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Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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80<br />

LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />

E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />

Una infiltrazione pervasiva che non è facile leggere neanche a<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> moltissimi anni. Per un verso si è sostenuto che<br />

l’avvicinamento delle aziende appaltatrici fosse frutto <strong>di</strong> una mera<br />

attività delinquenziale <strong>di</strong> tipo estorsivo; altra dottrina in<strong>di</strong>vidua nella<br />

stessa scelta degli impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> avvicinare i maggiorenti mafiosi<br />

una forma <strong>di</strong> acquisto <strong>di</strong> sicurezza 115 .<br />

Comunque sia, il risultato fu quello della definizione <strong>di</strong> un modello<br />

operativo, largamente utilizzato anche in seguito. E’ tuttavia nei<br />

successivi anni Ottanta che la ‘Ndrangheta inizia a potersi qualificare<br />

<strong>di</strong> cui, a pioggia, beneficiano tutte le ‘ndrine calabresi, comprese quelle non <strong>di</strong>rettamente coinvolte<br />

nei lavori ed operanti in zone <strong>di</strong>stanti dai cantieri autostradali. Le suddette considerazioni, peraltro,<br />

trovano conferma in recenti risultati investigativi, realizzati da questa Direzione, da cui è emerso<br />

come, in effetti, nell’intero comparto degli appalti i lotti oggetto dell’inchiesta fossero stati<br />

letteralmente “ingabbiati” dalla <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong> attraverso la grave ed insospettabile<br />

complicità <strong>di</strong> alcuni Funzionari e Tecnici dell’ANAS. Di fatto, il <strong>di</strong>segno criminoso ha visto la<br />

partecipazione <strong>di</strong> tutte le cosche calabresi ricadenti nella provincia <strong>di</strong> Cosenza, attraverso una<br />

confederazione <strong>di</strong> ‘ndrine il cui vertice è riferibile alle potenti “famiglie” <strong>di</strong> ‘ndrangheta PERNA e<br />

RUÀ. Queste provvedevano, attraverso un loro contabile, al ritiro del denaro estorto agli impren<strong>di</strong>tori<br />

e ad operare, poi, una sud<strong>di</strong>visione interna <strong>di</strong> cui hanno beneficiato anche le ‘ndrine che<br />

controllavano territori <strong>di</strong>rettamente interessati dai lavori <strong>di</strong> riammodernamento dell’autostrada. In tal<br />

modo nessuna “famiglia” è stata messa nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lamentarsi e tutti i lavori sono potuti<br />

andare avanti senza che si siano dovuti registrare gravi attentati <strong>di</strong>namitar<strong>di</strong> in danno <strong>di</strong> cantieri o <strong>di</strong><br />

mezzi riferibili alle <strong>di</strong>tte appaltatrici. Dalle indagini è altresì emerso come la forza intimidatrice delle<br />

‘ndrine e delle <strong>di</strong>tte alle stesse collegate abbia avuto la capacità <strong>di</strong> cooptare e con<strong>di</strong>zionare sinanco<br />

coloro che, istituzionalmente, avrebbero dovuto vigilare sul regolare andamento dei lavori,<br />

coinvolgendo appieno tecnici dell’ANAS e stu<strong>di</strong> privati, attraverso la me<strong>di</strong>azione dei quali far<br />

risultare così gli esiti peritali perfettamente conformi alle previsioni d’appalto, anche con il ricorso a<br />

false attestazioni. Si evidenzia, infine, che l’ammontare complessivo dei lavori aggiu<strong>di</strong>cati alle<br />

imprese coinvolte nella presente inchiesta può essere valutato in circa 180 miliar<strong>di</strong> delle vecchie lire<br />

e che gli stessi lavori sono stati aggiu<strong>di</strong>cati con ribassi che vanno dal 25 al 28%.<br />

da: DIA - Relazioni semestrali al Parlamento –secondo semestre 2002.<br />

115 Un chiaro esempio della attuale pericolosità delle consorterie calabresi è testimoniato dalle<br />

metodologie impiegate per l’infiltrazione <strong>di</strong> attività impren<strong>di</strong>toriali, così come emerse in tutta la loro<br />

gravità dagli esiti delle indagini relative al Porto <strong>di</strong> Gioia Tauro eseguite dalla DIA tra il 1994 e il<br />

1997. Tali indagini, infatti, non solo evidenziano la sussistenza <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> politica economica<br />

delle cosche finalizzato alla gestione monopolistica <strong>di</strong> una realtà commerciale emergente e in grande<br />

espansione, ma fanno anche luce sulla modalità <strong>di</strong> gestione del mercato del lavoro. Per tale aspetto<br />

appare illuminante il modo con cui un esponente della ‘Ndrangheta – dopo aver “consigliato” ad un<br />

operatore economico i nominativi del personale da assumere – affrontava <strong>di</strong>rettamente la tematica del<br />

governo dei rapporti lavorativi, proponendosi come segue quale sindacato e legge nella gestione dei<br />

rapporti <strong>di</strong> lavoro in area: “...noi con gli operai vi <strong>di</strong>amo la garanzia che è tutta gente che ha voglia <strong>di</strong><br />

lavorare e lavora...e poi chiamate a me, vengo qua e mi <strong>di</strong>te, guarda che tale operaio non va bene!<br />

Noi lo pren<strong>di</strong>amo da un orecchio e lo man<strong>di</strong>amo a casa! Si licenzia lui stesso senza che lo<br />

licenziate...”, delineando un modello <strong>di</strong> relazioni sindacali molto più simile a un rinnovato “fronte del<br />

porto” piuttosto che a quello in uso in uno Stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e denotante la <strong>di</strong>storsione dei rapporti<br />

economico-sociali e una pericolosa ed effettiva forma <strong>di</strong> controllo egemonico del territorio.<br />

da: Motivazione dell’Or<strong>di</strong>nanza Sentenza n. 66/98, emessa dal GIP del Tribunale <strong>di</strong> Regio Calabria<br />

nell’ambito del relativo proce<strong>di</strong>mento penale a carico delle cosche della Piana <strong>di</strong> Gioia Tauro.

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