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Appunti di RM - 1a parte - Fegato,vie biliari e pancreas

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(Fig.5.1,12). Quando visibile lo scar centrale si presenta come una maggiore<br />

iperintensità in T2. Questo aspetto non si ritrova in nessuna altra lesione. L’aspetto<br />

descritto in T2 può essere ulteriormente esaltato dalla somministrazione <strong>di</strong> mdc RES<br />

specifico, che oltre ad accentuare l’iperintensità dello scar centrale, riduce il segnale<br />

sia della lesione che del parenchima sano circostante. Ciò è da ascriversi alla<br />

presenza <strong>di</strong> cellule <strong>di</strong> Kuppfer nel contesto della lesione.<br />

Dopo MDC <strong>di</strong> tipo interstiziale la lesione si presenta precocemente iperintensa ( con<br />

aspetto talvolta a ruota <strong>di</strong> carro), per poi <strong>di</strong>venire isointensa con il parenchima sano.<br />

Di contro lo scar centrale presenta un comportamento opposto alla lesione, in quanto<br />

resta ipointenso in fase precoce, per poi <strong>di</strong>venire iperintenso in fase venosa, segno<br />

che il peduncolo vascolare all’interno dello scar rappresenta lo scarico venoso della<br />

lesione.<br />

Gli aspetti descritti a proposito del comportamento della scar sia nella acquisizione <strong>di</strong><br />

base che dopo mdc sono patognomonici.<br />

Un ulteriore contributo potrebbe essere dato dall’impiego dei mezzi <strong>di</strong> contrasto<br />

epato<strong>biliari</strong>, che pur non fornendo aspetti peculiari nell’FNH, tuttavia possono<br />

inquadrare la lesione tra quelle che contengono epatociti. Utilizzando il mdc<br />

epatobiliare sembra tipico il comportamento dell’FNH, che presentando un lento<br />

wash-out del mdc dagli epatociti, fa riconoscere la lesione nell’acquisizione a 3 ore,<br />

allorquando essa si presenta iperintensa rispetto al parenchima circostante. Ciò<br />

suggerisce l’opportunità d’impiego <strong>di</strong> questo mdc sin dall’inizio nel sospetto <strong>di</strong> un<br />

FNH, dal momento che <strong>vie</strong>ne consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare non solo l’enhancement in<br />

fase arteriosa ed il successivo decremento del segnale, ma soprattutto<br />

l’enhancement a 3 ore dalla somministrazione del mdc, con possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare<br />

anche lo scar ipointenso centrale (Fig.12).<br />

Altri contributi potrebbero derivare dall’impiego dei mdc RES specifici. Questi mdc<br />

hanno infatti presupposti d’impiego analoghi a quelli della me<strong>di</strong>cina nucleare (la<br />

captazione del contrasto superparamagnetico così come dei ra<strong>di</strong>ofarmaci <strong>di</strong> tipo<br />

colloidale da <strong>parte</strong> del fegato) e dovrebbero rendere in<strong>di</strong>stinguibili dal fegato sano la<br />

lesione evidenziata all’esame <strong>di</strong> base, per il fatto che questa capta l’agente <strong>di</strong><br />

contrasto e riduce egualmente il suo segnale. Tuttavia allo stato attuale sembra che<br />

questi presupposti comuni non abbiano consentito risultati paragonabili a quelli della<br />

me<strong>di</strong>cina nucleare.<br />

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