Testi 08 - La criminalità organizzata di stampo mafioso - Movimento ...
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LA GEOGRAFIA MAFIOSA 65<br />
stragista Corleonese 93 . Un periodo questo, a cui ancora oggi non è<br />
possibile dare una spiegazione esaustiva e <strong>di</strong> cui non è per nulla chiaro<br />
il senso “politico”, poiché, anche nella mente più malata, la frontale<br />
contrapposizione fra Stato e “Stato - mafia” nulla avrebbe potuto<br />
ragionevolmente produrre. In tale ottica, appare chiaro che il contesto<br />
<strong>di</strong> riferimento sia più correttamente inquadrabile in una serie <strong>di</strong><br />
concause, talune delle quali ben al <strong>di</strong> sopra della mera considerazione<br />
endogena del fenomeno e che si collocano, per un verso nella caduta<br />
dei regimi totalitari dell’Est europeo 94 e, per altro verso, nell’avvio<br />
nell’attività <strong>di</strong> contrasto da parte dello Stato che <strong>di</strong>mostra con i fatti una notevole incisività e una più<br />
decisa determinazione nella lotta alla mafia, a partire dalla ripresa della capacità <strong>di</strong> indagine da parte<br />
della Procura della Repubblica <strong>di</strong> Palermo che, seppure duramente provata dalle uccisioni <strong>di</strong> Falcone<br />
e <strong>di</strong> Borsellino, <strong>di</strong>venterà uno dei punti più sensibili della rinnovata controffensiva antimafia. Un<br />
primo, significativo e particolarmente simbolico, risultato arriva a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> pochi mesi dalle stragi,<br />
il 15 gennaio 1993, quando i carabinieri <strong>di</strong> Palermo catturano Totò Riina, il capo dei corleonesi che<br />
era riuscito a <strong>di</strong>ventare il principale esponente <strong>di</strong> Cosa nostra e a rimanere latitante per lunghissimi<br />
anni, con un’azione sicuramente brillante ma con risvolti tali da suscitare non poche polemiche su<br />
determinati aspetti che ancora attendono <strong>di</strong> essere chiariti. In questo periodo esplode il fenomeno dei<br />
collaboratori <strong>di</strong> giustizia che colpisce al cuore <strong>di</strong>verse famiglie mafiose, inizialmente e in modo<br />
particolare quelle <strong>di</strong> Cosa nostra; poi, con il passare del tempo, anche le altre organizzazioni mafiose<br />
saranno colpite, seppure in misura e con intensità <strong>di</strong>verse. Le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> una quantità davvero<br />
eccezionale <strong>di</strong> ex uomini d’onore consentono l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> numerose associazioni mafiose e la<br />
loro completa <strong>di</strong>sarticolazione, l’avvio <strong>di</strong> significative inchieste giu<strong>di</strong>ziarie e la celebrazione <strong>di</strong><br />
importanti maxi processi caratterizzati dal notevole numero d’imputati che arrivano a volte a contare<br />
centinaia <strong>di</strong> persone.<br />
da: Relazione conclusiva dell’attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno<br />
della mafia e delle altre associazioni criminali similari nella XXIII legislatura doc. XXIII n. 57, pag.<br />
41 -44.<br />
93 L’attacco più violento e più devastante portato avanti da Cosa nostra nei confronti dello Stato e dei<br />
suoi rappresentanti istituzionali è stato sicuramente quello che si è realizzato agli inizi dell’ultimo<br />
decennio del Novecento con le stragi <strong>di</strong> Capaci e <strong>di</strong> via D’Amelio nelle quali hanno perso la vita,<br />
assieme alle donne e agli uomini delle loro scorte, i magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo<br />
e Paolo Borsellino. Queste stragi furono seguite, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> poco tempo, da quelle <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong><br />
Roma e <strong>di</strong> Firenze, a <strong>di</strong>mostrazione dell’accresciuta potenza mafiosa e della capacità <strong>di</strong> colpire al <strong>di</strong><br />
fuori delle aree dove Cosa nostra era nata e si era affermata per un lungo periodo storico. Tra il 1992<br />
e il 1993 si è <strong>di</strong>spiegata per intero e in tutta la sua virulenza la linea stragista dei corleonesi, con il<br />
suo carico <strong>di</strong> morti e <strong>di</strong> lutti.<br />
94 A tale riguardo, nella relazione sulla politica informativa e della sicurezza sul primo semestre 1990,<br />
le autorità italiane sostennero che L’accelerazione della <strong>di</strong>namica dei rapporti mon<strong>di</strong>ali volti in<br />
<strong>di</strong>rezione del superamento <strong>di</strong> blocchi contrapposti, se da un lato ha <strong>di</strong>schiuso nuovi orizzonti per una<br />
pacifica convivenza fra i popoli, dall’altro ha permesso <strong>di</strong> seguire con maggiore attenzione altre<br />
minacce che si profilano per l’umanità, questa volta trasversalmente, da aree <strong>di</strong> <strong>criminalità</strong><br />
<strong>organizzata</strong> all’interno dei singoli Stati, e che hanno trovato un punto <strong>di</strong> forza nella costituzione <strong>di</strong><br />
fitti collegamenti internazionali. (…) I mutamenti in atto in URSS e nei Paesi del P.V., con l’apertura<br />
delle frontiere e l’avvio verso una fase <strong>di</strong> economia <strong>di</strong> libero mercato, pongono anche per quell’area<br />
prospettive <strong>di</strong> sviluppo alla <strong>criminalità</strong> <strong>organizzata</strong>, per l’intrinseca potenzialità a proiettarsi<br />
all’esterno da parte <strong>di</strong> forme locali, oltreché per le eventuali sinergie attivabili nel più ampio circuito<br />
criminale mon<strong>di</strong>ale. In particolare, l’evidenziarsi anche in quei Paesi, e specialmente in URSS, <strong>di</strong><br />
estese forme <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> stupefacenti, <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> droga a ridosso delle fasce <strong>di</strong><br />
confine asiatiche meri<strong>di</strong>onali, <strong>di</strong> forti strutture de<strong>di</strong>te al contrabbando, induce a considerare con