HH OO DD 33 22 - Hod benessere

HOD 32
1

Sorpresa!
Dal prossimo numero
Hod compie
il suo ottavo anno
di pubblicazione.
Per festeggiare,
c’è un regalo per tutti.
Insieme alla Viprof, azienda leader
di distribuzione della medicina naturale
e omeopatica, saremo,
oltre che a Milano e provincia,
presso le farmacie di molte altre città:
Piacenza, Modena, Faenza,
Bologna, Sassuolo, Cremona,
Crema, Belluno,
Cortina D’Ampezzo, Brescia,
Ospitaletto, Como, Erba, Bergamo,
Milano, Monza, Seriate, Lecco,
Imbersago, Lodi, Casal Pusterlengo,
Mantova, Suzzara, Padova, Este,
Abano Terme, Pavia, Vigevano,
Voghera, Rovigo, Adria, Sondrio,
Bormio, Treviso, Vittorio Veneto,
Conegliano Veneto, Varese, Gallarate,
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Villafranca, ecc. ecc. ecc. ecc.

Salute & malattia - intervista al Dr. Paolo Vintani
a cura di Andrea Bocchi Modrone 4
Il diritto a non soffrire
di Alberto Ambreck e Raffaella Ferrari 5
È una questione di equilibrio
di Edoardo Felisi 10
La Medicina Cinese
di Caterina Martucci 11
La salute nella Medicina Ayurvedica
di Antonio Morandi e Carmen Tosto 14
Dominare una malattia
di Paola Grassi 16
L’uso delle spezie - Lo zenzero
Mini-corso di Cucina con Noi Due 19
A scuola dall’erborista: “La mia formula?
Sale in zucca!” - intervista alla Dott. ssa Cagnola
a cura di Marina Robbiani 20
L’erba racconta...: Questo inverno
facciamo gli indiani
di Sara Termini 24
Bellezza dove sei?
di Maria Teresa Lucheroni
Vetrina
a cura di Stefania Bortolotti
Cosmesi Naturale
a cura di Luca Perin
I capelli d’inverno
di Raffaella Ferrari
Speciale Bellezza
Colazione d’inverno
di Stefano Reina 40
Milano da mangiare
di Fulvio Simoni 42
NaturaSì 47
La libreria di Ecoè 48
Il frutto del Baobab
di Elena Marinoni 50
Equilibrio interiore
di Yogacharya Shivani Lucki 54
Fiere e mercati di Ecoè 57
< DIRETTORE RESPONSABILE: Marina Robbiani
CONSULENTE SCIENTIFICO: Paolo Vintani
CONSULENTE EDITORIALE: Raffaella Ferrari
Grafica: Lorena Manzini, Marco Nava
Pubblicità: Anna Monza
Tel/Fax 02.83.22.442 - 335.82.41.756
anna_monza@fastwebnet.it
EDIZIONI ALICE
Via Col di Lana, 4 - 20136 Milano
Tel 02.83.61.347 - info@hod.it - www.hod.it
STAMPA: Grafiche P.B.
Via Colombera, 10/A
Casalmaiocco (Lo)
Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998
A questo numero hanno collaborato: Alberto
Ambreck, Stefania Bortolotti, Clementina Cagnola,
Sergio Dal Barco, Edoardo Felisi, Raffaella Ferrari,
Paola Grassi, Maria Teresa Lucheroni, Yogacharya Shivani
Lucki, Elena Marinoni, Caterina Martucci, Andrea
Bocchi Modrone, Antonio Morandi, Noi Due, Luca
Perin, Stefano Reina, Fulvio Simoni, Paolo Tedaldi,
Sara Termini, Carmen Tosto, Edi Vesco, Paolo Vintani.
In copertina: Georgia O’Keeffe “Two Jimson Weeds”, Sotheby’s, New York.
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HOD benessere
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HOD 32
Da questo numero
Hod Benessere ha
un nuovo Direttore
Scientifico, il Dott.
Paolo Vintani.
Classe ’57, origini friulane,
con alle spalle
ben tredici generazioni
di farmacisti, è il titolare
della prestigiosa
e antica “Farmacia
alla Madonna” di Barlassina
(Milano).
Ho avuto il piacere di
conoscerlo nel suo laboratorio
– ma potrei
dire tranquillamente
tempio - tra gli alambicchi
e il profumo acre
e aromatico delle
erbe cinesi gelosamente
conservate in
ordinati cassetti, perché,
mi sono reso
conto, certe professioni
vanno oltre il
mero discorso lavorativo
entrando in una
dinamica di ruoli e sacralità
che lui stesso
mi ha spiegato.
&Intervista
al dott. Paolo Vintani
a cura di Andrea Bocchi Modrone
Salute malattia
Chi è, fondamentalmente, Paolo Vintani?
Un farmacista molto curioso, con la piena consapevolezza e il piacere
della ricerca di un equilibrio tra i vari piani dell’esistenza: psichico
e fisico. La mia filosofia, sia chiaro, è quella del bilancino, ma non nel
senso riduttivo del temine. Credo nella scienza e nella medicina, dando
a quest’ultima un carattere ampio, dal momento che la terapia
abbraccia diversi percorsi nel perseguire la guarigione.
Si riferisce alla medicina olistica?
Parlerei piuttosto di medicina globale. Il
termine olistico, negli ultimi anni, si è
caricato di valenze, interpretazioni e
misinterpretazioni che non riconosco
mie, finendo per abbracciare una serie
di terapie che nulla hanno a che vedere
con la scienza vera e propria.
Cosa intende per medicina
globale?
Il mio concetto di medicina globale si rifà
ad Ippocrate, per il quale la salute è
una situazione antecedente e concomitante:
tutto può intervenire per la salvaguardia
del proprio star bene e del
proprio equilibrio. L’intervento del medico
non è necessariamente terapeutico,
in certe situazioni il suo compito si riassume
nel fare accettare al paziente
uno stato patologico o comunque nel
La medicina, per dirla
in breve, è la scienza
che studia le tendenze
affettive dell'organismo
nel suo
riempirsi e svuotarsi,
e chi sa distinguere
in queste tendenze le
buone dalle cattive,
costui è un gran medico;
chi, poi, queste
tendenze le sappia
anche modificare
…sarà proprio un
maestro eccellente.
(Platone, Simposio,
Discorso di Erissimaco)
farglielo vivere e affrontare nella maniera migliore. Il paziente è fondamentalmente
una persona, un mondo su cui intervenire in maniera
complessa. La panacea e il rimedio miracoloso non esistono.
E per malattia?
La malattia è la mancanza di un equilibrio. Equilibrio che può venir
meno non solo a livello fisico, ma anche a livello emotivo, dando origine
poi ad una serie di patologie in risposta di questo “mal Essere”.
Come vede Hod?
Mi piace pensarlo come un incontro tra amici con cultura, personalità
ed esperienze differenti che hanno, però, la forza e la serenità di
confrontarsi nonché l’orgoglio di credere nelle proprie idee. Mi viene
✔

spontaneo citare il monito di
Ezra Pound “Se un uomo non è
disposto a lottare per le sue
idee, o le sue idee non valgono
nulla, o non vale nulla lui”.
Che apporto intende dare
alla rivista?
Prima di tutto di amicizia. In secondo
luogo vorrei che Hod non
fosse una rivista di divulgazione
o di dogmi da insegnare, ma
che sollevasse dubbi e spingesse
al dialogo, origine prima di
ogni qualsivolglia crescita morale,
culturale e di pensiero. ■
Biografia: Dott. Paolo Giovanni Vintani,
farmacista, titolare della Farmacia
alla Madonna di Barlassina
(Mi) e Segretario Nazionale AFAC
(Associazione Farmacoterapia Cinese).
Collabora con la Cattedra di
Legislazione e Tecnica Farmaceutica
tenendo alcuni seminari sulla
tecnica di preparazione dei rimedi
omeopatici. È Vicepresidente del
Consorzio Farmaceutico Adda
(CFA), nonché membro del Comitato
Scientifico della collana “Scienze
e Salute” della Franco Angeli
Editore. Membro del gruppo di ricerca
UNA (Uomo, Natura, Ambiente)
che si occupa dello studio
dell'ambiente (colori, suoni, aromi)
quale parte essenziale nello stato
di salute e benessere dell'individuo.
È altresì coordinatore scientifico
del progetto "Controllo e valutazione
qualità prodotti erboristici e
fitoterapici" promosso dall'Associazione
Chimica Farmaceutica Lombarda
fra Titolari di Farmacia e il
Centro Studi e ricerche sulla caratterizzazione
e sulla sicurezza d'uso
dei principi attivi di sostanze naturali
presso il Dipartimento di Scienze
Farmacologiche dell'Università
degli Studi di Milano diretto dal
Prof. G. Galli. Ha partecipato alla
discussione presso la Camera dei
Deputati per la stesura del progetto
della Legge Quadro in merito alle
Medicine non Convenzionali,
commissione promossa dall'Onorevole
È Direttore scientifico di Hod
benessere e della rivista Farmacia
News edita da Tecniche Nuove.
Salute&malattia Il diritto a
non soffrire
Esistono fenomeni di dolore continuo e “profondo” legati
non solo al tumore ma a molte altre patologie. Allora non
bastano i comuni antidolorifici, occorre rivolgersi ai specialisti
chiamati “terapisti del dolore”, medici che esercitano
la loro professione in centri specializzati, a cui ci si rivolge
in seguito al parere del medico di base o della specialista
che ha curato inizialmente la patologia. Tra i problemi
chiave nel trattamento del dolore, la carenza di
strutture assistenziali sul territorio, ovvero la reperibilità
delle preparazioni in grado di controllare il dolore nell’arco
dell’intera giornata.
In medicina si definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale
ed emotiva associata ad una malattia o comunque descritta
in relazione ad essa”. È lo strumento che il nostro corpo
Georgia O’Keeffe, “Jimson Weed”
di Alberto Ambreck e Raffaella Ferrari
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utilizza per avvertire che qualcosa non va. La
percezione del dolore è caratterizzata da una
forte componente emotiva e psicologica, che
varia da individuo a individuo. In linea generale
possiamo però suddividere il dolore in:
● acuto, quando si evolve in stretto rapporto
con la malattia che lo ha causato ed è di durata
limitata
● cronico, quando si evolve, in modo persistente,
oltre la malattia ed è accompagnato
da importanti segnali psicologici (depressione,
irritabilità, ansia, paura della morte o della
gravità della malattia).
Il dolore del malato di cancro è definito dagli
specialisti un “dolore globale”: inizia come
dolore acuto, ma si trasforma ben presto in
dolore cronico, influenzando gravemente la
qualità della vita dell’ammalato e di chi gli sta
accanto. Il dolore a questo punto non rappresenta
più soltanto il sintomo di una malattia,
ma può diventare esso stesso la malattia.
Non tutti sanno che esistono diverse forme
di dolore cronico: oltre a quello oncologico,
il più tristemente conosciuto, vi sono fenomeni
di dolore continuo e “profondo” legati
ad altre patologie. Ne sono esempi gravi
forme di cefalee e nevralgie, come quella del
trigemino o quella nota come “fuoco di S.
Antonio”, le ulcere ischemiche degli arti inferiori,
le grandi ustioni, le sindromi da arto fantasma
(dopo un’amputazione), e alcune fasi
post-operatorie e post-traumatiche. In tutti
questi casi il trattamento con i comuni antidolorifici
può non essere sufficiente, ed è necessario
rivolgersi a specialisti
chiamati “terapisti
del dolore”, che possono
intervenire con specifici
protocolli terapeutici.
Questi medici esercitano
la loro professione in
centri specializzati, e a
Georgia O’Keeffe, “Foglie”
I farmaci contro il dolore
I farmaci attualmente utilizzati per la cura
del dolore sono i farmaci antinfiammatori
non steroidei (FANS), raccomandati
come prima arma quando l’intensità
del dolore è ancora facilmente controllabile.
Altri farmaci adiuvanti sono gli
anestetici locali e i corticosteroidi. Gli oppioidi
sono invece considerati da anni il
caposaldo della terapia del dolore. Gli
oppioidi (morfina, metadone, ossicodone,
fentanil, codeina, tramadolo ecc)
prendono il nome dall’oppio contenuto
in certe varietà di papavero dove sono
stati trovati per la prima volta. Ma la parentela
chimica non deve trarre in inganno,
l’utilizzo di oppioidi, come la
morfina, a scopo terapeutico non ha nulla
a che vedere con l’utilizzo dei derivati
dell’oppio a scopo
edonistico.
Nessun malato
di tumore
che ricorra
alla
morfina per
combattere il dolore, sarà in seguito
vittima della dipendenza fisica e psicologica
tipica degli stupefacenti. Un
altro tabù da sfatare è che la morfina
possa causare perdita di coscienza,
anzi se ben dosata consente al paziente
di condurre una vita normale.
loro ci si rivolge in seguito al parere del medico
di base o della specialista che ha curato
inizialmente la patologia.
Come si prendono
Tutti i farmaci che curano il dolore, morfina
compresa, possono essere assunti sia in
ospedale che a casa: le vie di somministrazione
sono molteplici e consentono di personalizzare
la terapia del dolore, mettendo a
“Primum non nocere et lenire dolorem”
Ippocrate
✔

