Solidarietà negata - Aspenscrt.it

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INFORMAZIONE - ATTUALITÀ - SERVIZI - CULTURA - SVAGO ED ALTRO<br />

<strong>Solidarietà</strong><br />

<strong>negata</strong><br />

SETTEMBRE 2011<br />

53<br />

53<br />

Importante: La sentinella del (nostro) Fondo


50<br />

50<br />

Aderente a:<br />

Associazione Associazione Pensionati Pensionati e e Dipendenti<br />

Dipendenti<br />

della ex Cassa di Risparmio di Torino e di altre Banche<br />

ExCRT&Co.<br />

via Nizza, 150 - 10126 Torino<br />

Tel. 011.662.4658 - 011.662.4668 - Fax. 011.663.13.94<br />

E-mail : aspenscrt@tiscali.<strong>it</strong> - S<strong>it</strong>o: www.aspenscrt.<strong>it</strong><br />

FAP FEDERAZIONE NAZIONALE SINDACALE<br />

CREDITO delle ASSOCIAZIONI dei PENSIONATI del CREDITO<br />

ORGANI SOCIALI (triennio 2011-2013)<br />

Consiglio Direttivo<br />

Burdese Piero (Presidente) - Delponte Rodolfo (V.Pres.Vicario) - Rosso Giulio (V.Pres.) - Balda Guglielmo (Segretario) - Dovolich<br />

Giuseppe (Tesoriere) - Alessandria Mario - Arborio Domenico - Cane Vincenzo - Chauvelot Carla - Della Chiesa Rosanna - Gallini<br />

Claudio - Pransani Re Matilde (in rappresentanza dei pensionati indiretti e di reversibil<strong>it</strong>à) - Seminara Giusto - Viotto Giorgio - Zorzin<br />

Piergiorgio – Per i soci in servizio: Gola Gianpiero - Sasso Giordana.<br />

Presidente onorario: Salza Franco.<br />

Com<strong>it</strong>ato Esecutivo<br />

Burdese Piero, Delponte Rodolfo, Rosso Giulio, Balda Guglielmo, Dovolich Giuseppe, Seminara Giusto, Viotto Giorgio.<br />

Revisori dei Conti<br />

Rocco Viscontini Cesare (Presidente) - Bringhen Virgilio - Poli Osvaldo.<br />

Supplenti: Chiarenza Paolo - Fazzolari Antonio.<br />

Probiviri<br />

Delsoglio Bartolomeo (Presidente) - Tomè Piermario - Clara Giovanna.<br />

Supplenti: Santi Pier Giorgio - Roccati Adelia.<br />

**************************************************************************************************************<br />

Gli Uffici dell’Associazione sono aperti al pubblico (escluso il mese di agosto):<br />

DA LUNEDÌ A VENERDÌ - DALLE 9,30 ALLE 11,30<br />

Per chiamate urgenti possono essere usati i seguenti recap<strong>it</strong>i telefonici:<br />

Presidente - Piero Burdese 338.68.47.072 e-mail pieroburdese@yahoo.<strong>it</strong><br />

V. Presidente Vicario - Rodolfo Delponte 338.66.44.959<br />

V. Presidente - Giulio Rosso 335.83.52.324 e-mail giulio.rosso@tiscali.<strong>it</strong><br />

Consigl. Fondo Pens. CRT - Giorgio Viotto 335.73.17.578 e-mail giorgio.viotto@tiscali.<strong>it</strong><br />

Segretario - Guglielmo Balda 349.83.97.083 e-mail balda.mola@tiscali.<strong>it</strong><br />

Tesoriere Giuseppe Dovolich 335.23.11.58 e-mail g.dovolich@ tin.<strong>it</strong><br />

Presidente Onorario Franco Salza 335.58.95.829 e-mail franco.salza@tiscali.<strong>it</strong><br />

Recap<strong>it</strong>i dei Responsabili dei vari Gruppi operativi nell’amb<strong>it</strong>o dell’Associazione:<br />

PREVIDENZA<br />

Coordinatore: Rodolfo Delponte 338.664.49.59<br />

RIVISTA NUOVI INCONTRI<br />

GROUPEMENT DES RETRAITES ET DES PENSIONNES<br />

DES CAISSES D’EPARGNE EUROPEENNES,<br />

BANQUES ET INSTITUTIONS SIMILAIRES<br />

Direttore responsabile: Piergiorgio Zorzin 333.61.68.510 e-mail: piergiorgio.zorzin@alice.<strong>it</strong><br />

Coordinatore: Claudio Racca 011.661.07.57 - 347.221.22.37 e-mail: claudioracca@yahoo.<strong>it</strong><br />

PROSELITISMO - PROBLEMATICHE BANCARIE<br />

Coordinatore: Giorgio Viotto 011.568.17.64 335.731.75.78 e-mail giorgio.viotto@tiscali.<strong>it</strong><br />

INIZIATIVE<br />

Coordinatore: Cane Vincenzo 349.080.53.33 e-mail: baronefox@libero.<strong>it</strong><br />

CONSULENZA FISCALE<br />

Coordinatore: Mario Alessandria 389.075.35.50 e-mail: mario.alessandria@libero.<strong>it</strong>


Sommario<br />

Ed<strong>it</strong>oriale<br />

Questo è un numero che esce listato a lutto. In un periodo di grande incertezza, dove l’unica cosa seria è la s<strong>it</strong>uazione economica per<br />

nulla favorevole, in cui l’unica cosa certa è che ai lavoratori dipendenti e ai pensionati verranno chiesti sacrifici anche grandi. Forse<br />

perché siamo molti, siamo ben identificabili e non possiamo sfuggire alla morsa. Forse perché siamo delle v<strong>it</strong>time predestinate ed è<br />

inutile dibattersi. Leggete sulla rivista quello che già sappiamo o che temiamo possa accadere: la sospensione della perequazione<br />

automatica (adeguamento delle pensioni al costo della v<strong>it</strong>a: poco o niente, anche se il costo della v<strong>it</strong>a è aumentato e aumenterà sempre<br />

di più); l’attacco al Fondo Pensioni sia per quei famosi 80 milioni di euro che l’INPS ci doveva e che una piccola, oscura norma della<br />

manovra ci sottrae, senza che nessuno ci faccia caso; per quella solidarietà <strong>negata</strong> dal Giudice che avrebbe dato maggior tranquill<strong>it</strong>à e<br />

seren<strong>it</strong>à ai nostri Colleghi ancora in servizio che hanno sempre confidato in un Fondo Pensioni garant<strong>it</strong>o da una grande e redd<strong>it</strong>izia<br />

azienda, loro datore di lavoro.<br />

Bisogna dire, per correttezza, che al momento in cui andiamo in stampa certe cattive notizie non sono certe al cento per cento,<br />

in quanto derivano da una manovra economica non defin<strong>it</strong>iva e variabile di giorno in giorno; allo stesso modo una notizia<br />

certa, quale è quella di aver perso in prima istanza una causa che oltre 700 iscr<strong>it</strong>ti al Fondo hanno responsabilmente intentato,<br />

lascia immutata la speranza di veder accolte le ragioni prospettate in sedi più elevate (appello, Cassazione).<br />

Tanta funebre premessa non vuol dire che abbiamo chiuso per lutto. Se la v<strong>it</strong>a continua, anche la rivista continua, con le sue rubriche,<br />

i suoi articoli estemporanei, con le sue amen<strong>it</strong>à. Abbiamo ampliato la parte amena, “ridere fa bene alla salute”, nel tentativo di<br />

strappare almeno un sorriso, senza trascurare gli argomenti seri: l’aggiornamento delle cause a cura dello Studio Iacoviello; la gestione<br />

delle pensioni e i rapporti con l’INPS di Delponte; i rapporti economici tra coniugi di Seminara; la bolla speculativa secondo Tassone;<br />

le varie fiscali, previdenziali e finanziarie di Alessandria e così via. Naturalmente la salute continua ad essere al centro della nostra<br />

attenzione, mentre non può mancare il resoconto delle nostre iniziative già effettuate. Nelle varie, piacevole la poesia di Spesso e<br />

terribile, provocatorio e angoscioso il racconto di Uberti, della serie molto apprezzata della montagna che racconta.<br />

Buona lettura, malgrado tutto.<br />

La parola al Presidente Piero Burdese ............................................................................................................................ 2<br />

La sentinella del (nostro) Fondo<br />

Le brutte notizie non arrivano mai sole ................................................................................................................ 3<br />

Arrivano le pensioni INPS ..................................................................................................................................... 5<br />

Aggiornamento s<strong>it</strong>uazione delle cause ............................................................................................................... 6<br />

Le grandi bolle speculative ................................................................................................................................................ 7<br />

Comunione e separazione dei beni ..................................................................................................................................... 8<br />

Pensa alla salute<br />

Ipertensione ....................................................................................................................................................................... 10<br />

La siesta pomeridiana ................................................................................................................................................... 10<br />

Aneurisma dell’aorta ................................................................................................................................................. 11<br />

Iniezione di cellule staminali ..................................................................................................................................... 12<br />

L’importanza della prevenzione in Odontoiatria ............................................................................................. 14<br />

Le nostre iniziative avvenute<br />

Sardegna .......................................................................................................................................................................... 16<br />

Una giornata monregalese ................................................................................................................................... 18<br />

La parola al Commercialista<br />

Dal 1° luglio è entrato in vigore lo Spesometro .............................................................................................. 19<br />

Varie fiscali, previdenziali e finanziarie .................................................................................................................... 20<br />

Il Castello del Valentino ......................................................................................................................................................... 22<br />

Cronaca nera ............................................................................................................................................................................ 24<br />

L’angolo della poesia ................................................................................................................................................................ 25<br />

Notizie Flash<br />

Lettera della San Vincenzo .................................................................................................................................... 26<br />

Messa a ricordo dei Colleghi defunti ..................................................................................................................... 26<br />

Bufale alimentari e non ............................................................................................................................................ 27<br />

Lezioni di v<strong>it</strong>a ................................................................................................................................................................................. 28<br />

Recensioni<br />

Un’americana alla corte dei Savoia .................................................................................................................. 29<br />

Il Commissario Bordelli ........................................................................................................................................... 30<br />

Se non lo sapevate... ................................................................................................................................................................ 31<br />

Poveri lavoratori! ........................................................................................................................................................................ 31<br />

L’angolo del sorriso<br />

Ikea ................................................................................................................................................................................................ 32<br />

Giochiamo a nascondino? .......................................................................................................................................... 33<br />

La direttrice del personale ........................................................................................................................................... 33<br />

Prendiamoli per la gola...<br />

Crostata al salmone ....................................................................................................................................................... 34<br />

Mangiando e bevendo che male ti fo?<br />

Più che fuori porta... fuori mano ............................................................................................................................. 34<br />

Dal baule delle vecchie cose<br />

Giardino reale ................................................................................................................................................................... 35<br />

ULTIMA ORA<br />

Commento dell’Avv. Iacoviello alla motivazione della sentenza sulla solidarietà ........................... 36<br />

NUOVI INCONTRI<br />

Trimestrale - Riservato agli associati<br />

Periodico dell’Associazione<br />

Pensionati e Dipendenti della<br />

ex Cassa di Risparmio di Torino<br />

e di altre Banche<br />

ExCRT&Co.<br />

Via Nizza, 150 - Torino<br />

e-mail: aspenscrt@tiscali.<strong>it</strong><br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Piergiorgio Zorzin<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

Coordinatore: Claudio Racca<br />

Piero Burdese - Giulio Rosso -<br />

Giusto Seminara - Giorgio Viotto<br />

Illustrazioni: Sergio Simeoni<br />

AUTORIZZAZIONE DEL<br />

TRIBUNALE DI TORINO<br />

N. 5949 del 3 Marzo 2006<br />

STAMPA<br />

S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.<br />

Industria Grafica ed Ed<strong>it</strong>oriale<br />

Via Cardinal Massaia, 106 - 10147 Torino<br />

Tiratura 2.600 copie<br />

Articoli, lettere, pubblicazioni e varie<br />

impegnano tutta e solo la responsabil<strong>it</strong>à<br />

degli autori<br />

Copertina:<br />

Valentino Medioevale<br />

(foto di C. Racca)


2<br />

La parola al Presidente Piero Burdese<br />

Provo una certa difficoltà nel redigere la mia consueta<br />

rubrica in questo burrascoso periodo estivo nel quale assistiamo<br />

agli effetti di una crisi economica europea ed<br />

americana ormai apertamente dichiarate che condizionano<br />

pesantemente il nostro sistema finanziario. Ciò un<strong>it</strong>amente<br />

alle iniziative dichiarate correttive dal nostro Governo<br />

che dissennatamente ci toccano, lasciandoci atton<strong>it</strong>i<br />

di fronte a decreti enunciati, approvati freneticamente,<br />

r<strong>it</strong>rattati e chiar<strong>it</strong>i in modo ingannevole. Difficoltà<br />

dettata certamente dalla non esaustiv<strong>it</strong>à dell’informazione<br />

e dall’incertezza di trattare argomenti ormai quasi certi<br />

che comporteranno dolorosi effetti economici alla nostra<br />

categoria ed altri “in <strong>it</strong>inere” che ancora ci coinvolgeranno<br />

in qual<strong>it</strong>à di ostinati risparmiatori.<br />

Nello scorso mese di luglio, dopo tre anni di celata problematica<br />

di crisi e di false dichiarazioni propinate dai<br />

nostri governanti, abbiamo assist<strong>it</strong>o alla rapidissima approvazione<br />

di una manovra finanziaria 2011-2014 rivolta,<br />

con spregevole accanimento, alla categoria dei pensionati<br />

che vengono colp<strong>it</strong>i ancora una volta con l’introduzione<br />

del blocco parziale della perequazione delle pensioni<br />

di un importo mensile lordo superiore a 1428 euro e<br />

del blocco totale sopra 2380 euro mensili lordi (pari a<br />

circa 1700 euro netti).<br />

Non certo “pensioni d’oro”, maturate a 60-65 anni di età,<br />

dopo 40 anni di servizio con relativi versamenti contributivi,<br />

che negli ultimi tre anni hanno denunciato un diminu<strong>it</strong>o<br />

potere di acquisto del 6,5% e negli ultimi dieci<br />

anni addir<strong>it</strong>tura del 30% (Fonte Osservatorio Nazionale<br />

Federconsumatori).<br />

Pensioni già colp<strong>it</strong>e precedentemente nel corso degli ultimi<br />

anni da analoghi provvedimenti.<br />

Dopo il blocco della perequazione praticata nel 2008, i<br />

cui danni sofferti si riverbereranno per tutta la v<strong>it</strong>a del<br />

pensionato, ora dovremo subire nuovamente questa ignobile<br />

nuova misura che, come negli eventi precedenti, verrà<br />

applicata anche sulla pensione complementare, originata<br />

dalla nostra ulteriore contribuzione, arricchendo ingiustamente<br />

il nostro Fondo, senza apportare alcun beneficio<br />

finanziario all’INPS e quindi alle finanze dello Stato.<br />

Inoppugnabile tale effetto in forza di dettato statutario<br />

del nostro Fondo pensioni.<br />

Tutto ciò con un Governo incurante del recente ammoni-<br />

mento espresso dalla Corte cost<strong>it</strong>uzionale nella sentenza<br />

n.316/2010 in cui viene affermato che “ la sospensione a<br />

tempo indeterminato del meccanismo perequativo, ovvero<br />

la frequente re<strong>it</strong>erazione di misure intese a paralizzarlo,<br />

esporrebbero il sistema ad evidenti tensioni con gli<br />

invalicabili principi di ragionevolezza e proporzional<strong>it</strong>à<br />

perché le pensioni, sia pure di maggiore consistenza, potrebbero<br />

non essere sufficientemente difese in relazione<br />

ai mutamenti del potere di acquisto della moneta”.<br />

Di fronte a questa iniqua manovra finanziaria la nostra<br />

Associazione ha sollec<strong>it</strong>amente condotto, un<strong>it</strong>amente alla<br />

nostra Federazione FAP, attiv<strong>it</strong>à tese a tempestivi interventi<br />

presso i Ministeri competenti per esporre le nostre<br />

ragioni nel tentativo di ottenere azioni correttive.<br />

Raccogliendo pol<strong>it</strong>icamente l’appoggio di altre maggiori<br />

Organizzazioni di rappresentanza della categoria, con le<br />

quali da tempo intercorrono rapporti di collaborazione<br />

quali il Forum dei pensionati e soprattutto l’Age Platform<br />

Italia, si sono intessuti rapporti e contatti con i pol<strong>it</strong>ici<br />

interessati.<br />

In particolare l’Age Platform Italia, in forza di una rappresentanza<br />

di circa 6 milioni di c<strong>it</strong>tadini anziani, il 20<br />

luglio ha esaminato la manovra del Governo ed espresso<br />

una netta valutazione negativa denominandola “ manovra<br />

drammaticamente iniqua e clamorosamente sbilanciata<br />

a danno delle categorie sociali più deboli”, chiedendo<br />

al ministro Tremonti il r<strong>it</strong>iro del provvedimento e<br />

riverberando l’intervento presso l’Age Platform Europa,<br />

di cui la stessa fa parte, sollec<strong>it</strong>ando alla stessa un intervento<br />

a livello pol<strong>it</strong>ico europeo.<br />

Successivamente il primo agosto la stessa Organizzazione,<br />

tram<strong>it</strong>e il suo Coordinatore Elio D’Orazio, ha richiesto<br />

un incontro al ministro Sacconi teso ad esporre le incongru<strong>it</strong>à<br />

dei deliberati e suggerire possibili variazioni.<br />

Quanto accade, al di là degli immediati effetti economici<br />

negativi sulla nostra categoria, conferma i pensieri che<br />

più volte Vi ho rivolto attraverso queste pagine: il mondo<br />

è cambiato ed ogni mutamento continua a minare la categoria<br />

dei pensionati, particolarmente quelli bancari considerati<br />

soggetti opulenti, individui che devono ridurre i<br />

loro privilegi.<br />

Le certezze maturate durante la nostra v<strong>it</strong>a lavorativa,


acquis<strong>it</strong>e con la conoscenza degli ordinamenti del sistema,<br />

che ci hanno istru<strong>it</strong>i e guidati con attesa seren<strong>it</strong>à<br />

verso la pensione, vanno profondamente trasformandosi<br />

a nostro danno.<br />

L’attuale pol<strong>it</strong>ica, le persone che la compongono, il nuovo<br />

potere manageriale esprimono, argomentando con ignobili<br />

ragionamenti, avversione verso la nostra categoria.<br />

Il nostro dir<strong>it</strong>to di pretendere quello che, nei circa 40 anni<br />

di lavoro, abbiamo contribu<strong>it</strong>o nella misura peraltro impostaci<br />

dall’allora potere di governo, viene di fatto considerato<br />

con superficial<strong>it</strong>à e quasi opposto con pretestuosi<br />

elementi.<br />

Le maggiori difficoltà del mercato del lavoro e degli<br />

ambienti in cui operano i giovani, la pluric<strong>it</strong>ata globalizzazione<br />

dei mercati, l’economia e la finanza del nostro<br />

Paese, la crisi delle borse mondiali e non ultimo<br />

l’aumento del periodo di v<strong>it</strong>a dei pensionati non possono<br />

e non potranno giustificare le tentate variazioni<br />

al ribasso delle “regole del gioco” tentate dal potere<br />

3<br />

pol<strong>it</strong>ico: ciò a “gioco” terminato.<br />

È indubbio che conseguentemente al progredire del mondo<br />

e dei sistemi sia indispensabile variare regole e comportamenti,<br />

ma ciò deve coinvolgere i nuovi “giocatori”.<br />

Questi avranno la loro v<strong>it</strong>a di lavoro, come fu per noi,<br />

con attese, contrattazioni, difese dei loro dir<strong>it</strong>ti, dei loro<br />

compensi e della loro previdenza.<br />

Ma ricevere costantemente ingiusti riferimenti, affermazioni<br />

che i giovani devono mantenere le nostre privilegiate<br />

pensioni, l’invidia sociale e la guerra fra generazioni<br />

deve costantemente vederci vigili e convincerci, se<br />

ancora non lo fossimo, a stare un<strong>it</strong>i nelle nostre Associazioni,<br />

disponibili ad intraprendere manifestazioni di protesta,<br />

auspicando di giungere presto alla realizzazione di<br />

una Confederazione nazionale dei pensionati che, come<br />

già avviene in altri paesi europei, con la forza della consistenza<br />

numerica possa pol<strong>it</strong>icamente incidere concretamente<br />

nelle decisioni del Governo.<br />

Le brutte notizie non arrivano mai sole - Non c’è il due senza il tre<br />

Giorgio Viotto<br />

La sentinella del (nostro) Fondo<br />

Il mese di luglio 2011 è stato portatore di cattive notizie per i<br />

pensionati in genere ed in particolare per tutti gli iscr<strong>it</strong>ti al<br />

Fondo pensione ex Banca CRT.<br />

Andiamo ad esaminare una per una le tre cattive notizie, che<br />

giustificano il t<strong>it</strong>olo di questo articolo.<br />

La manovra economica del governo varata con urgenza il 15<br />

luglio, così come la successiva partor<strong>it</strong>a con continue modifiche<br />

nel mese di agosto per essere poi approvata in settembre,<br />

causa l’attacco degli speculatori internazionali alla credibil<strong>it</strong>à<br />

finanziaria del nostro Paese ed alla perd<strong>it</strong>a di credibil<strong>it</strong>à del<br />

nostro governo rispetto alle azioni da intraprendere per ridurre<br />

il defic<strong>it</strong> strutturale, ha colp<strong>it</strong>o tutti gli <strong>it</strong>aliani su numerosi<br />

fronti, dalla san<strong>it</strong>à al welfare, dalla riduzione di tutte le agevolazioni<br />

alle pensioni, dimenticando però di colpire in modo<br />

significativo i costi della pol<strong>it</strong>ica ed i privilegi dei pol<strong>it</strong>ici ed è<br />

stata causa di due cattive notizie che ci riguardano.<br />

La prima notizia riguarda la stretta sulla rivalutazione<br />

delle pensioni; andiamo ad esaminare di cosa si tratta:<br />

è noto che le pensioni vengono rivalutate dall’INPS, come<br />

dal nostro Fondo Pensioni, ogni anno in relazione al variare<br />

dell’indice del costo della v<strong>it</strong>a rilevato, ma il tutto è anche<br />

subordinato ad interventi del Governo che possono bloccare<br />

o lim<strong>it</strong>are tale incremento per contenere la spesa pubblica,<br />

evento già avvenuto in questi ultimi anni e che solo da inizio<br />

2011 era stato eliminato.<br />

Ebbene, la manovra economica ha introdotto per gli anni 2012<br />

e 2013 la seguente scalettatura:<br />

- chi percepisce una pensione lorda mensile non superiore a<br />

3 volte la pensione minima, quindi sotto i 1.428 g, non subisce<br />

penalizzazioni;<br />

- chi percepisce una pensione lorda mensile compresa tra 3 e<br />

5 volte la pensione minima, quindi tra 1.428 g e 2.341 g,<br />

avrà una rivalutazione lim<strong>it</strong>ata al 70%;<br />

- chi percepisce una pensione lorda mensile superiore a 5 volte<br />

la pensione minima, quindi da 2.341 g in su, non avrà per i<br />

due anni alcun incremento.<br />

Per chi poi in pensione ci deve andare lo potrà fare lavorando<br />

1 mese in più se matura il dir<strong>it</strong>to nel 2012, 2 mesi in più se lo<br />

matura nel 2013, 3 mesi in più se lo matura nel 2014.<br />

Ma forse non è fin<strong>it</strong>a qui in quanto l’evoluzione della crisi<br />

economica-finanziaria mondiale ha fatto decidere il governo<br />

ad assumere ben più drastiche iniziative allo scopo di ridurre<br />

l’ingente deb<strong>it</strong>o pubblico che in valori assoluti tocca i 1.900<br />

miliardi di g che rappresenta il 120% del PIL, ed un rapporto<br />

defic<strong>it</strong>/PIL superiore al 4% nel 2010 ed atteso poco più basso


4<br />

nel 2011; al momento in cui scrivo si dibatte su quali percorsi<br />

avviare, ma è sicuro in particolare l’innalzamento dell’età minima<br />

pensionabile che, secondo l’ultima edizione della manovra<br />

varata ai primi di settembre anticipa al 2014 l’adeguamento<br />

delle pensioni di vecchiaia delle donne del settore privato,<br />

come già legiferato per quelle del settore pubblico. In<br />

sostanza a partire dal 2014 per concludersi nel 2025 le donne<br />

del settore privato, per accedere alla pensione di vecchiaia,<br />

dovranno aggiungere “n” mesi (da 1 nel 2014 a 15 nel 2018 a<br />

60 nel 2025, con scalettature negli anni intermedi) rispetto a<br />

quanto sino a ora previsto tenendo poi anche conto della variazione<br />

dell’aspettativa di v<strong>it</strong>a come già previsto nella manovra<br />

del 2010.<br />

La seconda notizia è un vero tiro mancino del Governo<br />

che va a colpire solo il nostro Fondo pensioni, in quanto<br />

non ci risulta ci siano altre s<strong>it</strong>uazioni come la nostra e la<br />

vado qui a spiegare:<br />

come vi ricorderete, perché oggetto di informativa da parte<br />

della Associazione anche tram<strong>it</strong>e la mia relazione al bilancio<br />

2010 del Fondo presentata all’incontro di Pettenasco e riportata<br />

dalla rivista nel numero precedente, il nostro Fondo Pensioni<br />

ha vinto i primi 2 gradi di giudizio contro l’INPS per il<br />

riconoscimento da parte dello stesso di una somma, che comprensiva<br />

di interessi, veniva stimata in oltre 80 milioni di g.<br />

L’INPS nel maggio 2011 aveva notificato il ricorso per Cassazione<br />

avverso alla sentenza resa dalla Corte di Appello di<br />

Torino.<br />

A risolvere il contenzioso, su evidente sollec<strong>it</strong>azione dell’INPS,<br />

ci ha pensato il governo inserendo nella c<strong>it</strong>ata manovra<br />

economica - decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 - un piccolo<br />

paragrafo, il 10 dell’articolo 18, che smonta a favore dell’INPS<br />

la nostra causa, avendo anche in questo caso partor<strong>it</strong>o<br />

una “norma ad hoc” come le note “norme ad personam” che<br />

siamo ormai ab<strong>it</strong>uati a vedere proporre.<br />

La norma rec<strong>it</strong>a “L’articolo 3, comma 2 del decreto legislativo<br />

20 novembre 1990 n. 357, si interpreta nel senso che la<br />

quota a carico della Gestione speciale dei trattamenti pensionistici<br />

in essere alla data di entrata in vigore della legge<br />

30 luglio 1990, n. 218, va determinata con esclusivo riferimento<br />

all’importo del trattamento pensionistico effettivamente corrisposto<br />

dal fondo di provenienza alla predetta data, con esclusione<br />

della quota eventualmente erogata ai pensionati in forma<br />

cap<strong>it</strong>ale”.<br />

Cosa vuol dire?<br />

Il D. Lgs 357/90, “disposizioni sulla previdenza degli enti pubblici<br />

cred<strong>it</strong>izi” con cui i Fondi così detti “esonerativi” divenivano<br />

“integrativi” con l’iscrizione degli aderenti alla Assicurazione<br />

Generale Obbligatoria “AGO” dell’INPS, definiva un<br />

cr<strong>it</strong>erio di ripartizione forfettizzato delle percentuali di pre-<br />

stazioni da imputare alla Gestione Speciale dell’INPS per i<br />

soli pensionati già in essere alla data di entrata in vigore della<br />

Legge n. 218 del 30 luglio 1990.<br />

Poiché alcuni dei Fondi Pensione, come il nostro, consentivano<br />

al pensionato, che ne avesse fatto richiesta, di convertire<br />

parte della rend<strong>it</strong>a in cap<strong>it</strong>ale si erano da tempo aperti contenziosi<br />

affinché l’INPS si facesse carico, pro quota, anche di<br />

dette quote pagate dai Fondi pensione ai pensionati sotto forma<br />

di riscatto cap<strong>it</strong>ale; in particolare il Fondo Pensioni per il<br />

Personale della Cassa di Risparmio V<strong>it</strong>torio Emanuele per le<br />

Province Siciliane otteneva dalla Suprema Corte nel 2006 pronuncia<br />

favorevole.<br />

Tra un po’, dopo i 2 giudizi ordinari favorevoli, sarebbe toccato<br />

alla nostra causa essere esaminata dalla Suprema Corte,<br />

con il vantaggio di un giudizio precedente favorevole, ma ecco<br />

che il governo interviene con una norma di legge che rec<strong>it</strong>a<br />

l’opposto rispetto alla nostra richiesta.<br />

Non è facile prevedere se ci potrà essere una via d’usc<strong>it</strong>a, ma<br />

si dovrà comunque andare in Cassazione sollevando una pregiudiziale<br />

di incost<strong>it</strong>uzional<strong>it</strong>à della norma, sperare che venga<br />

r<strong>it</strong>enuta ammissibile dalla Corte e quindi inoltrata alla Corte<br />

Cost<strong>it</strong>uzionale ed in ultima istanza ricorrere presso la Corte<br />

di Giustizia Europea impugnando la norma per violazione dei<br />

dir<strong>it</strong>ti dell’uomo, visto che va a colpire un soggetto, il nostro<br />

Fondo, discriminandolo ad esempio da quello della Cassa di<br />

Risparmio V<strong>it</strong>torio Emanuele.<br />

Ed ecco la terza notizia sfavorevole, commentata dallo<br />

Studio Iacoviello-Santilli in altra parte della rivista.<br />

Il Tribunale di Torino, con sentenza del giudice Denaro, in<br />

data 13 luglio ha respinto la richiesta promossa da 727 colleghi,<br />

per l’accertamento della solidarietà dell’Unicred<strong>it</strong>o Spa<br />

nelle obbligazioni del Fondo Pensioni CRT.<br />

Mi riferisco alla responsabil<strong>it</strong>à solidale della Banca, allora<br />

Banca CRT, prevista da precisa indicazione negli Statuti del<br />

Fondo ante 1994, che con l’accordo del novembre 1993 e successiva<br />

ristesura dello Statuto del Fondo nel 1994 si intendeva<br />

circoscrivere verso gli iscr<strong>it</strong>ti con lettera a latere, poi non<br />

firmata dalla Banca, ma che l’Unicred<strong>it</strong>o non ha mai riconosciuto,<br />

ancorché risulti c<strong>it</strong>ata nell’atto di fusione della Banca<br />

CRT ed altre 6 Banche in Unicred<strong>it</strong>o e sia prevista in modo<br />

chiarissimo dall’art 15 della Legge 59/1991 che rec<strong>it</strong>a: “<br />

…L’ente o l’azienda è tuttavia solidalmente responsabile verso<br />

gli iscr<strong>it</strong>ti, i pensionati e i terzi delle obbligazioni della Cassa<br />

o Fondo aziendale predetti”.<br />

Si è perso solo il primo round e quindi si ricorrerà in<br />

appello visto tra l’altro che solo il nostro Fondo su 9 della<br />

specie non beneficia di tale garanzia.<br />

Per il momento non ci resta che sperare che i prossimi mesi<br />

siano più favorevoli di questi mesi estivi e si possa vedere<br />

ribaltata qualche brutta notizia!


