Untitled - Powerboat Archive

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Pl gLlA ;'Jl'i.T#ru?t?"1;l:
dipinto e l>attezzato "Gancia
dei Gancia", ha letteralmente
trionfato sulle acque non sempre
calme dell'oceano. La
lunga scrie di successi ottenuti
Below:"Popeye", the
monohull Cougar of nel corso della stagione, cul-
young Al Copeland Jr. minati con la conquista del
Right picture: Pete campionato italiano, europeo
"The Prince" Hidalgo e mondiale. hanno soddisfat-
and his American to il geniale costruttore-pilota
Dream, 1987 World lecchese, ma il suo orgoglio lo
Champion in Class 2 ha spinto a completare quel
Sotto, " Popeye", il discgno che aveva in mente da
Cougur monocarenu anni: battere gli americani. a
delgiovane Al casa loro, con motori diesel,
Copelund jr. A de.stru,
scafo e trasmissioni all'inse-
Arnerican Drcam di
Itete "'fhe Prince"
gna del "Made in ltaly". Mos-
Itidalgo, campione so di certo anche da motivi
mondiale prettamente commerciali,
Classe2 nel 1987 con la presenza di Carlo Bo-
nomi a dirigere I'orchestra fra
le quinte. l'inedito equipaggio,
formato da Fabio Buzzi -
Stefano Casiraghi - Romeo
Ferraris, ha recitato il ruolo di
protagonista assoluto nel tradizionale
appuntamento dei
campionati statunitensi di
Key West, in Florida. Oltre
gli uomini. ci semhra giusto
accennare alla straordinaria
potenza ed affidabilitd dimostrata
dai ouattro Seatek turbo
diesel che equipaggiavano
il "Gancia dei Gancia"; da indiscrezioni
raccolte ira i tecnici,
ci risulta che i motori utilizzati
avessero sulle spalle almeno
cinque gare. Eppure
tutto e filato alla perfezione.
senza il minimo problema di
cedimento meccanico od affaticamento.
Poichd Buzzi e
Ferraris parlano ogni tanto di
ulteriori possibili miglioramenti...
chi li fermerd oii? so-

lo i regolamenti! Ma questo d
un argomento che per ora preferiamo
tenere da parte, per
riprenderlo in sede opportuna.
Entrando invece pit dettasliatamente
nella manifestazione,
segnaliamo ancheil
resto della "squadra azzurra"
che ha voluto essere presente
a ouesto confronto amichevole
ltalia-UsA. Sul catamarano
"Basutta". ha debuttato
un altro equipaggio insolito:
Edoardo Polli - LinoDi Biase;
il Cougar del "Raimbow Offshore
Racing Team" presentava
i nuovi Lamborghinil2 V
con testate a quattro valvole,
accreditati di una potenza attorno
agli 850 cavalli ed accoppiati
ai nuovi piedi Kiekhaefer.
Il complesso si d dimostrato
estremamente veloce.
tanto da tenere il passo di
IJuzzi e mettergli anche il muso
davanti; purtroppo ha pa-

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lagutta" of Edoardo Polli and Lino Di
Biasel "Gentry Eagle" of actor Don
Johnson; "Gentry Turbo Eagle"
" Bagtttta" di Edoardo Polli e Lino Di
)iase; "Gentry Eagle" dell'attore Don
son, inasDettato vincitore della Classe
Supeiboat; "Gentry Turbo Eagle"
MOTONAUTICA . 176
gato in fragiliti meccanica,
per motivi che dovranno essere
scoperti con una certa urgetzal
onde porvi rimedio.
Domenico Achilli ed Alberto
Brombin hanno condotto magistralmente
il loro "Achilli
Motors", lo Stain Cat 38',
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equipaggiato anch'esso coi
nuovi Lamborghini ma accoppiati
alle trasmissioni fisse
Victory, con eliche di superficie.
Nella prova di inizio, sulle
72 mgl. del percorso, I'equipaggio
italiano ha conquistato
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un meritatissimo posto d'onore
alle spalle dell'imprendibile
Buzzi: una serie di problemi
meccanici. nelle prove successive,
hanno tolto loro quella
graduatoria che rientra nelle
reali possibiliti. Questi nuovi
motori hanno reso meno gra-
&
voso il divario fra Buzzi e gli
altri concorrenti; ora si dovrlt
puntare sull'affidabiliti' per
raggiungere i risultati che tutti
sperano. A livello di cronaca
ci par giusto segnalare che il
campionato USA si E svolto
su tre prove, per somma di
punti: le prime due di72mg|,
laterza di 130 mgl. - Buzzi le
ha vinte tutte; nella seconda si
d classificato addirittura primo
assoluto, davanti alle "Superboat"
della classe senza limitazione;
perd alla fine ha
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preso tre minuti di penalizzazrone
per essersl presentato rn
ritardo alla riunione piloti.
Qualche alchimia non d bastata
agli americani per far vincere
qualcuno di loro, tant'd che
il giorno dopo il "Gancia dei