punto per ogni paziente la schema posologico
più indicato. Le vie di somministrazione
più comuni sono quella orale (pillole, sciroppi
o fiale orali), l’iniezione sottocutanea o endovenosa,
il cerotto transdermico (che viene
applicato sulla pelle e che rilascia in modo
costante una certa quantità di sostanza). Si
utilizzano anche altre vie di somministrazione,
più complesse, come l’infusione venosa
continua, o la via epidurale. Nel caso sia necessario
ricorrere a queste ultime, l’ammalato
si può rivolgere a un infermiere o a un
centro di assistenza domiciliare.
In Italia le associazioni per l’assistenza domiciliare
sono ormai una realtà molto ben organizzata
e in genere, oltre al personale infermieristico,
mettono a disposizione dell’ammalato
e della sua famiglia anche medici,
psicologi, assistenti sociali e altri volontari.
Purtroppo, nonostante l’interesse, in Italia la
terapia del dolore stenta a decollare: secondo
recenti analisi sul consumo dei farmaci
per il trattamento del dolore severo, il nostro
paese è risultato agli ultimi posti tra gli stati
dell’Unione Europea, anche se il Ministero
della Salute ha adottato nuove iniziative per
promuovere l’utilizzo della terapia del dolore
e l’impiego dei farmaci analgesici oppiacei,
attraverso semplificazioni burocratiche apportate
da una Legge nel 2001 e da successivo
decreto datato 4 aprile 2003.
Le più recenti norme legislative hanno infatti
semplificato le modalità di prescrizione di
questi farmaci, ridimensionando le responsabilità
penali di medico e farmacista (in passato
eccessive!), senza far venir meno le responsabilità
etiche e professionali e i controlli.
È stata rivolta particolare attenzione ai pazienti
in dimissione dopo il ricovero ospedaliero
e ai sistemi di assistenza domiciliare,
al fine di garantire due principi fondamentali
del diritto alla salute: da un lato il diritto
dell’ammalato a non soffrire e a morire a
casa propria, dall’altro il dovere di noi tutti,
Salute&malattia famigliari e operatori sanitari
compresi, di aiutarlo in
questo passaggio, nella logica
del rispetto per la dignità
dell’ ammalato e della
sua sofferenza.
Una nuova
possibilità
per il futuro
Tutti pensiamo che la
cultura della rassegnazione
al dolore sia un segnale di
grande inciviltà e che la
qualità della vita di un paziente, soprattutto
se terminale, sia moralmente ed eticamente
il primo dovere di ogni buon medico e farmacista,
oltre che dei famigliari.
Ma uno dei problemi chiave nel trattamento
del dolore è la carenza di strutture assistenziali
sul territorio, o meglio rimane da risolvere
il problema della reperibilità delle preparazioni
usate nella terapia del dolore in grado di
controllare il dolore nell’arco dell’intera giornata.
La tecnologia ci è venuta in aiuto con
l’introduzione dei nuovi sistemi di infusione
continua detti “pompe elastomeriche” o più
semplicemente “elastomeri”.
L’infusione continua di oppiodi con questa
tecnica rappresenta un modo molto vantaggioso
ed efficace di controllare il dolore senza
la necessità di un ricovero ospedaliero.
L’elastomero è un dispositivo monouso per
l’infusione continua di farmaci, che vengono
somministrati ad una velocità costante preimpostata
e in quantità nota, secondo una
particolare legge fisica che regola il flusso di
un liquido attraverso un vaso. È maneggevole,
leggero e di piccole dimensioni (può essere
tenuto in tasca), non si rompe facilmente,
non provoca allergie, e soprattutto
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Illustrazione di Ilaria Comolo
consente al malato di diventare protagonista
della propria analgesia. In tal modo, senza
dover ricorrere ad altre persone, si rende autonomo
nella somministrazione dei farmaci
in base alla propria sensazione del dolore.
La preparazione degli elastomeri è però un
procedimento che va effettuato da personale
esperto, secondo precise regole che garantiscano
la sterilità del prodotto. Fino ad oggi le
uniche strutture in grado di allestire queste
pompe elastomeriche sono state alcune farmacie
ospedaliere dotate di camera sterile.
Ma questo numero esiguo di farmacie non è
più in grado di sopperire alle numerose richieste
di elastomeri, che arrivano anche da
pazienti de-ospedalizzati che non riescono a
trovare queste preparazioni nella farmacia
sotto casa. Basti pensare che ogni anno
in Lombardia si contano circa 30.000
pazienti in fase terminale che potrebbero
beneficiare di queste cure.
Ecco perché si è pensato che parte di queste
richieste possano affluire ad alcune farmacie
aperte al pubblico dotate di un laboratorio
galenico in linea con i requisiti richiesti dalla
Legge, con camera sterile, che possano operare
con procedure di lavoro adeguate e con
personale istruito e competente. In questo
modo l’utilizzo dell’infusione continua nella
terapia del dolore potrà diventare una pratica
usuale e facilmente accessibile a tutti, dando
valore concreto ad uno degli obiettivi espressi
nel Piano Sanitario Nazionale, secondo cui
“occorre potenziare e rafforzare la tutela dei
soggetti deboli”.
Perché un sistema sanitario civile deve
occuparsi della “qualità della vita” ma
anche della “qualità della morte”. ■
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Farmacia Dott. A. Ambreck
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Salute&malattia Q u a n d o
Samuel Hahnemann,
il medico
sassone fondatoredell’Omeopatia,elaborò
i fondamentimetodologici
che stanno
alla base di
questa metodica
terapeutica,
in particolare il
fenomeno della similitudine,
l’uso di sostanze a dosi
deboli e infinitesimali, l’approccio
olistico al paziente
era fortemente condizionato
dalla teoria vitalistica che
dominava la cultura e la
scienza alla fine del XVIII secolo.
Per Hahnemann la salute
era il perfetto equilibrio dell’energia
vitale che sottende
a tutte le funzioni dell’organismo;
al contrario, la perdita
di enegia vitale, o la disorganizzazione
del suo stato
di equilibrio, rappresenta
la condizione di malattia. I
medicinali omeopatici con-
È una questione
di equilibrio
di Edoardo Felisi
La salute e la malattia rappresentano due
concetti che da sempre appartengono al bagaglio
culturale dell’uomo, ma che hanno avuto
diverse espressioni legate ai modelli sociopolitici
e alle acquisizioni scientifiche e filosofiche
che ne hanno caratterizzato i differenti
periodi storici. Non hanno dunque valore assoluto
bensì dinamico nel tempo e nello spazio,
e cioé variano in relazione al periodo storico e
al contesto geografico in cui sono considerati.
durrebbero quindi
alla guarigione,
indicando all’organismo
la via da
percorrere per riorganizzarecorrettamentequesta
energia vitale.
Anche oggi, alla
luce delle moderneconoscenze
e acquisizioni
scientifico-tecnologiche,
il medico esperto
in Omeopatia si approccia
al paziente considerandolo
come un’unità funzionale
in cui le funzioni psichiche,
neurologiche, endocrine
e immunologiche
si coordinano e sinergizzano
per ottenere quell’equilibrio
che permette all’uomo
di relazionarsi con
l’ambiente e di affrontare
le evenienze della vita nel
modo più armonico possibile.
La perdita di questo
equilibrio funzionale rappresenta
perciò la causa
che porta alle diverse condizioni
patologiche che

