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Che cos'è il rebirthing

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<strong>Che</strong> cos’è <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

“Il <strong>rebirthing</strong> è una tecnica per migliorare se stessi, semplice e di immenso valore pratico. Porta a<br />

r<strong>il</strong>assarsi profondamente, a ritrovare la concentrazione e a rinnovare corpo, mente e spirito. Fac<strong>il</strong>e da<br />

apprendere, è anche estremamente piacevole; i risultati che si ottengono sono permanenti.”<br />

Le citazioni che troverete all’inizio di ogni capitolo sono<br />

tratte dal libro “Rebirthing, tecniche per integrare corpo,<br />

mente e spirito” di J. Leonard e P. Laut (ed. Astrolabio)<br />

La presente dispensa è un ag<strong>il</strong>e riassunto dei concetti<br />

fondamentali che ogni partecipante al Corso di II livello<br />

deve conoscere per poter trarre beneficio dalla tecnica.<br />

Raccomandiamo dunque vivamente di leggerle con<br />

attenzione e di far propria la terminologia usata.<br />

Le dispense sono state curate dal docente del Corso;<br />

per ogni ulteriore chiarimento chiedere <strong>il</strong> suo aiuto.<br />

Il <strong>rebirthing</strong> (termine inglese che tradotto significa “rinascere”)<br />

permette di giungere, attraverso una particolare<br />

tecnica di respirazione, al r<strong>il</strong>assamento più completo e piacevole,<br />

fino a riscoprire le esperienze passate e integrare<br />

quelle vissute collegando emozioni negative.<br />

Il <strong>rebirthing</strong> permette di ricominciare la propria vita da<br />

capo, come se si fosse appunto “rinati”; inoltre permette di<br />

provare l’esperienza della propria nascita e di intraprendere<br />

uno straordinario viaggio alla scoperta dei nostri aspetti<br />

più nascosti, in modo da divenire consapevoli di ogni nostro<br />

comportamento e poter impostare la nostra vita futura<br />

come più ci piace (e soprattutto di riscoprire cos’è che<br />

veramente ci piace).<br />

Il <strong>rebirthing</strong> mira a dare tutti gli strumenti affinché ognuno<br />

possa affrontare da solo tutte le tensioni che si annidano<br />

nel proprio corpo, risolverle e integrarle: è insomma un<br />

cammino di crescita e miglioramento personale. Per migliorare<br />

qualcosa è però necessario conoscerlo a fondo;<br />

ecco perché <strong>il</strong> primo passo del <strong>rebirthing</strong> è raggiungere la<br />

consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni<br />

e infine della propria vita.<br />

Le tecniche ut<strong>il</strong>izzate:<br />

• sono semplici, estremamente efficaci e piacevoli<br />

• sono fac<strong>il</strong>i da imparare e applicare;<br />

• danno i massimi risultati in un tempo minimo<br />

• quando si è più esperti si possono applicare mentre<br />

si svolgono altre attività (ideali per coloro che non hanno<br />

mai un attimo di tempo da dedicare a se stessi)<br />

• influiscono positivamente su ogni aspetto della vita<br />

• dopo un adeguato “addestramento” ognuno può<br />

praticarle da solo<br />

Perchè si chiama <strong>rebirthing</strong><br />

Vantaggi delle tecniche<br />

Corso di II livello, pag. 1


Consigli ut<strong>il</strong>i<br />

Cosa si ottiene<br />

La missione di ognuno:<br />

l’Amore<br />

Mens Sana, pag. 2<br />

Il <strong>rebirthing</strong>:<br />

• non è una terapia medica, nè psicologica, nè ipnotica<br />

e non sostituisce nessuna di queste cose; aiuta però a<br />

ritrovare un proprio equ<strong>il</strong>ibrio e a migliorare la propria vita<br />

• è sconsigliato praticarlo da soli prima di aver terminato<br />

<strong>il</strong> Corso; non vi è nulla di pericoloso, ma si possono<br />

prendere cattive abitudini nell’impostazione di base della<br />

respirazione, che ostacolano la riuscita delle sedute: la cosa<br />

peggiore che possa capitare è, comunque, che non succeda<br />

nulla (eccetto <strong>il</strong> transpersonale)<br />

• è ut<strong>il</strong>e praticarlo da soli dopo aver terminato <strong>il</strong> Corso<br />

e aver sentito <strong>il</strong> parere del docente sul grado di autonomia<br />

raggiunto da ognuno<br />

• non bisognerebbe mai lasciar passare più di due settimane<br />

senza praticarlo (altrimenti si perde l’ab<strong>il</strong>ità, ma non<br />

i risultati già ottenuti)<br />

• è vivamente consigliato partecipare a una seduta<br />

(singola o collettiva) con un istruttore almeno una volta ogni<br />

tre mesi, per ricevere consigli e per controllare insieme i<br />

risultati raggiunti<br />

• non ha alcun genere di controindicazione<br />

Non ci si può aspettare che i risultati vengano da soli;<br />

comportarsi in questa maniera sarebbe come prendere<br />

una pallina e una mazza da golf, e poi aspettare che sia<br />

la mazza a colpire la pallina al posto nostro.<br />

Il <strong>rebirthing</strong> è uno strumento efficace e potente e chi<br />

impara ad usarlo ben presto ottiene risultati sorprendenti; è<br />

però fondamentale cambiare alcune nostre radicate convinzioni<br />

e in generale <strong>il</strong> nostro modo di pensare.<br />

Il <strong>rebirthing</strong> è una tecnica che rende le persone “libere”<br />

dalla tensione, dai traumi subiti e rimossi, dal pessimismo e<br />

dai “giudizi negativi”, dalla paura e dalle costrizioni.<br />

Con questa tecnica si libera l’energia che è dentro ognuno<br />

di noi, imparando a conoscere questa energia: l’Amore<br />

che possiamo ricevere e dare, dalle persone che ci stanno<br />

vicino all’universo intero.<br />

Grazie al <strong>rebirthing</strong> impareremo ad ut<strong>il</strong>izzare questa<br />

energia per migliorare noi stessi e per poter aiutare gli altri:<br />

• condividendo la nostra gioia con tutti<br />

• imparando ad insegnare agli altri ciò che sappiamo<br />

(chi sente questa vocazione può frequentare i corsi per<br />

diventare istruttore)<br />

Il dono che ci viene fatto — <strong>il</strong> poter migliorare noi stessi<br />

e raggiungere la felicità “qui ed ora” — porta con sè un<br />

impegno e una responsab<strong>il</strong>ità grande: quella di comunicarlo<br />

agli altri. Alcuni lo faranno nella vita di tutti i giorni,<br />

con le persone che conoscono (ognuno di voi dovrebbe<br />

farlo); altri dedicheranno parte della loro vita a raccogliere<br />

attorno a sè persone e trasmettere loro queste tecniche<br />

(gli istruttori); altri ancora cercheranno di migliorare e di rendere<br />

più accessib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> metodo “Mens Sana” per poterlo<br />

aprire al più grande numero di persone possib<strong>il</strong>e (i fondatori).<br />

Ciò che importa è che ognuno di noi ha un compito<br />

ben preciso nella vita e che <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> ci aiuta a scoprirlo<br />

e ad attuarlo.


