Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...

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76 LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO ‘Ndrangheta con i partiti di sinistra, grazie anche ad una comune esperienza fatta al confino durante il periodo fascista; nel corso degli anni Settanta e Ottanta avviene la grande trasformazione della mafia calabrese. Essa valica i confini regionali proiettando la sua attività in Nord Italia con i sequestri di persona, e nel contesto internazionale dei grandi traffici di armi e droga e si presenta all’appuntamento degli anni Novanta con una capacità di azione e di presenza organizzata simile alla consorella siciliana 108 . 108 Una valutazione approfondita in tal senso emerge dalle risultanze di specifica attività investigativa dalla quale si evidenzia che: “La vocazione internazionale (ed esogena) rispetto al territorio di primigenio insediamento di tale consorteria criminale e rappresentata da plurime evidenze investigative che hanno confermato l’ipotesi di solide alleanze tra la ‘ndrangheta, specialmente quella stanziatasi nell’Italia del Nord, e i grandi trafficanti turchi che, sin dagli anni ‘80, hanno assicurato ai clan calabresi della Lombardia sostanziose scorte di eroina. Analogo interesse viene dimostrato in ordine ai traffici di cocaina proveniente dal Sud-America, ove sono impiantate colonie di calabresi al cui interno si annidano appartenenti alle diverse ‘ndrine che fungono da elemento di connessione con i cartelli di produzione. Così, attraverso l’attività finalizzata all’acquisizione ed alla elaborazione di ogni utile notizia concernente il fenomeno in esame nelle sue connotazioni strutturali, è stato possibile accertare l’infiltrazione della ‘ndrangheta in aree “non tradizionali” ed i collegamenti con gruppi mafiosi di origine diversa (mafia, camorra e criminalità organizzata pugliese). Ciò a dimostrazione che, anche fuori dai confini regionali, la criminalità organizzata di origine calabrese ha, comunque, un peso ed una forza tali da consentirle di colloquiare con le altre aggregazioni similari in condizioni di parità”. da: DIA – Relazioni semestrali al Parlamento – primo semestre 1998. “La capacità di questa organizzazione di espandere le proprie relazioni criminali costituisce uno degli aspetti della potenza della ‘ndrangheta per virtù della quale sono sorte solide alleanze anche con i trafficanti del medio ed estremo Oriente i quali, sin dagli anni ‘80, hanno assicurato all’organizzazione scorte di eroina, destinate al consumo nazionale e al mercato del nord America. L’espansione territoriale della ndrangheta deriva anche dalle passate e massicce migrazioni di malavitosi calabresi che, valicati i confini nazionali, si sono insediati in territori attraversati dalle rotte degli stupefacenti, ovvero connotati da un sistema economico e legislativo utilmente sfruttabile per l’investimento dei proventi derivati dalle diverse attività criminali. Anche l’area dell’ex Unione Sovietica e dell’ex blocco orientale è diventata centro degli interessi della ‘ndrangheta che, grazie anche alla nuova generazione più tecnicamente preparata, ha imparato a sfruttare le opportunità offerte dai diversi ordinamenti per investire patrimoni e per costituire “depositi valutari” difficilmente individuabili. Tutto ciò, senza sottovalutare la propensione dell’organizzazione ad investire i proventi dell’illecito nelle aree del Nord Italia”. da: DIA – Relazioni semestrali al Parlamento – secondo semestre 1998. “La ‘ndrangheta continua a confermare la vitalità della sua organizzazione, attualmente proiettata ad attuare una strategia avente il plurimo fine di rendere sempre più segreta ed impermeabile la sua struttura interna, sempre più “fluida” la ricezione degli indirizzi generali che vengono assunti dal suo vertice ed ancor più “incisiva” l’azione di “controllo” sulle diverse ‘ndrine circa l’esatta osservanza degli indirizzi generali. Diversi esponenti della stessa mafia calabrese, poi, risultano essersi stabilmente trasferiti in altri continenti, ove hanno costituito alleanze con i produttori delle diverse sostanze psicotrope. Ne sono conferma gli insediamenti permanenti in Australia, Canada, Argentina, Brasile e Colombia, paesi in cui la mafia calabrese ha “esportato” il proprio modo di stringere alleanze che, non di rado, sono state rafforzate dalla celebrazione di matrimoni con persone legate ai narco-groups.