differiscono in ciascun individuo
a seconda del suo
patrimonio genetico, dei
suoi modelli di vita e dalle
esperienze che la vita gli
sottopone. Questo spiega
perché il concetto di malattia
e di salute, inteso come
conservazione-perdita
di questo equilibrio funzionale,
sia fortemente individualizzato
in
Omeopatia e come in
realtà ogni individuo esprima
la “propria malattia”
con la propria reattività
soggettiva. Da ciò ne deriva
che la scelta della terapia
dovrà essere altrettanto
personalizzata, affinché
il medicinale omeopatico
prescelto possa indicare
all’organismo le modalità
più idonee per il recupero
dell’equilibrio psico-somatico
che è peculiare di
“quel” determinato individuo.
✽
Edoardo Felisi
Medico Chirurgo,
Direttore scientifico
del Centro Italiano di Studi
e di Documentazione
in Omeopatia.
La Medicina
La medicina cinese attribuisce la massima importanza all’equilibrio
come chiave per la salute. Ogni rottura prolungata dell’equilibrio tra
le energie dell’organismo o tra queste e le energie ambientali può
divenire causa di malattia. Vi è una costante interazione tra corpo
umano e ambiente, perché l'uomo è considerato un microcosmo
facente parte del macrocosmo. La coordinazione e l’equilibrio dell’organismo,
l’unità tra il corpo e l’ambiente formano la base dell’esistenza
umana. La comparsa della malattia è la conseguenza
della rottura di questo equilibrio.
Quando parliamo di equilibrio ci riferiamo sempre alle
componenti yin e yang dell’energia.
Il cerchio rappresenta l’insieme di una
parte yin (blu) e una yang (rossa).
I due piccoli cerchi inclusi indicano
che nello yin è contenuto dello yang
e viceversa. La curva dinamica
che li separa mostra che yin e yang
sono continuamente uniti.
Perciò yin e yang si generano
l’un l’altro, si controllano
reciprocamente
e si trasformano l’uno nell’altro.
Cinese
di Caterina Martucci
Secondo la medicina cinese, quando un fattore patogeno attacca
l’uomo, l’equilibrio e l’armonia dello yin e dello yang sono distrutti
e gli squilibri che ne derivano generano la malattia.
Zhengqi è il termine usato per indicare l'energia corretta normalmente
formata e utilizzata per assicurare il benessere dell'individuo
e la capacità di opporre resistenza ad ogni tipo di fattore patogeno,
interno o esterno al corpo, indicato con il nome di xie qi.
Quando un fattore patogeno aggredisce l’organismo, la malattia si
manifesta solamente se preesiste una perturbazione interna.
Che cos'è la salute
L'assenza di malattia non equivale a stato di salute. I Cinesi ricorrono
all'espressione Jian Kang per indicare uno stato in cui non vi
è malattia, né dolore, né stanchezza, ma vigore e gioia di vivere. Lo
stato di salute fisica e mentale è la risultante di molteplici fattori, tra
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i quali particolare rilievo hanno:
● la corretta formazione dell' energia;
● l'equilibrio dinamico tra le componenti yin e
yang dell'energia;
● la buona circolazione delle stesse in tutto il
corpo;
● la loro appropriata utilizzazione da parte dei
vari organi e tessuti del corpo.
La prevenzione delle malattie e la conservazione
della salute ha come fondamento il mantenimento
dell'equilibrio yin/yang in qualunque azione
della propria vita. È necessario bilanciare
lavoro e riposo, sonno e veglia, attività fisica e
mentale. L'alimentazione, la vita emozionale e
intellettuale, l'attività sessuale stessa, sono regolamentate
secondo lo yin e lo yang. Questo
equilibrio è relativo a ciascuna persona in relazione
all'età, alla propria costituzione corporea e
individualità, oltre che alla stagione in corso. Ciò
che è troppo per una persona, può non esserlo
per un’altra. L'importanza attribuita alle pratiche
igieniche dalla Medicina Tradizionale Cinese de-
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riva dall'aver capito
che si può
conservare attivamente
la salute e
curare le malattie
croniche, solo attraverso
un intervento
radicale
sullo stile di vita e
attraverso la comprensionedell'importanza
“di
fare o non fare le
piccole cose quotidiane”.
La tradizione taoista
ha consacrato
il cosidetto "triplice
metodo di rafforzamento
della
salute”, che in ordine
di importanza
crescente concernel'alimentazione,
la ginnastica
daoyin (sinonimo
di qi
gong), e i rimedi
Chi vuole divenire artefice
della propria salute
ha bisogno di:
1. Conoscere l'esistenza
di eventuali "congenite"
debolezze, richiedenti
particolari cure e
protezioni.
2. Attribuire importanza
e rispettare la propria
unicità.
3. Confidare nella capacità
di aiutare se
stessi a divenire più forti
e vivere più a lungo.
A partire dai punti 1. e
2. si deve imparare a
costruire il proprio ottimale
stile di vita, affinché
l'energia vitale sia
sorretta e non danneggiata,
nel rispetto della
necessità di nutrire la
vita (yangshen) della
mente, delle emozioni
e del corpo con la stessa
attenzione.
tonificanti. Si ricorre alle cure mediche, vale a dire
agopuntura, moxibustione, dietetica terapeutica,
farmacoterapia, solo quando i rimedi casalinghi,
intesi come attuazione delle “pratiche di lunga
vita”, non si dimostrano sufficienti a conservare
la salute. ]
caterina.martucci@energiaperlavita.it
www.energiaperlavita.it
✔

Seminari
e incontri
“Preservare la salute
e conservare la vita”
Per comprendere come preservare la salute
e coltivare la vita, in qualità e quantità,
è necessario conoscere cosa fare
per rafforzare e sostenere le energie
che sono il fondamento stesso della vita.
Proponiamo a tal fine, due incontri.
Il primo incontro avrà per tema
'La Costituzione
dell'individuo'.
La costituzione esprime la natura individuale,
sul piano fisico e psichico, ed è alla base
della specifica modalità di risposta di ognuno
di noi ai vari stimoli provenienti dall'ambiente
in cui viviamo.
I partecipanti impareranno ad individuare la
propria costituzione e ad utilizzare tale
conoscenza per alimentarsi correttamente,
per proteggere le proprie fragilità e per prevenire
le malattie.
Il secondo incontro avrà per tema
“Le tecniche di lunga vita'.
Verranno presi in esame alcuni concetti
basilari:
● i tre tesori dell'uomo: energia, essenza,
spirito;
● lo stile di vita appropriato per coltivare l'energia,
l'essenza e lo spirito.
Si farà pratica di : ● automassaggio ● tecniche
di respirazione ● tecniche di rilassamento,
concentrazione e meditazione.
2. Introduzione alla meditazione: alla
ricerca del nostro vero essere.
La meditazione è pratica della consapevolezza,
attraverso il corpo, il respiro, la psiche
(pensieri ed emozioni, feelings).
Il seminario, teorico e pratico, si avvale di
differenti tecniche aventi il medesimo
scopo: sviluppare la capacità di essere presenti
nel ‘qui e ora’, l'unico momento in cui
possiamo sperimentare la nostra energia
vitale in azione, fresca, nuova, autentica –
senza passato e senza futuro.
La vita avviene solo nel presente; se non
siamo in grado vivere nel presente accade
che non sappiamo più chi siamo esistenzialmente
e ci identifichiamo con una immagine
di noi stessi fatta di pensieri e comportamenti
che non ci appartengono veramente,
perché appartenenti al passato, e
perlopiù mutuati dai libri, dagli educatori,
dalla società in cui viviamo. ☯
✔
Per informazioni:
02 / 20 47 778
caterina.martucci@energiaperlavita.it
oppure visitare il sito
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HOD 32
13

14
HOD 32
Kalighat School,“Lakshmi”, XIX sec.
Salute&malattia La Salute nella
testo del
Dr. Antonio Morandi
e Carmen Tosto
Medicina Ayurvedica
Il termine sanscrito Ayurveda indica la medicina tradizionale
indiana, ed è una parola che deriva dall'unione di Ayus e
Veda. La parola Veda indica "conoscenza" mentre Ayus sta
ad indicare "vita" in senso lato, quindi Ayurveda significa conoscenza
della vita intesa come una continua interazione
tra corpo, organi di senso, mente ed anima.
L'Ayurveda si prefigge quattro scopi fondamentali: prevenire
le malattie, curare la salute, mantenere la salute, promuovere
la longevità.
Il termine salute/sano in sanscrito è Svastha che letteralmente
significa "stabilizzarsi nel sé" o "nella condizione propria
a sì stessi". Vediamo quindi come il concetto di salute
sia considerato come condizione naturale dell'uomo, mentre
la malattia è vista come
un'allontanamento da una
condizione di normalità.
Sushruta, celebre medico
ayurvedico (ca V sec. AC,) così
definisce lo stato di salute:
"L'individuo sano
è colui che ha umori,
il fuoco digestivo, i tessuti
e le funzioni escretorie
ognuno in buon equilibrio,
e che ha lo spirito,
i sensi e la mente
sempre compiaciuti".
Questa definizione considera
i tre principali aspetti della
vita della persona: corpo
mente e spirito ed è molto

✔
più completa della definizione
corrente di salute come
semplice "assenza di malattia"
adottata dalla medicina
convenzionale, e infatti
L'O.M.S. (Organizzazione
Mondiale della Sanità) ha
fatto letteralmente proprio
questo concetto definendo
la salute come "uno stato di
pieno benessere fisico, psichico
e sociale".
L'Ayurveda vede l'uomo come una miniatura
della natura, e ciò significa che i principi
presenti nella natura sono gli stessi presenti
nell'uomo. In base a ciò è possibile
quindi usare, se lo conosciamo, tutto ciò
che è presente nell'universo al fine di curare
le malattie. Ecco a questo proposito una
storia molto indicativa:
"Nell'India antica esisteva una grande e
famosa Università chiamata Daksasila
frequentata da studenti provenienti da
molti paesi al fine di imparare tutte le
scienze mediche, compresa l'Ayurveda. Il
rettore di questa Università era il grande
e famoso alchimista Nagarjuna. Il giorno
dell'esame finale, egli convocò tutti gli
studenti dicendo loro che la verifica sarebbe
consistita in una sola prova, e a
sentir questo tutti gli studenti furono
molto felici. Quindi disse loro di cercare,
nei pressi del tempio dell'Università
qualsiasi sostanza che ritenevano non
poter essere direttamente o indirettamente
utile per curare l'uomo. Gli studenti
partirono alla ricerca e ritornarono
dopo alcune ore, portando qualcuno
della sabbia, alcuni dei pezzi di legno,
altri delle pietre; ogni studente aveva
qualcosa nelle proprie mani. Soltanto
uno studente ritornò per ultimo a mani
vuote e inutile dirlo, fu l'unico a superare
la prova di esame."
L'insegnamento di questa
storia è che tutto, incluso il
veleno, può essere usato come
"medicamento" se si sa
come usarlo, quando usarlo
e perché usarlo.
Secondo l'Ayurveda l’individuo
è l'espressione unica
della combinazione di tre
energie fondamentali (dosha):
Vata, Pitta e Kapha.
● Vata Dosha indica il principio
del movimento e presiede alle funzioni
del sistema nervoso e di tutto ciò che si
muove.
● Pitta Dosha indica il principio del calore
e della trasformazione e governa i processi
digestivi e metabolici.
● Kapha Dosha indica il principio della coesione
e stabilità, ed è responsabile della
struttura e mantenimento del corpo.
La costituzione individuale (Prakriti) è determinata
dalla composizione e prevalenza
dei dosha, ed individua la nostra salute
ideale ma anche le predisposizioni individuali
verso squilibri e malattie.
Errate abitudini, stile di vita, alimentazione e
stress agiscono sbilanciando l'equilibrio dei
dosha ed alterando il metabolismo e la fisiologia
dei tessuti attraverso la produzione
ed accumulo di tossine (Ama). Queste tossine
bloccano i canali che collegano funzionalmente
tutti i tessuti corporei, ed influenzano
progressivamente l'organismo a tutti i
livelli, energetico, immunitario e metabolico
portando all'espressione della malattia.
Il medico ayurvedico valuta, attraverso metodi
diagnostici particolari in cui l'esame del
polso riveste un ruolo principale, il disequilibrio
fin dagli stadi iniziali, e può pertanto
intervenire preventivamente fornendo indicazioni
specifiche atte a ristabilire l'equilibrio
psicofisico e mantenere lo stato di sa-
15
lute. ✽
“Asceta con devoto, Scuola Moghul del XVI sec.
HOD 32