La natura dell’essere umani<br />

“Quando si osserva un oggetto, se ne può vedere solo un lato alla volta; tale è la natura della vista.<br />

Esattamente nello stesso modo, quando si pensa a qualcosa si può solo concepirlo in un contesto alla<br />

volta; tale è la natura del pensiero.”<br />

In questo capitolo analizzeremo alcuni principi di base<br />

per permettere a tutti di arrivare a conoscere <strong>il</strong> funzionamento<br />

di alcuni meccanismi mentali; tutto ciò è essenziale<br />

per “liberare la nostra mente”.<br />

Può darsi che troviate questi concetti scontati; oppure<br />

potreste trovarli alquanto strani o rimanerne addirittura<br />

“sconvolti”. Vi consigliamo vivamente di leggere più volte<br />

questo capitolo, fino a riuscire ad accettare voi stessi e le<br />

debolezze comuni a tutti gli esseri umani.<br />

La nostra mente non è in grado di conoscere tutto; crea<br />

allora degli schemi fissi e poi cerca di far rientrare ogni<br />

cosa in essi. Inoltre, poiché può conoscere ogni cosa da<br />

un solo punto di vista, ne sceglierà un elemento (quello<br />

che ritiene <strong>il</strong> più importante) e lo inserirà in un contesto esterno<br />

per dimostrarne la validità.<br />

La scelta del contesto e dell’elemento ritenuto “più<br />

importante” condiziona <strong>il</strong> giudizio che l’individuo dà all’oggetto,<br />

alla situazione ed infine anche alla sua vita.<br />

Esempio ⇒ una persona che possiede un m<strong>il</strong>iardo di lire può inserire<br />

<strong>il</strong> fatto in due contesti: giudicarlo positivamente e<br />

godere della propria ricchezza, oppure invidiare chi ha<br />

due m<strong>il</strong>iardi; in questo caso giudica negativamente <strong>il</strong><br />

fatto di averne solo uno e non potrà mai essere felice.<br />

Tutto ciò che la mente conosce viene giudicato positivamente<br />

o negativamente; così avviene anche per le<br />

nostre emozioni e sensazioni, che vengono archiviate<br />

ognuna con <strong>il</strong> suo contesto.<br />

Poiché ognuno di noi è <strong>il</strong> “direttore” del proprio archivio<br />

mentale, <strong>il</strong> nostro compito è di andare a ricercare tutto ciò<br />

che abbiamo ritirato insieme ad un contesto negativo (“represso”<br />

nella terminologia del <strong>rebirthing</strong>), rispolverarlo e<br />

cambiare <strong>il</strong> contesto (“integrarlo”).<br />

Ogni volta che ci si trova in difficoltà nel fare qualcosa,<br />

è perché la si considera nel contesto sbagliato; la mente si<br />

blocca in una determinata situazione e può capitare che<br />

ci appaiano solo soluzioni limitate. In realtà siamo noi la<br />

fonte delle nostre limitazioni: quando avremo riportato alla<br />

luce tutti i giudizi negativi con cui abbiamo represso parti<br />

di noi stessi (le nostre emozioni, sensazioni, sentimenti…)<br />

allora saremo “liberi” e la nostra mente sarà flessib<strong>il</strong>e e<br />

aperta a cambiare punto di vista (“contesto”).<br />

Punti di vista<br />

Cambiare contesto<br />

Corso di II livello, pag. 3


Tutto è “vero”<br />

L’origine della “negatività”<br />

Il meccanismo di repressione<br />

Mens Sana, pag. 4<br />

Se ci pensiamo bene, per ogni frase si può trovare un<br />

contesto in cui essa diventa vera.<br />

Esempio ⇒ “<strong>il</strong> sole gira intorno alla terra”: per secoli gli scienziati<br />

non si sono accorti che invece accade <strong>il</strong> contrario; questo<br />

perché, visto nel contesto di chi vive sulla terra, si è<br />

portati a credere che <strong>il</strong> proprio punto di riferimento sia<br />

fermo. Se ci fosse qualcuno sul sole, egli vedrebbe con<br />

evidenza che sono i pianeti a girargli attorno.<br />

“La luna è fatta di formaggio”: in un episodio del cartone<br />

animato “Tom e Jerry”, questa frase è vera; riflettiamo<br />

sul fatto che un bambino piccolo che assista a quell’episodio<br />

non vi trova nulla di strano, perché la sua mente è<br />

ancora ag<strong>il</strong>e e pronta a cambiare contesto. La mente degli<br />

adulti si “incrosta”, quando le esperienze che si fanno crescendo<br />

la spingono a credere che se una cosa è vera,<br />

non può essere vero <strong>il</strong> suo contrario: di qui nasce la<br />

negatività, che consiste nell’usare sempre “contesti” inadeguati<br />

a raggiungere la felicità.<br />

L’origine di tutta la negatività che rovina le nostre vite<br />

è giudicare qualcosa negativamente: dobbiamo imparare<br />

a saper gioire di ciò che ci succede “qui ed ora”, senza<br />

paragonarlo ad un nostro modello di riferimento immaginario.<br />

Ogni volta che giudichiamo qualcosa negativamente,<br />

nascono in noi sensazioni spiacevoli che durano<br />

fino a quando continuiamo a pensarci.<br />

Poiché però ognuno di noi ha la tendenza a voler sempre<br />

aver ragione, cerca di dimostrare a se stesso continuamente<br />

che ciò che ha giudicato come negativo, lo è<br />

veramente. Per poter stare bene e non provare in ogni<br />

momento le sensazioni spiacevoli collegate, la mente “reprime”<br />

(cioè evita di essere consapevole) ciò che ha giudicato<br />

negativamente.<br />

La cosa che abbiamo giudicato in modo negativo continua<br />

ad essere nella nostra mente e la sensazione spiacevole<br />

è dentro di noi, solo che la mente ha scelto di non<br />

esserne consapevole: l’oggetto del giudizio negativo diventa<br />

qualcosa da cui nascondersi e fuggire, mentre la<br />

sensazione spiacevole rimane sotto forma di una tensione<br />

muscolare cronica e nella nostra mente inconscia. In queste<br />

due forme <strong>il</strong> giudizio negativo sul “presente” può cominciare<br />

a fare danni e a rovinarci <strong>il</strong> “futuro”.<br />

Ci teniamo a precisare che non abbiamo usato <strong>il</strong> termine<br />

“rimuovere”, ma “reprimere”: la mente infatti non “rimuove”<br />

nulla di ciò che ci succede, ma lo spinge solo più<br />

in profondità, dove non possiamo esserne consapevoli. Ciò<br />

che è stato represso tornerà presto o tardi a far sentire <strong>il</strong><br />

suo influsso sui nostri comportamenti.<br />

C’è gente che sente <strong>il</strong> “bisogno” di stare sempre in compagnia,<br />

di bere alcolici, di fumare…; è ovvio che soddisfare<br />

questi desideri non contribuisce nè alla loro felicità,<br />

nè alla loro salute. Perché allora la mente ci spinge a questi<br />

e ad altri atteggiamenti (ansia, depressione…) dannosi<br />

e che ci rendono infelici e insoddisfatti?


La risposta sta negli “strati” di giudizi negativi che abbiamo<br />

accumulato lungo la nostra vita: <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> elimina in<br />

modo veloce e risolutivo tutta la negatività accumulata in<br />

anni di dominio della nostra mente inconscia.<br />

Chiameremo “corpo eterico” <strong>il</strong> nostro corpo energetico<br />

sott<strong>il</strong>e; è chiaro a tutti che non è <strong>il</strong> corpo fisico, anche se lo<br />

compenetra a fondo.<br />

Possiamo quindi immaginare <strong>il</strong> nostro organismo come<br />

un insieme di atomi raggruppati in molecole, raggruppate<br />

in cellule, raggruppate in organi… che ricevono la “vita”<br />

proprio dal corpo eterico.<br />

Possediamo anche altri corpi, quello emozionale e quello<br />

mentale, rispettivamente sede delle emozioni e dei pensieri,<br />

che costituiscono <strong>il</strong> sè inferiore.<br />

Il <strong>rebirthing</strong> ci insegna a conoscere i nostri corpi, rintracciando<br />

eventuali segni di blocco o di squ<strong>il</strong>ibrio.<br />

Possiamo inoltre considerare la “repressione” come un<br />

blocco che impedisce al corpo eterico di prendere contatto<br />

con <strong>il</strong> corpo fisico: <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> permette di ritornare<br />

consapevoli della parte bloccata e risolvere <strong>il</strong> blocco facendo<br />

affluire con <strong>il</strong> respiro l’energia necessaria.<br />

Le aree bloccate, infatti, non ricevono più l’energia vitale<br />

dal corpo eterico, e questa è spesso la causa di dolore<br />

e malattie; naturalmente poiché ogni parte è strettamente<br />

collegata alle altre è fac<strong>il</strong>e che un blocco influisca<br />

su altre vicine, bloccandole a loro volta e creando un circolo<br />

vizioso che compromette <strong>il</strong> nostro benessere psicofisico,<br />

la nostra salute e, in ultima analisi, la nostra felicità.<br />

Reprimere un’emozione porta inevitab<strong>il</strong>mente ad interrompere<br />

