paese sta<br />

<strong>di</strong>ventando più cristiano a vista d’occhio.<br />

Il nostro modo <strong>di</strong> pensare determina la potenza della nostra preghiera. Quando<br />

pensiamo: “Signore, questo lo possiamo cambiare”, allora dobbiamo considerare i fattori<br />

che cambiano il paese. I me<strong>di</strong>a e l’istruzione sono alcuni dei mezzi più potenti che<br />

cambiano la società. Perciò, preghiamo per questi, che Dio susciti i suoi “uomini fra loro” e<br />

porti cambiamento per mezzo <strong>di</strong> loro.<br />

Sono stato in alcune scuole in Europa e in America. Mi <strong>di</strong>cono: “Vieni e testimonia,<br />

ma non <strong>di</strong>re che Gesù è l’unica via, oppure che siamo nati peccatori”. Ci fanno indossare<br />

una camicia <strong>di</strong> forza e non ci viene permesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>re la verità. In America mi imposero così<br />

tanti <strong>di</strong>vieti, che io gli chiesi: “volete veramente che io parli?” Essi <strong>di</strong>ssero: “Certo, ma per<br />

favore cerca <strong>di</strong> trovare un modo, perché se <strong>di</strong>ci certe cose, perderemo il supporto<br />

economico del governo”. Io pregai: “Signore, devo evitare <strong>di</strong> parlare? Non voglio<br />

nasconderTi <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me”. Lo Spirito del Signore mi <strong>di</strong>sse: “Vai e testimonia<br />

semplicemente <strong>di</strong> come avete creduto in Uganda”. Così mi alzai e <strong>di</strong>ssi loro: “In Uganda<br />

noi cre<strong>di</strong>amo che tutti gli uomini nascono peccatori, e perciò preghiamo in questo modo e<br />

pre<strong>di</strong>chiamo in questo modo e…” Così, quello che <strong>di</strong>ssi riguardava esclusivamente<br />

l’Uganda. Terminai <strong>di</strong>cendo: “Se qualcuno vuole preghiera, venga da me privatamente”.<br />

Venti ragazzi <strong>di</strong>edero la loro vita al Signore quel giorno.<br />

La società esercita delle pressioni su <strong>di</strong> te affinché tu non <strong>di</strong>ca determinate cose. Ti<br />

<strong>di</strong>ce: “Non puoi influenzare i giovani” e “Non bisogna insegnare ai giovani”, la ma Bibbia<br />

<strong>di</strong>ce: “Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure<br />

quando sarà vecchio” (Proverbi 22:6). Oggi ci viene detto: “Non <strong>di</strong>re troppo. Non<br />

esercitare troppa influenza”. La società cerca <strong>di</strong> demolire l’influenza dei genitori sui loro<br />

figli. Gli insegnanti non hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re la verità. Loro danno agli alunni meno<br />

<strong>di</strong>rettive possibili, e una grande libertà <strong>di</strong> prendere decisioni e fare scelte. Questa<br />

situazione può sembrare impossibile da cambiare per le nostre capacità, ma c’è forse<br />

89


qualcosa <strong>di</strong> impossibile per Dio? Non ci sono forse degli educatori in grado <strong>di</strong> alzarsi come<br />

“uomini fra loro”?<br />

LA GIUSTIZIA SOCIALE E LA SICUREZZA<br />

La giustizia sociale e la sicurezza hanno a che fare col prendersi cura degli oppressi, delle<br />

vedove, degli orfani, dei <strong>di</strong>sabili, e dei bisognosi in generale. Dio ha molto da <strong>di</strong>re circa i<br />

bisognosi. Il ministero <strong>di</strong> Gesù non fu semplicemente pre<strong>di</strong>care. Egli fu attivamente<br />

coinvolto in un ministero sociale verso i meno fortunati. Guarì i malati, gli <strong>di</strong>ede da<br />

mangiare, li incoraggiò, ebbe compassione dei bambini, e poi ministrò su tutti loro dal<br />

punto <strong>di</strong> vista spirituale.<br />

In Ezechiele 22 e altrove nelle Bibbia il Signore <strong>di</strong>ce: “Guardate cosa fanno agli<br />

orfani e alle vedove, ai poveri, agli oppressi e agli stranieri”. Si tratta della giustizia<br />

all’interno del paese e dell’idea completa delle opere sociali, del benessere e della sicurezza.<br />

È interessante notare che la chiesa normalmente non pensa a questi aspetti. Pensiamo mai<br />

a come funziona il sistema giu<strong>di</strong>ziario del paese? Pensiamo mai alle problematiche della<br />

sicurezza della nazione, occupandocene personalmente? Pensiamo mai a quanto poco la<br />

chiesa faccia per il benessere sociale? Ci sono delle problematiche per le quali possiamo<br />

pregare: “Signore, che cosa possiamo fare? Ve<strong>di</strong>amo ingiustizia e abusi. Cosa possiamo fare<br />

come chiesa? Cosa posso fare io come in<strong>di</strong>viduo?”<br />

In Uganda, abbiamo visto giu<strong>di</strong>ci venire e ravvedersi pubblicamente, confessando<br />

che non avevano garantito giustizia ai poveri. Come operano i nostri uffici <strong>di</strong> sicurezza?<br />

Abusano forse dei loro poteri e operano ingiustamente? Noi abbiamo ancora un lungo<br />

cammino davanti, ma queste problematiche vengono affrontate. Nel 1997, dei generali<br />

dell’esercito e dei comandanti della polizia gridarono al Signore, ravvedendosi per il modo<br />

in cui l’esercito e la polizia avevano agito nel paese. Supplicarono Dio <strong>di</strong>cendo: “Perdonaci<br />

per l’ingiustizia e lo spargimento <strong>di</strong> sangue che hanno commesso i generali prima <strong>di</strong> noi, e<br />

perdonaci per tutto quello che ancora viene fatto”. Noi potremmo non avere il potere <strong>di</strong><br />

cambiare le cose sulla terra, ma quando an<strong>di</strong>amo davanti a Dio e preghiamo secondo la<br />

volontà e il cuore <strong>di</strong> Dio, Egli interverrà dove noi non possiamo, e inizierà a cambiare il<br />

paese.<br />

Non parliamo <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento, ma preghiamo per ognuna <strong>di</strong> queste aree e<br />

chie<strong>di</strong>amo a Dio: “Apri i nostri occhi affinché ve<strong>di</strong>amo la mano del nemico, ma apri i nostri<br />

occhi per vedere anche la Tua mano. Tu non hai rinunciato. Tu sei ancora all’opera”. Isaia<br />

53:1 <strong>di</strong>ce: “Chi ha creduto alla nostra pre<strong>di</strong>cazione e a chi è stato rivelato il braccio<br />

90


dell'Eterno? Quando non ve<strong>di</strong>amo la mano del Signore, preghiamo in tutti i mo<strong>di</strong>, ma<br />

quando ve<strong>di</strong>amo la mano del Signore, sappiamo che “questa è la Sua volontà”, e possiamo<br />

pregare secondo la Sua volontà. Gesù <strong>di</strong>ce: “Io non faccio nulla che non ho visto fare al<br />

Padre mio”. Perciò, in tutte queste aree, dobbiamo chiedere: “Sei ancora all’opera? Se sì,<br />

dove sono i segni lasciati dalla tua mano? Mostraci dove si trova il nemico, in modo che<br />

possiamo riconoscere le sue influenze e intervenire”.<br />

IL DESTINO<br />

Il destino comprende il proposito redentivo del paese. Nel 1995, quando Dio ci <strong>di</strong>ede una<br />

parola profetica per l’Uganda, mostrandoci il suo destino nell’economia <strong>di</strong> Dio, e iniziò a<br />

rivelarci il mistero delle nazioni, una delle cose che abbiamo imparato è che ogni nazione<br />

ha una chiamata e un proposito redentivo. Quando una nazione si muove nella propria<br />

chiamata, Dio la fa prosperare. Abbiamo anche imparato che in ogni nazione Dio ha messo<br />

le risorse necessarie per aiutare le persone <strong>di</strong> quel paese ad adempiere il loro destino.<br />

Quando consideriamo gli Stati Uniti, ve<strong>di</strong>amo che ci sono cose che sono state messe nelle<br />

fondamenta della nazione che manovrano il destino della nazione. Per esempio, uno dei<br />

loro obiettivi è quello <strong>di</strong> assicurare la libertà delle nazioni. Anche se il mondo ha dei<br />

pensieri negativi circa “l’intervento americano in Afghanistan e in Iraq”, gli Stati Uniti<br />

stanno semplicemente adempiendo parte del loro destino, che è quello <strong>di</strong> portare libertà<br />

agli oppressi.<br />

Nel modo in cui gli Stati Uniti educano i loro figli nel sistema educativo, e nel modo<br />

in cui l’intero sistema è organizzato, tutto mira a far crescere le persone in modo che<br />

abbiano questo obiettivo. Quando una nazione si allontana dal proprio destino, crolla.<br />

Dobbiamo ricercare il destino e il proposito redentivo delle nostre nazioni. A quel punto<br />

potremo <strong>di</strong>scernere le risorse che sono state messe nelle nostre nazioni per aiutarle ad<br />

adempiere questi propositi secondo l’economia <strong>di</strong> Dio. Questo ci aiuterà a capire come<br />

pregare correttamente.<br />

91


U<br />

I CINQUE MINISTERI<br />

na comprensione maggiore dei cinque ministeri che il Signore ha dato alla chiesa ci<br />

aiuterà a pregare in accordo alla Sua volontà, e a vedere le aree che dobbiamo<br />

esaminare. Riuscite a vedere quanti membri <strong>di</strong> chiesa oggi non vedono come i cinque<br />

ministeri si possano relazionare a loro? Molti <strong>di</strong> noi non fanno attenzione o non si curano<br />

se nel paese ci siano veri apostoli ed evangelisti, o ogni altro dei cinque ministeri.<br />

Mentre stavamo cercando <strong>di</strong> mettere insieme tutte queste cose, abbiamo visto una<br />

connessione molto importante. Tutte le nazioni sono state stabilite su due fondamenti<br />

importanti: il governo e il commercio. Il governo determina i nostri limiti e le nostre vie. Il<br />

commercio esercita la sua influenza tramite il controllo del denaro. Un numero smisurato<br />

<strong>di</strong> organizzazioni transnazionali stanno esercitando una grande influenza sul governo<br />

grazie al fatto che possiedono il denaro. Quando colleghiamo questo ai cinque ministeri,<br />

ve<strong>di</strong>amo che la chiesa è stata fondata sugli apostoli e sui profeti. Io pensai che questa cosa<br />

era molto interessante e iniziai a fare dei collegamenti tra i cinque ministeri e i sette<br />

pilastri della società che Dio ci aveva rivelato.<br />

GLI APOSTOLI<br />

Cosa cerchiamo negli apostoli? Questo è un punto <strong>di</strong> contesa, ma dobbiamo pregare che il<br />

Signore susciti nel paese degli apostoli la cui sfera <strong>di</strong> autorità non sia soltanto il movimento<br />

che hanno fondato personalmente, ma il territorio che Dio gli ha assegnato.<br />

Quando Dio susciterà uomini e donne con un cuore apostolico nel paese, questi non<br />

saranno ostacolati da un movimento denominazionale e personale. Essi lavoreranno per il<br />

territorio. Gli apostoli sono figure <strong>di</strong> padri, fondatori, esploratori e pionieri. Sono persone<br />

che guardano al territorio e non si limitano ai confini delle chiese appartenenti ai <strong>di</strong>versi<br />

movimenti teologici, ma piuttosto <strong>di</strong>cono: “Vogliamo reclamare la nostra nazione e la<br />

nostra società”. Sono persone che hanno il coraggio <strong>di</strong> riconoscere i soldati <strong>di</strong> Dio in ogni<br />

denominazione. Hanno l’umiltà <strong>di</strong> costruire dei ponti che oltrepassano le barriere<br />

denominazionali, e non hanno uno spirito <strong>di</strong> competizione. Un padre non ha rivalità nel<br />

suo cuore. I padri non competono mai con i figli.<br />

Oggi c’è un problema. Alcuni pensano che se qualcun altro viene innalzato, loro<br />

verranno calpestati. Ma un apostolo ha un cuore <strong>di</strong> padre e vuole innalzare altri. Fino a<br />

quando non avremo questo spirito nel paese, ci sarà frammentazione nella società. Il cuore<br />

<strong>di</strong> un pastore e il cuore <strong>di</strong> un apostolo sono <strong>di</strong>versi. Il cuore del pastore è focalizzato<br />

92


localmente, su un gruppo specifico <strong>di</strong> persone; il cuore <strong>di</strong> un apostolo è più territoriale, e<br />

cerca <strong>di</strong> vedere il regno che invade il paese. Dobbiamo pregare che Dio ci in<strong>di</strong>chi gli<br />

apostoli nel nostro paese. Se non li abbiamo, dobbiamo chiedere a Dio <strong>di</strong> suscitarli, degli<br />

uomini che si alzeranno per il paese e chiederanno la nazione. Dobbiamo chiedere a Dio <strong>di</strong><br />

suscitare esploratori, pionieri e fondatori.<br />

Quando parliamo <strong>di</strong> fondatori, ci riferiamo forse al piantare chiese? In realtà ci<br />

stiamo riferendo alla deposizione <strong>di</strong> un fondamento su cui il popolo <strong>di</strong> Dio possa operare in<br />

tutti questi ministeri. Noi abbiamo delle persone in queste aree, ma non stanno operando<br />

come dovrebbero. Perché? Forse nessuno è andato davanti a loro come pioniere per<br />

fondare qualcosa <strong>di</strong> nuovo dove loro sarebbero entrati a avrebbero svolto il loro ruolo nello<br />

scenario nazionale. Questo è quello che una paternità apostolica dovrebbe fare.<br />

Gli apostoli hanno consapevolezza <strong>di</strong> ogni pilastro, e <strong>di</strong> come il popolo <strong>di</strong> Dio possa<br />

avanzare in ogni posizione, in modo che ogni posizione si inserisca perfettamente in tutto<br />

l’insieme. Ricordate: “Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri<br />

come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera<br />

del ministero e per l'e<strong>di</strong>ficazione del corpo <strong>di</strong> Cristo. L’opera del ministero è per i santi, i<br />

credenti” (Efesini 4:11-13). I cinque ministeri dovrebbero aprire le porte e preparare la via<br />

affinché i santi possano svolgere i loro ruoli nell’autorità civile, nella <strong>di</strong>rigenza, tra i<br />

giovani, nel commercio, ecc. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> pionieri che gettino le fondamenta.<br />

I PROFETI<br />

In secondo luogo, ci sono i profeti, i quali ascoltano <strong>di</strong>rettamente da Dio e parlano da parte<br />