Gancia" si b ripresentato primo
al traguardo e terzo assoluto,
mettendo a tacere qualsiasi
polemica. Che dire circa
il resto del drappello? Ben poco,
anche perchd stiamo parlando
di sette equipaggi statunitensi
e due giapponesi: una
partecipazione scarsa quanto
mai negli anni precedenti.
Primo fra tutti I'ex campione
nazionale Bob Kaiser, in coppia
col fido Errol Lanier, sul
solito Cougar Cat "System",
equipaggiato Mercruiser: non
d mai riuscito a stare davanti
alla coppia Casiraghi-Buzzi e
solo la penalizzazione di questi
ultimi gliha dato I'illusione
di poter aspirare al titolo gid
suo. Col prestigioso "US-l"
spettante al campione in carica,
si b presentato John D'E-
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lia, al suo primo anno in classe
Open, a bordo di "Special
Edition". Qualcosa di pit ci si
aspettava dello "Spirit Of
America", altro Cougar Cat,.
pilotato da John Antonelli e
coadiuvato alle manette dal
ben noto"Smitty" Smith, ex
secondo di Niccolai e di Ted
Toleman; lo scafo statunitense
portaYa al debutto titolato i
nuovi motori Gentry Turbo di
5.700 cc., dimostratisi fragili
sulla lunsa distanza. Forse
qualcosa dl pit ci si aspettava
dal team "Bengal Bay" del
plurimiliardario Kobayashi,
considerati i capitali immessi
nel programma offshore; il
suo Cougar d stato affidato a
due professionisti, ai quali d
stato affiancato il fielio ventu-
nenne del magnate giapponese.
In occasione della "Powerboat
Week" di Key West, si
sono svolti i campionati nazionali
di tutte le classi; la pii
significativa, seguita da una
gran folla di appassionati, d
stata quella riservata alle Su-
perboat, scafi sino a 50 piedi,
con motori senza limiti di cilindrata
o tipo di preparazione.
Al di la di ogni pii rosea
previsione, ha vinto I'idolo di
casa. I'attore Don Johnson,
protagonista della fortunata

MOTONAUTICA - 178
3)tz;z)
PI9LIA
TUTTO
serie di telefilm "Miami Vice":
il bello del cinema d stato
anche fortunato, in quanto si
6 trovato in testa grazie anche
alle defaillances dei suoi pii
temibili avversari. Il suo
"Gentry Eagle", un monocarena
Scarab 50', con tre motori
Gentry da 8litri, ha sempre
tenuto una buona andatura
(seppur inferiore a quella di
Casiraghi-Buzzi), dimostrando
la massima affidabiliti:
erano anni che un monocarena
non vinceva fra le Superboat.
Parzialmente soddisfatto
per il posto d'onore il "vecchio"
Tom Gentry, che ha
condotto il suo catamarano
"Gentry Turbo Eagle", gid
vincitore lo scorso anno: i
quattro motori turbo benzina
realizzati dalla sua organizz.a'
zione si sono fatti onore per
potenza ed affidabilitd. Ancora
una volta sconfitto il con-
sueto rivale di Gcntry, l'attrcricano
Al Copeland a bordo
del suo aweniristico quadrimotore,
che assomiglia pitr ad
un aereo che ad un catamarano;
stavolta d stato superato
anche dal figlio Al Copeland
Jr. sul monocarena "Popeye'].
A parere nostro gli
amertcani non digeriranno facilmente
l'onta subita dagli
equipaggi e dai mezzi tecnici
italiani. Ora hanno un anno di
tempo per cercare di riconquistare
il terreno perso; non dimentichiamo
che nell'89 i
mondiali U.I.M. si terranno.
ancora una volta a Key West:
una buona occasione per la
sospirata rivincita.
Mario Risi
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AUTICA - 182