Rodolfo Delponte<br />

Arrivano le pensioni INPS<br />

(risultato: minori intro<strong>it</strong>i netti per il pensionato!)<br />

In segu<strong>it</strong>o a numerose richieste di precisazioni da parte di<br />

nostri associati in mer<strong>it</strong>o al problema evidenziato nel t<strong>it</strong>olo<br />

cercherò di precisare che cosa cap<strong>it</strong>a ai pensionati del nostro<br />

Fondo che sinora hanno usufru<strong>it</strong>o della sola pensione del<br />

Fondo ex Banca CRT quando si trovano in una delle seguenti<br />

condizioni:<br />

a) sono andati in pensione nel 1994 o comunque prima della<br />

riforma Dini del 1995;<br />

b) sono andati in pensione nel 1999 o successivamente in virtù<br />

degli artt. 40 e 41 dello Statuto che prevedevano di “gestire<br />

diversamente gli esuberi del personale derivanti da<br />

ristrutturazione aziendale”.<br />

Gli appartenenti al gruppo a)<br />

al raggiungimento dell’età anagrafica richiesta dall’INPS (60<br />

anni per le donne e 65 per gli uomini) diventano pensionati di<br />

vecchiaia dell’INPS e percepiscono pertanto da quest’ultimo<br />

la pensione dovuta, sia pure tram<strong>it</strong>e la Banca che, per convenzione<br />

scr<strong>it</strong>ta, è delegata a pagare. Va detto che i valori lordi<br />

della pensione INPS possono essere superiori a quelli erogati<br />

dal Fondo fino a quel momento, in quanto il ricalcolo della<br />

pensione secondo i cr<strong>it</strong>eri dell’Assicurazione Generale Obbligatoria<br />

può ricomprendere voci non contemplate, come ad<br />

esempio gli straordinari effettuati negli ultimi anni; purtroppo,<br />

però, l’importo della pensione INPS viene tassato al 100%<br />

mentre la pensione del nostro Fondo veniva tassata all’87,5%<br />

del suo ammontare.<br />

Chi ricorda la dic<strong>it</strong>ura “Parte esente” che compariva nei listini<br />

della pensione vada a rivedersi quanto attualmente indicato.<br />

È quindi evidente che nella maggior parte dei casi la maggior<br />

tassazione comporta un residuo valore netto di pensione inferiore<br />

a quello percep<strong>it</strong>o in precedenza con la pensione Fondo.<br />

Nel caso b)<br />

ci assicurano che per chi è andato in pensione negli anni 1999<br />

e successivi la pensione INPS scatta al momento del raggiungimento<br />

dei requis<strong>it</strong>i di età anagrafica e anni di contribuzione<br />

richiesti dall’Inps stessa (normalmente 57 anni di<br />

età con almeno 35 di contribuzione) e che la flessione del<br />

valore netto della pensione dovrebbe essere assai lim<strong>it</strong>ata se<br />

non addir<strong>it</strong>tura nulla.<br />

Resta infine da chiarire<br />

il listino pensioni evidenzia altri valori difficilmente comprensibili<br />

per i non addetti ai lavori: ad esempio, per coloro che a<br />

suo tempo hanno cap<strong>it</strong>alizzato la cifra lorda mensile della pensione<br />

Fondo è già ridotta della quota alla quale si è rinunciato<br />

con la cap<strong>it</strong>alizzazione, mentre quando scatta la pensione INPS<br />

5<br />

il valore lordo è integrale (colonna competenze), affiancato<br />

però nella colonna “trattenute” dall’importo mensile di riduzione<br />

della pensione per cap<strong>it</strong>alizzazione.<br />

L’Associazione resta comunque a disposizione per chiarire<br />

eventuali difficoltà interpretative, ovviamente dietro presentazione<br />

degli opportuni documenti giustificativi relativi<br />

sia al momento del pensionamento che ai listini di pensione<br />

successivi.<br />

Accertamenti fiscali sui pensionamenti 2007<br />

Puntuale come il maltempo all’inizio dell’estate sono pervenuti<br />

a numerosi colleghi andati in pensione nel 2007 nuovi<br />

accertamenti di maggiorazioni IRPEF da parte delle varie<br />

Agenzie delle Entrate competenti per terr<strong>it</strong>orio, naturalmente<br />

con richieste di versare maggiori somme per:<br />

- cap<strong>it</strong>alizzazioni di parte della pensione;<br />

- liquidazione TFR percep<strong>it</strong>o all’atto della cessazione del<br />

lavoro nel 2007;<br />

- incentivi all’esodo (ovviamente se percep<strong>it</strong>i).<br />

Ribadiamo ancora una volta che è consigliabile ev<strong>it</strong>are la<br />

l<strong>it</strong>e tributaria (che anche con es<strong>it</strong>i pos<strong>it</strong>ivi si trascina nel<br />

tempo), cercando di addivenire ad una transazione extragiudiziale<br />

per la definizione agevolata della vertenza, da<br />

iniziare comunque entro 30 giorni dalla notifica dei c<strong>it</strong>ati<br />

accertamenti.<br />

Anche stavolta abbiamo constatato una notevole quant<strong>it</strong>à di<br />

errori (speriamo in buona fede!) da parte di numerose Agenzie<br />

delle Entrate.<br />

Per esempio:<br />

- supertassazione effettuata due volte per importi consimili<br />

(il secondo leggermente superiore), perché la Banca nell’anno<br />

successivo a quello di erogazione del TFR aveva accred<strong>it</strong>ato<br />

una ulteriore piccola somma in aggiunta a quella erogata al<br />

momento del pensionamento;<br />

- incomprensione da parte del Fisco che ha ricevuto segnalazione<br />

in copia da datori di lavoro diversi (per coloro che<br />

hanno prestato la loro opera nell’ultimo anno in Società diverse<br />

del Gruppo), con duplicazione della tassazione;<br />

- esposizione nel modulo di accertamento di almeno due redd<strong>it</strong>i<br />

errati sui cinque utilizzati per determinare l’aliquota media<br />

di tassazione.<br />

- Indicazione errata dei codici da parte del datore di lavoro<br />

che ha compilato il modulo da inviare al Fisco (così almeno<br />

sostiene l’Agenzia delle Entrate).<br />

Importante: per effettuare le contestazioni è sempre necessario<br />

che i colleghi trattengano tutta la documentazione in originale.


6<br />

Aggiornamento s<strong>it</strong>uazione delle cause<br />

a cura dello Studio Legale Iacoviello e Santilli<br />

Causa solidarietà<br />

La causa da noi promossa per condannare<br />

la Banca Unicred<strong>it</strong> a garantire i deb<strong>it</strong>i<br />

del Fondo Pensioni CRT è arrivata alla<br />

sentenza di primo grado, che al momento<br />

è stata per noi negativa.<br />

Naturalmente la causa proseguirà in<br />

appello.<br />

Il 13 luglio il Giudice Dott. Denaro, dopo<br />

due udienze di riflessione, ha assolto la<br />

Banca dalle nostre domande, riservandosi<br />

di depos<strong>it</strong>are la motivazione entro 30 gg.<br />

Al momento in cui scriviamo, quindi, non<br />

sono note le motivazioni della decisione<br />

negativa.<br />

Fra l’altro va segnalato che la nostra causa<br />

ha acquistato importanza ancora maggiore<br />

per le sorti del Fondo Pensioni, a<br />

causa di un comma contenuto nella manovra<br />

del Governo.<br />

Come è noto il Fondo Pensioni CRT ave-<br />

va vinto una grossa causa contro l’INPS,<br />

del valore di circa 80 milioni di euro.<br />

La causa riguardava l’obbligo dell’INPS<br />

di rimborsare al Fondo Pensioni CRT anche<br />

la quota cap<strong>it</strong>alizzata della pensione.<br />

Il Fondo Pensioni CRT, quindi, attendeva<br />

questo grosso pagamento che sarebbe<br />

stato decisivo per le sorti del Bilancio<br />

del Fondo.<br />

Le due sentenze favorevoli di primo grado<br />

ed appello inducevano ad una previsione<br />

ottimistica sull’es<strong>it</strong>o finale della<br />

causa in Cassazione.<br />

Senonché il Governo, nell’ultima manovra,<br />

ha inser<strong>it</strong>o un comma di “interpretazione<br />

autentica” della legge che<br />

in pratica accoglie automaticamente le<br />

tesi dell’INPS. Pertanto è facile prevedere<br />

che l’INPS vincerà in Cassazione<br />

e pagherà nulla al Fondo Pensioni CRT,<br />

che quindi vedrà svanire l’aspettativa<br />

degli 80 milioni di euro, aggravando i<br />

suoi problemi di Bilancio.<br />

Causa sul ricalcolo della pensione in base<br />

all’indenn<strong>it</strong>à di vacanza contrattuale<br />

Proseguono benissimo le cause per il ricalcolo<br />

della pensione in base all’indenn<strong>it</strong>à<br />

di vacanza contrattuale percep<strong>it</strong>a da<br />

coloro che sono stati collocati in pensione<br />

dal 1° gennaio al 31 dicembre 1993<br />

(come impiegati) oppure dal 1° gennaio<br />

1993 al 30 giugno 1995 come Dirigenti<br />

o Funzionari.<br />

Tutte le cause sono state vinte dai pensionati<br />

sia in primo grado che in appello,<br />

ed i nostri colleghi hanno percep<strong>it</strong>o sia<br />

l’aumento mensile che gli arretrati con<br />

interessi e rivalutazione.<br />

Il Fondo Pensioni CRT ha proposto ricorso<br />

per Cassazione, ma questo per legge<br />

non sospende l’efficacia della senten-


za, e quindi ha dovuto pagare.<br />

Vi sono ancora Colleghi che non hanno<br />

avviato alcuna iniziativa per ottenere<br />

questo loro dir<strong>it</strong>to.<br />

Costoro possono a loro scelta:<br />

a. avviare la causa, ricordando loro che<br />

l’Associazione Pensionati ha in propos<strong>it</strong>o<br />

stipulato una convenzione con lo<br />

Studio Legale Iacoviello, che la assiste<br />

dal 1994;<br />

b. aspettare l’es<strong>it</strong>o della Cassazione (previsto<br />

fra circa 3 anni) confidando che in<br />

caso di nostra v<strong>it</strong>toria poi il Fondo si decida<br />

a pagare spontaneamente, anche se<br />

non vi sono impegni formali in questo<br />

senso. Nel frattempo occorre fare attenzione<br />

ad interrompere la prescrizione<br />

ogni 5 anni, poiché altrimenti si perde il<br />

dir<strong>it</strong>to agli arretrati.<br />

Antonio Tassone<br />

Una bolla speculativa economica può<br />

essere identificata e paragonata, per meglio<br />

comprenderne il significato, ad un<br />

palloncino all’inizio piccolo e irrilevante,<br />

poi soffiando dentro dell’aria cresce<br />

senza fermarsi fino a trovare uno spillo<br />

che lo fa scoppiare.<br />

Questo esempio rappresenta molto bene<br />

ciò che avviene in economia quando il<br />

prezzo di un qualsiasi bene cresce a dismisura,<br />

senza lim<strong>it</strong>i e senza controllo.<br />

Le bolle economiche possiamo affermare<br />

che sono sempre esist<strong>it</strong>e anche se non<br />

si conoscevano sotto questo nome, ma<br />

venivano indicati come cicli economici,<br />

crisi economiche ecc. A crearle è sempre<br />

l’avid<strong>it</strong>à dell’uomo, propenso ad arricchirsi<br />

in breve tempo a scap<strong>it</strong>o dei c<strong>it</strong>tadini<br />

che abboccano all’amo, pensando<br />

anch’essi di moltiplicare il cap<strong>it</strong>ale.<br />

La prima bolla che si ricorda nacque in<br />

Olanda con i famosi tulipani nel 1637.<br />

Da mille fiorini a bulbo nel 1623 si arrivò<br />

a 6000 fiorini nel 1637. Ciò accadde<br />

perché il commercio dei tulipani passò<br />

dal controllo dei coltivatori al controllo<br />

degli speculatori che rialzarono i prezzi<br />

oltre il valore economico del bene.<br />

Altra bolla importante prima di arrivare<br />

ai tempi nostri è stata la crisi economica<br />

L’Associazione Pensionati è a disposizione<br />

degli iscr<strong>it</strong>ti per assisterli, quale che sia loro<br />

libera scelta fra le due ipotesi suddette.<br />

Tfr - Ricalcolo<br />

Allo stesso modo stanno andando molto<br />

bene le cause sul ricalcolo del TFR, ed i<br />

nostri iscr<strong>it</strong>ti hanno già incassato le relative<br />

somme.<br />

A parziale rettifica di quanto comunicato<br />

nello scorso numero della nostra rivista,<br />

vi comunichiamo che, per coloro che<br />

avevano conservato le buste paga, le cause<br />

non hanno presentato problemi, salvo<br />

l’ipotesi che il lavoratore avesse firmato<br />

con la Banca un accordo “tombale” in<br />

cambio di un incentivo.<br />

Restano da definire le cause per coloro<br />

che erano privi di buste paga.<br />

Le grandi bolle speculative<br />

del 1929 con la caduta a picco della borsa<br />

di Wall Street e la propagazione della<br />

recessione in tutta Europa. Restarono<br />

fuori da questo disastro economico<br />

l’Unione Sovietica ed il Giappone che all’epoca<br />

non avevano relazioni commerciali<br />

con l’America. La crisi venne superata<br />

con sacrifici pesanti per la popolazione.<br />

Rimasero sul lastrico milioni di disoccupati<br />

, fu l’inizio del Nazismo e lo<br />

scoppio della seconda guerra mondiale.<br />

Negli anni 80 ci ha sorpreso la bolla<br />

Giapponese provocata dal settore immobiliare<br />

e dal settore finanziario. L’ammontare<br />

complessivo dei risparmi distrutti<br />

ammontarono a cifre impressionanti<br />

: un milione di miliardi di Yen pari<br />

al 2,4% del PIL Giapponese.<br />

Il paese ancora oggi ne paga le conseguenze.<br />

La bolla più spettacolare ed imprevedibile<br />

fu quella della NEW ECONOMY,<br />

con la diffusione di INTERNET. Si pensava<br />

di aver risolti tutti i problemi di natura<br />

finanziaria , commerciale e dei servizi<br />

con la scoperta delle nuove vie di<br />

comunicazioni più semplici e veloci.<br />

Il 1998 sembrava il r<strong>it</strong>orno all’età dell’oro.<br />

La borsa era euforica e saliva di<br />

giorno in giorno. I t<strong>it</strong>oli più comprati era-<br />

7<br />

In propos<strong>it</strong>o lo Studio Iacoviello ha già<br />

avviato le opportune iniziative legali per<br />

ottenere la consegna delle buste paga<br />

dalla Banca, che è tenuta a farlo per legge<br />

essendo dati personali del lavoratore<br />

ai sensi della legge sulla privacy.<br />

La Banca per queste cause ha già perso<br />

anche in Cassazione ma nonostante ciò<br />

si ostina a non pagare.<br />

Quindi chi vorrà recuperare quanto dovuto<br />

dovrà necessariamente rivolgersi<br />

alla legge, oppure rinunciare al dovuto.<br />

Ricorsi in commissione tributaria per<br />

la tassazione della cap<strong>it</strong>alizzazione<br />

Dopo l’es<strong>it</strong>o favorevole della causa pilota<br />

in primo grado, si attende l’appello che<br />

confidiamo sia favorevole. Non dovrebbe<br />

mancare molto per la discussione.<br />

no quelli tecnologici.<br />

Tiscali, società specializzata nella telefonia<br />

fissa, nata nel 1998, quotata sul<br />

mercato fine ottobre 1999 al prezzo di<br />

46 euro arrivò a toccare in pochi anni una<br />

cap<strong>it</strong>alizzazione superiore alla FIAT.<br />

Per giustificare tale valore si disse :” che<br />

i cr<strong>it</strong>eri di valutazione adottati fino a questo<br />

momento non avevano più significato,<br />

ma si doveva guardare ad altri parametri”.<br />

Una giustificazione che non resse<br />

alla realtà dei fatti. La gente non conosceva<br />

La Tiscali né sapeva che attiv<strong>it</strong>à<br />

svolgesse, ma vedendola crescere in Borsa<br />

comprava il t<strong>it</strong>olo a qualsiasi prezzo<br />

pensando di fare un buon investimento.<br />

Molti c<strong>it</strong>tadini entravano in Banca con il<br />

“24 Ore” sotto il braccio e acquistavano<br />

i t<strong>it</strong>oli informatici , non curandosi del<br />

prezzo, dimostrando sicurezza e capac<strong>it</strong>à<br />

negli investimenti finanziari. I primi<br />

che uscirono dal mercato , effettivamente,<br />

ottennero buoni guadagni , gli altri non<br />

capirono l’euforia del momento e dopo<br />

poco tempo persero buona parte del loro<br />

investimento.<br />

La famosa Tiscali che aveva raggiunto<br />

un massimo di 1000 euro ,ora , dopo tredicii<br />

anni vale 0,088. Molti c<strong>it</strong>tadini possiedono<br />

questo t<strong>it</strong>olo e se lo conservano


8<br />

come ricordo e amareggiati di averlo<br />

comprato a prezzi troppo elevati e di non<br />

averlo venduto in tempo.<br />

Stessa sorte e toccata al t<strong>it</strong>olo FIMMA-<br />

TICA, quotata il 24 novembre 1999 a 5<br />

euro, raggiunge il massimo a marzo 2000<br />

a 191 euro . Quotazione da capogiro e<br />

crolli altrettanto veloci : sub<strong>it</strong>o dopo pochi<br />

mesi è scomparsa dal listino.<br />

Altro t<strong>it</strong>olo che i risparmiatori si contendevano<br />

a suon di euro fu Seat Pagine Gialle<br />

che raggiunse un prezzo massimo di sette<br />

euro. Oggi esiste sul mercato ed è quotato<br />

a 0,17 centesimi. Questo periodo euforico<br />

dell’ HI-TECH si chiude con grande sofferenza<br />

e disperazione per molti risparmiatori<br />

che avevano creduto veramente in questa<br />

nuova tecnologia nel marzo del 2000.<br />

L’11 settembre 2001 ci fu l’attacco terroristico<br />

alle Torri Gemelle e l’America<br />

entra in recessione. In quei giorni i mercati<br />

sembravano impazz<strong>it</strong>i. Nessuno sapeva<br />

come comportarsi. I listini borsisti-<br />

Giusto Seminara<br />

Il dir<strong>it</strong>to di famiglia, riformato con decorrenza<br />

20 settembre 1975, ha modificato<br />

sostanzialmente, oltre che il dir<strong>it</strong>to<br />

in tema di successione, anche il regime<br />

patrimoniale tra i coniugi.<br />

Evidentemente il nuovo assetto sociale<br />

è stato la causa scatenante della riforma<br />

che ha tenuto conto dell’apporto dei coniugi<br />

nella conduzione della v<strong>it</strong>a familiare<br />

ed ha comunque tutelato gli eventuali<br />

interessi particolari di ciascuno di<br />

essi, confermando l’importanza della tutela<br />

della famiglia quale nucleo portante<br />

della società.<br />

In breve, il regime di comunione dei<br />

beni implica che i beni acquistati in<br />

costanza di matrimonio si presumono<br />

di proprietà comune.<br />

Tale regime, se necessario, si può ev<strong>it</strong>are<br />

al momento della celebrazione del<br />

matrimonio, con opportuna annotazione<br />

a margine dell’atto che determina tale<br />

vincolo. Così nasce il regime di separazione<br />

dei beni!<br />

Parimenti, nel caso di mancata annota-<br />

ci crollavano ed i risparmiatori temendo<br />

di perdere tutto vendevano a qualsiasi<br />

prezzo alimentando il “panic selling”.<br />

La FED dovette intervenire immettendo<br />

molta liquid<strong>it</strong>à nel sistema per ev<strong>it</strong>are il<br />

disastro economico mondiale e tenendo<br />

i tassi molto bassi.<br />

La speculazione che aveva sub<strong>it</strong>o gravi<br />

perd<strong>it</strong>e con i prodotti atipici non si arrese<br />

e approf<strong>it</strong>tando delle condizioni economiche<br />

favorevoli: tassi bassi e molta<br />

liquid<strong>it</strong>à , venuta a conoscenza della s<strong>it</strong>uazione<br />

cr<strong>it</strong>ica della Grecia, giocò al ribasso<br />

sull’EURO facendolo scendere da<br />

1,50 a 1,35 incassando la differenza e<br />

guadagnando un sacco di soldi a scap<strong>it</strong>o<br />

di tutta la Comun<strong>it</strong>à Europea.<br />

Dall’analisi breve di tutte queste bolle<br />

speculative si deduce che il mercato globale<br />

finanziario non è più stabile come<br />

una volta e che le valutazioni delle analisi<br />

fondamentali e delle analisi tecniche<br />

sui vari t<strong>it</strong>oli sono relative e non sono<br />

Comunione dei beni… e separazione<br />

zione a margine dell’atto della celebrazione,<br />

il regime di separazione si può instaurare,<br />

durante il matrimonio, mediante<br />

atto notarile.<br />

Ovviamente, sia l’annotazione a margine<br />

che l’atto pubblico sono documenti<br />

fondamentali e validi per la opponibil<strong>it</strong>à<br />

del regime di separazione ai terzi, eventuali<br />

cred<strong>it</strong>ori di uno dei coniugi.<br />

Il regime di comunione determina la<br />

proprietà comune dei beni di qualsiasi<br />

natura, mobili od immobili acquistati<br />

dopo il matrimonio sia congiuntamente<br />

che separatamente dai coniugi, nonché:<br />

- delle aziende gest<strong>it</strong>e da entrambi i coniugi<br />

e cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e dopo il matrimonio;<br />

- degli utili e degli incrementi di aziende<br />

già di proprietà di uno solo dei coniugi<br />

in data anteriore al matrimonio, ma gest<strong>it</strong>e<br />

successivamente da entrambi ;<br />

- dei risparmi dei coniugi.<br />

Restano comunque esclusi dalla comunione:<br />

- i beni acquistati od a qualsiasi t<strong>it</strong>olo ri-<br />

più sufficienti per scegliere un t<strong>it</strong>olo da<br />

acquistare. Necess<strong>it</strong>ano ulteriori studi ed<br />

altri parametri per non incorrere in errori.<br />

Il mercato finanziario è diventato aggressivo<br />

, pronto ad approf<strong>it</strong>tare del “parco<br />

buoi” quando entra nella rete. I risparmiatori<br />

pensano di aver cap<strong>it</strong>o la lezione<br />

con la perd<strong>it</strong>a di parte dell’investimento<br />

giurando a se stessi di stare fuori dal<br />

mercato. Ma a distanza di anni tutto si<br />

dimentica e appena la borsa ricomincia<br />

a salire stanno a guardare e pensano che<br />

sia la volta buona per rifarsi dalle perd<strong>it</strong>e<br />

sub<strong>it</strong>e. Non entrano sub<strong>it</strong>o sul mercato<br />

ma lasciano che i prezzi salgano.<br />

Quando si decidono di acquistare i t<strong>it</strong>oli<br />

è troppo tardi. E la storia si ripete.<br />

Posso concludere confermando che le bolle<br />

speculative sono imprevedibili in quanto<br />

inattesi sono le aspettative ed i comportamenti<br />

umani che agiscono sul mercato<br />

senza rispondere a nessuna regola e<br />

quando scoppiano provocano seri danni.<br />

cevuti dal coniuge prima del matrimonio;<br />

- i beni ricevuti,in costanza di matrimonio,<br />

per donazione o successione;<br />

- i beni di uso strettamente personale;<br />

- i beni necessari all’esercizio della professione;<br />

- il risarcimento di danni pat<strong>it</strong>i;<br />

- il trattamento pensionistico ricevuto a<br />

t<strong>it</strong>olo di risarcimento dei danni a segu<strong>it</strong>o<br />

di perd<strong>it</strong>a o riduzione della capac<strong>it</strong>à lavorativa;<br />