LA GEOGRAFIA MAFIOSA 77 Delimitato con quanto sinteticamente premesso il campo dell’indagine ad un periodo storico recente - con ciò sorvolando sulle matrici originarie in questa fase inconferenti rispetto al fenomeno in osservazione - e tenendo presenti le linee guida tracciate dalle nuove risultanze emergenti dal lavoro di analisi precedentemente indicato, si ritiene quindi opportuno evidenziare caratteristiche, strutture, campi d’azione ed interazioni di questo fenomeno criminale. In prima battuta va immediatamente evidenziato che la mafia calabrese, contrariamente alle altre, si caratterizza per la sua particolare propensione a stringere rapporti di colleganza operativa con le frange estremistiche sia di destra, sia di sinistra. Ciò costituisce sicuramente una peculiarità tipica del sodalizio calabrese e contribuisce a qualificarla come un “unicum” tra le aggregazioni criminali. Inoltre, esperienze processuali recenti, hanno dimostrato l’inesistenza del supposto rapporto di “vassallaggio” della ‘Ndrangheta con gli omologhi siculi e campani, talché oggi essa non può più essere considerata minoritaria rispetto a queste ultime, ma, come detto, soggetto criminale avente autonomia funzionale, direttiva ed esecutiva (tanto sul piano tattico che strategico) e portatrice di un proprio disegno criminoso non dissimile, quanto meno negli effetti, da quelli perseguiti in altri ambiti territoriali dalle similari organizzazioni 109 . Siffatta capacità di espandere le relazioni criminali costituisce una peculiarità della forza della ‘ndrangheta che ha, anche, dimostrato di avere la potenza necessaria per far nascere e mantenere solide associazioni con trafficanti del medio ed estremo Oriente che, sin dagli anni ‘80, hanno assicurato forniture di eroina, non solo destinate al consumo nazionale ma, in taluni accertati casi, anche per alimentare esportazioni verso aree del nord America. La ragnatela di rapporti creati nel tempo, agevolati anche dalle passate migrazioni di Calabresi all’estero, ha consentito alla ‘ndrangheta di valicare i confini nazionali verso Stati che si sono in seguito, spesso, rivelati connotati da sistemi economico-giudiziari facilmente sfruttabili per investire i proventi derivati dalle diverse attività criminali”. da: DIA – Relazioni semestrali al Parlamento – secondo semestre 1998. 109 L’attività di ricerca investigativa a tale riguardo pone in luce che: “Sotto il profilo strutturale, si riscontra un processo evolutivo verso moduli organizzativi capaci di coniugare le esigenze di centralizzazione delle attività di direzione dei traffici illegali con quelle di mimetizzazione degli stessi, e di minore permeabilità alle investigazioni giudiziarie della struttura criminale. Trasformazione che rende l’organizzazione anche meglio gestibile da parte dei vertici. La struttura attuale, articolata in mandamenti sul modello dell’organizzazione “cosa nostra”, che ha conferito alla ‘ndrangheta uno spiccato carattere verticistico è, con riferimento al reggino, già da qualche tempo una realtà mentre, verosimilmente, è ancora in itinere negli altri ambiti provinciali. Una siffatta strategia della ‘ndrangheta è quanto mai allarmante, soprattutto nell’attuale fase di sviluppo calabrese nella quale al sistema imprenditoriale privato sono attribuite grandi responsabilità per il progresso dell’economia regionale, considerato soprattutto nel quadro dei cospicui contributi comunitari per il

