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Appunti di RM - 1a parte - Fegato,vie biliari e pancreas

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Il tipo nodulare è il più frequente (50% dei casi) ed caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong><br />

una psedocapsula peritumorale fibrosa, che si sviluppa a carico del parenchima<br />

sano, quale reazione delle cellule all’azione compressiva del tumore. Nel tipo<br />

infiltrativo questa capsula manca, probabilmente per la prevalenza dell’azione<br />

aggressiva della neoplasia rispetto alla reazione del parenchima sano.<br />

L’epatocarcinoma capsulato <strong>di</strong> solito è anche ben <strong>di</strong>fferenziato!<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista istologico si <strong>di</strong>stinguono <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione.<br />

Un particolare epatocarcinoma è quello definito fibrolamellare, che pre<strong>di</strong>lige i<br />

pazienti giovani, senza pre<strong>di</strong>lezione <strong>di</strong> sesso, non si accompagna ad epatopatia<br />

cronica né ad aumento <strong>di</strong> alfafetoproteina, ha un grado <strong>di</strong> malignità inferiore,<br />

essendo nella maggior <strong>parte</strong> dei casi resecabile chirurgicamente.<br />

Il riconoscimento dell’epatocarcinoma <strong>di</strong> solito av<strong>vie</strong>ne nel corso dei controlli<br />

ETG cui vengono sottoposti ripetutamente i pazienti con epatopatia cronica.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che questa meto<strong>di</strong>ca può essere già <strong>di</strong>agnostica quando con l’ecoCD<br />

riesca a rilevare la vascolarizzazione centrale e periferica dell’epatocarcinoma, che<br />

denota l’ipervascolarizzazione, con presenza <strong>di</strong> alte velocità <strong>di</strong> flusso intralesionali.<br />

Alla <strong>RM</strong> <strong>di</strong> base le lesioni presentano il seguente pattern:<br />

- in genere ipointensità in T1 probabilmente legata al contenuto in acqua all’interno<br />

del tumore. Possono aversi tuttavia aspetti <strong>di</strong> isointensità o <strong>di</strong> moderata iperintensità<br />

correlati al minor contenuto in acqua o alla variabile entità <strong>di</strong> contenuto glicoproteico<br />

nel contesto della lesione (come risultato <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> trigliceri<strong>di</strong> e polisaccari<strong>di</strong><br />

da <strong>parte</strong> degli epatociti maligni), con secondario abbassamento del T1. Aree <strong>di</strong><br />

minore ipointensità sono espressione necrosi, mentre aree d’iperintensità sono<br />

espressione <strong>di</strong> emorragia. La capsula è ipointensa e <strong>di</strong> spessore variabile da 1 a 10<br />

mm, in rapporto alle <strong>di</strong>mensioni del tumore.<br />

- iperintensità moderata in T2 .La presenza <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> marcata iperintensità è<br />

correlata alla presenza <strong>di</strong> aree tanto <strong>di</strong> necrosi colliquativa, che <strong>di</strong> emorragia o <strong>di</strong><br />

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