<strong>il</strong> ciclo naturale che avrebbe condotto alla sua<br />

risoluzione; se si impedisce che <strong>il</strong> ciclo venga completato,<br />

l’emozione si accumula nel corpo sotto forma di tensione<br />

muscolare e nella mente sotto forma di atteggiamenti che<br />

chiameremo “coercitivi”.<br />

La morte è causata dal totale distacco del corpo eterico<br />

(l’anima secondo un termine più occidentale) dal corpo<br />

fisico; quasi tutti noi iniziamo a reprimere emozioni fin dalla<br />

nascita: infatti se non ci si ricorda della propria nascita è<br />

proprio perché l’abbiamo repressa.<br />

Ci sono molti modi per reprimere e tutti consumano gran<br />

parte della nostra energia e della nostra felicità: l’alcol reprime<br />

la paura, <strong>il</strong> fumo reprime la rabbia e la frustrazione,<br />

la droga reprime la tristezza, la caffeina reprime altri tentativi<br />

di repressione, gli abusi alimentari (soprattutto di cioccolato<br />

e dolci), la televisione, la lettura… reprimono la solitudine.<br />

Se siamo onesti con noi stessi, ognuno di noi può<br />

scoprire fac<strong>il</strong>mente cosa sta cercando di reprimere: basta<br />

solamente pensare di sospendere i nostri vizi per due settimane<br />

e chiedersi cosa potrebbe succederci.<br />

Esempio ⇒ chi mangia sempre dolci, fa spuntini fuori pasto… potrebbe<br />

dire che se smette di comportarsi così si sente<br />

solo; è evidente che cerca di reprimere la sensazione<br />

spiacevole della solitudine e inoltre cerca di reprimere<br />

<strong>il</strong> giudizio negativo su se stesso (perché si vede grasso,<br />

perché crede di non piacere agli altri). L’unico risultato<br />

che otterrà sarà di essere sempre più solo.<br />

I corpi sott<strong>il</strong>i<br />

I blocchi energetici<br />

Corso di II livello, pag. 5


Mens Sana, pag. 6<br />

Il fumo e la rabbia<br />

L’alcol e la paura<br />

Il caffè e la stanchezza<br />

Tutto ciò che ci accade<br />

è fonte di gioia<br />

Il <strong>rebirthing</strong> offre una via d’uscita, ma per poter veramente<br />

cambiare occorre che ognuno di noi affronti le proprie<br />

debolezze (acquisti la “consapevolezza” del proprio<br />

corpo e delle emozioni collegate). Ecco perché qui di seguito<br />

forniremo alcuni spunti sui meccanismi di repressione<br />

più comuni che potranno servire da modello su cui<br />

potrete impostare la vostra riflessione personale.<br />

La rabbia causa una d<strong>il</strong>atazione dei vasi sanguigni del<br />

viso (infatti si dice “è diventato rosso per la rabbia”); la nicotina<br />

delle sigarette ha un effetto vasocostrittore (restringe<br />

i cap<strong>il</strong>lari), reprimendo a livello fisico la sensazione della<br />

rabbia: chi osserva i fumatori incalliti può notare nel loro<br />

atteggiamento i segni della frustrazione che deriva dal reprimere<br />

costantemente la propria rabbia.<br />

Al contrario la paura causa una contrazione dei cap<strong>il</strong>lari<br />

del viso (infatti si dice “è sbiancato dalla paura); l’alcol li<br />

d<strong>il</strong>ata (infatti si dice “bere per farsi coraggio”), reprimendo<br />

a livello fisico la sensazione della paura. Bevendo si dicono<br />

o si fanno cose che da sobri non si avrebbe <strong>il</strong> coraggio di<br />

dire o fare; questo perché l’alcol blocca la possib<strong>il</strong>ità di<br />

“sentire” la paura.<br />

Molte persone represse hanno bisogno di parecchi caffè<br />

per essere efficienti, perché mantenere giorno dopo giorno<br />

<strong>il</strong> proprio apparato di repressioni consuma molta energia.<br />

Così si spreca metà della propria energia per tenere a<br />

bada l’altra metà che si giudica negativa e di cui non si<br />

vuole essere consapevoli; <strong>il</strong> risultato è l’essere sempre stanchi<br />

e irritati (perché dentro si verifica una lotta continua tra<br />

due parti di noi, ma siamo noi stessi che abbiamo deciso<br />

di dividerci in due e mettere una parte contro l’altra).<br />

Prima di trovare qualsiasi soluzione è necessario che<br />

ognuno di noi accetti con sincerità e serenità le proprie<br />

paure, debolezze e repressioni. Non bisogna aver paura<br />

ad accettare le sensazioni negative che verranno a galla<br />

con <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>, perché tutte le esperienze sono sempre<br />

piacevoli e benefiche: è <strong>il</strong> nostro giudizio che talvolta ci<br />

dispone negativamente verso certe particolari emozioni.<br />

Dobbiamo convincere la nostra mente inconscia ad<br />

accettare senza riserve tutto ciò che ci succede, perché<br />

tutto accade per <strong>il</strong> nostro bene e tutto accade perché<br />

una parte di noi lo desidera. Bisogna avere l’um<strong>il</strong>tà di lasciare<br />

che ogni parte di noi possa esprimersi e l’amore verso<br />

noi stessi che ci permetta di considerare positivamente ogni<br />

nostra parte e ogni emozione che da essa proviene.<br />

Il miracolo che si verifica in ogni momento è che noi<br />

“esistiamo”; se non esistessimo non potremmo essere felici,<br />

dunque è da sciocchi non essere felici di essere vivi e di<br />

esistere in questo momento, perché così facendo si spreca<br />

una stupenda possib<strong>il</strong>ità. Non c’è niente di più represso<br />

dentro di noi che la gioia più pura, che aspetta di<br />

venire a noi, se solo sapremo essere grati di esistere.<br />

L’unico ostacolo alla felicità è la resistenza ad ammettere<br />

che essere vivi è un “ottimo affare”; giudicare negativamente<br />

la propria negatività, non può che portarne altra<br />

con sè; cerchiamo allora di sv<strong>il</strong>uppare la capacità di includere<br />

tutto nella gioia di esistere: se avremo la forza e <strong>il</strong><br />

coraggio di farlo elimineremo la negatività alla fonte.


Integrare per “rinascere”<br />

“L’integrazione consiste nel diventare consapevoli di qualcosa che si era giudicato negativamente e<br />

represso, e smettere di giudicarlo negativamente. L’integrazione è <strong>il</strong> risultato che si ottiene con <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>:<br />

è la trasformazione dalla repressione alla gratitudine.”<br />

Il risultato del <strong>rebirthing</strong> si chiama “integrazione” e non<br />

“liberazione”; infatti se ci si libera da qualcosa per essere<br />

felici, si presuppone che sia una cosa negativa. Come<br />

abbiamo visto, però, giudicare una cosa negativamente<br />

è proprio la causa della repressione e quindi dell’infelicità.<br />

La grande rivoluzione del <strong>rebirthing</strong> è che ci fa scoprire<br />

che nella realtà non c’è nulla di negativo: <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> ci<br />

aiuta a renderci conto che abbiamo preso qualcosa e<br />

l’abbiamo giudicata in modo negativo e ci aiuta ad “integrare”<br />

anche questa emozione nel sentimento generale<br />

di gratitudine e di benessere.<br />

La differenza tra “integrare” qualcosa e cercare di liberarsene<br />

è la stessa che passa fra ricevere risultati piacevoli<br />

ed efficaci dal <strong>rebirthing</strong> oppure continuare a tenere inut<strong>il</strong>mente<br />

in vita i nostri conflitti e le nostre repressioni.<br />

Per integrare qualcosa non è necessario tornare indietro<br />

con <strong>il</strong> ricordo: l’assenza di ricordi non compromette <strong>il</strong><br />

risultato. Una volta che qualcosa che si era giudicata negativamente<br />

torna a galla con <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>, tutto ciò che<br />

c’è da fare è smettere di considerarla negativa; in verità è<br />

molto più fac<strong>il</strong>e godersi qualcosa che cercare di non goderla,<br />

