I Tarocchi dorati dei Visconti le carte che uso io - cartomante ...
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20/05/2011 - 18.23 I <strong>Tarocchi</strong> <strong>dorati</strong> <strong>dei</strong> <strong>Visconti</strong> <strong>le</strong> <strong>carte</strong> <strong>che</strong> <strong>uso</strong> <strong>io</strong><br />
Dummett.<br />
quello nato a Bologna, sti<strong>le</strong> merid<strong>io</strong>na<strong>le</strong>, il più "popolare" <strong>dei</strong> tre, non essendo<br />
correlato a nessuna corte in particolare, raggiunse Firenze (dove probabilmente<br />
ispirò <strong>le</strong> Minchiate), e più tardi la Sicilia; questo gruppo corrisponde al tipo A di<br />
Dummett.<br />
Le tecni<strong>che</strong> litografi<strong>che</strong> e la coloraz<strong>io</strong>ne a mas<strong>che</strong>rina permisero ai tarocchi di<br />
mantenere un costo rag<strong>io</strong>nevo<strong>le</strong>: ciò consentì al g<strong>io</strong>co di diffondersi in Europa in<br />
meno di un secolo, non solo nel<strong>le</strong> corti nobili ma an<strong>che</strong> fra la gente comune.<br />
In molti paesi <strong>le</strong> illustraz<strong>io</strong>ni del tarocco subirono ulter<strong>io</strong>ri cambiamenti, dovuti al<br />
gusto e al<strong>le</strong> tradiz<strong>io</strong>ni locali. Modifi<strong>che</strong> più sostanziali si registrarono in quei<br />
tarocchi nei quali i semi originali vennero abbandonati per adottare quelli francesi<br />
(Quadri, Pic<strong>che</strong>, ecc.): nonostante la numeraz<strong>io</strong>ne tradiz<strong>io</strong>na<strong>le</strong> da 1 a 21 rimase<br />
invariata, nei tr<strong>io</strong>nfi i soggetti classici vennero rimpiazzati da vedute e scene di<br />
gusto popolare.<br />
TAROCCO BOLOGNESE<br />
ITALIA<br />
Il Tarocco Bolognese ha 62 <strong>carte</strong>. Viene chiamato <strong>Tarocchi</strong>no, come quello milanese<br />
di cui si parla nella 2 parte, non per <strong>le</strong> sue dimens<strong>io</strong>ni, nonostante sia sotti<strong>le</strong>, ma<br />
per il ridotto numero di <strong>carte</strong>.<br />
Ciascun seme ha un asso, i valori dal 6 al 10, e <strong>le</strong> solite quattro figure.<br />
L'ordinamento e i soggetti <strong>dei</strong> 22 tr<strong>io</strong>nfi sono <strong>le</strong>ggermente diversi da quelli del<br />
tarocco marsigliese per la tabella comparativa). Il Tarocco Bolognese rifiuta an<strong>che</strong><br />
l'<strong>uso</strong> di avere i nomi <strong>dei</strong> soggetti scritti sui rispettivi tr<strong>io</strong>nfi.<br />
Invece, forse attorno alla fine del XVIII secolo, su alcune del<strong>le</strong> <strong>carte</strong> apparvero<br />
numeri arabi, mentre nello sti<strong>le</strong> lombardo i tr<strong>io</strong>nfi erano già da tempo<br />
contrassegnati con numeri romani.<br />
La scelta di usare solo i numeri dal 5 (Amore) al 16 (la Stella) si spiega con la<br />
particolare struttura della serie <strong>dei</strong> tr<strong>io</strong>nfi nel g<strong>io</strong>co <strong>che</strong> si pratica con questo<br />
mazzo, per cui solo alcuni <strong>dei</strong> soggetti vengono "contati".<br />
Inoltre, l'apparente incongruenza di attribuire il numero 5 a l'Amore, nonostante<br />
sia la sesta carta, si spiega con lo stesso s<strong>che</strong>ma gerarchico nel g<strong>io</strong>co del<br />
<strong>Tarocchi</strong>no: la carta solitamente considerata il primo tr<strong>io</strong>nfo, il Bagatto, nel g<strong>io</strong>co<br />
fa gruppo con altri soggetti situati in coda alla serie (vedi tabella seguente).<br />
A causa di questo slittamento, però, i numeri <strong>che</strong> compa<strong>io</strong>no sui tr<strong>io</strong>nfi indicano<br />
all'apparenza una posiz<strong>io</strong>ne più bassa di quella <strong>che</strong> i singoli soggetti realmente<br />
hanno.<br />
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