Sua. Cosa significa? Nel Vecchio Testamento, venivano chiamati aral<strong>di</strong> o veggenti. Abacuc<br />

<strong>di</strong>sse che lui stava su una torre per vedere la visione <strong>di</strong> Dio. Il ministero profetico è<br />

strettamente legato al movimento <strong>di</strong> preghiera. Ecco perché conosciamo delle persone che<br />

spendono del tempo davanti a Dio per ascoltarlo e poi proferiscono la Sua parola. Questi<br />

sono degli intercessori, dei veggenti, e delle sentinelle che ascoltano da parte della nazione.<br />

In ogni nazione, dobbiamo chiederci: “Abbiamo delle voci profetiche che parlano nella<br />

nazione?” Forse abbiamo una voce profetica nella comunità o congregazione locale. Ma<br />

dobbiamo pregare Dio: “Fa sorgere uomini che prendano il loro posto sulla torre <strong>di</strong><br />

guar<strong>di</strong>a, e vedano nello spirito quello che Tu stai facendo nella nazione. Quando vedranno<br />

il pericolo avvicinarsi al paese, fa che suonino la tromba e <strong>di</strong>cano: «Dobbiamo innalzare<br />

delle <strong>di</strong>fese perché sta per accadere questo»”.<br />

93


A volte Dio porta delle persone da fuori della nazione per profetizzare, ma dobbiamo<br />

pregare che Dio sollevi uomini fra noi nel movimento <strong>di</strong> preghiera , che siano delle voci<br />

profetiche. Non ci sono profeti che non siano intercessori. Io credo che le persone ascoltino<br />

Dio mentre stanno in comunione con Lui, presentandogli i problemi e aspettando le Sue<br />

risposte.<br />

GLI EVANGELISTI<br />

L’immagine moderna che abbiamo <strong>di</strong> un evangelista è <strong>di</strong> qualcuno che porta la buona<br />

notizia agli altri <strong>di</strong>cendo: “Lui ti può guarire. Lui può cambiare la tua vita”. Gli evangelisti<br />

cercano <strong>di</strong> cambiare la mentalità delle persone. Oggi i me<strong>di</strong>a stanno svolgendo il ruolo<br />

dell’evangelista. Questo ministero è la parte del fondamento spirituale che <strong>di</strong>ce: “Nel regno<br />

si sta bene. Guarda come viene donata la gioia e la pace. Vieni e provalo! Sicuramente<br />

troverai guarigione, liberazione, e miracoli”. Il loro lavoro è quello <strong>di</strong> cambiare l’opinione<br />

che il mondo ha <strong>di</strong> Dio, in modo che le persone vogliano seguire Dio.<br />

I PASTORI<br />

I Pastori contribuiscono a dare sicurezza al popolo <strong>di</strong> Dio, in modo che le persone sentano<br />

<strong>di</strong> appartenere ad un corpo e possano rilassarsi in un’atmosfera dove vengano curati. Essi<br />

provvedono benessere e sicurezza nella chiesa; questo è il ministero pastorale. Ma appena<br />

usciamo dal corpo <strong>di</strong> Cristo, i bisogni vengono provveduti tramite il benessere e le opere<br />

sociali.<br />

I DOTTORI<br />

I dottori nel corpo <strong>di</strong> Cristo provvedono istruzione spirituale per il popolo <strong>di</strong> Dio e gli<br />

fanno da guida su come vivere e cambiare la propria mentalità con la conoscenza <strong>di</strong> Dio.<br />

Insegnano alle persone come applicare i principi del regno <strong>di</strong> Dio nelle loro vite quoti<strong>di</strong>ane,<br />

influenzando così il cambiamento della mente, della cultura e dello stile <strong>di</strong> vita. Ci<br />

insegnano come <strong>di</strong>simparare le vie del mondo e come imparare <strong>di</strong> nuovo le vie <strong>di</strong> Dio.<br />

Dobbiamo anche desiderare e pregare che i dottori del corpo <strong>di</strong> Cristo portino in vita la<br />

Parola <strong>di</strong> Dio insegnando alle persone come applicare la Parola nella loro vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />

Abbiamo bisogno del fondamento apostolico e <strong>di</strong> persone che pongano le<br />

fondamenta, e poi <strong>di</strong> altri che vi e<strong>di</strong>fichino sopra. Queste questioni non sono teologiche,<br />

sono piuttosto questioni pratiche, e riguardano l’amministrazione della chiesa e il<br />

<strong>di</strong>scepolare la nazione. Questi sono gli strumenti che Dio ci ha dato nella chiesa in modo<br />

94


che possiamo andare e fare <strong>di</strong>scepoli nelle nazioni. Questo è il tempo che la chiesa si elevi a<br />

piena maturità e chieda a Dio: “Perché ci hai dato queste cose?”<br />

LE ARMI DELLA NOSTRA GUERRA<br />

Che cos’è lo scudo della fede? Che cos’è l’elmo <strong>di</strong> salvezza? Che cos’è la spada dello spirito?<br />

Cosa sono i calzari della prontezza dell’Evangelo e come si indossano? Come fanno tanti<br />

cristiani ad affrontare la vita senza porre alcuna attenzione a queste armi e ai loro scopi?<br />

Molte volte non ce ne interessiamo; pensiamo che stiamo andando bene. Ci deve essere<br />

qualcosa che non va se il Maestro ci ha dato delle armi e noi non le usiamo. Di sicuro, Egli<br />

sa quello <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno, e questo è il motivo per cui ce le ha date.<br />

È tempo <strong>di</strong> comprendere che abbiamo provato e abbiamo fallito. Dobbiamo<br />

ritornare al manuale. Dobbiamo chiedere a Dio: “Signore, cosa ci stai <strong>di</strong>cendo? Come<br />

possiamo utilizzare i corpi che ci hai dato per servirti? Come possiamo usare la chiesa, i<br />

ministeri, e queste armi con cui ci hai equipaggiato per conquistare le nazioni e<br />

<strong>di</strong>scepolarle?” Il tempo sta per scadere e il regno delle tenebre avanza ogni giorno sempre<br />

<strong>di</strong> più. Ve<strong>di</strong>amo l’inondazione che sta per arrivare , e sorge la tentazione <strong>di</strong> accettare la<br />

sconfitta.<br />

Una volta, mentre mi trovavo all’aeroporto <strong>di</strong> Amsterdam, ho u<strong>di</strong>to l’ex arcivescovo<br />

<strong>di</strong> Canterbury fare un’affermazione, e ancora mi chiedo se ho sentito bene. Disse qualcosa<br />

del tipo: “La chiesa ha combattuto una guerra contro la New Age. Sta combattendo una<br />

guerra molto <strong>di</strong>fficile, ed è una guerra persa. Oggi la New Age si sta <strong>di</strong>ffondendo. Sarà la<br />

prossima moda in Europa”. Fu quasi come <strong>di</strong>re: “Quello che è successo è davvero<br />

spiacevole, e ora la New Age sta prendendo piede”. Io rimasi molto scioccato e non riuscivo<br />

a smettere <strong>di</strong> pensarci. È questo ciò in cui crede un leader spirituale <strong>di</strong> alto grado? Non lo<br />

sto accusando; sto cercando <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re lo spirito della chiesa. Molte persone si chiedono:<br />

“Cosa possiamo fare? È al <strong>di</strong> là delle nostre possibilità”.<br />

Anche mentre leggi potresti pensare: “Questo è troppo per noi. Dicci qualcosa che<br />

sia alla nostra portata. Perché dobbiamo ascoltare qualcosa con la quale non ci possiamo<br />

rapportare?” Il Dio che noi serviamo è un Dio grande, e ama le nazioni. Quando parliamo<br />

delle nazioni, ci riferiamo alle anime e alle vite. Le nazioni non sono semplicemente delle<br />

istituzioni. Io credo che in questi ultimi giorni vedremo una raccolta più grande <strong>di</strong> quanto<br />

potremo mai immaginare. Se questo sta avvenendo, dobbiamo lasciar entrare il Re, e sarà<br />

Lui a compiere l’opera.<br />

95


Perché non preghiamo che Dio apra i nostri occhi per vedere? Chie<strong>di</strong>amoci: “Qual è<br />

il sistema ideologico della nostra società?” Annota le risposte per semplificarti il lavoro. In<br />

che modo il denaro influenza la tua società? In che modo le autorità governative del tuo<br />

paese stanno favorendo il regno <strong>di</strong> Dio o il regno del <strong>di</strong>avolo? Qual è lo stato dell’istituzione<br />

della famiglia nel tuo paese?<br />

COME POSSIAMO INIZIARE?<br />

Se io dovessi pregare per ricevere rivelazione su queste cose, allora vorrei sapere chi ha<br />

peccato, quali sono stati i peccati, e come dobbiamo deporli davanti a Dio. Molte volte<br />

preghiamo, ma non entriamo in queste aree. Alcune persone pensano che gli intercessori si<br />

debbano nascondere e pregare, ma gli intercessori nella Parola <strong>di</strong> Dio erano uomini come<br />

Esdra, Neemia e Daniele, che conducevano una vita sociale attiva. Pregavano e poi<br />

entravano nella società e svolgevano un ruolo nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni, e Dio fece la<br />

<strong>di</strong>fferenza.<br />

Prima <strong>di</strong> poter cambiare la società, dobbiamo scoprire noi stessi. Raggiungiamo i<br />

professionisti e mostriamogli che al <strong>di</strong> là della normalità c’è una causa. C’è una causa per il<br />

regno <strong>di</strong> Dio. Trovatela. Vogliamo vedere fin dove possiamo arrivare nel trovarci a vicenda<br />

e con<strong>di</strong>videre il peso, e unirci. Dobbiamo darci un periodo <strong>di</strong> tempo determinato per<br />

portare a termine questo compito. Per esempio, potremmo darci sei mesi, e poi valutare i<br />

progressi. Per esempio, dopo sei mesi, c’è stato un incremento da 20 a 60 persone della<br />

stessa categoria, e ognuna <strong>di</strong> queste ha trovato il proprio ruolo. Non abbiamo ancora<br />

raggiunto la nostra categoria nella società oppure le questioni ad essa relative; abbiamo<br />

semplicemente iniziato a scoprire noi stessi, e stiamo incominciando ad affrontare prima la<br />

nostra propria vita.<br />

Troveremo un esercito che vuole portare il peso. Non possiamo mai evitare <strong>di</strong><br />

chiedere a Dio: “Va bene, Dio? Qual è il prossimo passo? Come an<strong>di</strong>amo avanti?” A quel<br />

punto, invece <strong>di</strong> un piccolo gruppo <strong>di</strong> intercessori che chiedono a Dio <strong>di</strong>rettive per l’intera<br />

società, avremo delle persone in posizioni strategiche che chiederanno a Dio quello che Lui<br />

sta <strong>di</strong>cendo a riguardo <strong>di</strong> quella particolare area. Dio allora ci mostrerà quali sono le<br />

priorità e dove la Sua mano sta operando. Quando preghiamo in questo modo, e ci uniamo<br />

a Dio nell’opera che Lui sta facendo, vedremo che le porte si apriranno passo dopo passo.<br />

Chi sta al <strong>di</strong> fuori forse non vedrà la <strong>di</strong>fferenza, ma poiché noi siamo concentrati e ci<br />

stiamo muovendo in aree specifiche, potremo iniziare a <strong>di</strong>re: “Dio ha risposto; questa porta<br />

96


si è aperta”. Dateci un altro anno o due, e saremo in grado <strong>di</strong> alzarci per mostrare i nostri<br />

risultati.<br />

In Uganda, non abbiamo cominciato così. Abbiamo dovuto imparare facendo dei<br />

tentativi e commettendo degli errori. Ci sono voluti più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni perché Dio potesse<br />

posizionare le persone e determinare gli eventi. Ci abbiamo messo tanto per capire quello<br />

che avevamo ricevuto, e ora lo stiamo con<strong>di</strong>videndo con gli altri, in modo che la chiesa si<br />

possa alzare come un esercito.<br />

La ragione per cui è così pesante pregare per un’intera nazione è perché ci si aspetta<br />

che un solo intercessore preghi per il risveglio, per il governo, per la famiglia, e per tutte le<br />

altre aree. Questo è troppo. Nessuno ha la capacità <strong>di</strong> comprendere come il nemico opera<br />

in tutti questi campi; e nessuno ha abbastanza passione per sostenere l’intercessione. Ma<br />

se Dio può trovare un uomo fra loro che ripari le mura e raccolga quelli che sono stati<br />

<strong>di</strong>spersi, un uomo che costruisca un ponte e combatta per gli altri, allora Dio inizierà a<br />

rivelare le profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> quel campo e loro comprenderanno. Sapranno dove Dio li sta<br />

conducendo, e come pregare. In questo modo, possiamo sostenerci e spalleggiarci a<br />

vicenda, e insieme vedere un forte movimento <strong>di</strong> Dio nel nostro paese.<br />

97


C<br />

COSA FAREMO ?<br />

ome possiamo utilizzare tutte queste informazioni dove c’è corruzione nel paese? Se<br />

Dio parla <strong>di</strong> guarigione del paese, dove sono le aree che hanno bisogno <strong>di</strong> guarigione?<br />

Quando Dio parlò a Giosuè della conquista della terra <strong>di</strong> Canaan, la prima cosa <strong>di</strong> cui<br />

si occupò e si assicurò fu la mente <strong>di</strong> Giosuè.<br />

“Dopo la morte <strong>di</strong> Mosè, servo dell'Eterno, avvenne che l'Eterno parlò a Giosuè, figlio <strong>di</strong><br />

Nun, ministro <strong>di</strong> Mosè, e gli <strong>di</strong>sse: «Mosè, mio servo, è morto; or dunque alzati, passa<br />

questo Giordano, tu e tutto questo popolo, verso il paese che io do loro, ai figli d'Israele.<br />

Io vi ho dato ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, come ho detto a Mosè.<br />

Il tuo territorio si estenderà dal deserto e da questo Libano fino al grande fiume, il<br />

fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittei fino al Mar Grande, a ovest. Nessuno ti potrà<br />

resistere tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non<br />

ti lascerò e non ti abbandonerò. Sii forte e coraggioso, perché tu metterai questo popolo<br />

in possesso del paese che giurai ai loro padri <strong>di</strong> dare loro. Solo sii forte e molto<br />

coraggioso, cercando <strong>di</strong> agire secondo tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha<br />

prescritto; non deviare da essa né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque<br />

andrai. Questo libro della legge non si <strong>di</strong>parta mai dalla tua bocca, ma me<strong>di</strong>talo giorno<br />

e notte, cercando <strong>di</strong> agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle<br />

tue imprese, allora prospererai. Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non<br />

aver paura e non sgomentarti, perché l'Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada»”.<br />