16
HOD 32
Salute&malattia Dominare una malattia
un concetto che nasce dalla filosofia
Il filosofo tedesco Hans Georg Gadamer afferma,
in una preziosa raccolta di saggi dal
titolo emblematico "Dove si nasconde la salute"
[Raffaello Cortina Editore, 1994], che la
terminologia dell’arte medica si costruisce
contemporaneamente sulle due coordinate
dell’esperienza e del concetto. Questo significa
che è nelle parole che risuonano tutte
le esperienze naturali, ivi comprese quelle
della salute e della malattia.
Il primo e più importante
concetto
per comprendere
la natura della salute
e della malattia
è quello di
equilibrio, un’idea
che assume grande
rilievo già negli
scritti di Ippocrate;
l’idea che nell’universo
viga un ordine,
in base al quale
tutti i processi della natura si determinano:
in tale prospettiva, l’intervento medico è concepito
come un tentativo per ristabilire l’equilibrio
turbato, ed in questo consiste, specificamente,
l’opera dell’arte medica.
Tuttavia, a differenza di altre produzioni, il ripristino,
ovvero il ritrovamento dell’equilibrio
da parte del medico, è un’esperienza del tutto
particolare. Essa è caratterizzata da un alto
grado di instabilità ovvero di indeterminatezza.
L’arte medica, cioé, non coincide con la
creazione di una nuova situazione di stabilità,
ma nell’assestare un equilibrio precario già
esistente. Qualsiasi alterazione di esso, ovvero
ogni malattia, è correlata ad infiniti altri fattori
che quell’equilibrio hanno contribuito a
determinare.
L’intervento medico, pertanto, non deve essere
inteso come una produzione, la determinazione
ex-machina di qualcosa, ma come
il rafforzamento dei fattori che già costituiscono
una condizione di stabilità. Il carattere
particolare dell’arte medica e dell’opera del
medico è che essa “non fabbrica, né produce”,
ma contribuisce a ristabilire la salute del
di Paola Grassi
malato. “Dominare
una malattia” significa
quindi riconoscerne
il decorso e
poterlo regolare,
non essere padroni
della natura al
punto di eliminare
semplicemente il
male.
L’altro importante
concetto cui rivolgersi
è quello di
cura. È molto interessante notare, come suggerisce
Gadamer, che ogni cura (in tedesco
Behandlung) inizia con la mano (die Hand)
che tasta ed esamina la trama. Tuttavia, per
poter ricondurre il paziente all’equilibrio della
salute e della vita, l’intervento del medico
non può essere limitato al momento del suo
intervento, ma deve durare nel tempo. Detto
altrimenti, il medico non può soltanto agire
(handeln), ma deve curare (behadeln). Non
solo la mano è pertanto necessaria, ma anche
l’orecchio, che sa ascoltare la parola giusta:
"nell’ambito della medicina il dialogo
non rappresenta una semplice introduzione
o una preparazione alla cura. È già una forma
di assistenza e prosegue nel trattamento
successivo che deve portare alla guarigione.
Il tutto si esprime anche nel termine tecnico
“terapia” che deriva dal greco Therapeia
(“servizio”). La lingua, secondo Gadamer, è
tale solo quando è dialogo, quando si alternano
domanda e risposta, risposta e domanda.
Queste, nel dialogo, così come la salute
e la malattia nell’equilibrio delle cose, sono
due aspetti inseparabili. ✽

design
Il laboratorio di pratica filosofica per «non filosofi» è uno spazio di riflessione e partecipazione
per tutti quei non addetti alla filosofia come lavoro della ricerca che, tuttavia, condividono
una domanda di senso su alcune questioni topiche del vivere contemporaneo interrogando il cuore
e la testa: che cos’è l’amore? che cos’è la gioia? che cos’è il perdono? che cosa significa stare in
relazione? È possibile condividere una pratica della
ricerca su queste ed altre domande attraverso il
con-filosofare.
Le procedure filosofiche più coinvolgenti, il dialogo
socratico e la comunità di ricerca, si integrano di
volta in volta, a seconda della tematica, con esercizi
posturali e vocali, e quindi il lavoro sul corpo, e la
scrittura autobiografica.
La nostra proposta è quella di costruire insieme un
laboratorio di pratica filosofica che possa dare vita ad
una vera e propria comunità di indagine, ovvero
attivare un percorso di pratica della ricerca filosofica
a partire da una «fenomenologia», ovvero attraverso
il riconoscimento della presenza o assenza di
alcune questioni significative nella vita quotidiana
di tutti e di ciascuno, delle forme che esse assumono,
e in che cosa si trasformano.
Questa osservazione sarà mediata da alcuni stimula
che individueremo nella lettura e nel racconto,
nella visione di frammenti cinematografici, nell’esperienza
del teatro e nelle metamorfosi del corpo.
Questo invito vuole raggiungere l’eterogenea plu-
ralità di individui che qui e oggi avvertono la necessità di comprendere e comprendersi attraverso ragione.
E ciò senza abbandonare la sfera della affettività, bensì accompagnandola. I destinatari di
questa proposta sono, pertanto, e senza distinzio-
Le conduttrici
PAOLA GRASSI è consulente filosofica in
Milano e da cinque anni coordina gruppi
attraverso le procedure della filosofia in ambito
privato e istituzionale, ha lavorato con
alcune aziende milanesi e promuove corsi di
formazione alle pratiche filosofiche su tutto
il territorio nazionale.
EMANUELA FAITELLI è consulente filosofica
in Roma e da dieci anni svolge attività
teatrale a livello professionale.
ne, tutti quegli individui che provano il desiderio
di condividere un percorso dialogico di
conoscenza di sé e del mondo insieme
con l’altro, chiunque esso sia.
1
Le date e il programma
di MILANO
● 18 dicembre, il conflitto
● 29 gennaio, il distacco
● 26 febbraio, la solitudine
● 26 marzo, il desiderio
● 30 aprile, il risentimento
● 28 maggio, la gelosia
● 26 giugno, la gratitudine
Le date e il programma
di ROMA
● 8 dicembre, la fiducia
● 5 febbraio, il conflitto e il distacco
● 12 marzo, il desiderio e la solitudine
● 16 aprile, il risentimento e il perdono
● 14 maggio, l’invidia e la gelosia
● 18 giugno, la gratitudine e l’amore
Per informazioni potete inviare una mail
al seguente indirizzo di posta elettronica:
info@pratichefilosofiche.it
oppure chiamare il numero
348 55 43 553

Malattie Invernali
La Micro-Immunoterapia, aiuta a risolvere il problema
delle malattie invernali, in particolare delle vie respiratorie
e di tutti quei malanni che hanno necessità di un
trattamento specifico di supporto immunitario;
Inoltre, in virtù del suo ampio ventaglio di copertura
delle patologie, la Micro-Immunoterapia, è:
● un vero e proprio arsenale informativo; ● un approccio
originale dell’omeopatia; ● un sostegno immunitario
per prevenire le influenze.
L’inverno vede tornare il solito corteo di pazienti che
tossiscono e si soffiano il naso, I prodotti Labo’Life vi
possono aiutare!
Stefania Osté

L’uso delle spezie
L’arrivo di uno
straniero in un
altro paese è sempre
stato un modo
molto pratico per
avvicinare e conoscere
le sue abitudini
culturali e di vita,
spirituali, tradizionali
ecc. In questa
piccola rubrica abbiamo
pensato di
presentarvi uno degli
aspetti più interessantidell’Oriente:
la Cucina.
Come argomento
abbiamo scelto Le
Spezie, che inseriremo
di volta in volta
nel modo più semplice
possibile, cercando
di darvi una
buona base di cucina.
Alla fine, se seguireteattentamente
il corso, sarete
in grado di usare
abbastanza bene
le spezie più importanti:
cumino, coriandolo,cardamomo,
peperoncino...
Mini-corso di Cucina con Noi Due
Il sopraggiungere del freddo ci dà l’occasione di parlare
di quel famoso zenzero che tutti conoscono con il
nome di ginger. Originario dell’India e più in generale
dell’Asia, lo zenzero viene coltivato in tutte le zone tropicali,
in Giamaica, in Africa, ed ora è conosciuto e usato quasi un po’
dappertutto. I suoi principi attivi, contenuti in parte anche nel rizoma,
ci dicono che bisogna evitare di decorticarlo(e cioè togliere
la “buccia”) in quanto si impoverisce la pianta.
Considerata un’ottima droga da condimento, lo zenzero viene
usato soprattutto per le sue proprietà stimolanti ed eccitanti, digestive
e disinfettanti. Inoltre sviluppa calore ed elimina i gas intestinali.
Per esperienza personale ho trovato che il modo migliore
di utilizzarlo, è facile e semplice e dà buoni risultati:
Lavate la radice, tagliate un pezzetto di circa un centimetro
e tagliuzzatelo il più possibile, unite qualche bacca di
cardamomo leggermente schiacciata, mezzo cucchiaino
di tè “Bancha”, ponete il tutto in un pentolino insieme a 2
tazze d’acqua e fate bollire per qualche minuto. In questo
modo vi assicurate una buona dose di energia e un aiuto
all’equilibrio stomaco/intestino. È molto meglio berlo la
mattina ma, per favore, bevetelo lentamente.
TRATTORIA LATTERIA
NOI DUE
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Tel. 02/58.10.15.93
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VEGETARIANA
NATURALE
E BIOLOGICA
Non si servono alcolici
Non si fuma
Illustrazione di Ilaria Comolo
Lo zenzero
E questo non è che un assaggio,
possiamo ancora sbizzarrirci
insieme. Ad esempio, ricordatevi
che lo zenzero è una
delle spezie più incisive nella
preparazione del curry (che,
pensate, originariamente contiene
31 tipi di spezie diverse).
Un altro suggerimento? Potete
unirlo al limone nella preparazione
di buonissime scaloppine
di seitan e tofu. Ma di tutto
ciò proseguiremo a parlare più
avanti, alla prossima puntata.
Buon Tutto! ✽
✔
HOD 32
19