perché siamo spontaneamente portati al piacere.<br />

E’ necessaria una precisazione sul termine “giudicare<br />

negativamente”: non ci si riferisce ad un giudizio morale<br />

(come giusto o sbagliato, buono o cattivo). Il <strong>rebirthing</strong><br />

agisce in un tempo momentaneo, cioè sempre nel presente,<br />

dove non esiste scelta: tutto ciò che accade è “qui<br />

ed ora”, noi possiamo solo goderne (“esserne grati”) o rifiutarlo<br />

(“reprimerlo”).<br />

Le scelte morali (che derivano dalla saggezza, cultura<br />

e intelligenza delle persone) sono operate in un tempo di<br />

tipo lineare (in cui c’è passato, presente e futuro), alla luce<br />

delle esperienze fatte nel passato, valutando ciò che succede<br />

nel presente e influenzando la vita futura. Il <strong>rebirthing</strong>,<br />

nonostante operi in un tempo di tipo momentaneo, ha<br />

notevole influenza sulla nostra mente nel tempo lineare e<br />

ci aiuta a fare le scelte giuste e buone per la nostra più<br />

piena e felice realizzazione.<br />

L’integrazione consiste nell’abbandonarsi a ciò che si<br />

prova; dopo aver integrato qualcosa che si giudicava negativa,<br />

o questa cosa sparisce oppure dopo sentiamo che<br />

ora ci piace: la mente diventa così libera di pensare a<br />

cose più importanti e più ut<strong>il</strong>i per la nostra felicità.<br />

Tempo “momentaneo”<br />

e tempo “lineare”<br />

Corso di II livello, pag. 7


Il <strong>rebirthing</strong><br />

e i nostri desideri<br />

Il disegno provvidenziale<br />

dell’universo<br />

Mens Sana, pag. 8<br />

Esempio ⇒ torniamo a quella persona che possiede un m<strong>il</strong>iardo di<br />

lire e vuole averne due; con <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> possono accadere<br />

due cose: o smette di giudicare negativamente <strong>il</strong><br />

fatto di avere solo un m<strong>il</strong>iardo (e allora vuol dire che <strong>il</strong><br />

fatto di volerne due era un atteggiamento coercitivo<br />

causato dall’invidia) oppure trova una motivazione seria<br />

per volerne due (e allora gode di quello che ha e<br />

diventa più efficiente nel procurarsi ciò che desidera).<br />

Il <strong>rebirthing</strong> non annulla dunque le nostre vere preferenze<br />

o i nostri desideri, ma ci aiuta a capire quali sono i nostri<br />

veri bisogni e soprattutto ci rende più ab<strong>il</strong>i nel soddisfarli e<br />

nell’essere felici non solo dopo esserci riusciti, ma anche<br />

quando ci proviamo.<br />

Riflettiamo inoltre sul fatto che tutto ciò che ci serve<br />

veramente lo possiamo sempre ottenere; ciò che invece<br />

è solo un capriccio non ci serve, e cercare di ottenerlo<br />

spreca delle energie che potrebbero essere impiegate per<br />

fare qualcosa di più ut<strong>il</strong>e alla nostra felicità.<br />

Esempio ⇒ una persona buca una gomma in autostrada; ha due<br />

scelte: o è contenta del fatto di averla bucata oppure si<br />

arrabbia e si innervosisce. In ogni caso <strong>il</strong> fatto è accaduto<br />

e non può cambiare: se la persona lo accetta, sostituirà<br />

la ruota con buona volontà, altrimenti ci metterà<br />

<strong>il</strong> doppio del tempo per cambiarla (magari con<br />

nervosismo si farà anche male) e accumulerà una sensazione<br />

repressa nella sua mente e nel suo corpo.<br />

Vediamo ora come sia possib<strong>il</strong>e essere “contenti” di aver<br />

bucato una gomma dell’auto; si può partire dal presupposto<br />

che tutto ciò che ci capita è per <strong>il</strong> nostro bene.<br />

Dobbiamo imparare che l’universo intero (la Provvidenza<br />

per i cristiani) lavora per mettere dinanzi a noi eventi<br />

che ci permettano di crescere, migliorare e raggiungere<br />

la felicità. Se noi però siamo ciechi, possiamo non accorgercene,<br />

lasciarli fuggire e essere infelici; <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> ci<br />

permette di “recuperare” le occasioni perdute e di eliminare<br />

le conseguenze che hanno su di noi.<br />

Riprendiamo l’esempio della gomma forata: non è mai<br />

successo a nessuno di avere un contrattempo per strada<br />

e poi sapere che nel posto dove ci si recava è successo<br />

un incidente o comunque qualcosa che ci avrebbe messo<br />

in pericolo? Anche se spesso non ce ne accorgiamo<br />

(solo perché non veniamo a sapere le possib<strong>il</strong>i conseguenze<br />

dannose), molte cose che abbiamo giudicato negative,<br />

ci hanno evitato dei guai ben peggiori.<br />

Provate ad eseguire a casa <strong>il</strong> seguente esercizio.<br />

Esercizio ⇒ pensate ad una cosa o ad una persona che vi è cara o<br />

amate; cercate di ricordare <strong>il</strong> primo momento in cui<br />

l’avete vista e come avete fatto ad entrare in contatto.<br />

Ora pensate a tutto ciò che ci è voluto perché le cose<br />

andassero come sono andate: vi accorgerete del numero<br />

incredib<strong>il</strong>e di coincidenze che ci sono volute per poter<br />

far sì che voi foste felici anche solo per un attimo:<br />

dipende da noi essere felici sempre.


Potete fare (e consigliamo di farlo spesso) questo esercizio,<br />

e quando sarete abbastanza bravi, potrete gioire per<br />

un fiore che sboccia o una goccia di rugiada su un f<strong>il</strong>o<br />

d’erba, perché saprete che tutto è “qui ed ora” per ognuno<br />

di noi, per permetterci di essere felici.<br />

Spesso non è necessario usare alcuna tecnica per integrare<br />

qualcosa: l’esempio più bello è <strong>il</strong> passaggio dall’adolescenza<br />

(in cui si giudicano male i propri genitori) all’età<br />

adulta (in cui crescendo si acquista un giudizio più obiettivo<br />

sui propri genitori.<br />

Ogni volta che si cambia un giudizio (su qualsiasi cosa)<br />

da negativo in positivo si ha un’integrazione, con tutti i<br />

benefici che l’accompagnano.<br />

Se si giudicano ancora male i propri genitori, <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

permetterà di integrare questa emozione; anche se<br />

la propria vita è già meravigliosa, dopo aver chiarito i propri<br />

rapporti con i genitori la vita migliorerà in maniera diretta<br />

e fac<strong>il</strong>e, perché chiariremo le cose più importanti di noi<br />

stessi. Il <strong>rebirthing</strong> ci permette di integrare tutti i contrasti;<br />

non si può avere felicità se vi sono contrasti.<br />

L’integrazione rende a poco a poco più felici e potenti:<br />

• più felici perché si giudica positivamente ogni momento<br />

che passa<br />

• più potenti perché ci si libera da comportamenti<br />

coercitivi, la cui motivazione risiedeva nel nostro inconscio<br />

Non si possono ottenere benefici duraturi dal <strong>rebirthing</strong><br />

se non si ricordano questi concetti fondamentali:<br />

• siamo vivi in questo momento, che ci piaccia o no<br />

– se facciamo resistenza alla vita saremo tristi e<br />

deboli<br />

– se ci arrendiamo spontaneamente alla sfida<br />

della vita saremo liberi e felici<br />

• la felicità non nasce dal soddisfare tutti i nostri capricci<br />

su come vorremmo essere o su cosa vorremmo<br />

avere, ma dall’accettare e mettere a frutto ciò<br />

che la vita ci offre “qui ed ora”<br />

• <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> è una scienza avanzata per trasformare<br />

la resistenza in entusiasmo<br />

• <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> va praticato con costanza, lavorando<br />

per eliminare strato dopo strato le nostre repressioni<br />

• per eseguire correttamente <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> e provare i<br />

maggiori benefici possib<strong>il</strong>i bisogna aver capito e ricordare<br />

perfettamente e in ogni momento i cinque<br />

elementi (vedi capitolo successivo):<br />

1) respiro circolare<br />

2) r<strong>il</strong>assamento completo<br />

3) consapevolezza dei particolari<br />

4) integrazione nell’estasi<br />

5) fare qualsiasi cosa, perché tutto funziona<br />

E’ importante sapere e ricordate tutto ciò che è riportato<br />

in questa dispensa, ma senza i cinque elementi <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

non sarà un’esperienza piacevole e molti potrebbero<br />

scoraggiarsi e perdere una grande occasione per essere<br />

felici. Raccomandiamo di leggere con estrema attenzione<br />

<strong>il</strong> prossimo capitolo.<br />

Punti fondamentali<br />

(da conoscere bene<br />

prima di passare<br />

al prossimo capitolo)<br />

Corso di II livello, pag. 9


I cinque elementi del <strong>rebirthing</strong><br />

“Basta leggere questo materiale per fare <strong>rebirthing</strong> da soli? La risposta è sì e no: l’informazione non è<br />

tutto ciò di cui si ha bisogno. Per imparare a p<strong>il</strong>otare un aereo, nessuno decollerebbe dopo aver solo letto un<br />

libro di istruzioni. Per le stesse ragioni consigliamo di fare le prime sedute con un professionista competente.”<br />