(Giosuè 1: 1-9)<br />

Io vedo qui il desiderio <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> proteggere la mente <strong>di</strong> Giosuè. Quando gli <strong>di</strong>sse: “Ascolta,<br />

questo libro del patto sarà la tua guida. Leggilo, me<strong>di</strong>talo e opera per esso, ricordati che<br />

come fui con Mosè, così sarò con te. Quando entrerai nel paese troverai tanti tipi <strong>di</strong><br />

persone che crederanno in questo e quello. Non lasciarti influenzare da alcuno”. Oggi<br />

stiamo elevando preghiere in tutte le nostre varie nazioni. Facciamo un passo in<strong>di</strong>etro e<br />

chie<strong>di</strong>amoci: “Qual è il mio atteggiamento verso quello per cui sto pregando? Qual è il mio<br />

atteggiamento verso la famiglia e le finanze?” Scopriremo che spesso ci siamo adattati alla<br />

mentalità del sistema del mondo, e questo è il motivo per cui spesso u<strong>di</strong>amo le persone<br />

<strong>di</strong>re: “Io vorrei farlo, ma il sistema non me lo permette”. Lo <strong>di</strong>ciamo con molta facilità e in<br />

modo automatico, e spesso ci siamo compromessi. Il Signore <strong>di</strong>ce: “Voi siete nel mondo,<br />

ma non siete del mondo”. A volte non realizziamo che quando veniamo controllati dal<br />

sistema del mondo, allora siamo del mondo. È possibile essere nel mondo e allo stesso<br />

98


tempo non cedere alle pressioni del sistema del mondo se permettiamo alla Bibbia <strong>di</strong><br />

essere il nostro modello. Questo è l’inizio <strong>di</strong> una sfida; ma è anche l’inizio dell’opportunità<br />

<strong>di</strong> vivere al <strong>di</strong> sopra del sistema del mondo.<br />

In precedenza abbiamo considerato le vite <strong>di</strong> Daniele, Shadrak, Meshak e Abed-<br />

nego. Essi presero la decisione <strong>di</strong> non contaminarsi con le cose <strong>di</strong> Babilonia, ma <strong>di</strong><br />

appartenere solo a Dio (Daniele 1:8). In altre parole, erano a Babilonia,ma non erano <strong>di</strong><br />

Babilonia. Poi venne il tempo in cui Babilonia proclamò che tutti si dovevano inchinare<br />

davanti a una statua, e loro dovettero fare una scelta (Daniele 3: 16-18). “Ci inchiniamo<br />

davanti alla statua, o restiamo in pie<strong>di</strong> per Dio? Se stiamo in pie<strong>di</strong> per Dio potremmo<br />

perdere le nostre vite, ma abbiamo fatto una scelta: «Ti sia noto, o re, che il nostro Dio è<br />

potente a salvarci; ma anche se non lo farà, noi comunque non ci prostreremo»”.<br />

In pratica, è la sfida <strong>di</strong> dare le nostre vite per ciò in cui cre<strong>di</strong>amo, un’opportunità per<br />

Dio <strong>di</strong> agire in nostro favore. Per gli amici <strong>di</strong> Daniele, quel pomeriggio in cui furono messi<br />

nella fornace, Dio entrò in scena e il re proclamò: “Sia noto in tutto l’impero che non c’è<br />

altro <strong>di</strong>o che il Dio <strong>di</strong> Shadrak, Meshak e Abed-Nego”.<br />

Come mai oggi i nostri leader non trovano attraente innalzare il nome <strong>di</strong> Dio? Forse<br />

perché non abbiamo dato a Dio l’opportunità <strong>di</strong> manifestarsi ai nostri leader. Ogni volta<br />

che ve<strong>di</strong>amo la nostra vita in pericolo, ci tiriamo in<strong>di</strong>etro. Dio non ha nessuna possibilità <strong>di</strong><br />

entrare in scena e mostrarci la Sua grandezza, perché noi non abbiamo fatto il passo <strong>di</strong><br />

scegliere tra il sistema del mondo e gli standard <strong>di</strong> Dio. Se riteniamo questa parola nel<br />

nostro cuore e la applichiamo alla realtà, scopriremo che tante volte abbiamo scelto il<br />

mondo invece delle Parola, e abbiamo perso così l’autorità morale <strong>di</strong> cambiare il mondo<br />

perché siamo <strong>di</strong>ventati servi del mondo. “Non sapete voi che a chiunque vi offrite come<br />

servi per ubbi<strong>di</strong>rgli, siete servi <strong>di</strong> colui al quale ubbi<strong>di</strong>te?” (Romani 6:16).<br />

DI COSA AVREMO BISOGNO ?<br />

A settembre del 2001, nel periodo del crollo del World Trade Center, mi trovavo<br />

negli stati Uniti. Ebbi un altro incontro con Dio che ho documentato con maggiori dettagli<br />

nel mio libro “Appartati per Dio”. Era da tanto che chiedevo a Dio: “Qual è la chiave della<br />

trasformazione? Come hanno fatto gli apostoli della Bibbia a cambiare il loro mondo e a<br />

metterlo sotto sopra? Come è riuscito Samuele a cambiare il mondo in un paese che aveva<br />

99


vissuto nell’ari<strong>di</strong>tà, senza la Parola <strong>di</strong> Dio e senza visione? Improvvisamente, il paese fu<br />

ripieno della Parola. Come riuscì Mosè ad affrontare una situazione all’interno <strong>di</strong> un<br />

sistema che era impossibile abbattere per qualsiasi uomo, ma lui riuscì a creare<br />

un’apertura e a rilasciare un’intera nazione? Qual è il segreto?<br />

Lo Spirito <strong>di</strong> Dio mi <strong>di</strong>sse: “Appartati per Me”. Più ho approfon<strong>di</strong>to questa<br />

affermazione e più Dio mi ha rivelato tre aree:<br />

APPARTARSI DAL SISTEMA DEL MONDO<br />

Possiamo essere nel mondo e non essere del mondo. Questo da solo può creare una base su<br />

cui Dio può operare. Raggiungiamo la con<strong>di</strong>zione in cui non possiamo <strong>di</strong>fendere noi stessi.<br />

Solo quando iniziamo a camminare in quel regno Dio userà le nostre vite per sfidare i<br />

sistemi ideologici del mondo e mostrare che Lui è più grande.<br />

APPARTARSI DALLA PROPRIA NATURA CARNALE<br />

Gran parte della nostra natura carnale continua a far parte della nostra natura spirituale.<br />

Noi gli abbiamo fatto spazio. Se riusciamo a vedere il punto in cui siamo oggi e il punto in<br />

cui Dio vuole che arriviamo, allora <strong>di</strong>remo: “Che io <strong>di</strong>minuisca e che Cristo cresca”. È<br />

Cristo che cambierà le nazioni, non noi, né tanto meno le nostre tattiche, i nostri meto<strong>di</strong> e<br />

le nostre strategie. Quando cominceremo a realizzare che dobbiamo <strong>di</strong>minuire e appartarci<br />

dalla nostra vecchia natura per poterci arrendere e sottomettere alla natura dello spirito,<br />

allora ci avvicineremo <strong>di</strong> più al raggiungimento degli obiettivi.<br />

APPARTARSI DALLE OPERE DEL DIAVOLO<br />

Appartatevi da quello che il nemico può operare attraverso <strong>di</strong> voi. Nel libro “Appartati per<br />

Dio, Eserciziario 1”, io affronto questo soggetto con maggiori dettagli. Il nostro team ha<br />

analizzato e definito quali sono le manifestazioni del sistema del mondo. Abbiamo visto i<br />

mo<strong>di</strong> in cui il “mondo” si manifesta nella nostra vita. “La mia vita è stata contaminata da<br />

qualcuna <strong>di</strong> queste caratteristiche?” Quali sono le cose che la Bibbia <strong>di</strong>ce che sono carnali,<br />

che vengono dalla carne? Se le classifico, posso chiedermi: “La mia vita, riflette forse una <strong>di</strong><br />

queste?” Se la risposta è affermativa, mi mostrerà cosa è che rende la mia preghiera meno<br />

efficace.<br />

100


Cosa può fare il nemico contro <strong>di</strong> me o attraverso <strong>di</strong> me per ferire altri? Tutte queste<br />

domande ci riportano ai nostri sistemi ideologici. Se non abbiamo coscienza <strong>di</strong> queste cose,<br />

allora vivremo in modo molto facile. Al contrario, quando <strong>di</strong>remo: “Io scelgo <strong>di</strong> non vivere<br />

secondo il sistema ideologico del mondo, ma <strong>di</strong> sottomettermi al Signore”, allora<br />

inizieremo a vedere che ogni giorno è emozionante perché realizzeremo: “O mio Dio! Non<br />

si tratta <strong>di</strong> dover avere un comportamento particolare; si tratta <strong>di</strong> arrendersi”. Ci stiamo<br />

sottomettendo e <strong>di</strong>cendo: “Oh Signore, ti lascio entrare in quest’area della mia vita, e nelle<br />

faccende della mia famiglia”. Ogni volta che ci arren<strong>di</strong>amo le nostre vite vengono<br />

trasformate dalla potenza <strong>di</strong> Dio che risponde alla preghiera.<br />

2 Corinzi 10:6 <strong>di</strong>ce: “Siamo pronti a punire qualsiasi <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza, quando la<br />

vostra ubbi<strong>di</strong>enza sarà perfetta”. È nella misura in cui ci arre<strong>di</strong>amo a Dio che riceviamo<br />

autorità per governare il nostro mondo. La Bibbia <strong>di</strong>ce: “Molto più regneremo con Lui in<br />

questa generazione e in quella a venire”. Dio ha dotato l’uomo della capacità <strong>di</strong> governare:<br />

“Facciamo l’uomo a nostra immagine, affinché possa governare”. Il desiderio <strong>di</strong> Dio è <strong>di</strong><br />

vedere noi Suoi figli che esercitiamo l’autorità nel paese dove Lui ci colloca, ma non<br />

possiamo governare con autorità a meno che non ci siamo sottomessi alla Sua autorità. La<br />

misura in cui ci sottomettiamo alla Sua autorità, è la misura in cui regneremo con autorità<br />

per cambiare le cose nel nostro paese.<br />

Parte tutto dai sistemi ideologici. Chi sono io? Perché sono qui? Qual è il motivo per<br />

cui vivo? Per che cosa mi alzo la mattina? Perché vado a letto la sera? Tutte queste cose<br />

sono buone: avere una buona famiglia, guadagnare un buon salario, a farsi delle buone<br />

vacanze. Ma sono forse questi gli unici motivi per cui siamo qui? Semplicemente per avere<br />

una famiglia e lavorare per il cibo e l’affitto? Queste cose ci dovrebbero essere<br />

sopraggiunte. Abbiamo un cammino da percorrere. Cercate prima il regno <strong>di</strong> Dio e tutte le<br />

altre cose vi saranno sopraggiunte. Ecco perché la Bibbia <strong>di</strong>ce: “Se il mio popolo, sul quale<br />

è invocato il mio nome, si umilia…” Ci vuole umiltà per realizzare che mi sto uccidendo.<br />

Non sto adempiendo il mio destino. Sto sprecando anno dopo anno vivendo per il pane<br />

quoti<strong>di</strong>ano e i piaceri della vita, per la sicurezza personale, e per un buon rapporto con i<br />

miei figli, ma questo non è il proposito per cui Dio mi ha creato. Posso andare a Dio e<br />

<strong>di</strong>rgli: “Si Signore, non sto adempiendo il proposito per cui Tu mi hai creato. Mostrami<br />

come posso vivere per il Tuo regno. Venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà in terra<br />

come in cielo”.<br />

Inizia tutto da me come in<strong>di</strong>viduo. È il cammino <strong>di</strong> un’intera vita. Si tratta <strong>di</strong> morire<br />

a noi stessi ogni giorno , per poter vivere per Lui. Ogni giorno ci sarà una nuova<br />

101


esperienza, un nuovo livello <strong>di</strong> autorità, e una nuova intimità con il Signore. Continueremo<br />

ad arrenderci a Lui e a lasciargli compiere i Suoi piani in noi. Semplicemente cambiando<br />

quest’unica cosa, vedremo <strong>di</strong>versi cambiamenti, e la nostra vita comincerà ad avere un<br />

valore in tutte queste aree. Vedremo le persone intorno a noi che inizieranno a riconoscere<br />

la nostra autorità, e verranno da noi quando non ce lo aspetteremo. Noi ci chiederemo:<br />

“Ma chi sono io? Perché vi aspettate delle risposte da me?” Dio vi darà le risposte, perché vi<br />

siete appartati per Lui.<br />

Carissimi, quando noi permettiamo a Dio <strong>di</strong> portare avanti i Suoi piani nella nostra<br />

vita, noi non ci ren<strong>di</strong>amo conto delle conseguenze, ma il mondo intorno a noi vede che<br />

siamo <strong>di</strong>versi e che noi abbiamo quello che loro non hanno. Magari si comportano come se<br />

non gli interessi, ma quando si presentano dei problemi reali, tutti esprimono la propria<br />

opinione, e poi si chiedono: “Che ne è <strong>di</strong> lui o <strong>di</strong> loro? Che <strong>di</strong>cono a riguardo?” Essi<br />

vogliono ascoltarci perché riconoscono che noi abbiamo un’autorità che loro non hanno.<br />

Questo è il tipo <strong>di</strong> vita a cui Dio ci sta chiamando, se vogliamo cambiare la nostra nazione.<br />

Possiamo imparare le strategie, i meto<strong>di</strong>, e tutti i tipi <strong>di</strong> approccio, ma se saltiamo questo<br />

piccolo particolare, tutto il resto sarà inutile.<br />

Questo è un tema molto vasto, e i nostro percorso è stato lungo. Parte <strong>di</strong> quello che<br />

Dio mi ha detto nel 2001 è stato: “Qualsiasi cosa ti insegnerò e ti farò affrontare, insegnala<br />

ad altri”. Dal 2001 stiamo imparando e insegnando nella scuola Trumpet School of Destiny<br />

<strong>di</strong> Kampala. Abbiamo anche documentato le lezioni, includendo alcune delle mie<br />

esperienze personali, negli “Eserciziari 1-3”, del libro “Appartati per Dio”, per voi che<br />

volete intraprendere lo stimolante ed emozionante “Percorso Nazireo”. Lo definiamo<br />

Percorso Nazireo perché il voto <strong>di</strong> nazireato nei tempi biblici era un voto che riguardava<br />

l’essere appartati. Non seguiamo le regole che seguivano a quei tempi, ma i principi per il<br />

cammino sono quelli della <strong>di</strong>sciplina e della consacrazione.<br />