- i beni ricavati dalla cessione di beni<br />

personali o permuta degli stessi (purchè<br />

sia espressamente dichiarato in scr<strong>it</strong>ture<br />

private con data certa o atto pubblico).<br />

Per la amministrazione dei beni comuni<br />

i coniugi possono agire disgiuntamente<br />

per gli atti di ordinaria amministrazione,<br />

congiuntamente per quelli di straordinaria<br />

(cost<strong>it</strong>uzione di vincoli reali, iscrizioni<br />

di ipoteche ,vend<strong>it</strong>e, donazioni etc.)<br />

Nel caso che uno dei coniugi compia atti<br />

di straordinaria amministrazione all’insaputa<br />

dell’altro, se trattasi di immobile


o bene registrato (auto-barca), l’atto può<br />

essere annullato dal Tribunale su istanza<br />

dell’altro coniuge, sempre che la domanda<br />

sia proposta entro un anno dalla data<br />

della esecuzione della formal<strong>it</strong>à (trascrizione<br />

vend<strong>it</strong>a, cost<strong>it</strong>uzione di serv<strong>it</strong>ù etc.,<br />

iscrizione di ipoteca etc.).<br />

Se trattasi di bene mobile, sempre su disposizione<br />

del Magistrato, il coniuge che<br />

ha disposto del bene senza il consenso o<br />

l’intervento dell’altro coniuge, sarà tenuto<br />

a ripristinare la cosa comune e, se non fosse<br />

possibile, a risarcire l’altro coniuge.<br />

Anche nel caso di disaccordo tra i coniugi<br />

sul compimento di atti di straordinaria<br />

amministrazione ciascuno di loro<br />

può rivolgersi al Magistrato perché valuti<br />

la valid<strong>it</strong>à dell’operazione per il bene<br />

familiare.<br />

I cred<strong>it</strong>ori per deb<strong>it</strong>i contratti nell’interesse<br />

della famiglia (mantenimento, educazione<br />

dei figli, altre spese) e per oneri<br />

gravanti sui beni comuni, comprese spese<br />

condominiali, possono rifarsi sui beni<br />

comuni sino all’integrale recupero del<br />

proprio cred<strong>it</strong>o. Se i beni comuni non<br />

sono sufficienti a soddisfare i cred<strong>it</strong>ori,<br />

gli stessi possono rivalersi, per il 50%<br />

del residuo cred<strong>it</strong>o, sui beni personali di<br />

ciascun coniuge.<br />

Infine, il cred<strong>it</strong>ore personale del coniuge,<br />

dopo aver escusso i beni del coniuge<br />

deb<strong>it</strong>ore, può rivalersi per il residuo (od<br />

anche per l’intero se il coniuge deb<strong>it</strong>ore<br />

non ha beni personali!) sulla metà del<br />

patrimonio comune, pari alla quota di<br />

pertinenza del detto coniuge.<br />

La comunione si scioglie:<br />

- per accordo dei coniugi, (ad esempio<br />

con l’atto notarile con il quale si instau-<br />

ra il regime di separazione);<br />

- per la morte di uno dei coniugi o sua dichiarazione<br />

di assenza o morte presunta;<br />

- per sentenza di divorzio;<br />

- per sentenza o decreto di omologazione<br />

della separazione personale;<br />

- per il fallimento di uno dei coniugi;<br />

- per annullamento del matrimonio;<br />

- per l’avvenuta separazione giudiziale<br />

dei beni.<br />

Può sembrare strano, ma i proventi del<br />

lavoro di ciascun coniuge ed i frutti dei<br />

suoi beni personali non fanno parte della<br />

comunione, perché la comunione riguarda<br />

ciò che si acquista e non i mezzi con<br />

cui si acquista.<br />

Pertanto, il cred<strong>it</strong>ore personale del coniuge<br />

non può sentirsi opporre dall’altro<br />

coniuge la comproprietà sullo stipendio<br />

o salario oggetto di esecuzione.<br />

La separazione giudiziale dei beni è<br />

statu<strong>it</strong>a da una sentenza, a segu<strong>it</strong>o di giudizio<br />

intentato da uno dei coniugi, nel<br />

caso di interdizione od inabil<strong>it</strong>azione<br />

dell’altro coniuge, ovvero a segu<strong>it</strong>o di<br />

cattiva amministrazione dei beni in comune,<br />

ovvero nel caso in cui esista il<br />

rischio che la cattiva gestione degli affari<br />

metta in pericolo anche gli interessi<br />

dell’altro coniuge od i beni in comunione<br />

della famiglia.<br />

A segu<strong>it</strong>o della separazione giudiziale,<br />

in caso esistano figli minori, il Tribunale<br />

può vincolare a favore di un coniuge, con<br />

la cost<strong>it</strong>uzione di usufrutto, una parte o<br />

tutti i beni spettanti all’altro coniuge a<br />

garanzia del mantenimento ed istruzione<br />

dei minori.<br />

Con il regime di separazione dei beni,<br />

scelto in genere da coloro che eserc<strong>it</strong>ano<br />

Dove siamo<br />

9<br />

una qualche attiv<strong>it</strong>à a rischio, di natura<br />

imprend<strong>it</strong>oriale e/o commerciale, i coniugi<br />

godono piena autonomia per la gestione<br />

dei propri beni ed ogni bene acquistato<br />

è personale.<br />

Tuttavia, anche se i coniugi hanno optato<br />

per il regime di separazione dei beni,<br />

è possibile che gli stessi acquistino beni<br />

in comune (cosiddetta comunione convenzionale)<br />

stabilendo le quote di proprietà<br />

di ciascuno.<br />

Infine, circa gli aspetti fiscali, ciascun<br />

coniuge è tenuto a formulare la propria<br />

dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i per l’intero, in<br />

regime di separazione, e per la parte in<br />

comune nel caso di comunione.<br />

Il fondo patrimoniale mer<strong>it</strong>a anch’esso<br />

un breve cenno: i coniugi o terzi (mediante<br />

donazione o con testamento), possono<br />

destinare determinati beni (immobili,<br />

beni iscr<strong>it</strong>ti a pubblici registri, t<strong>it</strong>oli<br />

di cred<strong>it</strong>o) al soddisfacimento dei bisogni<br />

del nucleo familiare: naturalmente la<br />

cost<strong>it</strong>uzione del fondo patrimoniale, formato<br />

dai detti beni, deve aver luogo mediante<br />

atto pubblico opponibile ai terzi<br />

(per la successione, ovviamente sarà l’atto<br />

di pubblicazione del testamento che<br />

cost<strong>it</strong>uisce il fondo in questione).<br />

La proprietà dei beni spetta ad entrambi<br />

i coniugi e può essere oggetto di esecuzione<br />

solo se i deb<strong>it</strong>i sono stati contratti<br />

nell’interesse del nucleo familiare.<br />

Il Fondo patrimoniale cessa con la separazione,<br />

divorzio dei coniugi ed annullamento<br />

del matrimonio, ma dura, se ci<br />

sono figli, sino al raggiungimento della<br />

loro maggiore età.<br />

Particolari fattispecie saranno oggetto di<br />

trattazione a parte.<br />

Per raggiungere i locali dell’Associazione si entra da Via Nizza 150, tram<strong>it</strong>e il passaggio pedonale, si resta all’aperto e,<br />

andando sempre dr<strong>it</strong>to, si attraversano i due cortili, fino a raggiungere il basso fabbricato s<strong>it</strong>uato sulla sinistra in fondo al<br />

secondo cortile. Poi si sale una scala metallica che porta al primo piano (c’è anche un ascensore). Di fronte la Biblioteca. Si<br />

prosegue per un breve corridoio ed una svolta a sinistra e si è arrivati: sulla prima porta rossa sulla destra c’è la nostra insegna<br />

ExCRT&Co.<br />

Infine, ma importante, non occorre più trans<strong>it</strong>are dalle hostess dell’ingresso per farsi rilasciare il “badge” da inserire nei tornelli.


10<br />

10<br />

(da Cardiopiemonte 2/2011)<br />

Pensa alla salute!<br />

Ipertensione: lim<strong>it</strong>are il consumo di bevande zuccherate<br />

Bere troppe bevande zuccherate potrebbe<br />

aumentare il rischio di ipertensione.<br />

Lo spiegano, sulle pagine di Hypertension,<br />

gli esperti dell’Imperial College di<br />

Londra che hanno condotto uno studio<br />

analizzando i dati relativi a più di 2500<br />

persone.<br />

Secondo i risultati, bere più di 355 ml. al<br />

giorno di succo di frutta zuccherato o<br />

bevande gassate sarebbe collegato a un<br />

aumento della pressione. Il meccanismo<br />

che sta alla base di questo collegamento<br />

è ancora oscuro, spiega l’autore della ricerca,<br />

Paul Elliott, ma è possibile che<br />

elevate<br />

quant<strong>it</strong>à di zucchero nel sangue danneggino<br />

il tono dei vasi sanguigni e modifichino<br />

i livelli del sale nell’organismo.<br />

Bere bevande non zuccherate, infatti, non<br />

espone allo stesso rischio. Secondo<br />

l’American Heart Association non si dovrebbero<br />

superare i 355 ml. di drink zuccherati<br />

alla settimana.<br />

“Le persone hanno cap<strong>it</strong>o che la riduzione<br />

del sale nella dieta è un elemento<br />

fondamentale per una migliore salute<br />

cardiovascolare: dobbiamo far capire<br />

loro che anche il consumo di zucchero<br />

va lim<strong>it</strong>ato fortemente”,<br />

conclude Elliott.<br />

Sul fronte dell’ipertensione c’è anche<br />

un’altra ricerca recentemente pubblicata<br />

su Bmc Public Health. Sembra che avere<br />

un buon livello di educazione scolastica<br />

riduca il rischio di ammalarsi di<br />

ipertensione, soprattutto tra le donne. La<br />

ricerca è stata condotta dalla Brown Univers<strong>it</strong>y<br />

e ha preso in considerazione i dati<br />

relativi a 3890 persone in Gran Bretagna.<br />

I ricercatori hanno esaminato i valori<br />

pressori mettendoli in relazione con il<br />

‘curriculum scolastico’ dei soggetti ed è<br />

emerso che le donne con una scarsa educazione<br />

scolastica avevano una pressio-<br />

ne più alta di 3,26 ml. rispetto alle donne<br />

con più anni di scuola; tra gli uomini la<br />

differenza era di 2,26.<br />

Come si spiega questo dato? È ipotizza-<br />

bile che chi ha un basso profilo scolastico<br />

sia portato a svolgere mansioni professionali<br />

più faticose che predispongono<br />

all’ipertensione.<br />

La siesta pomeridiana fa bene al cuore<br />

Tre quarti d’ora di siesta al giorno fanno<br />

bene al cuore aiutando a tenere bassa la<br />

pressione sanguigna.<br />

Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Allegheny<br />

College in Pennsylvania con uno<br />

studio pubblicato dal Journal of Behavioural<br />

Medicine. I ricercatori hanno diviso<br />

85 studenti in buona salute in due gruppi,<br />

ad uno dei quali era consent<strong>it</strong>a una siesta<br />

pomeridiana fino a un’ora, mentre l’altro<br />

non dormiva al pomeriggio.<br />

Dopo il pisolino agli studenti di entrambi<br />

i gruppi è stato chiesto di effettuare<br />

un test mentale che aumenta la pressio-<br />

ne sanguigna: l’aumento è risultato minore<br />

negli elementi che avevano dorm<strong>it</strong>o.<br />

‘I nostri risultati suggeriscono che il pisolino<br />

pomeridiano può dare benefici accelerando<br />

il recupero cardiovascolare<br />

dopo una s<strong>it</strong>uazione di stress - scrivono<br />

gli autori – saranno necessarie ulteriori<br />

ricerche per capire il meccanismo di<br />

questo fenomeno, ma comunque quella<br />

di dormire al pomeriggio sembra essere<br />

una pratica protettiva soprattutto per gli<br />

individui con rischio cardiaco o con una<br />

cattiva qual<strong>it</strong>à del sonno NOTTURNO.


(da Cardiopiemonte 3/2010)<br />

Ho trovato questo articolo sul quotidiano<br />

“LA STAMPA” di Torino a cura di<br />

Sandro Mariani, dove si parla della rottura<br />

dell’aorta con il conseguente drammatico<br />

evento di una morte prematura.<br />

Secondo quanto ho appreso, oltre 6.000<br />

persone ogni anno in Italia muoiono per<br />

questa malattia.<br />

Un numero enorme di decessi che è oggi<br />

possibile ev<strong>it</strong>are solo con la semplice<br />

prevenzione.<br />

L’iniziativa è part<strong>it</strong>a dalla Società Italiana<br />

di Chirurgia Vascolare, che ha deciso<br />

di studiare un metodo di prevenzione,<br />

soprattutto per persone di età compresa<br />

tra i 65 anni e gli 80.<br />

Infatti è proprio in questa fascia di età<br />

dove si è verificato più spesso la rottura<br />

dell’aorta.<br />

Un tempo questa malattia poteva essere<br />

curata esclusivamente con una operazione<br />

chirurgica, anche a grave rischio per il<br />

tipo d’intervento a cielo aperto, mentre<br />

oggi è possibile effettuare la riduzione<br />

dell’aneurisma con metodiche mini invasive<br />

e soprattutto molto adatte a persone<br />

che data l’età non possono sopportare un<br />

intervento chirurgico di questo tipo.<br />

L’iniziativa part<strong>it</strong>a da questo gruppo di<br />

valenti medici è stata chiamata: UN MI-<br />

NUTO CHE VALE UNA VITA ed è stata<br />

accettata e messa in pratica da 16 Regioni<br />

d’Italia. (come al sol<strong>it</strong>o la nostra<br />

Regione Piemonte non è totalmente compresa<br />

tra queste e non si capisce francamente<br />

il motivo).<br />

In Piemonte solo Alba ed Ivrea hanno<br />

dato la loro adesione a questo tipo di prevenzione<br />

e le altre c<strong>it</strong>tà??? compreso il<br />

suo capoluogo che è Torino?<br />

Ricordo che un giorno, entrando in Emodinamica<br />

nel nostro reparto di cardiologia<br />

2 dell’ospedale Molinette di Torino, il dr.<br />

D’Amico mi ha permesso di visualizzare<br />

sullo schermo del suo computer l’immagine<br />

di un aneurisma: un ingrossamento enorme<br />

dell’aorta, che improvvisamente può<br />

esplodere come i palloni dei bimbi al Luna<br />

park che vengono gonfiati troppo.<br />

Aneurisma dell’aorta<br />

È stata una esperienza terribile il vedere<br />

come una persona, apparentemente in<br />

buona salute, può improvvisamente morire<br />

per una emorragia interna solo per il<br />

semplice motivo che, colp<strong>it</strong>o da questa<br />

malattia, non si è intervenuti in tempo<br />

utile per salvarle la v<strong>it</strong>a.<br />

Nel mio caso, la persona in questione è<br />

stata fortunatamente sub<strong>it</strong>o operata e grazie<br />

a questo valido medico che ha notato<br />

l’ingrossamento dell’aorta è sopravvissuta<br />

senza grossi traumi per lui e la sua<br />

famiglia ma, come dicono le statistiche,<br />

vi sono invece oltre 6000 casi ogni anno<br />

in Italia dove non si fa in tempo ad intervenire<br />

SOLO PER IL SEMPLICE MO-<br />

TIVO CHE NON SI È FATTO UN CON-<br />

TROLLO PREVENTIVO.<br />

Lodevole quindi questa iniziativa della<br />

Società Italiana di Chirurgia Vascolare<br />

che spero possa presto anche essere realizzata<br />

nella nostra c<strong>it</strong>tà e nella provincia<br />

in modo automatico per tutte le persone<br />

che hanno compiuto i 65 anni di età.<br />

SPENDERE UN MINUTO CHE VALE<br />

UNA VITA: è proprio praticamente il<br />

tempo necessario ad un cardiologo per<br />

rendersi conto, durante il controllo dell’Ecografia,<br />

se una persona è stata colp<strong>it</strong>a<br />

o no da un aneurisma.<br />

Mi auguro che questa iniziativa e tante<br />

altre che si potranno fare nel tempo, partano<br />

invece proprio dalla nostra Regione<br />

che è sempre stata considerata a livello<br />

nazionale come una tra le migliori del<br />

settore san<strong>it</strong>ario in Italia.<br />

Cose da sapere...<br />

In questo numero cerchiamo di capire che<br />

11<br />

11<br />

cosa vuol dire sottoporsi ad ECOCAR-<br />

DIOGRAMMA.<br />

L’ecocardiogramma è un esame del cuore<br />

basato sull’impiego degli ultrasuoni.<br />

Suoni a frequenze molto elevate che non<br />

sono udibili all’orecchio umano ma che<br />

rimbalzano sulle pareti del cuore e ne<br />

proiettano la sua immagine sullo schermo.<br />

Permettono così di visualizzare<br />

l’anatomia cardiaca e studiare il cuore in<br />

azione. Consentono di esaminare la morfologia<br />

del cuore in movimento e di vedere<br />

il suo interno al fine di valutare la<br />

funzione ventricolare, valvolare e la s<strong>it</strong>uazione<br />

del miocardio, in corso di malattia<br />

coronarica.<br />

Gran parte delle patologie cardiache trovano<br />

indicazioni per eseguire questo esame,<br />

non invasivo e che può durare una<br />

ventina di minuti o più a lungo.<br />

Vi sono altre applicazioni di ecocardiogramma:<br />

a) E. TRANSESOFAGEO - è invasivo<br />

poiché viene inser<strong>it</strong>a una sonda attraverso<br />

l’esofago al fine di avere maggiori<br />

dettagli sulle valvole e sull’aorta.<br />

b) E. DA SFORZO: associato a sforzo<br />

fisico, soprattutto nello studio delle<br />

aree ischemiche o infartuate della muscolatura<br />

cardiaca.<br />

c) E. DA STRESS: valuta la funzione<br />

cardiaca durante la somministrazione<br />

di farmaci come il dipiridamolo<br />

che produce uno stress cardiaco guidato<br />

e mon<strong>it</strong>orizzabile.<br />

Permette di valutare meglio i modi di<br />

funzionare delle arterie coronariche.<br />

Roberto Guido Bijno


12<br />

12<br />

(da Cardiopiemonte 2/2011)<br />

Incontro con il dr. Marra<br />

Iniezione di cellule staminali: più che una speranza<br />

Si combatte contro una mortal<strong>it</strong>à legata per circa il 50% alle malattie delle arterie coronarie<br />

mentre tutto il resto è dovuto a neoplasie, incidenti stradali, Aids e altro<br />

Ogni anno le malattie cardiache causano più decessi di ogni<br />

altra inferm<strong>it</strong>à o rendono invalide molte persone di ogni<br />

età. La cardiologia torinese è molto impegnata nell’affrontare<br />

questo grave problema. Ne parliamo con il Dottor Sebastiano<br />

Marra, Direttore da cinque anni del Dipartimento<br />

cardiovascolare e toracico – Cardiologia 2 - inser<strong>it</strong>o nella<br />

struttura ospedaliera e univers<strong>it</strong>aria delle Molinette. Il Dottor<br />

Marra è un pioniere dell’innovazione cardiologica: nel<br />

1986 ha esegu<strong>it</strong>o la prima angioplastica coronarica in Piemonte,<br />

nel 1992 ha applicato i primi stent endocoronarici,<br />

dal 2003 si applica allo studio ed alla sperimentazione sulle<br />

cellule staminali e dal 2008 esegue impianti percutanei<br />

di valvole cardiache.<br />

“In Piemonte la mortal<strong>it</strong>à per malattie cardiovascolari è del<br />

46%, mentre per il cancro è del 28%. Le malattie derivano da<br />

una social<strong>it</strong>à negativa, dalla troppa ricchezza che genera sedentarietà,<br />

alimentazione sbagliata, sovrappeso che a sua volta<br />

produce diabete, aumento della pressione arteriosa, disfunzioni<br />

metaboliche di vario genere, per non parlare del fumo e<br />

dell’alcool. Sono tutti fattori di rischio che provocano un grave<br />

danno sulle arterie e conseguente aumento della mortal<strong>it</strong>à.<br />

Stiamo facendo una corsa ad ostacoli per ev<strong>it</strong>are<br />

questa mortal<strong>it</strong>à. Se pensiamo che per circa il 50% è legata<br />

a malattie cardiovascolari e che per tutto il resto è legata a<br />

neoplasie, incidenti stradali, Aids e altro, dobbiamo dire che<br />

siamo veramente di fronte ad un problema grave, da affrontare<br />

con grande rispetto e correzione dei fattori che ne sono<br />

socialmente la causa.<br />

La cosa più drammatica è che la mortal<strong>it</strong>à per motivi cardiovascolari<br />

nelle donne è un crescendo spaventoso: era il<br />

30% nel 1997 ed è il 54% nel 2009.<br />

Purtroppo la donna ha anche parificato l’uomo negli errori<br />

(fumo, ecc.). Inoltre il livello di sopravvivenza della donna<br />

è superiore a quello dell’uomo. Il fatto che invecchi di più<br />

la espone ad un danno sulle arterie tarate su una certa età<br />

biologica ed è più soggetta all’ipertensione arteriosa.<br />

C’è ancora un aspetto non ancora valutato a fondo e che mi<br />

vede particolarmente impegnato, è che le caratteristiche biologiche<br />

femminili sono molto diverse dall’uomo, mentre le<br />

donne sono sempre state trattate come l’uomo, cioè non adeguatamente.<br />

Gli interventi e le terapie possono essere più efficaci<br />

se sono più mirati. È una sensibil<strong>it</strong>à che sta maturando.<br />

Finora semplicemente si ignorava esistesse una differenza biologica.<br />

Solo gradatamente si è preso coscienza del fatto che<br />

certe patologie, tipiche degli uomini, colpivano le donne esclusivamente<br />

o prevalentemente quando entravano in menopausa.<br />

È una nuova sfida, un nuovo orizzonte di ricerca.<br />

La malattia coronarica che causa più frequentemente la morte<br />

è l’infarto miocardico acuto che si presenta in due forme:<br />

quella che in termine molto tecnico chiamiamo «Stemi» sopraslivellamento<br />

del tratto ST (che rappresenta circa un terzo<br />

degli infarti) e l’altra defin<strong>it</strong>a «Nstemi » senza sopraslivellamento<br />

del tratto ST (che rappresenta i restanti due terzi<br />

degli infarti del miocardio).<br />

Mentre i secondi hanno, per così dire, un andamento più<br />

lento perché l’arteria non è chiusa completamente, dandoci<br />

più tempo per agire con la terapia angioplastica, con lo “Stemi”<br />

l’arteria si chiude di colpo privando di ossigeno una<br />

grossa fetta di muscolo cardiaco per cui dobbiamo intervenire<br />

rapidamente con il farmaco trombol<strong>it</strong>ico o il palloncino<br />

per aprire l’arteria.<br />

In Piemonte la mortal<strong>it</strong>à dell’infarto del miocardio acuto,<br />

trattato con angioplastica (procedura non chirurgica di dilatazione<br />

o apertura di arterie occluse, facendo passare nel<br />

vaso occlusoNun catetere con un palloncino all’estrem<strong>it</strong>à)<br />

all’interno della struttura ospedaliera è scesa sotto il 5%.<br />

Era il 10% dieci anni fa. Ciò vuol dire che il paziente non<br />

solo sopravvive, ma nel 95% va a casa con le proprie gambe,<br />

non solo dopo essere usc<strong>it</strong>o dalla terapia intensiva, ma<br />

dopo che è stato curato di tutte le complicanze: sanguinamento,<br />

scompenso cardiaco, ecc.<br />

Che cosa succederebbe se noi, per qualche motivo, non<br />

intervenissimo rapidamente con la terapia angioplastica?<br />

La mortal<strong>it</strong>à salirebbe al 18-19%, cioè quasi quattro volte<br />

superiore.<br />

Ciò vuol dire che il sistema”Rete per l’Infarto” (che serve<br />

ad aprire un’arteria traumaticamente chiusa che può compromettere<br />

il funzionamento del muscolo cardiaco e far<br />

morire il paziente) funziona. E funziona anche dopo l’immediatezza,<br />

perché pure i pazienti che sopravvivono con<br />

un grave danno, non avendo noi potuto fare niente di meglio,<br />

hanno poi una mortal<strong>it</strong>à a un anno e a cinque anni,<br />

sproporzionatamente elevata rispetto a quelli che abbiamo<br />

ricanalizzato.