20
HOD 32
a A scuola dall’erborista
Amatissima a Milano,
dove ha distribuito
formule e
consigli su come
curarsi (ma anche
coccolarsi) con erbe,
foglie, fiori e
radici, la Dott. ssa
Cagnola e la sua
erboristeria hanno
rappresentato per
trent’anni un punto
di riferimento
per migliaia di persone
giunte fino a
lei da ogni parte
d’Italia.
“La mia formula?
Sale in zucca!”
Arctostaphylos
uva-ursi Spreng.
Intervista
alla Dott. ssa Cagnola
a cura di
Marina Robbiani
Dott .ssa
Cagnola, da dove arriva la passione per le erbe?
In realtà nasco come farmacista. Ho lavorato, e poi collaborato
per anni nella farmacia di mio padre, a Vigevano e sul
Lago Maggiore, al confine con la Svizzera. Attorno agli anni
settanta però ho capito che il mestiere del farmacista, voluto
fin da ragazzina, cambiava faccia e diventando sempre
più burocratico, rischiava di abbandonare la strada di quei
consigli utili che ho sempre ritenuto la base del mio lavoro.
Così ad un certo punto, dopo lunghe riflessioni, ho deciso
che mi sarebbe piaciuto fare l’erborista.
Perché?
Come farmacista avevo imparato molte cose. Inoltre pensavo
che tutte quelle preparazioni estemporanee che i miei
facevano sul momento potevano perdersi. Credo che il progetto
di aprire un’erboristeria venga proprio da qua, dall’idea
di tener vivo il senso del lavoro di famiglia. A questo va aggiunto
il desiderio di un’attività creativa, della possibilità di
continuare a mettermi in gioco, di mantenermi in stretto
rapporto con le persone.
In che modo l’ha aiutata il fatto di essere farmacista?
È stato molto importante. La laurea in farmacia aiuta sicuramente
dal punto di vista culturale, anche se poi bisogna
avere la passione, la conoscenza scientifica, la serietà e il
giusto equilibrio per addentrarsi all’interno di queste terapie
integrative, che ancora oggi nella mentalità tradizionale fanno
fatica a espandersi. Ma se va detto e ribadito che in caso
di patologia ci vuole il farmaco, quando si tratta di piccoli
disturbi, di quelle che io chiamo “le noie della salute”, si
possono usare anche i prodotti naturali. L’aiuto dell’erborista
può essere molto valido, in particolare quando la sua figura

si integra con quella del farmacista aperto
al naturale, all’idea che l’organismo umano
deve poter reagire da solo senza sovraccaricarsi
di farmaci, difficili poi da smaltire.
Dove si studia per diventare erborista?
Presso le facoltà di farmacia (a Milano,
Pavia, Torino, Padova, Parma, Bologna, Pisa,
Napoli) c’è una scuola di erboristeria a livello
universitario che dura 3 anni. Per contro,
la legge sull’erboristeria è ferma al 1931 e
malgrado se ne continui a parlare, quella
nuova non si vede ancora. Attenzione dunque
all’erboristeria che frequentate, è molto
importante che sia rappresentata da una
persona preparata e responsabile anche dal
punto di vista scientifico.
Quali sono i prodotti naturali che si possono
prendere con più tranquillità?
Le persone devono mettersi in mente che
il fai da te con le piante non risolve tutti i loro
problemi. Innanzitutto bisogna imparare
a conoscersi, sapere qual è il proprio tallone
d’Achille, il lato più debole: lo stomaco,
la circolazione, l’intestino, il sistema nervoso...
In secondo luogo, cerchiamo di usare
sempre le piante conosciute. Per quelle dell’Amazzonia
ad esempio, non abbiamo alcuna
letteratura scientifica di riferimento e,
mancando una vera lista di piante utilizzabili,
non esiste alcun tipo di controllo.
Insomma, visto che le piante note sono
tantissime, perché non farci fare una tisana
con quello che conosciamo? L’uva orsina,
la malva, la gramigna, c’è solo l’imbarazzo
della scelta... non avventuriamoci
in campi sconosciuti, a rischio
di brutte sorprese.
Quali sono le cose più importanti da sapere
andando da un erborista?
Tanto per cominciare, le piante si devono
veder bene. In realtà bisognerebbe imparare
a distinguere il colore delle foglie.
Facciamo il caso di malva, menta e ortica:
le loro foglie hanno 3 verdi diversi. Cosa significa?
Semplicemente che si vedono le
sfumature. Se al contrario dovessero apparire
3 verdi uniformi, vorrebbe dire che non
sono di buona qualità. Abbiamo così scoperto
che oltre a badare a come le piante
sono coltivate, dobbiamo fare attenzione a
come sono conservate. Anche il sacchetto
deve essere rigorosamente di carta. E, una
volta a casa, non bisogna travasare il contenuto
nel vetro perché è importante che le
piante respirino. Nella stessa erboristeria ci
devono essere i contenitori giusti - carta, iuta,
legno - nei posti giusti, né caldi né umidi.
E le piante devono stare all’oscuro, un
altro motivo per scartare il vetro che in genere
è chiaro. Morale: una pianta può essere
di ottima qualità, ma se è conservata
male non serve più. Questi sono tutti problemi
che si trovano a monte di qualsiasi
produzione a base di piante. Perché se per
fare un prodotto naturale uso l’estratto di
una pianta, devo avere la certezza che abbia
determinate caratteristiche.
Per quanto tempo si può assumere una
pianta medicinale?
Anche qua occorre essere prudenti e non
prendere mai medicinali a base di piante
senza consultare l’erborista. Ogni prescrizione
dovrebbe essere fatta ad personam.
Non va bene pensare che in
quanto cose naturali si possono prendere
quando e come si vogliono, sempre.
Certo, in presenza della tosse o di un attacco
di emorroidi, si continuerà a bere una
certa miscela di erbe fino a quando la fase
acuta non è passata. Ma più in generale 21
Illustrazione di Ilaria Comolo
HOD 32

22
HOD 32
consiglio che le piante vadano prese “a cicli”.
Prima di iniziare una cura, l’ideale sarebbe
fare un periodo di depurazione di circa
una settimana con piante drenanti per il
fegato e il rene (piante che stimolano la
funzionalità biliare e piante diuretiche, quali
il tarassaco e la pilosella), e poi passare a
medicinali più specifici. Allo stesso modo,
per prevenire i malanni e affrontare i cambiamenti
di stagione, o l’inquinamento, non
sarebbe male una depurazione fatta 2, 3
volte l’anno, sicuramente in primavera e
autunno. Non dimentichiamoci che la base
della fitoterapia è proprio quella di pulire,
depurare l’organismo.
E per la scadenza?
Non essendoci alcuna regola, io indicavo
sui miei sacchetti una scadenza di 2 anni,
ma tutto dipende da come le piante sono
Naturale mon amour
Cosa definisce un buon prodotto naturale?
La bellezza e la validità di un prodotto sono
date dalla scelta degli ingredienti, che devono
essere di buona qualità. Occorre subito
guardare la percentuale dei principi attivi:
sono loro che curano. Ma non è detto
che l’intera pianta contenga gli stessi principi
attivi, di fatto essi sono presenti solo in
quella parte della pianta chiamata
“droga”. Ad esempio nella malva
sono i fiori e i frutti, nell’echinacea
è la radice. Dunque per una tisana
di malva uso la foglia e il fiore,
mentre per una di echinacea la radice.
Per fare una
capsula invece
mi serve l’estrat-
conservate. A volte vanno buttate prima,
soprattutto quando non sono trattate chimicamente.
Oppure, quando il clima è
troppo umido, le radici possono fare il tarlo,
e in questo caso vanno eliminate prima
che si trasmetta alle altre piante.
Altri pericoli?
Purtroppo, mentre all’inizio della mia attività
la gente era spaesata, adesso pensa di
sapere tutto. Troppo. Ed è vero che si sa di
più… ma male. I giornali, i libri, le varie enciclopedie
danno l’impressione di avere
delle nozioni scientifiche. Peccato che ci
mancano le basi per capire, al punto di credere
di poterci curare il cancro con le piante.
È proprio in questi casi che l’erborista ha
la responsabilità di intervenire e riportare le
persone sulla via del buon senso. ✽
dall’erboristeria alla Ditta Cagnola
Malva Silvestris L.
to che, a sua volta, deve partire da una
pianta di buona qualità. È quindi indispensabile
che i dosaggi non siano mai altissimi
e che gli eccipienti (quelle sostanze che insieme
ai principi attivi costituiscono l’insieme
del prodotto) siano naturali. Anche l’involucro,
e cioè la capsula, dovrebbe essere
vegetale. Ma la cosa più importante è il sinergismo
d’azione…
Cosa intende per sinergismo?
È un concetto di tecnica farmaceutica. Facciamo
un esempio. Abbiamo l’echinacea, la
propoli e la rosa canina: non è vero che
usandoli in grandi quantità otteniamo il risultato
migliore. Occorre solo saperli dosare
bene. La giusta unione di 3 sostanze, anche
con bassi dosaggi, dà un risultato si-

✔
nergico, e cioè potenziato.
L’unica cosa che realmente conta per fare
un prodotto valido, è una bella formula di
prodotti di erboristeria, di piante, a cui si
possono aggiungere le vitamine.
Chi acquista i prodotti naturali?
In proporzione le donne sono sempre in
maggioranza, ma oggi sono molto interessati
anche gli uomini. Tanti i giovani, che oltre
a prendere prodotti naturali per sé si
preoccupano per i genitori, i nonni. A proposito
degli anziani, credo che siano le persone
che hanno più bisogno delle piante.
Invece sono tra i più maltrattati. Sono subissati
di farmaci quando al contrario, proprio
perché dotati di un metabolismo più lento,
dovrebbero avere dosi quasi pediatriche.
Non pensa che sia importante una buona
sinergia tra erborista e medico?
È fondamentale. Se si potesse arrivare a
una collaborazione tra medico e tecnico erborista,
riusciremmo davvero a risolvere
moltissimi problemi e ad avere degli ottimi
risultati.
Procedendo sul cammino delle sinergie,
esiste anche una ditta Cagnola…
Esatto. Avevo da poco aperto l’erboristeria
quando un giorno una mia cliente mi chiese
di accompagnarla in Germania per consigliarla
su alcuni prodotti da importare in
Italia, dove ancora non esisteva quasi nulla
del genere “naturale”. Siamo andate, e dopo
aver selezionato alcuni prodotti di cui mi
avevano attratto le formule, ho scelto quel-
Da questo numero di Hod la Dott. ssa
Cagnola sarà con noi, per darci qualcuna
delle sue “pillole” di saggezza,
buon senso e grande esperienza.
Chi volesse scriverle, può farlo:
info.cagnola@tiscali.it
li che mi parevano più adatti per il pubblico
italiano. Tra questi il famoso Sciroppo di lumache,
allora perfettamente sconosciuto.
Fu così che, un passo dopo l’altro, ho creato
l’Azienda Cagnola, dapprima importando
i prodotti Alsitan, poi aggiungendo poco per
volta i miei prodotti.
Che genere di prodotti?
Ho iniziato con la fitocosmesi, e da lì sono
partita per gli altri prodotti naturali. In principio
erano 4 o 5 e tra loro c’era già l’Echinaci
(che allora si chiamava Echinacea
Propoli Rosa canina), ma sono sempre rimasta
fedele alla mia filosofia. Tutte le piante
dei miei prodotti sono note, conosciamo
i loro usi, effetti, proprietà. Quella più nuova
era proprio l’echinacea, considerata afrodisiaca
dalla tradizione popolare. Ma viste le
sue proprietà elasticizzanti, ho cominciato a
usarla per un gel contorno occhi e uno stick
per labbra, che esiste tuttora. Quindi, focalizzando
l’attenzione sulle sue proprietà immunostimolanti,
sono passata alle capsule,
con un involucro prima realizzato in gelatina
molle (un tipo di capsula adatta alla
conservazione) e ora completamente vegetale,
derivato dalla patata. È vero che di
recente ho fatto qualche prodotto con la
Ginkgo biloba (contro lo stress, perdita di
memoria, senescenza e insufficienza venosa
periferica), ma solo quando ho ne avuto
in mano la “letteratura”.
Esiste uno stretto legame tra la sua idea di
erborista e la produzione della sua ditta…
C’è un filo diretto, che può benissimo essere
riassunto dalla frase di un professore
tedesco molto noto in Germania, il Prof.
Kollath. Dice: “Lasciamo le cose naturali il
più naturale possibile”.
In altre parole, le materie prime non devono
essere maltrattate con procedimenti
non naturali. Chiaro, no? ✽ 23
HOD 32