Quando si può praticare<br />

<strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> da soli?<br />

Mens Sana, pag. 10<br />

Non c’è in realtà alcun pericolo nel praticare <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> e<br />

non ci si potrebbe far male neanche volendo. Tuttavia può<br />

succedere che da soli sia diffic<strong>il</strong>e affrontare l’integrazione di<br />

emozioni complesse e può capitare che si sia costretti ad interrompere<br />

la seduta, rimanendo così in uno stato poco piacevole<br />

per alcune ore o giorni.<br />

La presenza del professionista elimina questo rischio e riduce<br />

le esperienze piacevoli a pochi minuti durante la seduta,<br />

lasciando dopo uno stato di benessere che deriva dalla completa<br />

integrazione degli schemi energetici emersi durante la<br />

seduta stessa.<br />

Lo scopo del Corso di II livello è di imparare a fare <strong>rebirthing</strong><br />

da soli, ma esclusivamente dopo un’accurata preparazione<br />

sotto <strong>il</strong> controllo del docente e dopo <strong>il</strong> suo giudizio sul grado di<br />

autonomia raggiunto dai singoli partecipanti: può darsi che<br />

ad alcuni bastino poche sedute o addirittura poche ore; ad<br />

altri saranno necessarie più sedute e forse dovranno affrontare<br />

qualche seduta singola prima di poter praticare con successo<br />

<strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> da soli. Le cause più frequenti per cui rimane diffic<strong>il</strong>e<br />

ai principianti fare <strong>rebirthing</strong> da soli sono le seguenti:<br />

• non si conosce ancora bene la tecnica (si trascurano<br />

alcuni dei cinque elementi o non si è capito qualcosa;<br />

oppure, pur avendo capito, non si sa come mettere in pratica<br />

i concetti): la presenza di un professionista permette di<br />

verificare l’apprendimento e di risolvere eventuali dubbi<br />

• non si dedica abbastanza tempo, soprattutto le prime<br />

volte (si può essere tentati di sospendere la seduta quando<br />

sopravvengono situazioni o ricordi spiacevoli): <strong>il</strong> docente<br />

in questi casi aiuta a risolvere la crisi e la sua presenza è<br />

incoraggiante; superate le prime difficoltà, tutto rimane più<br />

semplice da affrontare anche da soli<br />

• non si riesce a cambiare contesto (soprattutto se si è<br />

molto pessimisti, c’è bisogno di una persona preparata che<br />

faccia degli esempi applicati alla vostra situazione particolare,<br />

sul modo di gioire anche delle cose spiacevoli)<br />

• incapacità di affrontare la solitudine (durante le prime<br />

sedute, quando si integra l’evento della propria nascita ci<br />

si sente insopportab<strong>il</strong>mente soli, come quando siamo stati<br />

costretti a uscire dall’utero di nostra madre; in quei momenti<br />

è opportuna la figura di qualcuno che ci faccia sentire<br />

la sua presenza e ci dia <strong>il</strong> coraggio di affrontare la solitudine<br />

e integrarla)<br />

Passeremo ora in analisi ciascuno dei cinque elementi fondamentali<br />

del <strong>rebirthing</strong>; nell’ultimo capitolo sono contenute alcune informazioni<br />

interessanti per chi vuole approfondire ulteriormente gli argomenti<br />

presentati. Consigliamo di leggerla, ma non è indispensab<strong>il</strong>e per praticare<br />

con successo <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>.


1<br />

I punti fondamentali del respiro circolare possono essere<br />

così riassunti (ogni nostro iscritto che voglia praticare <strong>il</strong><br />

<strong>rebirthing</strong> li deve conoscere perfettamente):<br />

• inspirazione ed espirazione sono collegate; non vi devono<br />

essere pause durante tutto <strong>il</strong> respiro e neppure tra<br />

un respiro e l’altro<br />

• l’espirazione è r<strong>il</strong>assata, senza <strong>il</strong> minimo controllo (si<br />

lascia passivamente che sia l’elasticità dei polmoni a<br />

spingere l’aria fuori, senza spingere volontariamente)<br />

• se si inizia a respirare dalla bocca si continua sempre<br />

con la bocca, se si inizia con <strong>il</strong> naso si continua con <strong>il</strong><br />

naso<br />

Se si pratica <strong>il</strong> respiro circolare in modo corretto si completano<br />

dei “circuiti energetici”, equ<strong>il</strong>ibrando “prana” (energia<br />

in entrata) e “apana” (energia in uscita).<br />

Il “prana” è la forza vitale che scorre in ognuno di noi; è<br />

<strong>il</strong> “chi” dei cinesi, o <strong>il</strong> “ki” dei giapponesi. Il prana viene assunto<br />

sotto forma di cibo, aria, acqua e luce del sole. Tra<br />

tutte queste fonti, la più importante è senza dubbio l’aria; si<br />

può stare senza cibo o acqua per alcuni giorni, ma non si<br />

può smettere di respirare neppure per pochi minuti.<br />

Il prana è una forma di energia che scorre in canali (i<br />

“meridiani” dell’agopuntura cinese) e nutre le cellule; quando<br />

ha esaurito la sua funzione, torna indietro e diventa<br />

“apana”. Con <strong>il</strong> respiro circolare si crea un circuito e, ciclo<br />

dopo ciclo, la persona può sentire l’energia che scorre,<br />

ma soprattutto può sentire dove essa non scorre (cioè dove<br />

è presente un blocco). In questo modo può diventarne<br />

consapevole e rimuovere <strong>il</strong> blocco con l’integrazione.<br />

Il prana è più abbondante nell’aria pulita, perché questa<br />

è ricca di ioni negativi (piccole particelle cariche con<br />

elettroni in eccesso, che danno la carica negativa); ecco<br />

perché si è ipotizzato che <strong>il</strong> prana sia collegato strettamente<br />

con gli elettroni e in particolare con i fotoni (particelle infinitamente<br />

piccole e cariche di energia che sono presenti,<br />

per esempio, nella luce).<br />

Noi saremmo dunque un’immagine “elettronica”, tenuta<br />

insieme dalle forze fisiche e chimiche e nutrita dall’energia<br />

che assumiamo dall’esterno. E’ dunque di estrema importanza<br />

respirare aria pura; poiché spesso l’aria è inquinata<br />

(è carica di grosse particelle, gli ioni positivi) consigliamo<br />

a tutti i nostri iscritti di procurarsi uno ionizzatore (ce ne<br />

sono in commercio sotto le 90.000 lire) e di tenerlo sempre<br />

in funzione almeno nella camera dove si dorme.<br />

La quantità di aria da inspirare può essere paragonata<br />

al volume di uno stereo: non è necessario metterlo al massimo<br />

se si vuole ascoltare musica, ma non bisogna neanche<br />

tenerlo a volume troppo basso se si vuole sentire la<br />

musica con chiarezza.<br />

Il respiro circolare<br />

“Prana” e “apana”<br />

Importanza dell’aria pura<br />

Volume dell’inspirazione<br />

Corso di II livello, pag. 11


Ritmo del respiro<br />

Episodi di tetania<br />

Mens Sana, pag. 12<br />

La velocità con cui si respira dipende dal momento: si<br />

può cominciare con respiri lenti e profondi, per aumentare<br />

<strong>il</strong> ritmo quando si sente che c’è bisogno di più energia per<br />