La malattia coronarica dell’infarto del miocardio è perciò la<br />

più grave e richiede da noi il massimo impegno. L’importanza<br />

della “Rete” è fondamentale perché se noi non interveniamo<br />

tempestivamente noi creiamo degli invalidi. Il danno<br />

al muscolo cardiaco prodotto da un’arteria chiusa e per<br />

qualche motivo tardivamente riaperta lim<strong>it</strong>a il r<strong>it</strong>orno ad attiv<strong>it</strong>à<br />

lavorative, soprattutto se richiedono fatica come quella<br />

del muratore o del contadino. Con la “Rete” il paziente<br />

arriva già diagnosticato. Il medico sull’ambulanza comincia<br />

sub<strong>it</strong>o la terapia somministrando al paziente l’antiaggregante<br />

a rapida azione, l’eparina, mentre la sala ospedaliera<br />

viene allertata. Anche se è di notte io arrivo sub<strong>it</strong>o con i<br />

miei collaboratori e siamo immediatamente efficienti.<br />

I pazienti sui quali viene applicato l’impianto percutaneo<br />

della valvola aortica sono quelli più in cattive condizioni:<br />

soggetti iperanziani, 85 anni e più, inoperabili per motivi<br />

vascolari, cerebrali, insufficienza renale e altro. Hanno rischio<br />

chirurgico che non vuol dire soltanto il gesto del chirurgo,<br />

ma anestesia, circolazione extracorporea, taglio del<br />

torace, ecc. La ripresa delle funzioni nel grande anziano non<br />

è così facile e automatica per cui è necessario intervenire<br />

per via percutanea. Abbiamo impiantato 60 di queste valvole<br />

aortiche. Un terzo di esse è stato impiantato dal chirurgo<br />

per via transcutanea dal torace, con una piccola incisione,<br />

un buchino grosso come una mat<strong>it</strong>a, perché il paziente aveva<br />

le arterie periferiche completamente chiuse, quindi senza<br />

possibil<strong>it</strong>à di accessi periferici. Le altre le abbiamo impiantate<br />

noi per via percutanea passando dall’arteria dell’ascella<br />

o dell’inguine.<br />

I risultati sono buoni.<br />

È nostro dovere garantire una v<strong>it</strong>a più lunga ai pazienti.<br />

Ovviamente fare qualcosa di più costa caro,<br />

non solo in termini di denaro, ma soprattutto di impegno<br />

e capac<strong>it</strong>à.<br />

I malati stessi e i loro familiari, d’altronde, si aggrappano<br />

alla v<strong>it</strong>a nella maniera più disperata e i nostri tentativi alla<br />

fine vanno incontro alle loro aspettative.<br />

La valutazione è pos<strong>it</strong>iva non solo dal punto di vista etico<br />

ma anche economico. Il ricovero ospedaliero, infatti, per<br />

questi pazienti ha un costo di 800 euro al giorno. Perciò<br />

migliorando le loro condizioni ev<strong>it</strong>iamo molti ricoveri.<br />

Al momento Le nuove valvole non hanno ancora risultati di<br />

sopravvivenza a lungo termine (nell’ordine di 10 o 15 anni).<br />

Ma non è escluso che, nel tempo, si arrivi a es<strong>it</strong>i migliori<br />

applicandole anche in s<strong>it</strong>uazioni meno drammatiche. C’è<br />

anche in programma di riparare la valvola m<strong>it</strong>rale senza<br />

l’operazione. L’obiettivo in generale è una terapia la meno<br />

invasiva possibile (perché così i tempi di recupero sono più<br />

rapidi), che tenga il paziente ricoverato il meno possibile e<br />

che lo rest<strong>it</strong>uisca alla famiglia e al suo lavoro il più presto<br />

possibile.<br />

13<br />

13<br />

È una nuova frontiera di cui non vediamo ancora l’orizzonte.<br />

Proprio in questi giorni è arrivata da San Diego una proposta<br />

interessantissima che coinvolge noi e due centri milanesi<br />

per curare con le staminali l’infarto miocardico acuto.<br />

Qual’ è il problema ? Il vero problema è iniettare nel tessuto<br />

danneggiato, nel modo migliore, le cellule migliori<br />

che provengono da tessuti particolarmente complessi da<br />

elaborare. Richiede quella che è chiamata «cell factory»<br />

(fabbrica delle cellule). In Italia queste «fabbriche» specializzate<br />

sono pochissime. È una procedura molto complessa<br />

e costosissima.<br />

Abbiamo una prospettiva interessante che fa ben sperare di<br />

poter iniettare nel paziente giusto, nella maniera giusta, le<br />

cellule giuste nella quant<strong>it</strong>à numero che servono. Stiamo<br />

studiando con grande impegno e collaborazione di altri centri<br />

a questo programma. C’è una grande attesa generale, se<br />

pensiamo, per esempio, che con i trapianti di cuore si riesce<br />

a soddisfare soltanto una piccola parte di richieste. Con le<br />

cellule staminali dovremmo riparare il danno cardiaco prima<br />

di arrivare al bisogno del trapianto. È una sfida dura e<br />

complessa ma non impossibile.<br />

Soprattutto la prevenzione della malattia può darci la speranza<br />

di migliorare il destino delle nostre generazioni viventi<br />

in nazioni ricche come sono quelle occidentali, anche<br />

se è vero che lo stesso problema (pure con riferimento alla<br />

mortal<strong>it</strong>à femminile) si riscontra nelle nazioni emergenti,<br />

perché anche tra le popolazioni più povere (mentre ancora<br />

combattono con le malattie infettive, la tubercolosi, la malaria,<br />

ecc.) sono stati esportati gli stessi fattori di rischio<br />

legati all’alimentazione, al fumo e altro.<br />

Prevenzione significa calarsi in un contesto di social<strong>it</strong>à più<br />

consapevole. Con gli «Amici del Cuore», un’associazione<br />

di volontariato che opera a tutto campo dentro e fuori l’ospedale,<br />

portiamo avanti una campagna di diffusione di opuscoli,<br />

di confronto diretto con le singole persone: «Vai dal<br />

tuo medico perché c’è qualcosa che non va!». Incontri - soprattutto<br />

con i giovani - sul danno del fumo alle arterie, sui<br />

danni del colesterolo, dell’ipertensione arteriosa, del diabete.<br />

Parliamo alla gente che sta bene portando dei messaggi:<br />

«Il tuo peso è importante. Attenzione ad un’alimentazione<br />

scorretta!»<br />

Quando si arriva a convincere le persone, anche le cose che<br />

sembrano impossibili diventano un po’ possibili e non del<br />

tutto impossibili. Importante è fare una v<strong>it</strong>a sana non per<br />

essere virtuoso, ma per vivere meglio e più a lungo. Alla<br />

battuta: «Perché vivere da malato per morire sano?», si risponde<br />

che è difficile, per non dire<br />

impossibile, vivere a lungo e meglio quando si ha tutta una<br />

serie di problemi. La prevenzione è complessa e va affrontata<br />

seriamente”.<br />

a cura di Luciano Sartori


14<br />

14<br />

L’importanza della prevenzione in odontoiatria<br />

Dott.Davide Libro - Odontoiatra<br />

Parlare di prevenzione in Odontoiatria ad oggi potrebbe risultare<br />

un argomento superfluo o non più di moda, visto il tanto<br />

parlare di implantologia o di cure low cost effettuate all’estero,<br />

invece è sempre fondamentale dato che l’Odontoiatria<br />

moderna,come tutta la medicina, si fonda sul principio che<br />

prevenire è meglio che curare.<br />

Le principali malattie dei denti e dei loro tessuti di sostegno<br />

riconoscono cause ben individuate e controllabili.<br />

Tre sono i livelli di prevenzione odontoiatrica:<br />

Prevenzione primaria cioè il controllo delle cause per far si<br />

che la malattia non si presenti<br />

Prevenzione secondaria cioè intercettare il danno precocemente<br />

Prevenzione terziaria ovverossia l’intervento terapeutico mirato<br />

a lim<strong>it</strong>are il danno ormai presente<br />

La Prevenzione primaria, da quasi tutti ormai conosciuta,<br />

anche se non sempre attuata, è la corretta igiene orale che<br />

permette di rimuovere la placca batterica sia dai tessuti duri<br />

(denti) ma anche dai tessuti molli (gengiva e lingua) che va<br />

effettuata almeno 3 volte al giorno per la durata di 2-3 minuti<br />

per volta e che si attua attraverso l’utilizzo dello spazzolino<br />

manuale (ma anche elettrico) e del filo interdentale.<br />

La deposizione di Sali di calcio salivari insieme alla placca<br />

batterica, determina, poi, il formarsi del tartaro che ha una consistenza<br />

dura e che si rimuove solo mediante sedute di igiene<br />

orale professionale attraverso l’utilizzo di uno strumento non<br />

invasivo ad ultrasuoni.<br />

È sicuramente comp<strong>it</strong>o del dentista istruire i pazienti sulle modal<strong>it</strong>à<br />

di mantenimento dell’igiene orale, ma sarà l’assidu<strong>it</strong>à<br />

dell’igiene giornaliera effettuata dai pazienti stessi che determinerà<br />

la salute dentaria.<br />

Andare periodicamente dall’Odontoiatra per una vis<strong>it</strong>a di controllo<br />

e la rimozione del tartaro (detartrasi) preserva il nostro<br />

sorriso da malattie come carie e gengive infiammate che ancora<br />

oggi portano, progredendo indisturbate, alla perd<strong>it</strong>a spesso<br />

totale dei denti.<br />

Sempre con intento preventivo primario si può coadiuvare<br />

l’azione di pulizia con la fluoroprofilassi.<br />

L’assunzione di fluoro nell’età di formazione delle corone dei<br />

denti permanenti fa cost<strong>it</strong>uire uno smalto più resistente all’azione<br />

demineralizzante degli acidi prodotti dai batteri della placca.<br />

Oppure si possono proteggere le aree dentali dove la placca<br />

batterica tende più facilmente ad infiltrarsi e rimanere intrappolata,<br />

sigillandole con appos<strong>it</strong>i prodotti.<br />

Oggi è possibile raggiungere obiettivi di prevenzione e mantenimento<br />

della propria salute orale inimmaginabili fino a poco<br />

tempo fa.<br />

L’odontoiatria moderna ha fatto notevoli passi avanti in questo<br />

senso. Attuando scrupolosamente le regole codificate della<br />

prevenzione si può arrivare in età adulta con tutti i propri denti<br />

integri, e con una ottima salute dei tessuti che li circondano e<br />

li sostengono.<br />

La Prevenzione secondaria intercetta il danno precocemente<br />

tanto da renderlo reversibile. Si attua sottoponendosi a vis<strong>it</strong>e<br />

periodiche dal dentista, nel corso delle quali egli potrà rilevare<br />

una patologia iniziale (gengiv<strong>it</strong>e, carie, problematiche riguardo<br />

alla corretta chiusura della bocca) e, attraverso terapie mi-<br />

nimamente invasive, è possibile ripristinare la salute orale.<br />

La principale patologia curata oggi è la carie, in particolare il<br />

dente viene trattato e lo spazio restante viene otturato con un<br />

materiale bianco molto resistente<br />

composto da una miscela a<br />

base di resine e saldamente ancorato<br />

al dente attraverso un procedimento<br />

di mordenzatura, adesione<br />

e polimerizzazione che ha<br />

completamente sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o la vecchia<br />

otturazione in amalgama<br />

d’argento.


Tra le altre patologie è bene ricordare le malocclusioni,<br />

cioè le chiusure dei denti scorrette, le quali possono essere<br />

corrette attraverso l’utilizzo di apparecchiature rimovibili<br />

o fisse (ortodonzia).<br />

Infine ricordiamo le patologie infiammatorie della gengiva<br />

e dei tessuti di sostegno del dente che possono portare<br />

alla malattia parodontale vera (detta volgarmente piorrea,<br />

cioè la fuoriusc<strong>it</strong>a di pus dalle gengive) ed alla perd<strong>it</strong>a di<br />

tutti i denti.<br />

La prevenzione terziaria è l’intervento terapeutico mirato a<br />

lim<strong>it</strong>are il danno ormai<br />

presente. Quotidianamente<br />

l’Odontoiatra interviene<br />

per curare carie<br />

dentarie profonde<br />

ed estese, parodontopatieinarrestabili<br />

che portano<br />

alla perd<strong>it</strong>a dei denti,<br />

sost<strong>it</strong>uendoli mediante<br />

la realizzazione di protesi (fisse o mobili) o mediante<br />

l’inserimento di impianti<br />

ossei.<br />

L’intervento, pur non<br />

potendo garantire la<br />

completa “rest<strong>it</strong>utio ad<br />

integrum”, garantisce<br />

la guarigione della malattia,<br />

arrestandone la<br />

progressione che renderebbe<br />

le cure più<br />

complesse o addir<strong>it</strong>tura<br />

inefficaci.<br />

Quando la carie dentaria<br />

è profonda ed i batteri arrivano<br />

a colonizzare il<br />

nervo dentario si ha molto<br />

dolore e la terapia principale<br />

diventa quella di<br />

dev<strong>it</strong>alizzare il dente e<br />

15<br />

15<br />

trattarlo endodonticamente. Spesso però un dente dev<strong>it</strong>alizzato<br />

diventa molto debole e rischia di fratturarsi, va perciò<br />

rivest<strong>it</strong>o attraverso l’apposizione di una corona in ceramica.<br />

Un cap<strong>it</strong>olo a parte mer<strong>it</strong>a l’implantologia, cioè quella branca<br />

dell’Odontoiatria Moderna che sost<strong>it</strong>uisce i denti (le radici<br />

dentarie) mancanti attraverso l’inserimento di un cilindro<br />

in t<strong>it</strong>anio nell’osso.<br />

Questa è stata la scoperta più importante del XX secolo nel<br />

campo dell’odontoiatria e oggi la si può praticare ambulatoriamente<br />

in maniera rapida e sicura.<br />

L’introduzione dell’implantologia ha notevolmente cambiato<br />

il piano di trattamento odontoiatrico, anche se può essere praticata<br />

solo in certi casi (buono stato di salute e assenza di gravi<br />

patologie, sufficiente quant<strong>it</strong>ativo di osso) e attraverso un approfond<strong>it</strong>o<br />

studio utilizzando strumenti di indagine che si avvalgono<br />

di moderne tecniche di radiodiagnoistica.<br />

In conclusione vorrei soffermarmi brevemente su un argomento<br />

del quale mai si parla in amb<strong>it</strong>o Odontoiatrico ma che, purtroppo,<br />

sta assumendo notevole rilevanza, il cancro orale.<br />

Durante la vis<strong>it</strong>a odontoiatrica il dentista può intercettare la<br />

patologia e in casi sospetti,inviare il paziente in amb<strong>it</strong>o ospedaliero<br />

per opportuni accertamenti diagnostici. In particolare<br />

è bene ricordare che qualsiasi variazione di colore o di<br />

forma delle mucose orali va immediatamente segnalata al proprio<br />

dentista.<br />

La statistica ci dice che è in notevole aumento, e che i principali<br />

fattori di rischio sono il fumo e l’alcol (soprattutto insieme).<br />

La prevenzione ancora una volta è fondamentale, oggi<br />

l’A.N.D.I.(Associazione Nazionale Dentisti Italiani) ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

l’Oral Cancer Day, una giornata dedicata alla prevenzione<br />

del cancro orale.<br />

Da un dentista associato è possibile essere vis<strong>it</strong>ati gratu<strong>it</strong>amente.<br />

davidelibro@libero.<strong>it</strong>


16<br />

16<br />

Le nostre iniziative... avvenute<br />

Sardegna “tra classico e sconosciuto, tra natura e antiche tradizioni,<br />

tra artigianato e gusto” (dal 30 aprile al 9 maggio)<br />

Angelo Riposo<br />

Partenza verso la Sardegna, terra dei nuraghe<br />

rimasti dalla notte dei tempi, via<br />

verso quel quasi continente che a noi<br />

apparirà all’improvviso attraverso le brume<br />

del mare.<br />

L’allegra masnada è, con i naturali avvicendamenti,<br />

sempre la stessa, compreso<br />

l’autista, il rapatissimo V<strong>it</strong>o, già altre<br />

volte con noi. Dobbiamo però rinunciare<br />

con molto dispiacere al Com<strong>it</strong>ato Etico<br />

che, dopo di essersi tanto adoperato a<br />

organizzare questo viaggio, ha dovuto<br />

rinunciarvi per restare accanto all’acciaccata<br />

mogliettina. Sarà sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, sia all’andata<br />

sia al r<strong>it</strong>orno, da altro aguzzino<br />

che, pur raccontando barzellette, sarà<br />

parimenti spietato nel distribuire giornalmente<br />

fogli con astrusi ques<strong>it</strong>i; chi meglio<br />

e più celermente risponderà avrà<br />

munifici premi. Tu, ben sapendo delle<br />

inquietanti carabattole che si celano nel<br />

retro del pullman, sai già quale ingannevole<br />

menzogna celi questa promessa e<br />

capisci che anche lui è già corrotto complice<br />

delle oscure mene del Poliedrico.<br />

Questi, nella veste di cameriere, fornirà<br />

generi di conforto, nella veste di capo g<strong>it</strong>a<br />

sarà, come sempre, preciso e autorevole,<br />

nella veste di scr<strong>it</strong>tore comunicherà, per<br />

l’ennesima volta, di avere scr<strong>it</strong>to altri due<br />

libri (che tu vivamente speri tutti comprino<br />

per porre fine a questa tortura infl<strong>it</strong>ta<br />

a scopo benefico); nella veste di<br />

orn<strong>it</strong>ologo tornerà a parlare di un uccello<br />

dagli incredibili, striscianti attributi,<br />

nella veste di…. non so più in quale al-<br />

tra veste si presenterà, ma sono sicuro<br />

che non le abbiamo ancora scoperte tutte.<br />

Il tempo triste e uggioso che ci ha accompagnato<br />

nel primo giorno andrà sempre<br />

più migliorando nei successivi di<br />

questo emozionante, esaltante viaggio.<br />

Mi lim<strong>it</strong>erò solo ad alcuni particolari accenni<br />

dei mille luoghi in cui ci ha portati<br />

la nostra guida, un ricciuto signore preparatissimo<br />

e pieno di amore per la sua<br />

terra, ma con un dire così dolce, lento e<br />

misurato da avere su quasi tutti noi un<br />

terribile effetto soporifero. Portiamo negli<br />

occhi e nel cuore il nostro andare, in<br />

un continuo variare di visioni e sensazioni,<br />

dall’austero interno dell’isola alla<br />

sfrenata mondan<strong>it</strong>à dei lussuosi centri<br />

mondani della costa. Ecco qui di segu<strong>it</strong>o<br />

alcuni fra i molteplici ricordi di resti<br />

maestosi di perduti popoli, appartati paesini,<br />

c<strong>it</strong>tà grandi o piccole, trasognati<br />

fascinosi paesaggi.<br />

Al museo del Costume e delle Tradizioni<br />

Popolari Sarde di Nuoro troviamo la<br />

realistica, inquietante raffigurazione dei<br />

Mamutones accompagnati dalla vecchia<br />

che fila, o recide ove non riceva doni, il<br />

filo (scusate il bisticcio) della v<strong>it</strong>a. Anche<br />

se ciò ora avviene in una sfilata carnevalesca<br />

che finisce in pantagruelici<br />

banchetti, nulla è tolto all’orrifica impressione<br />

che sia rievocazione di secoli<br />

bui, barbariche paure e fantasie ancestrali<br />

di perduti popoli.<br />

Siamo osp<strong>it</strong>i nel supramonte di Orgoso-<br />

lo (ricordate De Andrè?) di un pantagruelico,<br />

indimenticabile banchetto preparato<br />

da pastori dagli inquietanti visi e dalla<br />

cortesia squis<strong>it</strong>a e divorato da noi mangioni<br />

usando le sole mani, mentre i più<br />

schifiltosi, sempre con le mani, toccavano<br />

i cibi con sospettosa cautela. Alla fine,<br />

dopo l’inev<strong>it</strong>abile bicchierino di filu’e<br />

ferru e l’agreste nenia dei quattro abbracciati<br />

in una danza antica, scendiamo al<br />

paese a vedere murales non poetici, ma<br />

realistici e duri di protesta e ribellione.<br />

Dalle lotte contadine dell’inizio del secolo<br />

scorso al recente “ghe pensi mi”,<br />

nulla è stato tralasciato.<br />

Al Parco della Giara, con l’allegra guardia<br />

forestale che ci accompagna in una<br />

natura incontaminata, andiamo a vedere<br />

quel meraviglioso simbolo di indipendenza<br />

e libertà che sono i cavallini selvaggi.<br />

L’uomo, nei secoli, probabilmen-<br />

te non sapendo come impiegarli, sfruttarli,<br />

mangiarli, si è sent<strong>it</strong>o nobile e magnanimo<br />

e li ha lasciati vivere e sopravvivere<br />

come natura aveva destinato: li ha<br />

lasciati alle loro corse sfrenate, al loro<br />

placido brucare.<br />

E come non commuoversi al Tophet di


Sant’Antioco? In questa zona rocciosa,<br />

ovunque sia stato possibile scavare, sono<br />

state deposte nei secoli piccole urne di<br />

terracotta Le vedi affiorare rotte o intatte,<br />

ne intuisci altre ancora sepolte e ti<br />

dicono che sono migliaia. In ognuna,<br />

ceneri e piccoli frammenti carbonizzati<br />

di ossa che recenti studi hanno appurato<br />

essere quelle di feti o di infanti deceduti<br />

in spaventosi periodi di mortal<strong>it</strong>à infantile,<br />

In alcune di esse sono stati r<strong>it</strong>rovati<br />

giocattoli miniaturizzati, estremo addio<br />

di straziati gen<strong>it</strong>ori che affidavano le loro<br />

povere creature per l’etern<strong>it</strong>à alla materna<br />

dea Tan<strong>it</strong>, (che ancor oggi noi, solutori<br />

di parole incrociate, vediamo erroneamente<br />

defin<strong>it</strong>a “crudele dea punica”).<br />

Da Alghero, la navigazione su azzurro<br />

mare verso gli incombenti scogli di Capo<br />

Caccia per entrare a vis<strong>it</strong>are la policro-<br />

ma Grotta di Nettuno con limpide piccole<br />

lagune che s’insinuano fra multiformi<br />

formazioni di stalagm<strong>it</strong>i e stalatt<strong>it</strong>i. Una<br />

passeggiata sospesa tra il sogno e la fantasia.<br />

L’altra placida navigazione sul fiume<br />

Temo, segu<strong>it</strong>a dalla sal<strong>it</strong>a al castello<br />

Malaspina con l’ansare affannoso dei non<br />

allenati che si riprendevano poi dalla fatica<br />

con una formidabile mangiata di pesce<br />

in un ristorante dalle forme di galeone.<br />

A Caprera la testimonianza della v<strong>it</strong>a di<br />

Garibaldi, la meraviglia della natura che<br />

circonda la sua casa (da me trovata poco<br />

bella, contrariamente al parere della locale<br />

guida), i carrozzini dei suoi ultimi,<br />

stentati anni, la sua tomba di severo mas-<br />

17<br />

17<br />

so circondata dalle sepolture dei suoi familiari<br />

con gli incantevoli scorci di mare<br />

occhieggianti fra la vegetazione.<br />

E poi ….e poi… non si finirebbe più nell’indugiare<br />

nei ricordi, ma è già l’ultima<br />

serata con la cena di addio e l’esibizione<br />

di un complesso folclorico, mirabile nell’esibizione<br />

di danze antiche pervase di<br />

pathos e umorismo.<br />

Il r<strong>it</strong>orno con le coste sarde che, a differenza<br />

dell’andata, ci salutano con uno<br />

sfolgorio di luce e il viaggio funestato<br />

dall’improvvisa rottura di un finestrino<br />

e dall’ossessionante esibizione delle già<br />

c<strong>it</strong>ate innumeri carabattole che il poliedrico<br />

vende con la sua consueta astuzia<br />

levantina per nobili scopi benefici.<br />

A tarda serata a Torino i sol<strong>it</strong>i melanconici<br />

addii, nella speranza e coll’augurio<br />

di presto r<strong>it</strong>rovarci a vivere altre avventure.


18<br />

18<br />

18 Una giornata monregalese - sabato 11 giugno 2011<br />

Giuseppe Gennari<br />

Sal<strong>it</strong>i sul pulman alle tre sol<strong>it</strong>e fermate,<br />

Bolzano, Stati Un<strong>it</strong>i e Galileo Ferraris,<br />

ci avviamo veloci verso Mondovì.<br />

Prima sosta l’Outlet Mondovicino (bisticcio<br />

di parole tra Mondovì (vi) cino e<br />

Mondo vicino. Indubbiamente l’accostamento<br />

dei lemmi è originale ed efficace.<br />

Forti del nostro buono-omaggio al negozio<br />

di caramelle e cioccolato tutti abbiamo<br />

vis<strong>it</strong>ato questo esercizio; dopo abbiamo<br />

fatto vis<strong>it</strong>a al resto del centro commerciale<br />

e qualcuno ha fatto anche degli<br />

acquisti (non preciso se più uomini o<br />

donne, lascio a voi la considerazione).<br />

Il nostro appuntamento principale però<br />

era al Santuario di Vicoforte, alle 11,45.<br />

C’era ad attenderci un religioso diocesano<br />

molto preparato che ci ha illustrato<br />

ampiamente, nell’arco di un’ora circa, le<br />

bellezze della colossale struttura.<br />

La storia ha inizio nel 1592, quando uno<br />

sparo galeotto d’archibugio colpì l’effigie<br />

della Madonna, celata da una folta<br />

vegetazione che l’incuria della gente aveva<br />

lasciato crescere. L’immagine sacra fu<br />

sfregiata, anche se non in modo grave.<br />

L’incauto cacciatore, nonostante l’involontarietà<br />

del gesto, fu profondamente<br />

turbato dall’evento e volle rimediare personalmente;<br />

tolse la vegetazione circostante<br />

l’edicola e ne avviò la risistemazione.<br />

Da tutti i dintorni converse sulla sacra<br />

immagine la pietà popolare e, nel giro di<br />

pochi anni, il pilone divenne famoso in<br />

tutto il Monregalese.<br />

A questo punto intervenne con autor<strong>it</strong>à<br />

Carlo Emanuele I che si impossessò della<br />

faccenda, dando incarico all’arch<strong>it</strong>etto<br />

Ascanio V<strong>it</strong>tozzi di erigere una basili-<br />

ca int<strong>it</strong>olata alla “Nativ<strong>it</strong>à di Maria Vergine<br />

del Mons Regalis”.<br />

Per tutto il ‘600 le vicende di Casa Savoia<br />

non permisero la realizzazione del<br />

progetto. Solo nel 1731 Francesco Gallo,<br />

altro arch<strong>it</strong>etto, ripreso il progetto originario,<br />

realizzò la grandiosa cupola ell<strong>it</strong>tica,<br />

la più grande al mondo nel suo<br />

genere, con un’altezza di 75 metri, diametro<br />

maggiore di 37 metri e diametro<br />

minore di 25 metri.<br />

Attualmente è il Pol<strong>it</strong>ecnico di Torino che<br />

tiene costantemente sotto mon<strong>it</strong>oraggio<br />

la cupola che dà segni di instabil<strong>it</strong>à. Anche<br />

perché il pavimento della basilica,<br />

da una parte all’altra, ha una pendenza<br />

di circa 40 centimetri a causa della diversa<br />

consistenza del terreno sottostante.<br />

A Pisa hanno una torre pendente? Bene,<br />

noi abbiamo addir<strong>it</strong>tura una cupola!<br />

La basilica ha un altare con baldacchino<br />

posto al centro; tutto intorno, a nicchia,<br />

sono sistemati altri quattro altari-tempietti,<br />

più un quinto altare nell’abside.<br />

Un commento a parte mer<strong>it</strong>ano le decorazioni<br />

ad affresco della cupola, esegu<strong>it</strong>e<br />

per la maggior parte da Mattia Bortoloni<br />

di San Bellino Polesine.<br />

Anche qui le cifre hanno dell’incredibile:<br />

6000 metri quadrati di p<strong>it</strong>ture, la più<br />

grande esecuzione mai realizzata per un<br />

tema unico, cioè “la Nativ<strong>it</strong>à di Maria<br />

Vergine”. Più di mezzo ettaro di affreschi<br />

appiccicati lassù, sulla cupola, fino<br />

a 75 metri di altezza.<br />

Non mi meraviglia che il bravo p<strong>it</strong>tore<br />

sia morto a 54 anni, consumato dalle incredibili<br />

condizioni<br />

di lavoro.<br />

Lasciato il santuario<br />

ci siamo trasfer<strong>it</strong>i<br />

nell’attigua casa di<br />

osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à, dove nel<br />

“Refettorio dei monaci”<br />

ci é stato serv<strong>it</strong>o<br />

il pranzo.<br />

Il salone è dominato<br />

al fondo da un<br />

bellissimo affresco,<br />

sempre del Bortoloni, dove il p<strong>it</strong>tore si é<br />

autor<strong>it</strong>ratto raffigurandosi nella persona<br />

prostrata in basso a destra di Gesù e dei<br />

discepoli di Emmaus.<br />

Anche nella cupola il Bortoloni si è auto<br />

raffigurato impersonando la figura del<br />

suo omonimo apostolo, Mattia, il tredicesimo.<br />

Peccato che durante il pranzo nessuno<br />

abbia pensato di salire sul pulp<strong>it</strong>o a leggere<br />

i Salmi o qualche altro brano della<br />

Bibbia, o la v<strong>it</strong>a di qualche santo.<br />

Tutti hanno pensato solo “a sbafare”. Non<br />

c’é più religione davvero!<br />

Dopo breve passeggiata nell’antistante<br />

piazza ad emiciclo siamo andati a Mondovì<br />

Piazza con la funicolare a cremagliera.<br />

Qui, qualcuno che non nomino,<br />

tanto tutti sanno chi é, ha dato sfoggio<br />

della sua incredibile capac<strong>it</strong>à di colloquio<br />

con un’enigmatica macchinetta distributrice<br />

di tickets; in men che non si dica<br />

tutti eravamo mun<strong>it</strong>i di biglietto per la<br />

sal<strong>it</strong>a.<br />

Da Mondovì Piazza, cosiddetta perché<br />

tutta arroccata intorno a Piazza Maggiore,<br />

siamo ridiscesi a Mondovì Breo.<br />

Quattro coraggiosi hanno abbandonato<br />

gli agi della funicolare per scendere a<br />

piedi, gli altri, meno avventurosi, hanno<br />

approf<strong>it</strong>tato del loro ticket per scendere<br />

comodamente con la cabina; ticket enigmaticamente<br />

carp<strong>it</strong>o dalla macchinetta<br />

del nostro eroe di prima.<br />

E dove poteva finire la g<strong>it</strong>a se non in una<br />

bella pasticceria? Così, dolcemente!<br />

Dai pressi della Piazza Stazione siamo<br />

risal<strong>it</strong>i sul nostro torpedone che ci ha riportati<br />

a Torino.


