Capitolo G34: Poligoni - IMATI-CNR
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Alberto Marini<br />
si determinano individuando sulla retta bisettrice di α i due punti che distano b da B ai quali si può<br />
attribuire il ruolo di vertice C opposto di A.<br />
Nell’insieme degli aquiloni, dunque, si individua una involuzione fra aquiloni concavi e convessi.<br />
Gli aquiloni concavi sono anche chiamati dardi.<br />
<strong>G34</strong>:b.06 (1) Prop. Ogni aquilone convesso è un quadrilatero inciclico.<br />
Dim.: La simmetria assiale dell’aquilone implica che i triangoli individuati con le notazioni precedenti<br />
da △ABD e △BCD sono isosceli. Di conseguenza i due angoli interni ai vertici B e D sono uguali<br />
e l’aquilone si può considerare unione dei due triangoli △ABC e △CDA ottenibili l’uno dall’altro<br />
attraverso la riflessione rispetto alla retta AC . Supponiamo sia |IC| > AI e consideriamo il punto Z<br />
variabile tra C e l’intersezione I delle due diagonali e la circonferenza con centro Z e tangente a BC.<br />
All’avvicinarsi di Z a I il raggio della circonferenza cresce linearmente, all’inizio tocca solo BC e alla<br />
fine è secante di AB. Quindi si trova una posizione in IC per la quale la circonferenza è tangente di<br />
AB ed essa costituisce l’incentro dell’aquilone.<br />
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(2) Prop. Un aquilone è un quadrilatero circumciclico sse gli assi di due lati adiacenti non congruenti si<br />
incontrano sull’asse di simmetria, ossia sse si può ottenere come unione di due triangoli retti congruenti<br />
per riflessione<br />
In tal caso il circumcentro è il punto medio della diagonale appartenente all’asse di simmetria.<br />
Tra gli aquiloni biciclici solo i quadrati sono monocentrici.<br />
L’area di un aquilone, servendosi delle notazioni considerate in :b.05 si può ottenere dalle seguenti<br />
espressioni (nelle quali C rappresenta anche C ′ ):<br />
(3) A(Qdrlt(A, B, C, D)) = 1<br />
2 AC · BD = a b sin( ABC) .<br />
<strong>G34</strong>:b.07 Si dice trapezio un quadrilatero avente due lati opposti appartenenti a rette parallele. Questi<br />
lati sono detti lati paralleli o anche basi e di solito sono raffigurati come due segmenti orizzontali; i due<br />
lati opposti rimanenti sono detti lati obliqui. Chiamiamo altezza di un trapezio ogni segmento ortogonale<br />
alle due rette che contengono i suoi lati paralleli; questo termine viene usato anche per la lunghezza,<br />
unica, di tali segmenti. Si osserva che per taluni trapezi si possono tracciare altezze che incidono<br />
entrambi i lati paralleli e trapezi per i quali si possono tracciare solo altezze che incidono un solo lato<br />
parallelo.<br />
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12 <strong>G34</strong>: <strong>Poligoni</strong> 2012-07-30