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Appunti di RM - 1a parte - Fegato,vie biliari e pancreas

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MORBO DI WILSON<br />

Si tratta <strong>di</strong> un accumulo <strong>di</strong> rame nel fegato a causa della <strong>di</strong>fettosa sintesi della<br />

ceruloplasmina, responsabile del trasporto del Fe in circolo.<br />

Questa con<strong>di</strong>zione non è svelabile né alla ETG né alla TC.<br />

Anche la <strong>RM</strong> non fornisce reperti significativi nonostante il rame sia dotato <strong>di</strong> effetto<br />

superparamagnetico, e per ciò stesso dovrebbe abbassare l’intensità del segnale del<br />

parenchima, almeno nelle sequenze T2 pesate.<br />

SINDROME DI BUDD-CHIARI<br />

Nessuna ulteriore informazione rispetto a quanto sia possibile ottenere con la<br />

TC( basale e dopo contrasto : alterazioni parenchimali ) e con l’eco-CD (alterazioni<br />

dei vasi venosi intraparenchimali).<br />

L’angio-<strong>RM</strong> potrebbe essere utile per ottenere una visione d’insieme del sistema<br />

vascolare non, per <strong>di</strong>mostrare le cause <strong>di</strong> ostruzione al livello della vena cava<br />

inferiore (trombi, membrane o altro ) e la presenza <strong>di</strong> circoli collaterali.<br />

EPATITI<br />

Nessuna in<strong>di</strong>cazione nelle forme croniche, sia per quanto riguarda i segni<br />

intraparenchimali, sia per quanto riguarda i segni associati ed accessori (ipertensione<br />

portale, splenomegalia, ascite). Forse qualche utilità nello stu<strong>di</strong>o dei circoli collaterali.<br />

Scarsa in<strong>di</strong>cazione nelle forme acute, dove la riduzione dei tempi <strong>di</strong><br />

rilassamento T1 e T2, a causa dell’edema infiammatorio, con riduzione del segnale<br />

in T1 ed accentuazione in T2, in pratica sono scarsamente percepibili ed utilizzabili ai<br />

fini <strong>di</strong>agnostici.<br />

CIRROSI<br />

Vale il <strong>di</strong>scorso precedentemente fatto per le epatiti croniche. E’ comunque da<br />

segnalare un aspetto ritenuto significativo, consistente nella possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare,<br />

soltanto nelle forme gravi, una iperintensità parenchimale da infiltrazione lipi<strong>di</strong>ca del<br />

fegato, che risulta anche aumentato <strong>di</strong> volume. Tale con<strong>di</strong>zione forse potrebbe<br />

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