19<br />

19<br />

La parola al commercialista<br />

Dal 1° luglio è entrato in vigore il cosiddetto “spesometro”<br />

Claudio Racca<br />

No, non si tratta di un errore: questa volta<br />

l’ostica materia normalmente trattata<br />

da professionisti è stata assunta, con notevole<br />

faccia tosta, da un dilettante che<br />

però, vi assicuro, si basa su testi inconfutabili<br />

perché ufficiali. Il suo comp<strong>it</strong>o,<br />

pertanto, è di riportare bene quello che<br />

altri sanno.<br />

Perché questa usurpazione di comp<strong>it</strong>i? E’<br />

presto detto: l’argomento ha richiamato,<br />

dopo più di 20 anni, la memoria di una<br />

mia esperienza che mi aveva stup<strong>it</strong>o e<br />

piacevolmente sorpreso (da sadico quale<br />

sono, godo se anche gli altri, oltre ai<br />

lavoratori dipendenti e ai pensionati, cadono<br />

sotto le unghie del fisco). Ero in<br />

Svezia, a casa di un’amica che parlava<br />

correntemente <strong>it</strong>aliano, ed avevo appreso<br />

che il fisco locale aveva appena convocato<br />

il mar<strong>it</strong>o della stessa per avere<br />

spiegazioni sulla provenienza dei mezzi<br />

che gli avevano consent<strong>it</strong>o di effettuare<br />

per due anni consecutivi una costosa vacanza<br />

nelle isole del Med<strong>it</strong>erraneo. Evidentemente<br />

l’Agenzia di viaggi aveva<br />

effettuato la segnalazione e i redd<strong>it</strong>i dichiarati<br />

dal contribuente (costruttore di<br />

case in legno senza dipendenti, che cioè<br />

lavorava da solo facendosi aiutare solo<br />

saltuariamente) non erano congrui.<br />

Non so come sia fin<strong>it</strong>o l’incontro con<br />

l’agente delle tasse, però non mi risulta<br />

che il mio amico sia stato arrestato. Ricordo<br />

che l’episodio mi aveva colp<strong>it</strong>o<br />

molto e che avevo auspicato –io, lavoratore<br />

dipendente che non ha mai sottratto<br />

una lira al fisco (e come avrei potuto?) –<br />

che qualcosa di simile venisse introdotto<br />

anche nel nostro ordinamento.<br />

Sono passati esattamente 21 anni ed ecco<br />

che il mio auspicio si è avverato.<br />

Nel numero scorso di Nuovi Incontri il<br />

Commercialista (quello vero) si era diffuso<br />

sul redd<strong>it</strong>ometro, portando l’attenzione<br />

sui familiari spendaccioni che, nell’amb<strong>it</strong>o<br />

del piano di accertamenti sinte-<br />

tici varato nella manovra estiva del 2008,<br />

gli Uffici finanziari potrebbero sottoporre<br />

ad accertamento richiedendo la dimostrazione<br />

di adeguata capac<strong>it</strong>à redd<strong>it</strong>uale e<br />

finanziaria, tale da giustificare una notevole<br />

spesa, ad esempio l’acquisto di un<br />

appartamento.<br />

In questo numero mi riprometto invece<br />

di parlarvi dello “spesometro”, divenuto<br />

pienamente efficace dal 1°luglio<br />

di quest’anno. Alla base, un D.L.,<br />

il n.78 del 2010. E’ un sistema di mon<strong>it</strong>oraggio<br />

delle transazioni economiche,<br />

rifer<strong>it</strong>o agli acquisti e alle vend<strong>it</strong>e sia<br />

di beni che di servizi. Per la ver<strong>it</strong>à non<br />

si tratta di una nov<strong>it</strong>à assoluta: sino al 30<br />

giugno si prendevano in considerazione<br />

solamente le operazioni per le quali era<br />

previsto obbligo di fattura e per spese di<br />

€ 25000 per le operazioni 2010, dal luglio<br />

2011 invece rientrano anche quelle<br />

per le quali non vi è obbligo di fatturazione<br />

e quindi anche quelle poste<br />

in essere da commercianti al dettaglio,<br />

per esempio. Ma non tutte: solamente<br />

quelle che superano la soglia dei 3600<br />

euro, al lordo dell’IVA.<br />

In concreto: esiste l’obbligo, per le operazioni<br />

non fatturate, di rilevare i dati<br />

personali dell’acquirente, primo fra tutti<br />

il codice fiscale, e di comunicare la transazione<br />

all’Amministrazione Finanziaria,<br />

così da fornire al fisco elementi ulteriori<br />

per tenere sotto controllo e contrastare i<br />

comportamenti fraudolenti mediante il<br />

famoso “incrocio dei dati” (verifica della<br />

corrispondenza tra operazioni attive di<br />

un soggetto e operazioni passive di un<br />

altro soggetto). Quanto meno, i verificatori<br />

potranno rivolgere più facilmente<br />

l’attenzione ai soggetti che sono a più alto<br />

rischio di evasione fiscale.<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o di un accertamento sintetico,<br />

viene cioè forn<strong>it</strong>o al fisco, quando<br />

si tratta in particolare di operazioni<br />

poste in essere nei confronti di privati,<br />

un aiuto per individuare l’effettiva<br />

capac<strong>it</strong>à contributiva delle persone fi-<br />

siche. L’Amministrazione Finanziaria<br />

entrerà in possesso di un complesso di<br />

informazioni, quali tutte le spese di importo<br />

significativo poste in essere da un<br />

contribuente, così da poter valutare se il<br />

redd<strong>it</strong>o dichiarato sia conforme al suo<br />

tenore di v<strong>it</strong>a. In caso contrario verrà<br />

costru<strong>it</strong>o un redd<strong>it</strong>o presunto, con tutte<br />

le conseguenze relative.<br />

Vogliamo fare, per meglio comprendere,<br />

alcuni esempi?<br />

L’Amministrazione Finanziaria riceverà<br />

dalle Agenzie di Viaggi e Vacanze tutte<br />

le informazioni relative ai viaggi acquistati,<br />

i Concessionari automobilistici comunicheranno<br />

gli acquisti di veicoli, i<br />

mobilieri le spese di arredamento, i galleristi<br />

e gli antiquari l’acquisto di oggetti<br />

d’arte, gli orefici la vend<strong>it</strong>a di gioielli,<br />

le cliniche le spese san<strong>it</strong>arie, gli avvocati<br />

le spese legali sostenute dai clienti, le<br />

scuole private le rette sostenute per i figli<br />

dei contribuenti, i club, i circoli e le<br />

palestre le quote versate per l’iscrizione<br />

e via di questo passo con moltissime altre<br />

informazioni.<br />

Questo sì che è il Grande Fratello! Tenete<br />

tutti nella giusta considerazione che<br />

ogni vostro acquisto, naturalmente di<br />

importo rilevante, diventerà una informazione<br />

che dovrà essere trasmessa e che<br />

verrà acquis<strong>it</strong>a dall’Amministrazione<br />

Finanziaria.<br />

L’obbligo di comunicazione telematica<br />

riguarda tutti i soggetti passivi IVA<br />

che, in qual<strong>it</strong>à di cedenti/prestatori o<br />

di cessionari/comm<strong>it</strong>tenti effettuano<br />

prestazioni rilevanti ai fini dell’IVA,<br />

primi fra tutti le imprese e i professionisti<br />

t<strong>it</strong>olari di part<strong>it</strong>a IVA.<br />

Ma non solo: precisa la circolare ministeriale<br />

n.24/E/11 che sono obbligati<br />

alla comunicazione anche i soggetti in<br />

contabil<strong>it</strong>à semplificata, gli enti non<br />

commerciali (lim<strong>it</strong>atamente alle operazioni<br />

effettuate nell’esercizio di attiv<strong>it</strong>à<br />

commerciali o agricole), i cura-


20<br />

20<br />

tori fallimentari, ecc.<br />

Sono invece esclusi dall’obbligo (provvedimento<br />

del Direttore dell’Agenzia<br />

delle Entrate del 21 giugno scorso) tutte<br />

le Amministrazioni Pubbliche, per le loro<br />

particolari modal<strong>it</strong>à di tenuta della contabil<strong>it</strong>à.<br />

Vediamo ora quali sono le operazioni<br />

incluse nell’obbligo di comunicazione<br />

al fisco.<br />

Due tipi di operazioni:<br />

- quelle effettuate tra due soggetti IVA;<br />

- quelle in cui acquirente o comm<strong>it</strong>tente<br />

sia il consumatore finale. Quindi privati<br />

o enti non commerciali che non svolgono<br />

attiv<strong>it</strong>à commerciale.<br />

L’obbligo sussiste:<br />

- Dal gennaio 2010: per operazioni di<br />

importo non inferiore ad euro 3000, al<br />

netto dell’IVA, nel caso di emissione<br />

obbligatoria di fattura,<br />

- Dal 1 luglio 2011: per operazioni di<br />

importo non inferiore a euro 3600 al<br />

lordo dell’IVA, per le quali non ricorre<br />

l’obbligo di emissione della fattura.<br />

Sono, ad esempio, le operazioni documentate<br />

a mezzo ricevuta fiscale o scontrino<br />

fiscale.<br />

A propos<strong>it</strong>o di obbligo di emettere fattura:<br />

- L’art. 22 del DPR n. 633/72 stabilisce<br />

che “l’emissione della fattura non è obbligatoria,<br />

se non è richiesta dal cliente<br />

non oltre il momento di effettuazione<br />

dell’operazione” e quindi la richiesta di<br />

fattura dal parte del cliente ne rende di<br />

fatto obbligatoria l’emissione;<br />

- quando l’emissione della fattura non è<br />

obbligatoria ma viene volontariamente<br />

emessa, si r<strong>it</strong>iene che l’obbligo di comunicazione<br />

al fisco sussista egualmente,<br />

nei casi previsti (operazioni di importo<br />

non inferiore a 3600 euro), però solamente<br />

a partire dal 1° luglio 2011.<br />

Un esempio chiarificatore: il dentista<br />

o il commercialista che effettuano prestazioni<br />

a privati.<br />

In conclusione, nulla di nuovo sotto il<br />

sole. E’ un po’ tardi, a mio parere, per<br />

sfruttare intuizioni sicuramente più a<br />

portata del comune buon senso rispetto<br />

a quella, la prima che mi viene in mente,<br />

di Newton. L’intuizione sarebbe quella<br />

di andare a controllare se è giustificabile<br />

una spesa elevata effettuata da soggetti<br />

poco o male conosciuti dall’agente<br />

delle tasse. Naturalmente tutti noi (pensionati<br />

e attivi, ricchi bancari) abbiamo<br />

ben poco da temere, mentre comincerei<br />

a preoccuparmi se fossi uno di quei lavoratori<br />

autonomi che, su un gett<strong>it</strong>o IR-<br />

PEF complessivo di 145 miliardi (anno<br />

2009) hanno contribu<strong>it</strong>o nella straordinaria<br />

misura del 6,40% (!), lasciando il<br />

rimanente 93,60 % sulle spalle dei dipendenti<br />

e dei pensionati. Sono cifre ufficiali,<br />

andate a leggervi “La parola al<br />

Presidente” del numero di giugno scorso,<br />

a pagina 5.<br />

O più probabilmente non c’è alcun mo-<br />

tivo per preoccuparsi. Anni fa, ricordo,<br />

ci fu un censimento (comunicazione obbligatoria!<br />

Guai a non farla) dei contatori<br />

della luce, forse allo scopo di snidare<br />

i proprietari di immobili che avevano<br />

rinunciato sin dalla sua ist<strong>it</strong>uzione a<br />

pagare l’ICI. Chi conosce l’utilizzo di<br />

quei dati da parte del Fisco si faccia<br />

avanti, ma in fretta. Non voglio più aspettare<br />

oltre, sono divenuto impaziente. Non<br />

vorrei che anche in questa occasione,<br />

partendo dalla buona intenzione (lo sapete<br />

che la strada dell’inferno è lastricata<br />

di buone intenzioni?) si arrivasse<br />

(per i motivi più vari, tipo la carenza di<br />

organici degli Uffici Finanziari o anche<br />

senza alcun motivo) al sol<strong>it</strong>o risultato di<br />

una azione produttiva ed efficace come<br />

quella di scopare il mare.<br />

Varie fiscali, previdenziali e finanziarie<br />

Mario Alessandria<br />

Perequazione Pensioni<br />

San<strong>it</strong>à e pensioni sono due delle voci significative<br />

dove lo Stato cerca di recuperare<br />

risorse finalizzate al pareggio dei<br />

conti previsto per l’anno 2014.<br />

Nel primo caso, tram<strong>it</strong>e la stretta sui ticket<br />

san<strong>it</strong>ari; nel secondo con una serie<br />

di interventi mirati tra cui l’aggancio alle<br />

aspettative di v<strong>it</strong>a e l’aumento dell’età<br />

di pensione dall’anno 2020 per le donne<br />

del settore privato, ma soprattutto con<br />

l’introduzione del contributo di solidarietà<br />

e la rivalutazione delle pensioni.<br />

Il contributo di solidarietà imposto alle<br />

cosiddette pensioni d’oro è scattato dal<br />

primo agosto 2011 mentre per il medesi-


mo anno la rivalutazione degli assegni<br />

continuerà a seguire le vecchie regole con<br />

abbattimenti nel prossimo biennio 2012<br />

– 2013.<br />

La quota di pensione che non supera il<br />

triplo del trattamento minimo sarà rivalutata<br />

al 70%<br />

mentre la parte eccedente sarà congelata<br />

ai livelli attuali, senza alcun r<strong>it</strong>occo.<br />

Speranza di v<strong>it</strong>a<br />

La speranza di v<strong>it</strong>a è un indicatore, proprio<br />

della demografia, che esprime il<br />

numero medio di anni attesi di v<strong>it</strong>a.<br />

Alla nasc<strong>it</strong>a indica la durata media della<br />

v<strong>it</strong>a di un neonato, ad una determinata<br />

età la durata media della v<strong>it</strong>a per tutta la<br />

popolazione di quella età.<br />

Nel linguaggio previdenziale, l’espressione<br />

“speranza di v<strong>it</strong>a” è diventato un<br />

punto di riferimento significativo in<br />

quanto i requis<strong>it</strong>i anagrafici per la pensione<br />

saranno correlati all’aumento della<br />

v<strong>it</strong>a media.<br />

L’adeguamento sarà effettuato con cadenza<br />

triennale e la prima applicazione<br />

è stata anticipata dall’anno 2015, poi<br />

2014, all’anno 2013.<br />

Si tratta di un altro anello degli aggiustamenti<br />

al sistema previdenziale, cruccio<br />

non dilazionabile per il personale in<br />

servizio.<br />

Liquidazione Modelli 730<br />

Con la pensione del mese di Luglio il Fondo<br />

Pensioni della ex Banca CRT ha provveduto<br />

a liquidare i risultati a deb<strong>it</strong>o od a<br />

cred<strong>it</strong>o del prospetto di liquidazione dei<br />

modelli 730/2011 per i redd<strong>it</strong>i dell’anno<br />

2010, presentati presso la Banca.<br />

Per i pensionati, invece, che si sono rivolti<br />

ad un qualsiasi Centro di Assistenza<br />

fiscale, la liquidazione avviene sul<br />

cedolino paga della pensione nel mese<br />

di pervenimento al Fondo Pensioni della<br />

comunicazione dell’importo da addeb<strong>it</strong>are<br />

od accred<strong>it</strong>are.<br />

Infatti, i CAF comunicano il risultato finale<br />

dei conteggi del modello 730 al sost<strong>it</strong>uto<br />

d’imposta e, al riguardo, possono<br />

verificarsi disguidi nell’indicare il codice<br />

fiscale del sost<strong>it</strong>uto stesso o r<strong>it</strong>ardi<br />

nella comunicazione dei dati.<br />

Part<strong>it</strong>e Iva inattive<br />

I pensionati, t<strong>it</strong>olari di part<strong>it</strong>a Iva, che<br />

per tre anni consecutivi non hanno più<br />

eserc<strong>it</strong>ato l’attiv<strong>it</strong>à d’impresa o di arti e<br />

professioni o, se obbligati, non hanno<br />

provveduto alla presentazione della dichiarazione<br />

annuale e che non hanno<br />

tempestivamente comunicato la cessazione<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à, possono sanare la violazione<br />

con una sanzione minima.<br />

Occorre, entro il prossimo 4 ottobre, versare<br />

un forfa<strong>it</strong> di euro 129, tram<strong>it</strong>e modello<br />

f24 e con codice 8110.<br />

Non è possibile effettuare compensazioni<br />

con cred<strong>it</strong>i erariali eventualmente spettanti<br />

e nel campo “elementi identificativi”<br />

occorre riportare la part<strong>it</strong>a iva da cessare.<br />

Il campo “tipo” va valorizzato con<br />

la lettera “R” e nella sezione “contribuente”<br />

si indicano i dati anagrafici ed il codice<br />

fiscale del soggetto passivo Iva.<br />

Detrazioni e deduzioni<br />

Le varie fattispecie di spese, fiscalmente<br />

rilevanti, possono essere detraibili o deducibili<br />

a seconda della loro natura, in<br />

relazione a quanto dettagliato nelle istruzioni<br />

dei modelli della dichiarazione dei<br />

redd<strong>it</strong>i (mod. 730 od Unico).<br />

Le spese detraibili danno dir<strong>it</strong>to ad un<br />

abbattimento delle imposte per un ammontare<br />

pari al 19% delle stesse mentre<br />

quelle deducibili riducono il redd<strong>it</strong>o complessivo<br />

e, pertanto, consentono un abbattimento<br />

dell’onere fiscale pari all’aliquota<br />

marginale.<br />

La scelta fra deduzione e detrazione non<br />

è certo facoltativa, bensì dettata da chiare<br />

norme. Il caso contrario sarebbe un assurdo!.<br />

L’opzione è possibile solo a certe condizioni,<br />

per lim<strong>it</strong>ate fattispecie di oneri ed<br />

in particolari s<strong>it</strong>uazioni (es. utilizzo totale<br />

di capienza per una posizione, con<br />

possibil<strong>it</strong>à di recuperare la parte residua<br />

quale altra fattispecie).<br />

Al riguardo, si nota che la manovra<br />

appena approvata incide sotto la forma<br />

di un abbattimento generalizzato<br />

delle agevolazioni fiscali.<br />

Infatti quest’ultime saranno tagliate del<br />

5% per l’anno 2013 e del 20% a partire<br />

dal 2014: si va dalle spese mediche a<br />

21<br />

21<br />

quelle per asili nido, dalle ristrutturazioni<br />

edilizie alle agevolazioni per le famiglie<br />

con figli, ecc. . Si tratta di importi<br />

significativi, per ora non considerati.<br />

La stretta non verrà applicata se entro il<br />

30 settembre 2013 sarà eserc<strong>it</strong>ata la delega<br />

con la riforma fiscale; ovviamente<br />

l’intero pacchetto degli oneri detraibili o<br />

deducibili verrebbe regolamentato diversamente.<br />

Agevolazioni sulla casa<br />

Nel caso di detrazioni per interventi su<br />

immobili, è stato abol<strong>it</strong>o l’obbligo di indicazione<br />

in fattura del costo della monodopera<br />

(sia ai fini del 36% che del<br />

55%) ed è stato eliminato l’invio della<br />

comunicazione preventiva al Centro operativo<br />

di Pescara (ai fini del 36%).<br />

La comunicazione verrà sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a, nella<br />

dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i, dai dati catastali<br />

dell’immobile oltre agli altri dati di<br />

controllo già previsti (codice fiscale del<br />

beneficiario).<br />

La soppressione dell’obbligo della comunicazione<br />

preventiva vale per tutti i lavori<br />

iniziati dal 14 maggio 2011.<br />

In attesa di future modifiche, si ricorda<br />

che dette agevolazioni scadranno il 31<br />

dicembre 2012 (il 36%) e il 31 dicembre<br />

2011 (il 55%) e che in caso di proroga<br />

saranno interessate dai tagli previsti per<br />

il ridimensionamento del defic<strong>it</strong>.<br />

Residui di pensione<br />

I residui di pensione, quota Fondo Pensione<br />

CRT, vanno inser<strong>it</strong>i nella denuncia<br />

di successione.<br />

Tale adempimento comporta, se è già stata<br />

inoltrata detta denuncia, di doverla<br />

integrare per poter riscuotere l’ammontare<br />

ancora spettante.<br />

È opportuno sempre valutare le incombenze<br />

relative alle pratiche di successione<br />

nella loro interezza, prima di procedere.<br />

L’Associazione è a disposizione<br />

per le prime informazioni:<br />

telefono 011.662 46 68<br />

oppure a<br />

Mario Alessandria 389 075 35 50<br />

o Renzo Chiarenza


22<br />

22<br />

Daniela Bonino Cane<br />

Il Parco del Valentino è il più antico e<br />

conosciuto parco pubblico della c<strong>it</strong>tà,<br />

quello che i turisti non mancano di vis<strong>it</strong>are<br />

insieme alla Mole Antonelliana. Sebbene<br />

con i suoi 500mila mq. non sia il<br />

più vasto (il più ampio è il Parco della<br />

Pellerina che ne conta 837mila), è senza<br />

dubbio il più elegante e celebrato. Molti<br />

sono gli elementi che fanno del Valentino<br />

un luogo di grande attrattiva: il Po che<br />

scorre a fianco, il Borgo medievale, il<br />

Giardino roccioso, la fontana dei Dodici<br />

mesi, l’Orto botanico, ma tra tutti il principale<br />

è senz’altro l’omonimo castello,<br />

che fu residenza reale fra il XVII e il<br />

XVIII secolo. È un importante complesso<br />

monumentale ricco di fascino, dall’arch<strong>it</strong>ettura<br />

maestosa, con le preziose decorazioni<br />

scultoree e gli affreschi di ispirazione<br />

storica e m<strong>it</strong>ologica che destano<br />

meraviglia nel vis<strong>it</strong>atore. Dal 1997, come<br />

tutte le altre residenze sabaude piemontesi,<br />

è iscr<strong>it</strong>to fra i beni considerati “Patrimonio<br />

dell’Uman<strong>it</strong>à” dall’Unesco ed<br />

attualmente è sede univers<strong>it</strong>aria della<br />

Facoltà di Arch<strong>it</strong>ettura.<br />

Ma ha uno storia molto lunga e varia, e<br />

nel corso dei secoli è stato testimone di<br />

episodi che stanno tra il boccaccesco e il<br />

romanzo gotico. La prima leggenda narra<br />

che i duchi di Casa Savoia amassero<br />

recarsi con il loro segu<strong>it</strong>o lungo le rive<br />

del fiume per dedicarsi alla caccia, ai<br />

caroselli e ai tornei cavallereschi. La sug-<br />

Il Castello del Valentino<br />

La facciata del castello verso la c<strong>it</strong>tà<br />

gestione di quel luogo colpì particolarmente<br />

il duca Carlo Emanuele I, il quale<br />

volle costruirvi una villa di delizia, e<br />

poiché sarebbe sorta in una posizione<br />

romantica, volle dare un tocco di romanticismo<br />

anche alla posa della prima pietra.<br />

Inv<strong>it</strong>ò tutte le dame di corte ad una<br />

solenne caccia, promettendo a colei che<br />

per prima avesse colp<strong>it</strong>o un daino l’onore<br />

di dare il suo nome all’edificio. La<br />

sorte favorì Valentina Balbiano, patrizia<br />

chierese andata sposa a Renato Birago, e<br />

per questo il castello, e per estensione<br />

tutta la zona, portano ancora oggi il suo<br />

nome.<br />

Naturalmente la storia documentata racconta<br />

la vicenda in modo un po’ diverso.<br />

Effettivamente Valentina Balbiano amava<br />

andare a caccia fra quelle selve dove<br />

Monumento funebre di Valentina Balbiano<br />

nel Museo del Louvre<br />

sorgeva un grande cascinale di proprietà<br />

di un certo Melchiorre Borgarello, signore<br />

di Santena e Poirino e balivo, vale a<br />

dire rappresentante diplomatico, del re<br />

di Francia. Renato Birago, perché la<br />

moglie potesse r<strong>it</strong>emprarsi dopo le fatiche<br />

della caccia, comprò quell’edificio,<br />

lo trasformò in dimora adatta al lignaggio<br />

della dama, gli diede il nome della<br />

consorte e gliene fece dono.<br />

In quel periodo Renato Birago era una<br />

grande autor<strong>it</strong>à a Torino. Si era nel periodo<br />

in cui i Savoia avevano dovuto soccombere<br />

all’invasione francese; il duca<br />

Carlo II era morto nel 1553 a Vercelli e<br />

non era stato nemmeno celebrato il suo<br />

funerale: il suo corpo era stato frettolosamente<br />

rinchiuso in un feretro che ri-<br />

mase per anni abbandonato nella sacrestia<br />

della cattedrale vercellese; il principe<br />

ered<strong>it</strong>ario, quell’Emanuele Filiberto<br />

soprannominato Testa di Ferro, che con<br />

la sua abil<strong>it</strong>à e ostinazione doveva riportare<br />

in alto i fasti di Casa Savoia, era in<br />

Germania a guidare l’eserc<strong>it</strong>o, prima al<br />

servizio dell’imperatore Carlo V e poi del<br />

figlio Filippo II. In Piemonte, trasformato<br />

in “gouvernement” francese, era stato<br />

nominato un Parlamento e Renato Birago,<br />

appartenente ad una famosa casata<br />

lombarda trasfer<strong>it</strong>asi in Francia per inimicizia<br />

con gli Sforza, era il Presidente.


