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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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LA GEOGRAFIA MAFIOSA 93<br />

Un secondo livello o “società minore” era rappresentato dai<br />

“giovanotti onorati” e dai “picciotti <strong>di</strong> sgarro”. L’autorità del<br />

“capintesta” era in<strong>di</strong>scussa e in<strong>di</strong>scutibile e la “giustizia” veniva<br />

amministrata attraverso la “gran mamma” una specie <strong>di</strong> tribunale<br />

supremo, semplice ma efficace. Nel moderno contesto criminale 135<br />

questa si presenta come insieme <strong>di</strong>sorganico e <strong>di</strong>saggregato <strong>di</strong> una<br />

miriade <strong>di</strong> “famiglie” o “clan” 136 non più e non solo basati nella città<br />

<strong>di</strong> Napoli, ma ramificati in tutta la Regione e, trasversalmente,<br />

gravanti su quasi tutte le attività economiche 137 .<br />

In tale ottica, non deve stupire <strong>di</strong> trovare, giu<strong>di</strong>ziariamente<br />

parlando, fenomeni <strong>di</strong> infiltrazione camorristica tanto nel controllo dei<br />

flussi dei finanziamenti statuali che piovono sulla Campania, quanto<br />

sulle più minute attività quoti<strong>di</strong>ane. A titolo d’esempio si può citare,<br />

per un verso, l’accertato tentativo operato dal così detto “clan dei<br />

casalesi” <strong>di</strong> acquisire il controllo degli appalti per la realizzazione del<br />

135 Per quanto riguarda sia la città <strong>di</strong> Napoli che le province campane si assiste ad un mutamento degli<br />

assetti malavitosi <strong>di</strong> maggior rilievo. In particolare:<br />

- a Napoli si è ricomposto il vecchio “cartello” formato dai clan Contini, Licciar<strong>di</strong> e Mallardo, che<br />

hanno realizzato la cosiddetta “Alleanza <strong>di</strong> Secon<strong>di</strong>gliano”, nella quale sono confluiti il gruppo<br />

Mariano dei “Quartieri Spagnoli”, parte del gruppo Giuliano <strong>di</strong> Forcella, i clan Caiazzo-<br />

Cimmino-Bran<strong>di</strong> del quartiere Vomero-Arenella, i Tolomelli-Vastarella del rione Sanità, i<br />

Contino e Varriale <strong>di</strong> Pianura ed i De Luca Bossa del rione De Gasperi. I gruppi della menzionata<br />

“Alleanza”, per acquisire il completo controllo dell’area citta<strong>di</strong>na, anche in vista <strong>di</strong> futuri<br />

investimenti pubblici, stanno tentando <strong>di</strong> avvicinare a sé altri clan camorristici dell’area orientale<br />

della città (Aprea-Cuccaro-Alberto e Formicola) e dell’area Flegrea (Longobar<strong>di</strong>-Beneduce e<br />

D’Ausilio). In contrapposizione alla suddetta consorteria operano i gruppi Mazzarella, Prestieri,<br />

Sarno, Misso-Pirozzi, <strong>La</strong>go E Vatiero;<br />

- a Caserta la situazione è caratterizzata da segnali <strong>di</strong> rinnovata conflittualità tra sodalizi insistenti<br />

sullo stesso territorio, registrati all’indomani della cattura <strong>di</strong> Francesco Schiavone, avvenuta il 12<br />

luglio 1998 da parte del Centro Operativo D.I.A. <strong>di</strong> Napoli. L’arresto del carismatico capo “dei<br />

Casalesi” ha scompaginato gli equilibri tra i numerosi clan riconducibili allo stesso gruppo<br />

Schiavone, ma pare non averne indebolito significativamente il potere criminale;<br />

- a Salerno si assiste ad una riorganizzazione <strong>di</strong> gruppi che in passato facevano capo alla “nuova<br />

camorra <strong>organizzata</strong>” <strong>di</strong> Raffaele Cutolo.<br />

da: DIA - Relazioni semestrali al Parlamento – primo semestre 1999.<br />

136 <strong>La</strong> Camorra napoletana, appare oggi costituita da un insieme <strong>di</strong> bande che si strutturano con grande<br />

facilità, è più connotata da una conflittualità tra i gruppi, talvolta esasperata, per il controllo <strong>di</strong> alcune<br />

attività illecite particolarmente red<strong>di</strong>tizie e per la conquista <strong>di</strong> posizioni <strong>di</strong> dominio all’interno del<br />

clan. L’assenza <strong>di</strong> una struttura verticistica favorisce poi l’emersione <strong>di</strong> nuovi gruppi, più giovani,<br />

spesso privi <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni camorristiche e spesso caratterizzati da brutale ed inau<strong>di</strong>ta violenza nei<br />

quali <strong>di</strong>venta sempre meno labile il rapporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzione con i gruppi della <strong>criminalità</strong> comune più<br />

inclini alla formazione <strong>di</strong> bande citta<strong>di</strong>ne per la consumazione <strong>di</strong> attività delinquenziali predatorie.<br />

da DIA - Relazioni semestrali al Parlamento –secondo semestre 2000.<br />

137 <strong>La</strong> camorra non solo una organizzazione criminale che si limita al controllo del mercato della<br />

<strong>criminalità</strong> e della illegalità. Il suo fine principale, contrariamente a quanti molti sostengono non è<br />

quello dell’arricchimento e della accumulazione capitalistica, quanto piuttosto il potere e il governo<br />

<strong>di</strong> un territorio per realizzare anche il controllo <strong>di</strong> tutte le attività economiche.

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