102


M<br />

LO SPIRITO DEL PAESE<br />

olte persone desiderano <strong>di</strong>speratamente appartarsi e camminare in santità e<br />

sottomissione a Dio, tuttavia vengono meno. Abbiamo visto come il corpo <strong>di</strong> Cristo<br />

stia chiedendo a gran voce che lo Spirito <strong>di</strong> Dio venga riversato come mai prima<br />

d’ora, tuttavia non si vede molto. Noi bramiamo raggiungere e toccare Dio, e ve<strong>di</strong>amo la<br />

malattia che è intorno a noi, tuttavia non ne siamo ancora capaci. Perché? Abbiamo detto<br />

in precedenza che il regno <strong>di</strong> Dio agisce tramite lo Spirito <strong>di</strong> Dio. Gesù ha mandato il Suo<br />

Santo Spirito per essere il nostro aiuto in questo mondo. Perché veniamo meno nonostante<br />

abbiamo un tale Dono dentro ognuno <strong>di</strong> noi? Abbiamo anche imparato che il regno delle<br />

tenebre agisce tramite lo spirito del paese. Cos’è questo spirito? È la potenza che opera nei<br />

figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza. In che modo influenza anche i giusti?<br />

Abbiamo analizzato 2 Cronache 7:14 in tutte le sue parti. In primo luogo abbiamo<br />

visto che dobbiamo umiliarci e poi pregare; e in secondo luogo dobbiamo riconoscere che<br />

se Dio <strong>di</strong>ce che vuole guarire il paese, allora vuol <strong>di</strong>re che il paese è infermo. Abbiamo<br />

anche imparato che Dio ha creato le nazioni per poter raggiungere le persone. A questo<br />

punto vogliamo analizzare più a fondo lo “spirito del paese”.<br />

“Or fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie, da<br />

ubriachezza e dalle preoccupazioni <strong>di</strong> questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso<br />

all'improvviso. Perché verrà come un laccio su tutti quelli che abitano sulla faccia <strong>di</strong><br />

tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni <strong>di</strong><br />

scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e <strong>di</strong> comparire davanti al Figlio<br />

dell'uomo”. (Luca 21:34-36)<br />

Carissimi, quando analizziamo queste parole <strong>di</strong> Gesù, dobbiamo considerare che Lui stava<br />

parlando ai credenti, ai Suoi apostoli, a coloro che erano vicini a Lui. Per un intero capitolo<br />

Gesù li ha messi in guar<strong>di</strong>a circa gli eventi e le cose che sarebbero successe negli ultimi<br />

tempi. Conclude la Sua esortazione <strong>di</strong>cendo: “Fate attenzione che la vostra vita non sia<br />

aggravata. Vegliate che i vostri cuori non siano aggravati dall’avi<strong>di</strong>tà, dall’ubriachezza e<br />

dalle sollecitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questo mondo, affinché quel giorno non vi colga <strong>di</strong> sorpresa. Perché in<br />

questo modo verrà su tutte le persone del mondo”. Egli <strong>di</strong>ce: “Ma vegliate e pregate<br />

affinché possiate comparire davanti al Figlio dell’uomo”.<br />

Qui Gesù sta parlando ai credenti, e la Bibbia <strong>di</strong>ce: “Vegliate, state attenti, smettete<br />

<strong>di</strong> pensare a voi stessi e guardatevi intorno. Prendete nota delle cose e leggete e<br />

103


interpretate i segni dei tempi. Vegliate che i vostri cuori non siano aggravati dall’avi<strong>di</strong>tà,<br />

dall’ubriachezza, e dalle sollecitu<strong>di</strong>ni della vita quoti<strong>di</strong>ana, dalle preoccupazioni <strong>di</strong> questa<br />

vita”. Pensate per un attimo a cosa significherebbe questo se Dio lo <strong>di</strong>cesse <strong>di</strong>rettamente<br />

nei nostri giorni. Qual è il grado e la manifestazione dell’avi<strong>di</strong>tà nella nostra società? In che<br />

modo agisce sulle nostre mentalità, sul nostro stile <strong>di</strong> vita, e anche nei rapporti che<br />

abbiamo in casa, sul luogo <strong>di</strong> lavoro, in chiesa e nella città?<br />

Potrei parlare dell’ubriachezza nel senso <strong>di</strong> essere ubriachi <strong>di</strong> bevande strane, ma<br />

può anche significare la per<strong>di</strong>ta dell’auto-controllo, oppure il sottomettersi a un’altra forza<br />

che ci fa perdere il controllo. Può anche simboleggiare l’amore per questo mondo.<br />

Riguarda comunque le cose reali della nostra vita. Gesù continua <strong>di</strong>cendo: “State attenti<br />

che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso, perché verrà su tutti quelli che<br />

abitano sulla faccia della terra”.<br />

Vorrei sottolineare la <strong>di</strong>fferenza tra noi credenti e il resto del mondo. Gesù <strong>di</strong>sse<br />

(parafrasato): “Voi siete il mio popolo scelto, redento; voi governerete il mondo. Vegliate<br />

affinché non siate influenzati dalle sollecitu<strong>di</strong>ni che influenzano la maggior parte delle<br />

persone che voi state cercando <strong>di</strong> re<strong>di</strong>mere e <strong>di</strong> portare nel regno”. Voi non dovete essere<br />

<strong>di</strong>versi solo nella condotta, ma in ciò che <strong>di</strong>rige la vostra vita e vi influenza. È evidente che<br />

le persone lì fuori sono sotto un tipo <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> influenza che li rende schiavi delle<br />

forze dell’avi<strong>di</strong>tà, dell’ubriachezza, e delle sollecitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questo mondo.<br />

Questo non vuol <strong>di</strong>re che non abbiamo nessun bisogno o preoccupazione, ma che<br />

Dio conosce tutte queste cose. Se noi occupiamo il nostro posto nel regno, Dio può farci<br />

vivere in modo tranquillo e vittorioso senza essere schiavi del paese.<br />

Che cos’è lo “spirito del paese”? L’influenza che <strong>di</strong>rige e controlla le persone del<br />

paese? Cosa sta <strong>di</strong>cendo qui l’apostolo? Quando noi non conoscevamo Cristo eravamo<br />

morti. Come si manifestava tale morte? Non è una morte fisica, in cui si è inermi, ma è una<br />

morte spirituale, che riguarda il camminare nella carnalità, nelle nostre proprie vie,<br />

facendo cose contrarie allo Spirito <strong>di</strong> Dio e alle vie<br />

<strong>di</strong> Dio. Queste sono opere morte perché non<br />

hanno la vita <strong>di</strong> Dio in loro. Come si manifestava<br />

quella morte? Noi percorrevamo e seguivamo le<br />

vie del mondo. In quel tempo noi seguivamo la<br />

moda del mondo e del governatore del regno dell’aria. Chi è tale governatore? Lo spirito<br />

che è all’opera nei figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza. Chi sono i figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza? Sono<br />

coloro che non si stanno sottomettendo alla signoria <strong>di</strong> Cristo Gesù. Lo stesso vale per<br />

104<br />

ABBIAMO UNA CHIAMATA A DOPPIO<br />

TAGLIO: APPARTARCI PER DIO E<br />

ESSERE SUOI AMBASCIATORI IN<br />

QUESTO MONDO


coloro che abitano sulla faccia della terra. L’apostolo Paolo ci insegna che tali persone<br />

vivono sotto un’influenza che produce in loro la via del mondo: lo stile <strong>di</strong> vita, i desideri e<br />

le bramosie della carne, il modo in cui si abbandonano a queste cose, i valori per cui<br />

vivono. C’è un’influenza che li fa vivere in questo modo. Chi è all’opera? Lo spirito che è<br />

all’opera in loro. Chi è questo spirito? È lo spirito che governa il regno dell’aria.<br />

Noi abbiamo una chiamata a doppio taglio. In primo luogo, siamo chiamati ad<br />

appartarci per Dio, ad essere <strong>di</strong>versi, e a vivere secondo un co<strong>di</strong>ce e un’etica <strong>di</strong>verse. In<br />

secondo luogo, siamo chiamati ad essere Suoi ambasciatori, a riportare le persone nel Suo<br />

regno. Siamo chiamati ad aprire una via in modo che altri possano essere condotti nella<br />

stessa via in cui noi siamo stati per grazia ricevuti da Dio. Veniamo esortati in modo forte a<br />

vegliare che i nostri cuori non siano aggravati dalla <strong>di</strong>ssolutezza e dalle preoccupazioni <strong>di</strong><br />

questa vita in modo che non ci conformiamo alle vie del mondo. Perché? Per poter<br />

comparire davanti al Figlio dell’uomo. È una chiamata a uscire da mezzo a loro ed essere la<br />

luce, ed essi verranno a noi. Essi ritorneranno a noi, ma noi non ritorneremo a loro<br />

(Geremia 15:19).<br />

“Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni <strong>di</strong> Dio, a presentare i vostri corpi, il che è<br />

il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non<br />

vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati me<strong>di</strong>ante il rinnovamento della<br />

vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e<br />

perfetta volontà <strong>di</strong> Dio”. (Romani 12:1-2)<br />

Paolo <strong>di</strong>ce: “Vi esorto per le compassioni <strong>di</strong> Dio, per favore, offrite i vostri corpi come<br />

sacrificio vivente”. Poi <strong>di</strong>ce: “Questo è la vostra adorazione spirituale”. A volte pensiamo:<br />

“Quando canto ed elevo le mie mani a Dio, sto offrendo la mia adorazione spirituale”. Egli<br />

ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> deporre i nostri corpi come sacrificio vivente. In altre parole, <strong>di</strong> rinunciare alle<br />

passioni piacevoli del corpo, le cose <strong>di</strong> cui il corpo si vanta. Rinunciare alla nostra carne in<br />

modo da poter servire il Signore in vera adorazione spirituale. Questo richiede<br />

me<strong>di</strong>tazione. La Bibbia <strong>di</strong>ce che Egli ha deposto la Sua vita per noi, noi dobbiamo deporre<br />

la nostra vita per gli altri.<br />

Cosa vuol <strong>di</strong>re “deporre la propria vita”? Che la nostra vita sia efficace nel portare<br />

altri dalla morte alla vita e dalle tenebre alla luce. Significa che la nostra vita sia efficace e<br />

Dio spanda la Sua grazia e misericor<strong>di</strong>a sulle masse intorno a noi. Siamo chiamati ad<br />

essere <strong>di</strong>versi e a portare frutto. Il Signore ci <strong>di</strong>ce che per fare ciò dobbiamo offrire i nostri<br />

corpi come sacrificio vivente. Questo è il nostro servizio spirituale.<br />

105


I versi successivi <strong>di</strong>cono: “Non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati<br />

me<strong>di</strong>ante il rinnovamento della vostra mente”. Dio non ci giu<strong>di</strong>ca per il fatto che abbiamo<br />

una mente simile a quella del mondo. Egli sa che veniamo dal mondo e che eravamo morti<br />

nelle nostre trasgressioni; non ci rigetta per la nostra mentalità mondana. Ma ci <strong>di</strong>ce:<br />

“Comprendete la vostra chiamata, la vostra responsabilità e il vostro stato. Comprendete<br />

una cosa: siate rinnovati nella vostra mente affinché siate capaci <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere quella che è<br />

la buona, accettevole e perfetta volontà <strong>di</strong> Dio”.<br />

COME LO SPIRITO DEL PAESE CI PUÒ INFLUENZARE<br />

ABRAMO e LOT<br />

Io ho imparato e insegnato tantissimi principi chiave dalle vite <strong>di</strong> Abramo, il nostro padre<br />

della fede, e <strong>di</strong> suo nipote Lot. Voglio approfon<strong>di</strong>re un po’ <strong>di</strong> più il tema dello spirito del<br />

paese attraverso la loro storia:<br />

“Or l'Eterno <strong>di</strong>sse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa <strong>di</strong><br />

tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Io farò <strong>di</strong> te una grande nazione e ti bene<strong>di</strong>rò e<br />

renderò grande il tuo nome e tu sarai una bene<strong>di</strong>zione. E bene<strong>di</strong>rò quelli che ti<br />

bene<strong>di</strong>ranno e male<strong>di</strong>rò chi ti male<strong>di</strong>rà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della<br />

terra»”. (Genesi 12:1-3)<br />

LA CHIAMATA DI DIO ALLA SEPARAZIONE<br />

Cosa stava <strong>di</strong>cendo Dio? Separati da tali persone e dai loro modelli. Pensateci. Dio stava<br />

<strong>di</strong>cendo ad Abramo: “Io ti apparterò come una persone speciale, una persona separata, e<br />

da te bene<strong>di</strong>rò le nazioni del mondo. Tu sei chiamato ad essere <strong>di</strong>verso, per portare<br />

bene<strong>di</strong>zione ad altri”. Ecco perché noi definiamo Abramo il padre della nostra fede. Come<br />

fece Dio ad insegnargli a possedere il paese? Lo prese dal luogo in cui si trovava e lo portò<br />

in un nuovo territorio. Tu ed io ci troviamo in questo paese e dobbiamo possedere la<br />

nazione così come fece Abramo. Siamo qui per uno scopo, per un tempo come questo. Se<br />

Dio ha questo proposito, il nostro Dio non crede negli insuccessi. Egli porta a compimento<br />

106


tutto quello che comincia. Dio non è un perdente. Non avrebbe mai iniziato qualcosa se<br />

avesse saputo che non l’avrebbe portata a termine. Dio ha fiducia in te e nel fatto che tu<br />

percorrerai il percorso fino alla fine. Questa è la bella notizia sul nostro Dio. Egli ha<br />

cominciato un’opera buona in noi, e la porterà a compimento.<br />

importanti:<br />

Quando il Signore portò Abramo nella terra <strong>di</strong> Canaan, emersero tre elementi molto<br />

L’EREDITÀ PER FEDE<br />

Abramo era entrato nel paese che gli apparteneva per fede, esattamente come tu ti trovi nel<br />

tuo paese, e il Signore ha detto: “Andate e fate <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> ogni nazione”. Perciò, questo<br />

non è il tuo paese dal punto <strong>di</strong> vista fisico, ma è la tua ere<strong>di</strong>tà spirituale. “Chie<strong>di</strong>mi, e io ti<br />

darò le nazioni come tua ere<strong>di</strong>tà e le estremità della terra per tua possessione” (Salmo<br />

2:8).<br />

I CANANEI ERANO ANCORA NEL PAESE<br />

Abramo entrò nel paese quando i cananei erano ancora nel paese. Esattamente come tu ti<br />

trovi nel tuo paese e ci sono anche i “cananei gentili”. Dio è interessato a chi si trova nel<br />

paese.<br />

ABRAMO COSTRUÌ UN ALTARE<br />

Dio assicurò ad Abramo che era la Sua volontà <strong>di</strong> dargli il paese. A motivo <strong>di</strong> quella<br />

promessa Abramo costruì un altare al Signore. I cananei erano ancora nel paese quando<br />