24
HOD 32
da “Erbe per l’anima” di M.Narcisi, Edizioni Il Punto d’Incontro.
✔
salute e bellezza
L’erba racconta...
Questo inverno
facciamo gli indiani
di Sara Termini
Echinacea
purpurea Nutt
L’Echinacea è una
pianta preziosa anche
in cosmetica: serve
come elasticizzate
e rigenerante dei tessuti;
contro le smagliature
e come antirughe.
Maschera antirughe
Echinacea radice
polvere g 40
Eleuterococco radice
polvere g 40
Psillio semi
polvere g 20
Ed ecco arrivato l’inverno! Per fortuna, a proteggerci, esistono
in Natura rimedi che aiutano a rinforzare le difese
immunitarie. Ad esempio l’Echinacea, la Propoli e la
Vitamina C contenuta nella frutta e nelle verdure. Ognuno
di essi possiede una propria storia e un’accertata attività terapeutica,
come tutti gli studiosi della materia sono concordi
nell’affermare. Se poi vengono utilizzati insieme, si può
sfruttare una sinergia d’azione, attuando una strategia preventiva
contro l’influenza e il raffreddore. Il fattore tempo è
determinante: prima si interviene ad erigere una barriera difensiva,
meno possibilità si avranno di cedere alle insidie dei
malanni stagionali. Generalmente ci si attiva quando già si
sta male. Il nostro organismo invece si troverebbe rinforzato
solo se gli si offrissero per tempo dei validi coadiuvanti.
Vin brulè antiraffreddore
Fate bollire un cucchiaio di miscela di piante in un bicchiere
di vino rosso corposo con l’aggiunta di un cucchiaio
di zucchero di canna. Appena il liquido bolle, togliete
la pentola dal fuoco e incendiate con un fiammifero
i vapori alcolici sprigionati dal vino. A piccoli sorsi, bevete
ancora caldo una tazza di Vin Brùlé prima di coricarvi:
tra un sorso e l’altro inalate i vapori aromatici che
aiutano a decongestionare le mucose nasali. L’azione
delle spezie e del vino caldo provoca una discreta sudorazione
e una gradevole sensazione di calore, che coadiuvano
in modo naturale le cure specifiche.
Garofano chiodi g 35
Cannella di Ceylon corteccia g 25
Noce moscata frutti t.t g 20
Cardamomo semi t.t g 10
Zenzero radice t.t g 10
per l’inverno

Dagli indiani d’America
un fiore a riccio
L’Echinacea deve il suo nome alla brattea
rigida e acuminata, denominata con il termine
greco echinos per via del “riccio” che
protegge gli splendidi fiori rosa. Originaria
del Messico, è una pianta erbacea perenne
appartenente alla famiglia delle Composite.
Ne esistono tre varietà: la angustifolia DC,
la purpurea Moench e la purpurea Nutt.
Pur non contenendo identici principi attivi,
si prestano alle stesse applicazioni terapeutiche.
In realtà, l’uso dell’Echinacea è stato
importato in Europa dai Sioux d’America,
che la utilizzavano per curare i morsi di serpente,
le ustioni e le punture degli insetti.
Inoltre ne masticavano la radice per attenuare
i crampi allo stomaco, il mal di testa
e il mal di denti.
Una Rosa per amica
Un’altra pianta generosa di
elementi benefici per la salute
è la Rosa canina, nota per
le sue bacche rosse ricche di
Vitamina C. È proprio grazie alla
presenza della Vitamina C naturale,
che i bioflavonoidi ad essa
associati la rendono più assimilabile e più
attiva della Vitamina C sintetica.
Un grande aiuto
dall’alveare
Nell’alveare le api bloccano eventuali insetti
estranei con la propoli, una sostanza costituita
da resine raccolte dalle api operaie
su gemme ed apici di piante resinose
(Pioppi, Betulle, Abeti). Il nome, dal greco
Propolis, significa “a favore della collettività.
Il suo principio attivo non è unico né ben
definito, essendo la propoli un insieme di
più componenti, che ne fa un rimedio naturale
preventivo contro le infezioni del ca-
✔
Difendiamo anche i più piccini
TOP-GOLA è uno sciroppo contenente
estratto di Propolis ed estratti secchi di
Echinacea, Ribes nero e Acrimonia, succo
di Kiwi e Malto d’orzo.
Le piante e le sostanze contenute in questo
preparato sono particolarmente indicate
per le affezioni della gola e dei
bronchi. Inoltr, il Malto d’orzo, per le sue
proprietà rinfrescanti e altamente emollienti,
aiuta nei casi di bruciore e infiammazione
del cavo orofaringeo. Il succo di
Kiwi, grazie all’elevato contenuto di vitamina
C, favorisce le difese naturali dell’organismo.
TOP-GOLA è uno sciroppo ideale per
bambini e adulti ed è privo di saccarosio.
L’aroma alla fragola rende il prodotto
molto gradevole di gusto, assai gradito
ai bambini anche ai più piccini.
Lo sciroppo TOP GOLA è un prodotto
Dott. C.Cagnola srl - MI
per la gola
infiammatoria, analgesica e rigenerante si
deve alla presenza di vari elementi nutritivi,
quali oli essenziali, cera, polline e vitamine.
Da quanto esposto si deduce che questi tre
rimedi naturali si integrano tra loro: la praticità
di somministrazione è assumerli insieme,
ma non trascuriamo mai di valutare
prima di tutto la qualità del prodotto.
ECHINACI’ - ad esempio - è un
integratore naturale di 40 capsule
che soddisfa in pieno i
requisiti di qualità e d’efficacia:
ogni capsula contiene 40
mg Vitamina C naturale e inoltre
le capsule sono 100% di origine
vegetale, un particolare non trascurabile.
ECHINACI’ è un prodotto della Dott. ssa C.
Cagnola srl - Milano distribuito in tutte le
farmacie ed erboristerie. ✽
La medicina naturale può essere di grande
aiuto per alleviare i sintomi ma qualora le
cose si complicano bisogna sempre rivol-
25
vo faringeo. La sua azione terapeutica anti- gersi al medico!
HOD 32

HOD 32 40
Chi viene oggi a prendere il té da noi?
di Stefano Reina
In questa stagione,
in cui la luce va
giorno dopo giorno
diminuendo, alzarsi
non è così semplice!
È soprattutto
adesso che richiediamo
un po’ più di
attenzione e dolcezza.
Cerchiamo
di assecondare i
nostri ritmi, e affrontiamo
il mattino
con qualche stiracchiamento
nel
letto, come fanno i
gatti, copriamoci
con tessuti morbidi
e di fibre naturali...
e invece della solita,
frettolosa colazione
al bar, concediamoci
qualche attimo
in più a casa,
seduti al tavolo a
gustare ciò che noi
stessi abbiamo
preparato.
Colazione
d’Inverno
Basta così poco per stare meglio. Ad esempio, cerchiamo di movimentare
il nostro inizio di giornata variando ogni tanto la prima colazione.
✔ Prima proposta
Spremuta d’arancia
Fatela da voi al momento, con 2 arance bionde di Sicilia
e con lo spremiagrumi manuale. Oltre a compiere una piccola ginnastica
mattutina, godrete dello stupendo e stimolante profumo
sprigionato dalla scorza dei frutti. L’olio d’arancio è infatti molto conosciuto
per il suo aroma e per gli effetti positivi sull’umore. Si tratta
di un’essenza vera e propria che si ottiene mediante la semplice
pressione della buccia. Il colore arancio evita sentimenti negativi
ed è un buon rimedio contro il pessimismo e la paura.
Ottimo in questa stagione anche il suo apporto di vitamina C.
L’arancia contiene inoltre polifenoli (pigmenti coloranti naturali)
che, rappresentando dei nemici per i radicali liberi, esplicano una
funzione antinvecchiamento.
Un consiglio: gustate la spremuta senza zucchero e a stomaco
vuoto, eviterete il prodursi di acidità.
Latte di soia e cacao amaro
Riscaldate il latte di soia, aggiungete 2 cucchiai di cacao amaro e
zuccherate a piacere con miele di eucalipto. Gustoso alimento ricco
di proteine, il latte di soia è un’ottima alternativa al latte.
Contemporaneamente il cacao vi darà l'energia per affrontare i rigori
del freddo; non solo contiene vitamina A, PP, B1 e B2 ma ferro,
fosforo, rame e magnesio, un importante ricostituente del sistema
nervoso che agisce da antidepressivo. Infine, le proprietà
balsamiche del miele d'eucalipto proteggeranno la vostra gola.
Soffiato di kamut
Se poi lo desiderate, potete aggiungere qualche cucchiaio di kamut
soffiato al vostro latte di soia. Questo antico cereale è una fonte
preziosa di minerali e contiene più aminoacidi di altri tipi di grano.
Illustrazione
di Ilaria Comolo