integrare uno schema energetico represso o per affrettare<br />

<strong>il</strong> passaggio di sensazioni spiacevoli o ricordi negativi.<br />

Vediamo in dettaglio i tipi di respirazione circolare:<br />

• respiro lento e profondo<br />

è ideale all’inizio, per prendere <strong>il</strong> ritmo e “scaldarsi”;<br />

favorisce l’aumento della concentrazione<br />

• respiro veloce e superficiale<br />

è adatto quando emerge uno schema e l’energia è<br />

molto intensa<br />

• respiro profondo e veloce<br />

si usa quando lo schema energetico che emerge<br />

tenta di farci lasciare <strong>il</strong> corpo, per impedirci di esserne<br />

consapevoli (ad esempio quando ci si sta per<br />

addormentare durante la seduta); in questo modo<br />

si ricupera <strong>il</strong> contatto con <strong>il</strong> proprio corpo e si inizia a<br />

integrare lo schema represso<br />

In ogni caso, qualsiasi cosa accada, non bisogna mai<br />

cedere alla tentazione di smettere di respirare e fare pause;<br />

con <strong>il</strong> respiro si possono superare tutte le situazioni<br />

che si presentano durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>.<br />

Tuttavia per tranqu<strong>il</strong>lizzare i nostri iscritti prenderemo in<br />

esame alcune situazioni spiacevoli (<strong>il</strong>lusorie e passeggere)<br />

che possono verificarsi.<br />

Quando si respira buttando fuori l’aria in modo violento<br />

(è sbagliato, perché abbiamo detto che l’espirazione deve<br />

avvenire senza controllo da parte nostra), può capitare che<br />

si irrigidisca qualche muscolo e che la contrazione provochi<br />

un dolore intenso, come quello di un crampo. In questo<br />

caso non bisogna smettere di respirare, ma anzi bisogna<br />

(dopo aver chiamato <strong>il</strong> docente per avere <strong>il</strong> suo aiuto)<br />

respirare concentrandosi sulla parte dove si sente <strong>il</strong> dolore.<br />

La spiegazione del fatto è molto semplice: se spingiamo<br />

<strong>il</strong> fiato fuori, esso esce troppo velocemente e l’apana<br />

non ha tempo di uscire. Il suo accumulo (soprattutto nelle<br />

parti periferiche dell’organismo come braccia e mani,<br />

gambe e piedi) è la causa del dolore.<br />

Respirando in modo calmo e profondo e immaginando<br />

di respirare dentro la parte in cui si sente al dolore, si<br />

permette all’apana di uscire e si mette fine al dolore. In<br />

ogni caso, è bene sempre ricordare che non è possib<strong>il</strong>e<br />

farsi del male o riportare dei danni durante o dopo una<br />

seduta di <strong>rebirthing</strong>.<br />

Perciò l’importante è rimanere tranqu<strong>il</strong>li e <strong>il</strong> dolore se ne<br />

andrà velocemente, così come è venuto. E’ inoltre importante<br />

essere grati del dolore, perché ci permette di integrare<br />

emozioni fortemente represse e di migliorare la nostra<br />

vita.<br />

La tetania (irrigidimento) è un fac<strong>il</strong>e schermo che la<br />

nostra mente inconscia mette davanti a noi per distrarci<br />

con <strong>il</strong> dolore e impedirci di acquistare la consapevolezza<br />

di emozioni complesse.


Durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> possono venire alla luce episodi rimossi,<br />

ricordi tristi e altre situazioni spiacevoli. Può venire<br />

voglia di piangere o di sfogare altre emozioni; è importante<br />

non resistere e abbandonarsi alle manifestazioni che<br />

espimono sinceramente <strong>il</strong> nostro stato d’animo. Solo così si<br />

potranno integrare le emozioni collegate.<br />

Talvolta ci si può sentire insopportab<strong>il</strong>mente soli, oppure<br />

provare freddo o paura di morire; in questi casi bisogna<br />

chiamare <strong>il</strong> docente, ma bisogna anche ricordare che chi<br />

pratica <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> è completamente al sicuro e non<br />

può accadere nulla di male; <strong>il</strong> docente con la sua presenza<br />

incoraggerà a respirare e aiuterà a superare gli stati<br />

di crisi che si possono manifestare.<br />

E’ importante sapere che se si continua a respirare con<br />

calma, tutte queste situazioni spiacevoli sono in genere brevi<br />

o brevissime, non durano più di qualche minuto e non<br />

lasciano alcuna conseguenza dopo la conclusione della<br />

seduta. Se non si smette di respirare e ci si abbandona<br />

alla gratitudine anche per ciò che di brutto ci sta capitando,<br />

si potrà integrare velocemente qualsiasi cosa e alla<br />

fine si proverà un senso di sollievo e una serenità meravigliosa<br />

che durerà per parecchie settimane.<br />

2<br />

Per mantenere la repressione è necessaria una grande<br />

quantità di energia, che viene sprecata sotto forma di tensioni<br />

muscolari che ci causano dolore e inefficienza nelle<br />

parti colpite.<br />

Nel Corso di I livello abbiamo imparato a raggiungere<br />

uno stato di r<strong>il</strong>assamento completo (rimandiamo alle dispense<br />

e in particolare al capitolo intitolato “R<strong>il</strong>assamento<br />

sofronico statico”). Per coloro che necessitano solo di un<br />

breve ripasso:<br />

• contrazione di tutti i muscoli (prima uno per uno, poi<br />

tutti insieme)<br />

• r<strong>il</strong>assamento partendo dalla fronte (si può immaginare<br />

la luce che scende) fino ai piedi<br />

• alla fine della seduta recupero, muovendo prima le<br />

dita, poi braccia e gambe, infine stirandosi come dopo<br />

una lunga dormita<br />

Quando si crede di essere completamente r<strong>il</strong>assati, ci<br />

sono sempre delle parti del corpo che non lo sono del<br />

tutto. Dopo essersi r<strong>il</strong>assati e aver iniziato la respirazione è<br />

fac<strong>il</strong>e rendersi conto di quali parti rimangano in tensione.<br />

E’ importante dunque prima di iniziare <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> trovare<br />

una posizione comoda e poi non muoversi durante la<br />

seduta. Spesso un “prurito” non grattato si rivela uno schema<br />

d’energia che affiora alla nostra consapevolezza.<br />

Il r<strong>il</strong>assamento completo è la condizione essenziale per<br />

poter passare al terzo elemento del <strong>rebirthing</strong>: la consapevolezza<br />

dei particolari.<br />

Solitudine e<br />

paura della morte<br />

Il r<strong>il</strong>assamento completo<br />

Corso di II livello, pag. 13


3<br />

Acquistare consapevolezza<br />

Rumori esterni<br />

Mens Sana, pag. 14<br />

Consapevolezza dei particolari<br />

E’ importante rimanere concentrati durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

per cogliere <strong>il</strong> maggior numero di sensazioni fisiche che<br />

chiedono la nostra attenzione.<br />

Chiameremo “schema energetico” ogni cosa che attiri<br />

la nostra attenzione in un momento preciso (nel presente<br />

quindi) durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>. Il terzo elemento consiste proprio<br />

nel “notare le sensazioni che si hanno, notare dove si<br />

manifestano e quindi concentrarsi su quelle aree ed esplorare<br />

ogni dettaglio di ciò che si prova”.<br />

L’integrazione procede per strati, come quando si sbuccia<br />

una cipolla; a mano a mano che uno strato viene integrato,<br />

affiora quello sottostante e così via.<br />

Per alcune persone può essere diffic<strong>il</strong>e acquistare la<br />

consapevolezza delle proprie sensazioni corporee. Un ottimo<br />

esercizio consiste nel prendere coscienza delle parti<br />

del nostro organismo considerandole una alla volta.<br />

In generale si può partire dalle dita del piede sinistro e<br />

risalire fino alla pancia; poi si fa lo stesso con la gamba<br />

destra, con <strong>il</strong> braccio sinistro e <strong>il</strong> braccio destro; infine si<br />

