Poesie di Emily Dickinson tradotte da Silvio Raffo - LietoColle

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29.05.2013 Views

712 Poiché io non potevo fermarmi per la Morte, lei gentilmente si fermò per me – la carrozza bastava a contenere noi due soltanto – e l’Immortalità – Piano andavamo – ignorava la fretta – ed io avevo tralasciato il mio lavoro ed anche il mio riposo – per la sua cortesia. Passammo oltre la scuola, dove bimbi giocavano in un cerchio, a ricreazione – passammo i campi di occhieggiante grano e passammo oltre il sole che moriva – o piuttosto – fu lui ad oltrepassarci – Le rugiade tremavano di freddo – di sola garza era la mia gonna – la mia mantellina di tulle – Finchè giungemmo davanti a una casa che assomigliava a un’onda della terra – era il suo tetto visibile appena – il cornicione era dentro la terra – Da allora sono secoli, ma sembrano più brevi dell’istante in cui m’accorsi io per la prima volta che all’Eterno le teste dei cavalli eran protese 718 Io volevo incontrarla al mio ritorno e lo stesso pensiero ebbe la Morte – ma fu sua la vittoria – a quanto pare – e la sconfitta – mia – Volevo dirle da quanto aspettavo desiderosa di quel solo incontro – ma gliel’aveva detto già la Morte –

e lei s’era lasciata persuadere – Da allora senza sosta vado errando – sarebbe un privilegio d’Uragano per me – per la memoria – riposare – 732 Al suo richiamo docile s’alzò, ripose i giochi di tutta una vita per assumere il compito onorevole di donna e sposa. Se il nuovo giorno le sembrò carente quanto ad ampiezza, estatico timore, speranze antiche od oro consumato che ha perso il suo splendore – non ne fece parola – come il mare che nutre perle ed alghe ma lui solo potrebbe riferire a quali abissi di profondità. 749 Tutto fuorché la Morte può esser rinnovato – Dinastie si ricreano – Sistemi si rifissano alle orbite – Roccaforti distrutte E macerie di vite rianimate dai colori di nuove primavere – la Morte – a sé stessa eccezione – Lei sola immune d’ogni mutamento – 813 Questa tranquilla polvere fu signori e fu dame – giovinetti e fanciulle – fu riso, arte e sospiro

712<br />

Poiché io non potevo fermarmi per la Morte,<br />

lei gentilmente si fermò per me –<br />

la carrozza bastava a contenere<br />

noi due soltanto – e l’Immortalità –<br />

Piano an<strong>da</strong>vamo – ignorava la fretta –<br />

ed io avevo tralasciato<br />

il mio lavoro ed anche il mio riposo –<br />

per la sua cortesia.<br />

Passammo oltre la scuola, dove bimbi<br />

giocavano in un cerchio, a ricreazione –<br />

passammo i campi <strong>di</strong> occhieggiante grano<br />

e passammo oltre il sole che moriva –<br />

o piuttosto – fu lui ad oltrepassarci –<br />

Le rugiade tremavano <strong>di</strong> freddo –<br />

<strong>di</strong> sola garza era la mia gonna –<br />

la mia mantellina <strong>di</strong> tulle –<br />

Finchè giungemmo <strong>da</strong>vanti a una casa<br />

che assomigliava a un’on<strong>da</strong> della terra –<br />

era il suo tetto visibile appena –<br />

il cornicione era dentro la terra –<br />

Da allora sono secoli, ma sembrano<br />

più brevi dell’istante in cui m’accorsi<br />

io per la prima volta che all’Eterno<br />

le teste dei cavalli eran protese<br />

718<br />

Io volevo incontrarla al mio ritorno<br />

e lo stesso pensiero ebbe la Morte –<br />

ma fu sua la vittoria – a quanto pare –<br />

e la sconfitta – mia –<br />

Volevo <strong>di</strong>rle <strong>da</strong> quanto aspettavo<br />

desiderosa <strong>di</strong> quel solo incontro –<br />

ma gliel’aveva detto già la Morte –

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