✔
Fornisce anche una buona dose di selenio. utile
per le sue proprietà antinvecchiamento.
Seconda proposta
Succo di mirtilli
II mirtillo, oltre ad essere gustoso, è un ottimo alimento
per il nostro benessere, visto il suo alto contenuto
di antocianine, e cioè di sostanze antiossidanti
che migliorano sia la circolazione sanguigna
che la vista. Buona anche la presenza di vitamina
C e polifenoli, tipici della frutta colorata.
Yogurt, noci e miele
Conosciamo bene lo yogurt e le sue proprietà
nutritive e benefiche sull’intestino. Utilizzate dunque
lo yogurt non zuccherato e bianco, aggiungete
un po' di miele d'acacia e cospargete il tutto
con noci tritate con il mixer. Solo le noci vi forniranno
energia per la giornata e minerali come
fosforo, potassio, magnesio e vitamina E.
Tè, gallette di riso
e confettura di lamponi
Conosciuto e consumato da secoli, il tè è una bevanda
stimolante, ottima per "ingranare la marcia".
È difficile credere che ogni volta che beviamo un
po’ di tè assumiamo sostanze in grado di aiutare il
sistema immunitario, capaci addirittura di combattere
i malanni cardiaci e antitumorali, ma è proprio
così. Queste sostanze vegetali sono i flavonoidi
(circa 200 mg per tazza), che ci danno anche una
mano per mantenerci giovani.
Scegliete il tipo di tè che più preferite (suggeriamo
l'Earl Grey, anche se per molti è un tè da
"pomeriggio"), ma lasciatelo in infusione non
meno di un minuto, altrimenti non verranno rilasciate
le sostanze più utili. Aggiungete pure un
po' di latte condensato zuccherato.
Le gallette di riso soffiato (scegliete quelle con
aggiunta di semi di sesamo, che contengono selenio)
sono leggere, prive di grassi e lieviti, e decisamente
ottime se accompagnate con della
confettura di lamponi. A proposito dei lamponi:
oltre a contenere vitamina C, hanno proprietà
astringenti e sono eccellenti soprattuttoper
chi ha problemi alle gengive. ✽
Tra i Greci
Ad Atene la giornata iniziava di buon
mattino, alle prime luci dell’alba, con
una non ricca colazione (acrafemos),
costituita da un po' di pane d’ orzo e di
grano bagnato nel vino. Per affrontare
una dura giornata, si potevano aggiungere
olive o fichi che fornivano
energia.
Tra i Romani
La mattinata iniziava con la colazione
detta jentaculum, composta da latte,
qualche biscotto, formaggio e talvolta
delle uova. Il cibo veniva consumato
spesso in piedi, all’incirca tra le 7 e le 8.
In Italia ai primi ‘900.
Nelle campagne del nord in genere si
consumava la polenta con il latte. Solo
poche famiglie potevano permettersi il
caffè e latte, mentre un’altra usanza
era quella di bollire nell’acqua patate,
castagne e frutta (pere di solito) da
consumare salate o dolci all’alba, prima
dell’inizio dei lavori. Nel centro
Italia, in inverno, si faceva spesso colazione
con la pappa al pomodoro.
Breve storia del cappuccino
Sembra sia nato nel 1685. In quel tempo
Vienna era assediata dai turchi e,
quando questi abbandonarono la città,
lasciarono come ricordo il caffè. Un
certo Kolschitsky aprì una caffetteria e
cominciò a servire caffè amaro, poi
dolcificato con del miele e infine con
l’aggiunta di latte. L'idea funzionò in
tutta l'Austria. Ma Kolschitsky, non contento,
pensò a qualcosa da consumare
con la nuova bevanda.
Ed ecco un'altra creazione: il krapfen,
in seguito modificato in croissant in
Francia e in cornetto in Italia.
✔
colazione nella storia
HOD 32
41

Origine
La pratica di raffinare lo zucchero si diffuse in
Occidente solo dopo le crociate, ma lo zucchero
integrale, scuro e polveroso, era noto già
nel 325 a.C. Un altro prodotto da sempre usato
per dolcificare è il miele, anche se oggi si
moltiplicano i dolcificanti alternativi come lo
sciroppo d’acero, il malto d’orzo o di riso.
Indicazioni
Zucchero di canna, malto, sciroppo d’acero
e miele sono utilizzati nella nostra dieta alimentare
per dare all’organismo calorie subito
disponibili, con leggerezza e digeribilità, ideali
per chi pratica attività sportive.
Modalità di consumo
Idolcificanti si sciolgono subito e sono immediatamente
assimilabili. Per soddisfare il
gusto del dolce si possono preparare deliziosi
piatti, magari a base di frutta biologica, aggiungendo
miele o malto. Il succo d’acero è
ottimo per dolcificare yogurt, macedonie, ti-
I Dolcificanti
Pancakes con
sciroppo d’acero
INGREDIENTI ● 125 g di farina ● 1/8 litro di
latte ● un uovo ● 15 g di burro ● 1/2 cucchiaino
di lievito in polvere ● sciroppo d’acero.
PREPARAZIONE In una terrina sbattete l’uovo
con un pizzico di sale. Sciogliete il burro
e unitelo all’uovo insieme al lievito e alla
farina. Mescolate bene e aggiungete il
latte fino a ottenere un composto omogeneo.
Scaldate una piccola padella e versate
la pastella un mestolo alla volta.
Lasciate cuocere per 2 minuti circa, poi
voltate i pancakes e fateli cuocere anche
dall’altro lato. Serviteli caldi con lo sciroppo
d’acero. ■
sane, spremute, muesli. Aggiunto al limone, è
una vera e propria bibita alimento. ■
Crema all’arancia
INGREDIENTI ● 3 arance ● 3 cucchiai di malto di riso o d’orzo ● 2 uova ● 3 cucchiai rasi di
farina per dolci ● 1 cucchiaino di succo di limone ● un pizzico di sale.
PREPARAZIONE Fate dorare la farina fino a quando assume un leggero profumo tostato, raffreddatela
e mescolatela al malto. Grattugiate la buccia d’arancia, spremete il succo e aggiungete
al resto. Cuocete a bagnomaria per 20 minuti, mescolando. Sbattete l’uovo, aggiungete
il limone e il sale; uniteli agli altri ingredienti e cuocete altri 5 minuti, mescolando sempre.
Una volta tolta dal fuoco, versatela nelle coppette e lasciatela raffreddare un po’ prima di
metterla nel frigorifero. ■
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HOD 32
47

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di Anna Zanardi, Ed.Tecniche Nuove,
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Le malattie sono segnali che ci avvisano che
qualcosa in noi non va, quindi occasioni per
crescere: forse varrebbe la pena mettere in discussione
i timori e comprendere la causa profonda
del nostro personale malessere.Potrebbe
salvarci la vita! Se abbiamo mal di testa, perché
estinguere il segnale con un antidolorifico? Se
imparassimo ad associare il sintomo con il suo
significato profondo e con l’organo colpito,
avremmo maggiori possibilità di arrivare alla
“causa prima” del nostro malessere.
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il sistema immunitario ● Sonno, insonnia
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Chirurgia ayurvedica ● Medicina preventiva e
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50
HOD 32
di Elena Marinoni
Il frutto del
Baobab
✔
Leggenda
Rispetto agli altri grandi alberi presenti al mondo, il
Baobab è sempre stato avvolto da un alone di mistero
e superstizione. Una leggenda araba dice che
“il diavolo lo sradicò e conficcò i suoi rami nella terra
lasciando le sue radici in aria.” Un’altra leggenda
descrive cosa succede a chi non è mai soddisfatto di
ciò che già possiede; “Il Baobab fu tra i primi alberi
ad apparire sulla Terra. Poi venne la sottile e graziosa
palma. Quando il Baobab la vide protestò,
pretendendo di essere più alto. Quindi apparve il
bel flamboyant con i suoi fiori rossi, e il Baobab ne
fu invidioso. Poi il Baobab vide il meraviglioso albero
di fico e pregò per avere simili frutti, ma gli dei si
arrabbiarono con lui, lo sradicarono e lo ripiantarono
sottosopra per farlo stare tranquillo.”
…e superstizione
In alcuni luoghi, il Baobab è venerato come simbolo
di fecondità, in altri si crede che nei suoi fiori
dimorino gli spiriti e che chiunque ne colga uno sarà
mangiato da un leone. Inoltre si crede che l’acqua
in cui sono stati immersi i semi di Baobab protegga
dai coccodrilli; al contrario, mangiare questi
semi li attira. E ancora: l’uomo che beve un infuso
di corteccia di Baobab diventa più forte, tant’è che
in alcune aree i bimbi vi vengono immersi proprio
per diventare più robusti.
Nuovo ma antichissimo
antiossidante
Per contrastare gli effetti negativi sull’organismo legati allo stress ossidativo,
è sempre più convincente la strategia di integrare alla dieta
con antiossidanti di derivazione naturale privi di effetti collaterali
e tossicità. È il caso della polpa del frutto del Baobab o
Adansonia Digitata, maestosa pianta originaria dell’Africa
Tropicale, presente anche in Madagascar e Australia. Per millenni le
sue incredibili virtù hanno aiutato gli uomini a sopravvivere nelle
impervie e inospitali aree desertiche e roc-
ciose dell’Africa (Senegal, Mali, Mozambico).
Il nome deriva dall’arabo Bu-hibab
(“frutto dai molti semi”) ma per le sue antiche
proprietà terapeutiche viene chiamato
anche “albero farmacista” o “albero magico”.
Alcune popolazioni lo conoscono come
“albero bottiglia” poiché, quando il frutto è
maturo, la pianta lo disidrata recuperando il
succo nel proprio tronco.
Ma com’è fatto il Baobab?
Il suo tronco è unico nel regno vegetale.
Può crescere fino a 25 metri di altezza e vivere
per diverse migliaia di anni. L’albero
adulto porta foglie alla sommità solo nella
stagione delle piogge (da maggio a novembre).
I fiori sono grossi, bianchi, e contano
fino a 1500 stami. Fiori di una notte, si
aprono al crepuscolo e sfioriscono all’alba
(da ottobre a dicembre) sprigionando un
odore poco gradevole. I frutti hanno forma
varabile a seconda della specie: sferica,
ovoidale, allungata. Il rivestimento, ricoperto
di peli, è duro, legnoso, ripieno di una polpa
bianca o rosata, secca e pulverulenta,