riparte dai capelli e, passando attraverso collo e spalle, si<br />

scende fino al cuore e se ne ascolta <strong>il</strong> battito.<br />

Questo esercizio è stato eseguito più volte nel Corso di I<br />

livello; consigliamo a chi trovasse difficoltà a prendere consapevolezza<br />

del proprio corpo di ripeterlo due volte al giorno<br />

(cinque minuti) per una settimana.<br />

Per ottenere i massimi risultati dal <strong>rebirthing</strong> è necessario<br />

mantenere la consapevolezza dei particolari durante<br />

tutta la seduta e non lasciarsi distrarre da pensieri sulla nostra<br />

vita presente o futura (in poche parole, non bisogna<br />

pensare a cosa fare da mangiare domani o cercare di<br />

ricordarsi se si è dato da mangiare al gatto).<br />

Un discorso a parte va fatto per i rumori esterni. Durante<br />

una seduta di gruppo possono verificarsi in alcuni partecipanti<br />

crisi di pianto o scoppi di risate, alcuni inizieranno a<br />

cantare o a parlare forte.<br />

Il <strong>rebirthing</strong> di gruppo (come quello che praticheremo<br />

in questo Corso) presenta questo vantaggio: spesso dall’espressione<br />

dell’integrazione dei compagni si trae lo spunto<br />

per far emergere un proprio schema energetico.<br />

Non bisogna dunque allarmarsi (perché <strong>il</strong> docente e gli<br />

assistenti si occuperanno di seguire tutte le persone che<br />

ne hanno necessità) ma soprattutto non bisogna cercare<br />

di ignorare i rumori esterni perché altrimenti essi si trasformerebbero<br />

in distrazioni.<br />

Piuttosto, se i rumori attirano la nostra attenzione, concentriamoci<br />

su di essi: ogni volta che ci si “distrae” per dei<br />

rumori esterni è proprio quello lo schema di energia che ci<br />

si sta presentando. Infatti i rumori fanno parte del presente<br />

e se attirano la nostra attenzione sono (per la definizione<br />

data all’inizio) “schemi energetici”.


Un altro discorso a parte va fatto per chi sente di addormentarsi:<br />

<strong>il</strong> sonno è una perdita di consapevolezza che la<br />

nostra mente inconscia cerca di mettere in atto per impedirci<br />

di integrare emozioni molto represse. Se si sente che<br />

ci si sta addormentando chiamare <strong>il</strong> docente e mettersi<br />

a respirare in modo profondo e veloce.<br />

Naturalmente <strong>il</strong> sonno può essere anche solamente<br />

espressione di stanchezza; è perciò importante che la cena<br />

prima della seduta di <strong>rebirthing</strong> sia leggera e che la notte<br />

precedente abbiamo dormito abbastanza (almeno sei<br />

ore). Se per qualche motivo si è stanchi è meglio farlo presente<br />

al docente prima dell’inizio della seduta, affinché<br />

egli possa assegnare un assistente che ci aiuti a rimanere<br />

svegli e concentrati.<br />

Le persone che soffrono di ipoglicemia potrebbero avvertire<br />

i sintomi di una crisi ipoglicemica (disagio, debolezza,<br />

giramenti di testa) durante la seduta di <strong>rebirthing</strong>; in<br />

questo caso non ci si deve spaventare, ma bisogna (dopo<br />

aver chiamato <strong>il</strong> docente) concentrarsi su quelle sensazioni,<br />

perché esse sono <strong>il</strong> nuovo schema energetico che si<br />

propone.<br />

Il fondatore del <strong>rebirthing</strong> (scuola di integrazione), J.<br />

Leonard, scrive nel suo libro: “In passato soffrivo anch’io di<br />

ipoglicemia. Dopo alcune buone integrazioni di quello stato,<br />

le crisi non si sono più ripresentate.”<br />

Alcune persone “fanno teatro”, cioè danno rappresentazione<br />

delle proprie emozioni senza integrarle. Espressioni<br />

come piangere, ridere e urlare vanno bene solo se sono<br />

emerse spontaneamente; si possono verificare, ma è bene<br />

sapere che non portano all’integrazione.<br />

Per arrivare all’integrazione bisogna applicare i cinque<br />

elementi alla sensazione fisica che si prova; se per esempio<br />

viene da piangere, si può farlo, ma è bene concentrarsi<br />

sul dolore che si sente alla gola (<strong>il</strong> “nodo in gola”). Se<br />

si prova rabbia si può gridare, ma è meglio concentrarsi<br />

sulla contrazione dei muscoli della mandibola.<br />

Chi ha subìto operazioni chirurgiche in anestesia totale<br />

(anche <strong>il</strong> parto cesareo), può affrontare l’integrazione del<br />

ricordo dell’anestesia represso. Talvolta si riesce persino a<br />

ricordarne l’odore e <strong>il</strong> sapore; quando l’anestesia repressa<br />

torna a galla è bene iniziare a respirare profondamente<br />

per non perdere la consapevolezza.<br />

Talvolta si può verificare la sospensione del respiro, che<br />

consiste in un negoziato che la mente inconscia fa tra le<br />

varie parti del nostro organismo: alcune parti vogliono far<br />

emergere un’emozione, ma altre parti hanno troppa paura.<br />

In questi casi può capitare di smettere di respirare per<br />

qualche decina di secondi senza sentire <strong>il</strong> bisogno di ricominciare:<br />

non bisogna spaventarsi, anzi è bene calmarsi e<br />

lasciare che le emozioni vengano a galla.<br />

Quando si saranno messe d’accordo le nostre parti interne,<br />

le emozioni saranno liberate e si riprenderà a respirare<br />

automaticamente.<br />

Sonnolenza<br />

Ipoglicemia<br />

Non “fare teatro”<br />

Anestesia repressa<br />

Sospensione del respiro<br />

Corso di II livello, pag. 15


4<br />

L’estasi<br />

La gratitudine<br />

Mens Sana, pag. 16<br />

Integrazione nell’estasi<br />

“La verità vi renderà liberi”: così afferma Gesù nel Vangelo;<br />

non c’è niente che ci renda più schiavi della menzogna,<br />

soprattutto quando si mente a se stessi.<br />

La verità rende completamente liberi; se non ci si sente<br />

liberi significa che non si è ancora detta tutta la verità, che<br />

non si sono ancora integrate tutte le emozioni represse,<br />

sulle quali la nostra mente inconscia ci aveva mentito.<br />

La mente inconscia ha due meccanismi per non dire<br />

la verità sulla realtà al nostro esterno e al nostro interno:<br />

• repressione: non riconoscere a livello consapevole<br />

l’esistenza di qualcosa<br />

• giudizio negativo: negare che qualcosa che esiste<br />

(o che ci capita) non sia perfetto e positivo per noi<br />

Con <strong>il</strong> primo, <strong>il</strong> secondo e <strong>il</strong> terzo elemento del <strong>rebirthing</strong><br />

abbiamo lavorato per eliminare la repressione. Il quarto<br />

elemento serve ad integrare i giudizi negativi. L’integrazione<br />

è la verità che dona la libertà.<br />

L’estasi è quello stato in cui si gioisce di ogni cosa che<br />

esiste (e quindi accade o anche solo è presente) nel “qui<br />

ed ora” (nel luogo in cui ci troviamo e nel momento presente<br />

in cui viviamo). Riflettiamo sul fatto che la nostra vera<br />

vita avviene solo nel presente, perché ciò che è passato<br />

non lo possiamo più modificare e ciò che deve venire non<br />

lo possiamo conoscere e, anche se lo possiamo influenzare,<br />

tutto dipende da ciò che facciamo nel momento<br />

presente.<br />

La “piega” che la nostra vita futura prenderà dipende<br />

dalle decisioni attuate nel presente; se dunque giudichiamo<br />

un’emozione negativamente, ci precludiamo la possib<strong>il</strong>ità<br />

di goderne nel presente e soprattutto creiamo un meccanismo<br />

inconscio (“atteggiamento coercitivo”) che ci impedirà<br />

di godere tutte le volte che qualcosa si presenta<br />

collegato a quell’emozione.<br />

E’ di fondamentale importanza dunque che la nostra<br />

mente (conscia e inconscia) impari a essere contenta di<br />

ogni cosa che accade e soprattutto che impari ad accettare<br />

con gratitudine qualsiasi cosa accada durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

