Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO - EVOLUZIONE DEL FENOMENO<br />
E DEGLI STRUMENTI DI CONTRASTO<br />
<strong>La</strong> mafia, già in una fase <strong>di</strong> parziale inabissamento, si sente<br />
minacciata e reagisce come è nel suo costume.<br />
Il risveglio delle coscienze è un male più forte delle stesse<br />
collaborazioni e per questo anche un piccolo prete può rappresentare<br />
un pericolo mortale che deve essere estirpato, anche a costo <strong>di</strong> attrarre<br />
l’attenzione. Il periodo che si apre a decorrere dal 1993 è comunque<br />
un periodo proficuo per la comprensione del fenomeno <strong>mafioso</strong> nel<br />
suo complesso considerato. Dopo le devastanti <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> pentiti<br />
del calibro <strong>di</strong> Buscetta, Marino Mannoia e Contorno, altri boss mafiosi<br />
imboccano la via del pentimento, talvolta limpido, pulito, lineare, altre<br />
volte foriero <strong>di</strong> ampie perplessità. Si tratta <strong>di</strong> un fenomeno trasversale<br />
che investe tutte le mafie endogene che, seppure con <strong>di</strong>versa intensità<br />
e con <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento conducono alla<br />
<strong>di</strong>sarticolazione <strong>di</strong> molteplici sodalizi criminali. Si in<strong>di</strong>viduano<br />
esecutori e imme<strong>di</strong>ati mandanti dei principali omici<strong>di</strong> <strong>di</strong> mafia, si<br />
assiste alla cattura <strong>di</strong> numerosi latitanti, si celebrano numerosi<br />
processi e si infliggono centinaia <strong>di</strong> ergastoli. Per la Commissione<br />
antimafia tali risultati hanno indotto i capi mafia scampati alla bufera<br />
giu<strong>di</strong>ziaria a mutare linea <strong>di</strong> condotta per sopravvivere nella speranza<br />
<strong>di</strong> una futura ripresa. Sotto questo aspetto è stata giu<strong>di</strong>cata<br />
determinante l’azione <strong>di</strong> guida esercitata da Bernardo Provenzano, il<br />
vecchio capo mafia che ha battuto tutti i record <strong>di</strong> latitanza,<br />
quarantuno anni.<br />
Si è parlato della mo<strong>di</strong>fica delle strategie d’azione ed in particolare<br />
<strong>di</strong> come le mafie abbiano inteso muoversi per scongiurare una <strong>di</strong>sfatta<br />
Vangelo e si specchiava ogni giorno nel messaggio che Sua Santità ha dato il 9 maggio scorso alle<br />
chiese <strong>di</strong> Sicilia nel vibrante <strong>di</strong>scorso pronunciato nella Valle dei templi <strong>di</strong> Agrigento. Il nostro<br />
confratello, Giuseppe Puglisi, non era sicuramente uno <strong>di</strong> coloro, sacerdoti e vescovi, ai quali fu<br />
rivolto il suo duro monito <strong>di</strong> non essere tiepi<strong>di</strong> e deboli nella lotta alla mafia. Santità, la città <strong>di</strong><br />
Palermo, tutta, i sacerdoti e i cristiani sono affranti e terribilmente colpiti; ci chie<strong>di</strong>amo quando finirà<br />
questa terribile catena <strong>di</strong> morte. Qualcuno è anche smarrito e scoraggiato e si chiede se vale la pena<br />
continuare a lottare. Anche perché continuano ad esserci sacerdoti e vescovi che non sono testimoni<br />
autentici della liberazione che Cristo vuole per la nostra isola. Santità, prima della Sua visita, è stata<br />
la signora Agnese, vedova <strong>di</strong> Borsellino, affranta dal dolore a chiedere un segno…Adesso siamo noi,<br />
i Suoi figli sacerdoti, colpiti e sgomenti, a chiederLe, anche sollecitati da tanti fedeli, proprio in<br />
questa circostanza, un forte segno della Sua presenza tra noi, come conferma e guida <strong>di</strong> questo<br />
cammino <strong>di</strong>fficile e ogni giorno più rischioso. Deve essere sempre chiaro volere e deve essere pur<br />
possibile sconfiggere le forze del male e far trionfare con la giustizia e la verità un’autentica cultura<br />
<strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> pace.”<br />
da: Lettera a firma dei sacerdoti: Antonio GARAU, Cesare ROTTOBALLI, Ennio PINTACUDA,<br />
Vincenzo NOTO, Baldassarre MELI, Aldo NUVOLA, Giacomo RIBAUDO, Paolo TANTURRO.