MOTONAUTICA -

GANCIA DEI GANCIA
RECORD
IN|ATW
NASSAU
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llon contento dell'alloro
I!conquistato a Key West,
Fabio Buzzi ha voluto tentare
un'imDresa che rientra nella
storia dell'offshore: vincere la
piir antica e faticosa gara d'altura,
la Miami-Nassau-Miami,
a tempo di record. Ormai
tutti affermano "quest'anno d
stato I'anno Buzz7" e come tale
lo ricorderemo, segnato a
caratteri cubitali negli annuali
sportivi.
Personalmente pensiamo che
Buzzi sia veramente bravo e
che in pii disponga di un "Angelo
Custode" che tiene lontano
le avversitd; senza di-
sturbare il prode Machiavelli,
si sa che la Fortuna sorride
asli audaci. Buzzi-Bonomi-
FErraris si sono proprio comportati
in modo audace, affrontando
le 364 miglia del
percorso con onde scomposte,
alte almeno tre metri. residuo
di uragano tipico di quei
luoghi. In queste condizioni il
"Gancia dei Gancia" ha concluso
I'epica impresa in 5 ore
40' e35",mezz'ora circa sotto
il record precedente, aPPartenuto
all'italo americano Ted
Theodoli, proprietario della
Magqum Marine.
Pensate a quanta strada ha
fatto la tecnologia e con questa
anche l'offshore, dalla Prima
edizione di questa maratona
del mare, svoltasi l'11
Maggio 1956.
Allora vinse colui che da tutti
viene indicato come I'inventore
del moderno offshore:
Sam Griffith, in coppia con un
altro nome mitico della nautica,
Richard Bertram.
Sulle 160 miglia del percorso
di sola andata, il loro "Sea
Skiff", un monocarena di 9
metri in legno a clinker, mosso
da una coppia di entrobordo
Crusader benzina da 2I5
HP cadauno, impiegd ben 9

ore e mezzo, alla media di 17
nodi, causa condizioni di mare
mosso. Allora partirono
ben undici scafi e negli anni a
venire aumentd sempre pii la
flotta dei partecipanti, anche
perchd la gara fu inserita nel
"Sam Griffith Trophy", vero
campionato mondiale d'altura
degli anni passati. Quest'anno,
per ragioni burocratiche
e di boicottaggio generale.
si sono presentati al via solo
tre equipaggi; del nostro sapete
gid tutto, ma forse d bene
sottolineare il debutto al volante
del ventitreenne Carlo
Umberto Bonomi, figlio del
noto finanziere milanese, gid
vincitore della gara nel lontano
28 ottobre 1913, sul glorioso
"Dry Martini".
A difendere il primato d sceso
in acqua anche Ted Theodoli
su un mastodontico Magnum
'58, mosso da una coppia di
G.M. diesel, 16 cilindri, 4 turbine,
con potenza dichiarata
di 2200 HP cadauno. Altro
contendente il monocarena
"Merlin Infinity" motorizzato
con tre diesel Ford Marlin da
8 litri; nessuno dei due ha finito
la gara ma aspettavamo
Buzzi, Bonomi e Ferraris alla
banchina d'arrivo.
Theodoli d stato fra i primi a
complimentarsi con l'equipaggio
italiano: " Complimenti
sinceri - ha detto - dopo quest'impresa
non c'i pii niente
da dimostrare" . Al di ld del
fatto sportivo c'e da immaginarsi
quale interesse abbiano
suscitato i nuovi Seatek di
Buzzi e Ferraris; la General
Motors ha chiesto loro, ufficialmente,
una consulenza
per i motori che hanno in preparazione,
mentre Theodoli
vuole equipaggiare i Magnum
da dioorto con nuovi turbodieseI
italiani.
Se il successo commerciale sa-
ri pari a quello sportivo...
non ce n'b pii per nessuno!
Fabio Buzzi ha concluso
trion falmente questa stagione
ed ha cosi iscritto il proprio
nome accanto ai leggendari
vincitori di questa competizione:
Sam Griffith - Jim
Wynne - Allan Brown - Mell
Riggs - Don Aronow - Vincenzo
Balestrieri - Tom Gentry
- Bob Magoon - Carlo Bonomi
- Bill Martin - RochY
Aoky ed altri degli ultimi decenni
piir a noi vicini. Stando
ai precedenti, manca solo di
considerarlo come un mito.
Mario Risi