Era una carica eminente, dato che non<br />

solo era la suprema autor<strong>it</strong>à giudiziaria<br />

della provincia, ma aveva anche la custodia<br />

del sigillo reale. Come sappiamo<br />

Emanuele Filiberto trionfò nella battaglia<br />

di Saint Quentin sconfiggendo la Francia<br />

e nella successiva Pace di Cateau-<br />

Cambrésis, nel 1559, fu ricompensato<br />

con la rest<strong>it</strong>uzione di tutti i suoi terr<strong>it</strong>ori.<br />

Quando tornò a Torino comprò anche il<br />

castello del Valentino da Renato Birago,<br />

che se ne andò in Francia a continuare la<br />

sua carriera pol<strong>it</strong>ica. Costui, alla morte<br />

dell’amata moglie Valentina, avvenuta<br />

nel 1572, abbracciò lo stato ecclesiastico,<br />

diventando in segu<strong>it</strong>o cardinale, e a<br />

memoria della consorte commissionò a<br />

Germain Pilon un monumento funebre<br />

oggi esposto nella sezione sculture del<br />

Museo del Louvre e considerato fra le<br />

maggiori opere della statuaria francese<br />

della seconda metà del sec. XVI. A Torino,<br />

intanto, il duca chiese al Palladio di<br />

abbellire ulteriormente il castello del<br />

Valentino, che nel 1620 venne donato a<br />

Cristina di Francia quando, tredicenne,<br />

arrivò a Torino per sposare V<strong>it</strong>torio Amedeo<br />

I, nipote di Emanuele Filiberto. La<br />

fanciulla si innamorò dell’edificio e ne<br />

volle fare una delle sue dimore predilette,<br />

ristrutturandolo radicalmente perché<br />

le ricordasse i manieri della sua patria; è<br />

evidente lo stile francese nei tetti spioventi.<br />

I lavori, iniziati da Carlo di Castellamonte<br />

e prosegu<strong>it</strong>i dal figlio Amedeo,<br />

richiesero trent’anni, periodo nel<br />

quale la giovane Cristina si trasformò<br />

nella prima Madama Reale. La reggia era<br />

un luogo di delizia, dove si svolgevano<br />

molte feste e spettacoli teatrali, ma non<br />

solo, e qui entriamo direttamente nei pettegolezzi<br />

e nelle maldicenze. Si racconta<br />

che la Madama Reale, rimasta vedova<br />

poco più che trentenne, solesse intrattenersi<br />

con bei giovani e usasse sbarazzarsene<br />

facendoli precip<strong>it</strong>are in trabocchetti<br />

collegati con i sotterranei. Se questa<br />

può essere solo una maligna insinuazione,<br />

più cred<strong>it</strong>o ha la lunga storia d’amore<br />

che la legò al conte Filippo d’Agliè,<br />

esponente di una delle più antiche famiglie<br />

della nobiltà piemontese. Egli era un<br />

giovane inquieto, affascinante e impetuo-<br />

so, qualcuno dice addir<strong>it</strong>tura violento,<br />

con gli occhi scuri, i capelli corvini e la<br />

barbetta a pizzo. Sin da giovanissimo<br />

aveva condotto una v<strong>it</strong>a disordinata e libertina,<br />

ed era stato mandato a Roma per<br />

essersi messo nei guai sfidando a duello<br />

un altro aristocratico. Nella c<strong>it</strong>tà del papa<br />

era diventato gentiluomo di camera del<br />

principe Maurizio di Savoia e in questo<br />

ambiente culturalmente stimolante aveva<br />

sviluppato un vasto e profondo interesse<br />

nel campo delle arti musicali e letterarie.<br />

Tornato a Torino nel 1627, aveva<br />

impiegato il suo raffinato e squis<strong>it</strong>o talento<br />

artistico nell’ideazione delle feste<br />

di Corte, a esaltazione e onore della storia<br />

sabauda e della duchessa, defin<strong>it</strong>a<br />

“Diamante, Giglio e Sole” del ducato.<br />

Inev<strong>it</strong>abilmente la sua avvenenza non<br />

passò inosservata allo sguardo attento<br />

della duchessa, che parlò di lui come di:<br />

“un gentil homme beau et spir<strong>it</strong>uel; il<br />

ava<strong>it</strong> la tête parfa<strong>it</strong>ement belle, la taille<br />

forte et agréable, l’air d’un garçon de<br />

18 ans.” Nel 1631 Filippo divenne Alfiere<br />

dei corazzieri ducali e forse allora<br />

iniziò il loro amore. Dopo la morte del<br />

duca, avvenuta nel 1637, e l’assunzione<br />

della Reggenza da parte di Cristina per<br />

conto dell’erede al trono, allora bambino,<br />

Filippo d’Agliè divenne il favor<strong>it</strong>o e<br />

il più intimo Consigliere della sovrana.<br />

La s<strong>it</strong>uazione del ducato era piuttosto<br />

difficile, a causa delle continue ingerenze<br />

della Francia e ai contrasti con i fratelli<br />

del defunto sovrano desiderosi di<br />

impossessarsi del trono, che impegnarono<br />

il ducato in quella che venne defin<strong>it</strong>a<br />

la Guerra dei Cognati.<br />

Per scred<strong>it</strong>are la Reggente le maldicenze<br />

si sprecavano; fu fatto circolare un anonimo<br />

e ingiurioso libello dal t<strong>it</strong>olo “Relation<br />

de la Cour de Savoye ou les<br />

amours de Madame Royale” e si sussurrava<br />

che l’erede fosse in realtà figlio del<br />

conte.<br />

In tutto quel periodo tempestoso Filippo<br />

sostenne sempre Cristina, subendo anche<br />

la detenzione in Francia, imprigionato<br />

per punire la duchessa troppo poco filo<br />

francese. Finalmente, con la morte di<br />

Richelieu e l’accordo siglato con i cognati,<br />

tornò la pace e Filippo, liberato,<br />

R<strong>it</strong>ratto di Cristina di Francia<br />

23<br />

23<br />

poté tornare accanto alla sovrana sabauda<br />

e forse impararono ad essere un po’<br />

più discreti. Nel 1646 venne nominato<br />

Sovrintendente alle Finanze, incarico che<br />

gli permise di dirigere la ristrutturazione<br />

del castello del Valentino e della Vigna<br />

di Madama Reale, quella che adesso è<br />

Villa Abegg, dove lui viveva. Sembra che<br />

ne abbia approf<strong>it</strong>tato per far scavare un<br />

lungo sotterraneo che collegava i due<br />

edifici, perché la sovrana potesse raggiungerlo<br />

senza sollevare altri pettegolezzi.<br />

Dopo la morte di Cristina, avvenuta<br />

nel 1663, Filippo venne allontanato<br />

da corte e si r<strong>it</strong>irò in un villino nella Vigna<br />

di Madama Reale. Divenne un assiduo<br />

frequentatore del vicino convento del<br />

Monte dei Cappuccini ed espresse il desiderio<br />

d’essere sepolto “nell’angolo più<br />

vile ed abbietto del convento”. Morì nel<br />

1667 e fu accontentato; delle sue spoglie<br />

si persero le tracce finché vennero casualmente<br />

rinvenute nell’orto del Monte<br />

dei Cappuccini nel 1989. Forse si era<br />

pent<strong>it</strong>o di tanta modestia e voleva una<br />

sepoltura più dign<strong>it</strong>osa, perché si racconta<br />

che il suo fantasma sia apparso spesso<br />

sul Monte, fino al 1978 e da allora si sia<br />

finalmente acquietato.


24<br />

24<br />

Franco Uberti<br />

La stanchezza cominciava a farsi sentire,<br />

soprattutto ora che stava salendo sulla<br />

linea di massima pendenza. Era più<br />

di mezz’ora che l’aveva perso di vista,<br />

ma c’era … Oh, sì che c’era!<br />

Deciso a non mollare, continuò a salire<br />

anche perché, incrociando il sentiero dei<br />

forestali per poi lasciarselo alle spalle,<br />

ne trovò le impronte. Ed infatti lo rivide,<br />

lui, il cervo più grande incontrato in v<strong>it</strong>a<br />

sua: su quella balza sembrava ancora più<br />

grande e, incredibilmente, una preda fin<br />

troppo facile. Più di un anno di battute<br />

ed appostamenti mer<strong>it</strong>avano ora una<br />

degna conclusione.<br />

Dopo aver posato a terra il fucile ed il<br />

sacco tenuto a spalle, si distese a terra<br />

dietro un masso alla sua sinistra cercando<br />

di non fare rumore; anche se sottovento,<br />

non doveva commettere alcun errore.<br />

L’erba bagnata però si impossessò<br />

del fardello e lo fece scivolare di qualche<br />

metro verso valle.<br />

L’uomo imprecò tra sé tentando di alzarsi<br />

per recuperarlo, ma i suoi piedi<br />

prima, ed il suo corpo poi, finirono preda<br />

del pendio reso scivoloso da quella<br />

polla che riversava rivoli d’acqua sotto<br />

il manto erboso. Iniziò a rotolare goffamente,<br />

inesorabilmente; sapeva che di lì<br />

a poco si sarebbe fermato. Invece no,<br />

continuò a scendere sempre più velocemente<br />

con le mani che cercavano un appiglio<br />

inesistente. In altra circostanza<br />

avrebbe potuto anche trasformarsi in un<br />

divertimento, ma non era quello il caso.<br />

Quei massi, franati là chissà da dove e<br />

chissà quando, comparvero all’improvviso:<br />

arrivò loro addosso e sentì degli<br />

scricchiolii. Erano la sua testa e le sue<br />

ossa.<br />

Si risvegliò in preda a dolori lancinanti:<br />

f<strong>it</strong>te, pugnalate e quella sensazione di<br />

caldo intorno alla testa. Istintivamente<br />

estrasse la lingua per bagnarsi le labbra<br />

e sentì il sapore del sangue.<br />

Perse i sensi e si risvegliò più volte. Verso<br />

le undici di sera l’agonia finì.<br />

Cronaca nera<br />

“la montagna racconta…”<br />

“Squadra uno a stazione comando …. mi<br />

ricevete?”<br />

“Vai, ti ricevo”.<br />

“Comandante, sono Fabio, l’abbiamo<br />

trovato… È morto, siamo oltre il vallonetto,<br />

trecento metri circa sopra la strada,<br />

sa … dove una volta c’era la sbarra”.<br />

“Fai rientrare le altre due squadre. Io<br />

avviso i Carabinieri e vi raggiungo…<br />

Chiudo”.<br />

Nino, il Comandante della Forestale,<br />

mollò il microfono della radio di servizio<br />

e arraffò le chiavi della Land Rover.<br />

Uscì dal cortile della Stazione in tutta<br />

fretta a sirena inser<strong>it</strong>a e lampeggianti blu<br />

accesi. Fu lì che ci incontrammo.<br />

“Ciao Franco, salta su, andiamo al vallonetto,<br />

abbiamo trovato quel tizio scomparso<br />

l’altro ieri. Per mezzogiorno ti riporto<br />

giù”. Io stavo uscendo dalla Posta<br />

e volevo prendermi un caffè….<br />

In auto lui telefonò Carabinieri, io a mia<br />

moglie per avvisarla che avrei fatto tardi.<br />

“Ho visto il TG ieri sera … e poi ho visto<br />

l’elicottero” dissi “ma chi è, cioè voglio<br />

dire, cosa è successo?”<br />

“Beh, lo vedremo. È un tizio che ab<strong>it</strong>a<br />

giù in valle, non è di qui; ma lo conosco,<br />

fa il bracconiere, lo sanno tutti. Una condanna,<br />

ma dopo non l’abbiamo mai più<br />

beccato sul fatto. Forse stavolta qualcosa<br />

è andato storto”.<br />

L’ultimo tratto del sentiero obbligò Nino<br />

ad inserire le ridotte per superare i frequenti<br />

avvallamenti provocati dall’acqua.<br />

Fabio ci aspettava di fianco ad un vecchio<br />

cippo di legno, ultimo residuato<br />

della sbarra rimossa da anni.<br />

Salimmo a piedi per un po’ zigzagando<br />

tra massi ed alberi. Ci salutammo tutti<br />

frettolosamente: la squadra era composta<br />

da Fabio, il forestale, e da due uomini<br />

del Soccorso Alpino e uno della Protezione<br />

Civile con un cane da ricerca.<br />

“L’ha trovato Galileo” disse uno di loro<br />

“non abbiamo toccato niente”. Il cane,<br />

sentendo il suo nome, si alzò dall’erba<br />

ove si era disteso a riposare e si mise a<br />

sedere; Nino gli diede una pacca confidenziale<br />

sulla schiena .. “Bravo, sei stato<br />

bravissimo!”<br />

Il corpo giaceva supino; il viso, deformato<br />

in una smorfia di dolore, era coperto<br />

da una colata di sangue rappreso,<br />

un braccio ed una gamba vistosamente<br />

fratturati.<br />

“È stato un incidente, è ovvio” sentenziò<br />

Fabio “è scivolato da lassù, ci sono i<br />

segni… guardi Comandante… vicino al<br />

masso abbiamo trovato il fucile, a fianco<br />

del cespuglione il suo sacco. In tasca ha<br />

il cellulare, lo vede? Sporge fuori, ma<br />

evidentemente non è riusc<strong>it</strong>o ad usarlo”.<br />

Nino alzò lo sguardo e scrutò con attenzione<br />

i dintorni. Ci scambiammo occhiate<br />

interrogative: cosa stava cercando?<br />

“Omicidio, è omicidio volontario” disse<br />

Nino provocando la sorpresa di tutti noi.<br />

“Ma come puoi dirlo” azzardai, pentendomi<br />

sub<strong>it</strong>o del mio tono perentorio “ e<br />

poi chi avrebbe potuto, quassù…”.<br />

“Omicidio per leg<strong>it</strong>tima difesa… diciamo…<br />

preventiva. È stata lei, la montagna”<br />

e dicendolo add<strong>it</strong>ò il bosco. “E il<br />

mandante è ancora qui, ci sta osservando.<br />

Fate piano, voltatevi verso sinistra,<br />

guardate sulla balza”. Seguendo le indicazioni<br />

di Nino, indirizzammo lo sguardo<br />

e lo vedemmo nella sua maestos<strong>it</strong>à:<br />

un cervo stupendo ci stava osservando<br />

per nulla intimor<strong>it</strong>o dalla nostra presenza.<br />

Poi, lentamente, si avviò verso il prato<br />

alle sue spalle e percorse un lungo tratto<br />

allo scoperto: sapeva che quegli uomini,<br />

di cui due armati, e quel cane, non<br />

rappresentavano per lui un pericolo.<br />

Scomparve tra i larici.<br />

“Sono sicuro che l’ha obbligato a seguirlo<br />

fino qui, il terreno è infido, ci sono diverse<br />

polle che scaricano acqua, l’erba è<br />

molto alta ed è difficile accorgersi del fondo<br />

viscido. E forse non si è mai allontanato<br />

dall’altro ieri per sincerarsi della fine<br />

di quell’individuo. Fabio, aspetta i Carabinieri<br />

e non toccare niente. Io torno giù<br />

con tutti e Galileo naturalmente”.


Mi fermai qualche minuto nell’ufficio di<br />

Nino, alla Stazione Comando. L’offerta<br />

di un caffè era irrinunciabile, anche se<br />

avrei prefer<strong>it</strong>o un cognac…!<br />

“E adesso…?” chiesi.<br />

“Farò il mio rapporto, per tutto il resto<br />

se la vedranno i Carabinieri, il Magistrato<br />

ed il Medico Legale…, sai come vanno<br />

queste cose. Per quello che mi riguarda,<br />

descriverò i fatti: la formazione delle<br />

tre squadre, l’ora di inizio delle ricer-<br />

che, le zone battute, il r<strong>it</strong>rovamento… e<br />

tutto il resto che si scrive in questi casi.<br />

Però una soddisfazione me la voglio togliere.<br />

In fondo, prima della mia firma,<br />

aggiungerò “giustizia è fatta”.<br />

Fece una pausa guardando insistentemente<br />

il telefono: “Già li sento quelli<br />

del Comando Regione, giù a Torino…<br />

ma sei matto cosa ti è saltato ….!?!”<br />

aggiunse im<strong>it</strong>ando una voce profonda<br />

ed irata.<br />

L’angolo della poesia<br />

25<br />

25<br />

“E tu cosa risponderai?” domandai incurios<strong>it</strong>o.<br />

“Oh, niente, continuerò il mio lavoro”.<br />

Andai a recuperare la mia auto vicino<br />

all’ufficio postale ripensando alla mattinata<br />

trascorsa… e che mattinata!<br />

Adesso ho un amico in più; è un cervo che<br />

ho visto solo per alcuni istanti. Vive nei boschi<br />

che sovrastano la mia casa. Lo cercherò<br />

con il binocolo per augurargli lunga v<strong>it</strong>a.<br />

A ulteriore conferma del detto “anche i bancari hanno un’anima” pubblichiamo una composizione poetica del collega<br />

Bruno Spesso che si int<strong>it</strong>ola:<br />

Come un gabbiano solo<br />

Se raccogli<br />

pietre bianche alla deriva<br />

tra le onde<br />

che si frangono incantate<br />

non cercare<br />

quel messaggio sempre atteso<br />

dentro il vento<br />

che accarezza le tue d<strong>it</strong>a:<br />

ma se un giorno<br />

ti r<strong>it</strong>rovi stanco e solo<br />

e desideri<br />

abbracciare l’infin<strong>it</strong>o<br />

abbandona la ragione<br />

ed i pensieri<br />

r<strong>it</strong>rovando il giusto corso<br />

della v<strong>it</strong>a.<br />

Ferma i giorni, le stagioni,<br />

non restare<br />

muto e triste<br />

a celebrare le tue pene.<br />

Spicca il volo<br />

di gabbiano innamorato<br />

e r<strong>it</strong>orna fiducioso<br />

a veleggiare.


26<br />

26<br />

Notizie Flash<br />

Riproduciamo la lettera ricevuta in maggio dalla Società San Vincenzo de’ Paoli CRT, che è un ringraziamento per quanto molti<br />

hanno fatto per soccorrere i meno abbienti e le famiglie povere.<br />

La Messa a ricordo dei Colleghi defunti<br />

Anche quest’anno la S.Messa a ricordo dei colleghi defunti verrà celebrata l’8<br />

Novembre prossimo nella Chiesa di Santa Cristina (Piazza S. Carlo di Torino) alle<br />

ore 17,30.<br />

In tale occasione verranno anche espressamente ricordati i Colleghi in servizio e in<br />

pensione che ci hanno lasciati nel corso dell’anno.<br />

Si confida in una ampia partecipazione al tradizionale, pio evento.


“Bufale”...<br />

“Bufale”...<br />

Alimentari<br />

Alimentari<br />

È da tempo che stiamo assistendo a notizie<br />

e segnalazioni false nel comparto alimentare<br />

che ciclicamente ricompaiano su<br />

Internet, favor<strong>it</strong>e anche dal passaparola.<br />

Vere e proprie “bufale” che nel linguaggio<br />

degli internauti indica il tentativo di<br />

trarre in inganno la gente presentando volutamente<br />

qualcosa di falso come reale.<br />

Storie che generalmente si distinguono<br />

dalla truffa per mancanza di prof<strong>it</strong>to a<br />

scap<strong>it</strong>o della v<strong>it</strong>tima.<br />

Per sfatare questi fenomeni, che sono<br />

ormai talmente diffusi, sono nate trasmissioni<br />

come “M<strong>it</strong>i da sfatare” mandata in<br />

onda da Discovery Chanel e s<strong>it</strong>i internazionali<br />

specializzati.<br />

Tra questi segnaliamo: il s<strong>it</strong>o Snopes che<br />

osp<strong>it</strong>a, dettagliando caso per caso, una<br />

delle maggiori raccolte di bufale e leggende<br />

metropol<strong>it</strong>ane (http//www.snopes.com)<br />

e in lingua <strong>it</strong>aliana il Servizio Antibufala<br />

http.//attivismo.blogspot.com<br />

Di Di internet<br />

internet<br />

Cose che il tuo telefonino può fare (ammesso<br />

che sia vero)<br />

Il numero d’emergenza in tutto il mondo<br />

è 112.<br />

Questo numero lo puoi dig<strong>it</strong>are anche se<br />

il telefono è bloccato.<br />

Hai lasciato le chiavi dentro la tua<br />

auto?<br />

Sei lontano da casa e hai il controllo remoto<br />

per aprirla?<br />

La soluzione è di chiamare a casa e che<br />

qualcuno prenda il comando dell’apertura<br />

delle porte (o chiave elettronica) e lo metta<br />

vicino al telefono e tu poni il tuo a circa 20<br />

cm. di distanza dalla porta dell’auto.<br />

Fai schiacciare il comando e... voilà, le porte<br />

si aprono. Funziona anche con il baule.<br />

Batteria del telefono scarica?<br />

Tutti i telefonini hanno una riserva di<br />

carica nella batteria, devi dig<strong>it</strong>are *3370#<br />

27<br />

27<br />

Nota di Redazione:<br />

chi legge non dimentichi sotto quale t<strong>it</strong>olo è stato ricompreso questo estratto da<br />

internet in materia di telefoni cellulari. In effetti è certo che il primo e l’ultimo<br />

dei quattro punti rispondono alla ver<strong>it</strong>à, mentre più incerta è la veridic<strong>it</strong>à del<br />

secondo e del terzo. In particolare un esperimento effettuato sulla riserva di<br />

carica della batteria non ha dato es<strong>it</strong>o pos<strong>it</strong>ivo. Non è stata invece effettuata una<br />

prova del secondo punto, sulla trasmissione degli impulsi via telefono. Provateci<br />

voi e poi, per favore, rifer<strong>it</strong>e il risultato alla Redazione di Nuovi Incontri.<br />

Grazie.<br />

Utilizza la nostra e-mail:<br />

aspenscrt@tiscali.<strong>it</strong><br />

e automaticamente si attiva, dandoti una<br />

carica supplementare fino al 50%.<br />

Quando ricarichi il telefonino, si ricaricherà<br />

anche la riserva.<br />

Come disattivare un telefonino che ti<br />

hanno rubato (o hai perso)?<br />

Primo, devi sapere il numero di serie<br />

(IMEI); per recuperarlo è necessario dig<strong>it</strong>are<br />

*#06#; nel fare questo ti appaiono<br />

15 cifre, che rappresentano il numero di<br />

serie del tuo telefonino, prendine nota e<br />

tienilo al sicuro.<br />

Se lo perdi, o te lo rubano, chiama la tua<br />

compagnia per cancellare o annullare il<br />

telefonino.<br />

Dopo aver segnalato questo numero, nessuno<br />

potrà più usarlo perchè si disattiva<br />

del tutto e anche se cambiano la SIM non<br />

funzionerà.<br />

Hai qualcosa da comunicarci, una domanda da farci, un consiglio da chiederci<br />

o da darci, oppure un articolo, una lettera, una poesia, una fotografia,<br />

un disegno o altro che vuoi far pubblicare su NUOVI INCONTRI?<br />

inviaceli per posta elettronica e noi saremo ben lieti di accontentarti<br />

e di metterci in contatto con te rispondendoti altrettanto rapidamente!<br />

Se hai un indirizzo e-mail (e non ce lo hai ancora comunicato) trasmettilo con un messaggio<br />

e noi lo inseriremo in una “mailing list” che useremo per inviarti, praticamente<br />

in tempo reale, le nostre comunicazioni.<br />

Inoltre, per esaudire il desiderio di alcuni iscr<strong>it</strong>ti, gli indirizzi e-mail saranno messi, per il nostro tram<strong>it</strong>e, a<br />

disposizione di tutti i soci “internauti” che vorranno comunicare tra loro.<br />

Si inv<strong>it</strong>ano i Soci a inviare fotografie dig<strong>it</strong>ali di Torino da scegliere per le copertine di Nuovi Incontri


28<br />

28<br />

Lezioni di v<strong>it</strong>a<br />

Lezione n. 1<br />

Un uomo va sotto la doccia sub<strong>it</strong>o dopo<br />

la moglie e nello stesso istante suonano<br />

al campanello di casa. La donna avvolge<br />

un asciugamano attorno al corpo, scende<br />

le scale e correndo va ad aprire la porta:<br />

è Giovanni, il vicino. Prima che lei<br />

possa dire qualcosa lui le dice: “ti do 800<br />

Euro sub<strong>it</strong>o in contanti se fai cadere<br />

l’asciugamano!”<br />

Riflette e in un attimo l’asciugamano<br />

cade per terra... Lui la guarda a fondo e<br />

le da la somma pattu<strong>it</strong>a. Lei, un po’ sconvolta,<br />

ma felice per la piccola fortuna<br />

guadagnata in un attimo risale in bagno.<br />

Il mar<strong>it</strong>o, ancora sotto la doccia le chiede<br />

chi fosse alla porta. Lei risponde: “era<br />

Giovanni”. Il mar<strong>it</strong>o: “perfetto, ti ha rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

gli 800 euro che gli avevo prestato?”<br />

Morale n. 1: Se lavorate in team, condividete<br />

sempre le informazioni!<br />

Lezione n. 2<br />

Al volante della sua macchina, un attempato<br />

sacerdote sta riaccompagnando una<br />

giovane monaca al convento.<br />

Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo<br />

dalle sue gambe accavallate.<br />

All’improvviso poggia la mano sulla coscia<br />

sinistra della monaca. Lei lo guarda<br />

e gli dice: “Padre, si ricorda il salmo<br />

129?” Il prete r<strong>it</strong>ira sub<strong>it</strong>o la mano e si<br />

perde in mille scuse. Poco dopo, approf<strong>it</strong>tando<br />

di un cambio di marcia, lascia<br />

che la sua mano sfiori la coscia della religiosa<br />

che imperterr<strong>it</strong>a ripete: “Padre, si<br />

ricorda il salmo 129?” Mortificato, r<strong>it</strong>ira<br />

la mano, balbettando una scusa. Arrivati<br />

al convento, la monaca scende senza dire<br />

una parola. Il prete, preso dal rimorso<br />

dell’insano gesto si precip<strong>it</strong>a sulla Bibbia<br />

alla ricerca del salmo 129.<br />

“Salmo 129: andate avanti, sempre più<br />

in alto, troverete la gloria...”<br />

Morale n. 2: Al lavoro, siate sempre ben<br />

informati!<br />

Lezione n. 3<br />

Un rappresentante, un impiegato e un<br />

direttore del personale escono dall’ufficio<br />

a mezzogiorno e vanno verso un<br />

ristorantino quando sopra una panca<br />

trovano una vecchia lampada ad olio.<br />

La strofinano e appare il genio della<br />

lampada.<br />

“Generalmente esaudisco tre desideri, ma<br />

poiché siete tre, ne avrete uno ciascuno”.<br />

L’impiegato spinge gli altri e grida: “tocca<br />

a me, a me....Voglio stare su una spiaggia<br />

incontaminata delle Bahamas, sempre<br />

in vacanza, senza nessun pensiero che<br />

potrebbe disturbare la mia quiete”. Detto<br />

questo svanisce. Il rappresentante grida:<br />

“a me, a me, tocca a me!!! Voglio<br />

gustarmi un cocktail su una spiaggia di<br />

Tah<strong>it</strong>i con la donna dei miei sogni!”. E<br />

svanisce. Tocca a te, dice il genio, guardando<br />

il Direttore del personale.<br />

“Voglio che dopo pranzo quei due tornino<br />

al lavoro!”<br />

Morale n. 3: Lasciate sempre che sia il<br />

capo a parlare per primo!<br />

Lezione n. 4<br />

In classe la maestra si rivolge a Gianni e<br />

gli chiede: ‘Ci sono cinque uccelli appollaiati<br />

su un ramo. Se spari a uno degli<br />

uccelli, quanti ne rimangono?’. Gianni<br />

risponde: “Nessuno, perché con il rumore<br />

dello sparo voleranno via tutti”.<br />

La maestra: “Beh, la risposta giusta era<br />

quattro, ma mi piace come ragioni”. Allora<br />

Gianni dice “Posso farle io una domanda<br />

adesso?” La maestra “Va bene”.<br />

“Ci sono tre donne sedute su una panchina<br />

che mangiano il gelato. Una lo lecca<br />

delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia<br />

tutto fino al cono, mentre la terza<br />

dà piccoli morsi in cima al gelato. Quale<br />

delle tre è sposata?” L’insegnante arrossisce<br />

e risponde: “Suppongo la seconda...<br />

quella che ingoia il gelato fino al cono”.<br />

Gianni: “Beh, la risposta corretta era<br />

quella che porta la fede, ma... mi piace<br />

come ragiona”!!!<br />

Morale n. 4: Lasciate che prevalga sempre<br />

la ragione.<br />

Lezione n. 5<br />

Un giorno, un non vedente era seduto sul<br />

gradino di un marciapiede con un cappello<br />

ai suoi piedi e un pezzo di cartone<br />

con su scr<strong>it</strong>to: «Sono cieco, aiutatemi per<br />

favore». Un pubblic<strong>it</strong>ario che passava di<br />

lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni<br />

centesimi nel cappello. Si chinò e versò<br />

della moneta, poi, senza chiedere il<br />

permesso al cieco, prese il cartone, lo girò<br />

e vi scrisse sopra un’altra frase.<br />

Al pomeriggio, il pubblic<strong>it</strong>ario ripassò<br />

dal cieco e notò che il suo cappello era<br />

pieno di monete e di banconote.<br />

Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo<br />

e gli domandò se era stato lui che<br />

aveva scr<strong>it</strong>to sul suo pezzo di cartone e<br />

soprattutto che cosa vi avesse annotato.<br />

Il pubblic<strong>it</strong>ario rispose: “Nulla che non<br />

sia vero, ho solamente riscr<strong>it</strong>to la tua frase<br />

in un altro modo”. Sorrise e se ne andò.<br />

Il non vedente non seppe mai che sul suo<br />

pezzo di cartone vi era scr<strong>it</strong>to: «Oggi è<br />

primavera e io non posso vederla».<br />

Morale n°5: Cambia la tua strategia<br />

quando le cose non vanno molto bene e<br />

vedrai che poi andrà meglio.<br />

Se un giorno ti verrà rimproverato che<br />

il tuo lavoro non è stato fatto con professional<strong>it</strong>à,<br />

rispondi che l’Arca di Noè<br />

è stata costru<strong>it</strong>a da dilettanti e il T<strong>it</strong>anic<br />

da professionisti...<br />

Per scoprire il valore di un anno, chiedilo<br />

ad uno studente che è stato bocciato<br />

all’esame finale.<br />

Per scoprire il valore di un mese, chiedilo<br />

ad una madre che ha messo al mondo<br />

un bambino troppo presto.<br />

Per scoprire il valore di una settimana,<br />

chiedilo all’ed<strong>it</strong>ore di una rivista settimanale.<br />

Per scoprire il valore di un’ora, chiedilo<br />

agli innamorati che stanno aspettando<br />

di vedersi.<br />

Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo<br />

a qualcuno che ha appena perso il<br />

treno, il bus o l’aereo.<br />

Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo<br />

a qualcuno che è sopravvissuto a un<br />

incidente.<br />

Per scoprire il valore di un millisecondo,<br />

chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi<br />

ha vinto la medaglia d’argento.<br />

Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli<br />

ogni momento che ti rimane, perché ha<br />

un grande valore.