Dio gli apparve e gli <strong>di</strong>sse: “Io ti darò questo paese”. E così lui costruì un altare.<br />

Analizziamo un po’ questo particolare. C’è qualcosa che Dio ci chiama a<br />

comprendere se vogliamo possedere il paese e resistere al nemico in modo da farlo fuggire.<br />

Ma per mettere questo in luce, an<strong>di</strong>amo un po’ oltre e consideriamo altre poche aree. In<br />

Genesi 13 leggiamo la storia <strong>di</strong> Abramo che va in Egitto e ritorna con una grande ricchezza.<br />

Ricordate che ha ancora Lot e sua moglie con lui. Ha una grande ricchezza e molti animali<br />

e lavoratori. Riesci a immaginare l’errore che fece in Egitto? Quando sai che hai <strong>di</strong>sonorato<br />

Dio, come ti senti? Provi un po’ <strong>di</strong> vergogna: “Signore, se non mi avessi riscattato, non so<br />

cosa sarebbe successo”. Abramo sentì che doveva avvicinarsi <strong>di</strong> più a Dio, e cosa fece? La<br />

prima cosa che fece nella terra promessa fu quella <strong>di</strong> andare dove si trovavano gli altari che<br />

107


aveva costruito. Questi furono i primi luoghi in cui si fermò. Genesi 13:3 ci <strong>di</strong>ce che dal<br />

Neghev lui andò <strong>di</strong> luogo in luogo e costruì degli altari e invocò il nome del Signore.<br />

IL LUOGO DELLA COMUNIONE<br />

Nella sua ricerca <strong>di</strong> un rinnovamento e <strong>di</strong> un tocco fresco da parte <strong>di</strong> Dio, egli andò a<br />

scovare il luogo in cui aveva costruito l’altare, e lì invocò il nome del Signore. C’è racchiuso<br />

un segreto qui: ci sono alcuni luoghi in cui possiamo essere rinnovati, rafforzati,<br />

equipaggiati e ristorati, e la comunione con Dio è uno <strong>di</strong> questi. Se ci addentriamo <strong>di</strong> più<br />

nella storia, ve<strong>di</strong>amo che i pastori <strong>di</strong> Lot e <strong>di</strong> Abramo iniziarono a litigare. Poiché c’era così<br />

tanta ricchezza, la grettezza cominciò ad insinuarsi lentamente. Nella storia, il Signore non<br />

cerca <strong>di</strong> spostare la nostra attenzione sui patriarchi, ma ci porta più in profon<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong>ce:<br />

“Quando parlo dei pastori, sto <strong>di</strong>mostrando che i cananei erano ancora nel paese e<br />

l’influenza del paese stava facendo presa”. In altre parole, Dio ci sta istruendo sui conflitti<br />

che hanno luogo nella nostra vita, sulle cose che esercitano una pressione su <strong>di</strong> noi in un<br />

modo o nell’altro. C’è una relazione tra te, le altre cose nel paese e lo spirito del paese.<br />

Ti potrai chiedere: “Perché è importante? Io mi sto occupando della mia attività”. È<br />

importante perché stiamo analizzando lo spirito del paese, e le persone che non sono sotto<br />

il governo <strong>di</strong> Dio, sono sotto l’influenza dello spirito del paese. Ricordate Efesini 2:2: “Nei<br />

quali già camminaste, seguendo il corso <strong>di</strong> questo mondo, secondo il principe della potestà<br />

dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza”. Essi vivono sotto<br />

l’influenza dello spirito del paese, e se noi credenti non stiamo attenti, perderemo la nostra<br />

efficacia, la nostra luci<strong>di</strong>tà, il nostro obiettivo e il nostro destino.<br />

Come affrontò Abramo il conflitto tra i pastori? Si trattava <strong>di</strong> un conflitto spirituale.<br />

Ecco perché Dio ci mostrava che i cananei erano ancora nel paese. Abramo cercò <strong>di</strong><br />

risolvere il problema umanamente. Disse a Lot: “Non facciamoci guerra. Se tu vai ad ovest,<br />

io andrò ad est; ma se tu vai ad est, io andrò ad ovest”. Questa era una soluzione umana ad<br />

un problema spirituale. Lot andò per la sua strada e Abramo rimase nel paese. Appena si<br />

separarono, Dio fece visita ad Abramo. Sebbene Abramo avesse preso una soluzione<br />

umana, Dio non ne fece neppure cenno. Non <strong>di</strong>sse ad Abramo: “Poiché tu hai lasciato l’est<br />

a Lot…” Invece Dio gli <strong>di</strong>sse:<br />

“E l'Eterno <strong>di</strong>sse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: «Alza ora i tuoi occhi e<br />

mira dal luogo dove sei a nord, a sud; a est e a ovest. Tutto il paese che tu ve<strong>di</strong>, io lo<br />

darò a te e alla tua <strong>di</strong>scendenza, per sempre… Levati, percorri il paese in lungo e in<br />

largo, perché io lo darò a te»”. (Genesi 13:14-15, 17)<br />

108


Dio <strong>di</strong>ede ad Abramo ancora l’intero paese, e lui “levò le sue tende e venne ad abitare<br />

presso…dove costruì un altare all’Eterno” (v. 18). Si risvegliò dal suo stato <strong>di</strong> sonno, e<br />

quando si stabilizzò, costruì un altare a Dio.<br />

Lot rimase con la soluzione umana e andò nelle pianure <strong>di</strong> Gomorra. È interessante<br />

notare che Genesi 13:3 <strong>di</strong>ce: “Or la gente <strong>di</strong> Sodoma era grandemente depravata e<br />

peccatrice contro l'Eterno”. Prendete nota dell’influenza sotto cui si era posto Lot. Prendete<br />

nota dell’ambiente spirituale. Si trattava <strong>di</strong> uomini del paese che erano depravati e che<br />

stavano peccando gravemente. Che cosa li spingeva ad agire così? Lo spirito del regno<br />

dell’aria. Lo spirito che è all’opera nei figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza.<br />

In 1 Giovanni 3:8 ci viene detto: “Chiunque commette il peccato è dal <strong>di</strong>avolo,<br />

perché il <strong>di</strong>avolo pecca dal principio…”<br />

Quello che Dio ci sta mostrando è che le persone sono depravate, e noi sappiamo<br />

che colui che opera la <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza è all’opera in loro. Lo spirito del paese è nelle persone<br />

del paese.<br />

Possiamo vedere questi due gruppi in Abramo e Lot. Stavano camminando insieme,<br />

e potevano ottenere l’ere<strong>di</strong>tà insieme. Ciò che li ha <strong>di</strong>visi è stata la contesa, che non è un<br />

frutto dello Spirito Santo, ma viene da un’altra fonte.<br />

Entrarono in un regno che era influenzato da uno spirito<br />

che portò il frutto della contesa. Invece <strong>di</strong> chiedere:<br />

“Signore, come dobbiamo affrontare questo problema?”,<br />

scelsero una soluzione umana e <strong>di</strong>ssero: “Perché tu non vai<br />

in quella <strong>di</strong>rezione e io in quest’altra?” Uno <strong>di</strong> loro partì e l’altro rimase, ascoltò Dio, e fu<br />

spinto a e<strong>di</strong>ficare un altare.<br />

Dio venne a fare visita ad Abramo, e dopo aver pranzato con lui, gli <strong>di</strong>sse: “Devo<br />

scendere a Sodomia e Gomorra”. Perché? Perché le città <strong>di</strong> Sodomia e Gomorra erano<br />

depravate. Dio <strong>di</strong>sse: “Sono sceso per vedere fino a che punto sono depravati”. E Abramo,<br />

che era solito stare davanti a Dio su quell’altare, iniziò imme<strong>di</strong>atamente ad intercedere<br />

(Genesi 18:20-33).<br />

LOT SI ALLONTANÒ E<br />

ABRAMO RIMASE LÌ, ASCOLTÒ<br />

DIO E SI SPOSTÒ PER<br />

EDIFICARE UN ALTARE.<br />

Confronta quello che fece Lot quando udì le stesse parole che aveva u<strong>di</strong>to Abramo<br />

(Genesi 19:12-16). Non u<strong>di</strong>amo Lot farsene un problema. Anche quando gli fu detto:<br />

“…oggi <strong>di</strong>struggeremo la città”, non u<strong>di</strong>amo che lui comincia ad intercedere. Perché?<br />

Perché non era abituato a comunicare con il Signore. Non possiamo <strong>di</strong>re in alcun modo che<br />

e<strong>di</strong>ficò un altare. Dopo che si separò da Abramo, cercò semplicemente <strong>di</strong> sopravvivere.<br />

Provò a pregare? Egli era un uomo santo e giusto, e viene detto <strong>di</strong> lui che si addolorava per<br />

109


il peccato del paese. Lot non si abbandonò alla peccaminosità del paese, ma non cercò Dio<br />

e non creò un ambiente in cui lo Spirito <strong>di</strong> Dio potesse venire e avere comunione con lui.<br />

È molto chiaro che le promesse <strong>di</strong> Dio non sono incon<strong>di</strong>zionate. Noi <strong>di</strong>ciamo che il<br />

patto <strong>di</strong> Abramo era incon<strong>di</strong>zionato, ma Dio <strong>di</strong>sse: “Io l’ho scelto per educare i suoi figli e<br />

la sua casa nelle Mie vie, in modo che Io possa portare a compimento quello che gli ho<br />

promesso”. Dio era interessato ai suoi figli. Dio aveva interesse che i suoi figli vedessero il<br />

paese faccia a faccia (Genesi 18:19). C’era un altro uomo, Lot, nella valle <strong>di</strong> Sodomia e<br />

Gomorra, e anche lui aveva dei figli. Se Abramo era un uomo che andava all’altare, aveva<br />

insegnato anche ai suoi figli <strong>di</strong> andare all’altare e incontrarsi con Dio.<br />

LOT A SODOMA<br />

E Lot? Lui non era seduto presso l’altare, bensì presso la porta. Non era un posto<br />

dannoso, ma se quella porta era la porta <strong>di</strong> una città perversa, non deve essere stato un<br />

buon posto comunque. Tuttavia, molti <strong>di</strong> noi sono seduti alle porte della nostra società.<br />

Una porta sta a significare un luogo <strong>di</strong> riconoscimento e <strong>di</strong> autorità. Lot era tra gli anziani<br />

della città e poteva prendere delle decisioni. Quin<strong>di</strong>, era un uomo stimato in una città<br />

perversa. Aveva un certo status. Fu trovato in quella posizione in quella società.<br />

Fermiamoci un attimo. Tutto questo ti sta parlando? Perché le persone sono<br />

chiamate ad appartarsi? Per portare frutto, ma in che modo? Per avere un impatto sulle<br />

persone intorno a loro, per fare <strong>di</strong>scepoli delle nazioni. Eccoci al punto, siamo persone del<br />

patto, e Dio ci ha chiamato a Sé. La Bibbia <strong>di</strong>ce: “Siamo un popolo particolare, un<br />

sacerdozio santo”. Se siamo un sacerdozio, allora siamo chiamati a stare nel luogo<br />

dell’altare per servire il Signore, ed è in quel luogo che molte cose accadono.<br />

Forse alcuni <strong>di</strong> noi sono come Lot. Viviamo nel mezzo <strong>di</strong> una generazione, un paese<br />

e una città estremamente perverse. Quello che dobbiamo riconoscere è che non sono<br />

perversi per scelta, ma perché c’è un’influenza. Vivono in maniera mondana a causa<br />

dell’influenza del governatore del regno dell’aria, che opera nei figli della <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza. La<br />

versione King James <strong>di</strong>ce: “Lo spirito che opera <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza o perversità”.<br />

Alcuni <strong>di</strong> noi siamo come Lot. Abbiamo acquistato posizione alle porte della città.<br />

Forse abbiamo ottenuto una posizione nei consigli comunali o negli incontri collettivi della<br />

nostra organizzazione. Forse abbiamo questo tipo <strong>di</strong> responsabilità, il che è una cosa<br />

buona, ma se il nostro stare nella città si limita a questo, allora guai a noi. Significa che non<br />

ci stiamo incontrando con Dio in quel luogo, e contiamo unicamente per il valore che<br />

abbiamo nel “mondo”. Sebbene siamo il popolo <strong>di</strong> Dio, e anche Lot era un uomo <strong>di</strong> Dio, la<br />

110


sua identità era nel suo posto alla porta. Era conosciuto solo per questo. La Bibbia non ci<br />

<strong>di</strong>ce che aveva comunione con Dio, o che portava i suoi figli a Dio. la Bibbia <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> lui che<br />

sedeva alla porta.<br />

Ci sono tantissime persone che amano Gesù, ma permettono che la loro identità sia<br />

definita dal mondo. Quando pensano a sé stessi, non pensano “io che sono così e così con<br />

Dio”, ma “io che sono così e così nella città o nel paese”. Poi gli angeli andarono da Lot.<br />

Poiché egli era un uomo santo riconobbe gli angeli e li portò anche a casa sua. Esattamente<br />

come fanno moti <strong>di</strong> noi. Magari siamo stati nel mondo e i mondo ha influenzato la nostra<br />

mentalità e il nostro modo <strong>di</strong> pensare. Ma quando ve<strong>di</strong>amo i messaggeri <strong>di</strong> Dio, li<br />

riconosciamo e gli <strong>di</strong>ciamo: “Vogliamo u<strong>di</strong>re quello che Dio vuole <strong>di</strong>rci e vogliamo essere<br />

benedetti”. Ma se ci fermiamo all’essere benedetti, allora Dio abbi pietà <strong>di</strong> noi”.<br />

Gli angeli vennero. Quella notte, la città fu in tumulto. Gli uomini della città<br />

volevano rapire questi visitatori e abusare <strong>di</strong> loro con una relazione omosessuale. Era una<br />

cosa perversa che sfortunatamente molti oggi definiscono meravigliosa. Lot <strong>di</strong>sse agli<br />

uomini: “Non fate questa cosa estremamente perversa”, sebbene oggi noi la definiamo<br />

naturale. Quin<strong>di</strong>, cosa è avvenuto dopo?<br />

IN CHE MODO LO SPIRITO DEL PAESE HA INFLUENZATO LOT?<br />

Ve<strong>di</strong>amo in che modo lo spirito del paese influenza l’uomo <strong>di</strong> Dio. La Bibbia non lo<br />

condanna, ma lo definisce “un uomo <strong>di</strong> Dio giusto che si addolorava per i peccati del<br />

paese”. Quando dovette fronteggiare questo attacco, si ritrovò senza potere spirituale per<br />

combattere, ma cosa fece? Trovò un compromesso umano. Secondo le Scritture, Lot <strong>di</strong>sse:<br />