LA GEOGRAFIA MAFIOSA 77<br />

Delimitato con quanto sinteticamente premesso il campo<br />

dell’indagine ad un periodo storico recente - con ciò sorvolando sulle<br />

matrici originarie in questa fase inconferenti rispetto al fenomeno in<br />

osservazione - e tenendo presenti le linee guida tracciate dalle nuove<br />

risultanze emergenti dal lavoro <strong>di</strong> analisi precedentemente in<strong>di</strong>cato, si<br />

ritiene quin<strong>di</strong> opportuno evidenziare caratteristiche, strutture, campi<br />

d’azione ed interazioni <strong>di</strong> questo fenomeno criminale.<br />

In prima battuta va imme<strong>di</strong>atamente evidenziato che la mafia<br />

calabrese, contrariamente alle altre, si caratterizza per la sua<br />

particolare propensione a stringere rapporti <strong>di</strong> colleganza operativa<br />

con le frange estremistiche sia <strong>di</strong> destra, sia <strong>di</strong> sinistra. Ciò costituisce<br />

sicuramente una peculiarità tipica del sodalizio calabrese e<br />

contribuisce a qualificarla come un “unicum” tra le aggregazioni<br />

criminali. Inoltre, esperienze processuali recenti, hanno <strong>di</strong>mostrato<br />

l’inesistenza del supposto rapporto <strong>di</strong> “vassallaggio” della<br />

‘Ndrangheta con gli omologhi siculi e campani, talché oggi essa non<br />

può più essere considerata minoritaria rispetto a queste ultime, ma,<br />

come detto, soggetto criminale avente autonomia funzionale, <strong>di</strong>rettiva<br />

ed esecutiva (tanto sul piano tattico che strategico) e portatrice <strong>di</strong> un<br />

proprio <strong>di</strong>segno criminoso non <strong>di</strong>ssimile, quanto meno negli effetti, da<br />

quelli perseguiti in altri ambiti territoriali dalle similari<br />

organizzazioni 109 .<br />

Siffatta capacità <strong>di</strong> espandere le relazioni criminali costituisce una peculiarità della forza della<br />

‘ndrangheta che ha, anche, <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> avere la potenza necessaria per far nascere e mantenere<br />

solide associazioni con trafficanti del me<strong>di</strong>o ed estremo Oriente che, sin dagli anni ‘80, hanno<br />

assicurato forniture <strong>di</strong> eroina, non solo destinate al consumo nazionale ma, in taluni accertati casi,<br />

anche per alimentare esportazioni verso aree del nord America.<br />

<strong>La</strong> ragnatela <strong>di</strong> rapporti creati nel tempo, agevolati anche dalle passate migrazioni <strong>di</strong> Calabresi<br />

all’estero, ha consentito alla ‘ndrangheta <strong>di</strong> valicare i confini nazionali verso Stati che si sono in<br />

seguito, spesso, rivelati connotati da sistemi economico-giu<strong>di</strong>ziari facilmente sfruttabili per investire<br />

i proventi derivati dalle <strong>di</strong>verse attività criminali”.<br />

da: DIA – Relazioni semestrali al Parlamento – secondo semestre 1998.<br />

109 L’attività <strong>di</strong> ricerca investigativa a tale riguardo pone in luce che: “Sotto il profilo strutturale, si<br />

riscontra un processo evolutivo verso moduli organizzativi capaci <strong>di</strong> coniugare le esigenze <strong>di</strong><br />

centralizzazione delle attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dei traffici illegali con quelle <strong>di</strong> mimetizzazione degli<br />

stessi, e <strong>di</strong> minore permeabilità alle investigazioni giu<strong>di</strong>ziarie della struttura criminale.<br />

Trasformazione che rende l’organizzazione anche meglio gestibile da parte dei vertici. <strong>La</strong> struttura<br />

attuale, articolata in mandamenti sul modello dell’organizzazione “cosa nostra”, che ha conferito alla<br />

‘ndrangheta uno spiccato carattere verticistico è, con riferimento al reggino, già da qualche tempo<br />

una realtà mentre, verosimilmente, è ancora in itinere negli altri ambiti provinciali. Una siffatta<br />

strategia della ‘ndrangheta è quanto mai allarmante, soprattutto nell’attuale fase <strong>di</strong> sviluppo calabrese<br />

nella quale al sistema impren<strong>di</strong>toriale privato sono attribuite gran<strong>di</strong> responsabilità per il progresso<br />

dell’economia regionale, considerato soprattutto nel quadro dei cospicui contributi comunitari per il

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