a cura di Valter Roncaglione<br />

Un’americana alla corte<br />

dei Savoia<br />

Caroline Marsh<br />

Ci si sente inappagati alla fine della lettura<br />

di “Un’americana alla corte dei<br />

Savoia”, estratto del diario redatto da<br />

Caroline Crane Marsh (1816/1901), seconda<br />

moglie del primo ambasciatore<br />

statun<strong>it</strong>ense a Torino, cap<strong>it</strong>ale dell’Italia<br />

appena unificata nel 1861. Infatti, nonostante<br />

la scrupolosa selezione curata da<br />

David Lowenthal e Luisa Quatermaine<br />

nel libro ed<strong>it</strong>o da Allemandi (o forse proprio<br />

per questa), non si può fare a meno<br />

di desiderare di saperne di più sul soggiorno<br />

torinese di quella straordinaria<br />

coppia. Il diario che l’autrice detta alla<br />

nipote Carrie e che copre solo gli anni<br />

della residenza in Torino, consta di 17<br />

quaderni scr<strong>it</strong>ti f<strong>it</strong>tamente e solo un terzo<br />

circa ne viene riprodotto. Caroline<br />

Marsh ci porta dentro ai salotti che ‘contavano’:<br />

nel suo, nel teatro Regio, nei ricevimenti<br />

di corte. Ci fa sentire i pettegolezzi<br />

e i dibatt<strong>it</strong>i pol<strong>it</strong>ici di quel frenetico<br />

periodo storico vissuto dalla cap<strong>it</strong>ale<br />

di uno Stato in costruzione e, alla fine<br />

Recensioni<br />

(tratte dal s<strong>it</strong>o: www.cralcrt.com - Biblioteca - “Letti per voi”)<br />

del resoconto giornaliero, si vorrebbe<br />

restare ancora un po’ in casa sua per conoscere<br />

anche ciò che si può solo intuire<br />

dallo scr<strong>it</strong>to.<br />

“Il signor Marsh” (George Perkins Marsh,<br />

Woodstock 1801- Vallombrosa 1882)<br />

come lo chiama la moglie, oltre ad essere<br />

un conosciuto e fine diplomatico, è<br />

anche un celebrato naturalista, autore di<br />

testi importanti come “L’uomo e la natura,<br />

ossia la superficie terrestre modificata<br />

per opera dell’uomo”. Considerato<br />

da alcuni studiosi suoi connazionali come<br />

il più influente ambientalista dell’epoca,<br />

l’ambasciatore è anche uomo di grande<br />

cultura che scrive e parla correttamente almeno<br />

sette lingue (nell’introduzione al libro<br />

si parla addir<strong>it</strong>tura di venti) ed è un lavoratore<br />

instancabile, diviso tra l’impegno<br />

pol<strong>it</strong>ico, lo studio e le ricerche sul campo.<br />

Caroline Marsh gli è sempre accanto, attenta<br />

alle questioni pol<strong>it</strong>iche che lo coinvolgono<br />

e non estranea alle sue ricerche,<br />

collabora materialmente alla stesura degli<br />

scr<strong>it</strong>ti, non tralasciando gli impegni<br />

mondani e gestendo rapporti con i più<br />

influenti personaggi di quegli anni. È così<br />

che, giorno dopo giorno, emergono innumerevoli<br />

figure e scenari attraverso<br />

descrizioni che, pur essendo condotte con<br />

il dovuto rispetto verso il Paese osp<strong>it</strong>ante,<br />

non nascondono ironica perpless<strong>it</strong>à<br />

verso i tradizionali r<strong>it</strong>i dell’aristocrazia<br />

torinese, visti attraverso la lente di una<br />

donna borghese di religione protestante.<br />

Assistiamo, quindi, a vicende pol<strong>it</strong>iche<br />

tumultuose, con soventi crisi di governo<br />

difficili da gestire, tra un problematico<br />

“dopo Cavour” e il delicato confronto tra<br />

il nuovo Stato e il Vaticano. L’ambasciatrice<br />

contesta vivamente l’atteggiamento<br />

di quest’ultimo, non risparmiando considerazioni<br />

nettamente anticlericali. Caroline<br />

Marsh non fa mistero delle simpatie<br />

per Ricasoli e dell’avvers<strong>it</strong>à nei<br />

confronti di Rattizzi, al quale viene imputato<br />

un comportamento personale<br />

sconveniente. Troviamo l’appassionata<br />

arringa dove, contro le affermazioni ma-<br />

29<br />

29<br />

schiliste del generale Menabrea in vis<strong>it</strong>a,<br />

sostiene “se la natura ha reso gli uomini<br />

molto diversi dalle donne, scopo<br />

dell’educazione dovrebbe essere avvicinarli<br />

anziché aumentare le differenze”.<br />

Per Garibaldi nutre una vera e propria<br />

ammirazione: “Dio volesse che potessimo<br />

avere un uomo di questa tempra dall’altra<br />

parte dell’oceano”. Verso la fine<br />

dell’agosto 1862, ne segue le vicende<br />

giorno per giorno, dallo sbarco in Calabria<br />

al suo ferimento sull’Aspromonte.<br />

In segu<strong>it</strong>o riporta alcune note sull’attiv<strong>it</strong>à<br />

del mar<strong>it</strong>o che sembrano confermare<br />

il fatto che vi sia stata da parte degli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i un’offerta al generale, per un intervento<br />

nelle file dell’eserc<strong>it</strong>o nordista.<br />

Del re galantuomo V<strong>it</strong>torio Emanuele II<br />

esalta il suo gran cuore rammaricandosi<br />

però, che “non abbia ricevuto in qualche<br />

modo un’educazione morale”.<br />

Si legge ancora del d’Azeglio e dell’affascinante<br />

Contessa di Castiglione e lunga<br />

è la lista dei protagonisti che sfilano<br />

nel suo mondo degli anni di Torino cap<strong>it</strong>ale,<br />

contestuali alla guerra di secessione<br />

americana, vicenda che non dimentica<br />

(ma della quale non vengono riportate<br />

nel libro la maggior parte delle annotazioni).<br />

Pure non disdegna colloqui con<br />

la serv<strong>it</strong>ù e popolani, dispiacendosi di<br />

non comprendere tutto a causa di “questo<br />

abominevole dialetto piemontese”.<br />

Tra cronache di problemi logistici (traslochi<br />

e ricerca di robe da indossare nelle<br />

grandi occasioni), pettegolezzi e piacevoli<br />

escursioni, nelle quali affronta<br />

notevoli difficoltà a causa della sua salute<br />

precaria (è seminvalida e quasi cieca),<br />

emerge una Torino che una fluida<br />

quanto spigliata narrazione fa uscire dai<br />

libri di storia.<br />

Le ultime pagine del libro riportano le<br />

drammatiche giornate di disordini provocati<br />

dall’annuncio del trasferimento<br />

della cap<strong>it</strong>ale a Firenze e la conseguente<br />

repressione con morti e fer<strong>it</strong>i. Il diario si<br />

interrompe con il trasferimento dei coniugi<br />

Marsh a Firenze.


30<br />

30<br />

a cura di Angelo Stroppiana<br />

Il Commissario Bordelli<br />

Marco Vichi<br />

Questo romanzo ha parecchio del genere<br />

poliziesco, ma sarebbe riduttivo farlo<br />

rientrare solo in tale categoria. Gli ingredienti<br />

del giallo ci sono tutti: un omicidio,<br />

un commissario che svolge le indagini<br />

insieme alla sua squadra, una rosa<br />

di indiziati apparentemente estranei ai<br />

fatti, ciascuno con il suo bravo alibi. La<br />

storia è lineare. Siamo a Firenze, estate<br />

1963, un’anziana e ricca signora muore<br />

inspiegabilmente nella sua villa. Alcuni<br />

parenti sono potenzialmente interessati<br />

ad incassarne l’ered<strong>it</strong>à ed è su costoro<br />

che si indirizzano i sospetti.<br />

Il gusto del libro sta, tuttavia, non solo<br />

nell’appassionante dipanarsi dell’indagine,<br />

ma anche e soprattutto in altri elementi:<br />

nello stile letterario scorrevole,<br />

ma non privo di una sua eleganza e poesia;<br />

nella rappresentazione di un’Italia<br />

semplice e ingenua, che manifesta<br />

già in embrione i difetti e le storture<br />

che purtroppo connotano il Paese di<br />

oggi; nella caratterizzazione riusc<strong>it</strong>a<br />

dei personaggi.<br />

L’Italia che ci viene narrata è quella che<br />

molti di noi hanno conosciuto da bambini,<br />

con le c<strong>it</strong>tà meno chiassose, meno<br />

inquinate, meno invase dalle macchine.<br />

Un’Italia dai r<strong>it</strong>mi lenti, in una fase anteriore<br />

al boom economico, ancora ab<strong>it</strong>ata<br />

in gran parte da gente povera che<br />

fatica a tirare avanti e che si arrangia<br />

con espedienti a volte ai lim<strong>it</strong>i del lec<strong>it</strong>o.<br />

In un contesto sociale difficile, ancora<br />

segnato dagli strascichi di un lungo<br />

dopoguerra, cominciano a farsi strada<br />

gli arrivisti, i furbetti, quelli abbagliati<br />

dall’attrazione del benessere e<br />

della comod<strong>it</strong>à, i tanti che vogliono “farei<br />

soldi” in fretta, senza badare molto<br />

ai modi.<br />

In mezzo a questo variegato ambiente<br />

umano si svolge il racconto poliziesco,<br />

dove l’autore mette in scena con grande<br />

abil<strong>it</strong>à i suoi personaggi: sono tutti<br />

gente “normale”, né eroi né cattivi, ma<br />

uomini comuni r<strong>it</strong>ratti nei piccoli e concreti<br />

aspetti della v<strong>it</strong>a. Accanto agli attori<br />

principali, ci viene presentata in<br />

poco più di 200 pagine una memorabile<br />

galleria di figurine, descr<strong>it</strong>te molto efficacemente<br />

con pochi tratti di penna.<br />

Vediamo all’opera uomini di ogni tipo:<br />

i nobili d’animo ed i meschini, gli onesti<br />

e i furfanti, gente seria e dign<strong>it</strong>osa e<br />

squallidi arrivisti. Tutti si rivelano per<br />

quello che sono dalle loro scelte, operate<br />

nel quotidiano.<br />

L’unico vero protagonista è il commissario<br />

Bordelli che appare simpatico sin<br />

dalle prime pagine. Bordelli è un poliziotto<br />

trasandato, sregolato, che ha<br />

smesso di prendere troppo sul serio la<br />

v<strong>it</strong>a e se stesso. Ha combattuto da partigiano<br />

contro i nazisti ed i ricordi di quei<br />

tempi sono ancora vivi nella memoria.<br />

Dagli anni della guerra gli è rimasto un<br />

senso della giustizia tutto particolare,<br />

che spesso non coincide con la cosiddetta<br />

morale comune. Non frequenta le<br />

“classi alte” perché con quella gente non<br />

si trova a suo agio. Al contrario, mantiene<br />

rapporti di amicizia con piccoli<br />

criminali, ladruncoli, contrabbandieri,<br />

uomini che hanno commesso reati per<br />

necess<strong>it</strong>à, per fame. È disposto a chiu-<br />

dere un occhio se vengono sorpresi con<br />

le mani nel sacco, dando loro un aiuto<br />

quando sono in difficoltà, mangia volentieri<br />

con loro (notevoli i resoconti<br />

delle cene pantagrueliche organizzate<br />

fra pochi amici, vere abbuffate di alta<br />

cucina con fiumi di vino e di grappe).<br />

Sotto il profilo umano, questo strano<br />

poliziotto sì porta dietro una nostalgia<br />

di fondo per la sua passata giovinezza,<br />

che incessantemente r<strong>it</strong>orna nei ricordi,<br />

lo ossessiona nelle calde notti insonni<br />

dell’estate 1963. Una giovinezza a ben<br />

vedere non particolarmente felice, in<br />

quanto segnata dalle devastazioni della<br />

guerra, da amori fin<strong>it</strong>i male, da sacrifici<br />

e dolori. Una giovinezza sprecata, ma<br />

pur sempre, dopotutto, la sua giovinezza,<br />

con gli alti ideali, le aspettative, le<br />

speranze e il futuro aperto, tutto da giocare.<br />

Ah, la giovinezza.<br />

È proprio qui il buono del libro. È l’aura<br />

di malinconia di sottofondo che pervade<br />

la narrazione, è questa figura di poliziotto<br />

sol<strong>it</strong>ario, rude e sentimentale,<br />

deluso del presente e travolto dai ricordi<br />

a farci maggiormente apprezzare la<br />

lettura.<br />

Libro piacevole dunque, che, senza ambire<br />

al’ t<strong>it</strong>olo di capolavoro letterario, è<br />

tuttavia divertente ed anche commovente.<br />

Per onestà devo ammettere che lo apprezzo<br />

anche in base a motivi tutti personali.<br />

Senza bisogno di leggere le scarse<br />

notizie biografiche della terza di copertina,<br />

si capisce sub<strong>it</strong>o che è scr<strong>it</strong>to<br />

da uno che ha la mia età, circa 50 anni.<br />

Il commissario Bordelli ha pure lui più<br />

o meno la stessa età e viene il sospetto<br />

che scr<strong>it</strong>tore e personaggio abbiano<br />

molto in comune, almeno spir<strong>it</strong>ualmente.<br />

Insieme al commissario ed al suo autore,<br />

mi unisco anch’io nella nostalgia per<br />

i giorni belli (quelli che non tornano,<br />

ahimé più non tornano). Probabilmente<br />

mi sento un po’ affine a quei due: non<br />

ancora vecchi, ma già non più giovani,<br />

il tempo rapisce troppo in fretta i nostri<br />

anni ed i cieli non sono più profondi e<br />

blu come una volta, ma volgono all’indaco<br />

della sera.


Mangiare una mela è più efficace che<br />

bere una tazzina di caffè per stare svegli.<br />

Milioni di alberi nel mondo vengono<br />

piantati per caso da scoiattoli che sotterrano<br />

le loro noci e non si ricordano dove.<br />

Le formiche si stiracchiano al mattino<br />

quando si svegliano.<br />

Il maiale è l’unico animale, oltre all’uomo,<br />

che si scotta con il sole.<br />

Nessuno riesce a leccare il proprio gom<strong>it</strong>o,<br />

è impossibile toccarlo con la lingua.<br />

C’è solo un cibo non deperibile: il miele.<br />

I delfini dormono con un occhio aperto.<br />

Un terzo di tutto il gelato venduto nel<br />

mondo è alla vaniglia.<br />

Le unghie della mano crescono mediamente<br />

4 volte più in fretta di quelle del<br />

piede.<br />

L’occhio dello struzzo è più grande del<br />

suo cervello.<br />

Se non lo sapevate...<br />

I destri vivono mediamente nove anni più<br />

dei mancini.<br />

Il “quack” di un’anatra non produce eco<br />

e nessuno sa perchè.<br />

Il muscolo più potente del corpo umano<br />

è la lingua.<br />

È impossibile starnutire con gli occhi aperti.<br />

Le scimmie ed i delfini sono gli unici<br />

31<br />

31<br />

animali capaci di riconoscersi davanti<br />

allo specchio.<br />

Ridere durante il giorno ti fa dormire<br />

meglio la notte.<br />

Il 30% degli spettatori del TG rispondono<br />

“buonasera” alla fine del programma.<br />

Circa il 70% delle persone che leggono<br />

questa pagina cercano di leccarsi il gom<strong>it</strong>o...<br />

Un acconto sulle pagine che seguono...<br />

Poveri lavoratori!<br />

Hai sent<strong>it</strong>o? Il nostro capo è morto.<br />

- Si. Però non ho cap<strong>it</strong>o chi sia morto con lui.<br />

- Come sarebbe .... “con lui”?<br />

- Ma sì, ho visto che c’era scr<strong>it</strong>to:<br />

“...con lui muore uno dei nostri più instancabili lavoratori...”<br />

***************************************<br />

Il capo all’impiegato:<br />

- É già la quinta volta che arriva tardi questa settimana; che cosa devo pensare?<br />

- Che oggi è venerdì.<br />

***************************************<br />

Un imprend<strong>it</strong>ore a un altro:<br />

- Come mai i tuoi impiegati arrivano sempre così puntuali?<br />

- Facile, 30 impiegati e solo 20 posti auto.<br />

**************************************<br />

- Noi cerchiamo un uomo che non ha paura di nessun lavoro e che non si dà mai<br />

malato.<br />

- Bene, mi assuma, e vi aiuto a cercarlo.<br />

****************************************<br />

- Rossi, lo so che il suo stipendio non è sufficiente per potersi sposare, ma un<br />

giorno me ne sarà riconoscente.<br />

****************************************<br />

Tutti siamo stupidi ma a qualcuno bisogna spiegarlo.<br />

La democrazia esiste laddove non c’è nessuno così ricco da comprare un altro<br />

e nessuno così povero da vendersi. (Jean Jacques Rosseau)


32<br />

32<br />

Sta per aprire nei pressi di Cuneo una<br />

nuovissima sede di una nota catena di<br />

arredamenti, ma con prodotti fabbricati<br />

in Piemonte!<br />

È un’occasione per dare lavoro agli artigiani<br />

della nostra bella terra.<br />

Ovviamente anche i nomi dei prodotti<br />

sono stati adeguati.<br />

Pubblichiamo un ESTRATTO DEL CA-<br />

TALOGO, giusto per farvi un’idea...<br />

Poi magari ci sentiamo e andiamo insieme.<br />

ARREDAMENTO BAGNO<br />

FALA TÜTA - water<br />

SPUSSANEN - bidet<br />

Serie accessori FANEN:<br />

- FANEN ANLAGH - tenda per doccia<br />

- FANEN ALKRIN - spazzola per water<br />

- FANEN KASIN - mobiletto pensile<br />

- FANEN ALFOL - specchio<br />

- FANEN RIE - portacandela<br />

IKEA DEI PICCOLI<br />

SKAPANEN - lettino con sbarre<br />

SUNKA GAME AKOL - fasciatoio<br />

RUBATANEN - seggiolone<br />

TASMIE KEKY - palestrina con anelli<br />

(ispirata a Yuri Chechi)<br />

PISANEN DAZURA - letto a castello<br />

RABEL - conten<strong>it</strong>ore per giocattoli<br />

SKARABOCH - lavagna da disegno<br />

KURR DAMATT - tappeto antiscivolo<br />

KURR DAPRESS - guinzaglio per bambini<br />

PJANDEY BABY - serie di scaffali, tavolino<br />

e sedie ad altezza bimbo<br />

GÚVA EBÜTA - fodera per cuscino che<br />

assorbe le sbavature<br />

ANVILÜPA - sacco per nanna<br />

SPÜA LAMNESTRA - set per pappa<br />

RUTTA - bavaglino<br />

SBORGN TEPA - paraspigoli<br />

RUMPA BÂLE - giocattolo sonoro<br />

BE TYE - pupazzi a forma di animale,<br />

morbidi e atossici<br />

VÖLADLA FNESTRA - altalena<br />

TSES STERMA - piccoli tenda rifugio<br />

da giardino<br />

L’angolo del sorriso<br />

ARREDAMENTO INGRESSO<br />

TRUMLIN - attaccapanni da parete<br />

TRUMLIN KARIJA - attaccapanni da<br />

parete con portaoggetti<br />

TENAN URDIN - scarpiera<br />

TANTÄPIOVNEN - portaombrelli<br />

SANTALÜSSYA - portacandele<br />

ARREDAMENTO SALA DA PRANZO<br />

NONÄTYLDE - credenza con alzata a<br />

vetrine<br />

MAGNÄGINOTA - contro credenza con<br />

ante e cassetti<br />

ANKASTIG - angoliera<br />

KUATRASS - scaffale porta stoviglie<br />

SEDIE<br />

NETA - con sedile in stoffa imbott<strong>it</strong>a<br />

KATLŸNA - con sedile impagliato<br />

STADRIT - con schienale alto cm 70<br />

VIGIKUINDES - con gambe arcuate e<br />

braccioli barocchi<br />

KULPIAT - sgabello in legno<br />

TAVOLI DA CUCINA<br />

TSESSUL - tavolo quadrato cm 70 x 70<br />

APTIT - tavolo rettangolare cm 120 x 80<br />

FAMIJA - tavolo rettangolare cm 150 x 90<br />

TNAS DAMYS - come sopra, con due<br />

prolunghe laterali, fino a cm 230<br />

ILLUMINAZIONE CUCINA<br />

VARDÄKOTMANGE - lampadario per<br />

tavolo da pranzo con sospensione lunga<br />

cm 100<br />

TIRÄMOLA - lampadario stile country<br />

con saliscendi<br />

STISSEDLAMUTUA - lampadario con<br />

gocce in plastica trasparente<br />

LOSNA - lampadina a risparmio energetico<br />

SPÜSSADSIRA - candelabro a 6 bracci<br />

ACCESSORI CUCINA<br />

AKUSTA KARA - tovaglia operata con<br />

8 tovaglioli in cotone misto lino<br />

RUT DAL BERGÈ - tovaglia con 8 tovaglioli<br />

in stile campagnolo<br />

GIULEMAN - fruttiera centrotavola a 3<br />

ripiani<br />

ASKERPA - servizio completo di piatti<br />

in ceramica per 6 persone<br />

PETMUFY - cuscino per sedia cm 40 x<br />

40, imbott<strong>it</strong>ura poliestere con fodera<br />

in cotone<br />

STUPATÜT - cavatappi<br />

CIÅPA - vassoio in legno<br />

PIJA - vassoio con bordi in metallo sbalzato<br />

TROPÄROBA - carrello per vivande<br />

KASSUL - mestolo<br />

SKARSA - bilancia<br />

BÜTATÜT - pattumiera a pedale<br />

ATFASKÖR - grande bidone da cortile<br />

per la spazzatura<br />

SCRIVANIE<br />

KULA CYTA cm 70 x 60<br />

KULA TOTA cm 100 x 70<br />

MADÄMYN cm 120 x 80<br />

MADÄMA cm 150 x 90<br />

KULA GROSA cm 180 x 90<br />

Vis<strong>it</strong>a il nostro s<strong>it</strong>o<br />

periodicamente<br />

www.aspenscrt.<strong>it</strong><br />

e troverai tutte le informazioni utili sull’Associazione, sulla s<strong>it</strong>uazione e le<br />

nov<strong>it</strong>à del nostro Fondo Pensioni, le iniziative programmate, le convenzioni<br />

(tra cui quelle assicurative con le relative condizioni e con le modal<strong>it</strong>à di adesione,<br />

compresa la polizza omaggio per gli associati), le notizie più recenti e le<br />

comunicazioni in corso d’invio, i precedenti numeri di Nuovi Incontri ed altro<br />

ancora.