“Sentite, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate che ve le porti fuori<br />

e fate loro quel che vi pare; ma non fate nulla a questi uomini”.<br />

Io vedo due cose qui. Le figlie <strong>di</strong> Lot non erano promiscue, delle ragazze mondane<br />

che andavano a letto con tutti. C’era un’apparenza <strong>di</strong> santità nella casa <strong>di</strong> Lot. Gli angeli<br />

non gli permisero <strong>di</strong> fare quello che lui propose, perché Dio non svende le nostre anime per<br />

proteggere il Suo regno. Gli angeli <strong>di</strong>ssero: “La città è senza speranza. Noi stiamo per<br />

<strong>di</strong>struggere la città. Fuggiremo con te”. Troviamo qui un uomo, Lot, che nel mezzo della<br />

città non reagì come fece Abramo. Abramo iniziò ad intercedere. Quello che Lot <strong>di</strong>sse fu:<br />

“Va bene, lo so”. Quello che fece riguardava sempre la sfera fisica. Tutto questo è rilevante<br />

per noi? Come reagiamo noi ai problemi che si presentano sul nostro cammino? Alcuni<br />

problemi riguardano l’intera nazione; alcuni interessano le nostre città, le nostre famiglie,<br />

oppure noi singolarmente. Come reagiamo? Quanto spesso li risolviamo automaticamente<br />

111


in modo naturale e umano, e non ci ricor<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> presentarli a Dio lasciando che Lui faccia<br />

la <strong>di</strong>fferenza?<br />

La reazione <strong>di</strong> Abramo fu <strong>di</strong> parlare con Dio. Lot si mise in movimento. Quello che<br />

Lot fece fu buono, ma lo fece nel naturale. Andò dai suoi generi e gli <strong>di</strong>sse: “Venite,<br />

dobbiamo fuggire”. Essi pensavano che Lot scherzasse. Non gli credettero, esattamente<br />

come tutte le persone del mondo oggi che non credono a quello che gli <strong>di</strong>ciamo. Lot<br />

indugiava e non sapeva cosa fare, così gli angeli lo presero e lo portarono via dalla città con<br />

la sua famiglia.<br />

Appena uscirono dalla città, gli fu detto <strong>di</strong> salire sulla montagna. Gli angeli gli<br />

<strong>di</strong>ssero: “Non faremo nulla alla città fino a quando tu non sarai in salvo”. Egli <strong>di</strong>sse: “No,<br />

non riuscirò ad arrivare al monte prima che il <strong>di</strong>sastro mi sorprenda”. Questa era una<br />

promessa del Signore, ma Lot non ci aveva creduto. Disse: “Permettetemi <strong>di</strong> andare a<br />

Tsoar, perché è una piccola città”. Allora gli angeli <strong>di</strong>ssero: “Non <strong>di</strong>struggeremo Tsoar”. Ciò<br />

significa che Tsoar era sulla lista per essere <strong>di</strong>strutta. Quell’uomo sperimentò la grazia e la<br />

misericor<strong>di</strong>a. Chiese <strong>di</strong> poter andare, e gli angeli gli <strong>di</strong>ssero: “Va bene, vai lì”. Gli <strong>di</strong>ssero:<br />

“Non ti voltare in<strong>di</strong>etro. Non c’è più niente che abbia importanza lì. Tutto è senza speranza.<br />

Semplicemente vai avanti”. Questo era un or<strong>di</strong>ne profetico!<br />

La moglie <strong>di</strong> Lot aveva lasciato l’intero suo cuore nella città. Nella sua mente sapeva<br />

che lì non c’era nient’altro che <strong>di</strong>struzione, e che la sua speranza era nella fuga, in quel<br />

passaggio verso un luogo sicuro; ma nel mezzo della battaglia all’interno del suo cuore, si<br />

voltò in<strong>di</strong>etro e lì si fermò. Lei era una donna <strong>di</strong> Dio, aveva conservato le sue figlie pure, ma<br />

il suo cuore era attirato dalle cose del paese. Non riuscì a respingerle, e si voltò nonostante<br />

il comando <strong>di</strong> Dio, e lì perse il suo destino.<br />

Lot continuò verso Tsoar e lì realizzò che quello non era un luogo adatto a lui. Disse:<br />

“Ritorniamo al monte”, lo stesso monte dove si era rifiutato <strong>di</strong> salire in precedenza. Questo<br />

è quello che accade quando non abbiamo quel tipo <strong>di</strong> rapporto con Dio che ci fa avere<br />

fiducia in Lui e nelle Sue vie. Quelle ragazze pure, che erano state cresciute con<br />

quell’immagine <strong>di</strong> santità, improvvisamente videro lo spirito <strong>di</strong> perversione e sodomia.<br />

Una <strong>di</strong> loro <strong>di</strong>sse: “Non ci sono più uomini in questa città. Dovremo forse morire senza<br />

avere dei figli? Ubriachiamo nostro padre e giacciamoci con lui”. Questo non è un desiderio<br />

naturale; è un desiderio corrotto, uno spirito <strong>di</strong> perversione, lo spirito del paese. Entrambe<br />

rimasero incinte. Lot perse il suo matrimonio, le sue figlie e il suo destino. Non sappiamo<br />

quello che Lot riuscì a realizzare nella sua vita, ma sappiamo che Abramo adempì il suo<br />

destino.<br />

112


LA DIFFERENZA TRA ABRAMO E LOT<br />

Quale fu la <strong>di</strong>fferenza tra questi due uomini? Si trovavano entrambi nel paese degli uomini<br />

perversi. Abramo si trovava con gli Ittiti, i Gebusei e ogni sorta <strong>di</strong> uomini idolatri, ma<br />

Abramo continuò a vivere la sua vita per adempiere il suo destino. Lot fallì. Il Signore<br />

<strong>di</strong>sse: “Ho scelto Abramo, perché or<strong>di</strong>ni ai suoi figli e alla sua casa dopo <strong>di</strong> lui <strong>di</strong> seguire la<br />

Mia via, mettendo in pratica la giustizia e l'equità, perché Io possa compiere per Abrahamo<br />

ciò che gli ho promesso” (Genesi 18:18- 19).<br />

Carissimi, noi amiamo Dio così come lo amarono Abramo e Lot. Lot lo amava, ma<br />

può essere che Dio sia interessato al modo in cui viviamo le nostre vite? Può essere che Dio<br />

<strong>di</strong>ca: “Ei, stai rischiando <strong>di</strong> perderlo. Potresti mancare il tuo destino”. Lo spirito del paese è<br />

uno spirito aggressivo, uno spirito <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione, uno spirito che <strong>di</strong>vora. Distrugge i<br />

matrimoni, i figli, l’amore, la vita e il destino. Per resistergli, devi combatterlo.<br />

Come possiamo combatterlo? Possiamo <strong>di</strong>rgli: “Ti resisto”? Questo è efficace se<br />

abbiamo un giusto fondamento. Io non vedo Abramo sgridare alcuno spirito. Credo che<br />

sgridare e resistere contro i demoni non sia sbagliato affatto. Ma vedo qualcosa in Abramo<br />

che era davvero singolare. Abramo si riservava sempre del tempo (un altare) per<br />

incontrarsi con Dio, e fece <strong>di</strong> questo il suo stile <strong>di</strong> vita. Quando Dio gli <strong>di</strong>sse: “Non temere,<br />

Io ti darò il paese”, la prima cosa che fece fu <strong>di</strong> costruire un altare a Dio. Quando tornò<br />

dall’Egitto, la prima cosa che fece fu <strong>di</strong> cercare gli altari che aveva costruito e <strong>di</strong> spendere lì<br />

del tempo con Dio.<br />

ALTRI ESEMPI BIBLICI<br />

ELI E SAMUELE<br />

Nel libro <strong>di</strong> 1 Samuele, Eli era il sommo sacerdote, e aveva una grande chiamata. I suoi figli<br />

erano sacerdoti, e anch’essi avevano una grande chiamata. Poi c’era un ragazzino <strong>di</strong> nome<br />

Samuele, che non aveva nessuna chiamata nota. Questi uomini con delle gran<strong>di</strong> chiamate<br />

vivevano nella concupiscenza e nella lussuria. Vi ricordate chi è responsabile <strong>di</strong> questo? Lo<br />

spirito del paese. Sarebbe come se i nostri pastori o ministri spirituali non fossero sotto<br />

l’influenza dello Spirito Santo, ma sotto l’influenza dello spirito che li spinge a gratificare la<br />

113


loro natura carnale o la lussuria. Questi sacerdoti non erano presso l’altare. Da nessuna<br />

parte è scritto che erano presso l’altare. Eli aveva l’Arca del Patto in casa sua, ma non viene<br />

mai detto che lui stava presso l’altare. Ma viene detto più volte che il piccolo Samuele stava<br />

nella presenza <strong>di</strong> Dio. Era accanto all’arca del Signore.<br />

Quando la calamità si abbatté, Eli e i suoi figli, Ofni e Fineas, non sopravvissero.<br />

Israele perse 30.000 uomini in un giorno e l’arca fu presa e portata in cattività. Samuele<br />

<strong>di</strong>venne il profeta del paese e la Parola <strong>di</strong> Dio riempì Israele, e la gloria <strong>di</strong> Dio riempì il<br />

paese. Quel luogo davanti a Dio, quello stile <strong>di</strong> vita dello stare nella presenza <strong>di</strong> Dio, ha una<br />

debolezza in sé che gli uomini forti o<strong>di</strong>ano; gli uomini forti o<strong>di</strong>ano aspettare il Signore.<br />

Sono gli uomini umili che aspettano Dio. C’è bisogno <strong>di</strong> vera umiltà.<br />

DAVIDE E GOLIA<br />

Ci fu un altro uomo che ebbe successo, e il cui stile <strong>di</strong> vita fu lo stesso <strong>di</strong> Samuele. Egli<br />

aspettò il Signore. Fu Davide. E Saul? Saul aveva la stessa chiamata, lo stesso background.<br />

Entrambi erano pastori che si prendevano cura degli animali, furono chiamati e unti dallo<br />

stesso profeta; entrambi <strong>di</strong>vennero re, entrambi peccarono, entrambi si pentirono, ma Dio<br />

ne perdonò uno e rifiutò l’altro. Qual era la <strong>di</strong>fferenza? Di Davide Dio <strong>di</strong>sse: “Egli è un<br />

uomo secondo il mio cuore, che abita nella mia presenza”.<br />

Ce ne sono davvero tanti: Giuseppe, Mosè, Daniele. Questi furono uomini il cui stile<br />

<strong>di</strong> vita era nudo e scoperto davanti a Dio. Prima <strong>di</strong> poter avere successo nel legare e<br />

<strong>di</strong>struggere le fortezze spirituali che ci sono nel paese, dobbiamo passare del tempo stando<br />

semplicemente con Dio. Questo fu il segreto <strong>di</strong> Abramo. Ecco perché la Bibbia <strong>di</strong>ce<br />

ripetutamente: “Egli costruì un altare a Dio”. Giacobbe non aveva avuto un incontro reale<br />

con Dio fino a quando fece il sogno della scala. La prima cosa che fece fu <strong>di</strong> costruire un<br />

altare. Vi ricordate <strong>di</strong> quando tornò da Paran? I suoi figli uccisero l’uomo che aveva<br />

violentato la loro sorella, e lui ritornò a Betel dove aveva costruito un altare. Lui sapeva che<br />

il segreto del successo era nella presenza <strong>di</strong> Dio.<br />

Forse tu ami Dio e hai preso un reale impegno con Lui. Non guardare alla famiglia.<br />

Alza i tuoi occhi e osserva il paese. Quanti nel tuo paese hanno la loro ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>strutta,<br />

delle vite annientate e <strong>di</strong>strutte come se Dio non se ne curasse. Matrimoni <strong>di</strong>visi, figli<br />

allevati con amore che improvvisamente <strong>di</strong>ventano ribelli, scegliendo <strong>di</strong> percorrere le vie<br />

del mondo con mezzi estremi. Molti sono arrabbiati con Dio e <strong>di</strong>cono: “Io ho servito Dio<br />

con tutto il mio cuore, e guarda che cosa ha permesso che mi accadesse”.<br />

114


Forse dobbiamo fare un passo in<strong>di</strong>etro e chiederci: “Ehi, Signore, c’è forse qualcosa<br />

che devo imparare da Abramo e Lot, da Samuele ed Eli, da Saul e Davide?” quante persone<br />

stanno vivendo nel tuo paese, uomini che amano Dio, che realmente si prendono del tempo<br />

nelle loro case per portare le loro famiglie nella presenza <strong>di</strong> Dio? Quanti sono realmente<br />

dei sacerdoti nella loro casa? Quanti stanno andando davanti a Dio presentandosi davanti<br />

a Lui? La Bibbia <strong>di</strong>ce: “Gettando su <strong>di</strong> lui ogni vostra sollecitu<strong>di</strong>ne” (1Pietro 5:7). Stiamo<br />

forse cercando <strong>di</strong> affrontare la crisi umanamente, come fece Lot? Non <strong>di</strong>co questo per<br />

condannarti e farti sentire colpevole. Voglio solo ricordarti che Dio sta chiamando.<br />

115


PARTE IV<br />

TUTTO INIZIA DA TE<br />

116


TUTTO INIZIA DA TE<br />

UN UOMO IN AFRICA<br />

Più <strong>di</strong> un secolo fa, la maggior parte dell’ Africa subì la colonizzazione, e tutto il continente,<br />

tranne l’Etiopia, la Libia e Sierra leone, fu colonizzato. Dopo la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale,<br />

iniziò la lotta per l’in<strong>di</strong>pendenza. Il primo stato ad ottenere l’in<strong>di</strong>pendenza fu il Ghana, e il<br />

suo primo leader fu Kwame Nkurumah, il quale ebbe la visione dell’Africa come un’unica<br />

nazione bisognosa <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza e <strong>di</strong> libertà. Aveva condotto la campagna per<br />

l’in<strong>di</strong>pendenza della nazione. Fu addestrato nelle scuole <strong>di</strong> missione e <strong>di</strong>ventò un<br />

professore.<br />

Dopo l’in<strong>di</strong>pendenza, gli amministratori inglesi lasciarono il Ghana, mentre i<br />

missionari rimasero. Kwame si avvicinò a questi missionari e <strong>di</strong>sse loro: “Abbiamo<br />

ottenuto l’in<strong>di</strong>pendenza che volevamo. Prima che voi arrivaste, noi eravamo un insieme <strong>di</strong><br />

comunità piccolissime e frammentate. Voi siete venuti e ci avete dato dei nuovi confini, e<br />

ora siamo una comunità più grande. Noi non abbiamo una dottrina <strong>di</strong> governo per tutte<br />

queste comunità <strong>di</strong>verse che vivono insieme. Potete aiutarci?<br />