Adansonia
Digitata
con numerosi semi neri grandi come fagioli, duri
e reniformi.
A cosa serve?
Utilizzato da secoli, è in grado di fornire cibo, acqua,
rifugio (nel tronco cavo) e aiuto per le malattie.
La bianca polvere contenuta nel frutto, ricca
di Vit. C, sciolta in acqua è un’ottima bevanda
rinfrescante simile alla limonata, usata nella medicina
tradizionale come antipiretico (per la febbre),
analgesico, antinfiammatorio, antidiarroico
e nel trattamento del vaiolo e del morbillo. Le foglie,
ricche di vitamina C, zuccheri, potassio e calcio,
vengono cucinate fresche come verdura, o
essiccate e frantumate per durare nel tempo. I
germogli delle piante più giovani si mangiano
come asparagi. Anche le giovani radici e i semi
(tostati e bevuti come sostitutivi del caffè) sono
reputati commestibili. Perfino i bruchi che si cibano
delle foglie, vengono mangiati dalle popolazioni
africane come importante fonte di proteine.
Infine il legno, masticato, fornisce un umore
essenziale per alleviare la sete di uomini e animali
nei periodi di siccità. Dalla corteccia fibrosa
si proproducono invece stuoie, reti da pesca, funi,
lenze, sacchi e, ovviamente, vestiti.
La polpa del Baobab
È oggi disponibile in tavolette, bustine,
olio (per lenire bruciature e ferite) e linee
fitocosmetiche. La polpa pulverulenta,
ricchissima di Vit. C (7 volte più di
un’arancia), è nota per la spiccata attività
antiossidante che ritarda la produzione
e facilita lo smaltimento dei dannosi
radicali liberi. Contiene Vit. B2, B3 o PP e
Betacarotene, numerosi minerali quali il
calcio (3 volte di più rispetto al latte) e
ferro (3 volte in più rispetto all’uovo),
acidi grassi e carboidrati con il loro no-
tevole apporto energetico. Fornisce an-
che un discreto quantitativo di fibre alimentari
il cui adeguato consumo, oltre a
prevenire e curare stitichezza e sovrappeso,
riduce il rischio di insorgenza di
neoplasie dell’apparato
digerente.
Studi scientifici
hanno evidenziato
ottimi effetti antinfiammatori
e antidiarroici.
La polpa
del frutto del Baobab
ha dunque proprietà eccellenti che
ne fanno un formidabile alleato non solo
di atleti e sportivi, ma di chiunque risenta
dello stress di una vita iperattiva, e
desideri fornire energia naturale al proprio
organismo.
rare velocemente le forze, toglie tensione, diminuisce
la produzione di acido lattico, regola la
flora intestinale e la circolazione sanguigna e
contrasta la formazione di “anioni superossido”
(radicali liberi) in determinate condizioni di
stress (post-infarto, colesterolo alto e bruciature
solari). Le quantità giornaliere consigliate variano
da 5 a 30 g. utilizzando la polvere sciolta in acqua,
succhi di frutta, latte, tè o yogurt o le pratiche
tavolette. ✽
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51
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HOD 32
53

54
HOD 32
Durante il Rinascimento artistico
europeo furono riscoperte molte
antiche tecniche e concetti. In
ambito filosofico, la bellezza e l’unicità
dell’essere umano, evidenti
nell’arte e nella filosofia greca, tornarono
in primo piano. In ambito
tecnico, fu reintrodotto il principio
della prospettiva, che diede all’arte
rinascimentale la sua caratteristica
profondità. Nell’utilizzare
questa tecnica, l’artista - sia esso
pittore, scultore, architetto, musicista
o scrittore - sceglie un unico
punto a cui si riferiscono tutti gli
elementi della costruzione artistica.
Questa si definisce prospettiva
o punto di vista.
di Yogacharya
Shivani Lucki,
Centro Ananda
Equilibrio interiore
Non tutti siamo artisti nel senso classico del termine,
ma se consideriamo la vita come un’opera
d’arte, un arazzo che intessiamo giorno dopo
giorno, potremmo anche noi utilizzare la tecnica
della prospettiva con grandi risultati. Qual è nella
vita quel singolo punto che dà proporzione e bellezza?
Per lo scopo di questo articolo propongo che sia
“l’equilibrio”. Quando siamo in grado di creare armonia
fra i tre aspetti della nostra natura - fisico,
mentale/emozionale e spirituale - raggiungiamo
l’equilibrio interiore, e come un ballerino o un atleta
professionisti siamo in grado di fluire naturalmente
con le mutevoli circostanze della nostra vita.
Definiamo questo equilibrio e la vitalità che ci
dona col nome di “salute”. Al contrario, quando
l’equilibrio manca, sperimentiamo il mal-essere, o
dis-equilibrio, che chiamiamo “malattia”. È come
il disco di un computer, che produce dei piccoli
click quando gira fuori equilibrio, comunicandoci
che c’è qualcosa che non va. La persona saggia
ascolta questi piccoli click nella sua vita e immediatamente
prende i provvedimenti adeguati. Se il disco non producesse
questi click, potremmo forse danneggiarlo forzandolo a fare
qualcosa che non può fare.
Il primo passo verso una maggiore salute consiste dunque nell’acquisire
consapevolezza dei click, accettandoli come opportunità
e messaggi importanti per riassestare il nostro
equilibrio interiore, quel “punto di riferimento”
che aiuta a mettere a fuoco in modo corretto ogni altra
cosa. Ma dove possiamo iniziare a fare questi aggiustamenti?.
Di seguito troverete alcuni suggerimenti che vi aiuteranno
a nutrire, energizzare ed equilibrare voi stessi:
✽ Un corpo sedentario non è incline all’equilibrio. L’esercizio
fisico vigoroso due o tre volte la settimana vi manterrà vitale
e aumenterà la vostra resistenza alle influenze negative.

✽ Per superare il torpore o la confusione
mentali, usate la forza di volontà. Per quanto
piccolo possa essere l’obiettivo, vi aiuterà ad
ottenere qualcosa, la forza di volontà è la chiave
della vitalità mentale, fisica e spirituale.
✽ E per nutrire la tua anima, trascorrete da
soli del tempo “di qualità”: osservate in silenzio
i vostri pensieri, sogni e speranze; attraverso
la meditazione contattate il vostro Sé
superiore; ascoltate la voce dell’intuizione del
cuore mentre vi parla attraverso le diverse circostanze
della vita.
Quando siamo perfettamente in equilibrio nel
nostro centro interiore, la nostra vita diventa
un opera d’arte armoniosa, ispirante e meravigliosa.
Affermazione
per la buona salute
La buona salute è qualcosa di più del non essere
ammalati! È un radioso stato di benessere
interiore. Le malattie fisiche possono esse-
re curate dalle
medicine; ma
nessuna medicina
può generare
quello stato
di illimitata
energia che si
manifesta
quando ogni
cellula del corpo
coopera con
la mente, con
buona volontà
✔
Preghiera: “O Fonte potente
di tutto ciò che è
giusto e buono, aiutami
a vedere la mia forza
come un’espressione
del Tuo potere infinito.
Allontana da me l’oscurità
della malattia: essa
è per sempre estranea
alla Tua luce!
(da “Affermazioni
per l’autoguarigione”
di Swami Kriyananda,
Ananda Edizioni
www.anandaedizioni.it
tel . 075-9.14.83.75)
e gioia, in tutto ciò che cerca di fare.
Un tale radioso benessere giunge soltanto
quando la mente è stata liberata da ogni ombra
di svogliatezza, paura e dubbio; quando si
è imparato a dire sì alla vita; e quando si è imparato
ad amare. ✽
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HOD 32
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Come nasce CreativPower ® ?
È una tecnica brevettata dal dott. Franz
Minister, una modalità “non convenzionale” in
grado di consentire la riarmonizzazione dei
processi mentali. Il suo intento è stato quello
di rendere più proficua la ricerca di nuove
idee e soluzioni nell’ambito del lavoro, della
vita privata e del sociale, allo scopo di incrementare
il benessere e la salute dell’uomo.
Egli intuì che il
modo di agire
scientifico-razionale
ed analitico
era
troppo confinato
e limitante
per produrre
veri risultati innovativi
e originali
… e cercò,
a partire dal
Collegare
emisferi
CreativPower ® propone
un metodo rivoluzionario
che
consente di sincronizzare
gli emisferi
cerebrali per espandere
in modo
esponenziale creatività
ed intuizione.
1989, un metodo che permettesse di superare
i vincoli spazio-temporali, per realizzare
ciò che oggi viene definito “Il salto quantico
della coscienza”.
Cos’è realmente CreativPower®?
Nonostante la complessità di fattori che concorrono
alla realizzazione di questa tecnica,
CreativPower ® è sostanzialmente una forma
individuale di “Brainstorming”, che presenta
soluzioni innovative a problematiche concrete,
assieme alla possibilità di prevederne gli
sviluppi futuri. Attraverso questo metodo, le
informazioni provenienti dall’inconscio diventano
immediatamente accessibili ad ogni individuo,
determinando così una forte espansione
della coscienza.
✔

i due
cerebrali
significa riunire la parte razionale
analitica con quella immaginifico
intuitiva, l’intelletto
con il sentimento, la capacità
di decidere con la sensibilità,
lo Ying con lo Yang…
È il libero accesso all’inconscio,
dunque, la chiave
per l’intuizione creativa?
Certamente sì, ma perché l’interazione con
l’inconscio risulti proficua è importante che
avvenga consciamente e in stato di assoluta
veglia, dal momento che solo in questo modo
sono possibili l’analisi e la valutazione razionale
di qualsiasi informazione da parte del
nostro emisfero cerebrale destro.
Con CreativPower ® si assiste ad un’accelerazione
dei processi mentali che, attraverso
il lavoro sincronizzato di entrambi gli
emisferi cerebrali, acquisiscono notevole
coerenza. Le capacità mnemoniche e di
concentrazione subiscono una forte impennata
e si libera un enorme potenziale
creativo, che contribuisce allo sviluppo di
un pensiero dinamico qualitativamente
superiore. Nella pratica corrente l’uso di
CreativPower ® si rivela di grande efficacia
nell’abbattimento dello stress, delle paure,
dei blocchi emozionali e nel successo personale
ed economico di chi lo utilizza. ✽
✔
I Seminari Creativpower ®
sono condotti dal
dott. Paul Kircher
Tel. 0472 802228
www.CreativPower.it

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HOD 32
Percorsi Evolutivi
Trattamenti
Locazione Spazi
Piazza Risorgimento, 14
21013 Gallarate (Va)
Tel: 0331/245915
segreteria@opalelight.it
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Lauree a distanza in:
ECONOMIA
PSICOLOGIA
INFORMATICA
SCIENZE POLITICHE
INGEGNERIA AMBIENTALE
ed alcuni altri corsi, fra i quali:
tecniche comportamentali,
neurolinguistiche
e psicoterapie ontologiche,
non convenzionali.
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E.I.T. - Ateneo di studi universitari e dipartimento università estere
La certezza di una scelta valida: noi promuoviamo corsi
universitari volti al conseguimento di lauree dottorali di università
estere statali o private legalmente autorizzate a rilasciare
lauree con vidimazione governativa e accettate in Europa per
le specializzazioni post-laurea medicali. Per la Kinesiterapia è
possibile ottenere la equivalente laurea statale europea di Paesi
in lista per il prossimo ingresso nella Unione Europea.
Niente “attestati” o generici “diplomi” ma autentiche lauree legali
ma non equipollenti a quelle italiane perché mancano, attualmente
n Italia, tali lauree nelle medicine alternative.
Il riconoscimento di titoli delle università europee è però agevolato
dalla Convenzione di Lisbona, ratificata dall’Italia
l’11-7-2002.
Fruizione del titolo accademico in Italia: legge 385 del 18-6-1949.
European Institute of Technology - Via Bustamonte, 3
47899 Serravalle - Rep. San Marino - Tel. 0549 90 43 49

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HOD 32
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