29.05.2013 Views

Regola di Hebb

Regola di Hebb

Regola di Hebb

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Tesina per il corso <strong>di</strong> Neuroscienze. - Ph.D. Scienze Cognitive. 2<br />

simulazione informatica.<br />

Questa enorme ricchezza delle componenti elettrochimiche è stata negata<br />

nel modello simulativo artificiale ed il risultato è stato una scarsa capacità<br />

adattiva e plastica del neurone preso come unità in<strong>di</strong>pendente [1]. Ne<br />

è emersa la necessità <strong>di</strong> escogitare efficienti algoritmi adattivi per reti <strong>di</strong><br />

neuroni. La soluzione più brillante adottata dagli informatici a questo fine<br />

è stata l’idea della retropropagazione dell’errore [2]. Questa tecnica ha<br />

permesso la regolazione dei pesi sinaptici in modo molto semplice, prendendo<br />

<strong>di</strong>rettamente spunto dall’architettura della rete neuronale.<br />

L’algoritmo <strong>di</strong> BackPropagation, oltre a fornire un sensibile incremento<br />

delle capacità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento delle ANN, ha però anche accentuato le<br />

<strong>di</strong>stanze tra i modelli neurali biologici e artificiali, decretando una netta separazione<br />

delle due <strong>di</strong>scipline: l’appren<strong>di</strong>mento in BackPropagation su reti<br />

multistrato alimentate in avanti rappresenta uno straor<strong>di</strong>nario strumento<br />

matematico-statistico <strong>di</strong> approssimazione e ottimazione in sistemi non lineari,<br />

ma un abissale salto in <strong>di</strong>etro nel tentativo <strong>di</strong> riprodurre l’attività<br />

intelligente del cervello umano.<br />

Vi sono stati tentativi <strong>di</strong> produrre algoritmi <strong>di</strong> learning biologicamente<br />

plausibili. Il problema con cui si sono regolarmente imbattuti è stato quello<br />

<strong>di</strong> permettere l’addestramento anche in presenza <strong>di</strong> funzioni non linearmente<br />

separabili.<br />

Ultimamente sono emersi alcuni esempi in cui questo problema sembrerebbe<br />

superato. Quasi tutte queste ipotesi fanno capo ad un’unica regola <strong>di</strong><br />

modulazione adattiva della risposta sinaptica: la “regola <strong>di</strong> <strong>Hebb</strong>”. Vale la<br />

pena soffermarsi su questa, prima <strong>di</strong> accennare alle sue evoluzioni più recenti,<br />

e <strong>di</strong> osservare le evidenze sperimentali che ne <strong>di</strong>mostrano la plausibilità<br />

biologica.<br />

2 Descrizione della “<strong>Regola</strong> <strong>di</strong> <strong>Hebb</strong>”<br />

Questa regola rappresenta un modello ”ponte” tra appren<strong>di</strong>mento biologico e<br />

artificiale. Essa riesce a descrivere la capacità adattiva delle unità neuronali<br />

in contesti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento associativo.<br />

La sua formulazione originale, del 1949, è fornita dalla seguente postulazione<br />

(meramente teorica) <strong>di</strong> Donald <strong>Hebb</strong> [3]: quando un assone della<br />

cellula A (la cellula presinaptica) prende parte ripetitivamente nel processo<br />

modo da ridurre l’errore del sistema rispetto ai valori target, nel secondo caso invece non<br />

vi è nessuna label associata agli esempi e il sistema cerca autonomamente <strong>di</strong> scovare delle<br />

similitu<strong>di</strong>ni tra i pattern in modo da poterli organizzare in classi. Vi è un terzo modello,<br />

interme<strong>di</strong>o, in cui gli esempi sono privi <strong>di</strong> valori attribuiti a priori (in modo analogo<br />

all’appren<strong>di</strong>mento non-supervisionato) e in cui il concetto <strong>di</strong> errore è stato sostituito da<br />

un valore <strong>di</strong> rinforzo che segnala il comportamento positivo o negativo rispetto al pattern<br />

osservato. Il learning per rinforzo è sicuramente quello che più ricorda gli schemi <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento umani.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!