Fermatevi un attimo, e considerate che grande opportunità per il regno <strong>di</strong> Dio. Ma i<br />

missionari <strong>di</strong>ssero: “Il nostro è un lavoro spirituale e non politico”. Kwame rimase deluso,<br />

e dopo poco si rivolse ai comunisti. Disse loro: “Siamo uno stato giovane e non abbiamo<br />

mai governato qualcosa che assomigli al Ghana. Se continueremo con le conoscenze che<br />

abbiamo, avremo dei conflitti in breve tempo”. I comunisti acconsentirono <strong>di</strong> aiutarli, e<br />

Kwame invitò i comunisti ad andare a insegnare loro come governare il paese.<br />

Kwame credeva che tutta l’Africa sarebbe stata libera. Trasformò la casa che aveva<br />

ricevuto come proprietà personale in una Scuola <strong>di</strong> Governo ed E<strong>di</strong>ficazione della Nazione.<br />

Invitò i giovani progressisti dei <strong>di</strong>versi stati dell’Africa ad andare a Kumasi nel Ghana.<br />

Questi si recarono in quell’umile luogo, una casa, e furono addestrati dai comunisti su<br />

come e<strong>di</strong>ficare una nazione e governarla.<br />

Alcuni anni dopo, cominciarono ad accadere alcune cose, e la parte occidentale<br />

realizzò che c’era un gruppo che stava emergendo dall’Africa e si stava spingendo verso la<br />

parte orientale, e che Kwame Nkurumah ne era il precursore. Fu assassinato. Patrice<br />

Lumumba prese il testimone. Divenne il primo ministro dello stato che fu poi chiamato<br />

Zaire. Anche lui fu assassinato. Altri membri <strong>di</strong> quella scuola furono: Abdel Nasser<br />

(Presidente dell’Egitto), Julius K. Nyerere (il primo presidente della Tanzania), Kenneth<br />

117


Kaunda (il primo presidente dello Zambia), e Samora Machel (il primo presidente <strong>di</strong><br />

Mozambico). Tutti questi giovani ritornarono alle loro case e misero in pratica quello che<br />

avevano imparato.<br />

C’è un detto che <strong>di</strong>ce: “Per cambiare la società, hai bisogno soltanto del due per<br />

cento che la pensi come te”. Questi giovani si unirono al combattimento dai propri singoli<br />

stati e <strong>di</strong>ventarono primi ministri, presidenti e persone chiave nelle decisioni all’interno<br />

delle proprie società. Come risultato, la Libia, l’Egitto, l’Uganda e la Tanzania <strong>di</strong>ventarono<br />

socialiste, e lo Zambia, Angola, Mozambico e il Sud Africa <strong>di</strong>ventarono comunisti. E<br />

potremo continuare a lungo.<br />

A causa <strong>di</strong> questi influssi, l’Africa venne coinvolta nella guerra fredda. Un’intera<br />

generazione fu impegnata in essa e si convinse che era la cosa giusta. Furono poste le<br />

fondamenta sbagliate e vennero adottate le politiche sbagliate. Oggi lo stato degli affari del<br />

continente è considerato <strong>di</strong>sastroso. L’Africa sta lottando per uscirne. Da un lato gli<br />

africani stanno lottando per stabilire un nuovo or<strong>di</strong>ne, ma dall’altro non vogliono<br />

abbandonare le proprie conoscenze.<br />

Come è cominciato tutto? Tutto ha avuto inizio con una persona che ha creduto.<br />

“L’Africa ha un destino, ed io posso condurla in quella <strong>di</strong>rezione!” Egli aveva una buona<br />

volontà e voleva il meglio. Si rivolse ai cristiani, cercando una dottrina per un buon<br />

governo. La chiesa non aveva nulla da offrire e si lasciò sfuggire un’opportunità d’oro.<br />

LA MONGOLIA<br />

La Mongolia, dopo che <strong>di</strong>venne una nazione, inviò dei messaggeri in Europa chiedendo alle<br />

persone <strong>di</strong> insegnargli come governare. Roma <strong>di</strong>sse: “Noi non abbiamo nessun<br />

insegnamento”. Allora inviarono delle persone in Arabia, e oggi la Mongolia è comunista e<br />

musulmana. Che cosa non è andato per il verso giusto? Ai cristiani era stata offerta la<br />

prima carta, ma non avevano saputo come giocarla!<br />

IL GIAPPONE<br />

Dopo la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, il primo governatore americano convocò 2000<br />

missionari per farli andare in Giappone e trasformarlo in una nazione cristiana, ma gli<br />

118


Stati Uniti si rifiutarono. Il governo statunitense <strong>di</strong>sse: “Non abbiamo missionari, stiamo<br />

ricostruendo la nostra società dopo la guerra”. Con la sconfitta, i giapponesi avevano perso<br />

tutta la fede nei loro dei e nell’imperatore. Erano un popolo sconfitto che credeva che la<br />

guerra si doveva combattere nel regno spirituale. Arrivarono al punto <strong>di</strong> credere che il <strong>di</strong>o<br />

dei vincitori doveva essere più forte, ma non era intervenuto. Alla fine, la fiducia del<br />

Giappone fu rianimata. Hanno combattuto questa battaglia da soli. Oggi, il Giappone è la<br />

nazione più dura da evangelizzare.<br />

EGLI TI CONOSCEVA PRIMA CHE TU ESISTESSI<br />

Il mio libro “Perseguire il Destino <strong>di</strong> Dio”, è incentrato sul tema della predestinazione, in<br />

quanto Egli ci conosce da prima che nascessimo:<br />

“La parola dell'Eterno mi fu rivolta, <strong>di</strong>cendo: «Prima che io ti formassi nel grembo <strong>di</strong><br />

tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti<br />

ho stabilito profeta delle nazioni». Io risposi: «Ahimè, Signore, Eterno, io non so<br />

parlare, perché sono un ragazzo». Ma l'Eterno mi <strong>di</strong>sse: «Non <strong>di</strong>re: "Sono un ragazzo",<br />

perché tu andrai da tutti coloro ai quali ti manderò e <strong>di</strong>rai tutto ciò che ti comanderò.<br />

Non temere davanti a loro, perché io sono con te per liberarti, <strong>di</strong>ce l'Eterno». Poi<br />

l'Eterno stese la sua mano e toccò la mia bocca; quin<strong>di</strong> l'Eterno mi <strong>di</strong>sse: «Ecco, io ho<br />

messo le mie parole nella tua bocca. Ecco, oggi ti costituisco sopra le nazioni e sopra i<br />

regni, per sra<strong>di</strong>care e per demolire, per abbattere e per <strong>di</strong>struggere, per e<strong>di</strong>ficare e per<br />

piantare»”. ( Geremia 1:4-10)<br />

Egli <strong>di</strong>sse: “Prima che tu fossi nel grembo <strong>di</strong> tua madre, io ti ho conosciuto”. Fu scritto in<br />

cielo che era nato un profeta. Le qualità <strong>di</strong> un profeta non sono le stesse <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> un re.<br />

Le qualità necessarie per adempiere il ruolo <strong>di</strong> re sono <strong>di</strong>verse da quelle <strong>di</strong> un sacerdote. Se<br />

TU NON SEI UN INCIDENTE.<br />

DIO HA PUNTATO SU DI TE!<br />

mette delle qualità da re in un profeta.<br />

Dio <strong>di</strong>ce: “Quest’uomo è un profeta”, allora Egli deposita in lui le<br />

qualità necessarie per quel ruolo. Queste sono qualità che Dio ha<br />

depositato in lui, qualità <strong>di</strong> cui un profeta ha bisogno. Forse un re<br />

ha bisogno <strong>di</strong> qualità, attitu<strong>di</strong>ni e sentimenti <strong>di</strong>versi. Dio non<br />

Inoltre, le qualità <strong>di</strong> cui aveva bisogno il profeta Mosè non erano le stesse che si adattavano<br />

al profeta Isaia, perché nei tempi in cui vissero, le loro missioni e le sfide che dovettero<br />

119


affrontare furono <strong>di</strong>verse. Le qualità necessarie a Geremia nel Vecchio Testamento non<br />

erano le stesse richieste ad Agabo nel Nuovo Testamento; vissero in due epoche <strong>di</strong>verse<br />

con problemi <strong>di</strong>versi, e quin<strong>di</strong> avevano bisogno <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong>verse.<br />

Dio <strong>di</strong>ede alla luce Geremia, facendo <strong>di</strong> lui un profeta con determinate qualità per poter<br />

affrontare le sfide del suo tempo e del suo popolo, qualità che gli permisero <strong>di</strong> resistere.<br />

Pensate alle sfide che dovette affrontare: la persecuzione, il tra<strong>di</strong>mento, e innumerevoli<br />

prove. Le sue prove non furono le stesse che Mosè e Giovanni Battista dovettero affrontare,<br />

e Geremia ebbe la volontà <strong>di</strong> affrontarle. Hanno provato ad ucciderlo, e lui rispose <strong>di</strong>cendo:<br />

“Permettetemi <strong>di</strong> parlare prima <strong>di</strong> uccidermi”. Queste parole sono come fuoco nel mio<br />

cuore. Lui restò fermo nel suo tempo e affrontò le prove perché Dio lo aveva creato per<br />

quel proposito.<br />

Il passo della Scrittura riportato sopra mi <strong>di</strong>ce che non ho nessuna scusa per non<br />

adempiere il destino <strong>di</strong> Dio nella mia generazione. Egli ha messo in me tutto ciò <strong>di</strong> cui ho<br />

bisogno per compiere il proposito per cui sono stato creato. La Bibbia <strong>di</strong>ce: “Poiché io<br />

conosco i pensieri che ho per voi», <strong>di</strong>ce l'Eterno, «pensieri <strong>di</strong> pace e non <strong>di</strong> male, per darvi<br />

un futuro e una speranza»” (Geremia 29:11).<br />

Dio vuole darti dei desideri e un destino. Dio non pensa che tu fallirai, ma che<br />

adempirai il proposito per il quale sei stato creato, in un tempo come questo, nella tua<br />

nazione. Noi siamo stati creati in modo stupendo. Ogni particolare della nostra vita ha un<br />

proposito.<br />

Quando pensi a questo, pensa che il cielo ha lo sguardo puntato su <strong>di</strong> te. E quando<br />

consideri la tua nazione e la tua generazione, che rapporto hanno con Gesù le persone della<br />

tua nazione e della tua generazione? Le cose migliorano o peggiorano? Che sia<br />

incoraggiante o scoraggiante, Dio ti ha dato alla luce per un tempo come questo.<br />

Tu hai una scelta da fare. Vuoi che la tua vita abbia un valore oppure no? Dio sa che<br />

c’è qualcosa in te che può fare in modo che la tua vita abbia un valore nella tua<br />

generazione. Geremia <strong>di</strong>sse:<br />

“O Signore, io sono un bambino, sto crescendo, ma sono troppo giovane. Dio gli <strong>di</strong>sse:<br />

«Non parlare in questo modo. Io ti ho scelto per sra<strong>di</strong>care, abbattere, piantare ed<br />

e<strong>di</strong>ficare. Io ti ho costituito profeta per le nazioni. Tu forse non lo senti o non ne ve<strong>di</strong> i<br />

segni. Io non ti ho creato per nulla. Prima che tu nascessi e che fossi creato, Io sapevo<br />

che tu saresti arrivato e per quale motivo Io ti avrei fatto nascere. Prima che tua madre<br />

vedesse il tuo volto, Io ti ho conosciuto. Perciò, non temere affinché Io non ti<br />

120


intimorisca davanti a loro. Se tu ti tiri in<strong>di</strong>etro e <strong>di</strong>ci che non sei capace, tu sarai reso<br />

capace”.<br />

Dunque, alzati! Non si tratta <strong>di</strong> te o delle tue capacità. Si tratta <strong>di</strong> Lui. Colui che ti chiama è<br />

Fedele. È Lui che porterà a compimento quello che ha iniziato. Quello <strong>di</strong> cui abbiamo<br />

bisogno è la fede in Lui. Tu fai parte della tua nazione a motivo del proposito <strong>di</strong> Dio. Vivi<br />

nel luogo dove ti trovi perché Dio vuole che tu influenzi quella zona. Egli ha determinato i<br />

tempi e i luoghi precisi in cui avremmo vissuto, in modo che le persone che non lo<br />

conoscono l’avrebbero cercato e l’avrebbero trovato.<br />

Cosa posso fare a tale proposito? Come posso creare un ambiente in cui le persone<br />

possano cercare e trovare Dio? “Io ho qualcosa per voi”, ha detto il Signore (Geremia<br />

29:11). “Allora, Signore, cosa faccio? Io voglio quel destino, quei piani che hai per me, non<br />

<strong>di</strong> fallimento e <strong>di</strong> rovina, ma per darmi un futuro e un destino”. Se mi connetto al Suo<br />

piano, un giorno starò in pie<strong>di</strong> davanti a Lui e ascolterò queste meravigliose parole: “Ben<br />

fatto, mio fedele servitore”. Io sono un uomo debole, un uomo inutile; se <strong>di</strong>pendesse da me<br />

io fallirei, ma con Dio che tiene le mie mani e rinforza i miei pie<strong>di</strong> io posso tenere duro, e in<br />

quel giorno potrò u<strong>di</strong>re quelle parole. Saprò che Egli avrà approvato il mio operato sulla<br />

terra.<br />

Io desidero essere come Gesù, come Pietro, come Paolo. Gesù <strong>di</strong>sse: “Padre, io ho<br />

completato l’opera; ti ho glorificato e ti ho fatto conoscere. Glorifica tuo Figlio”. Come ci si<br />

sente? Paolo <strong>di</strong>sse (2Timoteo 4): “Ho combattuto il buon combattimento, ho terminato la<br />

corsa, e ora attendo la corona…” Che ne è <strong>di</strong> Paolo? Prima che un uomo muoia, ha già la<br />

certezza che “ha terminato e compiuto la sua corsa”. Pietro <strong>di</strong>sse: “Io ho terminato presto.<br />

Mi adopero per ricordarvelo. Io non ho altro da compiere e quando me ne sarò andato, voi<br />

impegnatevi a terminare la vostra corsa”. Paolo <strong>di</strong>sse: “Noi non corriamo come il mondo,<br />

non combattiamo come chi batte l’aria. Noi corriamo verso la meta e combattiamo in modo<br />

da colpire il bersaglio”. Paolo continuò <strong>di</strong>cendo: “Ho combattuto il buon combattimento,<br />

ho corso la corsa e ho raggiunto la meta. Ora c’è una corona che mi aspetta…”<br />