La Follia decise di inv<strong>it</strong>are i suoi amici a<br />

prendere un caffè da lei.<br />

Dopo il caffè, la Follia propose: “Si gioca<br />

a nascondino?”<br />

“Nascondino? Che cos’è?” domandò la<br />

Curios<strong>it</strong>à.<br />

“Nascondino è un gioco. Io conto fino a<br />

cento e voi vi nascondete. Quando avrò<br />

terminato di contare, vi cercherò e il primo<br />

che troverò sarà il prossimo a contare.”<br />

Accettarono tutti ad eccezione della Paura<br />

e della Pigrizia.<br />

“1, 2, 3, …” La Follia cominciò a contare.<br />

La Fretta si nscose per prima, dove le cap<strong>it</strong>ò.<br />

La Timidezza si nascose in un gruppo<br />

d’alberi. La Gioia corse in mezzo al<br />

giardino. La Tristezza cominciò a piangere,<br />

perché non trovava un angolo adatto a<br />

nascondersi. L’Invidia si unì al Trionfo e<br />

si nascose accanto a lui dietro un sasso.<br />

Un giorno, mentre cammina per la strada,<br />

una donna manager di grande successo,<br />

Responsabile delle Risorse Umane in una<br />

grande azienda, viene tragicamente invest<strong>it</strong>a<br />

da un camion e muore. La sua anima<br />

arriva in Paradiso e incontra San Pietro.<br />

“Benvenuta in Paradiso!” dice San Pietro.<br />

“Prima che tu ti sistemi, però, dobbiamo<br />

risolvere un problema perché sei la prima<br />

donna responsabile delle Risorse Umane<br />

ad arrivare qui e perciò non sappiamo ancora<br />

quale sia la migliore sistemazione per<br />

una manager del tuo tipo.<br />

“Nessun problema, fammi entrare!” dice<br />

la donna.<br />

“Beh, mi piacerebbe, ma dall’Alto ho l’ordine<br />

preciso di farti passare un giorno all’inferno<br />

ed uno in paradiso, così poi tu<br />

potrai scegliere dove stare per l’etern<strong>it</strong>à.<br />

Come vedi ti viene concesso un grande<br />

privilegio”.<br />

“Sarà, però io ho deciso: preferisco stare<br />

in Paradiso”, ribattè la donna.<br />

“Mi spiace, ma l’ordine è quello che ti ho<br />

detto” e così San Pietro accompagna la manager<br />

all’ascensore e la manda giù, sino<br />

all’inferno. Le porte si aprono e lei si trova<br />

nel bel mezzo di un verdissimo campo<br />

da golf. In lontananza un country-club e<br />

Giochiamo a nascondino?<br />

La Follia continuava a contare mentre i<br />

suoi amici si nascondevano. La Disperazione<br />

era disperata sentendo che la Follia<br />

era già a novantanove.<br />

“Cento!” gridò la Follia. “Comincerò a<br />

cercare”.<br />

La prima ad essere trovata fu la Curios<strong>it</strong>à,<br />

poiché era usc<strong>it</strong>a dal nascondiglio per vedere<br />

chi sarebbe stato il primo ad essere<br />

scoperto. Guardando da una parte, la Fol-<br />

La Direttrice del Personale<br />

davanti a lei gli amici-colleghi manager<br />

che avevano lavorato con lei, tutti vest<strong>it</strong>i<br />

in modo elegantissimo e molto contenti di<br />

vederla. Corrono a salutarla, la baciano<br />

sulle guancie e le ricordano i bei tempi.<br />

Giocano un’ottima part<strong>it</strong>a a golf e poi la<br />

sera cenano insieme al country-club con<br />

aragosta, champagne e caviale. Incontra<br />

anche il diavolo, che è un tipo molto simpatico<br />

cui piace ballare e raccontare barzellette.<br />

Si sta divertendo così tanto che,<br />

prima che se ne accorga, è ora di andare.<br />

Tutti le stringono la mano e la salutano<br />

mentre sale sull’ascensore.<br />

L’ascensore va su, su, e si riapre il cancello<br />

del paradiso. Così la donna passa le successive<br />

24 ore passeggiando tra le nuvole,<br />

suonando l’arpa e cantando dolci melodie.<br />

Le piace molto e, prima che se ne accorga,<br />

il tempo assegnato finisce e San Pietro<br />

viene a prenderla.<br />

“Allora, hai trascorso un giorno all’inferno<br />

e un giorno in paradiso. Ora devi scegliere<br />

dove stare per l’etern<strong>it</strong>à!” La donna<br />

riflette un attimo e poi risponde: “Beh, non<br />

l’avrei detto, voglio dire, il paradiso è bellissimo,<br />

ma, alla fin fine, mi sono divert<strong>it</strong>a<br />

di più all’inferno!”<br />

San Pietro allora la scorta fino all’ascen-<br />

33<br />

33<br />

lia vide il dubbio che era nascosto sopra<br />

un recinto che non sapeva da quale lato si<br />

sarebbe meglio nascosto. E così di segu<strong>it</strong>o:<br />

scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.<br />

Quando tutti erano riun<strong>it</strong>i la Curios<strong>it</strong>à<br />

disse:”Dov’è l’Amore?”<br />

Nessuno l’aveva visto. La Follia cominciò<br />

a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna,<br />

nei fiumi sotto le rocce. Ma non trovò<br />

l’Amore. Continuò a cercarlo, fin che<br />

vide un rosaio. Prese un ramo appunt<strong>it</strong>o e<br />

si mise a frugare tra i rovi ead un tratto<br />

sentì un grido. Era l’Amore, che gridava<br />

perché una spina gli aveva forato un occhio.<br />

La Follia non sapeva cosa fare. Si<br />

scusò, implorò l’Amore per avere il suo<br />

perdono e arrivò al punto di promettergli<br />

che l’avrebbe segu<strong>it</strong>o per sempre.<br />

L’Amore accettò le scuse … e da allora<br />

l’Amore è cieco e la Follia lo accompagna<br />

sempre.<br />

sore e giù, fino all’inferno. Quando le porte<br />

dell’ascensore si aprono vede una immensa<br />

terra desolata, ricoperta di sterco e rifiuti<br />

di ogni genere. Vede i suoi amici, lerci,<br />

vest<strong>it</strong>i di stracci. Curvi a raccogliere lo<br />

sterco e i rifiuti per metterli in sacchi neri.<br />

Il diavolo la raggiunge e le mette un braccio<br />

sulla spalla.<br />

“Non capisco”, balbetta la donna, “ieri qui<br />

c’era un campo da golf, un country-club;<br />

abbiamo mangiato aragosta, danzato, ci<br />

siamo divert<strong>it</strong>i molto. Ora c’è una terra desolata,<br />

piena di sterco e i miei amici sembrano<br />

dei poveri miserabili!”<br />

Il diavolo la guarda e, sorridendo, le dice:<br />

“Ieri ti stavamo assumendo. Oggi fai parte<br />

del personale”.


34<br />

34<br />

a cura di Giulio Rosso<br />

2 broccoletti, 4 carote, 3 uova, 3 cucchiai<br />

di gruviera, 2 cucchiai grana, 1<br />

pizzico di zucchero , 6 semi di coriandolo<br />

pestato, 1 spicchio di aglio, brodo<br />

vegetale, 1 dl. di panna, sale e pepe.<br />

Pasta brise’: 200 gr. di farina 90 gr. di<br />

burro, 5 gr. di sale 20 gr. di acqua fredda.<br />

Per il salmone:<br />

200 gr. di filetto di salmone spinato e<br />

spellato, 100 gr. di salmone affumicato<br />

poco limone olio sale e pepe.<br />

Teglia rettangolare 28x20 imburrata.<br />

Preparare la pasta brisé, setacciare la farina<br />

aggiungere il burro freddo a pezzetti,<br />

lavorate velocemente aggiungendo<br />

l’uovo l’acqua e il sale. (volendo si impasta<br />

con un robot). Formare una panetto<br />

e lasciare riposare in frigorifero per<br />

mezzora.<br />

Prendiamoli per la gola...<br />

Crostata al salmone<br />

Stendetela molto sottile e foderate lo<br />

stampo.Fate cuocere il guscio in bianco<br />

a 180° per circa 15 minuti.<br />

Mondate e lavate le carote tagliatele a<br />

pezzi e fatele stufare con il pizzico di<br />

zucchero, i semi di coriandolo l’aglio<br />

olio, un po’ di brodo vegetale e sale. A<br />

fine cottura eliminate l’aglio.<br />

Lavare i broccoletti e farli lessare in acqua<br />

ben salata, scolate e lasciate raffred-<br />

dare. Frullare le carote e i broccoletti, tenendo<br />

da parte alcune piccole inflorescenze<br />

che serviranno per la decorazione.<br />

Versare il purè ottenuto in una ciotola e<br />

aggiungere le uova sbattute, i formaggi,<br />

la panna sale e pepe.<br />

Versare il composto nel guscio di pasta<br />

precotto e cuocere il tortino in forno a<br />

170° per circa 25/30 minuti.<br />

Tagliate il filetto di salmone a fette sottili<br />

come per fare un carpaccio (mettetelo<br />

in precedenza nel surgelatore per circa<br />

un’ora) e cond<strong>it</strong>e con poco olio limone<br />

sale e pepe.<br />

A fine cottura del tortino, mettete sub<strong>it</strong>o<br />

le fette di salmone e lasciate intiepidire<br />

(il vapore del tortino caldo cuocerà il<br />

salmone).<br />

Al momento del servizio, aggiungete il<br />

salmone affumicato e decorare con il<br />

broccoletto tenuto da parte.<br />

Mangiando e bevendo che male ti fo?<br />

Più che fuori porta ... fuori mano<br />

Ma ne vale la pena. In una bella giornata<br />

di giugno ho deciso di rinverdire la mia<br />

mai sop<strong>it</strong>a predilezione. Mi ricordavo di<br />

aver visto anni fa, quando stavo trascorrendo<br />

un periodo estivo in quelle vallate,<br />

un bell’agr<strong>it</strong>urismo collocato tra Viola<br />

e St. Gree, per intenderci dalle parti<br />

dei possedimenti del ben noto - ai frequentatori<br />

dell’Associazione - discendente<br />

del cavaliere di ventura Bonifacino<br />

Cane, ed ho deciso di approfondire.<br />

È vero, non è girato l’angolo ma, a conti<br />

fatti, vi assicuro che mer<strong>it</strong>ava il viaggio.<br />

Insieme alla moglie siamo saltati in groppa<br />

al mio cavallo di ferro e siamo part<strong>it</strong>i<br />

alla volta di questa verde vallata intravedendo<br />

lungo il percorso ridenti paesini<br />

(alcuni degni di una vis<strong>it</strong>ina) e dopo circa<br />

110 Km. (buona parte comunque in<br />

autostrada) sono giunto prima a Viola che<br />

ho vis<strong>it</strong>ato tanto per farmi una migliore<br />

idea di cosa offriva la local<strong>it</strong>à (c’è un<br />

negozietto che vende parecchie leccornie<br />

e, quando è stagione, una gran quant<strong>it</strong>à<br />

di funghi) poi, alcuni chilometri dopo<br />

sono finalmente approdato al BALZO.<br />

Fin dall’esterno si presentava bene, in<br />

mezzo a castagneti, con alcune zone<br />

ombreggiate e prati ben curati; ma è la<br />

cucina che mi ha riservato una grad<strong>it</strong>a<br />

sorpresa: ottimi antipasti, due primi, due<br />

secondi, un buon tris di dolci, acqua,<br />

vino, caffè e digestivo. Il tutto a 22 euro<br />

a testa! Il prezzo di una pizza con birra a<br />

Torino. È vero che ti devi sciroppare tanta<br />

strada ma a volte può cap<strong>it</strong>are di doverti<br />

Agr<strong>it</strong>urismo Agr<strong>it</strong>urismo il il Balzo<br />

Balzo<br />

via San Grato, 38<br />

12070 VIOLA (Cn)<br />

0174.73530 - 333.2297816<br />

trovare a passare da quelle parti ed allora,<br />

ancor di più, mer<strong>it</strong>a programmare una<br />

deviazione.<br />

Tutto era di qual<strong>it</strong>à e fresco di produzione;<br />

anche l’accoglienza è stata all’altezza<br />

da parte della t<strong>it</strong>olare (anche cuoca)<br />

di una gradevole gentilezza misurata<br />

“alla piemontese”.<br />

Il consiglio che posso dare è quello di<br />

approf<strong>it</strong>tare del periodo dei funghi oppure<br />

più avanti, con le prime brume, per<br />

una bella polentata o per una merenda<br />

sinoira alla nostra maniera; comunque in<br />

qualunque periodo non si tornerà scontenti<br />

e a pancia vuota. Meglio comunque<br />

sempre prenotare.<br />

Che altro aggiungere? Nulla; se non mi<br />

sono dilungato sul menù è per non togliervi<br />

il piacere di scoprirlo da soli.<br />

Andateci e non rimpiangerete i chilometri<br />

percorsi. Il ghiottone errabondo


a cura di Giulio Rosso<br />

Cap<strong>it</strong>olo 9: Giardino Reale<br />

Al Giardino Reale ci sono alcuni dei nostri<br />

probabili lettori dei quali abbiamo<br />

fatto cenno nella prefazione; fino a ieri<br />

leggevano dei vecchi giornali illustrati,<br />

da domani noi speriamo che leggano<br />

questa guida. Ci sono anche dei bambini<br />

delle ultime generazioni che discutono<br />

sul giro d’Italia e tollerano la presenza<br />

elle balie e delle cameriere che<br />

hanno ancora paure delle motociclette.<br />

Ci sono degli alberi frondosi che un tempo<br />

erano regali e si sono democratizzati<br />

col decreto che apriva il sottopassaggio<br />

di piazza Castello, ci sono cestini<br />

che sarebbero felicissimi di ricevere<br />

qualche pallottola di carta e c’è il monumento<br />

al Carabiniere.<br />

In complesso è un<br />

giardino sui generis,<br />

un giardino tagliato<br />

fiori delle<br />

mura di casa sua,<br />

che ha tutta l’aria<br />

di chiedersi quale<br />

colpa abbia commessa.<br />

Il monumento al<br />

Carabiniere piace<br />

a molti e con questo<br />

è detto tutto.<br />

Sulle panchine,<br />

oltre i nostri lettori,<br />

ci sono i personaggiobbligatori<br />

di tutti i giardini<br />

del mondo:<br />

vogliamo dire il<br />

signore tac<strong>it</strong>urno<br />

che col bastone<br />

traccia dei ghirigori<br />

nella ghiaia,<br />

i due soldati che<br />

sbadigliano, e la<br />

forestiera occhia-<br />

Dal baule delle vecchie cose<br />

un libro: “Torino, guida per oziosi e vagabondi”<br />

luta che legge. Con poche varianti nel<br />

vest<strong>it</strong>o, questi personaggi li ho visti<br />

ai giardini della Telerie, al Pater di<br />

Vienna, al giardino inglese di Palermo,<br />

e al Pincio.<br />

Alla domenica, sullo spiazzo del Monumento,<br />

le coppie provinciali si fotografano<br />

a turno. Quello che ha la macchinetta<br />

si mette con le spalle al sole, l’altro<br />

che ha il sole in faccia socchiude gli<br />

occhi e arriccia il naso; quando faranno<br />

vedere l’album agli amici di casa,<br />

diranno: “Questa qui, l’abbiamo fatta<br />

a Torino davanti al Monumento al Carabiniere…<br />

guardi, si vede per terra<br />

l’ombra di mio mar<strong>it</strong>o mentre fa scattare<br />

l’obiettivo…”.<br />

Per correlazione di idee, il discorso si aggirerà<br />

su Torino che è tanto bella e su uno<br />

35<br />

35<br />

zio che è stato maresciallo dei carabinieri.<br />

Giardino tranquillo, senza giuocatori di<br />

pallone, e senza aiuole pretenziose.<br />

Qualche appezzamento di prato in declivio<br />

col merlo che saltabecca e frulla<br />

via chioccolando, niente busti marmorei<br />

di illustri personaggi, niente lapidi<br />

con al corona. Il giardino è lim<strong>it</strong>ato da<br />

una parte da muraglioni che hanno un<br />

aspetto bonario di vecchi bastioni incup<strong>it</strong>i<br />

dall’edera, dall’altra dall’alberata<br />

di corso San Maurizio che in primavera<br />

abbandona al vento una bionda<br />

nevicata di pelurie vegetali.<br />

La Mole Antonelliana è lì a due passi, e<br />

per una strana illusione ottica pare<br />

piantata ai margini del Giardino Reale,<br />

tanto la sua sagoma plumbea fa macchia<br />

contro il cielo chiaro.


36<br />

36<br />

Ultima ora<br />

Commento dell’Avv. Iacoviello alla motivazione della sentenza sulla solidarietà<br />

La sentenza in esame appare gravemente<br />

carente, anche a voler tenere conto<br />

della compless<strong>it</strong>à tecnica della materia.<br />

La motivazione evidenzia non solo una<br />

insufficiente conoscenza della materia,<br />

ma anche una superficial<strong>it</strong>à di analisi del<br />

materiale di causa.<br />

Infine in molti punti la motivazione è<br />

dichiaratamente incerta e dub<strong>it</strong>ativa,<br />

ev<strong>it</strong>ando di prendere chiara posizione<br />

sui punti controversi, come pure sarebbe<br />

stato doveroso.<br />

Esaminiamo i tre punti essenziali su cui<br />

si basa la nostra richiesta.<br />

1. L’obbligo di legge.<br />

La solidarietà della Banca era prevista<br />

esplic<strong>it</strong>amente dalla legge ist<strong>it</strong>utiva dei<br />

Fondi esonerativi (legge 55/58, art. 15),<br />

poiché non venne imposto alle Banche<br />

il versamento di un contributo minimo<br />

pari a quello dell’Inps, ma di un contributo<br />

discrezionale e facoltativo, che<br />

poteva anche risultare insufficiente per<br />

il pagamento delle pensioni.<br />

La solidarietà imposta alle Banche nel<br />

pagamento delle pensioni serviva quindi<br />

a bilanciare e compensare la possibil<strong>it</strong>à<br />

che il patrimonio del Fondo risultasse<br />

insufficiente a causa di un ridotto<br />

versamento dei contributi.<br />

Né tale obbligo di legge è venuto<br />

meno, poiché i Fondi ex esonerativi<br />

continuano ad operare in regime di continu<strong>it</strong>à,<br />

garantendo il trattamento preesistente<br />

di miglior favore in base all’ art.<br />

4 del Decr. 357/90.<br />

La sentenza invece afferma che “fors’anche”<br />

la legge è venuta meno per<br />

effetto della Riforma Amato: sarebbe<br />

stato invece doveroso esprimersi in termini<br />

non dub<strong>it</strong>ativi e prendere posizione<br />

in modo certo.<br />

Né può sostenersi che il passaggio all’INPS<br />

avrebbe determinato il venir<br />

meno della solidarietà, poiché l’ INPS<br />

provvede solamente al pagamento<br />

della sua quota e non certo della pensione<br />

integrativa.<br />

2. L’ accordo sindacale del 24 novembre<br />

1993.<br />

Lo Statuto del Fondo CRT del 1994 non<br />

contiene più la clausola della solidarietà<br />

della Banca CRT. Sulla base di ciò vi<br />

sono sentenze che negano che la Banca<br />

oggi Unicred<strong>it</strong> sia ancora obbligata al<br />

pagamento delle pensioni. Senonchè lo<br />

Statuto del 1994 prevedeva una clausola<br />

del seguente letterale tenore:<br />

Le parti convengono “di pervenire alla<br />

concorde ristesura dello Statuto del<br />

Fondo ex esonerativo, secondo i seguenti<br />

principi:<br />

- in luogo alla norma di cui all’art. 2,<br />

2° comma, dello Statuto del Fondo, previsione<br />

di un accordo a latere del seguente<br />

tenore: “ la banca CRT spa è<br />

responsabile in solido per le obbligazioni<br />

previdenziali assunte in forza di<br />

legge dal Fondo ex esonerativo nei confronti<br />

degli iscr<strong>it</strong>ti”…”.<br />

La sentenza afferma che l’ accordo sindacale<br />

voleva solo fissare i punti che sarebbero<br />

stati poi contenuti nello Statuto,<br />

e poiché la solidarietà non passò poi<br />

nello Statuto, la norma sindacale deve<br />

considerarsi priva di ogni operativ<strong>it</strong>à.<br />

Senonchè è facile replicare che già lo<br />

stesso accordo sindacale non voleva che<br />

la solidarietà fosse contenuta nello Statuto,<br />

ma invece in un accordo “a latere”,<br />

e quindi nessun contrasto vi è stato<br />

fra accordo sindacale e Statuto. Anzi la<br />

norma sindacale diventò operativa proprio<br />

sul presupposto dell’ approvazione<br />

del nuovo Statuto.<br />

3. L’ atto di incorporazione della CRT<br />

nell’Unicred<strong>it</strong>o.<br />

In ricorso veniva indicato anche un ulteriore<br />

profilo.<br />

Quando la CRT venne incorporata nell’Unicred<strong>it</strong>o,<br />

nel rog<strong>it</strong>o venne stabil<strong>it</strong>o<br />

che l’Unicred<strong>it</strong>o “assume i soli obblighi<br />

inerenti al mantenimento dell’equilibrio<br />

finanziario della “Gestione<br />

Speciale” – previsti dall’art. 7<br />

D.Lgs. 357/90 – nonché quelli inerenti<br />

al mantenimento delle condizioni di<br />

maggior favore previste per il personale<br />

anzidetto”.<br />

È assai facile rilevare che nel rog<strong>it</strong>o assume<br />

due obblighi distinti:<br />

a. l’equilibrio della Gestione Speciale<br />

presso l’INPS (e questo non interessa<br />

qui ai nostri fini);<br />

b. il “mantenimento delle condizioni di<br />

maggior favore previste per il personale”,<br />

ovvero le pensioni integrative erogate<br />

dal Fondo Pensioni CRT.<br />

Spiace dover osservare che sul punto la<br />

sentenza è stata estremamente superficiale<br />

ed ha affermato che “Su un piano<br />

letterale quanto convenuto con l’atto<br />

20/6/2002 per un verso prevede l’obbligo<br />

del mantenimento di equilibrio finanziario<br />

della “Gestione Speciale” e per<br />

altro verso prevede che questo sia il<br />

“solo” obbligo assunto in materia pensionistica”.<br />

In realtà, a leggere con attenzione il<br />

testo, si osserva che il rog<strong>it</strong>o afferma<br />

che si assumono i “soli obblighi”, aggiungendo<br />

però significativamente<br />

“nonché” gli altri obblighi verso il<br />

personale.<br />

La sentenza prende invece in considerazione<br />

soltanto una parte della clausola,<br />

ovvero la parola “soli” e non anche<br />

la parola “nonchè” con il suo segu<strong>it</strong>o.<br />

Si impone pertanto la impugnazione in<br />

appello della sentenza, e restiamo fiduciosi<br />

sull’es<strong>it</strong>o finale di un contenzioso<br />

che è ormai di v<strong>it</strong>ale importanza per la<br />

sopravvivenza del Fondo CRT.


ACCORDI ASSICURATIVI E MUTUALISTICI<br />

Per maggiori ragguagli relativi a tutte le suddette offerte: rivolgersi in Associazione<br />

51<br />

51<br />

RESPONSABILITÀ CIVILE CAPO FAMIGLIA<br />

In esclusiva gratu<strong>it</strong>a per i soli soci<br />

Tiene indenne l’Assicurato ed i componenti del suo nucleo familiare di quanto sia tenuto a pagare, quale civilmente responsabile, a t<strong>it</strong>olo di risarcimento di danni<br />

involontariamente cagionati a terzi in conseguenza di un fatto accidentalmente verificatosi nell’amb<strong>it</strong>o della v<strong>it</strong>a privata comprendendo anche le responsabil<strong>it</strong>à su di loro<br />

gravanti per i fatti illec<strong>it</strong>i commessi dai collaboratori domestici.<br />

AUTOVETTURE tram<strong>it</strong>e ASDIBA<br />

• RCAuto: sconti significativi applicati sulle vigenti tariffe.<br />

• INCENDIO E FURTO prestati “senza applicazione di franchigia”<br />

• ALTRE GARANZIE OPZIONALI: a condizioni di favore.<br />

Tutte le agevolazioni di cui sopra sono estensibili anche a: coniuge (o persona in regime di convivenza), figli, nuora e genero del pensionato iscr<strong>it</strong>to.<br />

MOTOCICLI tram<strong>it</strong>e ASDIBA<br />

• RESPONSABILITÀ CIVILE: a tariffa preferenziale.<br />

• INCENDIO E FURTO: prezzi scontati.<br />

Anche queste agevolazioni sono estendibili ai parenti, intendendosi per tali quelli sopra richiamati.<br />

INFORTUNI tram<strong>it</strong>e ASDIBA<br />

Sono state ulteriormente migliorate le polizze individuali “Infortuni” (commercializzate da più di quarant’anni dalla Vigliano e Costa S.r.l. riscontrando l’ adesione di<br />

oltre 4.500 Bancari). La durata dei nuovi contratti diventa ANNUALE (anche nel caso di esistenza di precedenti polizze RAS poliennali, previa disdetta delle stesse). Oggi<br />

è possibile assicurare TUTTI i parenti (anche se non conviventi) alle stesse eccezionali condizioni prestate per i Dipendenti bancari: influirà sul costo finale la sola<br />

differenziazione rifer<strong>it</strong>a all’attiv<strong>it</strong>à eserc<strong>it</strong>ata dall’Assicurato (nel senso che, ad esempio, pagherà di più l’arch<strong>it</strong>etto che accede ai cantieri rispetto all’impiegato amministrativo<br />

o al pensionato).<br />

PRESTAZIONI SANITARIE tram<strong>it</strong>e EMVAP<br />

Dallo scorso anno EMVAP gestisce sotto forma di Sussidi Mutualistici il nostro Settore San<strong>it</strong>ario. Questa impostazione permette anche di migliorare il servizio e di<br />

potenziare il potere di tutela nei confronti degli Associati (ad esempio ev<strong>it</strong>are irreparabili disdette inoltrate al singolo da parte di una Compagnia assicuratrice). I sottoscr<strong>it</strong>tori<br />

potranno anche usufruire delle detrazioni previste dalla vigente normativa fiscale nel caso di versamenti di “contributi associativi”.<br />

Analogamente a quanto già avviene per le suddette polizze assicurative R.C.Auto e Infortuni, il contributo associativo relativo alle prestazioni EMVAP potrà essere<br />

rateizzato mensilmente e versato mediante trattenuta sulla pensione.<br />

In caso di nuova adesione all’EMVAP in corso d’anno, gli interessati dovranno versare - all’atto della sottoscrizione e in unica soluzione anticipata - l’importo corrispondente<br />

al rateo necessario a completare l’annual<strong>it</strong>à. Se lo r<strong>it</strong>erranno opportuno, potranno firmare contemporaneamente il modulo relativo alla richiesta di trattenuta mensile sulla<br />

pensione; detta trattenuta verrà applicata a partire dal successivo mese di Gennaio.<br />

Anche coloro che - in occasione del rinnovo del 31/12/2011 - verseranno il contributo associativo in unica soluzione anticipata, potranno successivamente rivolgersi all’E.M.V.A.P.<br />

(entro e non oltre il 27 Novembre 2012) e compilare il modulo per la richiesta della trattenuta che, in tal caso, entrerà in vigore a partire dal mese di Gennaio 2013.<br />

Principali caratteristiche dei Sussidi E.M.V.A.P.<br />

L’età massima in ingresso corrisponde ad anni 71 non ancora compiuti; è necessario compilare preventivamente un Modulo san<strong>it</strong>ario riguardante la s<strong>it</strong>uazione fisica<br />

dell’Aderente (indicando le precedenti cure, gli interventi chirurgici e gli eventuali infortuni sub<strong>it</strong>i).<br />

All’atto della prima adesione potrebbe essere richiesta l’esclusione di alcune patologie pregresse e pre-conosciute. In tal caso si avrà la facoltà di recedere, annullando il<br />

modulo già presentato.<br />

I “Sussidi per Ricoveri” sono denominati BASE e PIÙ (si differenziano tra loro, essenzialmente per i massimali di garanzia prestati): la relativa documentazione<br />

è disponibile presso la nostra Sede associativa ed è pubblicata sul S<strong>it</strong>o.<br />

Ad essi vengono abbinati automaticamente i seguenti Servizi:<br />

• VISITE SPECIALISTICHE private e su appuntamento, utilizzando il Circu<strong>it</strong>o dei medici convenzionati, a tariffe “agevolate” e con servizio di prenotazione<br />

telefonica.<br />

• ESAMI DI LABORATORIO e ANALISI a tariffe ridotte.<br />

* * * * * * *<br />

Per quanto riguarda: AUTO, MOTOCICLI, INFORTUNI ed EMVAP SANITARIA<br />

i nostri associati che desiderassero ricevere maggiori informazioni potranno rivolgersi al Signor:<br />

Giovanni POLLINO - tel. 011.19885007 - fax 011.4368005<br />

e-mail: giovanni.pollino@plurimaxsrl.<strong>it</strong><br />

POLIZZA “RIMBORSO SPESE MEDICHE” UNISALUTE<br />

Prodotto esistente: mantiene invariati prestazione e prezzo.<br />

POLIZZA “RIMBORSO SPESE MEDICHE” F.A.P. Cred<strong>it</strong>o<br />

Prodotto proposto dalla Federazione Nazionale FAP Cred<strong>it</strong>o.<br />

Maggiori dettagli, compreso l’aggiornamento tariffario per il 2011, sul s<strong>it</strong>o dell’Associazione e della Federazione.


52<br />

52<br />

ExCRT&Co.<br />

Associazione Pensionati e Dipendenti<br />

della ex Cassa di Risparmio di Torino<br />

e di altre Banche<br />

Associazione di volontariato senza scopo di lucro

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