e lungo tutta la nostra vita.<br />

“Il momento presente è tutto ciò che hai: sii grato per<br />

ogni suo particolare”; è importante concentrarsi su ciò<br />

che accade (sensazioni, emozioni, dolore, ricordi…) e prenderne<br />

consapevolezza, ma è altrettanto importante essere<br />

disposti a riconoscere di essere grati del fatto che tutto<br />

ciò che succede è per <strong>il</strong> nostro bene.<br />

La gratitudine è un sentimento contagioso: concentrarsi<br />

per essere grati di una determinata situazione estenderà<br />

spontaneamente la nostra gratitudine alle altre cose, fino<br />

ad includere tutto la nostra vita. Saremo infine grati di esistere<br />

e raggiungeremo la felicità.<br />

Si può essere grati anche nel contesto più negativo che<br />

si possa immaginare; ad esempio, se si prova un forte do-


lore alla gamba durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong>, bisogna pensare: “Sto<br />

soffrendo e <strong>il</strong> dolore è forte, ma è qui in questo momento,<br />

che mi piaccia o no”, mettendo così in atto una sorta di<br />

“resa forzata”. Certo se l’accettazione è spontanea, tutto<br />

avviene più velocemente e senza dolore, ma anche questo<br />

sistema funziona.<br />

Chi trova difficoltà ad essere grato delle cose negative<br />

può pensare: “Almeno <strong>il</strong> dolore arriva al momento giusto”.<br />

Per riprendere l’esempio del crampo alla gamba, tutti saranno<br />

d’accordo nel ritenere che è meglio che <strong>il</strong> dolore<br />

arrivi durante <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> piuttosto che quando stiamo nuotando<br />

in mare lontano da riva e nessuno può sentire le<br />

nostre grida di aiuto.<br />

A poco a poco si diventerà più esperti nel provare gratitudine<br />

e ci si accorgerà del miracolo dell’esistenza; non è<br />

una cosa straordinaria tutto ciò che è successo affinché<br />

noi oggi potessimo frequentare un Corso di <strong>rebirthing</strong> per<br />

ritrovare la serenità?<br />

Si imparerà a riconoscere che tutti gli schemi energetici<br />

che vengono alla luce sono ut<strong>il</strong>i e interessanti, perché ci<br />

conducono alla serenità e a migliorare noi stessi. Presto<br />

potremo amare ogni parte di noi ed estendere questo<br />

amore ad ogni aspetto dell’esistenza, imparando ad essere<br />

entusiasti e grati di tutto ciò che ci succede.<br />

Il bello è che comportandosi in questa maniera, attireremo<br />

verso di noi ogni sorta di energia positiva e tutto nella<br />

vita inizierà ad andare nel verso giusto, ma soprattutto saremo<br />

noi ad andare nel verso giusto.<br />

Integrare qualcosa non significa farla sparire, ma cambiare<br />

punto di vista e gioire di ogni cosa che è accaduta o<br />

sta accadendo, consapevoli del fatto che tutto è per <strong>il</strong><br />

nostro bene.<br />

5<br />

Fare tutto, perché tutto funziona<br />

Nella vita si cerca di imparare e di migliorare sempre <strong>il</strong><br />

modo di fare le cose; nel <strong>rebirthing</strong> non è così, perché<br />

non si può sbagliare.<br />

Il quinto elemento integra i tentativi che le persone ansiose<br />

fanno per integrare. Non bisogna cercare di integrare,<br />

ma lasciare che ciò avvenga.<br />

Anche se uno cerca di fare male <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> si tratta di<br />

un tentativo di integrare l’emozione “fare male le cose”; se<br />

ce la metterà tutto per fare del proprio peggio, integrerà<br />

questa emozione e potrà andare avanti.<br />

Il verbo “integrare” è un verbo attivo transitivo e sembra<br />

indicare un’azione da compiere; in realtà indica la fine di<br />

un’altra azione (cioè smettere di giudicare negativamente<br />

qualcosa). Anche <strong>il</strong> verbo “r<strong>il</strong>assarsi” sembra indicare che<br />

bisogna fare qualcosa, in realtà bisogna smettere di tendere<br />

i muscoli.<br />

Corso di II livello, pag. 17


Conclusione<br />

“Essere maestri del quinto elemento del <strong>rebirthing</strong> è più fac<strong>il</strong>e di qualsiasi altra cosa; <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

stesso è così fac<strong>il</strong>e che è più fac<strong>il</strong>e farlo che non farlo: è fac<strong>il</strong>e ed è anche una delle attività che arricchiscono<br />

di più. E’ proprio un buon affare!”<br />

Completamento della seduta<br />

Fare <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong> da soli<br />

Mens Sana, pag. 18<br />

Si può considerare completata una seduta in cui:<br />

• è emersa (ed è stata elaborata) una quantità soddisfacente<br />

di materiale rimosso<br />

• tutto ciò che è emerso è stato integrato<br />

• la persona che ha respirato si sente magnificamente<br />

Dopo una seduta (soprattutto le prime) si può sentire un<br />

formicolio alle mani o un lieve disorientamento (passa in<br />

fretta), ma non si dovrebbe sentire di aver lasciato qualcosa<br />

a metà o rimanere con emozioni pesanti e incomplete.<br />

Talvolta si diventa molto più sensib<strong>il</strong>i (e dunque molto<br />

più vulnerab<strong>il</strong>i); è perciò consigliato rimanere per un po’ di<br />

tempo tranqu<strong>il</strong>li prima di intraprendere altre attività.<br />

La maggior parte delle persone ha molta negatività repressa,<br />

perciò non è possib<strong>il</strong>e che tutto venga integrato<br />

nel giro delle poche sedute a disposizione nel Corso di II<br />

livello. E’ perciò importante continuare a praticare <strong>il</strong> <strong>rebirthing</strong><br />

da soli (dopo aver sentito <strong>il</strong> parere del docente) e<br />

partecipare almeno una volta ogni tre mesi ad una seduta<br />

di gruppo o ad una seduta singola.<br />

I nostri associati saranno informati a mezzo lettera di<br />

eventuali incontri organizzati, oppure potranno prenotare<br />

le sedute che desiderano presso la segreteria dell’associazione.<br />

Talvolta può essere una buona idea scegliersi un compagno<br />

o una compagna con cui scambiarsi sedute di <strong>rebirthing</strong>;<br />

le sedute guidate sono infatti molto più ut<strong>il</strong>i che<br />

praticare da soli. L’importante è che ci si possa trovare con<br />

regolarità e che si sia allo stesso livello di preparazione teorica<br />

e pratica (chiedere consiglio al docente prima della<br />

fine del Corso).<br />

Restano ancora argomenti interessanti da trattare :<br />

• la nascita e i suoi effetti repressi: parto cesareo , podalico, prematuro;<br />

nascita di gemelli; preparazione delle future madri al parto<br />

• <strong>il</strong> rapporto con i genitori; l ’adolescenza<br />

• sensi di colpa infant<strong>il</strong>i; rapporto con <strong>il</strong> cibo e con <strong>il</strong> sonno<br />

• la paura della morte e i suoi effetti negativi sulla nostra vita<br />

• la padronanza del corpo<br />

• dolore e guarigione; invecchiare e ringiovanire<br />

• desideri e noia; responsab<strong>il</strong>ità, valori e motivazioni<br />

• trovare <strong>il</strong> proprio scopo di vita e attuarlo con spirito di ser vizio<br />

• la disciplina interiore e l ’onestà<br />

• <strong>il</strong> lavoro indipendente e i problemi di soldi<br />

Purtroppo <strong>il</strong> tempo non è sufficiente per affrontarli tutti; chiediamo ai<br />

nostri iscritti di selezionare quelli che ritengono più interessanti .<br />

Alcuni verranno trattati al Corso ; per gli altri verranno con <strong>il</strong> tempo organizzati<br />

incontri tra partecipanti a più Corsi in modo da proseguire costantemente<br />

nel miglioramento.

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