121


D<br />

COME POSSO ESSERE D’AIUTO ?<br />

io mi <strong>di</strong>sse una parola che mi scosse un po’. Mi <strong>di</strong>sse: “Sei <strong>di</strong>sposto a pagare lo stesso<br />

prezzo che hai pagato per l’Uganda anche per le altre nazioni? Sei <strong>di</strong>sposto a restare<br />

fermo e a rifiutare i “no” nel paese?” Abbiamo lavorato tanto in molte parti della<br />

nostra nazione per aprire un varco nelle tenebre, e non è stato affatto semplice. Siamo<br />

dovuti andare sul campo, trovare persone realmente decise, spendere del tempo per<br />

<strong>di</strong>scepolarle, per poi realizzare quello che Dio ci aveva mandato a fare. Quelli che avevano<br />

deciso <strong>di</strong> alzarsi insieme a noi per adempiere la parola profetica che Dio ci aveva dato,<br />

spesso hanno dovuto affrontare gran<strong>di</strong> persecuzioni; ma ognuno <strong>di</strong> loro ha vinto quando è<br />

rimasto fermo in Dio. Di seguito vi darò un breve esempio <strong>di</strong> una delle nostre esperienze.<br />

Quando quella parola mi raggiunse, stavamo pregando intensamente per i problemi<br />

in Uganda; ma Dio <strong>di</strong>stolse la nostra attenzione dai problemi e ci <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> focalizzarci sul<br />

nostro destino.<br />

È stato molto <strong>di</strong>fficile per le persone cambiare il loro modo <strong>di</strong> pregare. Quando le<br />

persone stanno vivendo sotto pressione e tu gli <strong>di</strong>ci: “Distogli il tuo sguardo dalla pressione<br />

e concentrati sul tuo destino”, c’è bisogno che Dio compia la trasformazione. In alcune città<br />

i pastori ritennero che avevano già abbastanza problemi senza che il nostro ministero gli<br />

<strong>di</strong>cesse <strong>di</strong> “cercare i propositi <strong>di</strong> Dio”. Ricevemmo risposte del tipo: “È meraviglioso che<br />

siete venuti con questa parola, ma forse sarà per la prossima volta”. In quei paesi in cui Dio<br />

ci aveva detto in modo specifico <strong>di</strong> andare, i pastori erano in perfetta unità e perfetta<br />

comunione fraterna, e stavano lavorando insieme così bene che erano concor<strong>di</strong> e agivano<br />

sempre insieme. Sfortunatamente furono concor<strong>di</strong> <strong>di</strong> non voler lavorare con noi. Dissero<br />

alle loro chiese: “Non è il tempo giusto per pensare a questo. Dobbiamo restare concentrati<br />

su quello che stiamo già facendo”. Dovemmo andare dai pastori tre o quattro volte, e in<br />

alcuni casi dovemmo attendere giornate intere per potergli parlare.<br />

Alla fine gli <strong>di</strong>cemmo: “Vi rispettiamo e vi onoriamo, ma torneremo a <strong>di</strong>rvelo<br />

ancora. Lo stiamo facendo in ubbi<strong>di</strong>enza a Dio”. In un paese <strong>di</strong> nome Mbale, affittammo un<br />

e<strong>di</strong>ficio, versammo tutto il denaro necessario, e tenemmo il nostro incontro. Soltanto una<br />

persona venne all’incontro, in una sala che poteva contenere circa 500 persone. Era stata<br />

mandata dai pastori per vedere quello che sarebbe successo, in modo da poterglielo<br />

rapportare. Nel pomeriggio vennero due persone. Noi stavamo pre<strong>di</strong>cando come se<br />

avessimo una sala piena, e portammo avanti l’intero programma che avevamo preparato<br />

per la conferenza.<br />

122


Pregammo: “Dio, cosa possiamo fare? Le persone non ci sono”. Adorammo,<br />

invitammo i pre<strong>di</strong>catori a venire avanti, e per sette giorni pregammo. Infine, avevamo 25<br />

persone <strong>di</strong> cui 13 stavano iniziando a vedere quello che ci stavamo sforzando <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>videre. Ci chiesero: “Cosa possiamo fare?” Poi ci <strong>di</strong>ssero: “Se voi fate un patto con<br />

noi, noi non giu<strong>di</strong>cheremo gli altri, ma staremo sulla breccia in favore <strong>di</strong> questo paese.<br />

Diremo: «Signore, noi sappiamo che queste persone ti amano e vogliono servirti, ma<br />

qualcosa sta reprimendo quest’area. Non può essere che lo stesso Dio che <strong>di</strong>ce “chiama il<br />

tuo popolo a Me”, sia lo stesso Dio che spinge altri a <strong>di</strong>re “noi non vogliamo che accada<br />

questo”. Scopriamo che cos’è che provoca un ostacolo, impedendo l’opera <strong>di</strong> Dio in questo<br />

paese»”.<br />

Unimmo le mani e facemmo un voto davanti a Dio. Avremmo <strong>di</strong>giunato per 30<br />

giorni. Noi saremmo ritornati a Kampala e loro sarebbero rimasti a Mbale, e poi noi<br />

saremmo ritornati al loro paese. Durante quel tempo Dio ci avrebbe mostrato cosa stava<br />

bloccando quell’area. Trenta gironi dopo, vennero 150 persone; e nel mezzo della nostra<br />

conferenza ci trovammo <strong>di</strong> fronte a un blocco. Era come se la comunicazione tra la squadra<br />

ministeriale e il popolo era bloccata. Ci rendevamo conto <strong>di</strong> essere recepiti in maniera<br />

negativa, e le persone si sentivano ferite e tra<strong>di</strong>te. Avevano la percezione che noi stavamo<br />

attaccando tutti i loro valori e le loro tra<strong>di</strong>zioni. Gli incontri andavano avanti dalla mattina<br />

alla sera. Dicemmo: “Signore, non lo faremo più”. Dicemmo alle persone <strong>di</strong> andare a casa e<br />

<strong>di</strong> ritornare il mattino seguente. Noi andammo via e cenammo in anticipo, e io <strong>di</strong>ssi alla<br />

squadra: “Questa notte non si dorme fino a quando Dio non parla. Ci deve essere una via. Il<br />

nostro Dio è un Dio che crea una via”.<br />

Eravamo in una pensione con delle stanza piccole e dormivamo due persone per<br />

stanza. Uscimmo fuori nel corridoio e <strong>di</strong>chiarammo in preghiera: “Signore, noi blocchiamo<br />

questo corridoio. Ci appartiene”. Grazie a Dio nessuno passò per il corridoio. Pregammo<br />

fino alle due del mattino, e sentimmo <strong>di</strong> aver aperto una breccia. Dio non aveva parlato. Ci<br />

svegliammo alle sei del mattino, e improvvisamente Dio ci <strong>di</strong>ede il programma della<br />

giornata. Ci <strong>di</strong>sse in che modo voleva che svolgessimo il programma della giornata, cosa<br />

doveva venire prima, come doveva essere, e chi doveva fare cosa. Avevamo un programma<br />

da seguire, ricevuto <strong>di</strong>rettamente da Dio.<br />

Ci <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> parlare dello Spirito Santo e <strong>di</strong> pregare che lo Spirito <strong>di</strong> Dio prendesse il<br />

controllo del locale. Poi, parlammo della battaglia spirituale e delle forze del regno delle<br />

tenebre. Insegnammo su come operano queste forze, come si decifrano le loro<br />

manifestazioni, e come si può iniziare a pregare contro <strong>di</strong> esse. Quella fu la sessione più<br />

123


<strong>di</strong>fficile. C’erano delle forze spirituali che legavano la sala. Io <strong>di</strong>ssi alla squadra: “Non state<br />

seduti. Andate nel retro e pregate fino a quando non abbattiamo l’ostacolo. Dio ci ha<br />

assicurato che avremmo ottenuto la vittoria”.<br />

All’improvviso, durante la pre<strong>di</strong>cazione, qualcosa avvenne, e sono sicuro <strong>di</strong> averlo<br />

sentito nello spirito. Io avevo parlato per un po’ <strong>di</strong> tempo e avevo potuto vedere una corda<br />

che attraversava tutta la sala , e che veniva tirata. Più andavamo avanti, più veniva tirata.<br />

Poi u<strong>di</strong>i che fece un “suono metallico”. Nell’istante in cui si spezzò, tutti gli occhi si<br />

alzarono e improvvisamente c’era vita negli occhi delle persone; stavano cominciando a<br />

comprendere e a ricevere vittoria. Il signore mi parlò e in quell’istante mi <strong>di</strong>sse: “Non<br />

fermarti, continua”. Era così evidente che lo Spirito Santo aveva soffiato in quella stanza.<br />

Prima che potessi fare l’appello, le persone stavano già pregando con un fervore che non<br />

avevo mai visto prima, sgridando le forze delle tenebre. Pregammo per circa un’ora e<br />

mezza, e una parola profetica ci confermò che il potere che dominava su quell’area era<br />

stato spezzato.<br />

Fino ad allora, l’affluenza nelle chiese era andata crescendo per un anno, e poi<br />

<strong>di</strong>minuendo l’anno seguente. Questo era il modello. Ma da quel tempo in poi l’affluenza in<br />

chiesa iniziò a crescere costantemente.<br />

Facemmo molte esperienze in altre aree. Ognuna fu <strong>di</strong>versa, ma vennero tutte dalla<br />

perseveranza che ci faceva affermare: “Noi non ci lasceremo fermare. Non accetteremo un<br />

NO come risposta. Non rinunceremo. Sappiamo quello che Dio vuole fare, e noi lo<br />

compiremo”.<br />

In Germania, Dio ci <strong>di</strong>sse: “Siete <strong>di</strong>sposti a pagare lo stesso prezzo che avete pagato<br />

per l’Uganda?” Io sapevo nel mio spirito che ci voleva la grazia <strong>di</strong> Dio per farlo. Il giorno<br />

seguente lo con<strong>di</strong>visi con il mio collega Michael Simuli. Rimase scioccato. Circa quattro<br />

mesi dopo si trovò in un piccolo paese in Germania. Si era tenuto un incontro <strong>di</strong> satanisti, e<br />

Michael <strong>di</strong>sse: “Signore, che cos’è questo?” Dio rispose con una domanda: “Sei <strong>di</strong>sposto ad<br />

annaffiare questo paese con le tue lacrime, come hai annaffiato l’Uganda?”<br />

Questo significa che Dio sta chiamando persone determinate che possano<br />

riven<strong>di</strong>care le aree che Lui gli ha dato. Non persone che vedono solo il possibile fermandosi<br />

ad esso, e neanche persone che vedono l’impossibile ma vi rinunciano. Noi abbiamo<br />

chiesto a Dio: “Cosa inten<strong>di</strong> quando ci chie<strong>di</strong> <strong>di</strong> andare alle nazioni ed essere <strong>di</strong>sposti a<br />

pagare il prezzo? Non lo possiamo fare in ogni nazione. È al <strong>di</strong> fuori delle nostre capacità.<br />

Ancora oggi stiamo pagando il prezzo affinché la nostra nazione vada avanti”.<br />

124


Quello che abbiamo capito è che dovremmo essere <strong>di</strong>sposti a prestare maggiore<br />

attenzione alle tendenze della nazione, ed essere più perseveranti e più <strong>di</strong>sponibili. Quin<strong>di</strong>,<br />

stiamo <strong>di</strong>minuendo gli impegni nelle nazioni e ci stiamo concentrando su alcune nazioni in<br />

accordo ai piani e alle rivelazioni <strong>di</strong> Dio.<br />

Siamo arrivati a comprendere che le conferenze non cambiano le nazioni. Sono<br />

come dei forum dove ci si riunisce per ascoltare insieme, confermare delle strategie<br />

insieme, e poi andare via. È come una stanza <strong>di</strong> guerra dove si guarda la mappa e si decide:<br />

“An<strong>di</strong>amo in questa <strong>di</strong>rezione”, e poi si va via. È quello che facciamo dopo la conferenza,<br />

dopo aver ascoltato e pregato insieme, che fa la <strong>di</strong>fferenza nel paese. È un peccato quando<br />

le persone vengono a una conferenza, vengono ricaricate e poi tornano a casa e si<br />

stabilizzano <strong>di</strong> nuovo permettendo che tutto ritorni alla normalità. Questo tipo <strong>di</strong> persone<br />

non farà mai la <strong>di</strong>fferenza nel paese. Ci deve essere la volontà <strong>di</strong> impiegare tempo e risorse<br />

per adempiere il proposito <strong>di</strong> Dio nelle nostre vite singole e nel nostro paese.<br />

I<br />

COSA OFFRE IL WTM ?<br />

l World Trumpet Mission (WTM) è in grado <strong>di</strong> sviluppare e infondere la visione nelle<br />

masse, inviare missionari per addestrare i missionari locali, e incoraggiare i movimenti<br />

<strong>di</strong> preghiera. Siamo capaci <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le persone in cui Dio sta lavorando, <strong>di</strong><br />

alimentare la loro fame e il loro zelo, <strong>di</strong> aiutarli ad appartarsi, <strong>di</strong> permettere a Dio <strong>di</strong><br />

operare in profon<strong>di</strong>tà nei loro cuori, e <strong>di</strong> iniziare a posizionarli come Mosè, Shadrak, ecc.,<br />

in modo che Dio li usi come agenti <strong>di</strong> cambiamento per le masse.<br />

La nostra scuola Trumpet School of Destiny, offre un programma <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> per poter<br />

applicare tutto questo. Richiede impegno.<br />

Il WTM offre assistenza nel coor<strong>di</strong>namento delle attività delle chiese. Dio ci ha dato<br />

grazia <strong>di</strong> riuscire a mettere insieme parti <strong>di</strong>verse del corpo <strong>di</strong> Cristo.<br />

Abbiamo visto Dio usarci per attuare i Suoi cambiamenti nelle comunità nelle<br />

nazioni. Possiamo collaborare insieme in azioni profetiche strategiche nel modo in cui lo<br />

Spirito <strong>di</strong> Dio ci guida. Mettiamo a <strong>di</strong>sposizione delle squadre missionarie che vengano sul<br />

125


territorio e lavorino insieme con le squadre locali, sviluppando e mobilizzando delle<br />

coperture <strong>di</strong> preghiera e degli altari <strong>di</strong> preghiera.<br />

Offriamo visite perio<strong>di</strong>che nei luoghi con cui ci siamo impegnati a collaborare e che<br />

stanno continuando a portare avanti il nostro programma <strong>di</strong> formazione.<br />

La nostra visione del frutto finale è <strong>di</strong> prenderci per mano con i fratelli che stanno<br />

applicando i principi della trasformazione nelle proprie nazioni, e con<strong>di</strong>videre insieme le<br />

nostre esperienze nelle <strong>di</strong>verse parti del mondo. Negli anni, avremo maggiore esperienza e<br />

arriverà il tempo in cui potremo andare insieme in un altro territorio e applicare insieme<br />

quello che avremo imparato.<br />

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